mercoledì 20 gennaio 2010

Mercoledì 21 gennaio 1970


NAZIONALE TV
9,30 TRASMISSIONI SCOLASTICHE

meridiana
12,30 ANTOLOGIA DI SAPERE
Orientamenti culturali e di costume
Gli atomi e la materia
a cura di Giancarlo Masini
con la consulenza di Guglielmo Righini.
Realizzazione di Franco Corona
13,00 TEMPO DI SCI
Ne parlano Maria Grazia Marchelli e Mario Oriani
Programma a cura di Marino Giuffrida e Nino De Luca
13,25 IL TEMPO IN ITALIA
BREAK 1 (Bonheur Perugina - Bio Presto - Certosino Galbani)
13,30-14,00 TELEGIORNALE

trasmissioni scolastiche
14,30 TVS RISPONDE
Rubrica di corrispondenza con la Scuola
Presenta Paola Piccini
15,00 REPLICA DELLE TRASMISSIONI DEL MATTINO
(escluse le lezioni di lingue straniere)

per i più piccini
17,00 IL PAESE DI GIOCAGIO'
a cura di Teresa Buongiorno
Presentano Marco Danè e Simona Gusberti
Scene di Emanuele Luzzati
Regia di Kicca Mauri Cerrato

17,30 SEGNALE ORARIO
TELEGIORNALE
GIROTONDO (Adica Pongo - Pavesini - Chlorodont - Icam)

la TV dei ragazzi
17,45 I RAGAZZI DI PADRE TOBIA
di Mario Casacci e Alberto Ciambricco
con la collaborazione di Silvano Balzola
Interpreti principali: Silvano Tranquilli, Franco Angrisano, Valeria Ruocco
Musiche originali di Roberto De Simone
Scene di Paolo Petti
Costumi di Guido Cozzolino
Regia di Italo Alfaro

ritorno a casa
GONG (...ecco - Pasta Barilla)
18,45 LA GRANDE AVVENTURA: NATURA E MITI DELA JUGOSLAVIA
Documentario
GONG (Safeguard- Farine Fosfatina - Tosimobili)
19,15 SAPERE
Orientamenti culturali e di costume coordinati da Enrico Gastaldi
COS'E' LO STATO
a cura di Nino Valentino
Regia di Clemente Crispolti

ribalta accesa
19,45 TELEGIORNALE SPORT
TIC-TAC (Banane Chiquita - Penne Bic - Enalotto Concorso Pronostici - Tortellini Pagani - Same S.p.A. - Biscotti Colussi Perugia)
SEGNALE ORARIO
NOTIZIE DEL LAVORO E DELL'ECONOMIA
OGGI AL PARLAMENTO
ARCOBALENO 1 (Brodo Lombardi-Detersivo Ariel-Bracco:Mindol)
CHE TEMPO FA
ARCOBALENO 2 (Manetti & Roberts-Brandy Vecchia Romagna-Industria Armadi Guardaroba- Consorzio Parmigiano Reggiano)
20,30 TELEGIORNALE
Edizione della sera
CAROSELLO
(1) Ramazzotti - (2) Brodi Knorr - (3) Super-Iride - (4) Caffè Hag - (5) Candy Lavatrici
I cortometraggi sono stati realizzati da: 1) Film Makers - 2) Produzioni Cinetelevisive - 3) Marchi Cinematografica - 4) Cartoons Film - 5) Publisedi

21,00 IL RICHIAMO DELLA FRONTIERA
di Luigi Costantini e Pietro Pintus,
con la collaborazione di Piero Saraceni e Giorgio Salvioni
Il treno dal bullone d'oro
DOREMI'(Rabarbaro Zucca - Pronto - Cioccolato Kinder Ferrero- Manifatture Cotoniere Meridionali)
22,00 MERCOLEDI' SPORT
Telecronache dall'Italia e dall'estero
BREAK 2 (Camomilla Sogni d' Oro- Dufour)
23,00 TELEGIORNALE
Edizione della notte
OGGI AL PARLAMENTO -
CHE TEMPO FA - SPORT

SECONDO TV

14,00 EUROVISIONE
Collegamento tra le reti televisive europee
SVIZZERA: St.-Moritz
SCI: GARA INTERNAZIONALE DI SALTO

19,00 - 19,30 UNA LINGUA PER TUTTI
Corso d'inglese
a cura di Biancamaria Tedeschini Lalli
Realizzazione di Giulio Briani

21,00 SEGNALE ORARIO
TELEGIORNALE
INTERMEZZO (Piselli Novelli Findus - Piccoli elettrodomestici Bialetti - Biscotti Granlatte Buitoni - Detersivo Lauril Biodelicato - Vasenol - Brandy Stock)
21,15 Maestri del cinema: Orson Welles
a cura di Ernesto G. Laura
LA SIGNORA DI SHANGHAI
Film di e con Orson Welles e con Rita Hayworth
Distribuzione Columbia Pictures
DOREMI' (Brill Stoviglie - Lubiam Confezioni Maschili - Sapone Respond - Rosso Antico)
22,50 CINEMA '70
a cura di Alberto Luna
con la collaborazione di Oreste Del Buono
23,20 CRONACHE ITALIANE
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Proseguendo nella nostra appassionata missione di revival dei vecchi schemi quotidiani dei programmi radiotelevisivi, fonte di ispirazione per sviluppare tematiche di varia umanità, eccoci alle trasmissioni che andarono in onda esattamente quattro decadi fa. Scaletta interessantissima, con due appuntamenti di prima serata che oggi come minimo sarebbero relegati alle soglie della mezzanotte (una rivisitazione dei miti del Far West da una parte; un film - capolavoro di quell'estroso personaggio che rispondeva al nome di Orson Welles dall'altra). Tuttavia il clou si ha nelle ore pomeridiane, con una programmazione per i ragazzi a dir poco "mitica". Certo è che, rilanciando negl ultimi quindici-sedici anni (inizialmente con le repliche notturne; poi con i canali tematici) i gioielli di quell'inimitabile RAI in bianco e nero, è rimasta inopinatamente fuori proprio la TV dei ragazzi, ufficialmente per carenza di documenti registrati. In realtà, la precedente noncuranza e superficialità di certi archivisti RAI ha creato il caos nel contesto della catalogazione di tutti i programmi. Per fortuna il progetto RAI Teche, che attualmente è coordinato a Roma dalla giornalista Barbara Scaramucci e che ha la sua più preziosa punta di diamante nella Dott.ssa Giuliana Toro Lòngari (si, proprio la prima grande campionessa del Rischiatutto di Mike buonanima),sta colmando gran parte delle lacune preesistenti, ma molto c'è ancora da fare, specialmente analizzando, schedando ed all'uopo digitalizzando tutto quel materiale ancora giacente in certi magazzini. Si spera che l'operazione venga portata avanti con la medesima cura con cui essa è stata compiuta finora, magari trovando il modo di assumere più persone impegnate in questo preziosissimo lavoro di ricostruzione storica.
Dunque "Il paese di Giocagiò" per i più piccini e "I ragazzi di Padre Tobia" per i più grandicelli: quante volte, parlando della vecchia televisione con persone nate tra gli anni '50 ed i '60, sono saltati fuori questi titoli, con relativo desiderio (sinora inappagato da parte di questi signori) di rivederli ! Già, perchè si tratta di due pietre miliari della TV dei ragazzi, proprio per l'eccelsa qualità dei testi, degli spunti e della realizzazione. "Il paese di Giocagiò" è l'evoluzione del precedente "Giocagiò", italianizzazione della rubrica inglese "Play school" che, dal novembre del 1966 al giugno 1969, aveva aiutato i più giovani telespettatori a trovare nuovi spunti per giocare ed imparare, applicando a più riprese la manualità, la pratica, l'intelligenza e la vivacità. Indubbiamente un metodo sicuramente più avanzato per quei tempi rispetto ai più tradizionali contenuti delle lezioni impartite dalle maestre negli asili infantili. Quando, nell'ottobre del 1969, entra nello staff del programma la Dottoressa Teresa Buongiorno, funzionaria del Tribunale dei Minori di Roma, il programma assume una formula ancor più attenta al rapporto tra i bambini ed il mondo che li circonda. Vengono mostrati più spesso filmati che spiegano come "si fanno" o funzionano le cose, cosa fanno gli uomini, eccetera (tematiche, queste, già alla base de "I Quindici", piccola enciclopedia per i più piccoli - versione italiana della serie statunitense "Childcraft" - che in quegli anni furoreggia tra gli scaffali delle librerie delle famiglie italiane), ma comunque non si rinuncia a quegli elementi (filastrocche, giochi, disegni, attività manuali e pratiche) già collaudati in "Giocagiò". Si crea quindi un cast fisso che ha il fulcro in una coppia di giovani presentatori: da una parte il ligure Marco Danè, fratello di un produttore discografico, ma comunque persona molto impegnata sul fronte del volontariato; dall'altra una graziosa studentessa, Simona Gusberti, approdata per puro caso alla TV per i più piccini dopo aver condotto per alcuni mesi "Prossimamente", la rubrica domenicale di anticipazioni sulla settimana televisiva. Insieme, Danè e la Gusberti costituiscono un team che andrà avanti ancora a lungo, sia con il successivo "Gioco delle cose" (che andrà in onda per due stagioni consecutive), sia con una serie di lezioni per i bambini delle elementari negli ultimi periodi della Televisione Scolastica (1973-'75). Con loro compare spesso un bizzarro e baffuto pittore sudamericano, Roberto "Buendìa" Galve, il quale, non soltanto per il suo buffo italiano dall'accento ispanico, ma anche e soprattutto per le sue bellissime illustrazioni create all'istante, si guadagna le simpatie dei piccoli telespettatori.
Con "I ragazzi di Padre Tobia" giungiamo ad un modello di sceneggiato per i ragazzi che riunisce in sè una serie di indovinati elementi: da una parte il concetto comunitario da oratorio, basato sull'amicizia (non dice infatti una delle canzoni composte per l'occasione dal grande Roberto De Simone, che "chi trova un amico trova un tesoro" ?), aspetto indubbiamente rassicurante laddove una certa gioventù vive in pieno la contestazione studentesca; dall'altra un contorno dal sapore giallo (merito di Mario Casacci ed Alberto Ciambricco, gli stessi che, una decina d'anni prima, s' "inventarono" il personaggio del Tenente Ezzy Sheridan) che rende avvincenti i vari episodi. Quello che si completa proprio il 21 gennaio del '70 è il secondo ciclo di una serie che aveva debuttato nella primavera del 1968, riscuotendo enorme successo proprio per gli elementi di cui sopra. Naturalmente maiuscola la prova di Silvano Tranquilli, che del sacerdote - detective finisce col fare il cavallo di battaglia della sua carriera d'attore.
E' tutto per oggi. Ci ritroveremo domani con un altro palinsesto (e relative tematiche di riferimento).
Buon proseguimento di giornata ! ! !
CBNeas

2 commenti:

Sergio Mannu ha detto...

Ciao, caro CB e complimenti vivissimi per il tuo blog. E' bello vedere insieme tutto questo amore e questa compentenza per la vecchia TV, sobria, seria e discreta, caratteristiche che vedo peraltro riflesse nella struttura delle tue pagine web, cui vanno i miei complimenti per l'eleganza e la chiara leggibilità. Parlando del "Paese di Giocagiò", meno coinvolgente del precedente "Giocagiò" che per motivi di età ebbi la gioia di seguire fin dalla prima puntata nel novembre 1966, ricordo alcuni personaggi fissi quali il già da te citato Roberto Galve col suo saluto "Buendìa amici!" e le buffe avventure del cugino Gino da lui disegnate, il signor Coso dal limitatissmo lessico interpretato dal caratterista Enrico Luzi e il pagliaccio dall'enorme circonferenza addominale, visibilmente aumentata grazie a un cerchio di generose dimensioni. Pur più ricco di idee, il risultato generale del Paese di Giocagiò, dalla brutta sigla davvero mal disegnata, mi sembra un po' deludente, tanto che l'anno dopo si torna all'antico col più serioso ma anche più interessante "Il gioco delle cose" dalla classicheggiante sigla in cui emerge il mio strumento del cuore, l'oboe. Che ne pensi, mio mirandolesco amico? Un forte abbraccio da Goldrake ovvero Sergio!

CBNeas1968 ha detto...

Per Sergio: complimenti per la tua puntuale e più diretta descrizione di una trasmissione che comunque ha lasciato traccia in molti bambini di allora !