domenica 31 luglio 2011

Lunedì 27 luglio 1964 (Aggiunta)



In via eccezionale, complice un improvviso ritrovamento su YouTube, ecco questa breve appendice al dettagliato post sulle trasmissioni televisive del 27 luglio 1964, in particolare sullo spettacolo Incontro a Roma, rassegna di cantanti RCA presentati da Mike Bongiorno nel corso di una serata all'Hotel Hilton di Roma. Ci siamo imbattuti in questa che, nell'economia del nostro discorso, ci sembra una vera e propria chicca: qualcuno, quella sera, aveva piazzato la propria cinepresa 8mm (o Super 8 ? Non ce ne intendiamo...) all'altezza del televisore, filmando alcune scene tratte da questo spettacolo e registrandone l'audio in separata sede. Quel qualcuno doveva essere un fan del povero Luciano Vieri: infatti se ne ascolta la voce, impegnata sia nel provino de La casa del sole registrato pochissimi giorni prima di quella sciagurata domenica di fine autunno, sia in Torno a pregare, con tanto di presentazione del buon Mike. Mentre scorrono le immagini, sfilano rapidamente, oltre allo sfortunato cantante romano, artisti come Anna Maria, Gianni Morandi, Michele, Gino Paoli e lo stesso Bongiorno: il tutto coronato dai titoli di coda di un programma che forse la RAI non ha più nel proprio archivio - anche se, grazie a uno dei brillanti topi di videoteca che conosciamo, ossia quel Christian Calabrese le cui scelte nobilitano Da da da... (onore al merito !), non escludiamo che le immagini di questo showcase siano miracolosamente riapparse, consegnando ai posteri uno spaccato di quella felice stagione canzonettistica - .

Vi proponiamo allora questo filmato amatoriale e vi diamo appuntamento al nostro prossimo intervento, che si svilupperà nella maniera consueta.

Buon proseguimento di giornata ! ! !

CBNeas


mercoledì 27 luglio 2011

Lunedì 27 luglio 1964



NAZIONALE

la TV dei ragazzi

18,00 - 19,30 ALADINO
Favola araba adattata per la televisione da Rex Tucker
Traduzione e riduzione di Edoardo Anton
Con Davide Montemurri, Franco Coop, Josè Greci, Enrico Glori, Silvia Monelli, Ignazio Colnaghi, Franco Morgan
Scene di Filippo Corradi Cervi ed Ennio Di Majo
Costumi di Ebe Colciaghi
Regia di Vito Molinari

ribalta accesa

20,00 SEGNALE ORARIO
TIC - TAC (Erbadol - Invernizzi Porcellino - Caramelle Dufour - Meraklon - Rabarbaro Zucca - Superinsetticida Grey)
TELESPORT
ARCOBALENO (Società Mellin - Pirelli-Sapsa - Olà - Olio Dante - Prodotti Singer - Signal)
PREVISIONI DEL TEMPO
20,30 TELEGIORNALE
della sera
Direttore Giorgio Vecchietti
20,50 CAROSELLO
(1) Motta - (2) Bel Paese Galbani - (3) Stock 84 - (4) Gillette
I cortometraggi sono stati realizzati da: 1) Paul Film - 2) Recta Film - 3) Cinetelevisione - 4) Ondatelerama

21,00 INCONTRO A ROMA
Spettacolo musicale con Charles Aznavour, Sergio Endrigo, Nico Fidenco, Michele, Gianni Morandi, Gino Paoli, Neil Sedaka, ecc.
Presenta Mike Bongiorno
Regia teatrale e coreografie di Dario Doria
Ripresa televisiva di Fernanda Turvani
22,05 NUOVI INCONTRI
Un'ora con Georges Simenon
a cura di Pio De Berti Gambini
Interviste di Giorgio Vecchietti
Regia di Franco Morabito
23,00 TELEGIORNALE
della notte

SECONDO

21,00 SEGNALE ORARIO
TELEGIORNALE
Edizione del 2°
21,10 INTERMEZZO (Alemagna - Frigoriferi Atlantic - Williams Aqua Velva - Ava per lavatrici Extra)
21,15 Lotta ai gangsters
Temi e figure del gangsterismo visti dal cinema americano
a cura di Giulio Cesare Castello
Stasera:
LA GANG
Film - Regia di John Cromwell
Prod. : R.K.O.
Int. : Robert Mitchum, Elizabeth Scott
22,40 NOTTE SPORT
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Quando si pensa alle belle, calde estati italiane (non certo questa pallida primavera prolungata, con tutti i capricci del caso e i presagi dell'autunno sempre più vicino, che stiamo vivendo), i primi flashes che si accendono nella nostra mente sono sempre gli stessi: gli anni Sessanta, ogni spiaggia stracolma di gente, un juke - box o un mangiadischi, tantissime canzoni.
Proprio di musica leggera parliamo nel post che abbiamo preparato questa volta per voi, tuffandoci (è proprio il caso di dirlo) nella spensierata, ricchissima estate canora del 1964, sicuramente la più prolifica e fors'anche la più rivoluzionaria, proprio per il consolidarsi di una fetta di pubblico ben definita tra i fans dei cantanti e gli acquirenti dei dischi: gli adolescenti. Il solco tracciato da Rita Pavone, Gianni Morandi e Gigliola Cinquetti, con la complicità di artiste d'Oltralpe (Françoise Hardy prima fra tutte), viene difeso da tantissime voci nuove, fresche, giovani che si affacciano a frotte alla ribalta canora: molte di esse rimarranno in auge anche negli oltre quattro decenni che seguiranno, fagocitate dal riflusso e dalla riscoperta di quell'irripetibile stagione.
La sera di lunedì 27 luglio 1964, il Nazionale TV manda in onda la parte conclusiva di uno spettacolo che la sempre più forte filiale italiana del colosso discografico americano RCA Victor ha messo in scena un paio di mesi prima nel salone della sede romana dell'Hotel Hilton, avvalendosi non solo della partecipazione di big e nuove leve sotto contratto con la prestigiosa casa, ma anche di un presentatore degno di tale occasione: Mike Bongiorno, venuto apposta da Milano dopo aver registrato una puntata del suo seguitissimo gioco televisivo a premi La fiera dei sogni, che in quel periodo dà spazio a molti debuttanti nel vorticoso mondo della canzone italiana (e di cui purtroppo, come ben sapete - ne parlammo a lungo l'anno scorso - , non esistono più immagini in archivio). Questo showcase è introdotto addirittura da una sigla musicale composta per l'occasione, intitolata Incontro a Roma (proprio come l'evento ripreso dalle telecamere guidate dalla brava regista italo - francese Fernanda Turvani) ed eseguita dallo stesso autore, Luis Enriquez Bacalov, arrangiatore di punta della RCA assieme ad Ennio Morricone e, a tempo perso, dedito alla sperimentazione di un rudimentale sound elettronico:

zSHARE - incontro a roma _rca 64_-luis enriquez.mp3

Largo ai giovani, quindi: c'è una speciale linea che li raggruppa tutti ed è denominata ARC, in quanto l'auspicio è che, con i loro primi dischi, questi ragazzi possano scoccare la giusta freccia per fare centro. Teddy Reno, Sergio Bardotti, Nico Fidenco, Nanni Ricordi, Carlo Rossi sono solo alcuni membri di questa ricca congerie di talent-scouts molto avveduti, pronti a puntare su personaggi originali o comunque in grado di catturare facilmente l'attenzione degli ascoltatori. La serata si apre proprio con una creazione di Teddy Reno, il quale ha dato l'imprimatur per la formazione di un piccolo, ma sicuramente agguerrito complesso di ragazzi romani, guidato da un giovane esperto chitarrista, Enrico Ciacci, fratello di Little Tony e apprezzato turnista, e rafforzato da due ex - collettoni di Rita Pavone, Fabrizio Brunetti e Massimo Camilletti, dalla brava Anna Maria Izzo (che già reclamizza il Cornetto Algida in Carosello assieme a quattro ragazzotti di Londra che si fanno chiamare The Rokes e di cui si parlerà molto presto) e dalle sorelle Laura e Marisa Fionda, che in precedenza si erano messe in luce come ragazzine prodigio, impegnate in un duo di canto e chitarra (le Primavera) che si esibiva spesso in giro per Roma. Il sestetto si fa chiamare La Cricca e, strizzando l'occhio al nuovo ballo che sta conquistando i ragazzi di tutto il mondo, propone Il surf delle mattonelle:



E' poi la volta di una voce interessantissima, quella di Luciano Gentile: smessi i panni del rocker Jean Luk (che si spacciava per americano), il diciannovenne Gentile diventa Luciano Vieri e, prodotto da Nico Fidenco, colpisce gli ascoltatori più giovani e sensibili con la non disprezzabile Torno a pregare, versione italiana di Standing in the shadows, un brano del cantante afroamericano Kenny Gamble:



Mentre La Cricca, anche dopo vari cambiamenti di organico, uscirà presto di scena (eccezion fatta per Enrico Ciacci, ancor oggi chitarrista del più noto fratello Antonio, e per la Izzo, che andrà avanti fino ai primi anni '70 come cantante solista: una delle sorelle Fionda, invece, diventerà proprietaria di un importante negozio di dischi sito al centro di Roma), Luciano Vieri dovrà fare i conti con il Fato ben presto, rimanendo vittima di un pauroso incidente d'auto nel novembre successivo: molte adolescenti del tempo, che pronosticavano un sicuro successo per il giovanotto, lo piangeranno a lungo e magari, alcuni anni dopo, gli dedicheranno toccanti romanzi (Deviazione al 14° della giornalista, poetessa e narratrice romana Patrizia Alò), rendendo omaggio proprio alla stagione musicale che stiamo per l'appunto rivisitando in queste righe.

La serata registrata a fine maggio all'Hilton e messa in onda il 27 luglio 1964 prosegue con un'eterna promessa della canzone, quell'Anna Maria Ramenghi che, dopo aver vinto a Castrocaro nel 1961 e aver inciso alcuni dischi di canzoni altamente melodiche, si converte allo yè-yè e registra un motivetto scritto proprio dai succitati Rokes dal titolo Il ragazzo del mio palazzo:



Il cantautore fiorentino Riccardo Del Turco, sfortunato partecipante al primo Disco per l'Estate organizzato dalla RAI con la pur bella Dimmi se vuoi, decide di cambiare obiettivo di promozione e punta sul lato B del 45 giri in questione, la piacevole M'hanno detto che, scritta assieme al cognato Sergio Endrigo e all'amico Gianni Meccia:

zSHARE - 05 RICCARDO DEL TURCO M_HANNO DETTO CHE.mp3

Non riesce a sfondare completamente la spezzina Rosanna Negri, in arte Rosy, anche se il suo 45 giri uscito nel precedente inverno, La prima festa che darò, ha avuto una discreta eco. Ad ogni modo, la pupilla di Enrico Polito (che diventerà pure suo marito) si propone con un'orecchiabile e frizzante canzone dal titolo Tutto l'amore del mondo :



E siamo alla canzone - simbolo dell'estate 1964, definitiva consacrazione come cantante melodico di quel Gianni Morandi che fino a quel momento si era fatto notare più che altro con brani abbastanza intonati alla propria condizione di diciottenne e che, con la travolgente In ginocchio da te, faticosamente orchestrata da Ennio Morricone (il quale, in fase di realizzazione, non credeva in quell'introduzione dialogata tra pianoforte e archi, ritenendola una stronzata, al contrario di Franco Migliacci, che la considerava a ragione come vero punto di forza del motivo), ora dà una sterzata al proprio genere, aprendo una strada che lo porterà a diventare, almeno nei cinque - sei anni che seguiranno, la voce maschile italiana di musica leggera più amata e popolare. Vittoria al Cantagiro; un milione di copie vendute; versioni in spagnolo, francese, inglese (in questo caso nell'interpretazione di Neil Sedaka); un musicarello
cinematografico galeotto, non foss'altro perchè segnerà l'incontro di Morandi con Laura Ephrikian; una canzone che oggi porta benissimo i propri 47 anni:



Arriva da Perugia, ha 22 anni e, vuoi per seri studi pianistici e linguistici, vuoi per una certa raffinatezza nella scelta delle canzoni da lei interpretate, composte assieme alla musicista bolognese Loredana Ognibene e arrangiate impeccabilmente da Ennio Morricone (fa fede Diario di una sedicenne, forse il primissimo concept album uscito da noi), si porta addosso l'etichetta di cantante impegnata: eppure il Cantagiro è la competizione in cui ella, Donatella Moretti, si esprime al meglio. Per l'edizione 1964 è Gino Paoli a regalarle una propria canzone, La legge dell'amore:



Anche gli artisti stranieri più importanti, siano essi provenienti dalla casa madre newyorkese o più semplicemente da etichette distribuite dalla RCA solo per il mercato italiano, non si lasciano sfuggire la ghiotta opportunità di pubblicare un disco nella nostra lingua. Neil Sedaka è stato, assieme a Paul Anka (che in questi giorni compie 70 anni), il primo esponente della pop music d'Oltreoceano a incidere regolarmente canzoni in italiano: anzi, per lui l'Italia è stato il Paese più ricco di trionfi, proprio mentre negli States le cose cominciavano ad andare meno bene di prima (ne è prova il grosso successo de La terza luna e de I tuoi capricci nel corso del 1963: due brani scritti da Franco Migliacci e Luis Bacalov e inevitabilmente tradotti in lingua inglese per il pubblico statunitense). Per l'estate 1964 Sedaka punta su un motivo di qualche anno prima, Another day, another heartache, che fa tradurre e riarrangiare dai fidi autori di cui sopra: ne viene fuori La notte è fatta per amare, titolo destinato a diventare proverbiale e quindi nuovo successo made in Italy per il cantante e pianista di Brooklyn (il quale, come ringraziamento nei riguardi del buon Migliacci, affiderà poi ad Howard Greenfield il testo inglese della già ricordata In ginocchio da te ):



Oggi Neil Sedaka, da buon nonno, ha ripreso e adattato alcuni vecchi successi, cambiandone i testi e destinandoli ai più piccoli: un'operazione molto carina (ben visibile su YouTube) che suggeriamo alle maestre impegnate nell'insegnare le prime nozioni della lingua inglese ai bambini, pur se il relativo CD è disponibile solo d'importazione (il titolo è Waking up is hard to do, naturalmente ispirato a Breaking up is hard to do, ovvero la nostra Tu non lo sai):

Da qualche tempo Eddie Barclay ha firmato un contratto di esclusiva per l'Italia con la RCA per la distribuzione dei dischi pubblicati dalla sua casa: ne deriva che anche il grande chansonnier Charles Aznavour viene a Roma a incidere le versioni italiane dei propri successi, raccolte in due LP usciti nel giro di pochi mesi. E' solo l'inizio di una lunga fase nostrana per l'artista di origine armena, ben supportato da parolieri come Sergio Bardotti e soprattutto Giorgio Calabrese, che sicuramente sanno interpretare meglio degli altri le inquietudini del personaggio, adattandole ad arte per la fruizione degli ascoltatori del Bel Paese. La prima grossa affermazione in lingua italiana di Aznavour si deve però alla penna di Mogol: La mamma, canzone tristissima che fa piangere in massa il pubblico. Questa drammatica storia, ambientata, come specifica il testo originale francese, proprio nel nostro Mezzogiorno, è fonte d'ineffabile commozione ovunque la si ascolti e in qualsiasi lingua la si canti... l'importante è che la interpreti Aznavour e solo lui (tempo dopo ci avrebbe provato nientemeno che Ray Charles - For mama - : sarebbe stato meglio se The Genius avesse trovato qualcosa di diverso, invece di ostinarsi a dare una chiave blues a una canzone sin troppo europea sotto il profilo stilistico):



Mentre Rita Pavone conquista gli Stati Uniti, supportata da un adeguato repertorio in lingua inglese, l'America ci manda la sua locale replicante, una sedicenne di origini italiane, Margherita Bonavia, che però usa quale nome d'arte il tipicamente yankee Little Peggy March. Voce un po' nasale, dizione italiana (ovviamente) non perfetta, Margherita - Peggy (reduce da un'avventurosa partecipazione a Sanremo in coppia con Claudio Villa) le tenta tutte per conquistare gli italiani, ma non ce la farà. Le andrà molto meglio in Germania, ancor oggi sua seconda patria. Comunque sia, per la canzone da lanciare nell'estate 1964 si scomodano Franco Migliacci, Bruno Zambrini ed Ennio Morricone per l'arrangiamento: Gli occhi tuoi sono blu.



Nico Fidenco, ogni disco un successo: così la RCA, nel 1962, pubblicizzava l'attività del cantautore romano (ma d'origine abruzzese per parte di padre e piemontese per parte di madre). Dai tempi di What a sky ! e Legata a un granello di sabbia, quasi tutti i brani lanciati da Domenico Colarossi alias Nico Fidenco, appunto, hanno raggiunto i primi posti delle classifiche. La cosa si ripete puntualmente nel 1964 grazie a Con te sulla spiaggia , partecipante al primo Disco per l'Estate RAI. Poichè il regolamento della manifestazione impone l'esecuzione dei motivi partecipanti solo all'interno delle apposite vetrine radiotelevisive, per Incontro a Roma Fidenco prepara il lato B del 45 giri, Mi devi credere, brano ugualmente valido che ricalca un po' nello stile Se mi perderai dell'anno prima:



Sergio Endrigo è visibilmente stufo della politica che certi dirigenti RCA seguono: per ragioni di fatturato e di immagine, spesso vengono imposti ai cantanti motivi poco graditi, lontani anni luce dalla mentalità del singolo artista. Così, quando gli viene chiesto di incidere in italiano Warum, nur warum di Udo Jurgens, il cantautore di Pola, che ha sempre ben figurato seguendo un certo discorso, risponde picche in difesa della propria indipendenza e fa già sapere che non rinnoverà il contratto, ormai in scadenza (si accaserà alla Fonit - Cetra, che grazie a lui svecchierà il proprio parco artistico, sin troppo basato sulla tradizione... e poi c'è Domenico Modugno che a propria volta va via: serve quindi un cantautore). Ci sono ancora dei dischi da incidere prima di lasciare la RCA: la proposta estiva è all'insegna del riciclaggio (anche se il termine non è ancora di moda), constando di una canzone già nota, essendo uscita nel 1962, inclusa nel primo LP endrighiano. Basta solo rinfrescare l'arrangiamento e ricantarla, et voilà... ecco a voi La dolce estate:



Gianfranco Michele Maisano, vigevanese trapiantato a Genova e più noto semplicemente come Michele, continua a convincere per il suo timbro vocale, risultando molto più di un banale imitatore italiano di Elvis Presley. Dopo Se mi vuoi lasciare , Ridi (ossia Free me di Johnny Preston, nota in spagnolo come Dame felicidad grazie al messicano Enrique Guzmàn) e un gustoso primo LP, Michele si affida a una composizione dei due fratelli Revèrberi, raramente attivi insieme: Ti ringrazio perchè.



Per la prima volta Gino Paoli, che sfoggia un paio di inattesi baffoni, incide un brano americano, per il quale scrive il testo italiano assieme a Sergio Bardotti: Your other love di Claus Ogerman, portato al successo da Connie Francis l'anno prima e curiosamente inciso quasi subito in versione tedesca (Mein guter stern) nientemeno che dalla nostra Mina (disco però rimasto inedito in Italia). Sulla base di un arrangiamento molto originale di Ennio Morricone, ecco Lei sta con te (trent'anni dopo, il genovese Francesco Baccini la riprenderà a tempo di reggae, dando vita a una versione gradevolissima e ancor oggi meritevole):



Da poco è arrivato alla RCA un giovane produttore, scrittore e musicista emiliano, Paolo Dossena: la sua conoscenza del francese gli permette di lavorare bene con i cantanti sia della Barclay che della Victor transalpina, spingendoli sul nostro mercato anche con brani incisi in italiano. Così debutta nella nostra lingua (e sarà un episodio che rimarrà isolato per circa tre anni: dal 1967, invece, l'Italia si rivelerà per anni una nazione disposta ad apprezzarla in tutto e per tutto) Sylvie Vartan, che fa diventare Canta insieme a me un brano country - pop, My whole world is falling down, già inciso in francese con il titolo Si je chante. L'arrangiamento e la direzione orchestrale sono del fratello maggiore di Sylvie, Eddie Vartan:



Con Sylvie Vartan termina quest'unico e irripetibile Incontro a Roma organizzato all'Hilton dalla RCA Victor italiana, allora certamente all'apice del successo. La lunga storia di tre generazioni di cantanti, parolieri e musicisti è stata sapientemente raccontata nel 2007 da Maurizio Becker che, intervistando Italo Lilli Greco e molti altri protagonisti che frequentarono per più o meno tempo i fantascientifici studi di via Tiburtina, ha licenziato un volume riccamente illustrato, C'era una volta la RCA
, pubblicato dalla Coniglio Editore.
Dopo la sigla di apertura, non possiamo esimerci dal mandare in rete anche quella di chiusura della manifestazione, Monte Mario: è ancora Luis Bacalov, con i suoi Electronic Men, ad eseguirla.

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Per finire, diamo uno sguardo alla programmazione del Secondo Canale, che propone il consueto film del lunedì nell'ambito di un ciclo dedicato ai meglio riusciti film polizieschi sul tema della lotta al gangsterismo. Per quella sera è in programma La gang, pellicola del 1951 (titolo originale The racket) che riprende un soggetto già portato sullo schermo nel 1928 (con Edward G. Robinson) e ispirato a un dramma realistico presentato con successo a Broadway negli anni del proibizionismo. Stavolta il capitano McQuigg (cognome che nell'edizione italiana viene semplificato in Martin) ha il volto di Robert Mitchum, decisamente a proprio agio nei panni del capo della Polizia Giudiziaria che indaga fino in fondo sui fuorilegge e sulle loro attività illecite caldeggiate da alcuni uomini politici e perfino da giudici corrotti (sottolineiamo che stiamo parlando degli Stati Uniti negli anni Venti). Vicenda piena di cadaveri e di colpi di scena, ma alla fine, e con molta fatica, la giustizia trionfa.
La regia è di John Cromwell ma, come vedrete nel trailer italiano da noi reperito, l'opera viene attribuita ad Howard Hughes. In effetti, il film venne diretto da più persone: ai due succitati realizzatori deve aggiungersi Nicholas Ray. Alcune copie del film vennero firmate dal solo Hughes in quanto Cromwell era appena caduto nella trappola delle liste nere del maccartismo (che, lo ricordiamo per quei pochi che non lo sapessero, fu il termine usato per indicare la presa di posizione, da parte del senatore McCarthy, contro gli intellettuali statunitensi sospettati di comunismo che condizionò gli ambienti culturali a stelle e strisce nei primi anni '50):



Questa parentesi cinematografica chiude un post prevalentemente musicale, che speriamo sia stato esauriente nell'offrire un compendio di quella produzione RCA celebrata nello special TV registrato all'Hilton di Roma. Il nostro Focolare proseguirà nei prossimi giorni, con altre interessanti sorprese.

A presto ! ! !

CBNeas

martedì 19 luglio 2011

Mercoledì 19 luglio 1978



RETE UNO

13,00 CONCERTO DELLE TREDICI
Musiche per viola e orchestra di Rolla e Paganini
Solista Luigi Alberto Bianchi
Orchestra Sinfonica di Roma della RAI diretta da Ferruccio Scaglia
13,30 TG 1
OGGI AL PARLAMENTO
(PARZIALMENTE A COLORI)

18,15 CIRCHI DEL MONDO
Le olimpiadi del circo
dal Circo Royal di Bruxelles

Un programma di Jean Richard e Jean-Paul Blondeau
presentato da Jean Richard
(A COLORI)
19,20 ZORRO
Pericolo nella via del Nord
Telefilm con Guy Williams, Gene Sheldon, Henry Calvin, Jolene Brand
Prod. : Walt Disney
19,45 ALMANACCO DEL GIORNO DOPO
(A COLORI)
CHE TEMPO FA
(A COLORI)
- Spazio A
20,00 TG 1
Direttore Emilio Rossi
In studio Emilio Fede
(PARZIALMENTE A COLORI)
- Spazio B
20,40 PAESAGGIO SEGRETO
Pasqua ha troppa fantasia
Telefilm tratto da un racconto di Barbara Waring
Con Rosalind McCabe, Simon Griffiths
Regia di June Howson
(A COLORI)
- Spazio C
21,35 PADRI E FIGLI
A cura di Federica Taddei e Claudia Aloisi
(A COLORI)
22,05 MERCOLEDI' SPORT
Telecronache dall'Italia e dall'estero
EUROVISIONE
Collegamento tra le reti televisive europee
ITALIA: Bellaria
PUGILATO: JACOPUCCI - MINTER
valevole per il titolo europeo dei pesi medi
Telecronista Paolo Rosi
(A COLORI)
Al termine:
- Spazio D
TG 1
OGGI AL PARLAMENTO
CHE TEMPO FA
(PARZIALMENTE A COLORI)

RETE DUE

13,00 TG 2 - ORE TREDICI
(A COLORI)
13,15 VEDO, SENTO, PARLO
Rubrica di libri a cura di Guido Davico Bonino
Realizzazione di Adriano Cavallo
(Replica)

18,00 EUROVISIONE
Collegamento tra le reti televisive europee
ITALIA: Siena
ATLETICA LEGGERA: XIX MEETING DELL'AMICIZIA
Telecronista Gianfranco Pancani
19,00 DAL PARLAMENTO
TG 2 - SPORTSERA
(A COLORI)
19,10 TARZAN, IL SIGNORE DELLA GIUNGLA
Il ritorno nella città d'oro
Cartoni animati.
Sceneggiatura di Leon Hanson e Chuck Melville
Regia di Don Towsley
- Spazio A
19,40 IL TEMPO DOMANI
(A COLORI)
19,45 TG 2 - STUDIO APERTO
Direttore Andrea Barbato
(PARZIALMENTE A COLORI)
- Spazio B
20,40 Peter Falk in
COLOMBO
Una questione d'omore
Telefilm con Ricardo Montalban, Pedro Armendariz jr., Robert Carricart
Sceneggiatura di Larry Cohen e Brad Radnitz
Regia di Ted Post
Tema musicale di Henry Mancini
La voce di Peter Falk è di Giampiero Albertini
(A COLORI)
- Spazio C
22,00 CIAO COPPIA
Un programma di Aldo Forbice
Regia di Celestino Elia
(A COLORI)
22,50 ORIZZONTI DELLA SCIENZA E DELLA TECNICA
A cura di Giulio Macchi
(A COLORI)
- Spazio D
23,40 TG 2 - STANOTTE
(PARZIALMENTE A COLORI)

TSI - SVIZZERA

Trasmissioni a colori

16,05 In Eurovisione da Losanna:
CICLISMO: TOUR DE FRANCE
Cronaca diretta delle fasi finali della tappa Morzine - Losanna

19,15 Per i più piccoli:
BARBAPAPA'
Cartoni animati
Gli amici dell'Africa
19,20 Per i bambini:
ATTRAVERSO L'OBIETTIVO
Documentario
19,30 LASCIAR VIVERE
Documentario
L'animale amico: i ricci
19,55 LEGGENDE TICINESI
20,10 TELEGIORNALE 1a edizione
20,25 TRENTATRE' GIRI LIVE
Con Asha Puthli
Regia di Mascia Cantoni
20,55 IL MONDO IN CUI VIVIAMO
Documentario
Altri pianeti, ma nessuno come la Terra
21,30 TELEGIORNALE Edizione principale
21,45 LA QUALITA' DELL'AVVENIRE
Spazi in pericolo
22,40 MERCOLEDI' SPORT
- CICLISMO: TOUR DE FRANCE
(Sintesi della tappa odierna)
- In Eurovisione da Amburgo:
SCHERMA: Campionati mondiali di spada
24,00 TELEGIORNALE 3a edizione

KOPER - CAPODISTRIA

Trasmissioni a colori

21,00 L'ANGOLINO DEI RAGAZZI
Cartoni animati
21,15 TELEGIORNALE
21,35 UNO SPARO NEL SOLE
Film - Regia di Giampaolo Santini
Con Joel Barcellos, Benny Cardoso
23,00 Dal XXVI Festival della montagna di Trento
TERRA DI NEBBIA E DI FUOCO
Documentario - Regia di Leo Dickinson

A 2 - FRANCIA

Trasmissioni a colori

14,00 SI VERSAILLES M'ETAIT CONTE
Film - Regia di Sacha Guitry
Con Jean-Pierre Aumont e Jean-Louis Barrault
(Seconda parte)
15,25 AUJOURD-HUI

18,55 DES CHIFFRES ET DES LETTRES
19,20 ATTUALITA' REGIONALI
19,45 L'HEURE D'ETE'
20,00 JOURNAL
20,32 MOI, CLAUDE EMPEREUR
Telefilm con Derek Jacobi
21,30 QUESTIONE DI TEMPI
22,30 TELEVISIONS ETRANGERES: SUISSE
22,53 JOURNAL
23,10 MUSICALE

TMC - MONTECARLO

Prove di trasmissione in colore sistema PAL

18,15 UN PEU D'AMOUR, D'AMITIE' ET BEAUCOUP DE MUSIQUE
Presentano Jocelyn e Sophie
Nel corso del programma: CARTONI ANIMATI
19,30 GORKI, IL RAGAZZO DEL CIRCO
Telefilm
La zia Marta
20,05 PAROLIAMO
Telequiz presentato da Lea Pericoli
20,30 NOTIZIARIO
Prima edizione
20,40 LOTTA SENZA QUARTIERE
Telefilm
L'intrigo
21,30 L'OMBRA
Film - Regia di Giorgio Bianchi
Con Marta Toren, Pierre Cressoy
23,00 OROSCOPO DI DOMANI
23,05 TELE-SCOPIA
Rubrica di attualità
23,45 NOTIZIARIO
Seconda edizione - MONTECARLO SERA
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Il 19 luglio è una data spesso abbinata a eventi tragici, luttuosi: basti ricordare, nel 1985, la frana in Val di Stava, a Tèsero, o ancor più, nel 1992, l'attentato di Palermo di cui furono vittime il Dottor Paolo Borsellino, magistrato che assieme a Giovanni Falcone si battè contro la criminalità organizzata, e gli uomini della sua scorta. Anche andando indietro nel tempo, comunque, possiamo trovare altri 19 luglio caratterizzati da inaspettate sventure ai danni di personaggi celebri, come quello del 1978, giornata apertasi e chiusasi con due inesorabili disgrazie che colpirono profondamente sia lo spettacolo che lo sport.

I primi TG dell'ora di pranzo di quel brutto mercoledì danno in apertura la notizia della morte per annegamento, in Sardegna, di un grande e poliedrico uomo di spettacolo, prolifico autore e gustoso attore: Marcello Marchesi. Forse ai più giovani questo nome non dirà assolutamente alcunchè, ma agli over 40 dice sicuramente tantissimo. Nato a Milano il 4 aprile 1912, ma vissuto a lungo a Roma sin da piccolo, al punto da acquisire accento e intonazione prettamente capitolini, Marchesi seppe alternare sapientemente lunghi periodi milanesi di lavoro ad altrettanto lunghi periodi romani,facendosi sin da giovane largo tra gli umoristi più arguti e brillanti, riuscendo col tempo a diventare un vero e proprio maestro della satira, della barzelletta raffinata e intelligente, dei giochi di parole (come vedremo).
Marchesi muore quel mattino mentre, facendo il bagno nelle acque di San Giovanni di Sinis, prova a far divertire il suo unico figlioletto, Massimo, di appena due anni, tentando una capriola, ma una violenta quanto inattesa ondata (in quei giorni il tempo non è bellissimo: soffia un fastidioso Maestrale nell'isola di Ichnusa) spinge verso uno scoglio il malcapitato scrittore, che vi sbatte contro picchiando violentemente e fatalmente la testa.
Il prossimo anno cadrà il centenario della nascita di Marcello Marchesi, il quale ha lasciato un ricchissimo corpus che alterna testi datati ad altri quanto mai attuali, seppur scritti 40, 50, 60, 70 anni fa. Abbiamo pregato un nostro (e vostro) amico che nel teatro (specialmente di quello leggero) trova da sempre la propria principale fonte di divertimento e passione, ossia il commediografo milanese Paolo Starvaggi, di tratteggiare in poche, ma eloquenti righe un ritratto del personaggio, anche per invitare i (purtroppo) tanti che lo hanno dimenticato a rinverdirne arte, testi e fasti:

All’epoca in cui la tv era scritta dagli autori (e non dai manager o dai funzionari), Marcello Marchesi rappresentava la punta di diamante di un team al servizio della Rai-Radiotelevisione Italiana. E che team! Amurri, Chiosso, Clericetti, Continenza, Costanzo, Faele, Lerici, Palazio, Paolini, Peregrini, Scarnicci, Silvestri, Simonetta, Tarabusi, Terzoli, Vaime, Verde, Vianello, tutti in rigoroso ordina alfabetico. Ma Marcello Marchesi era, se non il più bravo, certamente il più importante.

Considerato da certa critica come una versione minore di Campanile, Marchesi fu in realtà umorista di maggior modernità rispetto allo scrittore e commediografo napoletano, soprattutto per i mezzi attraverso i quali egli meglio si esprimeva: la radio, la tv, la pubblicità.

In radio fu l’amabile intrattenitore di
Andata e ritorno: teoricamente un semplice riascolto di brani «per indaffarati, distratti e lontani», in realtà piccoli saggi brillanti sui più disparati argomenti d’attualità e di costume. Per la tv, con cui collaborò praticamente dai primi mesi del servizio ufficiale, firmò i copioni dei varietà più ricordati (Canzonissima del ’68 e del ‘72, La via del successo con Walter Chiari, Il signore ha suonato? con Simonetti, le rivistine fatte con gli amici come Sveglia ragazzi!, Eccetera eccetera) e ricercò spesso formule e volti nuovi (Per un gradino in più, Ma perché? Perché si! e Ti piace la mia faccia? coi famosi
“tiribitanti”).

E, al contrario di molti colleghi, si divertì pure a far vedere al pubblico la sua, di faccia: oltre a decine di ospitate in varietà altrui, nel ‘63 scrisse (con Camilla Cederna) e fu protagonista de Il signore di mezza età. Baffoni finti e ombrello sotto mano, rileggeva in chiave satirica i vizi e le virtù dei cinquantenni come lui.

Fu geniale inventore di popolarissimi slogan pubblicitari
: «Non è vero che tutto fa brodo!» per il dado Lombardi, «Il signore sì che se ne intende» per la Stock e «Il brandy che crea un'atmosfera» per la Vecchia Romagna Buton, «Con quella bocca può dire ciò che vuole» per il dentifricio Chlorodont e «Falqui: basta la parola!», intuizione che evitava di nominare nel carosello la vietatissima parola “lassativo”.

Non solo radio e tv: era a suo agio anche con la parola scritta (Essere o benessere e Il malloppo sono ancora oggi deliziosi picchi di letteratura umoristica) e con il cinema. Scrisse valanghe di sceneggiature e, col sodale Vittorio Metz, si concesse il lusso di dirigere Totò nel misconosciuto Sette ore di guai, film tratto da una commedia scarpettiana e sparito dalla circolazione per anni, fino al ritrovamento alla fine degli anni ‘90.

Poliedrico, infaticabile Marchesi! Dormiva pochissimo: due-tre ore a notte. Dava appuntamenti alle sei del mattino: lui era già sveglio da un pezzo. Da giovane andava in bicicletta da Roma a Milano per trovare la morosa. Dal fronte, scrisse all’amico Steno di avere paura non tanto del nemico, ma piuttosto di non entrare nella divisa. Riusciva a lavorare contemporaneamente a un carosello, un varietà televisivo, un libro, una trasmissione radiofonica e a un copione per il cinema.

E chissà quante altre cose avrebbe ancora scritto se un’onda perfida non se lo fosse portato via! Una morte che lo colse in pienissima attività: tant’è vero che la Rai aveva già in magazzino due suoi spettacoli nuovi di zecca: la puntata del ciclo
Un mestiere da ridere, quasi un varietà autobiografico da lui condotto (trasmesso in sordina il pomeriggio dell’8 dicembre ’78 e parte integrante di una serie, realizzata a Milano, dedicata a tutti i più grandi umoristi italiani in attività in quel tempo), e Ci vediamo stasera, strana commistione tra varietà e prosa brillante di cui è “solo” autore insieme a Guido Clericetti (messo in onda nel febbraio ’79, a sette mesi dalla scomparsa).

La capacità di sfornare frasi ad effetto e l’estro dell’umorista fecero di Marchesi anche un grande creatore di aforismi
: «Tutto è perduto fuorché l’ospite d’onore», «La pubblicità è il commercio dell’anima», «La logica è una forma di pigrizia mentale», «L’Italia è una donna di facili consumi», il celeberrimo «Anche le formiche nel loro piccolo s’incazzano».

E il più bello: «L’importante è che la morte ci trovi vivi». Per lui è stato proprio così.

Dopo questo ritratto di Marcello Marchesi, scritto come sempre in punta di penna dal bravo Paolo Starvaggi, soffermiamoci ancora un po' sul grande umorista milanese, riallacciandoci ad alcuni temi esposti più sopra dal nostro graditissimo ospite. Prima di tutto, a proposito del radiofonico Andata e ritorno che il buon Marcello animava ogni giovedì sera (gli altri giorni erano appannaggio di Massimo Ranieri, Ornella Vanoni, Domenico Modugno e Mina, che spesso si avvicendavano con altri colleghi del mondo dello spettacolo), ci piace ricordare il tormentone La vita è una gran balonada, rassegna di brevi frasi di V.I.P. atte a segnalarsi per una loro banalità di fondo e commentate causticamente, come sempre, da Marchesi. Poi la lunghissima esperienza come creatore di sketches e slogan pubblicitari: abbiamo estrapolato dal documentario televisivo di Luciano Emmer Carosello, che passione !, andato in onda nel gennaio - febbraio 1977, alcuni esaurienti (e anche divertenti) interventi di commento (nell'ultimo si vede pure il figlioletto Massimo, praticamente appena nato):






I frequentissimi contatti con industriali e commenda d'ogni sorta e dimensione per stendere le sceneggiature dei vari caroselli diedero a Marchesi un intuitivo quanto brillante spunto: la lingua neon-latina, ossia il lessico degli antichi Romani, croce e delizia di ginnasiali e liceali, opportunamente corrotto da influenze pubblicitarie (e dintorni). Si trattava della conseguenza di una strana malattia contratta da un ipotetico zio sacerdote, il quale, durante la celebrazione delle funzioni religiose, si lasciava andare a errori del tipo: In nomine Patris et Philco et Spiritus Sancti, In illo Lebole, Ava Maria, Ecce Olà, Tantum Energol Visco Static, Tu es Petrus... Boonekamp, Premium Nabisco Motta pro nobis !, Nunc et in hora... cioccolato Dulciora, Sursum Cora.
E che dire di quel lunghissimo, spettacolare monologo intitolato Il malloppo - Le parole si vendicano, forse l'apoteosi dell'intera carriera di Marcello Marchesi, il cui personaggio - simbolo, il signore di mezza età, viene qui raffigurato mentre, ricoverato in ospedale, è in preda a un inesorabile delirio, sparando frasi a raffica, spesso all'insegna di spettacolari giochi di parole e doppi sensi certamente molto più eleganti di quelli odierni. Eccovene un breve estratto:

In occasione del decimo anniversario, verrà ripetuta la catastrofe del Vajont. Il disastro è organizzato. I soccorsi no. Pende sull'umanità il satellite di Damocle. Padre nostro che sei nei cieli dacci odio, il nostro pane quotidiano. Mafia tempora currunt. Un momento. Dov'è il pappagallo ? Se me ne dimentico, fra due ore, mi piscio sotto come una teiera. Ah ! Ah ! Da giovane avevo una vena umorisitica. Adesso ho una vena varicosa. Fosse una soltanto ! Ho le gambe che sembrano percorse da rivoletti di cera rappresa. A forza di stare solo col cane, quando verrà l'infermiera invece di salutarla abbaierò. La mia infermiera da ragazza doveva sposare uno che i suoi volevano e lei no. La vigilia delle nozze si è rapata a zero. Adesso, quando non vuole una cosa, perde i capelli. La vecchiaia ha questo di bello, che hai tante cose da raccontare. Bisogna vedere se c'è qualcuno disposto ad ascoltarle. Questo mi diceva il vecchietto del n.2.
(MARCELLO MARCHESI, Il malloppo, Bompiani, 1971, pag. 14)

Terminiamo qui quest'ampio e sentito ricordo di Marcello Marchesi (ribadendo la nostra speranza che nel 2012, in occasione del centenario della nascita, fioriscano in tutta Italia le iniziative per celebrarlo come sicuramente merita) e spigoliamo tra i palinsesti TV pomeridiani di quel 19 luglio, sia italiani che stranieri. Anzi, apriamo proprio con Antenne 2, la seconda rete nazionale francese facilmente captata in Liguria, Toscana e Lazio, che in quel periodo manda in onda, nella collocazione del primo pomeriggio, vecchi film divisi in due puntate. Si conclude così, tra le 14 e le 15,30, la visione di un'interessante coproduzione franco - italiana, Si Versailles m'etait conte, storia dei sovrani di Francia che si succedettero nella reggia di Versailles, fino, naturalmente, alla Rivoluzione di fine Settecento. A questo proposito, abbiamo trovato su YouTube proprio le scene finali di questo kolossal europeo che venne apprezzato pure negli Stati Uniti (ove venne editato come Royal affairs in Versailles, mentre in Italia uscì semplicemente come Versailles):



Anche d'estate prosegue la guerra del canale combattuta tra i bambini dei nuclei familiari d'Italia, con buona pace delle mamme. Basti pensare alle scelte che, strettamente in contemporanea, vengono praticate dai programmisti delle due reti RAI e della TSI elvetica per quel tardo pomeriggio. Alle 19,10 la rete 2 ritrasmette una serie a cartoni animati, prodotta negli States un paio d'anni prima e messa in onda in edizione italiana già nel precedente gennaio, dedicata al mito di Tarzan. Ne è autore Don Towsley, misconosciuto artigiano del genere. Il Signore della Giungla ottiene una discreta popolarità, ma non tale da garantire una stabile presenza nella memoria dei piccoli telespettatori del tempo. Proviamo noi a fare opera di rilancio, proponendovi, in lingua originale, l'episodio trasmesso in tale data, Il ritorno nella città d'oro :




Ormai le avventure di Barbapapà sono popolarissime pure tra gli italofoni: la simpatica famiglia creata dal duo franco - statunitense Annette Tilson - Talus Taylor e diventata una serie animata di successo grazie a una coproduzione nippo - olandese torna sui teleschermi della Svizzera Italiana, là dove esordì tre anni prima per poi passare subito in RAI. E' ormai proverbiale la frase Resta di stucco... è un barbatrucco, così come sono sulla bocca di tutti le versioni italiane delle canzoni che commentano i vari episodi, interpretate da Roberto Vecchioni con il coretto Le Mele Verdi di Mitzi Amoroso (se ne sta preparando però una nuova versione, affidata alle voci di Orietta Berti e Claudio Lippi, che sarà lanciata dalla RAI l'anno successivo). Anche i figli dei telespettatori di allora, cioè i bambini dei giorni nostri, conoscono molto bene Barbapapà, Barbamamma e i loro Barbabebè, ritornati in auge grazie soprattutto ai canali televisivi satellitari tematici riservati ai giovanissimi. A tal uopo si è fatto ricorso a un (dobbiamo dirlo, inutile) ridoppiaggio: è in questa veste che vi mostriamo l'episodio Gli amici dell'Africa, nel frattempo divenuto, più semplicemente, Africa.



La Rete Uno, invece, punta ancora una volta su Zorro, il cavaliere mascherato che, in occasione di ogni passaggio televisivo della serie disneyana a lui dedicata, fa il pieno tra grandi e piccini. In quell'estate del '78 vengono riproposti tutti gli episodi già trasmessi in Italia negli anni precedenti: non è ancora l'integrale che si vedrà dopo la colorizzazione elettronica delle immagini, ma è comunque una selezione degli episodi meglio riusciti, come questo Horse of another color (Il cavallo di un altro colore). Accanto al consueto trio di protagonisti (l'oriundo siciliano Armando Catalano alias Guy Williams - Don Diego/Zorro, Henry Calvin - Sergente Garçia e Gene Sheldon - Bernardo), c'è la bella Jolene Brand che ricopre il ruolo della senorita Anna Maria Verdugo, deuteragonista di una breve saga. Rivediamo l'episodio per intero, in versione colorizzata e con l'audio originale americano:





Abbiamo l'opportunità di riproporvi lo stesso episodio in edizione italiana: prima, però, crediamo faccia piacere a molti di voi riascoltare la versione nella nostra lingua, in stile pop, del tema musicale dei telefilm di Zorro così come andava in onda sul finire degli anni '70. Quando, nel 1977, la RAI ritrasmise in orario preserale questo the best of..., si pensò di ammodernare il motivo musicale della sigla con - per la prima volta - un testo italiano, scritto da Paola Orlandi e cantato da Arthur Zitelli con il nome fantasma di Zig Zag Ensemble:



In italiano questo episodio è noto con due titoli: negli anni '70 passò come Pericolo nella via del Nord (e come tale fu presentato anche il 19 luglio del 1978), mentre in tempi recenti è stato intitolato Scambio di persona. In coincidenza con la colorizzazione, anche il doppiaggio italiano è stato rinnovato... e un po' dispiace non poter più sentire - a meno che non salti fuori qualche emesso - lo strabiliante Sergente Garçia di Carletto Romano, un feticcio per noi piccoli telespettatori del tempo (in sua vece c'è Giorgio Lopez, fratello del più noto Massimo, mentre al posto di Cesare Barbetti è Antonio Sanna a prestare la voce a Don Diego de la Vega):




Vento caldo, mari mossi e tendenza a nuovo peggioramento sul Nord-Ovest: queste le previsioni del tempo per l'indomani, introdotte sulla rete 2 da una casina di tipo tirolese con pupazzetti semoventi e da un arrangiamento del tema musicale dal telefilm Van der Valk (Eye Level):



Mascia Cantoni è sempre più il simbolo della TSI, per la quale non solo conduce trasmissioni (Un'ora per voi prima fra tutte), ma sta anche in cabina di regia, dirigendo programmi di varietà, come una serie di speciali dedicati ai cantanti del momento, tra cui l'indiana Asha Puthli, artista sostanzialmente poliedrica che in quel periodo raggiunge la testa delle classifiche discografiche di mezzo mondo con una serie di canzoni molto legate alla discomusic dominante, ma che non mettono di certo in ombra le qualità vocali e interpretative da lei sciorinate. Il singolo che in quei giorni radio, discoteche e juke-boxes battono frequentemente s'intitola I'm gonna dance, regolarmente eseguita dall'artista di Bombay nel corso del passaggio realizzato negli studi TV di Lugano:



Lasciamo Asha Puthli e la sua trasferta elvetica e puntiamo nuovamente gli obiettivi su Antenne 2, il cui spettacolo di prima serata è un interessante sceneggiato storico di produzione inglese, dedicato all'imperatore romano Claudio, impeccabilmente impersonato da Derek Jacobi, attore gay britannico che proprio grazie a questa serie, trasmessa in molti paesi del mondo (Italia esclusa, però: bisogna ringraziare la seconda rete francese se le immagini di questa serie arrivarono pure - seppur in parte - da noi), ottenne lunga e duratura fama internazionale. Da Io, Claudio eccovi un breve, significativo inserto:



Incombe lo sport, come ogni mercoledì che si rispetti: andato in vacanza il calcio, dopo l'orgia dei Mondiali d'Argentina e un quarto posto dell'Italia salutato quasi come un trionfo, la TV porta le proprie telecamere ai bordi dei ring per seguire alcuni interessanti matches di boxe. Quella sera, a Bellària, in Romagna, è in palio il titolo europeo dei pesi medi: giunge dall'Inghilterra il campione in carica, Alan Minter, mentre lo sfidante è il grintoso e a volte polemico Angelo Jacopucci, uno degli assi italiani della nobile arte negli anni '70. Nessuno sa che, inaspettatamente, si sta per compiere un tragico destino che tinge di nero un evento che tutti gli appassionati di pugilato di casa nostra attendono da tempo.
Sono tanti i televisori accesi, sintonizzati sulla rete 1 per seguire la telecronaca, curata da Paolo Rosi, dell'incontro: noi, appena decenni, siamo ospiti del bungalow affittato come ogni estate da uno zio materno presso una stazione balneare alle porte di Catania e ci mischiamo alla folla di parenti e amici riuniti per assistere alla trasmissione del combattimento. Sembra un incontro di ordinaria amministrazione: mentre le immagini dimostrano chiaramente quanto il pugile italiano sia più impacciato del consueto, giungono da tutte le parti urla di incoraggiamento. Poi quel round combattuto malamente da Jacopucci, del tutto incapace di difendersi dai colpi da maestro del superiore Minter, degno detentore della corona continentale dei medi. Qualcosa non sembra andare: come in tutte le case italiane i cui televisori sono in quel momento sintonizzati sulla rete 1, anche tra gli ospiti del succitato piccolo complesso di bungalows riunitisi per l'occasione davanti al video vi è un passaparola all'insegna della perplessità più totale. Perchè Jacopucci ne sta prendendo così tante stasera ? Come mai, in questo round, non oppone per nulla resistenza ? Inevitabile che, a un certo punto, il boxeur di Tarquinia vada inesorabilmente al tappeto e che Minter si riconfermi campione d'Europa di categoria. Il peggio, però, deve ancora venire.
Cena al ristorante tra vincitore, sconfitto e relativi entourages, ma poi ecco manifestarsi ripetuti conati di vomito avvertiti da Jacopucci, il quale entra subito in coma: i violenti colpi subiti durante quella fatale, disastrosa ripresa sortiscono il loro malefico, crudele effetto. Ancora poche ore di coma e poi, purtroppo, verrà constatata la morte clinica dell'atleta.
Abbiamo trovato, tratto dalla rubrica televisiva di RAITRE Sfide, un inserto filmato di parecchi anni dopo che racconta per filo e per segno quella sventurata serata sul ring di Bellària, documento asciutto e chiaro di come andarono realmente le cose:



Finisce qui il nostro post dedicato alla TV del 19 luglio 1978 e soprattutto alle due gravi, inattese, fatali circostanze che caratterizzarono quel giorno: se non altro, il nostro è stato un modo per ricordare queste due figure geniali, a loro modo e nei loro rispettivi campi d'azione, che avrebbero meritato una maggior considerazione da parte delle più giovani generazioni e invece sono cadute in quell'insopportabile oblio di convenienza che cancella nomi anche leggendari per esigenze di business e pubblicità... una speculazione continua... e scusate se è poco !
Vi chiediamo scusa se abbiamo elaborato un testo lunghissimo, ma circostanze, situazioni ed eventi lo meritavano senz'altro. Vi diamo appuntamento al prossimo intervento, che contiamo di sviluppare ai primi della settimana entrante.

Buona giornata a tutti ! ! !

CBNeas

venerdì 15 luglio 2011

Martedì 15 luglio 1975



NAZIONALE

14,30 TELEGIORNALE
Edizione straordinaria per l'impresa spaziale Apollo - Soyuz:
LANCIO SOYUZ

la TV dei ragazzi

18,15 IL PRINCIPE E IL POVERO
tratto dal romanzo omonimo di Mark Twain
con Roman Shamene, Peter Kostka, Joseph Blaha, Vladimir Smeral, Martin Ruzek
Regia di Ludvik Raza
Prod.: Kratky Film di Praga
19,00 CARTONI ANIMATI
di Jean Image
- Picolo e la Gioconda
- Picolo pittore a Montmartre

Prod. O.R.T.F. - Film Image

19,15 TELEGIORNALE SPORT
TIC - TAC
SEGNALE ORARIO
CRONACHE ITALIANE
OGGI AL PARLAMENTO
ARCOBALENO
CHE TEMPO FA
In studio Edmondo Bernacca
ARCOBALENO
20,00 TELEGIORNALE
Edizione della sera
Direttore Willy De Luca
CAROSELLO
20,25 LA BUFERA
di Edoardo Calandra
Riduzione televisiva e dialoghi di Manlio Scarpelli da una sceneggiatura di Tullio Pinelli
Con Marilù Tolo, Gabriele Lavia, Claudio Gora, Marisa Fabbri, Mario Marchetti, Fausto Tommei, Mario Brusa, Emilio Cigoli, Dino Emanuelli, Marina Dolfin, Carlo Enrici, Giustino Durano, Silvana Lombardo
Scene di Davide Negro
Costumi di Dario Cecchi
Regia di Edmo Fenoglio
21,35 TELEGIORNALE
Edizione straordinaria per l'impresa spaziale Apollo - Soyuz
LANCIO APOLLO
DOREMI'
22,05 LIBRO E MOSCHETTO
Il fascismo sui banchi di scuola
Un programma di Sergio Valentini
a cura di Flora Favilla
Consulenza storica di Renzo De Felice
con la collaborazione di Grazia Tavanti e Sergio Trinchero
BREAK
23,15 TELEGIORNALE
Edizione della notte
OGGI AL PARLAMENTO - CHE TEMPO FA

SECONDO

10,00 - 11,00 e 15,00 - 16,00 PROVE TECNICHE DI TRASMISSIONE A COLORI

TRASMISSIONI IN LINGUA TEDESCA
PER LA ZONA DI BOLZANO

SENDER BOZEN

SENDUNG IN DEUTSCHER SPRACHE

19,00 ARPAD DER ZIGEUNER
Fernehspielserie
Verleih: Osweg
19,25 ALASKA
Ein film von H. Rhode und F. Roger
Oi aus der Tundra
Verleih: Polytel
19,55 BERGSTEIGEN IN SUDTIROL
Eine Sendung von Ernst Perti
20,10 - 20,30 TAGESSCHAU

20,30 SEGNALE ORARIO
TELEGIORNALE DEL SECONDO PROGRAMMA
INTERMEZZO
21,00 IL FUTURO DELLO SPAZIO
a cura di Filippo Ottavi
Testi di Mino Monicelli
Consulenza di Gianni Barresi
Regia di Pippo De Luigi
Scienza e fantascienza
DOREMI'
22,00 EUROVISIONE
Collegamento tra le reti televisive europee
La ARD, la BBC, la BRT - RTB, la NCVR, la A 2, la SRG - TSI - SSR e la RAI
presentano da
MANNHEIM (Germania Federale)
GIOCHI SENZA FRONTIERE 1975
Torneo televisivo di giochi
tra Belgio, Francia, Germania Federale, Gran Bretagna, Olanda, Svizzera e Italia
Quinto incontro
Partecipano le città di:
- Temse (Belgio)
- Aix-les-Bains (Francia)
- Fussen (Germania Federale)
- Kilmanrock (Gran Bretagna)
- Montfoort (Olanda)
- Faido (Svizzera)
- Bosa (Italia)
Commentatori per l'Italia: Rosanna Vaudetti e Giulio Marchetti
23,15 CICLISMO : TOUR DE FRANCE
Servizio Speciale

TSI - SVIZZERA

14,00 APOLLO - SOYUZ
Lancio Soyuz da Baikonour (URSS)
Cronaca diretta
(A COLORI)

19,00 CICLISMO: TOUR DE FRANCE
Cronaca differita parziale delle ultime fasi e dell'arrivo della tappa Valloire - Morzine / Avoiraz
(A COLORI)
19,30 Programmi estivi per la gioventù
- HAI LETTO QUESTO LIBRO ?
La casa del popolo di Louis Guillaux
- FAR MUSICA
Chiediamo scusa con amore
Realizzazione di Chris Wittwer
- PAESAGGIO CHE CAMBIA
I boschi
Realizzazione di Sergio Genni
(A COLORI)
20,30 TELEGIORNALE 1a edizione
(A COLORI)
- TV-SPOT
20,45 LA STRADA DEI CONQUISTATORI
Documentario
(A COLORI)
- TV-SPOT
21,15 IL REGIONALE
- TV-SPOT
21,45 TELEGIORNALE Edizione principale
22,00 APOLLO - SOYUZ
Lancio Apollo da Capo Canaveral (USA)
Cronaca differita
(A COLORI)
22,30 LO SPAZIO PER L'UOMO ?
Un programma realizzato dalle principali stazioni televisive
(A COLORI)
23,45 CICLISMO: TOUR DE FRANCE
Servizio filmato
(A COLORI)
23,55 - 0,15 TELEGIORNALE 3a edizione
(A COLORI)

KOPER - CAPODISTRIA

20,55 L'ANGOLINO DEI RAGAZZI
Cartoni animati
(A COLORI)
21,10 ZIG - ZAG
(A COLORI)
21,15 TELEGIORNALE
21,30 LA GUAYANA
Documentario
(A COLORI)
22,05 GIOCHI SENZA FRONTIERE
Torneo televisivo di giochi tra vari Paesi europei
Quinto incontro
(A COLORI)
23,30 BONANZA
La teoria di Hop Sing
Telefilm
(A COLORI)

TMC - MONTECARLO

20,00 RIN TIN TIN
Telefilm
20,25 LA FAMIGLIA ADAM'S
Telefilm
20,50 LE MANS - SCORCIATOIA PER L'INFERNO
Film - Regia di Richard Kean
Con Lang Jeffries, Erna Schurer

N.B.: i programmi di A 2 - FRANCIA non sono per il momento disponibili
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Da anni, tra le trasmissioni d'attualità in onda d'estate, la parte del leone viene senz'altro fatta dalle missioni spaziali, in occasione delle quali la redazione del TG unico organizza al meglio la relativa copertura, con il maggior numero possibile di edizioni straordinarie per seguire, quasi sempre con l'aiuto di Tito Stagno e Piero Forcella, i più autorevoli esperti del settore, le varie imprese astronautiche atte a sviluppare quel perfezionamento nelle ricerche resosi necessario dopo lo storico allunaggio dell'Apollo 11, avvenuto anch'esso d'estate, come tutti sanno, nel 1969.
Quel 15 luglio 1975 è comunque una data storica per una serie di fondamentali motivi: termina la corsa allo spazio, durata quasi diciotto anni, tra le due super - potenze, con un'impresa che coinvolge in egual misura collaborativa astronauti russi e statunitensi e che si delinea come l'ennesimo mattone inserito nella lunga e complessa opera di costruzione di quella distensione da più parti auspicata e più volte tentata, ma sovente disattesa. Lanciate a breve distanza di tempo l'una dall'altra, la navicella sovietica Soyuz e quella statunitense Apollo sono pronte all'aggancio, che avverrà nel corso della tarda serata di giovedì 17 (ora di Greenwich).
Tra poco entreremo in più dettagliati particolari al riguardo, ma certo è che l'evento astronautico monopolizza di certo l'interesse dei telespettatori, per i quali non solo RAI e TSI, ma pure Capodistria e la giovane televisione di Montecarlo in lingua italiana hanno preparato succulente pietanze d'intrattenimento, fra un collegamento e l'altro, un TG e l'altro. Da ricordare (e ne parleremo un'altra volta) che pure la radio copre l'avvenimento con una serie di cronache dirette e ci piace sottolineare che l'inviato a Cape Canaveral, per la parte Apollo dell'impresa, è Enrico Ameri, notoriamente commentatore sportivo ma più volte in passato impegnato sul fronte dei lanci spaziali per il GR.
Diamo quindi un'occhiata a film, telefilm, cartoni animati e trasmissioni a carattere storico in onda quel memorabile giorno di 36 anni fa.

La TV dei ragazzi sta riproponendo (dopo il passaggio risalente alla primavera 1974), rimontata apposta in base alle relative esigenze di palinsesto, una piacevole produzione della televisione cecoslovacca realizzata dal regista ucraino Ludvik Raza: si tratta di un TV - movie ispirato a un famosissimo romanzo statunitense per i ragazzi, Il principe e il povero di Mark Twain, ossia la storia di un piccolo vagabondo inglese, Tom County, che praticamente somiglia del tutto al principino Edoardo VI, figlio di Enrico VIII e della terza moglie di quest'ultimo, Jane Seymour, e pronto a subentrare al padre appena morto. Vi proponiamo, sia pur nell'incomprensibile versione originale in lingua ceca, divisa solo in due parti, quanto i più giovani poterono vedere quel pomeriggio, cioè la parte finale del primo episodio e quella iniziale del secondo, il tutto per circa 40 minuti di trasmissione:






Il programma per i più giovani è completato da un paio di corti animati televisivi, realizzati negli anni '60 da un disegnatore e cartoonist magiaro, ma naturalizzato francese: Imre Hajdu, in arte Jean Image. Questi, tra i tanti personaggi creati, fu pure l'artefice di Picolo il pittore, un infante da sempre attratto da pennelli e tavolozza e come tale molto ambizioso. Rivediamo i brevi titoli di testa plurilingue di ogni episodio:



Da quasi un anno si è aggiunta alle televisioni estere in lingua italiana una nuova rete, Tele Montecarlo, che in quel periodo si giova di un palinsesto ancora stringato all'insegna di graditissimi dejà vù, quasi sempre rappresentati da storici telefilm andati in onda negli anni precedenti, alternativamente, su RAI e TSI. Per esempio, la programmazione monegasca di quel 15 luglio 1975 si apre con una vecchia, cara conoscenza, il cane Rin Tin Tin, in scena sempre con l'inseparabile, piccolo Caporale Rusty. Abbiamo trovato su YouTube una chicca: alcune drammatiche scene tratte da un episodio di Rin Tin Tin, appunto, in edizione brasiliana, con il doppiaggio in lingua portoghese:



Il revival prosegue con un altro celeberrimo telefilm all'insegna della più evidente follia: Gomez, Morticia, zio Fester, la piccola Mercoledì... insomma,The Addams Family! ! !



La prima Telemontecarlo manda in onda, per lo più, B-movies degli anni '60 - '70, lungometraggi che non pretendono certo di essere dei capolavori, ma che comunque sono l'ideale per offrire al pubblico un paio d'ore di puro relax. La scelta per quella serata cade su un titolo che oggi campeggia tra i capolavori di un onesto artigianato cinematografico trash che fa pure la propria buona figura in terra straniera (il cast internazionale suggerì a suo tempo l'uso della lingua inglese per girare sul set): il dramma sportivo - sentimentale Le Mans, scorciatoia per l'inferno, film del 1970 di cui vi mostriamo qui il trailer:



Eccoci finalmente giunti al clou della giornata, il via all'impresa astronautica che vede per la prima volta insieme USA e URSS, con il lancio delle navicelle Apollo e Soyuz destinate ad agganciarsi nello spazio dopo circa 48 ore. I preparativi in vista di questa attesissima stretta di mano sono stati pianificati a lungo e nei minimi particolari. Gli scienziati che saranno protagonisti di questo momento davvero importante sia sotto il profilo astronautico che politico rispondono ai nomi di Thomas Stafford, Vance Brand e Donald Slayton per Apollo, Alexej Leonov e Valerij Kubasov per Soyuz. Il mondo intero segue trepidante i due lanci attraverso il piccolo schermo: ecco il decollo di Apollo attraverso la telecronaca della BBC:



La spedizione andrà sostanzialmente nel migliore dei modi, con esperimenti e ricerche condotti in pool dai cinque protagonisti, anche se il ritorno sulla Terra di Apollo sarà caratterizzato da un incidente cui viene posto immediatamente rimedio, salvando i tre astronauti nordamericani dall'irreparabile.

Il collegamento con Cape Kennedy viene preceduto da una puntata della riduzione televisiva di un romanzo ambientato in un Piemonte che, mentre Napoleone Bonaparte comincia la propria stagione di dominatore dell'Europa, si ribella al malaffare generale, causa del sempre più costante impoverimento delle famiglie, per lo più contadine: La bufera di Edoardo Calandra, triste storia d'amore e di lotta ambientata proprio nel periodo della cruenta rivolta popolare di Racconigi. Al termine della straordinaria che ha documentato il definitivo avvio dell'impresa spaziale, ecco la puntata conclusiva di un curioso documentario che il giornalista romano Sergio Valentini, famoso anche per la grande amicizia che lo lega a Lelio Luttazzi (al punto di scrivergli i divertenti e surreali testi che il musicista e intrattenitore triestino - morto lo scorso anno: quanto ci manca ! - legge settimanalmente in radio durante Hit Parade ) ha dedicato a un argomento molto interessante: il Fascismo e l'istruzione dei più giovani, attraverso le scuole e il tempo libero. Libro e moschetto era il motto allora dominante, non a caso scelto come titolo di questa breve ricostruzione storica. Da sottolineare la consulenza di un grande esperto di fumetti e cartoni animati, quel Sergio Trinchero che, dopo aver curato assieme a Nicoletta Artom Gli eroi di cartone, dedicato ai protagonisti di Oltreoceano (e non solo) del fumetto e del disegno animato, va adesso a spulciare tra gli albi che il Regime caldeggiava, fortemente allusivi alla situazione politica e culturale creata dal Minculpop: è il caso dell'orribile personaggio di Dick Fulmine, il picchiatore dalla mascella quadrata che, operando per conto della polizia di Chicago, si rivelava nemico numero uno degli Ebrei (sic ! Purtroppo i tempi erano quelli). Come abbiamo appurato su Wikipedia, ne furono autori Vincenzo Baggioli e Carlo Cossio.
Libro e moschetto: ...e se quei tempi bui tornassero ? Il video che abbiamo trovato non è opera nostra e comunque è frutto del crescente malcontento diffusosi negli ultimi tempi tra gli insegnanti di scuola (categoria che sentiamo un po' anche nostra, essendo stati impegnati in passato come supplenti nelle scuole secondarie, vittime di programmi ministeriali che, anche quando la maggioranza governativa era di Sinistra, non ci piacevano affatto):



La serata termina su Capodistria per rivedere, finalmente a colori così come fu prodotto Oltreoceano una quindicina d'anni prima, un episodio della lunga saga di Bonanza rimasto giustamente famoso per la simpatia suscitata tra i telespettatori di tutto il mondo da un caratteristico personaggio, Hop Sing, ossia il cuoco cinese della famiglia Cartwright che rischia grosso non appena Emil Younger, uno dei consueti rivali, attenta alla sua persona tagliandogli il distintivo codino. Essendo un comprimario la cui presenza a volte spezzava la tensione di ogni singola storia, qualcuno ha voluto montare alcune scene dei vari episodi in cui compariva, nei panni di questo cuoco dagli occhi a mandorla, Victor Sen Yung, attore nato in California, nella Chinatown di San Francisco, rendendogli un doveroso quanto affettuoso tributo:



Finisce qui la nostra carrellata televisiva del 15 luglio 1975, che speriamo sia gradita da tutti voi. Vi salutiamo e vi diamo appuntamento al prossimo post, promettendovi che non abbiamo certo messo nel dimenticatoio la radio e che quanto prima ne riparleremo, con il piacere e l'entusiasmo di sempre.

Sono le 13,30 del 17 luglio 2011 quando diamo vita alla pubblicazione: non ci resta che augurarvi un buon proseguimento di domenica (anche se, almeno qui al Nord-Ovest, per ritrovare l'estate bisogna contattare Chi l'ha visto ?...).

A presto ! ! !

CBNeas

martedì 12 luglio 2011

Venerdì 12 luglio 1968



NAZIONALE

15,30 - 16,30 EUROVISIONE
Collegamento tra le reti televisive europee
FRANCIA: Perpignano
55° TOUR DE FRANCE
Arrivo della quattordicesima tappa: Seo de Urgel - Perpignano
Telecronista Adriano De Zan

la TV dei ragazzi

18,15 LANTERNA MAGICA
Programma di films, documentari e cartoni animati
a cura di Luigi Esposito
Presenta Emanuela Fallini
Realizzazione di Amleto Fattori
18,45 CINQUECERCHI
a cura di Antonio Ghirelli e Alberto Marchesi
Regia di Sergio Ricci
19,15 IL CORRIERINO DELLA MUSICA
a cura del M° Fabio Fabor
Testi di Silvana Giacobini
Regia di Walter Mastrangelo

ribalta accesa

19,45 TELEGIORNALE SPORT
TIC - TAC (Liquigas - Durban's - Fernet Branca - Cera Grey - Biopresto - Pavesini)
SEGNALE ORARIO
CRONACHE ITALIANE
OGGI AL PARLAMENTO
ARCOBALENO (Motta - Lysoform Casa - Pasta Barilla - Lame Wilkinson - Materassi gommapiuma Pirelli - Lines Omogeneizzati)
IL TEMPO IN ITALIA
In studio Mariolina Cannuli
20,30 TELEGIORNALE
Edizione della sera
Direttore Fabiano Fabiani
CAROSELLO
(1) Motta - (2) Locatelli - (3) Williams Aqua Velva - (4) Omogeneizzati al Plasmon - (5) Argo Minimassima Automatica
I cortometraggi sono stati realizzati da : 1) Guicar Film - 2) Organizzazione Pagot - 3) Cinetelevisione - 4) Produzioni Cinetelevisive - 5) O. C. P.

21,00 TV 7 - SETTIMANALE DI ATTUALITA'
a cura di Brando Giordani
DOREMI' (Total - Birra Wuhrer qualità - De Rica)
22,00 LOTTA SENZA QUARTIERE
Mani pulite
Telefilm - Regia di Alvin Ganzer
Prod. : MGM - TV
Int.: Mark Richman, Robert Culp, Larry Gates, John Larch, Vaughn Taylor
23,00 TELEGIORNALE
Edizione della notte

SECONDO

TRASMISSIONI IN LINGUA TEDESCA
PER LA ZONA DI BOLZANO

SENDER BOZEN

SENDUNG IN DEUTSCHER SPRACHE

20,00 TAGESSCHAU
20,10 - 21,00 BLUT FLOSE AUF BLENDINGS CASTLE
Fernsehfilm nach einer Novelle von P. G. Woodhouse
Regie: Rolf von Sydow
Verleih: BAVARIA

21,00 SEGNALE ORARIO
TELEGIORNALE
Edizione del 2°
INTERMEZZO (API - Super Silver Gillette - Naonis - Omogeneizzati Bledina - Camay)
21,15 Dal Teatro Politeama di Napoli
XVI FESTIVAL DELLA CANZONE NAPOLETANA
organizzato dall'Ente per la Canzone Napoletana e dall'Ente Salvatore Di Giacomo
Seconda serata
Presenta Mike Bongiorno
Regia di Lino Procacci
DOREMI' (Gelati Eldorado - Pellicole Ferrania)
22,45 SE TE LO RACCONTASSI...
Soggetto e sceneggiatura di Luigi Angelo e Luciano Ferri
con la collaborazione di Bruno Corbucci e Alberto Lionello
Il complesso di Sansone
Con Alberto Lionello, Andrea Checchi, Gisella Sofio, Lina Volonghi, Giacomo Furia, Laura Gianoli, Giulio Marchetti, Luigi Pavese, Nello Riviè
e con Ricky Maiocchi e il complesso Ferry, Franco, Renè, Dany e Gaby
Musiche di Enrico Polito
Regia di Bruno Corbucci
(Produzione Edizione Aurora TV)

TSI - SVIZZERA

20,10 TELEGIORNALE 1a edizione
20,15 TV-SPOT
20,20 I SEGRETI DELLA VITA
Allevamento e cura della prole
Documentario
20,45 TV-SPOT
20,50 TNT SHOW
Varietà musicale
21,15 TV-SPOT
21,20 TELEGIORNALE Edizione principale
21,35 TV-SPOT
21,40 IL REGIONALE
Rassegna di avvenimenti della Svizzera Italiana
22,00 CINETECA
Appuntamento con gli amici del film
Presentazione di Sandro Bianconi
NON VOGLIO MORIRE
Film - Regia di Robert Wise
Int.: Susan Hayward, Simon Oaklaid e Virginia Vincent
Prod.: United Artists
23,45 VIRTUOSI AL PIANOFORTE
Programma musicale a cura di Jack Dieval
Solisti: Jacques Fevrier, Geo Voumard, Duo Geneviéve Joy-Jacqueline Robin-Bonneau
Regia di Jacques Soumet
24,00 TELEGIORNALE 3a edizione
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Proseguiamo la nostra vetrina delle lontane (e rimpiante per la loro estrema discrezione) estati televisive: stavolta siamo nel 1968, annata fatidica per tante ragioni, note e arcinote. Quel venerdì 12 luglio trascorre offrendo al telespettatore (sia RAI che TSI) una varietà di programmi potenzialmente in grado di abbracciare un po' tutti i generi, senza perdersi in chiacchiere ed urla (cosa al tempo praticamente impossibile, vuoi perchè spesso si fa uso di registrazioni preventive da far passare al vaglio della censura prima della messa in onda, vuoi perchè gli ospiti delle trasmissioni televisive non dimenticano quasi mai la buona creanza... a parte qualche sporadica eccezione che incontreremo fra poco).
Cominciamo come sempre con la TV dei ragazzi, che in estate è più lunga ed ospita sovente anche gli appuntamenti riservati ai più piccini, come Lanterna magica, primo grande contenitore di cortometraggi filmati ed animati, la cui formula poi evolverà in Uno, due e...tre nel 1970 e nella già ricordata Gallina del 1973. L'unica differenza tra Lanterna magica e le trasmissioni degli anni successivi è rappresentata dall'impiego del conduttore (e negli anni saranno ben quattro a guidare l'appuntamento del venerdì pomeriggio: Emanuela Fallini, Enza Sampò, Antonello Campodifiori e il jazzista Carlo Loffredo).
Segue Lanterna magica (e precede Il corrierino della musica, di cui non abbiamo, purtroppo, reperito la sigla che ci avevano richiesto tempo addietro: essa non è presente su YouTube) un ambizioso programma a carattere sportivo che vede tra gli autori un importante giornalista del calibro di Antonio Ghirelli, futuro portavoce della Presidenza della Repubblica e direttore del TG 2, ma anche personaggio talvolta sin troppo senza peli sulla lingua (fanno fede il celebre articolo sulla vita povera e corrotta in Cile - che, nel 1962, costò caro alla nostra Nazionale di calcio in occasione dei Campionati del Mondo - e una frase, Il Negus si è vendicato, pronunciata alla radio nel giugno del 1970 al termine di un'altra partita degli azzurri valida per un torneo iridato, quella con Israele, e per la quale pagò inspiegabilmente e ingiustamente Nicolò Carosio, che invece lavorava per la TV). Si stanno per avvicinare i Giochi della XIX Olimpiade, che si terranno a Città del Messico nel mese di ottobre (e che purtroppo segneranno l'inizio della strumentalizzazione di eventi agonistici internazionali per dare clamore a problematiche politiche più o meno grandi: basti pensare ai disordini che culmineranno con il massacro di Piazza delle Tre Culture appena dieci giorni prima dell'inizio delle gare), per cui si pensa di spiegare ai più giovani l'importanza delle Olimpiadi, appunto, facendone la storia e presentando davanti alle telecamere alcuni tra gli atleti protagonisti, sui quali vengono puntati i riflettori nella speranza di vederli tornare dal Messico con una medaglia. La trasmissione, intitolata Cinquecerchi, si avvale di una benaugurante sigla musicale, Diamoci la mano , eseguita dal complesso I Balordi:



Da cinque anni e mezzo TV 7 rappresenta un po' l'altra faccia dell'informazione televisiva, quella meno paludata e ufficiale e quindi decisamente più coraggiosa, tendente anche al servizio di denuncia di certi malcostumi politico - sociali italiani che dovevano accortamente rimanere fuori dal TG, nonostante la serietà di direttori come Giorgio Vecchietti (che fu il primo a lanciare TV 7 nel gennaio del 1963) o Fabiano Fabiani (che, capita l'antìfona, fece di TV 7 una testata autonoma, affidata dapprima al toscano Emilio Raveggi, detto Ravel, e poi a Brando Giordani, fratello del regista Sergio e della scenografa e costumista Bonizza nonchè figlio di Igino, scrittore cattolico e deputato della Costituente). In effetti, è proprio con TV 7 che i giornalisti RAI godono sicuramente di maggiore autonomia, al riparo da pressioni sempre più forti provenienti dalle varie stanze dei bottoni, e non è un caso che, proprio in quella seconda decade del luglio 1968, come abbiamo scoperto per puro caso consultando on line le edizioni del quotidiano La Stampa allora uscite, fosse in corso un convegno riservato ai radiotelegiornalisti, atto proprio ad affrontare tematiche molto delicate come questa. Tra i servizi in onda la sera del 12 luglio 1968 spicca un asciutto reportage sulla questione del Biafra, aperta da oltre un anno. A scandire l'andamento dell'intero rotocalco è sempre Intermission riff, ma non più nella versione originale della Big Band diretta da Stan Kenton, bensì in un nuovo arrangiamento stile simil - psichedelico, affidato all'Equipe 84 con l'accompagnamento di una robusta sezione di fiati:



Ad ogni modo, l'evento della serata è ancora una volta parte integrante della lunga e quasi interminabile stagione dei festival canori, allora numerosissimi e seguitissimi anche attraverso radio e TV, con metri e metri di nastro magnetico (le cassette sono ancora nuove e si chiamano caricatori) utilizzati per fissare le prime esecuzioni di quelle canzoni destinate ad essere cantate o, più semplicemente, fischiettate per le strade. Non si è ancora spenta l'eco del settimo Cantagiro, terminato il precedente sabato 6 luglio con il successo di Caterina Caselli di misura sull'appena congedato Gianni Morandi, che già si decidono le sorti di un altro certame di musica leggera che però, a differenza degli altri, da anni è entrato in una crisi irreversibile. Intendiamo parlare del Festival della Canzone Napoletana: i giovani e gli ascoltatori del Centro - Nord gli hanno già da tempo voltato le spalle. Sopravvivono fette di pubblico solo nel Meridione e i dischi delle canzoni in gara si vendono abbastanza solo a Napoli città, in Sicilia e in Calabria e comunque tra il pubblico di più umili condizioni socio-culturali (chi se li può permettere punta sugli originali che costano 600 - 700 lire, prezzo medio di un 45 giri all'epoca, ma tirano soprattutto le imitazioni, affidate a voci sconosciute e vendute a 300-400 lire a copia nelle bancarelle delle feste di paese). Comunque sia, l'edizione numero 16, che vede il ritorno dopo quattro anni di Mike Bongiorno in veste di maestro di cerimonie, viene varata con il solito contorno di polemiche e rivalità tra bollenti autori e aggressivi cantanti, pronti a manifestare un minimo di arroganza anche nel corso della trasmissione televisiva (fortunatamente senza arrivare alle risse e alle botte di nove anni prima).
Il grande esperto di musica leggera e jazz Salvatore Biamonte, in un articolo pubblicato dal Radiocorriere TV, tasta il polso all'illustre paziente, la canzone partenopea, nel modo che segue:

La canzone napoletana (in crisi da molti anni) parte alla riconquista del pubblico in un momento, ancora una volta, difficile. Ne sa qualche cosa l'organizzatore della rassegna partenopea, che è il dott. Luciano Villevielle Bideri, medico chirurgo ed erede di una gloriosa tradizione editoriale. Per fare uscire la produzione musicale napoletana dal cerchio di provincialismo in cui rischia di rimanere costretta, ci vorrebbero i cantanti di più larga rinomanza nazionale. Però la presenza di questi cantanti comporta la collaborazione delle Case discografiche centro-settentrionali. Questa collaborazione si tradurrebbe fatalmente in un intervento massiccio della canzone completamente industrializzata in un'area dove nascono ancora canzoni di tipo artigianale, scritte cioè non da professionisti della composizione sfornata in serie, ma da agenti del fisco, magistrati, impiegati di Case di cura, o magari, da musicisti che tuttavia trovano nel Festival la più importante, se non l'unica, fonte di guadagno. Si tratta quindi di avere i cantanti, ma di impedire anche che gli artigiani soccombano.
(S.G. BIAMONTE, Napoli si difende, RADIOCORRIERE - TV n. 28, 7 - 13 luglio 1968, pag. 30).

Passiamo ora a fare una breve cronistoria di quella seconda serata, partendo dal pezzo vincitore non solo di quella semifinale, ma anche della finalissima dell'indomani, Core spezzato, rimpianto dell'ex - partner di una ragazza/un ragazzo che nel frattempo si sposa. La versione femminile è interpretata dalla talentosa Mirna Doris, mentre quella maschile, indubbiamente più nota, è affidata a un giovane esponente del canto a fronna 'e limone, Tony Astarita (scomparso nel 1998), celebre pure per aver cantato molti brani in lingua come Chiudi la tua finestra e più tardi Arrivederci mare:



Al secondo posto si piazza Lacrema, cesellata sia dall'esperto Mario Abbate che dall'ormai affermato Mario Trevi (quello di Indifferentemente e, molto più tardi, di una drammatica e commovente canzone - sceneggiata, 'A paggella): nella finalissima dell'indomani sera, Lacrema giungerà solo settima.



Terza classificata in batteria è la coppia Mei Lang Chang (to', chi si rivede ! La cinesina di Giardino d'inverno) - Aurelio Fierro in Ricordo 'e maggio, seguita da due veterani, Maria Paris e Giacomo Rondinella, con M' 'o levo o nun m' 'o levo ?, poi rispettivamente undicesima e dodicesima in finale. Quinto è l'immancabile reuccio Claudio Villa, abbinato a una certa Livia, con Canta st'ammore. Per il cantante romano Napoli è come una seconda patria e il pubblico che assiepa il Teatro Politeama gli fa una festa tale da deconcentrarlo, costringendolo a dare il via per ben tre volte alla sua canzone. Il documento sonoro fortunatamente reperito su YouTube ce ne dà prova lampante:



Ancora Aurelio Fierro, stavolta abbinato a un giovane cabarettista emergente, Vittorio Marsiglia, lancia 'O timido, sesto in batteria e poi ottavo in finale. Ancora più clamoroso è il risultato di questa marcetta sentimentale, Bandiera bianca, presentata da Maria Paris e Sergio Bruni: la sera del 12 luglio il motivetto ottiene a stento il passaggio alla finalissima, ma sarà proprio lì che farà un grande balzo in avanti, terminando giusto dietro Core spezzato, al secondo posto (ma con uno scarto di dieci punti tra una canzone e l'altra). Eccovi Sergio Bruni:



Sarà forse un caso, ma spesso accade che, durante le singolari tenzoni canore, il buon Guglielmo Chianese in arte Sergio Bruni si ammali del forte virus dell'efferata autostima, cosa che certamente non lo rende simpatico ai più. Nel 1968, a parte il coup de theatre della finalissima, allorchè, rendendosi irreperibile al momento della ripetizione di Bandiera bianca durante la premiazione, Bruni apparirà subito dopo la doppia esecuzione della canzone vincente, pretendendo e ottenendo di chiudere definitivamente la manifestazione eseguendo la sua versione della non eccezionale marcetta, ecco altri due gesti eclatanti: il primo è un attacco violento agli organizzatori che danno carta bianca a orchestrali e cameramen per riposare un'ora ciascuno nel corso delle prove generali, chiosato dalla frase: Senza l'occhio delle telecamere non provo e stasera non canterò !. Il secondo è un esagerato moto di ribellione ai danni di un palermitano, tale Antonino Signorino, scoperto da Ciccio Ingrassia, che si fa chiamare Tony Bruni: Come si permette costui di rubare metà del mio nome d'arte ? Qui c'è un solo Bruni, io ! e giù scontri con impresari e organizzatori, i quali, per accontentarlo, gli garantiscono che Signorino canterà con il nome di Tony da Palermo. Quand'ecco, però, che, annunciato da Mike Bongiorno con questo nuovo pseudonimo, il cantante esordiente si affretta a precisare: Mi chiamo Tony Bruni. Per fortuna niente polemiche e scontri fisici o verbali, grazie anche a un adeguato spiegamento di guardie e carabinieri ronzanti intorno ai due cantanti - rivali.
Tony Bruni non ha fortuna, almeno per il momento: più avanti, però, i dischi da lui incisi per la Phonotype godranno, soprattutto nel periodo di distribuzione della gloriosa casa napoletana da parte della RCA, di un certo successo, sempre e comunque in Campania, Calabria e Sicilia (A chest'ora addò staje tu ? del 1977, per esempio), specialmente nelle versioni su nastri Stereo 7 e Stereo 8. Rispolveriamo ora la canzone oggetto di così inutili contese, Mezzanotte miezz' 'a via:



Un altro protagonista sfortunato del Festival di Napoli 1968 è un promettente cantante pugliese, Nino Delli, abbinato a Pino Mauro (altra voce storica nota anche negativamente a seguito di certe frequentazioni non giuste) nel brano Napule e tu. Stavolta abbiamo il documento video originale, con tanto di presentazione di Mike:



Per chiudere il discorso sul festival di Napoli, avete notato quell'attraente pianista, ben visibile in orchestra ? Il suo nome è Lucia Tramontano e alterna il repertorio classico a quello leggero. Come sottolinea TV - Sorrisi e Canzoni, le telespettatrici hanno notato di lei un particolare banalotto eppur significativo nella sua semplicità: la riccioluta capigliatura sempre a posto, pur essendo la pianista intenta a far vibrare i tasti del suo strumento, tra scale e arpeggi. Oggi la Signora Tramontano lavora a tempo pieno al Teatro San Carlo.

Passiamo ad altro: merita attenzione la programmazione di seconda serata sia dei due canali RAI che della TSI. Anzi, cominciamo proprio da quest'ultima, che propone un film molto interessante, girato dieci anni prima negli States e che prende spunto da un fatto di cronaca nera, la condanna alla sedia elettrica di Barbara Graham, pregiudicata coinvolta direttamente nel caso di un omicidio. Servendosi dell'epistolario della stessa Graham e degli articoli del giornalista del San Francisco Examiner Ed Montgomery, Don Mankiewicz e Nelson Gidding scrissero un soggetto che mirava a sostenere l'abolizione della pena di morte. Il regista Robert Wise scelse Susan Hayward come protagonista e girò così Non voglio morire (nell'originale inglese I want to live). Questa che segue è una sintesi di quasi 9 minuti del film:



Il Nazionale RAI offre invece un nuovo episodio della serie Lotta senza quartiere ("Cain's hundred"), fortunato telefilm poliziesco che ha il proprio protagonista in Mark Richman nei panni dell'avvocato criminologo Nicholas Cain:



Terminata l'orgia di canzoni napoletane, il Secondo Canale chiude la serata con un telefilm made in Italy giunto all'ultima puntata, Se te lo raccontassi..., una sorta di giallo - rosa all'insegna dell'ironia di cui è interprete principale Alberto Lionello. In realtà la sigla di testa della serie è intitolata proprio Se te lo raccontassi... ed è eseguita da Ferry, Franco, Renè, Dany e Gaby, un quintetto che, prendendo il nome sulla scia degli inglesi Dave Dee, Dozy, Beaky, Mick & Tich, era guidato da alcuni ex - New Dada, mentre quella di coda varia di puntata in puntata e comunque proviene dagli archivi della CBS Sugar, come questa Arriva la bomba, incisa da Johnny Dorelli l'anno prima:



Ci si avvicina alle ore notturne e, mentre la RAI ha già mandato in onda le terrificanti Armonie del Pianeta Saturno, da sempre segnale della buonanotte, si può indugiare ancora per un quarto d'ora sulla TSI per seguire un breve programma, stavolta dedicato alla Musica con la M maiuscola, quella dei grandi e immortali compositori. Si tratta di un breve incontro con i virtuosi del pianoforte, ripresi da un programma della TV francese. Sono di scena, tra gli altri, esecutori davvero illustri, come Jacques Fevrier, concertista stimato in gioventù nientemeno che da Maurice Ravel, che gli affidò la prima esecuzione del Concerto per la mano sinistra. Ascoltiamo Fevrier in un'altra suggestiva pagina raveliana, nota anche per orchestra e recentemente (e inspiegabilmente) plagiata sotto forma di canto liturgico molto diffuso nelle chiese, specialmente qui in Italia (l'incipit è praticamente lo stesso): la Pavane pour une infante defunte.



La breve trasmissione è chiusa da un duo femminile, francese anch'esso e pure specializzato nel repertorio tardo ottocentesco - primo novecentesco: Geneviéve Joy e Jacqueline Robin - Bonneau. Abbiamo scelto, nella loro interpretazione, una pagina di Gabriel Faurè tratta dalla Dolly Suite, quella Berceuse che è molto nota ad almeno tre generazioni di bambini inglesi, in quanto fu per più di trent'anni sigla di una rubrica radiofonica della BBC riservata ai più piccini:



Sulle delicatissime note di Gabriel Faurè termina questo variegato post del nostro Focolare. Vi ringraziamo per la cortese attenzione e vi diamo appuntamento al prossimo, imminente intervento.

Buona notte a tutti ! ! !

CBNeas