domenica 30 gennaio 2011

Domenica 30 gennaio 1972



NAZIONALE

11,00 Dalla Chiesa Parrocchiale della Sacra Famiglia in Pessione (Torino)
SANTA MESSA
Ripresa televisiva di Don Carlo Baima
12,00 DOMENICA ORE 12
a cura di Giorgio Cazzella e Angelo Gaiotti
Regia di Roberto Capanna

meridiana

12,30 IL GIOCO DEI MESTIERI
Un programma di Sergio Paolini e Stelio Silvestri
condotto da Luciano Rispoli
Scene di Gianni Villa
Regia di Carlo Quartucci
Le sarte
13,25 IL TEMPO IN ITALIA
BREAK 1 (Cioccolatini Bonheur Perugina - Shampoo Libera & Bella - Zabov - Buitost Buitoni)
13,30 TELEGIORNALE
14,00 A-COME AGRICOLTURA
Settimanale a cura di Roberto Bencivenga
Coordinamento di Roberto Sbaffi
Presenta Ornella Caccia
Regia di Giampaolo Taddeini

pomeriggio sportivo

15,00 EUROVISIONE
Collegamento tra le reti televisive europee
FRANCIA: Parigi
IPPICA: PRIX D'AMERIQUE DI TROTTO
Telecronista Alberto Giubilo
- VAL DI FIEMME; SCI DI FONDO
MARCIALONGA DI FIEMME

16,45 SEGNALE ORARIO
GIROTONDO (Panforte Sapori - Lettini Cosatto - Olio vitaminizzato Sasso - Gunther Wagner - Linea Baby La Far)

la TV dei ragazzi

16,48 IL LUNGO VIAGGIO DI TERRY, RAJI E UN ELEFANTE INDIANO
Il principe rapito
Con Jay North, Sajid Khan, Zul Vellani, Mannohan Krishna
Regia di Marvin Chansky
Distr. : M.G.M.
17,35 PROFESSOR BALDAZAR
Un cartone animato di Zistko Grgiç, Boris Koler, Ante Zaninovic
L'amico Orazio
Prod. : TV Jugoslavia

pomeriggio alla TV

GONG (Omogeneizzati al Plasmon - Junior lacca sgrassante)
17,45 90° MINUTO
Risultati e notizie sul campionato di calcio
a cura di Maurizio Barendson e Paolo Valenti
18,00 COME QUANDO FUORI PIOVE
Spettacolo di giochi
a cura di Adolfo Perani e Italo Terzoli
condotto da Raffaele Pisu
Complesso diretto da Aldo Buonocore
Regia di Beppe Recchia
19,00 TELEGIORNALE
Edizione del pomeriggio
GONG (Pollo Arena - Fazzoletti Tempo - Dash)
19,10 CAMPIONATO ITALIANO DI CALCIO
Cronaca registrata di un tempo della partita di Serie A
CATANZARO - JUVENTUS
Telecronista Nando Martellini

ribalta accesa

19,55 TELEGIORNALE SPORT
TIC - TAC (Industrie Alimentari Fioravanti - Duplo Ferrero - Dinamo - Olio di semi Topazio - Amaro Cora - Camillo Corvi Farmaceutici)
SEGNALE ORARIO
CRONACHE DEI PARTITI
ARCOBALENO 1 (Guttalax - Calze Ergée - A & O Italiana)
CHE TEMPO FA
ARCOBALENO 2 (Formaggi Starcreme - Creme Pond's - Amaro Petrus Boonekamp - Stira e Ammira Johnson)
20,30 TELEGIORNALE
Edizione della sera
Direttore Willy De Luca
CAROSELLO
(1) Miele Ambrosoli - (2) Crema Kaloderma Bianca - (3) Pavesini - (4) Brandy Stock - (5) Olio Sasso
I cortometraggi sono stati realizzati da: 1) Studio K - 2) Film Made - 3) Cast Film - 4) Cinetelevisione - 5) Arno Film

21,00 La RAI - Radiotelevisione Italiana presenta:
ENEIDE
dal poema di Publio Virgilio Marone
Ultimo episodio
Sceneggiatura di Arnaldo Bagnasco, Vittorio Bonicelli, Pier Maria Pasinetti, Mario Prosperi, Franco Rossi
Consulenza letteraria di Carlo Bo, Luca Canali, Geno Pampaloni
Interpreti principali: Giulio Brogi, Andrea Giordana, Marilù Tolo, Ilaria Guerrini, Carmen Scarpitta, Laura Belli
La voce del narratore è di Riccardo Cucciolla
Scenografia e arredamento di Luciano Ricceri
Costumi di Luciano Ricceri ed Ezio Altieri
Direttore della fotografia Vittorio Storaro
Musiche di Mario Nascimbene
Produzione di Ugo Guerra ed Elio Scardamaglia
Regia di Franco Rossi
(Una coproduzione RAI - ORTF Parigi - BAVARIA FILM - LEONE FILM - DAIANO FILM)
DOREMI'(Brandy Renè Briand Extra - Spic & Span - Dado Knorr - Essex Italia S.p.A.)
22,00 PROSSIMAMENTE
Programmi per sette sere
22,10 LA DOMENICA SPORTIVA
a cura di Giuseppe Bozzini, Nino Greco e Aldo De Martino
condotta da Alfredo Pigna
Cronache filmate e commenti sui principali avvenimenti della giornata
Alla moviola: Bruno Pizzul e Heron Vitaletti
Regia di Bruno Beneck
BREAK 2 (Tic-Tac Ferrero - Passport Scotch Whisky)
23,00 TELEGIORNALE
Edizione della notte
CHE TEMPO FA

SECONDO CANALE

TRASMISSIONI IN LINGUA TEDESCA
PER LA ZONA DI BOLZANO

SENDER BOZEN

SENDUNG IN DEUTSCHER SPRACHE

19,30 IMMER DIE ALTE LEIER
Vergangenreit und Gegenwart durch die satirische Brille gesehen
Von Kaufmann und Kaiser
Regie: Rolf von Sydow
Verleih: BAVARIA
19,45 BARFUSS DURCH DIE HOLLE
Japanischer Fernsehfilm
mit Takeshi Kato als Kaji und Yukiko Fuzi als Michiko
Regie: Takeshi Abe
Verleih: BETA FILM
20,40 - 21,00 TAGESSCHAU

21,00 SEGNALE ORARIO
TELEGIORNALE DEL SECONDO PROGRAMMA
INTERMEZZO (Pneumatici Kleber - Aspichinina - Dixi - Zucchi Telerie - Filetti sogliola Limanda - Tè Star filtro)
21,15 QUA LA MANO, MINO
Spettacolo musicale di Sergio Paolini e Stelio Silvestri
con Mino Reitano, Marianella Laszlo, Mario e Pippo Santonastaso
Orchestra diretta da Enrico Simonetti
Coreografie di Renato Greco
Scene di Gianni Villa
Costumi di Silvana Pantani
Regia di Stefano De Stefani
DOREMI'(Gruppo Industriale Ignis - Brandy Florio - Dentifricio Colgate - Motta)
22,15 CARTEGGIO PRIVATO
a cura di Nino Borsellino e Piero Melograni
Regia di Sergio Spina
Gli amici nemici
Lettere di Giovanni Papini e Giuseppe Prezzolini presentate da Mario Erpichini, Sergio Rossi, Silvano Tranquilli
Consulenza di Geno Pampaloni
23,00 PROSSIMAMENTE
Programmi per sette sere

N.B. : i programmi della TSI - SVIZZERA e di KOPER - CAPODISTRIA non sono per ora disponibili

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Quest'oggi respiriamo l'aria di una di quelle discrete, variegate domeniche televisive dei primi anni '70, più volte evocate (e rimpiante) nei precedenti post. Riuscire a far convivere giochi a premi, avvenimenti sportivi, telefilm per ragazzi, cartoni animati, varietà e momenti di altissima cultura (anche debitamente sceneggiati e spettacolarizzati ad uso e consumo del pubblico del piccolo schermo, ma senza tradire troppo le intenzioni degli autori dei lavori originali all'uopo considerati) puntando sull'essenzialità e insieme sulla profondità è un sistema più volte citato, quale lodevole esempio del bel tempo che fu, nei corsi accademici di storia della TV e del linguaggio televisivo nel suo complesso.
Domenica 30 gennaio 1972, 39 anni fa precisi, dunque: all'ora di pranzo Luciano Rispoli sperimenta una nuova formula di gioco, cioè un'avvincente sfida in più prove tra due rappresentanti di una data attività che cambia di settimana in settimana. Lo studio 2 del Centro di Produzione RAI di Torino ospita quindi muratori, pescatori, baristi, agricoltori, meccanici, pettinatrici, fornai e, come accade in questa puntata, sarte. La formula piace molto e sarà ripetuta con eguale successo l'anno successivo, anche se in regia non ci sarà più Carlo Quartucci, amante della sperimentazione (tanto è vero che questa serie viene ripresa a colori, pur se regolarmente trasmessa in bianco e nero), bensì la regista per eccellenza della TV piemontese, Alda Dada Grimaldi. Il gioco dei mestieri tornerà poi nel 1984, al sabato pomeriggio, in una veste un po' più moderna e spregiudicata, ma sempre e comunque da Torino con il gentiluomo Rispoli al timone, stavolta affiancato dalla bellissima Patrizia Pilchard.
Il pomeriggio sportivo ci porta dritti dritti all'ippodromo parigino di Vincennes per la prima grande gara ippica internazionale dell'anno, il Prix d'Amerique di trotto. Sono gli stessi francesi a farla da padroni, puntando su tre cavalli considerati davvero favoriti: da una parte c'è l'abilissima normanna Une de Mai, che da tempo tenta invano di spuntarla di fronte ai più forti e agguerriti Wismie e soprattutto Tidalium Pelo, campione in carica che farà suo anche l' Amerique 1972. Purtroppo non disponiamo della telecronaca italiana di Alberto Giubilo, storico commentatore delle corse dei cavalli sfortunatamente dimenticato dai più (sinceramente ci farebbe piacere riascoltare qualche sua cronaca, non foss'altro che per cogliere ancora le sfumature di uno stile forse desueto, ma altamente raffinato), ma in compenso possiamo vedere le immagini della gara in questione tratte da un posteriore, ma comunque esauriente documentario francese:



La TV dei ragazzi comprende oggi due interessanti chicche: la prima è un telefilm statunitense a puntate, girato nella giungla indiana, incentrato sulla figura di un ragazzo, Terry Bowen (interpretato da Jay North), e sulla giovane guida di quest'ultimo, Raji (Sajid Khan). Essi vanno in cerca del padre di Terry, un cacciatore sparito da anni, in sella all'elefante Maya, ma il loro lungo viaggio (come specifica il lungo titolo italiano, laddove quello originale è semplicemente Maya, serie di successo negli USA tra il settembre 1967 e il febbraio 1968) è costellato da molteplici, avvincenti avventure. Questa è la breve introduzione di ogni episodio, in versione originale:



La seconda parte della TV dei ragazzi di quella domenica è invece incentrata su un breve cartone animato di produzione jugoslava, ma destinato a fare il giro del mondo anche per la simpatia suscitata dal personaggio protagonista, un buffo e bizzarro inventore di nome Baldazar (o Balthazar). Semplicissima e orecchiabilissima la canzoncina dei titoli di testa:



E' domenica e quindi non si può non parlare di calcio. Incomincia il girone di ritorno di un combattutissimo campionato e quella prima giornata, sedicesima del torneo, registra alcuni risultati sensazionali: la sconfitta dell'Internazionale, campione d'Italia uscente, a Bergamo per 0-1 (segna per l'Atalanta un ragazzo, di nome Adelio Moro, che di lì a poco sarà ingaggiato dall'allora presidente dei nerazzurri milanesi Ivanhoe Fraizzoli), e l'altrettanto inatteso K.O. dei campioni d'inverno della Juventus addirittura in Calabria, sul campo della matricola Catanzaro, con rete del centravanti Mammì a sei minuti dalla fine. Abbiamo la documentazione visiva di questa clamorosamente decisiva segnatura, unico acuto di rilievo di una stagione in cui l'undici di Seghedoni pagò in qualche modo lo scotto del noviziato, classificandosi al penultimo posto e tornando in B. L'audio è quello radiofonico, con la voce di Enrico Ameri, ma non dimentichiamo che la TV metterà in onda proprio il secondo tempo della partita tra giallorossi meridionali e bianconeri del vej Piemont per coronare il consueto appuntamento settimanale con il cosiddetto Martellini-show:



La pubblicità, al di là dei propri fondamentali scopi, continua a godere di grande popolarità, pur se c'è già qualcuno che è convinto che la formula di Carosello e delle altre rubriche sia da ritenersi superata nel suo provincialismo (sic !). Eppure ci sembra che anche i telecomunicati trasmessi in quel primissimo scorcio di 1972 mantengano un trend qualitativo più che dignitoso. Dal Tic-Tac di quella domenica 30 gennaio vi facciamo vedere due estratti, il primo dei quali è dedicato a un notissimo tipo di tortellini, siglato da un altrettanto noto jingle (in circolazione già dal 1966 -'67, cioè dal tempo dei primi, timidissimi passaggi nel Girotondo pomeridiano) che riassume in musica la ricetta che porta alla produzione di questa pasta (è proprio del '72 questa nuova versione, cantata in coro da un gruppo di buffi cuochi):



Il secondo e ultimo telecomunicato che oggi abbiamo scelto per voi ci descrive l'efficacia cronoattiva di una pastiglia contro i comuni malanni invernali, prendendo ad esempio il viaggio ferroviario di un signore qualsiasi:



Veniamo ora all'appuntamento clou della serata televisiva, l'ultima puntata di un nuovo kolossal ispirato a un altro grande poema della letteratura classica. Ne è regista Franco Rossi, il quale, dopo aver mietuto allori in tutto il mondo con una meravigliosa versione, girata in pellicola a colori, dell'Odissea di Omero, adesso lascia il greco per il latino, bissando il successo con una non meno brillante trasposizione televisiva nientemeno che dell'Eneide di Virgilio. Testo molto diffuso nelle scuole (partendo dall'epica delle medie inferiori, passando attraverso la traduzione italiana letta integralmente nel primo anno di Liceo e giungendo finalmente alla lettura degli esametri originali nell'ambito dei corsi di letteratura latina del triennio finale), il capolavoro del poeta mantovano (che, com'è noto, esalta la gens Iulia, cui appartiene l'imperatore Augusto, rievocandone le origini, che poi sono anche le origini del mondo romano) viene reso appetibile, sia pur con qualche licenza atta a far storcere un po' il naso ai puristi (ma sono solo esigenze di spettacolo),avvalendosi di un ottimo cast che vede Giulio Brogi nel ruolo del protagonista Enea, figlio di Anchise, genitore di Ascanio (Julo). Con lui meritano menzione Marilù Tolo (che dà volto alla dea Giunone) e Andrea Giordana (Turno, il re dei Rutuli).
Quell'ultima puntata della versione cinetelevisiva dell' Eneide ha il proprio fulcro in due momenti molto importanti della parte finale del poema virgiliano. Il primo di essi è il toccante episodio di Eurialo e Niso, che trovano la morte insieme, in nome della loro grande, profonda amicizia:

Nisus erat portae custos, acerrimus armis,
Hyrtacides, comitem Aeneae quem miserat Ida
uenatrix iaculo celerem leuibusque sagittis,
et iuxta comes Euryalus, quo pulchrior alter
non fuit Aeneadum Troiana neque induit arma,
ora puer prima signans intonsa iuuenta.
his amor unus erat pariterque in bella ruebant;
tum quoque communi portam statione tenebant.
Nisus ait: 'dine hunc ardorem mentibus addunt,
Euryale, an sua cuique deus fit dira cupido?
aut pugnam aut aliquid iamdudum inuadere magnum
mens agitat mihi, nec placida contenta quiete est.
cernis quae Rutulos habeat fiducia rerum:
lumina rara micant, somno uinoque soluti
procubuere, silent late loca. percipe porro
quid dubitem et quae nunc animo sententia surgat.
Aenean acciri omnes, populusque patresque,
exposcunt, mittique uiros qui certa reportent.
si tibi quae posco promittunt (nam mihi facti
fama sat est), tumulo uideor reperire sub illo
posse uiam ad muros et moenia Pallantea.'
obstipuit magno laudum percussus amore
Euryalus, simul his ardentem adfatur amicum:
'mene igitur socium summis adiungere rebus,
Nise, fugis? solum te in tanta pericula mittam?
non ita me genitor, bellis adsuetus Opheltes,
Argolicum terrorem inter Troiaeque labores
sublatum erudiit, nec tecum talia gessi
magnanimum Aenean et fata extrema secutus:
est hic, est animus lucis contemptor et istum
qui uita bene credat emi, quo tendis, honorem.'
Nisus ad haec: 'equidem de te nil tale uerebar,
nec fas; non ita me referat tibi magnus ouantem
Iuppiter aut quicumque oculis haec aspicit aequis.
sed si quis (quae multa uides discrimine tali)
si quis in aduersum rapiat casusue deusue,
te superesse uelim, tua uita dignior aetas.
sit qui me raptum pugna pretioue redemptum
mandet humo, solita aut si qua id Fortuna uetabit,
absenti ferat inferias decoretque sepulcro.
neu matri miserae tanti sim causa doloris,
quae te sola, puer, multis e matribus ausa
persequitur, magni nec moenia curat Acestae.'
ille autem: 'causas nequiquam nectis inanis
nec mea iam mutata loco sententia cedit.
acceleremus' ait, uigiles simul excitat. illi
succedunt seruantque uices; statione relicta
ipse comes Niso graditur regemque requirunt.

Cetera per terras omnis animalia somno
laxabant curas et corda oblita laborum:
ductores Teucrum primi, delecta iuuentus,
consilium summis regni de rebus habebant,
quid facerent quisue Aeneae iam nuntius esset.
stant longis adnixi hastis et scuta tenentes
castrorum et campi medio. tum Nisus et una
Euryalus confestim alacres admittier orant:
rem magnam pretiumque morae fore. primus Iulus
accepit trepidos ac Nisum dicere iussit.
tum sic Hyrtacides: 'audite o mentibus aequis
Aeneadae, neue haec nostris spectentur ab annis
quae ferimus. Rutuli somno uinoque soluti
conticuere. locum insidiis conspeximus ipsi,
qui patet in biuio portae quae proxima ponto.
interrupti ignes aterque ad sidera fumus
erigitur. si fortuna permittitis uti
quaesitum Aenean et moenia Pallantea,
mox hic cum spoliis ingenti caede peracta
adfore cernetis. nec nos uia fallit euntis:
uidimus obscuris primam sub uallibus urbem
uenatu adsiduo et totum cognouimus amnem.'
'di patrii, quorum semper sub numine Troia est,
non tamen omnino Teucros delere paratis,
cum talis animos iuuenum et tam certa tulistis
pectora.' sic memorans umeros dextrasque tenebat
amborum et uultum lacrimis atque ora rigabat.
'quae uobis, quae digna, uiri, pro laudibus istis
praemia posse rear solui? pulcherrima primum
di moresque dabunt uestri: tum cetera reddet
actutum pius Aeneas atque integer aeui
Ascanius meriti tanti non immemor umquam.'
'immo ego uos, cui sola salus genitore reducto,'
excipit Ascanius 'per magnos, Nise, penatis
Assaracique larem et canae penetralia Vestae
obtestor, quaecumque mihi fortuna fidesque est,
in uestris pono gremiis. reuocate parentem,
reddite conspectum; nihil illo triste recepto.
bina dabo argento perfecta atque aspera signis
pocula, deuicta genitor quae cepit Arisba,
et tripodas geminos, auri duo magna talenta,
cratera antiquum quem dat Sidonia Dido.
si uero capere Italiam sceptrisque potiri
contigerit uictori et praedae dicere sortem,
uidisti, quo Turnus equo, quibus ibat in armis
aureus; ipsum illum, clipeum cristasque rubentis
excipiam sorti, iam nunc tua praemia, Nise.
praeterea bis sex genitor lectissima matrum
corpora captiuosque dabit suaque omnibus arma,
insuper his campi quod rex habet ipse Latinus.
te uero, mea quem spatiis propioribus aetas
insequitur, uenerande puer, iam pectore toto
accipio et comitem casus complector in omnis.
nulla meis sine te quaeretur gloria rebus:
seu pacem seu bella geram, tibi maxima rerum
uerborumque fides.' contra quem talia fatur
Euryalus: 'me nulla dies tam fortibus ausis
dissimilem arguerit; tantum fortuna secunda
haud aduersa cadat. sed te super omnia dona
unum oro: genetrix Priami de gente uetusta
est mihi, quam miseram tenuit non Ilia tellus
mecum excedentem, non moenia regis Acestae.
hanc ego nunc ignaram huius quodcumque pericli
inque salutatam linquo (nox et tua testis
dextera), quod nequeam lacrimas perferre parentis.
at tu, oro, solare inopem et succurre relictae.
hanc sine me spem ferre tui, audentior ibo
in casus omnis.' percussa mente dedere
Dardanidae lacrimas, ante omnis pulcher Iulus,
atque animum patriae strinxit pietatis imago.
tum sic effatur:
'sponde digna tuis ingentibus omnia coeptis.
namque erit ista mihi genetrix nomenque Creusae
solum defuerit, nec partum gratia talem
parua manet. casus factum quicumque sequentur,
per caput hoc iuro, per quod pater ante solebat:
quae tibi polliceor reduci rebusque secundis,
haec eadem matrique tuae generique manebunt.'
sic ait inlacrimans; umero simul exuit ensem
auratum, mira quem fecerat arte Lycaon
Cnosius atque habilem uagina aptarat eburna.
dat Niso Mnestheus pellem horrentisque leonis
exuuias, galeam fidus permutat Aletes.
protinus armati incedunt; quos omnis euntis
primorum manus ad portas, iuuenumque senumque,
prosequitur uotis. nec non et pulcher Iulus,
ante annos animumque gerens curamque uirilem,
multa patri mandata dabat portanda; sed aurae
omnia discerpunt et nubibus inrita donant.

Egressi superant fossas noctisque per umbram
castra inimica petunt, multis tamen ante futuri
exitio. passim somno uinoque per herbam
corpora fusa uident, arrectos litore currus,
inter lora rotasque uiros, simul arma iacere,
uina simul. prior Hyrtacides sic ore locutus:
'Euryale, audendum dextra: nunc ipsa uocat res.
hac iter est. tu, ne qua manus se attollere nobis
a tergo possit, custodi et consule longe;
haec ego uasta dabo et lato te limite ducam.'
sic memorat uocemque premit, simul ense superbum
Rhamnetem adgreditur, qui forte tapetibus altis
exstructus toto proflabat pectore somnum,
rex idem et regi Turno gratissimus augur,
sed non augurio potuit depellere pestem.
tris iuxta famulos temere inter tela iacentis
armigerumque Remi premit aurigamque sub ipsis
nactus equis ferroque secat pendentia colla.
tum caput ipsi aufert domino truncumque relinquit
sanguine singultantem; atro tepefacta cruore
terra torique madent. nec non Lamyrumque Lamumque
et iuuenem Serranum, illa qui plurima nocte
luserat, insignis facie, multoque iacebat
membra deo uictus—felix, si protinus illum
aequasset nocti ludum in lucemque tulisset:
impastus ceu plena leo per ouilia turbans
(suadet enim uesana fames) manditque trahitque
molle pecus mutumque metu, fremit ore cruento.
nec minor Euryali caedes; incensus et ipse
perfurit ac multam in medio sine nomine plebem,
Fadumque Herbesumque subit Rhoetumque Abarimque
ignaros; Rhoetum uigilantem et cuncta uidentem,
sed magnum metuens se post cratera tegebat.
pectore in aduerso totum cui comminus ensem
condidit adsurgenti et multa morte recepit.
purpuream uomit ille animam et cum sanguine mixta
uina refert moriens, hic furto feruidus instat.
iamque ad Messapi socios tendebat; ibi ignem
deficere extremum et religatos rite uidebat
carpere gramen equos, breuiter cum talia Nisus
(sensit enim nimia caede atque cupidine ferri)
'absistamus' ait, 'nam lux inimica propinquat.
poenarum exhaustum satis est, uia facta per hostis.'
multa uirum solido argento perfecta relinquunt
armaque craterasque simul pulchrosque tapetas.
Euryalus phaleras Rhamnetis et aurea bullis
cingula, Tiburti Remulo ditissimus olim
quae mittit dona, hospitio cum iungeret absens,
Caedicus; ille suo moriens dat habere nepoti;
post mortem bello Rutuli pugnaque potiti:
haec rapit atque umeris nequiquam fortibus aptat.
tum galeam Messapi habilem cristisque decoram
induit. excedunt castris et tuta capessunt.

Interea praemissi equites ex urbe Latina,
cetera dum legio campis instructa moratur,
ibant et Turno regi responsa ferebant,
ter centum, scutati omnes, Volcente magistro.
iamque propinquabant castris murosque subibant
cum procul hos laeuo flectentis limite cernunt,
et galea Euryalum sublustri noctis in umbra
prodidit immemorem radiisque aduersa refulsit.
haud temere est uisum. conclamat ab agmine Volcens:
'state, uiri. quae causa uiae? quiue estis in armis?
quoue tenetis iter?' nihil illi tendere contra,
sed celerare fugam in siluas et fidere nocti.
obiciunt equites sese ad diuortia nota
hinc atque hinc, omnemque aditum custode coronant.
silua fuit late dumis atque ilice nigra
horrida, quam densi complerant undique sentes;
rara per occultos lucebat semita callis.
Euryalum tenebrae ramorum onerosaque praeda
impediunt, fallitque timor regione uiarum.
Nisus abit; iamque imprudens euaserat hostis
atque locos qui post Albae de nomine dicti
Albani (tum rex stabula alta Latinus habebat),
ut stetit et frustra absentem respexit amicum:
'Euryale infelix, qua te regione reliqui?
quaue sequar?' rursus perplexum iter omne reuoluens
fallacis siluae simul et uestigia retro
obseruata legit dumisque silentibus errat.
audit equos, audit strepitus et signa sequentum;
nec longum in medio tempus, cum clamor ad auris
peruenit ac uidet Euryalum, quem iam manus omnis
fraude loci et noctis, subito turbante tumultu,
oppressum rapit et conantem plurima frustra.
quid faciat? qua ui iuuenem, quibus audeat armis
eripere? an sese medios moriturus in enses
inferat et pulchram properet per uulnera mortem?
ocius adducto torquet hastile lacerto
suspiciens altam Lunam et sic uoce precatur:
'tu, dea, tu praesens nostro succurre labori,
astrorum decus et nemorum Latonia custos.
si qua tuis umquam pro me pater Hyrtacus aris
dona tulit, si qua ipse meis uenatibus auxi
suspendiue tholo aut sacra ad fastigia fixi,
hunc sine me turbare globum et rege tela per auras.'
dixerat et toto conixus corpore ferrum
conicit. hasta uolans noctis diuerberat umbras
et uenit auersi in tergum Sulmonis ibique
frangitur, ac fisso transit praecordia ligno.
uoluitur ille uomens calidum de pectore flumen
frigidus et longis singultibus ilia pulsat.
diuersi circumspiciunt. hoc acrior idem
ecce aliud summa telum librabat ab aure.
dum trepidant, it hasta Tago per tempus utrumque
stridens traiectoque haesit tepefacta cerebro.
saeuit atrox Volcens nec teli conspicit usquam
auctorem nec quo se ardens immittere possit.
'tu tamen interea calido mihi sanguine poenas
persolues amborum' inquit; simul ense recluso
ibat in Euryalum. tum uero exterritus, amens,
conclamat Nisus nec se celare tenebris
amplius aut tantum potuit perferre dolorem:
'me, me, adsum qui feci, in me conuertite ferrum,
o Rutuli! mea fraus omnis, nihil iste nec ausus
nec potuit; caelum hoc et conscia sidera testor;
tantum infelicem nimium dilexit amicum.'
transadigit costas et candida pectora rumpit.
uoluitur Euryalus leto, pulchrosque per artus
it cruor inque umeros ceruix conlapsa recumbit:
purpureus ueluti cum flos succisus aratro
languescit moriens, lassoue papauera collo
demisere caput pluuia cum forte grauantur.
at Nisus ruit in medios solumque per omnis
Volcentem petit, in solo Volcente moratur.
quem circum glomerati hostes hinc comminus atque hinc
proturbant. instat non setius ac rotat ensem
fulmineum, donec Rutuli clamantis in ore
condidit aduerso et moriens animam abstulit hosti.
tum super exanimum sese proiecit amicum
confossus, placidaque ibi demum morte quieuit.

Fortunati ambo! si quid mea carmina possunt,
nulla dies umquam memori uos eximet aeuo,
dum domus Aeneae Capitoli immobile saxum
accolet imperiumque pater Romanus habebit.




Ovviamente, l'altro momento significativo è quello conclusivo del poema, con il duello finale tra Enea e Turno, re dei Rutuli: decisivo è l'istante in cui il figlio di Venere riconosce addosso all'avversario la cintura sottratta a Pallante (diretto discendente di Evandro) proprio in occasione della sua uccisione, ai propri danni perpetrata in precedenza dallo stesso Turno. Vi offriamo dapprima la lettura degli esametri virgiliani e quindi la visione dell'intera scena finale, naturalmente tratta dallo sceneggiato di Rossi:

His actis aliud genitor secum ipse uolutat
Iuturnamque parat fratris dimittere ab armis.
dicuntur geminae pestes cognomine Dirae,
quas et Tartaream Nox intempesta Megaeram
uno eodemque tulit partu, paribusque reuinxit
serpentum spiris uentosasque addidit alas.
hae Iouis ad solium saeuique in limine regis
apparent acuuntque metum mortalibus aegris,
si quando letum horrificum morbosque deum rex
molitur, meritas aut bello territat urbes.
harum unam celerem demisit ab aethere summo
Iuppiter inque omen Iuturnae occurrere iussit:
illa uolat celerique ad terram turbine fertur.
non secus ac neruo per nubem impulsa sagitta,
armatam saeui Parthus quam felle ueneni,
Parthus siue Cydon, telum immedicabile, torsit,
stridens et celeris incognita transilit umbras:
talis se sata Nocte tulit terrasque petiuit.
postquam acies uidet Iliacas atque agmina Turni,
alitis in paruae subitam collecta figuram,
quae quondam in bustis aut culminibus desertis
nocte sedens serum canit importuna per umbras—
hanc uersa in faciem Turni se pestis ob ora
fertque refertque sonans clipeumque euerberat alis.
illi membra nouus soluit formidine torpor,
arrectaeque horrore comae et uox faucibus haesit.

At procul ut Dirae stridorem agnouit et alas,
infelix crinis scindit Iuturna solutos
unguibus ora soror foedans et pectora pugnis:
'quid nunc te tua, Turne, potest germana iuuare?
aut quid iam durae superat mihi? qua tibi lucem
arte morer? talin possum me opponere monstro?
iam iam linquo acies. ne me terrete timentem,
obscenae uolucres: alarum uerbera nosco
letalemque sonum, nec fallunt iussa superba
magnanimi Iouis. haec pro uirginitate reponit?
quo uitam dedit aeternam? cur mortis adempta est
condicio? possem tantos finire dolores
nunc certe, et misero fratri comes ire per umbras!
immortalis ego? aut quicquam mihi dulce meorum
te sine, frater, erit? o quae satis ima dehiscat
terra mihi, Manisque deam demittat ad imos?'
tantum effata caput glauco contexit amictu
multa gemens et se fluuio dea condidit alto.

Aeneas instat contra telumque coruscat
ingens arboreum, et saeuo sic pectore fatur:
'quae nunc deinde mora est? aut quid iam, Turne, retractas?
non cursu, saeuis certandum est comminus armis.
uerte omnis tete in facies et contrahe quidquid
siue animis siue arte uales; opta ardua pennis
astra sequi clausumque caua te condere terra.'
ille caput quassans: 'non me tua feruida terrent
dicta, ferox; di me terrent et Iuppiter hostis.'
nec plura effatus saxum circumspicit ingens,
saxum antiquum ingens, campo quod forte iacebat,
limes agro positus litem ut discerneret aruis.
uix illum lecti bis sex ceruice subirent,
qualia nunc hominum producit corpora tellus;
ille manu raptum trepida torquebat in hostem
altior insurgens et cursu concitus heros.
sed neque currentem se nec cognoscit euntem
tollentemue manu saxumue immane mouentem;
genua labant, gelidus concreuit frigore sanguis.
tum lapis ipse uiri uacuum per inane uolutus
nec spatium euasit totum neque pertulit ictum.
ac uelut in somnis, oculos ubi languida pressit
nocte quies, nequiquam auidos extendere cursus
uelle uidemur et in mediis conatibus aegri
succidimus; non lingua ualet, non corpore notae
sufficiunt uires nec uox aut uerba sequuntur:
sic Turno, quacumque uiam uirtute petiuit,
successum dea dira negat. tum pectore sensus
uertuntur uarii; Rutulos aspectat et urbem
cunctaturque metu letumque instare tremescit,
nec quo se eripiat, nec qua ui tendat in hostem,
nec currus usquam uidet aurigamue sororem.

Cunctanti telum Aeneas fatale coruscat,
sortitus fortunam oculis, et corpore toto
eminus intorquet. murali concita numquam
tormento sic saxa fremunt nec fulmine tanti
dissultant crepitus. uolat atri turbinis instar
exitium dirum hasta ferens orasque recludit
loricae et clipei extremos septemplicis orbis;
per medium stridens transit femur. incidit ictus
ingens ad terram duplicato poplite Turnus.
consurgunt gemitu Rutuli totusque remugit
mons circum et uocem late nemora alta remittunt.
ille humilis supplex oculos dextramque precantem
protendens 'equidem merui nec deprecor' inquit;
'utere sorte tua. miseri te si qua parentis
tangere cura potest, oro (fuit et tibi talis
Anchises genitor) Dauni miserere senectae
et me, seu corpus spoliatum lumine mauis,
redde meis. uicisti et uictum tendere palmas
Ausonii uidere; tua est Lauinia coniunx,
ulterius ne tende odiis.' stetit acer in armis
Aeneas uoluens oculos dextramque repressit;
et iam iamque magis cunctantem flectere sermo
balteus et notis fulserunt cingula bullis
Pallantis pueri, uictum quem uulnere Turnus
strauerat atque umeris inimicum insigne gerebat.
ille, oculis postquam saeui monimenta doloris
exuuiasque hausit, furiis accensus et ira
terribilis: 'tune hinc spoliis indute meorum
eripiare mihi? Pallas te hoc uulnere, Pallas
immolat et poenam scelerato ex sanguine sumit.'
hoc dicens ferrum aduerso sub pectore condit
feruidus; ast illi soluuntur frigore membra
uitaque cum gemitu fugit indignata sub umbras.






Chi invece ritiene l'Eneide difficile e pesante può passare sul Secondo Canale. Continua la serie che ha per protagonista Mino Reitano, con le sue canzoni (illustrate pure da spiritosi videoclips), la sua numerosa famiglia di musicisti, un simpatico cast di contorno formato dal musicista Enrico Simonetti in veste di co - conduttore e direttore d'orchestra, dall'avvenente e valida attrice Marianella Laszlo e dai fratelli partenopeo - emiliani Mario e Pippo Santonastaso, ormai lanciatissimi, e soprattutto un buon numero di ospiti d'onore. Tra gli intervenuti alla puntata del 30 gennaio 1972 spicca il reuccio Claudio Villa, il quale ripropone il personale successone del momento, La cosa più bella, e poi si produce in un duetto con il padrone di casa al pianoforte. Il motivo scelto, manco a dirlo, è Meglio una sera piangere da solo, presentato da Villa e Reitano in coppia (ovviamente con esecuzioni separate) al festival di Sanremo del 1969, ma senza entrare in finale:



E con il duetto Reitano - Villa termina il nostro post, che ha effettivamente abbracciato un po' tutti i generi che apparvero sul video esattamente 39 anni or sono. Abbiamo quindi fuso lo sport col varietà, i programmi per i ragazzi con la pubblicità d'annata, fino a giungere all'apoteosi della classicità rivisitata per immagini (l' Eneide, appunto).
Non ci resta che salutarvi caramente e darvi appuntamento al prossimo intervento, che ci auguriamo sia anch'esso di vostro gradimento.
Buona notte a tutti e... a presto ! ! !
CBNeas

mercoledì 26 gennaio 2011

Lunedì 26 gennaio 1959



TELEVISIONE

14,00 - 15,10 TELESCUOLA
Corso di Avviamento Professionale a tipo industriale
a) 14,00 LEZIONE DI ITALIANO
Prof.ssa Fausta Monelli
b) 14,30 DUE PAROLE TRA NOI
a cura della Direttrice dei corsi Prof.ssa Maria Grazia Puglisi
c) 14,40 LEZIONE DI MATEMATICA
Prof.ssa Liliana Ragusa Gilli

la TV dei ragazzi

17,00 - 18,00 LA GIRAFFA
Appuntamento settimanale con i giovani nello Studio 1 di Torino

In questo numero:
Il girotondo dei giorni
La notizia in cornice
a cura di Giovanni Mosca
Divertiamoci insieme
I collages
Come nasce ?
Un fiore artificiale
Teatrino in miniatura
Cartoni animati
Scrappy sportivo (Distr. Screen Gems)

Realizzazione di Lorenzo Ferrero

ritorno a casa

18,30 TELEGIORNALE
Edizione del pomeriggio
In studio Edilio Tarantino
18,45 IL PIACERE DELLA CASA
Rubrica di arredamento a cura di Paolo Tilche
19,05 CANZONI ALLA FINESTRA
con Gottardo Zoffoli e il suo complesso
19,35 TEMPO LIBERO
Trasmissione per i lavoratori a cura di Bartolo Ciccardini e Vincenzo Incisa
Realizzazione di Sergio Spina
20,05 TELESPORT

ribalta accesa

20,28 TIC - TAC e SEGNALE ORARIO
20,32 TELEGIORNALE
Edizione della sera
Direttore Massimo Rèndina
In studio Riccardo Paladini, Ugo Zatterin e Gianni Granzotto
20,50 CAROSELLO (Persil - Atlantic - Alemagna - Gusto)
21,00 LA DIVA IN VACANZA
Film - Regia di Terence Young
Distrib.: Rank Film
Interpreti: Stewart Granger, Edwige Feulliére
22,35 IL GIRASOLE
Rassegna settimanale del Cinema diretta da Sandro Pallavicini
23,05 TELEGIORNALE
Edizione della notte
In studio Riccardo Paladini
-------------------------------------------------------------------------------------Et voilà... siamo ritornati. Siamo in ritardo di otto giorni, lo sappiamo, ma finalmente questo è il momento di festeggiare il nostro primo compleanno. Dovevamo (lo avevamo anche preannunciato al termine dello scorso post, vecchio ormai di un paio di settimane) rispettare la fatidica data del 18 gennaio, ma abbiamo dovuto fare i conti con gli impietosi mali di stagione (febbri, raffreddori, catarro, etc.), unitamente ad alcune beghe personali che ormai abbiamo in qualche modo risolto, permettendoci così, come un amico che festeggia in ritardo il proprio anno in più con i propri cari, consanguinei e non, di riunire tutti al proprio cospetto, davanti alla rituale torta con candeline... e speriamo che in futuro queste ultime crescano costantemente. Finchè potremo, il Focolare, indipendentemente dalle stagioni atmosferiche, sarà costantemente tenuto acceso.
Non crediamo vi sia occasione migliore per ringraziarvi del sostegno e della simpatia con cui ci avete seguito sin qui (e sicuramente continuerete a farlo), segno che abbiamo azzeccato subito la formula, quella di animare, vivacizzare, commentare, analizzare quello che altrimenti sarebbe solo un mero elenco di programmi radiofonici e/o televisivi stampato su un vecchio giornale, prezioso finchè si vuole, ma in grado, per merito delle odierne tecnologie, di avere un'anima... e meno male che ci siamo noi, burattinai della situazione, a fare del nostro meglio. Neanche le vecchie annate dei quotidiani, che nel frattempo (e giustamente) stanno diventando alla portata di tutti grazie al loro inserimento nel web, possono suscitare le emozioni che un blog come il nostro, provvisto di tutti i riferimenti fotografici, giornalistici, visivi e sonori del caso, modestamente sa creare. E poi, diciamocelo chiaramente: quale miglior antidoto, di fronte alle sconcezze della TV odierna (tra donne costrette a esibirsi per forza in abiti succinti, presentatori banali, formule altrettanto banali e ritrite di spettacoli senza un minimo di preparazione o copione, uomini politici che, se vengono dette cose vere ai loro danni, reagiscono anche telefonicamente come i bambini colti in flagrante con le mani nella marmellata, eccetera), di un ritorno al passato ? Si, anche allora c'erano censure, silenzi, timori, linee ideologiche ben precise, ma il tutto era comunque compensato da una qualità sicuramente decente nella peggiore delle ipotesi.

Dopo questa doverosa premessa, veniamo all'argomento da noi prescelto per l'odierno post, ossia la televisione identificata come espressione del concetto di cinema in casa. Da una trentina d'anni, si sa, il piccolo schermo è invaso da almeno quattro o cinque lungometraggi al giorno, arma vincente per il boom, tra gli anni '80 e i '90, delle videoregistrazioni (e la conseguente uscita di un periodico, denominato Cineteca TV e pubblicato per parecchi anni, in grado di offrire all'appassionato telespettatore delle locandine realizzate ad arte per dare un certo ordine al proprio archivio personale). Aggiungiamo poi le tante rubriche preparate dall'ANICAGIS e atte a veicolare le nuove pellicole in distribuzione nelle sale (negli anni '90 ne furoreggiava una, il cui titolo variava - Andiamo al cinema o Questo grande cinema - e la cui sigla musicale era Take the A train di Duke Ellington) e tiriamo così l'evidente somma di una presenza capillare del GRANDE schermo sul PICCOLO schermo.
Cinquant'anni fa (o meglio, cinquantadue, se ci riferiamo al palinsesto oggi rivisitato) la musica era ben diversa. E' noto e arcinoto come la TV fosse vista di malocchio dagli operatori cinematografici (a ragione, se consideriamo l'overdose degli ultimi tre decenni e la costante chiusura delle sale) e questo comportava un accordo di regolamentazione tra RAI e distributori, mantenuto almeno fino a tutti gli anni Settanta e che imponeva un limite minimo di cinque anni trascorsi dall'uscita di un film prima che questo fosse maturo per la messa in onda. Insomma, doveva essere esaurito tutto lo sfruttamento richiesto dal caso (le prime e le seconde visioni, le sale parrocchiali - molteplici allora -, i cineclub di Sinistra e altri fiori consimili) e solo allora si poteva procedere alla trasmissione televisiva dell'opera. Teniamo conto che a quei tempi poteva essere trasmesso un film - massimo due, se c'era qualche buco pomeridiano da tappare - alla settimana: nel 1961 - '62, con la nascita del Secondo Canale, il numero venne portato a un massimo di quattro titoli (due appuntamenti sicuri serali, uno per rete). Fu però con la riforma RAI del 1976 che il numero dei programmi cinematografici settimanali crebbe vertiginosamente, con almeno due titoli sicuri per rete, sino ad arrivare a quanto già descrittovi.
Anche nella scelta dei titoli c'era una certa attenzione da parte dei distributori a tenersi stretti i grandi capolavori, non concedendoli ancora a lungo (un discorso simile è stato seguito in anni recenti dalla Walt Disney, se pensate che la prima visione TV in chiaro di Cenerentola è datata 7 dicembre 2010 - sessant'anni dopo l'uscita nei cinema ! - e quella di Biancaneve e i sette nani 2 gennaio 2011 - e qui gli anni trascorsi sono ben 73, essendo stato il film proiettato per la prima volta in USA a Natale del 1937 - !) per un regolare sfruttamento televisivo (o facendolo solo in certi casi eccezionali). Infatti i palinsesti televisivi del periodo, se ci avete fatto caso, rigurgitano di lavori dignitosi, da sette in pagella, ma non da tutti ricordati, almeno se ci riferiamo agli studiosi e agli studenti odierni di Storia del Cinema. Dite: quanti di voi sanno dell'esistenza di questa graziosa commediola inglese fine anni '40, La diva in vacanza (in originale The Woman-Hater), diretta da Terence Young per la Rank e interpretata da Stewart Granger e dalla francese Edwige Feulliére ? Questo fu il film che la RAI propose ai telespettatori la sera di lunedì 26 gennaio del 1959, un soggetto carino, gustoso, divertente, non banale, ma degno di tre stelle e nulla più, come la stragrande maggioranza dei film che oggi popolano le mattinate televisive di luglio e agosto, soprattutto a beneficio dei più maturi che ritrovano gli idoli di gioventù in bianco e nero. Qui la Feulliére interpreta Colette, un'attrice transalpina che vuole riposarsi in una contea dell'Inghilterra, lontana da occhi indiscreti, mentre Granger è un nobile che, credendo di trovarsi in mezzo a una mossa pubblicitaria orchestrata dall'artista, finge di non essere tale, spacciandosi per il fattore della lussuosa tenuta in cui l'azione ha luogo: classica commedia degli equivoci, con happy end d'obbligo. Eccovene un brano in lingua originale, quello della sbornia che coinvolge i due protagonisti:



Come avveniva allora la promozione televisiva dei nuovi lavori cinematografici ? Era demandata a speciali rubriche d'informazione (solo nel '65-'66 si sarebbe giunti all'accordo diretto con l'ANICAGIS e alla formula che ancor oggi abbiamo sotto gli occhi, quella cioè della messa in onda nuda e cruda dei trailers), in qualche caso appaltate a case di produzione esterne che comunque lavoravano con la RAI per alimentare i settori più strettamente filmati (caroselli pubblicitari in testa). Era il caso della INCOM, famosa non solo per la sua Settimana, rotocalco esistente sia in formato cartaceo (sopravvisse fino al 1966 - '67) che di celluloide, ma anche per una gestione molto attenta dei rapporti con i distributori cinematografici (non era un caso che nelle sale La Settimana Incom facesse da preludio ai film più attesi). Factotum di quel periodo era Sandro Pallavicini, un giornalista milanese che aveva incominciato a occuparsi di cinegiornali ancora in epoca fascista e che poi, alla caduta del regime, aveva reso gradevole il sistema d'informazione visiva attraverso i cinema non esistendo ancora la TV e poi aiutando quest'ultima quando ancora essa non poteva permettersi troppe riprese esterne (fa fede la rubrica domenicale Cineselezione, trasmessa dal febbraio del 1954 all'ottobre del 1961 e condotta quasi sempre da Nicoletta Orsomando). E Pallavicini è il curatore della rubrica Il girasole, che ogni lunedì sera conduce per mano i telespettatori sui set delle nuove produzioni italiane e cuce il tutto con i trailer delle opere in uscita o comunque in programmazione nei cinema dello Stivale.
Andiamo così a ripassarci alcuni lavori stranieri che proprio in quella fine gennaio del '59 stavano per uscire o già mietevano successi nelle sale d'Italia, naturalmente con l'aiuto della breve presentazione visiva (il Tubo ci offre le edizioni originali e non quelle italiane: chi si contenta...).

Da Hollywood arriva una nuova coppia: quella formata da Gary Cooper e Maria Schell. L'attrice più discussa di questi ultimi tempi affronta con il film L'albero degli impiccati un genere nuovo: il "western".
(da TEMPO, 10 febbraio 1959, pag. 44)



Altra pellicola molto attesa, anche per i risvolti sociali allora molto attuali esposti nel soggetto e nella sceneggiatura, viene dalla Francia e s'intitola Les tricheurs (titolo tradotto in italiano come Peccatori in blue-jeans, elemento sufficiente per la prudentissima RAI di allora diretta - ancora per poco - da Filiberto Guala, il quale presto entrerà in un convento dell'Ordine dei Frati Trappisti per vivere gli ultimi 40 anni che il Signore gli destinerà, al fine di censurarne il relativo trailer). La MGM, incaricata della distribuzione dell'opera fuori dalla Francia (e quindi anche in Italia), presenta il film di Carnè con queste parole (che traiamo direttamente dall'annuncio pubblicitario comparso in molti settimanali d'opinione del periodo):

La Metro Goldwyn Mayer è lieta di annunciare che anche in Italia sta ottenendo un successo senza precedenti
IL FILM che ha diviso la Francia
UN FILM CHE E' UN GRIDO DI ALLARME
UN FILM che vi sconvolgerà.
Marcel Carnè non accusa, espone un problema che ha suscitato controversie e polemiche. Da che cosa nasce questo male ? Si può rimediare ad esso ? Sono gli spettatori che dovranno tirare la conclusione: questo film, che essi l'approvino o lo disapprovino sarà comunque un avvenimento rivelatore.
Giudicate voi stessi andandolo a vedere.
PECCATORI IN BLUE-JEANS
(Les tricheurs)
IL FILM DI UN'EPOCA


E allora godiamoci, sulle note di un martellante jazz- rock, la versione originale francese del trailer di questo film:



Grazie a questo film ottengono una notorietà internazionale giovani e validi attori come Pascale Petit, Jacques Charrier (futuro marito di Brigitte Bardot) e Laurent Terzieff. L'entusiasmo di questi ragazzi, praticamente debuttanti, e l'impatto altrimenti devastante di un soggetto così realistico vengono tenuti sufficientemente a bada da un regista d'esperienza del calibro di Carnè, tanto da far scrivere al critico del settimanale Tempo:

Non c'è bisogno di citare Mauriac per rammentare che, in letteratura come al cinema, solo il peccato è attraente e muove l'interesse del vero narratore. Evidentemente non per cercarvi compiacimenti equivoci; ma solo perchè attraverso questo lato scuro della vita, attraverso l'urto delle passioni o anche soltanto la rappresentazione del male, è possibile ricavare una lezione morale senza fare del moralismo, così come è riprovevole fare dell'estetismo. (...) . Il fatto è che Carnè ha voluto solo rappresentare, come tutti gli artisti del resto, un certo ambiente e i casi di alcuni personaggi. Questo esame Carnè lo conduce sopra una traccia fornita dalla cronaca di alcuni personaggi veri, con punte in profondità davvero rivelatrici, senza dilatazioni simboliste, senza cercare tensioni d'atmosfera; ma in modo secco, persino spoglio come un reportage da cronista che lascia la tensione sorgere dalle cose stesse e dai fatti narrati senza intromissioni o sottolineature.

(da I peccatori di Carnè, Tempo, 10 febbraio 1959, pag. 51).

Veniamo ora ai successi natalizi: ovviamente all'epoca non esistono i cine-panettoni (qualcosa di simile poteva essere un certo tipo di commedia all'italiana dal sapore turistico con gente come Alberto Sordi o Nino Manfredi, nomi ancora non del tutto affermati e quindi costretti, di tanto in tanto, a girare delle cose alimentari). I lavori di qualità, quasi tutti di produzione straniera, riescono comunque a tenere testa a produzioni più popolari, catturando l'attenzione anche di chi è curioso e nulla più. Tra i grossi successi mondiali delle festività natalizie 1958-'59, destinati a confermarsi pure nelle prime settimane del nuovo anno, c'è l'ultima fatica di Alfred Hitchcock, e proprio nel momento in cui la RAI incomincia a trasmettere i primi titoli di quella lunga serie di telefilm presentati proprio dall'illustre mago del brivido anglo - americano, la cui robusta e inconfondibile sagoma comincia a diventare familiare anche a chi è digiuno di cinema. E' una storia dai risvolti onirico - psicologici che s'intitola Vertigo: in Italia, per evitare confusioni con un altro film di una quindicina d'anni prima da noi intitolato Vertigine (non di Hitchcock) laddove la versione originale era siglata semplicemente dal nome della protagonista, Laura, si deve ricorrere a un titolo più lungo e meno incisivo, La donna che visse due volte. Ecco qui, anche in questo caso, il trailer originale statunitense:



Vittorio Bonicelli, su Tempo, esprime un giudizio tutto sommato abbastanza severo su un'opera che ha avuto il merito, nei 52 anni successivi, di essere ripresentata sul grande schermo almeno altre due volte (nel 1984 nel quadro di una fortunata operazione - rilancio; nel 1997 per un discorso più storico - filologico limitato al film stesso): (...) l'Hitchcock di questo film ha qualcosa in meno, non in più: è antiquato (...) un po' prolisso, un po' divagante (non si riesce a comprendere la ragione dell'esistenza della pittrice, la cui inutilità di personaggio è persino penosa), tuttavia elegante, piacevole, capace di tener desta l'attenzione dello spettatore mediante un trucco(...) che ricorda assai da vicino quello dei Diabolici (di Clouzot, n.d.r.). A proposito del qual trucco, mi meraviglia moltissimo che l'autore l'abbia svelato a tre quarti del film, mediante una banale sequenza retrospettiva, e non alla fine del racconto, come vogliono le regole del gioco poliziesco e come era nel libro. Hitchcock evidentemente ha preferito cercare l'effetto finale in una concitata soluzione psicologica della storia d'amore. Nemmeno nella prima parte d'altronde egli ha rispettato il clima del libro (il quale è scritto piuttosto male e capisco che questo sia stato un impedimento): ha rinunciato cioè a quel crescendo di indizi destinati a dare una verosimiglianza ossessiva allo sdoppiamento della personalità del protagonista. Ultimo difetto (di stile, di linguaggio): la grossolanità del sogno, con quell'intrusione di disegni animati, non degna di un autore di gusto.
(da Vittorio Bonicelli, Donne di Hitchcock e di Logan, Tempo, 6 gennaio 1959, pag. 51).

Vivacchia ancora il genere del musical: per il Natale 1958 e le prime settimane del '59 la Fox ha lanciato la versione cinematografica di un'altra fatica della premiata ditta Richard Rodgers - Oscar Hammerstein II, con la fattiva collaborazione di Joshua Logan, che ha per l'appunto curato la relativa edizione filmica: South Pacific. Non è un grandissimo successo, a dire il vero, anche perchè la storia è deboluccia (e Bonicelli, come leggeremo fra poco, non esita a stroncarla), ma, se non altro, è il pretesto per lanciare un nuovo sistema di visione che si affianca al VistaVision e al Cinemascope che proprio in quel periodo furoreggiano: il Todd A.O, che si giova di un fotogramma molto ampio di cui si avvantaggia indubbiamente la nitidezza delle immagini. Il cast poi non ci sembra molto ben assortito, se consideriamo che il ruolo del protagonista Emile de Becque viene assegnato nientemeno che al nostro Rossano Brazzi, non certo un cantante (tanto che nelle parti musicali deve essere doppiato da Giorgio Tozzi, basso italo - americano di casa al Teatro Metropolitan di New York). Più logiche le associazioni alle parti degli altri protagonisti, impersonati quindi da Mitzy Gaynor, John Kerr e Ray Walston. Da ricordare pure la gaffe commessa dalla RCA Italiana sull'etichetta dell'edizione a 33 giri della colonna sonora stampata per il nostro mercato: vengono indicati i personaggi (con tanto di nome di battesimo puntato) e non gli interpreti, disorientando quindi gli ascoltatori che non avessero la benchè minima contezza della trama di South Pacific, appunto (venendo pure a mancare l'aiuto del retrocopertina, che riporta solo una retorica, insulsa nota di invito all'ascolto da parte degli Autori e la relativa traduzione italiana, ancora peggiore).
Anche qui disponiamo del trailer originale nordamericano, il quale si segnala per la totale assenza di estratti dalle scene cantate:



Eccoci quindi alla già citata stroncatura di Vittorio Bonicelli: Il "colosso" marino di Joshua Logan è una specie di mostro preistorico la cui noia, il cui cattivo gusto, la pretenziosità nascondono a mala pena un'intima vena pornografica. Ne sono sinceramente scandalizzato. Non credevo possibile che tutti i luoghi comuni dell'esotismo potessero trovare una esemplificazione cinematografica così volgare e totale. Nulla ci è risparmiato; nemmeno la più pietosa piaga dell'Oriente asiatico, la vendita delle bambine a scopo di prostituzione, esercitata dai genitori. Non mi scandalizza evidentemente il fatto che la piaga mi sia mostrata; bensì che sia idealizzata, sia pur goffamente, con quell'ambiguo personaggio di vecchia ruffiana e circonfusa di un dozzinale romanticismo da colonialisti ubriachi. Quanto al resto, preferisco non comprendere il significato reale di codesta sagra di appetiti sessuali soldateschi e di ombelichi maschili. Fortunatamente, nemmeno la pornografia resiste al ridicolo. Rossano Brazzi che canta e parla in rima (e che rima !), cambiando colore a seconda del sentimento che dovrebbe esprimere, diventando cioè viola in faccia, o giallo, o turchino, produce una involontaria comicità talmente irresistibile che tutto il resto del film annega.
(ibidem)

Il nostro viaggio sul rapporto originario tra cinema e TV in Italia (anche pretesto, speriamo gradito, per rievocare alcune pellicole in programmazione nel periodo oggetto del presente post) finisce qui. Vi salutiamo caramente e vi diamo appuntamento al nostro prossimo intervento, sempre consapevoli di riuscire a coronare al meglio ogni contributo portato allo sviluppo (e, speriamo, a un sempre costante successo) del nostro e vostro Focolare.

Buona notte a tutti ! ! !

CBNeas

domenica 9 gennaio 2011

Martedì 9 gennaio 1968 (Radio)



PROGRAMMA NAZIONALE

6,30 BOLLETTINO PER I NAVIGANTI
6,35 1° CORSO DI LINGUA INGLESE, a cura di A. Powell
INTERVALLO MUSICALE
2° CORSO DI LINGUA INGLESE, a cura di A. Powell
7,00 GIORNALE RADIO
7,10 MUSICA STOP

Per il Friuli - Venezia Giulia
7,15 IL GAZZETTINO DEL FRIULI - VENEZIA GIULIA
Per la Sicilia
7,30 IL GAZZETTINO DI SICILIA
Per l'Abruzzo e il Molise
7,30 - 7,50 VECCHIE E NUOVE MUSICHE

7,38 PARI E DISPARI
7,48 IERI AL PARLAMENTO
8,00 GIORNALE RADIO - SETTE ARTI - SUI GIORNALI DI STAMANE, rassegna della stampa italiana
- Doppio Brodo Star
8,30 LE CANZONI DEL MATTINO
con Iva Zanicchi, Don Backy, Maria Paris, Peppino Di Capri, Wilma Goich, Corrado Francia, Mina, Johnny Dorelli, Annarita Spinaci
9,00 LA NOSTRA CASA, a cura di Anna Lanzuolo
- Manetti & Roberts
9,06 COLONNA MUSICALE
Musiche di Cimarosa, Scriabin, Ramos, Savino, Weber, Villa - Lobos, White - Batroff, Bucchi, Puccini, Wienawsky, Addinsell, Esposito
10,00 GIORNALE RADIO
10,05 LA RADIO PER LE SCUOLE (II ciclo Elementare)
Cantiamo insieme , a cura di Luigi Colacicchi, con il Coro di Voci Bianche diretto da Renata Cortiglioni - I nuovi cavalieri del cielo: Valentina Tereschkova , a cura di Benito Ilforte - Regia di Ruggero Winter
10,35 LE ORE DELLA MUSICA (Prima parte)
Charade, Gaston, Sunny afternoon, Sally go round the roses, When the saints go marching in, L. Mozart - Haydn: Sinfonia dei Giocattoli
- Malto Kneipp
11,00 LE ORE DELLA MUSICA (Seconda parte)
- Ditta Ruggero Benelli
11,24 LA DONNA OGGI, a cura di Anna Maria Mori
- Dash
11,30 ANTOLOGIA MUSICALE
12,00 GIORNALE RADIO
12,05 CONTRAPPUNTO
12,36 SI O NO
12,41 PERISCOPIO
- Vecchia Romagna Buton
12,47 PUNTO E VIRGOLA
13,00 GIORNALE RADIO - GIORNO PER GIORNO
- Pavesi Biscottini di Novara S.p.A.
13,20 QUI DALIDA
- Società Olearia Tirrena
13,54 LE MILLE LIRE
14,00 TRASMISSIONI REGIONALI
14,40 ZIBALDONE ITALIANO
Fiorin fiorello (Percy Faith) - Se c'è una stella (Wilma Goich) - Chitarra romana (Franck Pourcel) - Vado per le strade del mondo (The Richard's) - Come prima (Arturo Mantovani) - Napule ca se ne va (Iller Pattacini) - Quando gli occhi sono buoni (Giuliana Valci) - Baciami per domani (Enrico Simonetti) - Quando ero un bebè (I Cantori Moderni di Alessandroni) - Non dimenticar le mie parole (Rita Pavone) - La vita è un paradiso di bugie (Roland Shaw) et al.

Per il Friuli - Venezia Giulia
13,15 - 15,00 TRASMISSIONI REGIONALI

Nell'intervallo (ore 15):
GIORNALE RADIO - RADIOTELEFORTUNA 1968
15,30 CANZONI PER INVITO
- Durium
15,45 UN QUARTO D'ORA DI NOVITA'
16,00 Programma per i ragazzi
LA PATRIA DELL'UOMO
a cura di Alberto Manzi e Domenico Volpi
16,25 PASSAPORTO PER UN MICROFONO, a cura di G. Pini
16,30 COUNT DOWN
Un programma di Anna Carini e Giancarlo Guardabassi
17,00 GIORNALE RADIO - SUI NOSTRI MERCATI
17,10 TUTTI I NUOVI E QUALCHE VECCHIO DISCO
a cura di William Weaver
18,05 IL DIALOGO
La Chiesa nel mondo moderno, a cura di Mario Puccinelli
18,15 CORSO DI LINGUA INGLESE SECONDO IL METODO SANDWICH, a cura di G. Shenker
18,20 PER VOI GIOVANI
Selezione musicale presentata da Renzo Arbore con la partecipazione di Patty Pravo
19,12 IL CAVALIERE DI LAGARDERE
di Paul Féval
Adattamento radiofonico a puntate di Chiara Serino
Compagnia di prosa di Torino della RAI
Con Franco Graziosi, Lucilla Morlacchi, Franco Volpi, Manlio Guardabassi, Checco Rissone, Bruno Alessandro, Franco Passatore, Mico Cundari
Regia di Carlo Di Stefano
19,30 LUNA-PARK

Per il Trentino - Alto Adige
19,15 TRENTO SERA - BOLZANO SERA
19,30 'N GIRO AL SAS - 150 ANNI DI TEATRO A TRENTO
19,45 MUSICA DA CAMERA
Per il Friuli - Venezia Giulia
19,30 OGGI ALLA REGIONE - SEGNALIBRO
19,45 IL GAZZETTINO DEL FRIULI - VENEZIA GIULIA
Per la Sardegna
19,30 QUALCHE RITMO
19,35 UNIVERSITA' POPOLARE
19,45 GAZZETTINO SARDO
Per la Sicilia
19,30 IL GAZZETTINO DI SICILIA

20,00 GIORNALE RADIO
20,15 GRANDI SUCCESSI ITALIANI PER ORCHESTRA
21,00 CONCERTO DEL VIOLINISTA MASUKO USHIODA E DEL PIANISTA CHRISTIAN IVALDI
Musiche di Prokofiev, Bartok e Ciaikowski
21,45 XX SECOLO
Un dizionario per le scienze pure ed applicate di Rinaldo De Benedetti
Colloquio di G. M. Pace con l'autore
22,00 MUSICA RITMO-SINFONICA
Orchestra diretta da Nello Segurini
22,30 PREMIO JEAN ANTOINE TRIUMPH VARIETE' - SPAGNA
(Registrazione effettuata il 7 - 7 - 1967 a Montecarlo)
23,00 OGGI AL PARLAMENTO - GIORNALE RADIO - LETTERE SUL PENTAGRAMMA - VOCI DI ITALIANI ALL'ESTERO - I PROGRAMMI DI DOMANI - BUONANOTTE

SECONDO PROGRAMMA

6,30 NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO
6,35 L'UOMO DEL LATTE, musiche del mattino presentate da Cesare Gigli
Se c'è una stella (Wilma Goich) - La donna del Sud (Sergio Endrigo) - Bang bang (Eddie Barclay) - La mia vita non ha domani (Lolita) - Tristezza (per favore va' via) (Astrud Gilberto) - You only live twice (Billy Strange) - Piccola città (Gigliola Cinquetti) - Senza luce (I Dik - Dik) - Kilimandjaro (Pascal Danel) - Non mi dire mai goodbye (Tony Renis) - More than a miracle (Roger Williams) - Dite a Laura che l'amo (Michele) - La banda (Herb Alpert)
(ore 7,15): L'HOBBY DEL GIORNO
7,30 NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO - ALMANACCO
7,40 BILIARDINO A TEMPO DI MUSICA
8,14 BUON VIAGGIO
8,19 PARI E DISPARI
8,30 GIORNALE RADIO
8,40 MARISA MERLINI vi invita ad ascoltare con lei i programmi dalle 8,40 alle 12,15
8,45 CANZONI PER INVITO
- Palmolive
9,09 LE ORE LIBERE, a cura di Elena Cagli
- Galbani
9,15 ROMANTICA
- Lavabiancheria Candy
9,30 NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO - IL MONDO DI LEI
- Manetti & Roberts
9,40 ALBUM MUSICALE
10,00 INCONTRI CON RENZO RICCI ED EVA MAGNI
a cura di Gastone da Venezia
Uova alla Renzaccio
- Invernizzi
10,15 JAZZ PANORAMA
- Industria Dolciaria Ferrero
10,30 NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO - CONTROLUCE
- Gradina
10,40 LINEA DIRETTA
I più noti cantanti al telefono
Una produzione di Dino De Palma e Leone Mancini
11,00 CIAK
Rotocalco del cinema, a cura di Lello Bersani e Sandro Ciotti
11,30 NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO
11,35 LETTERE APERTE: Risponde Giulietta Masina
11,45 RADIOTELEFORTUNA 1968
11,48 CANZONI DEGLI ANNI '60
Stasera sì (Miranda Martino) - Cette nuit au Luna Park (Nana Mouskouri) - Non sapevo (Gianni Lacommare) - Le voci (Luciano Tajoli) - Un caffè (Cocki Mazzetti) et al.
- Mira Lanza
12,15 NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO
12,20 TRASMISSIONI REGIONALI
13,00 IO, ALBERTO SORDI
- Confetto Falqui
13,30 GIORNALE RADIO - MEDIA DELLE VALUTE
13,35 IL SENZATITOLO
Settimanale di varietà
Regia di Massimo Ventriglia
- Caffè Lavazza
14,00 LE MILLE LIRE
- Società Olearia Tirrena
14,05 JUKE - BOX
14,30 GIORNALE RADIO - LISTINO BORSA DI MILANO
14,45 RIBALTA DI SUCCESSI
- Carisch
15,00 GIRANDOLA DI CANZONI
- Italmusica
15,15 GRANDI PIANISTI: WALTER GIESEKING
15,30 NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO
15,35 LA CHIMICA DEI RICORDI
Documentario di Vittorio Luridana
15,57 TRE MINUTI PER TE, a cura di Padre Virginio Rotondi
16,00 POMERIDIANA
Negli intervalli:
(ore 16,30): NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO
(ore 16,35): BUON VIAGGIO
(ore 17,30): NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO
(ore 17,35): CLASSE UNICA
Problemi di teologia - Che cos'è la teologia
del Padre Professor Domenico Grasso
18,00 APERITIVO IN MUSICA
Nell'intervallo:
(ore 18,20): NON TUTTO MA DI TUTTO
Piccola enciclopedia popolare
(ore 18,30): NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO - SUI NOSTRI MERCATI
19,00 PING-PONG
Un programma di Simonetta Gomez
- Kraft
19,23 SI O NO
19,30 RADIOSERA - SETTE ARTI
19,50 PUNTO E VIRGOLA
20,00 Mike Bongiorno presenta
FERMA LA MUSICA
Scalata musicale a quiz
Testi di Bongiorno, Menicanti e Spiller
Orchestra diretta da Gorni Kramer
Regia di Pino Gilioli
- Tretan-casa
21,00 LA VOCE DEI LAVORATORI
21,10 TEMPO DI JAZZ, a cura di Roberto Nicolosi
21,30 GIORNALE RADIO - CRONACHE DEL MEZZOGIORNO
21,55 MUSICA DA BALLO
22,30 GIORNALE RADIO
22,40 CHIUSURA
22,45 - 6,25 NOTTURNO DALL'ITALIA

TERZO PROGRAMMA

Per la Campania
6,45 - 8,00 GOOD MORNING FROM NAPLES
Trasmissione in lingua inglese

10,00 MUSICHE DI REJCHA E KULM
10,35 MUSICHE CLAVICEMBALISTICHE DI RAMEAU
10,50 SINFONIE DI GIAN FRANCESCO MALIPIERO
11,10 IL TRIO IN SCHUMANN E SMETANA
12,10 IL VERO PINOCCHIO, conversazione di Corrado Torrigiani
12,20 GRETRY: ZEMIRE ET AZORE, balletto (Royal Philharmonic Orchestra diretta da Sir Thomas Beecham) - CIAIKOWSKI: LO SCHIACCIANOCI, suite dal balletto op. 71 (Orchestre de la Suisse Romande diretta da Ernest Ansermet)
13,00 RECITAL DELLA PIANISTA MONIQUE HAAS
Mihailovici: Ricercari op. 46 - Bartok: Sonatina - Roussel: Tre pezzi op. 39 - Ravel: Le Tombeau de Couperin; Sonatina; Valses nobles et sentimentales
14,30 Pagine da LOHENGRIN
Opera romantica in tre atti
Testo e musica di Richard Wagner
Cantano Sandor Konya, Lucine Amara, Rita Gorr, Jerome Hines, William Dooley
Boston Symphony Orchestra e Boston Chorus Pro Musica
Maestro concertatore e direttore: Erich Leinsdorf
Maestro del Coro: Alfred Nash Patterson
(Edizione discografica RCA Victor)
15,30 COMPOSITORI ITALIANI CONTEMPORANEI
Musiche di Cambissa
16,00 UN QUARTETTO DI DVORAK
16,25 CORRIERE DEL DISCO
Ascolto di un LP Decca dedicato a musiche di Johannes Brahms dirette da Ernest Ansermet
17,00 LE OPINIONI DEGLI ALTRI, rassegna della stampa estera
17,10 A. PIERANTONI: MOMENTI E FIGURE DEL CINEMA MUTO
Nasce l'industria
17,20 1° CORSO DI LINGUA INGLESE, a cura di A. Powell
INTERVALLO MUSICALE
2° CORSO DI LINGUA INGLESE, a cura di A. Powell
17,45 SONATA DI BARTOK
18,00 GIORNALE RADIO
18,15 QUADRANTE ECONOMICO
18,30 MUSICA LEGGERA
18,45 FILOLOGIA E STORIA DEGLI UMANESIMI EUROPEI
L'umanesimo nei Paesi Bassi
a cura di Eugenio Massa
19,15 CONCERTO DI OGNI SERA
Musiche di Dvorak, Casella e Strawinsky
20,30 SOCIETA' E SOCIOLOGIA
Auguste Comte e le origini
a cura di Bruno Widmar
21,00 MUSICISTI E POPOLO NELL'ITALIA ROMANTICA E MODERNA
a cura di Diego Carpitella
22,00 IL GIORNALE DEL TERZO - SETTE ARTI
22,30 LIBRI RICEVUTI
22,40 RIVISTA DELLE RIVISTE
22,50 BOLLETTINO DELLA TRANSITABILITA' DELLE STRADE STATALI
Al termine: CHIUSURA
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Il neonato Sessantotto promette ovunque fuoco e fiamme (e manterrà senz'altro queste caratteristiche con il prosieguo dei mesi, a giudicare dagli avvenimenti, soprattutto figli dei fermenti giovanili, che si susseguiranno specialmente in Italia e in Francia, per non parlare di alcuni tragici episodi negli States e della violenta repressione per mano sovietica della primavera di Praga).
Venendo invece a un discorso più strettamente radiofonico, in quell'anno prosegue la marcia trionfale delle tre stazioni RAI, ridisegnate meravigliosamente, come più volte abbiamo già detto, da Leone Piccioni (che, dopo essere stato direttore del Telegiornale tra il 1959 e il '61 e essere passato poi alla Fonit - Cetra, ha assunto dal 1966 le mansioni di responsabile per la radiofonia) e dal merito di aver modernizzato i palinsesti, tenendo conto sempre più delle esigenze e delle passioni delle nuove leve. In questo modo, fermi restando gli appuntamenti con il genere musicale classico e operistico e con gli immancabili radiodrammi, ecco una ricca congerie di idee nuove, specialmente proprio nel contesto del varietà. Così, accanto alle conferme di alcune trasmissioni che per tutto l'anno vecchio hanno conquistato gli ascoltatori (su tutte Il gambero, Hit Parade e Batto quattro), ecco nuove idee partorite a partire dal 31 dicembre 1967 (il '68 radiofonico è cominciato con 24 ore di anticipo), come Gli amici della settimana (riunione dei vari disc - jockeys del tempo, quindi Arbore, Boncompagni, Nissim e Mazzoletti, coordinata da Maurizio Costanzo), La corrida, dilettanti allo sbaraglio presentati da Corrado, che ha emesso i primi vagiti nel primo pomeriggio di giovedì 4 gennaio, e anche una nuova serie di programmi musicali mattutini in diretta, con tanto di conduttore in studio. E' il caso di Svegliati e canta !, con Adriano Mazzoletti, e de L'uomo del latte, che vede al microfono un figlio d'arte davvero di riguardo, Cesare Gigli da Siena, primogenito del grandissimo Silvio. Si tratta di una parata di canzoni da classifica del tempo, anche per rendere meno amaro il risveglio degli studenti e dei giovani lavoratori, accompagnandoli per tutta la fase della preparazione e della colazione prima di uscire e affrontare un'altra difficile giornata, scontrandosi spesso con docenti ottusi o padroni dispotici. La prima canzone che la radio diffonde quel martedì 9 gennaio è affidata alla dolce e argentina voce di Wilma (Ve)Goich, da un anno esatto Signora Vianello. Ed è proprio Edoardo l'autore di questo brano, su testo di Sergio Bardotti: Se c'è una stella:



Questo brano viene riproposto nel pomeriggio, durante lo Zibaldone italiano, miscellanea di brani nostrani di tutti i tempi eseguiti da artisti anche esteri, per soddisfare un po' tutti i gusti. Ci sono i giovani ascoltatori del beat, che magari sostengono un complesso destinato però a non sfondare del tutto, limitato dall'appartenenza a una piccola casa discografica. Ad ogni modo, Vado per le strade del mondo gode di una buona promozione e lo dimostra anche questo passaggio radiofonico d'inizio anno. Il complesso è quello dei Richard's:



Abbiamo appena detto che lo Zibaldone italiano non manca di inserire incisioni di canzoni italiane provenienti da altri paesi, specialmente nell'esecuzione di grandi orchestre di fama internazionale. E' il caso di Come prima, celeberrimo motivo del 1957 - '58 (cavallo di battaglia di Tony Dallara) reso classicheggiante da quella che forse è la più nota orchestra inglese di musica leggera, sotto la bacchetta di Mantovani (sul cui nome di battesimo sorgono varie dispute: la RAI lo presenta come Arturo, ma in realtà Egli si chiama Annunzio Paolo. La leggenda vuole che il musicista avesse scelto a suo tempo di ribattezzarsi Arturo per un forte legame d'amicizia familiare con Toscanini):



Si parla da mesi di un giovane cantautore originario di Poggio Bustone, di nome Lucio Battisti. Quest'ultimo collabora con Mogol, musicandone puntualmente i testi, e in parte affida ad altri interpreti le proprie fatiche. Giuliana Valci, ex - collettina di Rita Pavone e ora, oltre ad essere una bellissima e attraente ragazza, promettente cantante solista dalla timbrica personale e caratteristica (purtroppo, alla lunga, capitata al momento della ghettizzazione ideologica degli artisti: il non nascondere affatto il proprio essere simpatizzante missina le chiuderà molte porte negli anni '70), ha inciso una ballata dal titolo Quando gli occhi sono buoni, di cui anche un sordo riesce a cogliere il gioco di armonie destinato a fare ben presto la fortuna del riccioluto giovanotto laziale:



Le colonne sonore dei film sono un genere in cui l'Italia praticamente non è seconda a nessuno, almeno in quel periodo. Ennio Morricone, Nino Rota, Piero Umiliani, soprattutto Armando Trovajoli elaborano composizioni che ben si accordano con le situazioni dei lungometraggi di cui costituiscono l'azzeccato commento musicale. Prendiamo ad esempio Trovajoli, il prolifico musicista romano: a 50 anni appena compiuti, con l'ausilio di un bravissimo chitarrista sardo, Carlo Pes, mago della 12 corde, e del complesso vocale I Cantori Moderni diretto da Alessandro Alessandroni (con le voci, tra gli altri, di Edda Dell'Orso, Cristina Brancucci, Gianna Spagnulo, Franco Cosacchi, Renato Orioli e Augusto Giardino), crea un motivetto molto grazioso e carino per un film interpretato da Lando Buzzanca e diretto da Alberto Lattuada, Don Giovanni in Sicilia, tratto dall'omonimo romanzo di Vitaliano Brancati, dal titolo Quando ero un bebè:



Rita Pavone, reduce da Partitissima e soprattutto dal cambio repentino di casa discografica (dalla romana RCA Italiana alla milanese Ricordi), conclude i nostri estratti dallo Zibaldone italiano del pomeriggio del 9 gennaio 1968 con l'ultimo 45 giri per la vecchia etichetta (per la quale tornerà comunque a incidere dal '70), una discutibilissima versione R & B della vecchia Non dimenticar le mie parole di Giovanni D'Anzi (l'inserto che segue è tratto dal musicarello La feldmarescialla, con la stessa artista piemontese come protagonista):



Come si conviene al principio di ogni anno, gli abbonati alla radio e alla TV hanno la possibilità, se riescono a rinnovare in anticipo il contratto annuale che li lega alla RAI, di vincere un non indifferente premio in denaro tramite appositi sorteggi settimanali. Questa è la formula di Radiotelefortuna, che dal 1962, cioè dai tempi di Wheels di Billy Vaughn, si giova di una sigla musicale utilizzata per i brevi inserti trasmessi in orari strategici alla radio (e in TV, abitualmente, dopo Carosello). L'edizione di quest'anno si avvale di un'accattivante bossa nova scritta dalle sorelle Nora e Paola Orlandi e vocalizzata da quest'ultima assieme alla tromba del romagnolo Guido Pistocchi (orchestrale che ritroveremo vent'anni dopo in TV con Arbore a Indietro tutta !, impegnato in una magistrale imitazione della voce roca di Louis Satchmo Armstrong), alla guida di un complesso denominato El Supremo Brass Band: Un bacio alla volta.



E ora una parentesi di Musica con la M maiuscola, quella che viene settimanalmente presentata per radio da un personaggio straniero, statunitense per l'esattezza, ma di casa in Italia, dove da anni dirige il mensile Discoteca, periodico che ospita servizi di attualità musicale e recensioni di nuovi dischi. E proprio sulla scia di quest'autorevole esperienza nasce la rubrica Tutti i nuovi e qualche vecchio disco , curata e condotta personalmente da Mister William Weaver. E' interessante notare come l'amore per la lingua e la cultura italiana sia stato per Weaver parallelo a quello per il melodramma: esso nacque al Liceo, quando il College che lo ospitava organizzò una serata teatrale per assistere a una rappresentazione di Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni e di Pagliacci di Ruggero Leoncavallo. Catturato dalla simbiosi tra parole e musica, Weaver prese la decisione di studiare seriamente l'italiano e in un certo senso fu aiutato dalla sorte, dal momento che, durante il servizio militare, fu arruolato nell'esercito degli Alleati sbarcato in Italia. Compiuti gli studi universitari, Weaver visse a lungo a Roma, stringendo amicizia con gli uomini di punta della cultura del tempo, e si occupò della traduzione inglese di molti libretti d'opera (e, più tardi, dei romanzi di Italo Calvino e Umberto Eco: ci piace immaginare oggi Weaver, alla veneranda età di quasi 88 anni, alle prese con The Cemetery of Prague , l'ultima, complessa e discussa prova letteraria, appunto, di Eco), specie per ragioni di natura discografica. E' il caso de La rondine di Giacomo Puccini: tra le incisioni operistiche uscite a fine 1967, forse la più significativa e interessante è proprio questa ripresa della pseudo - operetta pucciniana, grazie a una splendida realizzazione della RCA Victor negli studi romani di via Tiburtina, con i soprani Anna Moffo e Graziella Sciutti, il tenore Daniele Barioni e il baritono Mario Sereni, accompagnati dagli RCA Italiana Opera Orchestra and Chorus (nome discografico di un complesso che riuniva i professori dell'Orchestra RAI di Roma e quelli dell'Accademia di Santa Cecilia) diretti da Francesco Molinari - Pradelli. L'inserto che accompagna il doppio album presenta non solo la tradizionale nota critica, ma anche il libretto originale di Giuseppe Adami dell'opera e la relativa traduzione inglese, opera proprio di Weaver. Da questa pregevole incisione, regolarmente ristampata in CD negli scorsi anni, ascoltiamo Chi il bel sogno di Doretta potè indovinar ? dalla voce dell'indimenticabile Anna Moffo:



Sono sempre molto seguiti gli ormai istituzionali corsi radiofonici di Classe unica, che proprio a partire da quel 9 gennaio aprono alla teologia, scienza che, sull'onda delle novità post - conciliari, ha in breve tempo incuriosito e catturato molta gente.
Tempo addietro ci chiesero di recuperare la sigla musicale di Classe unica, appunto. Finalmente riusciamo a soddisfare tale richiesta, per cui godiamoci il terzo movimento dalla Sinfonia n. 40 K. 550 di Wolfgang Amadeus Mozart:



Nel tardo pomeriggio si rinnova l'appuntamento con Per voi giovani, il cui richiamo è a tutti noto:



Come ogni martedì, Renzo Arbore è affiancato al microfono da una cantante di successo: dopo l'esperienza di Caterina Caselli, stavolta è Patty Pravo a dare man forte al disc - jockey foggiano, aiutandolo a presentare e commentare i motivi in scaletta, non prima di essersi fatta annunciare in questo modo:



In cinquanta minuti di trasmissione sfilano alcuni grandi successi di quell'inverno 1967 - '68, o quantomeno delle canzoni appena uscite che in futuro diventeranno ben note a tutti. Eccone una gran parte, a cominciare da The letter eseguita dai Box Tops
(tradotta da noi da I Corvi con il titolo Datemi un biglietto d'aereo):



L'anno appena concluso ha visto l'affermazione definitiva del genere R & B e delle sue scuderie discografiche più rappresentative: la Motown, la Stax e soprattutto l'Atlantic, con cui è sotto contratto la bravissima Aretha Franklin. Per lei il 1967 è stato un anno da incorniciare, con ben tre grossissimi successi: Chain of fools, Natural woman e soprattutto questa Respect:



Una vacanza dalle folk - songs di protesta per l'affiatato trio Peter,Paul and Mary, alle prese stavolta con l'ironica I dig rock & roll music:



You keep me hangin' on, successo delle Supremes, è stato completamente reinventato da un emergente complesso bianco d'America, i Vanilla Fudge. E proprio prendendo spunto da questa versione i Ribelli di Demetrio Stratos hanno confezionato una bellissima cover dal titolo Chi mi aiuterà ? :



Come see about me è un altro bel R & B, interpretato stavolta da Jr. Walker:



Maurizio Vandelli e la grande Orchestra del Teatro alla Scala (anche se il disco viene attribuito all'intera Equipe 84) ci presentano un'altra perla firmata Mogol - Battisti, la stupenda Nel cuore, nell'anima:



Dall'Inghilterra giunge notizia che il telefilm musicale Magical Mystery Tour, trasmesso dalla BBC per Natale e interpretato dai Beatles, ha battuto ogni record di audience e di indici di gradimento. Anche il doppio EP contenente i sei brani della colonna sonora (due dischi raccolti in un volumetto illustrato a colori) sta vendendo moltissimo, e non solo nel Regno Unito. Questa è Your mother should know:



Si ritorna alla soul music con il romantico Percy Sledge, interprete di Cover me:



Un pizzico di country con la Jim Kweskin jug band nel brano If you're a viper:



Ecco ora un estratto da un disco dal vivo voluto dalla Stax per festeggiare i successi mondiali dei propri artisti, tra i quali spicca il duo Sam & Dave: You got me hummin':



Anche l' R & B ha degli standard il più fortunato dei quali è senza dubbio I heard it through the grapevine, interpretato, tra gli altri, da Marvin Gaye e soprattutto da Gladys Knight (con gli inseparabili Pips):



Così come si è aperta, la puntata di Per voi giovani di martedì 9 gennaio 1968 si chiude con un disco della co - conduttrice del pomeriggio, Patty Pravo: non può che essere la sua più recente incisione a 45 giri, versione italiana, opera di Sergio Bardotti, del brano The time has come di P.P. Arnold, ribattezzata Se perdo te.



Saltiamo a pie' pari la serata e, prima di spegnere la radio per cadere tra le braccia di Morfeo, ci lasciamo cullare da queste familiari note musicali:



Già, è l'ora della Buonanotte radiofonica. Visto il successo riscosso dal precedente post a tal riguardo, abbiamo pensato di rievocare una volta di più questo appuntamento di fine giornata all'insegna di parole atte a rinfrancare, sostenere, invitare alla riflessione, liberamente scelte tra gli scritti di grandi pensatori e narratori. Anche stavolta ci appoggiamo alle massime apparse sulle pagine delle guide radiotelevisive di quella seconda settimana del 1968, con la speranza che le possiate ancora una volta gradire:

- Gli spiriti mediocri condannano di solito tutto ciò che passa la loro piccola statura (François de La Rochefoucauld)

- Un ozioso è un orologio senza le lancette, inutile se cammina e se è fermo (William Cowper)

- Capita alle persone sapienti come alle spighe di grano, che finchè sono vuote si alzano dritte e fiere, ma appena sono piene di chicchi, cominciano ad umiliarsi e ad abbassar la testa (Michel de Montaigne)

- Una prova non piccola della propria bontà, sta nel fidarsi della bontà degli altri (Michel de Montaigne)

- L'opinione miope dei molti viene sempre determinata dall'impressione dell'ultima ora (Heinrich Von Treitschke)

- L'orgoglio dei piccoli consiste nel parlar sempre di sè, quello dei grandi nel non parlarne mai (Voltaire)

- La gloria, come il sole, pare calda e luminosa a distanza, ma se s'avvicina, è fredda come la sommità d'un monte (Honorè de Balzac)

Sono le 23 di martedì 11 gennaio quando terminiamo di scrivere il nostro post che ha passato in rassegna i programmi soprattutto musicali trasmessi per radio il 9 gennaio 1968. Non ci rimane che salutarvi cordialmente e invitarvi al prossimo appuntamento, un altro vecchio e glorioso palinsesto d'altri tempi sempre trascritto e analizzato, che cronologicamente farà da preludio in vista dei festeggiamenti del primo anno de Il Focolare - Radio TV, fissati per il prossimo martedì 18.

Grazie e buona notte a tutti ! ! !

CBNeas

A Lisa e Livia

giovedì 6 gennaio 2011

Mercoledì 6 gennaio 1971 (Radio)



PROGRAMMA NAZIONALE

6,00 SEGNALE ORARIO
MATTUTINO MUSICALE (I parte)
Alessandro Marcello: Concerto in do per oboe e orchestra (Solista Enrico Wolf Ferrari - Orchestra Sinfonica di Roma della RAI diretta da Gastone Tosato) - Giovanni Battista Viotti: Concerto n.2 per pianoforte, con violino obbligato, violini, viola e bassi (Enrica Cavallo, pianoforte; Franco Gulli, violino - Orchestra Sinfonica di Torino della RAI diretta da Mario Rossi) - Ottorino Respighi: Feste romane, poema sinfonico (NBC Symphony Orchestra diretta da Arturo Toscanini)
6,54 ALMANACCO
7,00 MATTUTINO MUSICALE (II parte)
Piotr Iliç Ciaikovski: Capriccio italiano op. 45 (Berliner Philharmoniker diretti da Herbert Von Karajan) e brani di Schumann, Schubert e Haydn
8,00 GIORNALE RADIO
SUI GIORNALI DI STAMANE
Rassegna della stampa italiana
8,30 LE CANZONI DEL MATTINO
9,00 QUADRANTE
9,15 MUSICA PER ARCHI
9,30 SANTA MESSA
in lingua italiana
in collegamento con la Radio Vaticana, con breve omelia di Mons. Aldo Del Monte
10,15 VOI ED IO
Un programma musicale in compagnia di Alberto Lupo
11,30 GALLERIA DEL MELODRAMMA
12,00 RADIOTELEFORTUNA 1971
12,03 SMASH !
Dischi a colpo sicuro
12,31 FEDERICO ECCETERA ECCETERA
Striscia radiofonica di Maurizio Costanzo scritta con Velia Magno e Mario Colangeli
Con Renzo Montagnani, Paola Mannoni, Gianfranco D'Angelo
Regia di Tonino Del Colle
12,44 QUADRIFOGLIO

Per il Trentino - Alto Adige
12,30 - 13,00 COMPLESSO I POLIFONICI DI ROVERETO

13,00 GIORNALE RADIO
13,15 L'OTTAVIA MERAVIGLIA
Un programma di Belardini e Moroni in un prologo, tre tempi e una coda, presentato da Ottavia Piccolo
14,00 Dina Luce e Maurizio Costanzo
presentano
BUON POMERIGGIO
Nell'intervallo (ore 15,00)
GIORNALE RADIO - CICALINO
16,00 Programma per i piccoli
TUTTO GAS
a cura di Anna Luisa Meneghini
Presenta Gastone Pescucci
Regia di Marco Lami
16,20 Mario Luzzatto Fegiz presenta
PER VOI GIOVANI
Selezione musicale di Paolo Giaccio
Realizzazione di Ninì Perno
18,15 CARNET MUSICALE
- Decca Dischi Italia
18,30 I TAROCCHI
Conduce Barbara Marchand
18,45 INTERVALLO MUSICALE
18,55 APPUNTAMENTO A SOVANA
a cura di Sergio Piscitello
19,00 INTERPRETI A CONFRONTO
a cura di Gabriele de Agostini
Antologia beethoveniana
19,30 MUSICAL
I love Paris (Eddie Calvert) - Ciao Rudy (Marcello Mastroianni) - Non m'innamoro più (Catherine Spaak e Johnny Dorelli) - Orizzonti di gioia (Domenico Modugno) - Avrei danzato ancor (Tina Centi) - Aquarius (Frank Pourcel) et al.
20,00 GIORNALE RADIO
20,15 ASCOLTA, SI FA SERA
20,20 Cinque modi di essere Eva
Rosangela Locatelli intervista Maria Bellonci in
CASA DI BAMBOLA
di Heinrik Ibsen
Con Lilla Brignone, Gianni Santuccio, Memo Benassi
Regia di Enzo Convalli
(Registrazione degli anni '50)
22,10 CONCERTO DEL PIANISTA MICHELE CAMPANELLA
Musiche di Clementi, Schumann, Liszt
22,40 IL GIRASKETCHES
Regia di Arturo Zanini
23,20 GIORNALE RADIO - LETTERE SUL PENTAGRAMMA, a cura di Gina Basso - I PROGRAMMI DI DOMANI - BUONANOTTE

SECONDO PROGRAMMA

6,00 IL MATTINIERE
Musiche e canzoni presentate da Adriano Mazzoletti
Nell'intervallo (ore 6,24)
BOLLETTINO PER I NAVIGANTI
7,30 GIORNALE RADIO
7,35 BUON VIAGGIO
- FIAT
7,40 BUONGIORNO CON NICOLA DI BARI E MILVA
Un caffè, canzoni e poche righe
- Certosino Galbani
8,14 MUSICA ESPRESSO
8,30 GIORNALE RADIO
8,40 SUONI E COLORI DELL'ORCHESTRA (I parte)
9,14 I TAROCCHI
9,30 GIORNALE RADIO
9,35 SUONI E COLORI DELL'ORCHESTRA (II parte)
9,50 LE RAGAZZE DELLE LANDE
(Le sorelle Bronte)
Originale radiofonico di Pia D'Alessandria
Compagnia di prosa di Firenze della RAI con Elena Cotta, Anna Maria Guarnieri, Bianca Galvan, Gianni Giuliano
Regia di Pietro Masserano Taricco
- Invernizzi
10,05 CANZONI PER TUTTI
10,30 GIORNALE RADIO
10,35 CHIAMATE ROMA 3131
Conversazioni telefoniche del mattino condotte da Franco Moccagatta
Nell'intervallo (ore 11,30):
GIORNALE RADIO
12,32 RADIOTELEFORTUNA 1971
12,35 Falqui e Sacerdote presentano:
FORMULA UNO
Spettacolo condotto da Paolo Villaggio con la partecipazione di Luciano Salce e Franca Valeri
Regia di Antonello Falqui
- Star Prodotti Alimentari
13,30 GIORNALE RADIO
13,45 QUADRANTE
14,00 COME E PERCHE'
Corrispondenza su problemi scientifici
14,05 SU DI GIRI
Darlà dirladadà (Dalida) - Ala bianca (I Nomadi) - Vagabondo (Nicola Di Bari) - L'istrione (Charles Aznavour) et al.

Per il Trentino - Alto Adige
14,00 - 14,30 MUSICA SINFONICA
Orchestra Haydn di Bolzano e Trento
Brani di Beethoven, Mozart e Mendelssohn

15,15 MOTIVI SCELTI PER VOI
- Dischi Carosello
15,30 BOLLETTINO PER I NAVIGANTI - CICALINO
15,35 POMERIDIANA
Treno che corri (Mal) - Stai con me (Rita Pavone) - Cucurrucucu paloma (Lola Beltran) - Te lo leggo negli occhi (Gastone Parigi) - In the summertime (Mungo Jerry) - La vita è bella bella (Ugolino) - La Gina è vicina (Lauretta Masiero) - Così felice (Giorgio Gaber) - The great escape (Ray Stevens) - Il suo volto, il suo sorriso (Al Bano) - Borsalino (Elisabetta) - Ala bianca (I Nomadi) et al.
18,05 COME E PERCHE'
Corrispondenza su problemi scientifici
18,15 LONG PLAYING
Selezione dai 33 giri
Oggi: Napoletana di Roberto Murolo
18,30 GIORNALE RADIO
18,35 INTERVALLO MUSICALE
18,45 PARATA DI SUCCESSI
- CBS Sugar
19,02 RECITAL
con Fausto Cigliano e Mario Gangi
Regia di Gennaro Magliulo

Per il Trentino - Alto Adige
19,15 - 19,30 COMPLESSO CARATTERISTICO DI UMBERTO TUCCI

19,30 RADIOSERA
19,55 QUADRIFOGLIO
20,10 IL MONDO DELL'OPERA
Rassegna settimanale di spettacoli lirici in Italia e all'estero
a cura di Franco Soprano
21,00 In collegamento con il Programma Nazionale TV
Corrado presenta:
CANZONISSIMA '70
Spettacolo abbinato alla Lotteria di Capodanno con Raffaella Carrà
Testi di Paolini e Silvestri
Orchestra diretta da Franco Pisano, con i 4 + 4 di Nora Orlandi
Regia di Romolo Siena
Serata finale
Al termine:
BOLLETTINO PER I NAVIGANTI
23,45 IL DONO DI NATALE
di Grazia Deledda
Adattamento radiofonico di Piero Mastrocinque
Con Gianni Agus
Regia di Lino Girau
(Realizzazione a cura della sede RAI di Cagliari)
24,00 GIORNALE RADIO
0,06 - 5,59 NOTTURNO ITALIANO

TERZO PROGRAMMA

TRASMISSIONI SPECIALI
(dalle 9,25 alle 10,00)
9,25 IL LAVORO SPERIMENTALE DI FRANCESCO REDI. Conversazione di Graziella Barbieri
9,30 CONCERTO DELL'ORGANISTA SIMON PRESTON
Musiche di Messiaen
10,00 CONCERTO DI APERTURA
Musiche di Bach, Telemann, Mozart
11,00 CONCERTI DI CARL MARIA VON WEBER
11,40 MUSICHE ITALIANE D'OGGI
Brani di Domenico Guàccero
12,00 L'INFORMATORE ETNOMUSICOLOGICO
a cura di Giorgio Nataletti
12,20 MUSICHE PARALLELE
Beethoven e Saint-Saens
13,00 INTERMEZZO
Musiche di Liadov, Prokofiev e Trojan
14,00 DUE VOCI, DUE EPOCHE
Baritoni Benvenuto Franci e Giangiacomo Guelfi
Rossini: Guglielmo Tell: Resta immobile - Verdi: Ernani: O de' verd'anni miei - Puccini: La fanciulla del West: Minnie, dalla mia casa - Giordano: Andrea Chenier: Nemico della patria .
14,20 Georg Friedrich Haendel: Concerto grosso in SI BEMOLLE op. 3 n. 1
14,30 Melodramma in sintesi
FRA' DIAVOLO
Musica di Daniel Auber
Con Giuseppe Campora, Alda Noni, Miti Truccato Pace, Fernando Corena
Orchestra Sinfonica e Coro di Milano della RAI diretti da Alfredo Simonetto
M° del Coro: Roberto Benaglio
15,30 Ritratto di autore
MICHAIL IVANOVIC GLINKA
16,15 Orsa minore
L'ADORAZIONE DEI MAGI
di Luis Cernuda
Con Anna Maria Alegiani, Corrado Gaipa, Grazia Radicchi
Regia di Giorgio Bandini
(Registrazione)
17,00 MUSICA DA CAMERA
17,35 RAPPORTO FRA CITTADINO E POTERE NEL TEATRO DI EVGENIJ SCHWARZ
Conversazione di Mario Colangeli
17,40 MUSICA FUORI SCHEMA, a cura di Roberto Nicolosi e Francesco Forti
18,00 MUSICHE DI JOHANN SEBASTIAN BACH
18,30 BOLLETTINO DELLA TRANSITABILITA' DELLE STRADE STATALI
18,45 PICCOLO PIANETA
Rassegna di vita culturale
19,15 CONCERTO DI OGNI SERA
Musiche di Couperin, Schlett e Berwald
20,15 LA POLITICA ESTERA ITALIANA NEL SECONDO DOPOGUERRA
I rapporti con il Terzo Mondo
a cura di Rolando Quadri
20,45 IDEE E FATTI DELLA MUSICA
21,00 IL GIORNALE DEL TERZO - SETTE ARTI
21,30 OPERA PRIMA
a cura di Guido M. Gatti
Musiche di Franco Alfano
Al termine: Chiusura
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Entriamo subito nell'atmosfera di un'Epifania radiofonica, quella di 40 anni fa precisi, con le note della Befana di Ottorino Respighi, ultima parte del poema sinfonico Feste romane, uno dei tre capolavori del grande compositore emiliano trapiantato nella Capitale (gli altri due, per coloro che non lo sapessero, sono i Pini di Roma e le Fontane di Roma). Fanno molto bene i curatori del Mattutino musicale, intelligente idea consistente nell'accompagnare l'alba degli italiani con musiche non difficili del genere classico a inserire in programmazione le Feste e a scegliere l'incisione sicuramente più famosa e più bella, quella diretta da Arturo Toscanini, primo e più grande divulgatore nel mondo delle principali opere sinfoniche respighiane. Un vero e proprio risveglio d'atmosfera per cominciare alla grande la giornata che tutte le feste si porta via (anche se in realtà il tempo natalizio termina con il Battesimo di Cristo, che cade di solito la domenica successiva).
E' una giornata, quella di mercoledì 6 gennaio 1971, in cui la radio mantiene molti appuntamenti allora abituali, tipici dei giorni feriali, potenziando comunque il clima brillante e giocoso della Befana con un eccezionale allungarsi dei tempi di certe trasmissioni musicali, in attesa del momento supremo, quello del collegamento con la televisione per diffondere via ètere l'audio della serata finale di Canzonissima '70, rendendo così partecipi dell'evento per cui tutto il Paese freme (la fortuna è in agguato, a parte il tifo per i beniamini della musica leggera) anche coloro i quali, per vari motivi, non potessero essere in grado di sedersi davanti al video.
Ordinaria amministrazione, quindi, a cominciare dallo spazietto di metà mattina delle Canzoni per tutti, introdotte sempre dalla splendida esecuzione, affidata all'orchestra di Bert Kaempfert e risalente al 1964, di un vecchio standard nordamericano, Red roses for a blue lady:



E' festa, ma Franco Moccagatta è sempre lì, nella postazione della Sala F di via Asiago, pronto a vestire una volta di più i panni del confessore laico degli italiani in Chiamate Roma 3131, che domani spegnerà le sue prime due candeline. Da quel 7 gennaio 1969 e fino alla riforma RAI (1976), il richiamo della rubrica di conversazioni telefoniche è questo brano di Lou Donaldson, un R & B strumentale dal titolo Alligator Bogaloo:



Lo stesso dicasi pure per la sempre più affiatata coppia di giornalisti - conduttori formata da Dina Luce e Maurizio Costanzo: il loro Buon pomeriggio entusiasma gli ascoltatori, mantenendo alti indici di gradimento. Questa trasmissione è galeotta per Costanzo, il quale conosce una giovane collega di redazione (che più avanti sbatterà davanti al microfono assieme a Pasquale Chessa, creando così l'alternanza delle coppie conduttrici), Flaminia Morandi. Presto quest'ultima sarà la sua seconda moglie, nonchè madre di Camilla e Saverio.
Sigla di Buon pomeriggio è la versione strumentale di un pezzo di Serge Gainsbourg reso celebre da Françoise Hardy, Comment te dire adieu (in italiano Il pretesto). Quando, nel 2006, verrà fatto un tentativo di rilanciare Buon pomeriggio in video, su Canale 5, Costanzo ricorrerà allo stesso motivo musicale quale sigla, quasi per rendere omaggio anche dal punto di vista della confezione all'esperienza radiofonica che gli diede i primi successi:



L'appuntamento di quel 6 gennaio con la Pomeridiana del Secondo Programma, una rassegna di incisioni di brani d'atmosfera, dalle canzoni commerciali al jazz e al rock di buon livello, oltre a esecuzioni strumentali di motivi celebri in edizioni di pregio, merita di essere segnalato per due interessanti scelte che ci proiettano verso l'ultimo trimestre dell'anno appena concluso, un 1970 che ha regalato al pubblico italiano una ricca e valida produzione di canzoni. Il primo disco da noi tratto da quella scaletta segna un po' il rilancio, dopo un paio d'anni di relativa crisi, di Rita Pavone. Ormai donna fatta e desiderosa di togliersi di dosso l'etichetta di Gian Burrasca, l'ex - ragazzina lentigginosa di Mirafiori sceglie una nuova cover di Stand by me, che tanta fortuna portò a Ben E. King e, sia in Italia che in Spagna e in Francia, al nostro Adriano Celentano. Ebbene, otto anni dopo il trionfo del Molleggiato, la Pavone esce con questo nuovo arrangiamento, curato da Mario Capuano con gli ottimi controcanti dei Cantori Moderni di Alessandroni, e soprattutto con un nuovo testo, una versione femminile a firma di Franca Evangelisti (la precedente, toccante versione italiana fu vestita dalle parole di Don Backy) dal titolo Stai con me:



Ugolino, calabrese trapiantato a Genova, ha lasciato la RCA Milano (nel frattempo assorbita dalla Numero 1 di Mogol e Battisti) per passare alla Dischi Ricordi, comunque mantenendo la propria vena di cantautore intento ad analizzare, in chiave anche cabarettistica e comunque con disinvoltura e intelligenza, aspetti e soprattutto problemi della vita quotidiana dell'italiano medio. Purtroppo, rispetto ai precedenti brani Ma che bella giornata e Meno male, La vita è bella bella è un flop: forse il pubblico viene colto impreparato da questa canzone che vede in scena un Ugolino più malinconico e amaro(senza rinunciare ad essere comunque caustico):



Intanto i ragazzi più informati sulle ultime tendenze del pop - rock non perdono l'appuntamento con Per voi giovani. Da tempo il programma, condotto in quel periodo da un giovane Mario Luzzatto Fegiz (che presto si trasferirà a Milano per lavorare nella redazione del CorSera e vi resterà praticamente per sempre), affronta in modo schietto scottanti tematiche sociali che sfociano nel politico (i gravi problemi in cui versa allora la scuola italiana in primis). Tutto andrà bene ancora per qualche settimana, senonchè arriverà l'inevitabile censura dall'alto, frutto di pressioni politiche, con il conseguente licenziamento in tronco della redazione della rubrica (per fortuna trasformatosi in sospensione cautelativa di qualche giorno, ma solo dopo accese polemiche e pure qualche azione di lotta e protesta dei lavoratori RAI).
I dischi vengono scelti da Paolo Giaccio, mentre la regista è la triestina Ninì Perno, che una ventina d'anni dopo raggiungerà la notorietà in TV con la rubrica Un giorno in pretura , ripresa televisiva di dibattimenti processuali piccoli e grandi.
Siamo in grado di proporvi quasi tutta la scaletta diffusa nella puntata di Per voi giovani del 6 gennaio 1971. Ci sono i Quatermass con Up on the ground,



Tony Cicco, Gabriele Lorenzi e Alberto Radius, alias la Formula Tre, con un brano (naturalmente) di Mogol e Battisti ben piazzato in classifica in quel periodo, Io ritorno solo:



Dall'album Let it bleed, i Rolling Stones con un vecchio blues da loro stessi trascritto e rimodernato, Love in vain :



Esplode proprio nel 1970 l'hard rock dei Black Sabbath con la celeberrima Paranoid:



I Beatles si sono divisi, ma il loro ultimo LP inciso come complesso, Let it be, coinvolge ancora gli ascoltatori. Questa è Two of us:



Bruno Lauzi è appena entrato nella squadra di questa agguerritissima etichetta Numero Uno e da mesi circola un suo LP, prima fatica di una collaborazione destinata a risultare più che decennale, da cui viene tratta La casa nel parco (che uscirà poi in primavera a 45 giri, abbinata ad Amore caro, amore bello di Battisti):



Una finestra sul passato: 1963, Gino Paoli trionfa con Sapore di sale, sul cui retro spicca quest'ottima canzone di Sergio Bardotti e del batterista Carraresi già lanciata da Riccardo Del Turco al festival del Burlamacco d'Oro di Viareggio, La nostra casa (da notare che Paoli canta sulla stessa base preparata da Luis Bacalov per il collega fiorentino). Poichè il ventiquattrenne Bardotti deve fare i conti con un'epatite virale, l'occhialuto Gino gli incide la canzone anche come augurio per una pronta guarigione, che fortunatamente arriverà presto:



Pacific Gas and Electric in Are you ready ?, un brano pacifista che entrerà nella grande famiglia degli one shot di sempre:



I Deep Purple di Ritchie Blackmore e Ian Gillan ottengono la consacrazione internazionale con la trascinante Black night:



Da Torino arrivano gli Alluminogeni, gruppo simil-progressive che incide per la Fonit - Cetra (La vita, l'amore):



Emerson,Lake e Palmer danno una svolta quasi sinfonica al pop (tanto che fra poco si permetteranno il lusso di trasformare, comunque con un certo rispetto, nientemeno che i Quadri di un'esposizione di Modest Moussorgsky). Il loro brano più in voga agli albori del 1971 è Knife edge:



Nico Di Palo duetta con una non meglio precisata voce femminile in Come Cenerentola, recente incisione a 45 giri dei New Trolls:



Chiudono la puntata della Befana '71 di Per voi giovani gli scatenatissimi Who di Pete Townshend, autore di questa See me feel me molto applaudita nel '69 a Woodstock:



Alle nove in punto, come previsto, l'Italia si ferma per assistere al decisivo confronto finale di Canzonissima '70. Naturalmente i più attendono il collegamento con Mariolina Cannuli, deputata a guidare l'estrazione degli otto abbinamenti tra biglietti e cantanti, per poi cominciare a fare veramente il tifo per quell'artista destinato, con una sua nuova interpretazione, a cambiare la vita di una famiglia. I più, si sa, seguono tutto in TV, ma c'è anche chi si serve dell'apparecchio radio per registrare le canzoni su nastro (ancora è ben vivo il Gelosino, oltre, naturalmente, agli altri magnetofoni a bobina di miglior qualità, ma le emergenti musicassette cominciano a fare la loro parte - anche nostro padre, possessore di un K7 della nota industria olandese, fissa su cassetta gli otto motivi finalisti, anche per consolarci un po', dal momento che siamo convalescenti a causa del morbillo -). Ad ogni modo, per l'ultima volta, il pappagallo - portafortuna Ara e la bravissima Raffa danno il via allo spettacolo al grido di Ma che musica, maestro !



Orietta Berti canta un plagio della marcetta Rusticanella (Ah, l'amore che cos'è !); Mino Reitano, influenzato, deve ricorrere al playback per eseguire l'ottima Una ferita in fondo al cuore. In finale c'è anche Caterina Caselli, la quale ormai sta pensando a sposarsi e a passare dal microfono alla scrivania, non prima di altri quattro anni di dischi interessanti, ma solo saltuariamente premiati. L'ex - Casco d'Oro porta in finale una canzone molto à la page, Viale Kennedy, senza che l'Alfa Romeo chieda di cambiare il testo per pubblicità occulta (si fa tranquillamente il nome della Giulia, automobile molto diffusa al tempo):



Dal 1964 non perde una finale dello spettacolo canoro abbinato alla Lotteria di Capodanno: il reuccio Claudio Villa è sempre in pista, anche se stavolta il motivo da lui presentato è di una mediocrità abissale, Non è la pioggia:



Anche Iva Zanicchi, compagna di gara di Villa in un vittorioso Sanremo quasi quattro anni prima, si gioca una carta decisiva, affidandosi a Nicola Di Bari (che poi vincerà alla grande l'anno dopo) per Una storia di mezzanotte (le immagini si riferiscono però alla prima esecuzione del 19 dicembre):



Fortunatissima (è l'anno degli abbinamenti in coppia per il passaggio del turno) è Marisa Sannìa, che porta in finale un delicato motivo di Don Backy un po' fuori stagione, La primavera (anche questo inserto è tratto dalla puntata di semifinale del 19 dicembre):



Il detentore del trofeo, Gianni Morandi, convinto all'ultimo momento a partecipare anche all'edizione 1970 di Canzonissima, stavolta sbaglia canzone, puntando su Capriccio (da considerarsi davvero tale):



Mentre le giurie riunite nelle sedi RAI si mettono al lavoro per votare i brani, aggiungendo i loro voti a quelli delle cartoline pervenute durante le feste natalizie, telespettatori e radioascoltatori seguono alcuni siparietti (in qualche caso già registrati) con alcuni ospiti d'onore, introdotti dagli stessi cantanti. Orietta Berti presenta Enrico Montesano, che si propone con un monologo che satireggia l'attualità, mentre a Claudio Villa tocca nientemeno che Anna Moffo, il soprano nato in Pennsylvania da genitori pesaresi, che alterna la lirica al cinema, vista la propria bellezza. Eccovi il proprio intervento in edizione integrale (da notare uno sketch sull'intrusione della pubblicità nei programmi televisivi d'Oltreoceano):



Caterina Caselli introduce Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, i quali aggiornano il loro numero presentato in primavera a Io, Agata e tu e consistente in imitazioni di cantanti e attori celebri. Irresistibile Ingrassia che fa il verso a Nino Manfredi e alla sua famosissima versione moderna della petroliniana Tanto pe' canta':



Completano il quadro Jacques Tati, Isabella Biagini, il balletto di Gisa Geert e Corrado che prova a suonare Ma che musica, maestro facendo tintinnare alcuni calici di cristallo colmi di vino, ma, nonostante gli aiuti del M° Franco Pisano, l'esito sarà comicamente disastroso (al presentatore non resterà altro che sbronzarsi, con la scusa di fare meglio).
Arrivano poi i collegamenti con alcune sedi della RAI per le votazioni delle giurie: a Milano ci sono Mike Bongiorno e Sabina Ciuffini; a Torino Enrico Simonetti e Miranda Martino; a Palermo Pino Caruso e Minnie Minoprio; a Firenze Renzo Arbore e Gianni Boncompagni, in quel periodo già grandi protagonisti alla radio con Alto gradimento. Essi provano a fare i trasgressivi portandosi dietro Giorgio Bracardi - Scarpantibus, ma la violazione della sacralità delle votazioni costerà cara ai due, i quali (specialmente Boncompagni) non appariranno più per anni in video (solo Arbore farà qualcosina, con Amico flauto). Ecco qui il reperto del misfatto, corredato dal racconto che Renzo Arbore fece ad Enrico Maria Salerno e Adolfo Celi in una puntata del ciclo 1978 di Ieri e oggi:



Ebbene, le giurie hanno decretato che la Canzonissima 1970 è Vent'anni, interpretata magnificamente da un giovanottello che compirà proprio vent'anni nel maggio successivo: Giovanni Calone da Napoli, più noto come Massimo Ranieri. Ecco il momento in cui questi esegue la ripetizione del motivo vincente:



Giunge così in porto la quindicesima edizione del programma abbinato alla Lotteria di Capodanno (l'ottava dal titolo Canzonissima). Dopo i fasti e gli sprechi del biennio affidato alla coppia Falqui - Sacerdote, questa serie un po' più austera e semplice, accortamente diretta da un artigiano del video come Romolo Siena (che ricordiamo sempre con affetto: lo abbiamo conosciuto e ne abbiamo apprezzato la grande disponibilità), ha conquistato i telespettatori (e di riflesso pure i radioascoltatori, visto il rinnovato duplex) grazie alla splendida complicità sorta tra Corrado Mantoni e Raffaella Carrà, inizio di una meravigliosa amicizia durata fino alla fine dei giorni del presentatore romano. E dire che quest'ultimo, durante le prove di settembre, voleva inizialmente incutere timore e rispetto nella partner, dicendole: Chiamami Corrado, ma usami la cortesia di darmi del Lei, al che Raffa, intelligentemente, rispose: Non è il caso di marcare queste differenze formali: o stiamo sullo stesso piano, o me ne vado !.
Le lacrime di commozione mostrate da Raffa in questo congedo sono figlie di una sincerità poche volte esibita dai divi dello spettacolo. Il pubblico apprezza e reclama a gran voce la coppia per l'edizione 1971: sarà accontentato.



Se Canzonissima chiude ancora le porte ai complessi, ciò non vuol dire che essi non debbano contribuire affatto alla realizzazione del programma. Nel '67, per la sigla iniziale di Partitissima, furono invitati I Giganti; quest'anno, invece, è toccato ai milanesi Dik-Dik, interpellati da Franco Pisano, chiudere Canzonissima accompagnando le immagini in primo piano del pappagallo Ara con una delicatissima canzone dal titolo Dove vai ? (Buona notte, amore !) :



Già, è l'ora della buonanotte, che siano le televisive Armonie del pianeta Saturno o il radiofonico Inno di Mameli, come sempre preceduto dalla rubrichetta sottolineata da questo brano del compositore statunitense Ethelbert Nevin:



Dal 1951 Buonanotte è un modo elegante e raffinato di chiudere la giornata con una serie di pensieri e riflessioni di varia umanità, tratti da libri di scrittori, saggisti e filosofi. Prendendo spunto dalla formula di questa rubrica, chiudiamo il nostro post con una serie di brevi massime, estrapolate da motti e pensieri atti a siglare le pagine delle guide radiotelevisive in edicola quella settimana d'inizio 1971:

- Gli anni ci insegnano molte cose che i giorni non sanno mai (Ralph Waldo Emerson)

- Scrivetevi sul cuore che ogni giorno è il migliore dell'anno. Nessuno ha imparato nulla a modo, se non sa che ogni giorno è il giorno del destino (Adelbert von Chamisse)

- Il tempo è l'essenza più misteriosa di cui possiamo avere qualche sensazione, e forse è la più conoscibile immagine di Dio (Massimo Bontempelli)

- Il più misero giorno che passa su di noi è l'incontro di due eternità: esso è fatto di correnti che derivano dal passato più remoto e finiscono fino al futuro più remoto (Thomas Carlyle)

- Vivere è ricordarsi (Philibert Commerson)

- Mi ricordo anche delle cose che non vorrei ricordare e non posso dimenticare quelle che vorrei dimenticare (Marco Tullio Cicerone)

- Nessun peso è più grave di quello delle memorie: ed è forse per questa ragione che i vecchi, come quelli che ne hanno tante, vanno con passo molto tardo ed hanno quasi tutti la schiena curvata (Alfredo Panzini).

Bene: sono passate da poco le due del pomeriggio di venerdì 7 gennaio 2011 quando vi consegnamo in lettura (e in visione) il nostro post. Anche stavolta abbiamo sforato, ma c'era tanta carne al fuoco che non meritava di restare cruda neanche per un po'.
Auguriamo a tutti voi un buon proseguimento di giornata, dandovi appuntamento ad un nuovo intervento a brevissima scadenza.
Un saluto cordiale da
CBNeas

A Stefy Zag e Alexandro Verdier... essi ne intuiranno il perchè...