lunedì 26 aprile 2010

Domenica 26 aprile 1959 (Radio)







PROGRAMMA NAZIONALE

6,40 PREVISIONI DEL TEMPO PER I PESCATORI
6,45 LAVORO ITALIANO NEL MONDO
7,15 TACCUINO DEL BUONGIORNO - PREVISIONI DEL TEMPO
7,30 CULTO EVANGELICO
7,45 MUSICA PER ORCHESTRA D'ARCHI
7,55 MATTUTINO, di Orio Vergani
(Motta)
8,00 SEGNALE ORARIO - GIORNALE RADIO - RASSEGNA DELLA STAMPA ITALIANA IN COLLABORAZIONE CON L'A.N.S.A. - PREVISIONI DEL TEMPO - BOLLETTINO METEOROLOGICO
8,30 VITA NEI CAMPI
9,00 MUSICA SACRA
9,30 SANTA MESSA in collegamento con la Radio Vaticana, con breve commento liturgico del Padre Francesco Pellegrino
10,00 SPIEGAZIONE DEL VANGELO, a cura di Monsignor Alfredo Maria Cavagna
10,15 NOTIZIE DAL MONDO CATTOLICO
10,30 - 11,15 TRASMISSIONE PER LE FORZE ARMATE
IL SETTEBELLO - Rivista-quiz di Maurizio Jurgens e Sergio D'Ottavi, condotta da Corrado - Regia di Maurizio Jurgens

12,00 PARLA IL PROGRAMMISTA
12,10 IL MONDO DELLA CANZONE
(Chlorodont)
12,25 CALENDARIO
12,30 ALBUM MUSICALE
Negli intervalli comunicati commerciali
12,55 1,2,3...VIA !
(Pasta Barilla)
13,00 SEGNALE ORARIO - GIORNALE RADIO - PREVISIONI DEL TEMPO
CARILLON
(Manetti e Roberts)
Appuntamento alle 13,25
FANTASIA DELLA DOMENICA
Divertimento musicale di Mario Migliardi
(G. B. Pezziol)
13,55 LANTERNE E LUCCIOLE
Punti di vista del Cavalier Fantasio
(G.B. Pezziol)
14,00 GIORNALE RADIO
14,15 MUSICA SPRINT
Rassegna per i giovani a cura di Piero Piccioni e Sergio Corbucci
14,30 PAGINE OPERISTICHE

14,30 - 15,00 TRASMISSIONI REGIONALI

14,45 MUSICHE PER BANDA DI E. ABBATE
15,00 GLI ITALIANI VISTI CONTROLUCE
Giuseppe Bartolucci: La domenica degli italiani
15,15 DISCORAMA JOLLY-VERVE
(Società Saar)
15,30 COPPA EUROPA
Torneo per i ragazzi tra i campioni della fantasia
Germania - Danimarca
Regia di Renzo Tarabusi
(Motta)
16,15 PIACE AL NORD, PIACE AL SUD
Quartetto Van Wood
16,30 RADIOCRONACA DEL SECONDO TEMPO DI UNA PARTITA DEL CAMPIONATO NAZIONALE DI CALCIO SERIE A
(Stock)
17,30 CONCERTO SINFONICO
diretto da Ettore Gracis
con la partecipazione del violista Paul Doktor
Musiche di Hollingsworth, Porter e Liszt
Maestro del Coro Ruggero Maghini - Orchestra Sinfonica e Coro di Torino della Radiotelevisione Italiana
Nell'intervallo:
RISULTATI E RESOCONTI SPORTIVI
19,15 LE GRANDI GIORNATE DEL '59
La pacifica rivoluzione toscana, a cura di Sergio Camerani e Roberto Cortese
19,45 LA GIORNATA SPORTIVA
20,00 RICORDI DI BROADWAY
Negli intervalli comunicati commerciali
20,25 UNA CANZONE ALLA RIBALTA
(Lanerossi)
20,30 SEGNALE ORARIO - GIORNALE RADIO - RADIOSPORT
21,00 PASSO RIDOTTISSIMO
Varietà musicale in miniatura
21,05 CINQUANT'ANNI DI CANZONI D'AMORE
Varietà musicale di Angelo Frattini ed Adolfo Perani
Compagnia di rivista di Milano della Radiotelevisione Italiana
Orchestra diretta da Pippo Barzizza con i cantanti Wilma De Angelis e Giorgio Consolini
Regia di Giulio Scarnicci
21,50 LETTURE DEL PURGATORIO
a cura di Natalino Sapegno
Canto XXVI - Dizione di Antonio Crast
22,05 COUPERIN: Sonata a quattro in re per flauto, violino, viola, violoncello e cembalo
22,15 VOCI DAL MONDO
22,45 CONCERTO DEL PIANISTA PAUL BADURA SKODA
Schubert: Sonata in la op. 42
23,15 GIORNALE RADIO - QUESTO CAMPIONATO DI CALCIO, commento di Eugenio Danese - MUSICA DA BALLO
24,00 SEGNALE ORARIO - ULTIME NOTIZIE - PREVISIONI DEL TEMPO - BOLLETTINO METEOROLOGICO - I PROGRAMMI DI DOMANI - BUONANOTTE

SECONDO PROGRAMMA

7,50 LAVORO ITALIANO NEL MONDO
Saluti degli emigrati alle famiglie
8,30 NOTIZIE DEL MATTINO
ABBIAMO TRASMESSO
(Prima parte)
10,15 LA DOMENICA DELLE DONNE
Settimanale di attualità femminile, a cura di Antonio Tatti
(Omo)
10,45 PARLA IL PROGRAMMISTA
11,00 ABBIAMO TRASMESSO
(Parte seconda)
11,45 - 12,00 SALA STAMPA SPORT

MERIDIANA

Il Signore delle 13 presenta:
13,00 PING PONG
13,05 LE FAVOLE DI FRED BUSCAGLIONE E I SUOI ASTERNOVAS
(Terme di San Pellegrino)
13,20 LA COLLANA DELLE SETTE PERLE
(Lesso Galbani)
13,25 FLASH: ISTANTANEE SONORE
(Palmolive - Colgate)
13,30 SEGNALE ORARIO - GIORNALE RADIO DELLE 13,30
13,40 SPENSIERATISSIMO
Rivistina della domenica di Dino Verde
Compagnia del Teatro Comico Musicale di Roma della Radiotelevisione Italiana
(Mira Lanza)
14,00 SCATOLA A SORPRESA: DALLA STRADA AL MICROFONO
(Simmenthal)
14,05 - 14,30 CANZONI IN ALLEGRIA
Negli intervalli comunicati commerciali

14,30 - 15,00 TRASMISSIONI REGIONALI

15,00 IL DISCOBOLO
Attualità musicali di Vittorio Zivelli
(Arrigoni Trieste)
15,30 PREVISIONI DEL TEMPO - BOLLETTINO METEOROLOGICO
15,35 CANZONI PRESENTATE AL IX FESTIVAL DI SANREMO 1959
Orchestra diretta da Gianni Ferrio
Piove - Per tutta la vita - Nè stelle nè mare - Avevamo la stessa età - La vita m'ha dato solo te et al.

pomeriggio di festa

16,00 LA MONGOLFIERA
Vagabondaggi sulle arie musicali di tutti i Paesi
Rivista di Roberto D'Onofrio, Amerigo Gomez e Piero Nelli
Compagnia di prosa di Firenze della Radiotelevisione Italiana
Regia di Amerigo Gomez
17,00 MUSICA E SPORT
Melodie e ritmi
(Alemagna)

Nel corso del programma:
PREMIO EMANUELE FILIBERTO DALL'IPPODROMO DI SAN SIRO IN MILANO (Radiocronaca di Alberto Giubilo)
18,30 BALLATE CON NOI

INTERMEZZO

19,30 STORNELLI E SERENATE
Negli intervalli comunicati commerciali
19,55 UNA RISPOSTA AL GIORNO
(A. Gazzoni & C.)
20,00 SEGNALE ORARIO - RADIOSERA
20,30 PASSO RIDOTTISSIMO
Varietà musicale in miniatura

spettacolo della sera

20,35 VENTIQUATTRESIMA ORA
Programma in due tempi presentato da Mario Riva
Orchestra diretta da Gianni Ferrio
Regia di Silvio Gigli
(I TEMPO)
(Agip)
21,30 MINIATURE OPERISTICHE
Pagine da Tosca di Puccini
Cantano Maria Meneghini Callas, Giuseppe Di Stefano e Tito Gobbi
Direttore Victor De Sabata
22,00 BALLATE CON NUNZIO ROTONDO
Canta Franca Aldrovandi
22,15 LA VOCE DI PAT BOONE
22,30 DOMENICA SPORT
Echi e commenti della giornata sportiva
23,00 ORCHESTRA DIRETTA DA WALTER MALGONI
Cantano Mario Abbate, Nella Colombo, Cristina Iorio, Carlo Pierangeli
23,20 I PROGRAMMI DI DOMANI
23,40 - 6,35 NOTTURNO DALL'ITALIA

TERZO PROGRAMMA

STAZIONI A MODULAZIONE DI FREQUENZA

13,00 CHIARA FONTANA
Un programma dedicato alla musica popolare italiana
13,30 ANTOLOGIA
Da I fatti di Petra di Nino Savarese: Il lume a petrolio
13,45 - 14,30 MUSICHE DI D. SCARLATTI, SCHUBERT E FAURE'
(Replica dal Concerto di ogni sera di sabato 25 aprile)

SELEZIONE SETTIMANALE DEL TERZO PROGRAMMA

16,00 LE GRAND SIECLE
Le "Querelles"
Boileau e la poetica del classicismo
a cura di Giovanni Macchia
16,30 FERRUCCIO BUSONI
Concerto in RE per violino ed orchestra
17,00 LA COMPAGNIA REALE SARDA
Programma a cura di Anna Maria Romagnoli e Italo Alighiero Chiusano
Compagnia di Prosa di Roma della Radiotelevisione Italiana
Regia di Pietro Masserano Taricco
18,00 - 18,15 PARLA IL PROGRAMMISTA

19,00 COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE ITALIANA PER LA COOPERAZIONE GEOFISICA INTERNAZIONALE AGLI OSSERVATORI GEOFISICI
19,05 BIBLIOTECA
Figure della Passione del Signore
di Gabriel Mirò, a cura di Flaviarosa Rossini
19,30 MUSICHE DI GIOVAN BATTISTA PERGOLESI
20,00 SICUREZZA E REDDITO NAZIONALE
Giovanni Carapezza: Gli oneri attuali della previdenza ed assistenza in Italia
20,15 CONCERTO DI OGNI SERA
Musiche di Brahms e Prokofiev
21,00 IL GIORNALE DEL TERZO
Note e corrispondenze sui fatti del giorno
21,20 Stagione lirica della Radiotelevisione Italiana
LA SCUOLA DELLE MOGLI
Opera buffa in tre atti di Heinrich Strobel
Musica di Rolf Liebermann
Con Fritz Ollendorf, Enzo Sordello, Anna Maria Rota, Leonardo Monreale
Direttore Ferruccio Scaglia
Orchestra di Milano della Radiotelevisione Italiana
(Nell'intervallo fra il primo e il secondo atto: LIBRI RICEVUTI)
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Ci siamo anche stavolta: tutto è pronto per rivivere gli umori di una domenica di campionato del bel tempo che fu. Stavolta Boris-Boris ci porta ai tempi in cui Tutto il calcio, minuto per minuto non esisteva ancora. Bastava il collegamento con un solo campo per seguire l'andamento del gioco e poi, man mano che arrivavano dalla redazione gli aggiornamenti, sentire dalla viva voce dello stesso radiocronista i vari cambiamenti di punteggio, spesso comunicati non in tempo reale (bisognava approfittare di pause più o meno lunghe della partita).
Diamo perciò senz'altro la parola a Boris-Boris: noi ci risentiremo prestissimo.
Buona notte da
CBNeas !


Amici sportivi all'ascolto, buon pomeriggio !
Ancora sei giornate e anche l'ultimo scudetto degli anni '50 verrà assegnato alla Fiorentina o al Milan, che guidano la classifica con 43 punti: il discorso riguarda soltanto loro. Inter e Juventus, appaiate al secondo posto, accusano infatti un distacco di sei lunghezze dalla coppia di testa. Troppe per poter coltivare ancora concrete ambizioni. D'altra parte, viola e rossoneri sono le compagini che hanno caratterizzato maggiormente la lotta tricolore nella seconda decade del decennio: i gigliati, dopo il primo storico scudetto del 1956, hanno conquistato per altre due volte la piazza d'onore, dooo essere stati, fra l'altro, sfortunati finalisti della seconda edizione della Coppa dei Campioni; i diavoli, autentici dominatori degli anni '50 (campioni d'Italia 1951, 1955 e 1957, oltre che vincitori, nel 1951 e nel 1956, della Coppa Latina, antenata della Coppa dei Campioni), sono invece fermamente decisi a riprendere quel discorso bruscamente interrotto nella contraddittoria stagione 1957-'58, la più strana e complessa di quel glorioso periodo. Il 1957, ricordiamolo, è stato l'anno dell'asiatica, una delle più terribili epidemie influenzali della storia, che non ha risparmiato neppure il Milan: molti giocatori rossoneri si sono ammalati e la squadra ha disputato un girone di andata disastroso, ai margini della zona retrocessione, chiudendo il torneo soltanto al nono posto, alla pari con l'Udinese e l'Inter, altra grossa delusione, e a ben 19 punti dalla Juventus, che si laurea campione d'Italia per la decima volta nella sua storia, ottenendo così il diritto di fregiarsi della prima stella. Tutto questo mentre in Coppa dei Campioni il Milan si rende protagonista di un cammino esaltante: eliminate in successione Rapid Wien, Glasgow Rangers, Borussia Dortmund e Manchester United (con un favoloso 4-0 in notturna a San Siro), nella finale di Bruxelles viene sconfitto per 3-2, nei tempi supplementari, dall'immenso Real Madrid, al termine di una straordinaria quanto sfortunata partita.

Ed è naturale che due squadre di tale levatura si rafforzino ulteriormente per consolidare la propria leadership. A Firenze il bottodi mercato dell'estate 1958 è l'attaccante svedese Kurt Hamrin, soprannominato uccellino per la corporatura esile e la leggerezz dei movimenti. E' stata la Juventus a portarlo in Italia, ma dopo appena una stagione, credendolo troppo fragile fisicamente, lo ha ceduto al Padova. E nella città di Sant'Antonio è esploso: con 20 reti in 30 partite ha trascinato la squadra di Nereo Rocco ad un sorprendente terzo posto. Nonostante le prodezze di Charles e Sivori, per i quali è stato sacrificato, anche a distanza di anni la Vecchia Signora rimpiangerà l'affrettata cessione. E lui, tanto per non smentirsi, va a segno 26 volte nel suo primo campionato in maglia viola.
A risollevare gli animi dei tifosi milanisti arriva invece una ventata di allegria dal Brasile: Josè Altafini. Attaccante oriundo dotato di ottima tecnica, sbarca a Milano fresco del titolo di campione del mondo conquistato in Svezia con la Nazionale dei Didì - Vavà - Pelè, tre brasiliani neri neri come tre chicchi di caffè, come li avrebbe ricordati il Quartetto Cetra in una canzone di cinque anni dopo. Soprannominato Mazola (con una sola z) per via di una certa somiglianza fisica con il mitico capitano del Grande Torino, bruciante nello scatto, esplosivo nella progressione in corsa, dal colpo di testa micidiale e con il tiro sempre piazzato, oltrechè dotato di un eccezionale opportunismo in area di rigore, ben presto viene eletto nuovo idolo del pubblico della Scala del calcio . Al termine della sua prima stagione italiana avrà segnato 28 reti.

Ma come avranno vissuto, queste due grandi squadre, la vigilia del 26 aprile 1959, ventinovesima giornata di campionato ? La Fiorentina, che dopo la sconfitta interna per 1-3 subita nel big-match contro i rossoneri (vittoriosi anche all'andata, per 2-0) è andata a vincere a Bari tra le proteste del pubblico pugliese (molto dubbio il rigore trasformato da Hamrin all'81', prima del definitivo 1-2 di Petris a un minuto dalla fine), sembra privilegiata dal calendario, dovendo affrontare in casa una Spal terz'ultima a pari merito con l'Alessandria. Tuttavia va ricordato che proprio i ferraresi, una settimana prima, avevano costretto il Milan sullo 0-0 a San Siro. Vietato, quindi, dormire sugli allori. Il Milan, invece, va a far visita all'ultima in classifica, con tutte le incognite che comporta il confronto con un avversario disperato... soprattutto quando l'avversario si chiama Torino. Anzi, Talmone Torino: la società granata, alle prese con i consueti problemi societari, ha infatti stipulato un contratto con la nota industria dolciaria torinese per una forma di sponsorizzazione ante litteram, peraltro già sperimentata da cinque anni dal Lanerossi Vicenza. Così come sulle maglie biancorosse vicentine compare il marchio del colosso laniero di Schio (sarà così fino al 1990), su quelle granata d'ora in poi dovrà campeggiare una grande T, per puro caso la stessa iniziale di Torino. Ma ai tifosi, soprattutto quelli dalle radici più antiche, questo abbinamento proprio non va giù, così come non viene digerita la decisione di abbandonare progressivamente il vecchio e glorioso campo Filadelfia, tempio del Grande Torino, per giocare alcune partite al Comunale, da sempre tana dei cugini juventini. Il 6-1 rifilato all'Alessandria alla prima giornata aveva illuso tutti, ma il prosieguo del torneo avrebbe riservato al Toro sofferenze e sconfitte spesso umilianti, e a dieci anni dalla tragedia di Superga la retrocessione in serie B appare più che un'ipotesi. Eppure la squadra non sembra male: su tutti emergono il centravanti Giuseppe Virgili, detto Pecos Bill , campione d'Italia con la Fiorentina, che lo ha sacrificato sull'altare di Hamrin, la vecchia roccia Bearzot, futuro C.T. azzurro campione del mondo, in mediana, e un diciannovenne di Piombino cresciuto nelle giovanili granata: il suo ruolo è quello di portiere, il suo nome è Lido Vieri. Lo attende una carriera lunga e luminosa, prima nel Torino e poi nell'Inter.

E' una Torino sportiva in lutto il teatro di questo testa-coda: il giorno prima, infatti, è morto improvvisamente, all'età di 64 anni, Carlo Bergoglio, in arte Carlin, grande giornalista, scrittore e disegnatore. A lui si deve, nel 1928, all'interno della rubrica del Guerin Sportivo L'araldica dei calci, la nascita delle mascotte delle squadre di calcio (la zebra per la Juventus, il toro per il Torino, il diavolo per il Milan, il biscione per l'Ambrosiana-Inter, eccetera); simbologia utilizzata ancora oggi, nonostante alcune società non siano rimaste fedeli alle idee originarie di Carlin (per la Fiorentina, ad esempio, aveva scelto un grillo, per la Lazio un bufalo, perchè la vedeva squadra irruente, per il Napoli un Pulcinella).

Ora, però, è arrivato il momento di andare a vedere le formazioni delle due squadre:

TALMONE TORINO: Vieri, Grava, Farina; Bearzot, Ganzer, Bonifaci; Arce, Armano, Virgili, Marchi, Crippa. Allenatore: Imre Senkey
MILAN: Soldan, Fontana, Zagatti; Liedholm, Maldini, Occhetta; Galli, Schiaffino, Altafini, Grillo, Bean. Allenatore: Luigi Bonizzoni; D.T.: Giuseppe Viani

Tre stranieri per parte: nei granata, oggi in maglia bianca, il francese Antoine Bonifaci (si pronuncia Bonifasì), il paraguaiano Dionisio Arce e l'inglese Anthony Marchi; nei rossoneri lo svedese Nils Liedholm, l'uruguagio Juan Alberto Schiaffino e l'argentino Ernesto Grillo. Uno straniero anche in panchina, l'allenatore del Torino Senkey, ungherese.

Ma è straniero anche l'arbitro: è il francese Groppi (si pronuncia Groppì). Non era raro, all'epoca, vedere nel nostro campionato fischietti d'oltreconfine. In tutto se ne conteranno 23: 13 austriaci, 5 francesi, 3 jugoslavi, un greco e un turco.

Si comincia. Sarà una partita drammatica come poche. Virgili impegna subito l'ex granata Soldan, ma è il Milan a passare per primo; dopo appena quattro minuti di gioco, infatti, Armano manda nella propria rete.
Il Toro, comunque, si rimette presto in carreggiata: al 10', su cross di Bearzot, un colpo di testa di Carlo Crippa ristabilisce la parità. Ventotto anni dopo, un altro Crippa vestirà la maglia granata: è Massimo, figlio dell'autore dell'1-1.
I rossoneri sfiorano il raddoppio, ma Vieri prima e Bonifaci poi negano il gol ad Altafini. E anzi, al 40' sono i padroni di casa a portarsi in vantaggio: Soldan non trattiene un tiro di Virgili, Marchi è in agguato e piazza il colpo risolutivo.
La partita offre episodi a getto continuo, senza pausa. Un'azione da manuale del Milan - i rossoneri arrivano nell'area avversaria con sette passaggi, senza che nessun granata riesca a toccare palla - viene vanificata da Altafini che, solo davanti ad una porta spalancata, spedisce incredibilmente alle stelle..
Poco dopo, però, anche il suo collega Virgili non gli è da meno, calciando alto da buona posizione.
E così, quando l'arbitro manda tutti a prendere un tè caldo, per utilizzare la terminologia odierna, la situazione vede i granata in vantaggio per 2-1.

Sono già di moda le radioline, ma non c'è ancora Tutto il calcio minuto per minuto (nascerà il 10 gennaio dell'anno successivo). Chissà che farà la Fiorentina...

Purtroppo per i tifosi rossoneri, i timori della vigilia sembrano trovare compimento: al 37' un altro rigore, questa volta trasformato da Lojacono, ha portato in vantaggio i viola, che ora comandano da soli con due lunghezze di vantaggio sui rivali. Ma ci sono ancora 45 minuti da giocare, tutto può succedere...

Conducono per 1-0 in casa anche la Sampdoria sulla Juventus (rete di Aurelio Milani al 9'), l'Alessandria sul Napoli (gol di Pistorello - futuro suocero, sia pur per un breve periodo, di un cugino del nostro CBNeas - al 26') e il Bologna sulla Lazio (il giovane Pascutti, che ha ancora tutti i capelli, ha segnato al 38'). Stesso risultato, ma esterno, a favore del Padova, passato in vantaggio a Udine al 43' grazie a Mariani.

Ancora sullo 0-0, invece, Inter-Triestina e Lanerossi Vicenza-Bari; lo scontro tra veneti e pugliesi sarà anche l'unico della giornata a concludersi senza reti.

Solo all'Olimpico di Roma il destino sembra già scritto: al termine della prima frazione di gioco i giallorossi conducono infatti per 3-0 sul Genoa. Un Selmosson incontenibile ha colpito al 3' e al 31', mentre il tris è arrivato al 38' per merito di Da Costa.

La ripresa offre subito un primo scossone al campionato: quattro minuti e, a Firenze, lo spallino Oltramari riequilibra le sorti dell'incontro. Fiorentina ancora prima, ma per un solo punto. Contemporaneamente, a Genova, Bruno Mora raddoppia per la Sampdoria.

Ma il secondo scossone arriva due minuti dopo, proprio da Torino: Grillo viene atterrato in area da Armano e il direttore di gara non può esimersi dal fischiare il calcio di rigore. Dal dischetto, un glaciale Liedholm infila nell'angolino basso alla sinistra di Vieri. Rossoneri e viola di nuovo in testa a pari merito.
E mentre al Comunale le due squadre continuano a non concedersi pause, andiamo a dare un'occhiata sugli altri campi:

- a Udine, al 52', un Mariani in giornata di grazia è andato nuovamente a segno: Udinese 0 - Padova 2;
- all'Olimpico di Roma, i padroni di casa giocano al tiro al bersaglio contro il malcapitato Genoa: al 55' Raggio di Luna Selmosson, divenuto Giuda per l'altra metà della capitale, fa tris, e la Roma poker: 4-0, e non è finita;
- al Moccagatta di Alessandria, gli orsi grigi si portano sul 2-0 contro il Napoli: l'argentino Juan Carlos Tacchi, che due anni dopo passerà proprio nelle file partenopee, raddoppia al 56' su rigore;
- al 71' il non ancora ventenne Gianfranco Leoncini (che oggi vive a Chivasso, non lontano da Torino) prova a riaprire la partita di Marassi, riducendo le distanze per la Juventus;
- in concomitanza, a San Siro, l'Inter infligge un duro colpo alle speranze di salvezza della Triestina: lo svedese Lindskog segna quello che sarà il gol-partita.

Ma è il 78' il minuto-clou di questa giornata: il gol dell'udinese Medeot serve solo per le statistiche e per fissare definitivamente il risutato sull'1-2.

Ben altra importanza hanno due reti realizzate in contemporanea:

- a Firenze l'impossibile si è verificato: Morbello ha portato in vantaggio la Spal, e il risultato non cambierà più ! Oro per il Milan, ma soprattutto per i tre fortunati tredicisti del Totocalcio;
- al Comunale di Torino, una rete di Altafini che i granata vorrebbero in fuorigioco scatena una rissa da Far West. Il nervosismo, già affiorato a più riprese nel corso dell'incontro, questa volta si è impossessato di tutti; soprattutto di Armano, uno dei più assatanati, che, dopo aver siglato un autogol e causato un rigore, completa la sua giornata-no colpendo Galli e mandandolo a terra. Il numero 7 rossonero deve essere trasportato fuori a braccia. Tutto questo mentre lo spaesato arbitro Groppi non sa più da che parte girarsi e decide di andarsene per i fatti propri, forse nella speranza che i giocatori plachino spontaneamente i loro bollenti spiriti.

Nel frattempo, facciamo un giro anche noi sugli altri campi:
- ad Alessandria, all' 82' il brasiliano Del Vecchio segna il gol della bandiera per il Napoli: 2-1 il risultato finale per i padroni di casa;
- un minuto dopo, grazie a Fumagalli, la Lazio acciuffa l'1-1 a Bologna; anche questo sarà il verdetto definitivo;
- in pari tempo, a Genova, è nuovamente Mora a ristabilire le distanze: Sampdoria 3 - Juventus 1.

Ma quando scocca il minuto numero 84 è il momento di tornare a Torino, dove Ganzer, con un potente tiro da lontano, pareggia definitivamente i conti: 3-3, e Milan di nuovo capolista per un punto. Quello stesso punto che il Toro rosicchia alla Triestina ma che non schioda i granata dall'ultima posizione.

Lasciando il Comunale torinese c'è ancora tempo, un minuto dopo, per i quarto gol di un Selmosson oggi davvero stellare, che fissa il risultato sul 5-0. Era dal 10 gennaio 1932 che il Genoa non usciva dal campo romanista con un passivo così pesante: quel giorno, al leggendario Campo Testaccio, i liguri vennero sconfitti addirittura per 6-0! L'ultima rete della giornata è juventina: all' 88' segna il gigante buono John Charles, ma è troppo tardi; la Sampdoria vince per 3-2.

Milan, dunque, nuovamente capolista solitario, e questa volta non verrà più raggiunto. Il 7 giugno, al traguardo finale, saranno 52 i punti totalizzati dai rossoneri, frutto di 20 vittorie, 10 pareggi ed appena 2 sconfitte, entrambe in trasferta (2-0 a Vicenza all'andata e 1-0 nel derby di ritorno con l'Inter). Altro primato stagionale di Schiaffino e compagni, quello del minor numero di gol subiti (32), a fronte di ben 84 segnati (secondo miglior attacco). La Fiorentina chiuderà a tre punti di distacco, l'Inter a sei e la Juventus addirittura a dieci lunghezze. Ma tutte e tre avranno modo di consolarsi: i viola con il primato, mai più superato e mai più superabile, delle reti realizzate in un campionato a 18 squadre (lo sproposito di 95, contro appena 35 incassate, secinda difesa meno battuta); i nerazzurri con l'argentino Antonio Valentin Angelillo, uno dei tre angeli dalla faccia sporca (gli altri due sono i connazionali Humberto Maschio e Omar Sivori), capocannoniere con 33 reti in 33 partite (nessuno in precedenza, nei tornei a 18 squadre, era riuscito a fare meglio, e nessuno ci riuscirà in futuro); i bianconeri, infine, con la loro terza Coppa Italia, conquistata proprio contro i nerazzurri nella finale di San Siro. Una curiosità: quella finale si disputò il 13 settembre 1959, quando in pratica si era già...nella stagione successiva (il campionato 1959/'60, infatti, sarebbe iniziato giusto una settimana dopo). Altri tempi...

Sarà invece un ottimo quinto posto, a quota 38, il piazzamento finale della Sampdoria, a quota 35 terminerà invece la Roma, precedendo di una lunghezza il trio composto dal Lanerossi Vicenza, da un Padova meno brillante dell'anno precedente ma pur sempre ostico, e da un deludente Napoli. Per i partenopei è una prima avvisaglia della crisi che, due anni dopo, li porterà per la terza volta in serie B.
Deludente anche il Bologna, che chiuderà decimo a quota 31, un punto sopra un altro trio: Bari, Genoa e Lazio. Saranno invece 28 i punti totalizzati da quell'Alessandria che, alla penultima giornata, getta nella mischia un ragazzino di neppure 16 anni destinato a diventare una leggenda: Gianni Rivera. Udinese (27 punti) e Spal (26), infine, precedono Triestina e Talmone Torino, le quali, ultime a quota 23, lasciano la massima divisione: gli alabardati per non tornarvi mai più, i granata per risalire immediatamente (dopo essere, nel frattempo, tornati a giocare all'amato Filadelfia e, soprattutto, dopo essersi liberati definitivamente dell'abbinamento con la Talmone e, di conseguenza, della T sulle maglie) e scrivere tante altre indimenticabili pagine di calcio, nella gioia (lo storico scudetto del 1976) come nella sofferenza (altre cinque retrocessioni ed un fallimento societario) e nel dolore (le morti di Meroni e Ferrini). Allora, come oggi, dunque a presto in serie A, vecchio Toro !

E anche la storia di oggi è giunta al termine. La storia di un pallone di cuoio e del suo stesso colore; di formazioni non ancora estrazioni del lotto, ma rigorosamente dall'1 all'11. Di un mondo senza TV satellitari e digitali più o meno terrestri, ma con un unico canale televisivo ed un unico satellite a spiarci: la luna, sulla quale nessuno aveva ancora pensato di piantare una bandiera. E di stadi senza striscioni, nè ultrà, commandos, brigate o fosse, ma con tifosi in giacca e cravatta.
Quegli stessi tifosi che si scandalizzavano per una lettera alfabetica sulla maglia; oggi, invece, chi si scandalizza più per queste cose... ?

E' la storia di un aktro calcio, così come di un altro mondo. Chissà se ai giovani tifosi di oggi potrà dire qualcosa, chissà se il passato è davvero migliore del presente. Ma se, dopo 51 anni, si prova ancora gioia nel raccontare storie come questa, io una risposta ce l'avrei... e voi ?

Grazie a tutti e a presto !

Qui Torino. A voi, studio mobile di Noto !

Boris Boris

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