mercoledì 29 agosto 2012

Martedì 25 agosto 1964 (Radio)

PROGRAMMA NAZIONALE

6,30  BOLLETTINO DEL TEMPO SUI MARI ITALIANI
6,35  CORSO DI LINGUA PORTOGHESE
         a cura di L. Stegagno Picchio e G. Tavani
7,00  SEGNALE ORARIO - GIORNALE RADIO - PREVISIONI DEL TEMPO - ALMANACCO - MUSICHE DEL MATTINO
7,55  ANEDDOTI CON ACCOMPAGNAMENTO
         (Motta)
8,00  SEGNALE ORARIO - GIORNALE RADIO
8,15  SUI GIORNALI DI STAMANE, rassegna della stampa italiana in collaborazione con l'A.N.S.A.
8,27  PREVISIONI DEL TEMPO - BOLLETTINO METEOROLOGICO
8,30  IL NOSTRO BUONGIORNO
         (Palmolive)
8,45  INTERRADIO
         (Invernizzi)
9,05  Romano Battaglia: RITRATTO INEDITO DI DUILIO LOI
9,10  FOGLI D'ALBUM
         Musiche di Schubert, Anton Rubinstein, Brahms e Ravel
         (Sidol)
9,40  Vera Squarcialupi: RITORNO IN CITTA', RITORNO ALLE COMPERE
9,45  CANZONI, CANZONI
         (Knorr)
10,00  ANTOLOGIA OPERISTICA
           Musiche di Verdi, Gounod e Rimskij - Korsakoff
10,30  SILAS MARINER
           Romanzo di George Eliot
           Adattamento di Mario Vani
           Regia di Eugenio Salussolia
           (Registrazione)
11,00  PASSEGGIATE NEL TEMPO
           (Gradina)
11,15  ARIA DI CASA NOSTRA
           Salvino Sernesi e il Centro Nazionale di Studi di musica popolare
11,30  MELODIE E ROMANZE
11,45  MUSICA PER ARCHI
12,00  GLI AMICI DELLE 12
           (Tide)
12,15  ARLECCHINO
           Negli intervalli comunicati commerciali
12,55  CHI VUOL ESSER LIETO...
           (Vecchia Romagna Buton)
13,00  SEGNALE ORARIO - GIORNALE RADIO - PREVISIONI DEL TEMPO
13,15  CARILLON
           (Manetti e Roberts)
13,20  ZIG - ZAG
13,25 - 14,00  CORIANDOLI
                       (Dentifricio Signal)

          Per il Friuli - Venezia Giulia
13,15  COME UN JUKE-BOX
           I dischi dei nostri ragazzi
13,45  LE AVVENTURE DI VALPINO
           Favole friulane di Luigi Candoni
           La grande mascherata
           Compagnia di prosa di Trieste della Radiotelevisione Italiana
           Con Lino Savorani, Omero Antonutti, Dario Màzzoli, Dario Penne
           Regia di Ugo Amodeo

14,00 - 14,55  TRASMISSIONI REGIONALI
14,55  BOLLETTINO DEL TEMPO SUI MARI ITALIANI
15,00  SEGNALE ORARIO - GIORNALE RADIO - PREVISIONI DEL TEMPO - BOLLETTINO METEOROLOGICO
15,15  MUSICHE WESTERN
15,30  UN QUARTO D'ORA DI NOVITA'
           (Durium)
15,45  INTERLUDIO MUSICALE
16,00  Programma per i ragazzi
           UN MAZZO DI ERICA
           di Gladys Engely
           Regia di Lorenzo Ferrero
16,30  CORRIERE DEL DISCO: MUSICA DA CAMERA
           a cura di Riccardo Allorto
17,00  SEGNALE ORARIO - GIORNALE RADIO
17,10  LE OPINIONI DEGLI ALTRI, rassegna della stampa estera
17,25  Dalla Reggia di Capodimonte
           Luglio Musicale a Capodimonte organizzato dalla Radiotelevisione Italiana in collaborazione con l'Azienda Autonoma di Soggiorno Cura e Turismo di Napoli e con l'Associazione Alessandro Scarlatti di Napoli
           CONCERTO SINFONICO
           diretto da MASSIMO FRECCIA
           con la partecipazione della pianista Laura De Fusco
           (1° Premio Pozzoli 1963)
           Musiche di C.F.E. Bach e Saint-Saens
           Orchestra Alessandro Scarlatti di Napoli della Radiotelevisione Italiana
18,25  PARATA D'ORCHESTRE
18,50  IL LIBRO SCIENTIFICO
           a cura di Carlo Verde
           Speleologia
          Colloquio con Silvano Maletto
19,10  MUSICA DA BALLO
19,30  MOTIVI IN GIOSTRA
           Negli intervalli comunicati commerciali
19,53  UNA CANZONE AL GIORNO
           (Antonetto)

           Per la Sardegna:
19,30  CANZONI IN VOGA
19,45  GAZZETTINO SARDO
           Per la Sicilia
19,30  IL GAZZETTINO DI SICILIA
           Per il Friuli - Venezia Giulia
19,30  SEGNARITMO
19,45 - 20,00  IL GAZZETTINO DEL FRIULI - VENEZIA GIULIA

20,00  SEGNALE ORARIO - GIORNALE RADIO - RADIOSPORT
20,20  APPLAUSI A...
           (Ditta Ruggero Benelli)
20,25  80° PARALLELO NORD
           Tre atti di Vittorio Calvino
           Con Gualtiero Tumiati, Gabriella Genta, Gian Maria Volontè, Adalberto Maria Merli, Antonio Battistella, Silvio Spaccesi
           Regia di Pietro Masserano Taricco
21,55  UNA SERA A PROCIDA
           Un programma, realizzato nell'isola, presentato da Silvio Gigli con la partecipazione di Aura D'Angelo, Jane De Clerc, Lucia Valeri, Mario Abbate, Carlo Croccolo, Dino Giacca, Little Tony, Claudio Terni.
23,00  SEGNALE ORARIO - GIORNALE RADIO - PREVISIONI DEL TEMPO - BOLLETTINO METEOROLOGICO - I PROGRAMMI DI DOMANI - BUONANOTTE

SECONDO PROGRAMMA

                    Per Abruzzo e Molise
7,15 - 7,35  VECCHIE E NUOVE MUSICHE
                    Per la Sicilia e il Friuli - Venezia Giulia
7,15 - 7,30  NOTIZIARI REGIONALI
                   
7,30  BENVENUTO IN ITALIA
         Trasmissione dedicata ai turisti stranieri
8,00  MUSICHE DEL MATTINO
8,30  SEGNALE ORARIO - NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO
8,40  CANTA MIRANDA MARTINO
         (Palmolive)
8,50  L'ORCHESTRA DEL GIORNO
         (Soc. Grey)
9,00  PENTAGRAMMA ITALIANO
         (Supertrim)
9,15  RITMO-FANTASIA
         (Motta)
9,30  SEGNALE ORARIO - NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO
9,35  E' ARRIVATA LA FELICITA'
         Musiche e scenette ispirate all'ottimismo, a cura di Maurizio Costanzo e Franco Moccagatta
         con Aroldo Tieri e Valeria Valeri
         Regia di Federico Sanguigni
         (Omo)
10,20  GAZZETTINO DELL'APPETITO
10,30  SEGNALE ORARIO - NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO
10,35  LE NUOVE CANZONI ITALIANE
           (Coca-Cola)
11,00  VETRINA DI UN DISCO PER L'ESTATE
           (Miscela Leone)
11,30  SEGNALE ORARIO - NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO
11,35  PICCOLISSIMO
           (Dentifricio Signal)
11,40  IL PORTACANZONI
           (Mira Lanza)
12,00 - 12,20  OGGI IN MUSICA
                        (Doppio Brodo Star)
12,20 - 13,00  TRASMISSIONI REGIONALI
13,00  Appuntamento alle 13
   -      TRAGUARDO
           (Società del Plasmon)
13,15  MUSIC BAR
           (G.B. Pezziòl)
13,20  LA COLLANA DELLE SETTE PERLE
           (Galbani)
13,25  FONOLAMPO: DIZIONARIETTO DEI SUCCESSI
           (Palmolive)
13,30  SEGNALE ORARIO - GIORNALE RADIO - MEDIA DELLE VALUTE
13,45  LA CHIAVE DEL SUCCESSO
           (Simmenthal)
13,50  IL DISCO DEL GIORNO
           (Tide)
13,55  STORIA MINIMA
           (Caffè Lavazza)
14,00  VOCI ALLA RIBALTA
           Negli intervalli comunicati commerciali
14,30  SEGNALE ORARIO - NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO
14,35  LISTINO BORSA DI MILANO
14,45  DISCORAMA
           (Soc. SAAR)
15,00  MOMENTO MUSICALE
15,15  GIRANDOLA DI CANZONI
           (Italmusica)
15,30  SEGNALE ORARIO - NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO
15,35  CONCERTO IN MINIATURA
           Interpreti di ieri e di oggi:
           Baritono Giuseppe De Luca
16,00  RAPSODIA
    -     Gli strumenti cantano
    -     Delicatamente
    -     Capriccio napoletano
          (Dixan)
16,30  SEGNALE ORARIO - NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO
16,35  PANORAMA DI MOTIVI
16,50  FONTE VIVA
           Canti popolari italiani
17,00  SCHERMO PANORAMICO
           Colloqui con la Decima Musa fedelmente trascritti da Mino Doletti
17,30  SEGNALE ORARIO - NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO
17,35  NON TUTTO MA DI TUTTO
           Piccola enciclopedia popolare
17,45  IL CORTESE LEONARDO
           Radiorivista di Angelo Gangarossa
           Realizzazione di Dino De Palma
18,30  SEGNALE ORARIO - NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO
18,35  CLASSE UNICA
           Giacomo Devoto - L'Italia e i dialetti - Il siciliano
18,50  I VOSTRI PREFERITI
           Negli intervalli comunicati commerciali
19,30  SEGNALE ORARIO - RADIOSERA
19,50  ZIG-ZAG
20,00  Mike Bongiorno presenta:
           UN'ORA TUTTA BLU
           Spettacolo di Mino Caudana e Marcello Ciorciolini
           Regia di Pino Gilioli
           (Bio Dop)
21,00  MUSICA, SOLO MUSICA
21,30  SEGNALE ORARIO - NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO
21,40  MUSICA NELLA SERA
22,15  L'ANGOLO DEL JAZZ
           Jazz sul Mississippi
22,30 - 22,45  SEGNALE ORARIO - NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO - ULTIMO QUARTO
22,50 - 6,30  NOTTURNO DALL'ITALIA

RETE TRE

                    Per l'Alto Adige
7,00 - 8,00   BESCHWINGT IN DEN TAG
                     Per la Campania
7,10 - 7,50  GOOD MORNING FROM NAPLES
                    Trasmissione in lingua inglese
7,10 - 7,20  NAPLES DAILY OCCURRENCES - MUSIC BY REQUEST
7,20 - 7,30  INTERNATIONAL AND SPORT NEWS
7,30 - 7,50  INTERVIEWS AND FAMOUS ITALIAN CITIES - MUSIC BY REQUEST

10,00  MUSICHE CLAVICEMBALISTICHE DI L.N CLERAMBAULT
10,15  ANTOLOGIA DI INTERPRETI
           Herbert Von Karajan, Giuseppe Di Stefano, Jonel Perlea, Renata Scotto, Rudolf Firkusny, Tancredi Pasèro, Kurt Redel et al.
           Musiche di Bizet, Giordano, Mascagni, Ponchielli, Schubert, Glinka, Donizetti, Debussy, Mozart, Boito, Verdi, Vivaldi, Delibes, Gounod, De Falla.
12,45  MUSICHE PER ARPA DI JOHN THOMAS
13,00  UN'ORA CON CARL MARIA VON WEBER

                        Per l'Alto Adige
11,00 - 13,30  MUSICHE E PROGRAMMI IN LINGUA TEDESCA

14,00  RECITAL DELLA PIANISTA CLARA HASKILL
           Musiche di Scarlatti, Mozart, Schubert, Schumann e Ravel
15,35  TRASCRIZIONI PER ORCHESTRA DI BRANI DI CLAUDE DEBUSSY
15,50  BRANI DA ROMEO E GIULIETTA DI HECTOR BERLIOZ
16,35  CONGEDO
           Musiche di R. Strauss, Grieg e Godowski
17,00  PLACE DE L'ETOILE
           Istantanee dalla Francia
17,15  VITA MUSICALE DEL NUOVO MONDO
17,35  ISTITUZIONI POLITICHE AFRICANE
           Conversazione di Hubert Deschamps
17,45  MUSICHE DI LUIGI BOCCHERINI
18,05  CORSO DI LINGUA PORTOGHESE
           a cura di L. Stegagno Picchio e G. Tavani
           (Replica dal Programma Nazionale)

TERZO PROGRAMMA

18,30  LA RASSEGNA
           Scienze
           a cura di Alessandro Alberigi Quaranta
18,45  MUSICHE DI KARLHEINZ STOCKHAUSEN
18,55  BIBLIOGRAFIE RAGIONATE
           L'espressionismo

           Per il Trentino - Alto Adige
19,00  GAZZETTINO DELLE DOLOMITI
 
19,15  PANORAMA DELLE IDEE
           Selezione di periodici stranieri
19,30  CONCERTO DI OGNI SERA
           Musiche di Purcell, Sibelius e Strawinsky
20,30  RIVISTA DELLE RIVISTE
20,45  MUSICHE DI LECLAIR E GRETRY
21,00  IL GIORNALE DEL TERZO
           Note e corrispondenze sui fatti del giorno

                        Per l'Alto Adige
17,00 - 21,20  MUSICHE E TRASMISSIONI IN LINGUA TEDESCA

21,20  RITORNO ALL'ANTICO
           a cura di Alberto Basso
           Girolamo Frescobaldi     
22,15  QUALCOSA CHE MAI PROVERETE
           Racconto di Ernest Hemingway
22,45  Orsa minore
           LA MUSICA, OGGI
           Brani di Edgard Varese

MONTECENERI - SVIZZERA

16,10  TE' DANZANTE E CANZONETTE
17,00  CONCERTO SINFONICO DIRETTO DA MARIO ROSSI
           Musiche di Rossini, Martucci, Busoni, Respighi, Verdi
18,00  CANTA IL COMPLESSO DELLE VERNONS GIRLS
18,15  STORIA DEI POPOLI E DELLE NAZIONI ATTRAVERSO IL CANTO
           La storia di Francia
18,45  APPUNTAMENTO CON LA CULTURA
19,00  RUBEN CALZADO E LA SUA ORCHESTRA TIPICA
19,15  NOTIZIARIO
20,00  L'EXPO 1964
           Cronache di una nuova città svizzera
20,15  A RITMO DI CHA CHA CHA
20,30  ORCHESTRA RADIOSA
21,00  LA COLAZIONE MANCATA
           Scena radiofonica di Pierre-Francis Schneeberger
21,30  CON SETTE NOTE
22,00  VIRGINALISTI INGLESI NELL'INTERPRETAZIONE DELLA CLAVICEMBALISTA SILVIA KIND
           Musiche di Bird, Munday, Peerson e Bull
22,30  NOTIZIARIO
22,35 - 23,00  INVITO AL BALLO
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Tantissimi anni fa, quando, con il favore delle radio libere che nascevano dalle Alpi al Lilibèo, le grandi case discografiche ristampavano materiale d'archivio in apposite collane economiche di vinili e audiocassette (il cui prezzo, nell'arco di otto anni, crebbe dalle tremila lire degli inizi alle settemilacinquecento dell'ultimo periodo), uscì una compilation di artisti vari dall'azzeccatissimo titolo La lunga estate degli anni '60. Già, perchè, evocando quella dècade, almeno nel nostro Paese, la prima inevitabile immagine che viene in mente è quella di spiagge affollatissime, ragazze in bikini, juke-box, radioline, sorrisi e canzoni (senza allusioni giornalistiche...).
Forse, l'apice di questa atmosfera allegra e spensierata si raggiunse nell'estate del 1964: radiotransistors ormai alla portata di tutti, mangiadischi, motorizzazione al culmine, Autostrada del Sole oramai pronta a diventare operativa, e soprattutto fior di adolescenti che, sulla scia della Greffa nata alla fine del 1963 (e di cui parlammo mesi addietro a proposito della bongiorniano - televisiva Fiera dei sogni), scendevano nell'arengo della musica leggera e riempivano l'aria delle loro voci, ora melodiose, ora apparentemente sgraziate (ma solo per fare il verso a modelli nordamericani e francesi). Pensiamo che un clima del genere sia stato ricostruito meglio che altrove, molti anni dopo, da una grande appassionata di quell'irripetibile stagione canora, la scrittrice Patricia Wolf, in un romanzo intitolato Deviazione al 14° (poi aggiornato con il titolo Mia forever... un vero e proprio gioiello).

La radio di quegli anni è ancora diretta dal musicista Giulio Razzi, un parente di Giacomo Puccini, ma soprattutto un ex-fascista (sia pur riciclatosi sotto le mentite spoglie di democristiano) dalla mentalità un po' alla Minculpop, non troppo aperta, cioè, alle novità discografiche estere e addirittura ostile a Ray Charles e alla rivelazione del periodo, i Beatles, trasmessi solo in certe occasioni, laddove invece trionfa la melodia all'italiana, si apre al jazz, soprattutto strumentale, e (in questo caso fortunatamente) si fa cultura con la classica, la sinfonica e la lirica trasmesse abbastanza spesso nell'arco della giornata, affidando ai primi due canali radiofonici i brani di maggior popolarità e lasciando a Rete Tre (solo in FM) e al Terzo (anche in onde medie) le pagine più elitarie dei grandi compositori.
C'è una nemica da battere, la TV, ma sostanzialmente la programmazione radiofonica del 1964 non diverge affatto da quella degli anni precedenti (a parte qualche aggiustamento negli orari serali adottato nel '62). Bisognerà aspettare il 1966 con l'arrivo di Leone Piccioni  e soprattutto il Capodanno 1967, giorno della grande rinascita del mezzo sonoro per eccellenza.

Alle musiche (anche classiche) e alle canzoni mandate in onda il 25 agosto 1964, proprio mentre l'estate declina, è dedicato il presente post, seguendo scrupolosamente l'ordine cronologico di messa in onda.
Partiamo con un programma tra i tanti sopravvissuti di quelli in onda già nel '60 - '61, Il nostro buongiorno, la cui scaletta è dedicata soprattutto a brani in versione strumentale, tra cui Quisasevà, composizione di Armando Trovajoli nota per essere stata, nell'autunno 1962, sigla di una trasmissione televisiva di varietà, Il Giornalaccio. Oltre all'originale, eseguita alla chitarra da Carlo Pes, circola un'interessante versione orchestrale affidata a Bruno Martelli, fratello maggiore del più noto Augusto (entrambi figli d'arte, essendo il padre Giordano Bruno musicista e direttore d'orchestra) e già affermato arrangiatore, specialmente nei paesi di lingua tedesca. Eccola:


Segue subito dopo Interradio, che offre invece agli ascoltatori cose un po' meno popolari, a fini divulgativi, con brevi profili dedicati ad artisti che godono comunque di consensi tra il pubblico più raffinato. Quel mattino si ascoltano brani di un apprezzato musicista, creatore di un personalissimo genere jazz-afrocubano, Mongo Santamaria: un pezzo per fruitori di bocca buona è questo Pachanga twist.


La musica country viene ancora da noi facilmente associata ai cowboys e non tutti si accorgono che un nuovo e più moderno filone di questo che è il genere popolare statunitense per eccellenza si sta facendo strada. E dire che da anni la RCA Italiana distribuisce nel nostro Paese alcune canzoni tra le meglio riuscite tra quelle pubblicate dalla casa madre, la Victor americana, e incise nella sede distaccata di quest'ultima a Nashville, nel Tennessee (là dove incide spesso i propri dischi nientemeno che un certo Elvis Presley e dove, fra qualche tempo, arriverà addirittura una star di casa nostra, Rita Pavone, che proprio in quel periodo sta conquistando i ragazzi a stelle e strisce), il cui direttore artistico è un grande e applaudito chitarrista, Chet Atkins. Ad ogni modo, John D. Loudermilk, folksinger e chitarrista della Carolina del Nord, è noto anche in Italia soprattutto per un pezzo del 1961, Language of love (con il famosissimo Doobee-doobee-doobee-doo del ritornello): di lui vengono trasmessi altri brani, certamente molto più noti in Nordamerica che altrove, a partire da Darling Jane:


Ecco ora Midnight bus:


Chiude il breve ritratto di John D. Loudermilk un breve blues, Mister Jones:


Solo un cenno per ricordare che, dopo questa prima infornata di musica, viene trasmesso un breve servizio dedicato a Duilio Loi, il pugile giuliano di origine sarda appena ritiratosi dall'attività. Questo reportage è curato da un ex-attore convertitosi al giornalismo e presto anche apprezzato scrittore, a volte ironico, molto più spesso profondo, non senza momenti spirituali: Romano Battaglia, che ci ha lasciati un mese fa.

Alle 11, sul Secondo Programma, ecco la Vetrina di Un disco per l'estate, la nuova manifestazione organizzata direttamente dalla RAI e che, in questa edizione di debutto, si giova di due classifiche, quella formulata il 20 giugno a Saint-Vincent da apposite giurie e quella popolare, che verrà resa nota in ottobre, basata sulle vendite dei relativi 45 giri. Al primo posto di entrambe le graduatorie si piazza un trio di preparatissimi musicisti, Marcello Minerbi, Tullio Romano e Carlo Timò, ovvero Los Marcellos Ferial, ormai liberatisi dal clichè  di finti messicani (il caso della loro versione di Cuando calienta el sol, risalente a due anni prima e risultata ancor più venduta dell'originale degli Hermanos Rigual, è ancora nella memoria dei più): la canzone che essi propongono è l'orecchiabile e assolutamente stagionale Sei diventata nera.


Nico Fidenco, per la prima e ultima volta su testo di Mogol, prova ad allinearsi ai gusti dei più giovani ed esce con un surf (al quale danno man forte i coristi di Nora Orlandi e - secondo una leggenda mai confermata - le minorenni sorelle Fionda de La Cricca) che esprime le gelosie e le paure del fidanzato di una ragazza troppo bella per passare indifferente tra i bagnanti: Con te sulla spiaggia.


La rivelazione di questo primo Disco per l'Estate è però John Foster ("uno studente americano stabilitosi a Milano", scriveva nel 1960 il giornalista lombardo Paolo Occhipinti di... se stesso !). 25 anni, attivo come cantante da cinque, è pubblicista da altrettanto tempo e collabora con Oggi, il fortunato rotocalco settimanale di Rizzoli, soprattutto occupandosi della rubrica, guarda caso, delle recensioni dei dischi. Dopo alcune cover di successi americani incisi per la Phonocolor, etichetta del gruppo Cellograf, rimane sotto contratto passando alla Style, altra label, e cantando le stesse cose, ma in lingua italiana (due dischi, Non finirò d'amarti ed Eri un'abitudine, rispettivamente I can't stop loving you e Can't get used to loving you tradotte nell'idioma di Dante, hanno un certo successo). E' però nel 1964, con Amore, scusami ! di Vito Pallavicini e Gino Mèscoli, scritta apposta per lui, che Foster - Occhipinti ottiene la definitiva consacrazione. Il brano poi è molto piacevole e la propria eco varca facilmente le Alpi, se non addirittura l'Oceano:


Anche alle 13 i giovani ascoltatori hanno l'opportunità di udire un programma musicale pensato su misura per loro. Non c'è più Il Signore delle 13 che qualche anno prima faceva da maestro di cerimonie in collegamento con gli studi radiofonici fiorentini, sopravvivono La collana delle sette perle (sempre sponsorizzata dalla Galbani) e Fonolampo, mentre il nuovo titolo Traguardo indica quelle canzoni che hanno raggiunto il meritato e ambìto successo. I sei brani che occupano il quarto d'ora assegnato per martedì 25 agosto sono a dir poco storici: il primo a essere trasmesso era in circolazione dalla fine del vecchio anno, confermando un'Ornella Vanoni in grado di saperci fare anche con cose più popolari, ma tutt'altro che mediocri, come la validissima Siamo pagliacci:


Segue Fred Bongusto con la canzone che diventerà il proprio personale marchio di fabbrica, Una rotonda sul mare, qui in una versione mai più ristampata, con una breve introduzione parlata e suonata alla chitarra dallo stesso amabile Fred:


Matrimonio dell'estate, celebratosi quasi in gran segreto a Grosseto a metà luglio, è senza dubbio quello di Adriano Celentano e Claudia Mori: che questo improvviso colpo di fulmine fosse nell'aria era cosa da tempo ormai saputa e risaputa, tanto da costituire l'oggetto di evidenti allusioni nel testo di una canzone apparsa qualche mese prima, Eh già, versione italiana di He's the boy, successo della cantante afroamericana Little Eva e ripresa per il nostro mercato sotto forma di dialogo canoro dallo stesso molleggiato e da una non meglio precisata Ragazza del Clan, che poi si scoprirà essere la dolcissima Milena Cantù, per lungo tempo fidanzata del rocker apulo-milanese:


Sono tantissimi, ormai, gli assi della canzone internazionale che incidono versioni dei loro successi per il nostro mercato e che, quando esse ottengono grande successo, accettano volentieri di inserire nel repertorio brani italiani scritti apposta per loro. Dopo Neil Sedaka e Paul Anka, da tempo va forte anche Gene Pitney, musicista e studente di elettrotecnica originario di Hartford, città del Connecticut che abbonda di italiani (specialmente di siciliani di Siracusa e provincia): ciò gli permette di assimilare senza grosse difficoltà la nostra lingua. In inverno Gene è stato al Festival di Sanremo, facendo coppia con Little Tony in Quando vedrai la mia ragazza: poco prima, più o meno verso Natale, era uscito in edizione italiana un suo successo dal titolo Half heaven - half heartache, diventato per noi Ritorna !

  

L'unico brano straniero della giornata trasmesso in lingua originale è - inevitabilmente - di quei Beatles di cui ormai parla il mondo intero dopo i trionfi statunitensi e che finalmente stanno catturando da mesi pure i nostri ragazzi. La vecchia guardia ritiene che il fenomeno del quartetto liverpolitano sia una moda passeggera: infatti... quasi mezzo secolo dopo, perfino i nipotini dei giovani del 1964 già da adolescenti si lasciano sedurre dal sound di John, Paul, Ringo e George, che, dopo motivi semplici come From me to you - diffuso dalla radio quel lontano 25 agosto - , col tempo acquisterà quell'inconfondibile impronta di finezza che lo renderà davvero senza tempo.

                                       

Un giorno diventerà (almeno, così racconterà una leggenda a tal riguardo) sindaco di un paesello non lontano da Parigi, Lèvis-Saint Nom... fatto sta che Richard Btesch, nato in Egitto da padre siriano e madre britannica, in Francia ha trovato la propria America, ribattezzandosi Richard Anthony in omaggio all'inglese, sua madrelingua, e traducendo in francese moltissimi successi d'Oltreoceano. Da tempo anche il mercato italiano è attento alle proposte di questo validissimo artista, il quale non manca di incidere il più delle volte anche nell'idioma di Dante le proprie canzoni. Per esempio, Cheat Cheat è diventata, sia per la Francia che per l'Italia, Tschin-Tschin / Cin-Cin, vendendo centinaia e centinaia di migliaia di copie pure nello Stivale:
 
                                             

Dalla fine degli anni Cinquanta le principali case discografiche operanti sul mercato italiano hanno facoltà di fare pubblicità in radio alle loro incisioni, proponendo vetrine settimanali della durata di un quarto d'ora. Spalmate in questo modo dal lunedì alla domenica, tutte le etichette, dalle filiali italiane di multinazionali estere a compagnie autoctone, hanno la possibilità di proporre autonomamente i frutti più recenti del loro catalogo a 45 e a 33 giri. Quel pomeriggio ve ne sono due, in particolare, che stanno incontrando da tempo il favore dei giovani per la presenza di personaggi davvero interessanti. La prima è la SAAR, ancora in mano all'elvetico Walter Gurtler: perduto Adriano Celentano, messosi in proprio, e sul piede di partenza Tony Dallara, che a fine anno, in scadenza di contratto, passerà alla RI-FI, si investono energie su giovani talenti che diventeranno, specie al principio del decennio successivo, due esponenti della nuova canzone melodica, ma che incominciano avendo il blues quale basilare punto di riferimento. Sono meridionali entrambi, hanno 24 anni, non sono degli Adòni ma hanno tanta classe: sono due grandi amici e fanno della gentilezza e della disponibilità, figlie di una loro innata modestia, il segreto del dialogo con il pubblico. 
Napoletano, polistrumentista (fisarmonica, chitarra, ma soprattutto pianoforte), un esordio con il nome d'arte di Peppino Di Napoli, un contratto iniziale con la Zeus rilevato ben presto dalla milanese SAAR in virtù del grande successo di T'amo e t'amerò, Peppino Gagliardi è ormai un uomo di punta del catalogo Jolly. Affidato alle cure del tandem L + L (ossia i musicisti Ezio Leoni e Giulio Libano), il giovane partenopeo ha lanciato per le vacanze 1964 un lento estivo d'atmosfera dal titolo Frutto di mare:

                                           

L'altro artista griffato Jolly - SAAR è un giovanotto della provincia di Foggia, esattamente di Zapponeta, arrivato a Milano con l'intento di guadagnarsi da vivere più decorosamente. Incomincia vendendo gelati e, durante questa attività, si diverte a cantare qualcosa: un giorno, però, viene scoperto e portato proprio negli uffici della SAAR. Provino favorevole e primo disco... solo che Michele Scommegna non è un nome giusto: ci vuole un nome d'arte, ma l'occhialuto foggiano si rifà al santo di cui la famiglia è devota e diventa così Nicola Di Bari. Primo grande successo, datato proprio 1964, è la versione italiana di un blues, Amore, ritorna a casa:

                                         

Un altro rilevante momento promozional-discografico della giornata è dedicato alla Durium, la gloriosa casa discografica milanese che, gestita da un lungimirante e intelligente uomo dell'Est, il sovietico (armeno, per l'esattezza) Mintangian, e in mano a produttori come Scussel e Piccarreda, oltre che di un brillante consulente musicale (il già citato Marcello Minerbi), rinnova costantemente il proprio parco di artisti, puntando anche su voci giovanissime ma già con un minimo di personalità, voci specialmente femminili.
Da Roma arriva Renata Pacini, una graziosa studentessa che scrive canzoni (ma i tempi non sono maturi per inciderle e forse ciò avverrà quasi di nascosto) e che fra un paio d'anni contribuirà al lancio di Diana Ross e delle Supremes portando al Cantagiro la versione italiana di un loro brano: per ora ella si segnala con un motivetto, anch'esso straniero, dal titolo Che ragazzo terribile !  


Felice Piccarreda, il succitato produttore della Durium, è pugliese di Trani e caso vuole che la sarta di famiglia sia una certa signora Iannetti. Costei ha una figlia di nome Isabella, che in paese colpisce per essere titolare di una voce molto intonata e cristallina, per cui è facile raccomandarla al giovane Felice. Questi preferirebbe lasciar correre ma, il giorno in cui egli prende il treno per rientrare a Milano, trova nello scompartimento nientemeno che il marito della sarta e la giovanissima Isabella: per Piccarreda è una vera seccatura, ma conviene fare buon viso a cattivo gioco. Tutto questo accade nel 1962: nel '63 Isabella è la rivelazione del Cantagiro con T'hanno visto domenica sera, rarissimo caso di un Adriano Celentano semplicemente autore (ma il molleggiato la inciderà personalmente in lingua spagnola). Nel 1964, invece, alla diciannovenne di Trani viene affidato il compito di cantare in italiano un twist triste d'Oltreoceano, You don't own me (lanciato da una giovanissima artista ebrea di New York, quella Lesley Gore che sarà tra le primissime cantanti a fare coraggiosamente outing in un àmbito sin troppo zuccheroso e puritano come lo show business nordamericano), che diventa Va'... tu sei libero e non va certo male sotto il profilo delle vendite:


Parentesi operistica per ricordare una trasmissione pomeridiana dedicata a un grande baritono italiano che fece fortuna negli Stati Uniti, diventando un'attrazione del Metropolitan di New York nei primi decenni del Novecento (facendo spessissimo coppia con Enrico Caruso) e fortunatamente lasciando un numero non indifferente di incisioni discografiche che, pur essendo ancora in gran parte legate al vecchio grammofono a tromba e manovella, costituiscono una sincera testimonianza di quell'epoca corsara: Giuseppe De Luca, nato a Roma il 23 dicembre 1876 e morto a New York il 28 agosto 1950. Dalla sua voce ascoltiamo una storica interpretazione della stupenda aria di Giorgio Germont, il padre di Alfredo, Di Provenza il mar, naturalmente da La Traviata di Giuseppe Verdi, atto secondo. Prima di inserirne il relativo file, vi offriamo lettura dell'estratto dal libretto di Francesco Maria Piave:

GERMONT
Di Provenza il mar, il suol
chi dal cor ti cancellò?
Al natio fulgente sol
qual destino ti furò?
Oh, rammenta pur nel duol
ch'ivi gioia a te brillò;
e che pace colà sol
su te splendere ancor può.
Dio mi guidò!
Ah! il tuo vecchio genitor
tu non sai quanto soffrì.
Te lontano, di squallor
il suo tetto si coprì.
Ma se alfin ti trovo ancor,
se in me speme non fallì,
se la voce dell'onor
in te appien non ammutì,
Dio m'esaudì!

                                         

Ed ora ci sintonizziamo idealmente su Radio Monteceneri, emittente della Svizzera Italiana che non è da meno in fatto di intriganti proposte musicali: per esempio, va in onda alle 18 un breve programma di canzoni lanciate da un complesso vocale femminile, le Vernons Girls, ragazze facenti parte della claque di un seguitissimo programma televisivo della ITV,  televisione privata inglese, condotto dal rocker Marty Boy Wilde (e con un ospite fisso proveniente dall'Italia, Little Tony, alle prime armi). Anzi, una di queste signorinelle, Joyce Baker, ha sposato ben presto proprio Wilde, generando una bambina di nome Kim, destinata a propria volta al successo in veste di cantante negli anni '80 (ed oggi,  in base a quanto si legge su Wikipedia, esperta di piante e fiori), mentre un'altra Vernons, Jean Owen, proseguirà fra poco la carriera come solista assumendo lo pseudonimo di Samantha Jones.
In Italia queste Vernons Girls sono e rimarranno illustri sconosciute, per cui vale la pena snocciolare, sulla falsariga del programmino diffuso il pomeriggio del 25 agosto 1964 dall'emittente ticinese, alcuni loro successi. Il primo s'intitola Lover please:


Ecco ora You know what I mean:


Chiudiamo con un curioso e fresco atto d'amore nei confronti di quello che all'epoca è il complesso del giorno... del mese... dell'anno... insomma, I BEATLES ! ! !


Ancora musica leggera dalla radio del Canton Ticino: si va indietro di circa cinque o sei anni per ritrovare l'atmosfera latino-americana degli arrangiamenti di un alter ego dei Perez Prado allora imperanti. Viene da Cuba, lavora in Francia e gode di un certo successo pure negli Stati Uniti: in un personale rifacimento di Harlem nocturne, ecco a voi Ruben Calzado e la sua orchestra ! ! !


Terminiamo con un'altra finestra sul melodramma: l'occasione ci viene data da Radio Bolzano, che trasmette, nell'ambito dei programmi locali che vengono inseriti nei palinsesti RAI, notiziari e rubriche in lingua tedesca, alternati all'ascolto di buona e grande musica. Per esempio, quella sera va in onda una sintesi dell'opera lirica  Manon Lescaut, il primo grande successo personale di Giacomo Puccini, che pure ebbe una vita assai tribolata per le troppe persone che misero mano al libretto (Marco Praga, Oliva, Giulio Ricordi, Luigi Illica e Ruggero Leoncavallo). L'edizione prescelta, incisa negli anni '50 dalla Decca sotto la direzione di Francesco Molinari - Pradelli (il complesso orchestrale e corale è quello dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia in Roma), ha le attrazioni principali in Renata Tebaldi (protagonista) e Mario Del Monaco (Cavaliere Des Grieux). Ascoltiamoli entrambi, ognuno impegnato nella pagina più famosa riservata al singolo personaggio: dall'inizio del secondo atto, vogliate gradire l'aria di Manon In quelle trine morbide.

MANON
In quelle trine morbide,
nell'alcova dorata
v'è un silenzio, un gelido mortal -
v'è un silenzio,
un freddo che m'agghiaccia!
Ed io che m'ero avvezza
a una carezza voluttuosa
di labbra ardenti
e d'infuocate braccia
or ho tutt'altra cosa!
O mia dimora umile,
tu mi ritorni innanzi -
gaia, isolata, bianca,
come un sogno gentil
e di pace e d'amor !


Quello che segue è invece il concitato, drammatico finale del terzo atto, quando Manon, fatta arrestare dal ricco Geronte e deportata come puttana, deve partire per l'America assieme alle altre: il cavaliere Des Grieux, innamoratissimo della bella ragazza, chiede supplichevole al comandante della nave di essere preso quale mozzo di bordo, pur di non allontanarsi da lei. Sarà così... e sarà proprio Des Grieux a tentare invano di salvare Manon, destinata a morir d'inedia in una landa deserta della Louisiana, al tempo dell'azione ancora colonia francese. Come già detto, la voce di Des Grieux è quella di Mario Del Monaco: con lui ascolterete i bassi Dario Caselli e Antonio Sacchetti.

SERGENTE (va a collocarsi di fronte alle cortigiane)
Presto! In fila...
(le cortigiane si mettono in fila)
SERGENTE
Marciate!...
(vedendo Manon ferma presso a Des Grieux, la prende brutalmente per un braccio e
la spinge dietro le altre)

Costui ancor qui? Finiamola!
DES GRIEUX (non può trattenersi, e d'un tratto strappa Manon dalle mani del Sergente, gridando)
Indietro!
SERGENTE
(a Des Grieux)
Via!
UOMINI (aizzàti da Lescaut; a Des Grieux)
Coraggio !
DES GRIEUX (furente e minaccioso)
Ah! guai a chi la tocca !
(avvinghia stretta a sé Manon, coprendola colla propria persona)
Manon, ti stringi a me !
(accorrono in soccorso di Des Grieux ed impediscono al Sergente di avvicinarsi a Manon)
UOMINI  Così! Bravo !
COMANDANTE (apparendo ad un tratto in mezzo alla folla, che si ritrae rispettosamente)
Che avvien ?
DES GRIEUX
(minaccioso, nell'impeto della disperazione)
Ah ! non v'avvicinate !
Ché, vivo me, costei
nessun strappar potrà !..
.
(scorgendo il Comandante, vinto da profonda emozione, egli erompe in uno
straziante singhiozzo; le sue braccia, che stringevano Manon, si sciolgono e Des
Grieux cade ai piedi del Comandante dolorosamente implorando
)
No! no!... pazzo son! Guardate,
pazzo son, guardate,
com'io piango e imploro...
com'io piango, guardate
,
com'io chiedo pietà !...
(intanto il Sergente avvia le Cortigiane verso la nave, e spinge con esse Manon, la quale lenta s'incammina e nasconde il volto fra le mani, disperatamente singhiozzando. La folla, cacciata ai lati dagli arcieri, guarda silenziosa con profondo senso di pietà)
DES GRIEUX (con voce interrotta dall'affanno)
Udite ! M'accettate
qual mozzo o a più vile
mestiere... ed io verrò
felice ! M'accettate !
Ah! guardate, io piango e imploro !
Vi pigliate
il mio sangue... la vita !

V'imploro, vi chiedo pietà !...
ingrato non sarò!

(s'inginocchia davanti al Comandante, implorandolo)
COMANDANTE (commosso, si piega verso Des Grieux, gli sorride benignamente e gli dice col fare burbero del marinaio)
Ah! popolar le Americhe, giovinotto, desiate?
(Des Grieux lo guarda con ansia terribile)
Ebben... ebben... sia pur !
(battendo Des Grieux sulla spalla)
Via, mozzo, v'affrettate !...
(Des Grieux getta un grido di gioia e bacia la mano del Comandante.
Manon si volge, vede, comprende - e, il viso irradiato da una suprema
gioia, dall'alto dell'imbarcatoio stende le braccia a Des Grieux che vi
accorre. Lescaut, in disparte, guarda, crolla il capo e si allontana
).


Tutto questo va in onda mentre a Roma circa un milione di persone (convenute da ogni parte d'Italia) rivolge l'estremo saluto a Palmiro Togliatti, segretario del Partito Comunista, stroncato giorni prima da un ictus mentre si trovava in vacanza a Yalta. E' forse l'apoteosi della partecipazione popolare alle esequie di uno statista, allora ritenuto indiscutibilmente il Migliore. La RAI, stranamente, adotta un comportamento ben diverso da quello di pochi giorni prima, allorquando il Presidente della Repubblica Antonio Segni è stato anch'egli colpito da trombosi e, dopo qualche giorno di timore per la sua vita, è riuscito a riprendersi: in quel caso, chissà per quale precauzione (forse per un certo ossequio, basato sulla comunanza ideologica democristiana, manifestato da Bernabei e soci), per alcuni giorni sono state cancellate tutte le trasmissioni leggere radiotelevisive, compresi i caroselli... un ingiustificato clima di lutto, fortunatamente smentito dal positivo evolversi della situazione fisica dello statista sardo, costretto comunque a lasciare il Quirinale. Invece, con Togliatti purtroppo inesorabilmente deceduto, i programmi leggeri previsti sono stati ugualmente mantenuti e solo brevi collegamenti del GR e una sintesi registrata del rito commemorativo in coda al TG della notte hanno documentato questo evento, peraltro importante nella sua drammaticità. In pratica, due pesi e due misure: evidentemente in RAI, nel 1964, ci sono ancora molti funzionari ligi all'idea che i comunisti màngino i bambini.
Ad ogni modo, ecco, da una trasmissione de La storia siamo noi di qualche anno fa, un breve montaggio di documentari atti a testimoniare il commosso addio di un'intera nazione al primo grande uomo - simbolo del PCI:


Scusandoci per l'intrusione politica (ma era giusto collocare storicamente anche questa giornata radiofonica da noi presentata), vi ringraziamo caldamente e caramente per l'attenzione e vi diamo appuntamento al prossimo post.

Buona notte ! ! !

CBNeas


LUNARIO DEI GIORNI DI TELE
di Cesare Borrometi



Con il passare degli anni crescono sempre più la nostalgia e l’interesse per la vecchia TV di qualità: appositi canali digitali, siti Internet dedicati, pubblicazioni periodiche, tanto nelle edicole quanto nei negozi specializzati; DVD contenenti, tutte o in parte, storiche trasmissioni di ieri, libri a carattere storico-rievocativo godono di un pubblico scelto, appassionato e spesso anche esigente. Eppure c’era una lacuna da colmare: un almanacco, un lunario che raccogliesse, giorno per giorno, una vasta gamma di programmi di quel periodo d’oro, dal varietà allo sceneggiato, dalla pubblicità all’informazione, dalla TV dei ragazzi al teatro, allo sport, alla cultura e via dicendo. In tutto 366 titoli, uno per ogni giorno dell’anno, scelti in base alla relativa data di trasmissione (o di inizio serie per i programmi a puntate) o ad eventi particolari atti a determinarne il successo, e corredati da schede tecniche, presentazioni e commenti. Questa lacuna viene oggi colmata da Cesare Borrometi, ideatore di una formula che senz’altro cambierà il modo di gestire la storiografia sull’argomento: fermo intendimento dell’autore è di produrre nel tempo ulteriori libri del genere, fornendo all’appassionato, allo studioso e al curioso un panorama il più possibile preciso dei giorni, dei mesi e degli anni che hanno visto sbocciare trasmissioni e personaggi di fama del “piccolo schermo” da riscoprire e rivalutare.

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mercoledì 22 agosto 2012

Lunedì 22 agosto 1966


NAZIONALE

17,00 - 17,45  EUROVISIONE
                       Collegamento tra la reti televisive europee
                       OLANDA: Utrecht
                       CAMPIONATI EUROPEI DI NUOTO, TUFFI E PALLANUOTO
                       Telecronista Giorgio Bonacina

la TV dei ragazzi

18,15  COMPAGNO B
           Film -  Regia di George Marshall e Raymond Mc Carey
           Prod. : Hal Roach
           Int. : Stan Laurel, Oliver Hardy, Jacquie Lyn
19,15  LA CASA DELL'UOMO
           a cura di Mario Tedeschi
           I Romani
           Regia di Elisa Quattrocolo

ribalta accesa

19,45  TELEGIORNALE SPORT
            TIC - TAC (Tide - Industria Dolciaria Ferrero - Locatelli - Shampoo VO 5 - Girmi Gastronomo - Rio Tuttapolpa)
           SEGNALE ORARIO
           CRONACHE ITALIANE
           ARCOBALENO (Marathon Italiana - Saponetta Mira - Società del Plasmon - Perugina - Stilla - Zoppas)
           PREVISIONI DEL TEMPO
           In studio Nicoletta Orsomando
20,30  TELEGIORNALE
           Edizione della sera
           Direttore Fabiano Fabiani
           CAROSELLO
           (1) Alemagna - (2) Neocid Florale Geigy - (3) Milkana - (4) Oro Pilla Brandy - (5) Mentafredda Caremoli
           I cortometraggi sono stati realizzati da: 1) Unionfilm - 2) Organizzazione Pagot - 3) Recta Film - 4) G.T.M. - 5) Organizzazione Pagot

21,00  DENTRO L'AMERICA
           di Furio Colombo
           I senatori
21,40  S.O.S. POLIZIA
           Il momento di Mary Greymore
           Racconto sceneggiato - Regia di David Lowell Rich
           Prod. : M.C.A. - TV
           Int. : Lee Marvin, Paul Newlan, Virginia Vincent, Paul Picerni
22,05  CHITARRA, AMORE MIO !
           con Franco Cerri e Mario Gangi
           Testi di Leone Mancini
           Presenta Arnoldo Foà
           Orchestra diretta da Enrico Simonetti
           Scene di Giuliano Tullio
           Regia di Raffaele Meloni
           (Replica dal Secondo Canale)
23,00  TELEGIORNALE
           Edizione della notte

SECONDO

                 TRASMISSIONI IN LINGUA TEDESCA
                         PER LA ZONA DI BOLZANO

                                 SENDER  BOZEN

            VERSUCHSSENDUNG IN DEUTSCHER SPRACHE

20,00  TAGES- UND SPORTSCHAU
20,15 - 21,00  ZWISCHENMAHLZEIT
                        Kabarettische Unterhaltungsendung mit Parodien uber Stars und Grossen von gestern und heute
                        Regie: Ekkehard Bohmer
                        Prod.: Studio HAMBURG

21,00  SEGNALE ORARIO
           TELEGIORNALE
           Edizione del 2°
21,10  INTERMEZZO (Frigoriferi Indesit - Oransoda - Lansetina - Insetticida Kriss - Alka Seltzer)
21,15  ANONIMA OMICIDI
           Film - Regia di Sidney Salkow
           Prod. : United Artists
           Int. : Brian Keith, Beverly Garland, Dick Foran
22,25  EUROVISIONE
           Collegamento tra le reti televisive europee
           OLANDA: Utrecht
           CAMPIONATI EUROPEI DI NUOTO, TUFFI E PALLANUOTO
           Telecronista Giorgio Bonacina

TSI - SVIZZERA

20,25  INFORMAZIONE SERA
           Notizie brevi dal mondo
20,30  OBIETTIVO SPORT
           Fatti, cronache, avvenimenti nazionali e cantonali a cura del servizio sportivo della TSI
20,55  TV-SPOT
21,00  TELEGIORNALE
21,15  TV-SPOT
21,20  NEL MONDO SOTTOMARINO
           Documentario a cura di Hans Hass
           Avventure nell'atollo Adu
21,40  TV-SPOT
21,45  PERRY MASON
           Corte marziale
           Telefilm con Raymond Burr, Barbara Hale, William Hopper
22,35  In Eurovisione da Utrecht:
           CAMPIONATI EUROPEI DI NUOTO
           Cronaca differita parziale delle gare della giornata
24,00  INFORMAZIONE NOTTE
           Ultime notizie e replica del Telegiornale
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Anche l'estate del 1966, con il suo fardello di caldo gelati canzonette comitive giovanili matusa vs. capelloni e delusioni sportive (su tutte, come ben si sa, la sconfitta ai Mondiali di calcio contro la Corea del Nord), comincia a declinare. Già i quotidiani di lunedì 22 agosto parlano di grande rientro: le fabbriche stanno per riaprire e il motore della produttività italiana sta per riprendere a girare alla grande, confortato da incoraggianti notizie sotto il profilo economico. L'Italia ha superato la congiuntura e, almeno fino ai primi mesi del '68, le cose andranno benone.
Fanno notizia le calamità naturali, sia ineluttabili (venerdì 19 c'è stato un rovinoso sisma in Turchia: colpite le città di Varto ed Erzurum), sia dettate da incuria del territorio e speculazione edilizia (e dove se non in Italia, anzi, nella derelitta Sicilia, esattamente ad Agrigento, devastata un mese prima da una frana ? Proprio in agosto se ne parla costantemente, evidentemente per l'assenza di tematiche più importanti nell'agenda parlamentare).

Lunedì 22 agosto è pure la data da noi scelta per rileggere insieme un altro palinsesto di quelli discreti che la RAI-TV sapeva offrire ai propri utenti nelle lontane estati che stiamo ancora una volta rievocando in questa sede. Come potrete vedere fra breve, le cose interessanti non mancano di certo.
Spazio, sia in apertura che a chiusura di giornata, alla competizione continentale dei principali sport acquatici in corso di svolgimento a Utrecht. La compagine di nuotatori italiani, ancora scossa dal disastro aereo di Brema del precedente inverno (sciagura nella quale perse la vita anche il radiotelecronista Nico Sapio), prova comunque a farsi avanti. Per esempio, quel lunedì è in programma la finale dei 100 metri stile libero femminili, con la nostra Daniela Beneck (figlia di Bruno, uomo di sport e di televisione, nonchè regista de La domenica sportiva) in lizza. La ventenne atleta torinese (ma romana d'adozione), però, conferma il risultato di quattro anni prima a Lipsia, piazzandosi ultima tra le magnifiche otto regine d'Europa. Il verdetto è accettato sportivamente e umilmente, senza polemiche e accuse di divismo (vedi alcuni recentissimi episodi olimpici i cui strascichi popolano le cronache sportive dei quotidiani di quest'agosto di 46 anni dopo... che figura da pellegrini ! ! ! ).
Va un po' meglio al Settebello di pallanuoto, squadra che sta vivendo un momento di ricambio generazionale, ma non per questo è meno competitiva di una volta. Eppure, quella sera, contro il modesto Belgio, la compagine in calottina azzurra soffre un po', aggiudicandosi l'incontro con un punteggio calcistico e striminzito: 2 a 1 (dopo uno sciagurato, iniziale svantaggio).

Il pomeriggio televisivo offre ai ragazzi (e anche ai loro genitori, vista l'indiscutibile fama universale degli attori protagonisti)  la visione di uno dei lungometraggi più celebri di Stan Laurel e Oliver Hardy, Compagno B (titolo originale: Pack up your troubles), un film del 1932:


Storia molto interessante e ben articolata, nella quale agli aspetti comici e umoristici si abbinano sapientemente i lati patetico-sentimentali, ma senza infastidire più di tanto lo spettatore. Le peripezie degli ex-imbranati soldati Stanlio e Ollio alla ricerca dei nonni di una bionda bimbetta, figlia di un loro commilitone morente, riescono a far ridere e intenerire a un tempo. Vale la pena citare il nome della piccolissima (aveva solo quattro anni: è morta nel 2002 a 74 anni) attrice, Jacquie Lyn, rimasta nella storia del cinema proprio per quel ruolo, ricoperto con naturalezza e simpatia, come dimostra questa scena (in inglese, purtroppo) che ha il proprio culmine nella favoletta di Riccidoro e i tre orsi che l'orfanella narra a Stanlio per farlo addormentare:


L'unico frammento doppiato in lingua italiana (quindi con le inconfondibili cadenze di Alberto Sordi e Mauro Zambuto) di Compagno B da noi reperito su YouTube è l'esilarante scena della banca:


Il Carosello di quella sera si apre con una storica serie ormai al crepuscolo, quella di Ullallà, è una cuccagna !. Ritiratasi Lia Zoppelli, cambiata la casa di produzione (non più la General Film di Mario Fattori, bensì la Unionfilm di Vieri Bigazzi) e abbandonato per gran parte il dialogo in rima a causa della grave malattia di cui comincia a soffrire l'autore delle sceneggiature Renzo Tarabusi, Enrico Viarisio e Alberto Lionello non sono più padre e figlio, ma due perfetti estranei impegnati in uno scontro generazionale che, comunque vada, si risolve con un buon gelato Alemagna:


La scaletta di Carosello ha invece termine con un personaggio del tutto nuovo, nato nei laboratori della famiglia Pagot: tre anni dopo Calimero, il pulcino nero, ecco il Draghetto, ancora leggermente differente, sotto il profilo della fisionomia, dal Grisù che sarà in seguito anche protagonista di filmati extra-pubblicitari (come, d'altronde, il già citato Calimero). Il Grande libro di Carosello di Marco Giusti fa nascere il Draghetto nel 1967, ma, spulciando i giornali del '66 e appurando che i comunicati della Mentafredda Carèmoli erano opera, come già detto, dello studio Pagot, pensiamo che questo nuovo antieroe della favola pubblicitaria abbia un anno in più. Vediamone comunque un inserto:


A fare la parte del leone, in un modo o nell'altro, nel prime time di quel lunedì sera di fine agosto è l'America, o meglio, gli States: la politica reale e le indagini su casi immaginari di malavita presentate sotto forma di film o telefilm ci offrono comunque uno spaccato di prospettive, problemi e contraddizioni del Nuovo Mondo dominatore.
Sul Nazionale prosegue Dentro l'America, l'agile inchiesta che il giornalista valdostano Furio Colombo, profondo conoscitore della cosa pubblica, della cultura e della società dell'Unione, ha ivi realizzato: la puntata di quella sera tocca tematiche assai delicate, in quanto ne sono protagonisti i principali senatori dell'amministrazione Johnson e purtroppo, a proposito della guerra del Vietnam (argomento che alla DC e alla RAI dà un certo fastidio: ne saprà qualcosa, fra un mesetto, perfino Gianni Morandi), non si possono divulgare certe informazioni assai importanti che i tanti politici statunitensi che hanno accettato senza indugio alcuno di farsi intervistare da un autorevole giornalista straniero qual è, appunto, il bravissimo Colombo (che oggi, ultraottantenne, collabora con Il fatto quotidiano e continua a godere della nostra stima e simpatia per la propria profondità nell'affrontare i più svariati argomenti) hanno saputo esprimere. Certo è che questa puntata dura la metà o poco più delle altre: censure o autocensure ?

Anche se su YouTube, purtroppo, non disponiamo delle dichiarazioni rilasciate agli esponenti di spicco della politica statunitense dell'epoca alla RAI (almeno di quelle andate in onda), possiamo comunque fare una conoscenza più ravvicinata degli interlocutori di Furio Colombo visti quella sera. Ecco per esempio J. William Fulbright e Wayne Morse, l'uno favorevole e l'altro contrario alla cosiddetta Risoluzione del Golfo del Tonchino dell'agosto 1964 che in pratica diede il via alla tristemente nota escalation, quindi all'intervento delle Forze Armate degli Stati Uniti d'America in Vietnam: questo è uno stralcio da un confronto televisivo dell'epoca.


Questi è invece l'allora Segretario di Stato, Mister Dean Rusk (partito da posizioni pacifiste ma poi giunto a livelli d'alto interventismo), in un'intervista sponsorizzata di molti anni prima, al tempo della presidenza della Fondazione Rockfeller (che proprio durante la guida del senatore della Georgia aprì la propria sede europea a Villa Serbelloni, in quel di Bellagio, in Lombardia):


Il senatore dell'Illinois Everett Dirksen, repubblicano e quindi assai conservatore, fu sin dall'inizio favorevole all'invio dei berretti verdi in Vietnam. In questo filmato del 1965, invece, lo si vede annunciare provvedimenti di natura fiscale per la riduzione del debito pubblico federale:


Dopo l'assassinio del fratello John, Bob Kennedy sta proseguendone la politica in difesa delle classi sociali più deboli e a sostegno della pace, opponendosi fieramente al piano interventista in Vietnam. L'affetto non solo degli statunitensi, ma anche di tutte le persone di buona volontà lo incoraggia a una carriera che potrebbe condurlo presto alla Casa Bianca se, in una maledetta notte di fine primavera di un paio d'anni dopo, in un albergo di Los Angeles, un certo Sirhan Sirhan non lo sopprimesse atrocemente premendo il grilletto. Proprio del 1966 è questa dichiarazione di Bob Kennedy sull'idea di un piano nazionale a favore dei più poveri, specialmente di colore:


Il Secondo Canale manda in onda un film del 1957, Anonima omicidi (titolo originale: Chicago confidential), che descrive ingiustizie e rappresaglie da parte di Cosa Nostra pur di impadronirsi della gestione dell'Unione dei Lavoratori, soprattutto a scapito del presidente del sindacato in carica, Arthur Blane (interpretato da Dick Foran):


L'inchiesta condotta dal procuratore generale Jim Fremont (Brian Keith), per quanto laboriosa, giungerà all'individuazione dei veri colpevoli. Da sottolineare che il soggetto del film prende spunto da reali avvenimenti di cronaca nera di alcuni anni prima, oggetto di un'indagine giornalistica assai dettagliata e poi diventata un libro di successo, ad opera di Jack Lait e Lee Mortimer. Eccovi (anche qui in lingua originale) una scena madre di questa pellicola, un lavoro forse minore rispetto ad altri film dal soggetto non dissimile, ma comunque assai convincente:

                    

Dal noir con implicazioni sociali a un più tradizionale giallo, sempre con Chicago quale location: è arrivato anche in Italia l'ispettore Frank Ballinger, impersonato da Lee Marvin e alla testa della M Squad. I primi episodi importati, doppiati e trasmessi da noi sono raccolti sotto il titolo S.O.S. Polizia, che poi muterà nel più semplice L'ispettore Ballinger in occasione di repliche assai tardive (saremo già negli anni '80). Per la sigla musicale di questo ben noto telefilm si è scomodato un grande jazzista, Count Basie, alla testa della sua Big Band:

                            
                                          

"Dacci oggi la nostra replica quotidiana", inflazionatissima preghiera del telespettatore medio durante la stagione del solleone... e la dea-TV, puntuale, esaudisce con solerzia: si va a ripescare una gustosa trasmissione dell'estate precedente, Chitarra, amore mio !, omaggio alla seicorde, sempre più amata, specie dai giovani, con la partecipazione di due illustri solisti, Franco Cerri e Mario Gangi, e la conduzione di un grande attore di teatro che non ha mai disdegnato una certa passione per questo strumento, Arnoldo Foà.
Un paio d'anni fa illustrammo un po' i caratteri generali di questo varietà estivo a tema: ora, avvalendoci solo di supporti sonori (non avevamo di meglio), diamo spazio a due ospiti della puntata ritrasmessa quel 22 agosto del '66. Il primo partecipò a più puntate di Chitarra, amore mio ! dando dimostrazione della propria grande classe come suonatore di flamenco e di vivacissime musiche ispaniche, per le quali è richiesta una tecnica frutto di lunghe e pazienti giornate di studio: intendiamo parlare di Carlos Montoya, virtuoso che ha girato il mondo incantando e sbalordendo l'uditorio per la propria indiscutibile bravura. Eccovi l'incisione del brano presentato anche nella trasmissione replicata quella sera, Granadinas:

                                                
  
L'altro chitarrista che abbiamo scelto tra gli ospiti intervenuti a questo programma è in realtà un comico e cabarettista veneziano (esattamente di Murano) che si sta facendo largo da qualche tempo e che una decina d'anni dopo diventerà popolarissimo per una sigla televisiva dedicata a un cane bassotto-poliziotto. Per ora egli si dedica alle macchiette lagunari, spesso dialettali, riscuotendo un certo successo e anche curiosità (specie in Meridione, là dove la lingua veneta è praticamente incomprensibile): Lino Tòffolo canta Vin nero.


                                             
                                                   

Abbiamo finito anche questo post, sperando di essere riusciti ad amalgamare bene gli ingredienti assai diversi atti a caratterizzarlo. Vi salutiamo e, sperando che questo maledettissimo caldo dia finalmente una tregua e si possa riacquistare serenità e dolcezza in armonia con l'agognato clima, vi diamo appuntamento a un nuovo, imminente intervento.

A presto ! ! !

CBNeas

Ricordate…
LUNARIO DEI GIORNI DI TELE
di Cesare Borrometi 

   La TV degli anni d'oro come non è stata mai narrata




 Con il passare degli anni crescono sempre più la nostalgia e l’interesse per la vecchia TV di qualità: appositi canali digitali, siti Internet dedicati, pubblicazioni periodiche, tanto nelle edicole quanto nei negozi specializzati; DVD contenenti, tutte o in parte, storiche trasmissioni di ieri, libri a carattere storico-rievocativo godono di un pubblico scelto, appassionato e spesso anche esigente. Eppure c’era una lacuna da colmare: un almanacco, un lunario che raccogliesse, giorno per giorno, una vasta gamma di programmi di quel periodo d’oro, dal varietà allo sceneggiato, dalla pubblicità all’informazione, dalla TV dei ragazzi al teatro e alla cultura, lo sport e via dicendo. In tutto 366 titoli, uno per ogni giorno dell’anno, scelti in base alla relativa data di trasmissione (o di inizio serie per i programmi a puntate) o ad eventi particolari atti a determinarne il successo, e corredati da schede tecniche, presentazioni e commenti. Questa lacuna viene oggi colmata da Cesare Borrometi, ideatore di una formula che senz’altro cambierà il modo di gestire la storiografia sull’argomento: fermo intendimento dell’autore è di produrre nel tempo ulteriori libri del genere, fornendo all’appassionato, allo studioso e al curioso un panorama il più possibile preciso dei giorni, dei mesi e degli anni che hanno visto sbocciare trasmissioni e personaggi di fama del “piccolo schermo” da riscoprire e rivalutare.

                MEF Firenze Libri - Pagine: 330

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