mercoledì 10 febbraio 2010

Sabato 10 febbraio 1979


RETE UNO

12,30 CHECK-UP (a colori)
Un programma di medicina di Biagio Agnes
Conduce in studio Luciano Lombardi
- Spazio A
13,25 CHE TEMPO FA (a colori)
- Spazio B
13,30 - 14,00 TG 1
con
ESTRAZIONI DEL LOTTO (parzialmente a colori)

15,15 Roma: PALLACANESTRO
BANCO ROMA - MANNER (a colori)

17,00 APRITI SABATO (a colori)
90 minuti in diretta partendo da
Forte come un leone
Un programma di Mario Maffucci, Marco Zavattini e Luigi Martelli
Regia di Luigi Martelli
- Spazio C
18,35 ESTRAZIONI DEL LOTTO (a colori)
18,40 LE RAGIONI DELLA SPERANZA (a colori)
Riflessione sul Vangelo condotta da Don Cesare Bissòli
18,50 SPECIALE PARLAMENTO (a colori)
A cura di Gastone Favero
- Spazio D
19,20 HAPPY DAYS (a colori)
Una macchina sospetta
Con Ronnie Howard, Henry Winkler, Anson Williams, Donny Most, Erin Moran, Marion Ross e Tom Bosley
Regia di Jerry Paris
Prod. Paramount
19,45 ALMANACCO DEL GIORNO DOPO (a colori)
CHE TEMPO FA (a colori)
- Spazio E
20,00 TG 1 (parzialmente a colori)
- Spazio F
20,40 Dal Teatro delle Vittorie in Roma
DUE COME NOI (a colori)
Di Enzo Di Pisa, Michele Guardì, Pino Caruso e Antonello Falqui
con Ornella Vanoni e Pino Caruso
Orchestra diretta da Gianni Ferrio, con il coro di A. Alessandroni
Scene di Gaetano Castelli
Costumi di Corrado Colabucci
Coreografie di Umberto Pergola
Regia di Antonello Falqui
- Spazio G
22,00 LE MEMORIE E GLI ANNI
Un programma a cura di Guido Levi
Anni perduti
Film - inchiesta scritto e diretto da Maurizio Ponzi
Con Antonio Sanna, Daniele Dublino, Giancarlo Palermo, Aldo Puglisi
- Spazio H
TG 1 (parz. col.) - CHE TEMPO FA (a colori)

RETE DUE

12,30 TELEFILM: LA FAMIGLIA ROBINSON (a colori)
L'assalto del puma
- Spazio A
13,00 TG 2 - ORE TREDICI (a colori)
- Spazio B
13,30 DI TASCA NOSTRA (Inchiesta) (a colori)
14,00 SCUOLA APERTA (a colori)
Settimanale di problemi educativi a cura di Anna Sessa
14,30 GIORNI D'EUROPA (a colori)

17,00 BULL E BILL (a colori)
Cartoni animati
17,05 CITTA' CONTROLUCE
La storia di Will Manson
Telefilm
18,00 BIANCA, ROSA, NERA DALLA PERIFERIA DEL PAESE (a colori)
Programma di Guido Tosi
- Spazio C
18,25 SI DICE DONNA (Inchiesta)
A cura di Tilde Capomazza
- Spazio D
18,55 ESTRAZIONI DEL LOTTO (a colori)
19,00 TG2 - DRIBBLING (a colori)
Settimanale sportivo del sabato
a cura di Beppe Berti
Conduce Gianni Minà
- Spazio E
- PREVISIONI DEL TEMPO (a colori)
19,45 TG2 - STUDIO APERTO (a colori)
- Spazio F
20,40 INNOCENTI OCCHI BLU (a colori)
Sceneggiato con Anna Godenius, Bertil Norstroem, Jan Jonsson.
Regia di Leif Krantz.
La voce di Anna Godenius è di Emanuela Rossi
Produz. TV Svedese
- Spazio G
21,35 LA GAZZA LADRA (a colori)
Cartone animato di Gianini e Luzzatti
21,50 Per il ciclo IL CINEMA POLACCO OGGI
DIETRO LA PARETE
Film - Regia di Krysztof Zanussi
Con Zbignew Zapasiewicz e Maja Komorowska
Al termine: Commento al film di Pietro Pintus
- L'ANICAGIS presenta
PRIMA VISIONE (a colori)
- Spazio H
TG2 - STANOTTE (a colori)
- Milano: Sei Giorni Ciclistica (a colori)
Telecronista Adriano De Zan
Regista Osvaldo Prandoni

TSI - TV SVIZZERA ITALIANA

9,55 - 11,00 e 13,55 SCI: SLALOM GIGANTE MASCHILE
15,00 TERZA PAGINA: I saccheggiatori (Replica)
15,50 Per i bambini: RACCONTALA TU (Replica)
16,05 Per i ragazzi: TOP (Replica)
16,40 Per i giovani: ORA G (Replica)
17,30 VIDEOLIBERO (Attualità)
17,50 TELEGIORNALE - 1a edizione
17,55 IL PESO MASSIMO - Telefilm
18,50 TELEGIORNALE - 2a edizione
TV-SPOT
19.05 ESTRAZIONE DEL LOTTO SVIZZERO
19,10 IL VANGELO DI DOMANI
TV-SPOT
19,25 SCACCIAPENSIERI (Cartoni animati)
TV-SPOT
20,05 IL REGIONALE (Rassegna di avvenimenti)
TV-SPOT
20,30 TELEGIORNALE - 3a edizione
20,45 ULI IL MEZZADRO
Film - Regia di Franz Schynder
Con Liselotte Pulver (bianco e nero)
22,40 TELEGIORNALE - 4a edizione
22,50 - 24,00 SABATO SPORT: HOCKEY SU GHIACCIO

CAPODISTRIA (TV-KOPER)

17,00 CAMPIONATO JUGOSLAVO DI PALLACANESTRO
18,30 SCI: SLALOM GIGANTE MASCHILE (Sintesi)
19,30 L'ANGOLINO DEI RAGAZZI
MUGHETTI
Racconto di Prezihov Voranc
- ZIG-ZAG
20,15 TELEGIORNALE
20,35 LA RAGAZZA DALLA PELLE DI CORALLO
Film - Regia di Osvaldo Civirani
Con Norma Jordan, Rosanna Schiaffino, Gabriele Tinti
- ZIG-ZAG
22,00 DOSSIER DEI NOSTRI TEMPI (bianco e nero)
Il 1964 - Documentario
23,00 CANALE 27
I programmi della settimana

MONTECARLO

- Prove di trasmissione in colore sistema PAL

17,55 CARTONI ANIMATI
18,10 PAROLIAMO. Telequiz
18,30 SYLVIE VARTAN (Varietà)
19,20 Telefilm: VITA DA STREGA
Due aspirine e un esorcismo
19,50 NOTIZIARIO (Prima edizione)
20,00 Telefilm: GLI INTOCCABILI
Il caso Nero Rankin
Con Robert Stack
20,55 BOLLETTINO METEOROLOGICO
21,00 IL CAPITANO DI FERRO
Film - Regia di Sergio Grieco
Con Gustavo Rojo
22,30 OROSCOPO DI DOMANI
22,35 NOTIZIARIO (Seconda edizione)
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Prima di entrare nel vivo dell'odierno argomento, abbiamo il piacere di comunicarvi che, spinti dalle richieste di alcuni amici del nostro Focolare, abbiamo deciso di inserire (nei limiti del possibile) anche i palinsesti della TSI, di Koper e di Montecarlo, emittenti che ebbero per tutti gli anni Settanta un costante bacino d'utenza nel Centro-Nord dell'Italia. Molti programmi, come la seguitissima antologia di disegni animati dal titolo Scacciapensieri (regolarmente evocata dall'elenco delle trasmissioni diffuse quel sabato di 31 anni fa), sono rimasti nel cuore di molta gente nata, cresciuta e residente da Roma in su. Per noi del Sud in visita ai parenti del Nord era quasi obbligatorio soffermarsi almeno una volta su quei canali di cui leggevamo continuamente sui giornali specializzati, ma che non potevamo captare per ovvie ragioni geo - logistiche.
E a proposito di Sud, protagonista del nostro post è oggi Pino Caruso, un attore e cabarettista palermitano che della sua sicilianità ha fatto non tanto una sciovinistica bandiera, quanto la fonte principale dei suoi irresistibili ed intelligenti monologhi. Confrontare l'Isola con il Continente è un vizio - vezzo di noi siculi venuti a cercare maggior benessere oltre lo Stretto di Messina. Ebbene, Caruso non si limita a questo, ma cerca di giocare con i luoghi comuni riguardanti la Trinacria e la sua gente, buona o cattiva, mettendoli astutamente in burletta e provando a carpire da questo sistema un fondo di verità generale, che coinvolge l'Italia intera. Alla fine questi monologhi, affascinanti perchè fanno molto ridere e pensare ad un tempo, assumono le vesti di ironici corsivi. Lo aveva capito Maurizio Costanzo, che volle Pino Caruso in veste di protagonista di Finalmente domenica, interessante esperimento di varietà - rotocalco andato in onda nella tarda primavera del 1972, e lo capirà senz'altro Alberto La Volpe, il quale affiderà all'attore palermitano (che a sua volta non ha mai fatto mistero della propria fede politica socialista) una rubrica domenicale del TG2 delle 13, l'Asterisco, sul finire degli anni Ottanta. Nel bel mezzo ecco la felice collaborazione con Antonello Falqui, che raggiunge il culmine all'inizio del 1979 con lo spettacolo Due come noi, una sorta di rivista interamente effettuata dal vivo (benchè registrata in anticipo) che intende basarsi sulla classica contrapposizione tra Meridione e Settentrione, ma in modo garbato, se vogliamo anche raffinato. A rappresentare il Nord, con la sua classe di artista completa, è l'intramontabile Ornella Vanoni, sicchè ecco questo scontro in musica e parole che vede la firma non solo degli stessi Caruso e Falqui, ma anche di due cugini di Casteltermini, gia attivi a RadioRAI Catania e passati alla rete nazionale grazie a Pippo Baudo: Michele Guardì ed Enzo Di Pisa (quest'ultimo purtroppo perito in una sciagura aerea poche settimane prima della messa in onda della trasmissione). Il succo del discorso è concentrato nella sigla di testa, le cui parole, con tanto di citazione operistica dalla pucciniana Madama Butterfly , recitano: Due come noi che cercano qualcosa da ridire, "un po' per celia e un po' per non morire", e viene esteso in una sorta di dialogo musicale, basato sul tema Mi piace.... Per il resto, se la Vanoni, accompagnata dal gruppo che di solito la segue negli spettacoli dal vivo, canta le sue più recenti incisioni e riceve ospiti come Gigi Proietti, Franco Califano, Christian De Sica e soprattutto Riccardo Cocciante (indimenticabile il duetto basato sulla canzone Poesia e terminato con il commovente pianto della cantante milanese, la cui spontaneità ha spinto un regista rigoroso e per nulla incline alle scene madri come Antonello Falqui a conservare e mettere in onda la relativa registrazione), Pino Caruso si scatena. Eccolo dapprima nei panni del boss napoletano della società FAME (Fabbrica Autonoma Manufatt' 'E niente), la cui segretaria è una giovane e silenziosa Marisa Laurito; quindi si trasforma in Siviglio (sic !), un Figaro alla siciliana che sembra sin troppo ingenuo, ma poi trova la stoccata giusta per mandare in bestia l'abituale cliente, interpretato da Alfredo Rizzo. Alla fine ecco il monologo di saluto (uno dei quali è stato da noi scelto come primo dei due inserti tratti, appunto, da Due come noi)che meglio rispecchia le doti che da più di 40 anni decretano il successo dell'attore e cabarettista palermitano, il quale oggi, di tanto in tanto, presta voce e volto a qualche fiction come Carabinieri. Vogliamo comunque fare di più, offrendovi pure la lettura di un pezzo preparato per lo spettacolo di Falqui, ma mai trasmesso in TV per motivi di spazio e pertanto pubblicato dal Radiocorriere TV la settimana successiva alla chiusura di Due come noi (11-17 febbraio 1979, pag. 45-46):
Mi è venuto in mente un pensiero filosofico: noi (voglio dire l'umanità) siamo sempre in attesa di qualcosa, piccola o grande che sia...non so, c'è chi aspetta l'autobus, vent'anni fa aspettavamo Baffone (a' ddà venì...), c'è chi aspetta ancora il Messia, nel Sud sono millenni che aspettano l'intervento dello Stato...e proprio da qualche tempo a questa parte il mondo aspetta i marziani, o extraterrestri che dir si voglia. Insomma, siamo sempre in attesa che qualcuno ci venga a dare una mano.
Ora noi questi marziani, al cinema o nei romanzi di fantascienza, ce li immaginiamo sempre orribili e mostruosi. E questo, scusate, a mmia mi sembra una forma di presunzione, in quanto noi pensiamo sempre che tutto quello che è diverso da noi dev'essere per forza brutto. Come se noi fossimo belli ! Abbiamo mai pensato perchè questi marziani girano, girano e non scendono mai ? E' semplice: sono spaventati, mischini, non dico delle nostre miserie morali (questo è probabile ce l'abbiano pure loro: come si dice: "Ogni mondo è paese"), no, sono proprio spaventati dal nostro aspetto fisico. Ma ci siamo mai guardati bene allo specchio ?
Cerchiamo di metterci nei loro panni e ragioniamo. Se immaginiamo, come d'altronde abbiamo sempre immaginato, che i marziani hanno cinque paia di gambe, cinque paia di braccia, cinque paia di occhi, cinque nasi, cinque bocche, cinque ombelichi...insomma cinque di tutto (che per fare all'amore deve essere un po' faticoso, ma molto emozionante), se immaginiamo questo, noi, con due sole gambe, due mani ecc. appariremo ai loro occhi degli esseri al quaranta per cento, ridotti quindi, imperfetti, difettosi. In una parola, dei mostri. Ecco perchè girano sopra le nostre teste e non scendono mai: non gli regge la vista. Io me lo figuro che cosa dicono tremanti nell'abitacolo dei loro dischi volanti: "Scendi tu". "Io? Che sei pazzo ? Io ho famiglia, vacci tu...". "No, a me certe cose mi fanno impressione...".
E sono sicuro che ai marzianini, ai bambini marziani, quando la sera fanno i capricci e non vogliono andare a letto, gli dicono: "Guarda che se non fai il bravo, chiamo Maurizio Costanzo". Oppure Franco Franchi o Ugo La Malfa... a seconda del grado di spavento che vogliono incutere.
Poi per quanto riguarda il gioco del pallone, chissà che pena faranno a loro i nostri Bettega, Rossi, Giordano, Savoldi, a due sole gambe. Difatti credo che loro, con dieci gambe, non abbiano il problema delle punte. In area di rigore se un centrattacco marziano manca la palla col primo piede se ne trova subito pronti a colpirla altri nove.
Si, è vero, c'è il rovescio della medaglia: avendo anche dieci mani, il rischio, per un difensore, di commettere falli in area di rigore aumenta. E aumentano anche per l'arbitro le difficoltà di individuarli. Senza contare poi quelle cui andrebbe incontro la moviola. Povero Vitaletti e povero Sassi ! Se non lo sono già, diventerebbero matti. Facciamo un esempio. Sassi dice: "Vitaletti torna indietro che non ci ho capito niente...Dunque vediamo Facchetti (il Facchetti marziano con dieci mani) con la prima mano respingere il pallone, con la seconda e la terza abbrancare l'avversario alla vita, con la quarta e la quinta afferrarlo per i piedi, con la sesta, la settima e l'ottava somministrargli una serie di cazzotti tremendi in testa... Precisiamo che Facchetti interrogato ha risposto: "L'ho fatto involontariamente" ".
Comunque, calcio a parte, è che noi siamo abituati a noi stessi e non vi facciamo più caso. Ma per i marziani che vengono da un altro pianeta vederci dev'essere un bello spavento. Ed è probabile quindi che intanto stiano facendo un periodo di apprendistato: vengono, ci guardano per dieci minuti, poi non reggono e fuggono. Ritornano, ci guardano per un quarto d'ora e via un'altra volta. Fra qualche anno, quando saranno arrivati a un grado di sopportazione di almeno ventiquattr'ore, scenderanno. Ma allora il problema sarà un altro: per loro trovare un posteggio libero e per noi evitare che si imbattano in uno di quei posteggiatori che dicono: "Venghi, venghi avanti, dotto'...c'è spazio...c'è ancora molto spazio...". Non vorrei che sembrasse una presa in giro, soprattutto per chi lo spazio (quello vero) sa benissimo cos'è e soprattutto se per giunta gli si manda a sbattere il disco volante contro un palo...
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Il post di oggi si giova di titoli di coda, naturalmente quelli di Due come noi, con Ornella Vanoni che canta la graziosa (ed oggi ingiustamente dimenticata) Eccola qui, un ironico gioco d'autocritica al cui testo la stessa artista milanese ha dato un non indifferente contributo.
Così vi salutiamo e vi diamo appuntamento a domani.
CBNeas

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