lunedì 25 gennaio 2010

mercoledì 25 gennaio 1967


NAZIONALE

telescuola
Il Ministero della Pubblica Istruzione e la RAI-Radiotelevisione Italiana presentano
SCUOLA MEDIA
Prima classe:
8,50- 9,10 Matematica
Prof.ssa Liliana Artusi Chini
9,50 - 10,30 Italiano
Prof. Lamberto Valli
Ricordi di scuola - Testimonianze di una poetessa (Margherita Guidacci) - di uno scrittore (Virgilio Lilli) - di un pittore (Domenico Purificato) - di uno scienziato (Ginestra Arnaldi)
11,10 - 11,30 Geografia
Prof. Lamberto Valli
Seconda classe:
8,30 - 8,50 Matematica
Prof.ssa Liliana Ragusa Gilli
9,30 - 9,50 Francese
Prof. Enrico Arcaini
10,50 - 11,10 Storia
Prof.ssa Maria Bonzano Strona
11,50 - 12,00 Educazione Fisica maschile
Prof. Alberto Mezzetti
Terza classe:
9,10 - 9,30 Matematica
Prof.ssa Liliana Ragusa Gilli
10,30 - 10,50 Italiano
Prof.Giuseppe Froia
11,30 - 11,50 Geografia
Prof.ssa Maria Bonzano Strona

per i più piccini
17,00 GIOCAGIO'
Rubrica realizzata in collaborazione con la BBC
Presentano Nino Fuscagni e Lucia Scalera
Regia di Marcella Curti Gialdino

17,30 SEGNALE ORARIO
TELEGIORNALE
Edizione del pomeriggio
GIROTONDO (Doria Biscotti - Tide - Elah - Bevande gassate Ciab)

la TV dei ragazzi
17,45 CAPPUCCETTO A POIS
Il circo
di Federico Caldura e Vezio Melegari
Pupazzi di Maria Perego
Scene di Mario Milani
Regia di Beppe Recchia
18,15 PER TE, PAOLA
Trasmissione per le piccole spettatrici
a cura di Elda Lanza
Regia di Vladi Orengo

ritorno a casa
GONG (Lavatrici Castor - Crema Diadermina)
18,45 Il Ministero della Pubblica Istruzione e la RAI presentano
NON E' MAI TROPPO TARDI
1° corso di istruzione popolare per adulti analfabeti
Insegnante Alberto Manzi
19,15 POPOLI E PAESI
Dietro le mura di Kano
Regia di V. Fae Thomas

ribalta accesa
19,45 TELEGIORNALE SPORT
TIC- TAC (Prodotti Bertolini - Formaggino Giglio - Dixan per lavatrici - Manetti & Roberts - Dolcificio Lombardo Perfetti - Est Elettrodomestici)
SEGNALE ORARIO
CRONACHE ITALIANE
ARCOBALENO (Vini Folonari - Mobil - Aiax lanciere bianco - Formitrol -Telerie Zucchi - Motta)
PREVISIONI DEL TEMPO
20,30 TELEGIORNALE
Edizione della sera
CAROSELLO
(1) Ultrarapida Squibb - (2) Orzoro - (3) Cirio - (4) Ramazzotti - (5) Olio Sasso
I cortometraggi sono stati realizati da: 1) Cinetelevisione - 2) P.C.T. - 3)Massimo Saraceni - 4) Gruppo Ferranti - 5) Delfa Film

21,00 ALMANACCO
di storia, scienza e varia umanità
a cura di Giovanni Russo e Luciano Scaffa
Presenta Nando Gazzolo
Realizzazione di Siro Marcellini
22,00 MERCOLEDI' SPORT
Telecronache dall'Italia e dall'estero
Al termine:
OGGI AL PARLAMENTO
e
TELEGIORNALE
Edizione della notte

SECONDO

21,00 SEGNALE ORARIO
TELEGIORNALE
Edizione del 2°
21,10 INTERMEZZO (Lip - Vicks Vaporub - Brandy Renè Briand - Pneumatici Dunlop - Kraft - Cera Grey)
21,15 ILLUSIONI PERDUTE
di Honorè de Balzac
Riduzione e regia di Maurice Cazeneuve
Con Yves Renier, Bernard Noel, Denis Manuel, Claude Cerval, Jacques Monod
(Produzione ORTF - RAI - ZDF)
22,10 ORIZZONTI DELLA SCIENZA E DELLA TECNICA
Programma a cura di Giulio Macchi

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Dopo la prima infornata di quei ricordi radiofonici che vi hanno così tanto appassionato (altri ve ne saranno prossimamente), ritorniamo a parlare di TV con una programmazione vecchia di 43 anni. Non sappiamo se avete avuto la nostra stessa impressione, ma il 1967 è un vero anno-chiave nel settore dei media italiani: praticamente si apre la decade dei '70 con tre anni di anticipo. In quei dodici mesi, gradualmente, radio, giornali e TV si accorgono di come siano cambiate le esigenze dei fruitori. Abbiamo già visto ieri come nel 1972 si continuasse a raccogliere a piene mani quanto seminato cinque anni prima in ambito radiofonico. Nel '67, tra le tante testate settimanali che in quel periodo si sottopongono ad un certo restyling editoriale, spiccano in particolare le due in assoluto più vendute di sempre,Topolino e TV Sorrisi e Canzoni. Per quanto riguarda invece il piccolo schermo, le prime avvisaglie di novità cominceranno ad avvertirsi con l'inizio dell'autunno, per poi sfociare nella "rivoluzione" delle prime settimane dell'anno nuovo. A dir la verità, che qualcosa stia per cambiare in TV comincia già a notarsi un paio di settimane dopo il palinsesto che avete appena letto, per giunta in un settore dagli ascolti sostanzialmente medi, quello educativo - culturale. In febbraio, infatti, partirà Sapere, rubrica che mirerà a fornire ai telespettatori, con un'esauriente impostazione video-enciclopedica, tutti i più svariati argomenti che fanno parte dello scibile umano. Insomma,Sapere sarà la meritata classe superiore anche di chi ha potuto ritrovare tempo e modo di imparare, sia riuscendo finalmente a leggere, scrivere e far di conto con Non è mai troppo tardi, oppure a togliersi la soddisfazione di conseguire la licenza scolastica dell'obbligo attraverso Telescuola.
Nel palinsesto di quel 25 gennaio '67 troviamo entrambe le trasmissioni succitate, modelli insuperati di come la TV di allora costituisse un valido strumento didattico. Onore al merito, quindi, per quei lungimiranti dirigenti RAI che stabilirono a partire dal 1958 (e avrebbero rinnovato fino al 1975) quest'indovinata convenzione con il Ministero dell'Istruzione. Anche Telescuola cambierà faccia nell'autunno del '67, mentre Non è mai troppo tardi verrà invece relegato sul Secondo canale e ciò ne determinerà la rapida soppressione(in pieno Sessantotto).
Non è mai troppo tardi è un'altra di quelle trasmissioni che le persone ricordano con affetto, non solo per i coraggiosi intendimenti, clamorosamente conseguiti in pieno (chi ama le statistiche non potrà ignorare come il numero di analfabeti in Italia si sia decisamente ridotto tra il 1960 ed il 1970) ma anche e soprattutto per la figura dell'ideatore e principale conduttore, un vero insegnante di scuola elementare di nome Alberto Manzi, che nel novembre del 1960 (ebbene si, ci avviciniamo al mezzo secolo) volle aderire con entusiasmo a quella che per allora era una scommessa: permettere anche a chi, per svariate ragioni, non aveva potuto farlo prima, di leggere e scrivere più o meno chiaramente e di avere almeno un'infarinatura delle fondamentali quattro operazioni aritmetiche e del disegno. In quelle otto annate, dal 1960 al '68, Manzi non solo conquistò i più diretti interessati, ma trovò pure validi alleati nei colleghi maestri, negli insegnanti delle scuole secondarie, perfino negli stessi scolari e studenti d'età più verde, grazie ad un modo di porgere paziente, dolce, aperto e chiaro, senza spazio per pedanterie oppure per complesse e confuse elucubrazioni di sorta. Fu questa la chiave del suo personale successo, oltre che naturalmente di una trasmissione che ancora nel gennaio del '67, pur essendo ormai stracollaudata, raccoglieva tanta gente intorno agli apparecchi. Si seguiva la mezz'ora di lezione in una specie di aula video e poi, con il sostegno di un maestro o di una maestra di ogni singola località in cui si studiava con il metodo impartito da Manzi, ci si esercitava alla lavagna, specialmente battendo sull'ortografia di parole non facilissime da scrivere, come per esempio chioccia. Si volle inoltre allargare il raggio d'azione, istituendo, sempre sotto l'ègida (e non egìda,come disse tempo addietro qualcuno che ai tempi di questa trasmissione non era nemmeno nella mente del Signore: tiremm innanz) di Non è mai troppo tardi, un secondo corso d'istruzione popolare, riservato a coloro che avevano incominciato, ma non erano ancora riusciti a concludere la scuola elementare: per l'occasione Manzi fu affiancato da altri insegnanti come Carlo Piantoni,Oreste Gasperini,Ilio Guerranti, ma nessuno di questi riuscì a bucare il video come quell'insegnante buono, colto e preparato, in seguito anche autore di romanzi per ragazzi come quell'Orzowei che tanto successo avrebbe avuto nel mondo grazie ad un'indovinata trasposizione TV.
Ah, se oggi si facesse qualcosa di simile, anche contro il sempre più imperante analfabetismo di ritorno provocato, ahinoi, dall'inesorabile regresso della TV iniziatosi nei secondi anni '80... ! Eppure, diciamolo non senza una punta di speranzoso incoraggiamento, non è mai troppo tardi !
A domani ! ! !
CBNeas

5 commenti:

Sergio Mannu ha detto...

Ben sai, carissimo CB, quanto mi sia caro il 1967. Rivedere poi il mio primo maestro, il mai abbastanza compianto Alberto Manzi, è stato un momento davvero commovente. Ti dirò che già solo la sigla, con le letterine che piovevano dall'alto, era già emozionantissima per me bambino in età pre-scolare dotato di una sensibilità tutta particolare...Ricordo che nella grafica compariva anche uno stranissimo simbolo, che ho poi scoperto essere un'antenna televisiva stilizzata.
Ho notato una cosa che non ricordavo: nel 1966-67 "Almanacco" era condotto in studio da Nando Gazzolo anziché da Gian Carlo Sbragia, come ricordo con certezza nell'ultima edizione. Puoi dire qualcosa di più su questo programma, elencandone se possibile i relativi conduttori? Che sensazione suscita in te la maestosa sigla tratta dalla parte finale dei "Préludes" di Liszt? Per quanto mi riguarda, posso solo dirti che a me faceva paura, ma la visione di quelle immagini simbolo delle conquiste umane, dagli alpinisti con gli occhialoni neri sull'orlo di un ghiacciaio fino ad un missile avviato nell'immensità del cosmo, era davvero da brividi alla schiena!

CBNeas1968 ha detto...

Per Sergio: io venivo al mondo proprio nel momento in cui la lunga serie di "Almanacco" si concludeva, per cui non nasce spontanea in me l'associazione di teleidee suscitata dall'ascolto del finale di quel maestoso poema sinfonico, forse la pagina più profonda tra quelle dell'illustre compositore ungherese. Si tratta comunque di quelle musiche che ti restano dentro senza rimedio,che ascolteresti volentieri dalla mattina alla sera per caricarti in ogni senso. Ovviamente possiedo più di una versione discografica di "Les Preludes": tra tutte mi è più cara la lettura datane almeno due volte da Herbert Von Karajan, sia per la Columbia - EMI (con la Philharmonia di Londra) che per la Deutsche Grammphon (con i Berliner).
Quanto ad "Almanacco", la trasmissione cultural - divulgativa per eccellenza degli anni '60, realizzata dal Centro di Produzione RAI milanese, la serie esordisce nel 1963 e va avanti fino al '68. Conducono Giancarlo Sbragia (dal '63 al '66) e poi Nando Gazzolo. Lea Massari canta la canzone - sigla di coda, "La ballata del tempo", scritta da Alfonso Gatto e Gino Peguri, che solo nell'ultimo ciclo verrà sostituita da una canzone di Ambra Borelli.

Anonimo ha detto...

Innanzitutto un ringraziamento di cuore per questo tuffo quotidiano nei ricordi della mia infanzia/adolescenza,scanditi dai palinsesti televisivi.
Per quanto riguarda il tuo auspicio di un ritorno a lezioni televisive come quelle di Manzi, temo che al giorno d'oggi non riscuoterebbe alcun successo per un motivo molto
semplice:: allora, tra i fruitori del mezzo televisivo, c'era una disperata fame di conoscenza, c'era
la consapevolezza delle proprie carenze e una dolenza per le stesse
che animava una ferrea volontà di apprendimento.
Gli "ignoranti" di oggi, invece, si beano della propria condizione, ci sguazzano, se ne vantano, ritenendo il sapere un'inutile perdita di tempo.
E così abbiamo un paese di laureati che non sanno scrivere,
con sei milioni di italiani totalmente analfabeti.
Saluti
Hermitage

b13ne ha detto...

Noto solo ora che la foto del post di ieri sera raffigura una bellissima Satellit 6001 della Grundig, una radio dal suono bellissimo che ancora oggi è un piacere poter sentire!

Vediamo: il restyling di 'Topolino' consistè nel numerare il fascicolo sul dorso, che prese l'aspetto di un volumetto (al posto delle variegature che c'erano state fino allora) e nell'uso di carta ruvida, e poi? Sbaglio o in quel periodo iniziarono nuove rubriche come 'Qui paperino Quack' tenuta dalla vicedirettrice Elisa Penna, che però per quanto simpatica virò quasi subito su un tono un po' troppo scopertamente 'umano' e anche abbastanza paternalistico.

Ma siamo fuori tema.
In qualche misura qualcosa di nuovo nel palinsesto lo si nota già da questa giornata: Giocagiò occupa uno spazio 'per i più piccini' che prima non esisteva, e anche 'Girotondo' come spazio pubblicitario era una novità.

Di Alberto Manzi era da ammirare, oltre il fatto che fosse buono, capace e generoso, anche che sapeva fare il suo mestiere! Infatti insegnare a degli alunni invisibili, non è facile, così come il farlo con degli adulti, che non è la stessa cosa che insegnare ai bambini.
Un plauso anche per il suo sapere 'bucare il video', dialogando con una telecamera, in modo anche più difficile che per un prof. Cutolo o padre Mariano.

Un'ultima domanda: mi sono sempre chiesto chi avesse inventato le diciture di 'Ritorno a casa' e 'Ribalta accesa', e a cosa servissero. Solo un'idea per distinguere le fasce orarie? In ogni caso, non sono mai diventate di uso comune.

CBNeas1968 ha detto...

Per b13ne:
effettivamente "Giocagiò" era stata una rivoluzionaria novità stagionale (le trasmissioni di questo programma, ispirato, come già detto, alla rubrica inglese "Play school", si erano iniziate alla fine del novembre 1966). Quanto a "Girotondo", il "carosello dei bambini" che si segnalava per la durata molto ridotta - non più di 30 secondi ciascuno - dei vari comunicati, devo dire che esso esisteva già da tre anni (era partito nei primi giorni del 1964, per terminare con un paio d'anni d'anticipo rispetto a "Carosello" e soci, quindi il 31 dicembre del '74), non senza polemiche per il target infantile di riferimento (e questo sin dalla vigilia: ricordo di aver letto un articolo del CorSera, uscito a fine '63, in cui ci si preoccupava per il serio rischio di allevare precocemente, con l'imminente avvio di "Girotondo",i consumatori del futuro).
"Qui Paperino Quack" debuttò un paio d'anni dopo il succitato restyling di "Topolino": sono d'accordo con te nel ritenere gli interventi di Paperino - Elisa Penna (la quale giocava molto sul suo nome, anche se ignoto ai più: "Miei carissimi amici di penna e di piume") appartenenti ad una linea pedagogica piuttosto conservatrice, peraltro ancora abbondantemente seguita dalle maestre (anzi, "Signore Maestre": perchè oggi i bambini non si abituano a trattare le insegnanti elementari con un minimo di deferenza formale, come invece facevamo noi senza problemi ? Mah...) dell'epoca.
Infine, le dizioni "Ritorno a casa" (nei festivi "Pomeriggio alla TV") e "Ribalta accesa" servivano effettivamente ad indicare le relative fasce orarie di emissione: esse furono introdotte nel gennaio 1958 (dieci anni dopo si aggiunse anche "Meridiana") e furono abbandonate nel dicembre 1973, a seguito delle innovazioni orarie imposte dall'austerity.