venerdì 16 aprile 2010

Sabato 16 aprile 1966



NAZIONALE

Il Ministero della Pubblica Istruzione e la RAI - Radiotelevisione Italiana presentano

SCUOLA MEDIA
Prima classe:
8,30 - 8,55 STORIA
Prof.ssa Maria Bonzano Strona
9,20 - 9,45 FRANCESE
Prof. Enrico Arcaini
10,10 - 10,35 INGLESE
Prof. Antonio Amato

Seconda classe:
11,00 - 11,25
e
11,50 - 12,15 ITALIANO
Prof. Giuseppe Frola
12,40 - 13,05 FRANCESE
Prof. Enrico Arcaini
13,25 - 13,50 INGLESE
Prof. Antonio Amato
13,50 - 14,15 APPLICAZIONI TECNICHE
Prof. Gaetano De Gregorio
14,15 - 14,35 EDUCAZIONE MUSICALE
Prof.ssa Lydia Fabi Bona

Terza classe:
8,55 - 9,20 LATINO
Prof. Lamberto Valli
9,45 - 10,10 GEOGRAFIA
Prof. Claudio Degasperi
10,35 - 11,00 STORIA
Prof. Claudio Degasperi
11,25 - 11,50 FRANCESE
Prof. Enrico Arcaini
12,15 - 12,40 INGLESE
Prof.ssa Enrichetta Perotti
13,05 - 13,25 EDUCAZIONE MUSICALE
Prof.ssa Lydia Fabi Bona
Allestimento televisivo di Bianca Lia Brunori

14,00 EUROVISIONE
Collegamento tra le reti televisive europee
FRANCIA. Strasburgo
NUOTO: TROFEO DELLE SEI NAZIONI
Telecronista Giorgio Bonacina

17,30 SEGNALE ORARIO
TELEGIORNALE
Edizione del pomeriggio
ed
ESTRAZIONI DEL LOTTO
GIROTONDO (Confezioni Facis Junior - Bebè Galbani - Giocattoli Lego - Canforumianca)

la TV dei ragazzi

17,45 IL CONTAFILM
Programma a cura di Annibale Roccasecca
Francis all'Accademia
Presenta Renzo Palmer
Realizzazione di Elena Amicucci

ritorno a casa

18,25 ROMA: VISITA DI S.S. PAOLO VI IN CAMPIDOGLIO
Telecronaca a cura di Luca Di Schiena
Regista Franco Morabito
GONG (Tide - Pavesini)
19,15 LOTTA PER LA VITA
Il mosaico della natura
Realizzazione di Colin Willock e Joseph Stanley
19,40 TEMPO DELLO SPIRITO
Conversazione religiosa a cura di Padre Umberto Vivarelli

ribalta accesa

19,55 TELEGIORNALE SPORT
TIC-TAC (Shell - Olà - Confezioni Tetratex - Idrolitina - Cera GloCò Johnson - Postal Market)
SEGNALE ORARIO
CRONACHE DEL LAVORO
Notizie della vita economica e sindacale a cura di Biagio Agnes, C.A. Longo e Mario Pastore
ARCOBALENO (Locatelli - Aperitivo Cynar - Taft hair spray - Montecatini - Mennen - Società del Plasmon)
PREVISIONI DEL TEMPO
20,30 TELEGIORNALE
Edizione della sera
Direttore Fabiano Fabiani
CAROSELLO
(1) Stilla - (2) Dulciora - (3) Lavatrici Siltal - (4) Innocenti - (5) Brodo Lombardi
I cortometraggi sono stati realizzati da: 1) General Film - 2) Itve - 3) Ultravision Cinematografica - 4) Organizzazione Pagot - 5) Roberto Gavioli

21,00 STUDIO UNO
Spettacolo musicale
realizzato da Antonello Falqui e Guido Sacerdote
Testi di Lina Wertmuller
Orchestra diretta da Bruno Canfora, con "I Cantori Moderni" di Alessandroni
Coreografie di Hermes Pan
Scene di Cesarini da Senigallia
Costumi di Folco
Regia di Antonello Falqui
22,15 I FIGLI CRESCONO
L'età dai 6 ai 13 anni: appunti e consigli
Un programma di Virgilio Sabel
23,00 TELEGIORNALE
Edizione della notte

SECONDO CANALE

Per Milano e zone collegate in occasione della XLIV Fiera Campionaria Internazionale
10,00 - 11,35 PROGRAMMA CINEMATOGRAFICO
13,00 - 13,15 MILANO ORE 13
Rassegna quotidiana di notizie e attualità

21,00 SEGNALE ORARIO
TELEGIORNALE
Edizione del 2°
21,10 INTERMEZZO (Dentifricio Signal - Birra Peroni - Assalzoo - Shampoo VO 5 - Total - Cake Mix Royal)
21,15 IL PROCESSO DI TORINO
a cura di Claudio Capello e Gino Nebiolo
22,00 PACHITA
Balletto di Marius Petipa
Musica di Ludwig Minkus
Solisti del balletto statale di Leningrado e dell'Accademia del Piccolo Teatro dell'Opera
22,20 LA CACCIA
Racconto sceneggiato - Regia di William Graham
Prod.: M.C.A. - Universal
Int. : Mickey Rooney e James Caan

TSI - TV SVIZZERA

14,00 UN'ORA PER VOI
Settimanale per gli italiani che lavorano in Svizzera

17,00 LA GIOSTRA
Settimanale per i ragazzi a cura di Mimma Pagnamenta
18,00 UN'ORA PER VOI (Replica)
19,25 INFORMAZIONE SERA
19,30 JIM DELLA GIUNGLA
Il leone ferito
Telefilm in versione italiana con Johnny Weissmuller
19,55 TV-SPOT
20,00 TELEGIORNALE
Edizione principale
20,15 TV-SPOT
20,20 SABATO SPORT
A cura del servizio sportivo della TSI
20,40 TV-SPOT
20,45 LA DONNA DEL PORTO
Lungometraggio in versione italiana
22,15 IL VANGELO DI DOMANI
22,25 INFORMAZIONE NOTTE
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Come ci si aspettava, tutto il Paese ha espresso dolore e rimpianto per la scomparsa del grande Raimondo Vianello: naturalmente, ecco i consueti fiumi di parole ed immagini commemorative, le testimonianze dei colleghi e chi più ne ha più ne metta. Non abbiamo potuto assistere all'edizione straordinaria della rubrica TV antologica di RAIUNO Da da da... , realizzata in extremis dall'amico Verdier il Vampiro con l'accuratezza ed il gusto che gli sono consueti, ma siamo stati bloccati da improvvise, urgenti questioni private che si sono protratte fino a questa sera: ci siamo invece limitati a leggere qualche coccodrillo pubblicato dai quotidiani, unanimi nell'esaltare quelle doti di misurato aplomb che facevano da cornice ad una comicità intelligente, mai sguaiata e soprattutto attenta ai problemi dellla società. Se ben ricordate, nei vari spettacoli realizzati dai Mondaina (nome in codice usato da Sandra e Raimondo negli anni '70 per non confondersi con i procugini cantanti Vianella, Wilma ed Edoardo) in RAI a partire da Sai che ti dico ? di Antonello Falqui e giungendo alla saga diretta da Romolo Siena di Tante scuse, Noi... no ! e Stasera niente di nuovo, ogni puntata del singolo ciclo era dedicata ad una tematica tutt'altro che banale (dalla contestazione all'ecologia; dalla violenza alla morte; dallo sport alla pubblicità, ecc.), affrontata con sketches brillanti, incisivi ed anche profondamente grotteschi, sulla scia di un black humour di matrice anglosassone.
Non ci è sembrato che in queste rievocazioni postume sia stata tirata fuori una ghiotta curiosità: Raimondo Vianello, a 14 anni, si era iscritto al Liceo Classico Tasso di Roma, figurando in classe con altri due mostri sacri dello spettacolo italiano di nome Vittorio Gassman e Luigi Squarzina (e scusate se è poco). Tuttavia, se i due futuri uomini di teatro studiavano con profitto, il giovane erede dell'ammiraglio veneto mostrava di preferire il calcio ai rudimenti del Greco antico: inevitabile fu la sua bocciatura alla fine di quel corso di IV Ginnasio. Per fortuna Vianello, ripetuto l'anno, si mise di buzzo buono e riuscì a completare gli studi superiori fino al decisivo diploma del triennio liceale. Seguirono qualche esame a Giurisprudenza e la guerra civile a fianco dei repubblichini, ma al momento giusto Egli non seppe resistere al richiamo della rivista. Il resto lo sanno tutti.
Il 16 aprile del 1966 andava in onda l'ultima delle cinque puntate componenti il secondo dei quattro cicli di Studio Uno approntati quell'anno da Antonello Falqui, Guido Sacerdote e Lina Wertmuller. Oltre a Lelio Luttazzi, presentatore stabile, il cast vedeva Ornella Vanoni, Enrico Maria Salerno (il brigante Mariafette, causa di incomprensibili censure che spinsero l'attore milanese al ritiro) e naturalmente Raimondo Vianello, il quale ripresentò un personaggio già lanciato nel 1963 nello spettacolo Il Giocondo, realizzato a Milano da Gianfranco Bettetini (il cui sogno era quello di girare con Vianello stesso un film drammatico, come ci venne da lui confidato una dozzina d'anni fa) con la partecipazione di Sandra Mondaini, Abbe Lane e Xavier Cugat. Abbiamo fatto i salti mortali per trovare su Youtube almeno un filmato che potesse documentare una performance del comico nei panni dell'improbabile carrellista Osvaldo Bracaloni da Brozzi, dall'accento e dal carattere (con le continue invettive ai danni di un malcapitato, invisibile signore - bersaglio, il Taracchi) squisitamente toscani: purtroppo la nostra ricerca si è chiusa con un nulla di fatto. Peccato, perchè il Sor Osvaldo, messo definitivamente in soffitta dopo la rottura di Vianello con Antonello Falqui a seguito di Sai che ti dico ?, rappresentava comunque l'unico esempio macchiettistico che Raimondo Vianello propose costantemente, grazie anche agli unanimi consensi riscossi tra i telespettatori. Altresì, quando, come già accennato più sopra, Enrico Maria Salerno fu vittima dei tagli censorii alle battute destinate al personaggio di Mariafette e lasciò Studio Uno, Vianello prese la palla al balzo e in una puntata si trasformò in una sorta di fratello (o cugino: chi si ricorda più ?) del brigante, di nome Rosalia, parodia edulcorata e, inesorabilmente, con poco mordente satirico: inutile dire che non piacque a nessuno (un rarissimo insuccesso).

Avevamo pensato di rendere corale il presente post, spingendo gli amici collaboratori del nostro Focolare, tutti o in parte, ad elaborare un ricordo personale del grande comico scomparso. Purtroppo, però, a causa dei nostri già accennati motivi privati di forza maggiore, siamo stati costretti a raccogliere pochi interventi, che comunque pubblichiamo volentieri. Eccoveli:

PINO FRISOLI : Classe, garbo, ironia. Sono alcune caratteristiche di Raimondo Vianello, che per tanti anni ci ha tenuto compagnia. I suoi sketch con Ugo Tognazzi a "Un, due, tre" come quelli degli anni successivi con Sandra Mondaini sono irresistibili e non ci stanchiamo mai di vederli e rivederli. "Sai che ti dico?", "Tante scuse", "Di nuovo tante scuse", "Noi... no ! ", "Stasera niente di nuovo" sono pietre miliari nella storia della Tv italiana. Geniale anche la scelta delle sigle con il finale a sorpresa. E poi il Raimondo Vianello conduttore di "Pressing" e del dopo tappa nel Giro d'Italia trasmesso da Mediaset oltre alle tante scenette dove interpretava il ruolo dello sportivo.
Grazie, Raimondo, per i tanti sorrisi che ci hai regalato !


BORIS BORIS : Un altro pezzo di storia della TV se n'è andato per sempre, ma rimane il ricordo di tanti momenti indimenticabili che, per me personalmente, partono dalla fine del 1977, l’anno di “Noi… no !”, del quale - e non potrebbe essere altrimenti, avendo all’epoca soltanto cinque anni - la parte che più mi è rimasta impressa è la sigla finale, la mitica “Ma quant’è forte Tarzan”, con Sandra Mondaini nei panni della ragazza in pericolo rapita dagli esploratori bianchi, che Tarzan-Vianello, biondissimo eroe della giungla, tentava di salvare, con risultati catastrofici (memorabile l’”Ahiaaa!” dopo gli atterraggi sui cactus e le tremende capocciate contro gli alberi). Formula, quella della parodia, che sarebbe stata ripresa quattro anni dopo per “Si chiama Zorro”, sigla finale di “Stasera niente di nuovo”, ultimo varietà televisivo RAI della grande coppia, con la Mondaini nuovamente nei panni di una donzella prigioniera e il marito in quelli di un improbabile spadaccino. Tuttavia, una delle trasmissioni di Raimondo Vianello al quale sono maggiormente legato è “Sette e mezzo”, per via di un particolare: si tratta del primo gioco a premi a colori che io abbia visto, poiché proprio nel 1980, anno in cui andò in onda, i miei genitori acquistarono il primo televisore a colori. Essendo poi sempre stato appassionato telespettatore di quiz, non posso fare a meno di ricordare gli altri giochi a premi realizzati dopo il passaggio a Mediaset: da “Zig Zag” al “Gioco dei 9”, fino all’ultimo, “Quel motivetto”, andato in onda nell’estate 1990. Ma da grande appassionato di calcio, come avrete avuto modo di constatare, come potrei non ricordare “Pressing”, in cui questo gentiluomo del piccolo schermo era riuscito ad arrivare laddove pareva impossibile (portare, in un ambiente ancora troppo serioso quale era all’epoca quello di un programma sportivo, ironia e umorismo) ? Quello stesso stile che gli ha permesso di continuare ad essere una bandiera, in una TV sempre più “reality” e sempre meno… reale come quella di oggi. Quella stessa TV che oggi, come tutti noi, si sente più sola. Addio, grande signore della TV !.

Archiviato l'omaggio a Raimondo Vianello e prima di salutarvi, vogliamo formulare il nostro più sincero in bocca al lupo a Paolo Starvaggi, autore e regista della commedia Faccia da spia che andrà in scena domani sera e dopodomani pomeriggio a Mediglia, presso Milano, nell'interpretazione di un gruppo di giovani attori da lui stesso scoperti.

Grazie a tutti voi ed appuntamento a domani.
Un caro saluto da
CBNeas

2 commenti:

tortlo ha detto...

Questa non la sapevo: si sa come mai ci fu la rottura fra Vianello e Antonello Falqui?

CBNeas1968 ha detto...

Sembra che le divergenze, caro Tortlo, tra Falqui e Vianello fossero nate dall'impostazione che quest'ultimo aveva dato a "Sai che ti dico ?", classica nel suo genere, ma lontana un miglio dalle scelte che invece caratterizzavano i varietà del "mago del sabato sera". Infatti, se ci fai caso, non c'è un indizio che sia uno (a parte, forse, qualche balletto con Don Lurio a fianco di Minnie Minoprio) del marchio di fabbrica di Antonello Falqui. Inoltre, la famosa sigla finale in esterni con Vianello che interpretava il tedoforo olimpico sulle note di "Ma che amore !" di Iva Zanicchi venne realizzata da Antonio Moretti (Falqui si rifiutò di dirigerla perchè non consona al suo stile abituale). In sostanza, vero regista di quello che fu il primo show musicale dell'anno solare 1972 fu lo stesso Raimondo, con la collaborazione ai testi di Giulio Scarnicci (rimasto dal 1967 senza Renzo Tarabusi e destinato anch'egli a scomparire di lì a poco).