sabato 1 febbraio 2014

Giovedì 1° febbraio 1968 (Radio - 1)


MATTINO - PRIMO POMERIGGIO


PROGRAMMA NAZIONALE

6,30  SEGNALE ORARIO - BOLLETTINO PER I NAVIGANTI
6,35  1° CORSO DI LINGUA FRANCESE, a cura di Henri Arcaini
         INTERVALLO MUSICALE
         2° CORSO DI LINGUA FRANCESE, a cura di Henri Arcaini
7,00  GIORNALE RADIO
7,10  MUSICA STOP

         Per il Friuli - Venezia Giulia
7,15  IL GAZZETTINO DEL FRIULI - VENEZIA GIULIA
          Per la Sicilia
7,30  IL GAZZETTINO DI SICILIA, prima edizione

7,37  PARI E DISPARI
7,48  IERI AL PARLAMENTO
8,00  GIORNALE RADIO - SETTE ARTI - SUI GIORNALI DI STAMANE, rassegna della stampa italiana
8,30  LE CANZONI DEL MATTINO
   -    Doppio Brodo Star
9,00  LA NOSTRA CASA, a cura di Anna Lanzuolo
9,06  COLONNA MUSICALE
         Brani di Smetana, Villa Lobos, Trenet, Waldteufel, Massenet, Escovar, Segovia, Manno, Gershwin
   -    Manetti e Roberts
10,00  GIORNALE RADIO
10,05  L'ANTENNA
           Incontro settimanale con gli alunni della Scuola Media
     -    Cantiamo insieme, a cura di Luigi Colacicchi
     -    Le vie della scienza: Microscopio e telescopio, a cura di Giuseppe Aldo Rossi
          Regia di Ugo Amodeo
10,35  LE ORE DELLA MUSICA (Prima parte)
    -     Malto Kneipp
11,00  LE ORE DELLA MUSICA (Seconda parte)
    -     Ditta Ruggero Benelli
11,24  LA DONNA OGGI, a cura di Anna Maria Mori
    -     Dash
11,30  ANTOLOGIA MUSICALE
12,00  GIORNALE RADIO
12,05  CONTRAPPUNTO
12,36  SI O NO
12,41  PERISCOPIO
   -      Vecchia Romagna Buton
12,47  PUNTO E VIRGOLA
13,00  GIORNALE RADIO - GIORNO PER GIORNO
13,20  LA CORRIDA
           Dilettanti allo sbaraglio presentati da Corrado
           Regia di Riccardo Mantoni
    -     Società Grey
14,00  TRASMISSIONI REGIONALI
14,40  ZIBALDONE ITALIANO

           Per il Friuli - Venezia Giulia
13,15  CANTA ELVIA DUDINE
13,25  CONCERTO SINFONICO DIRETTO DA ALADAIR JANES
           Musiche di Bartok e Martin
14,00  CANTO E CONTROCANTO
           Due tempi di F. Bordon
           Con Dario Màzzoli e Ninì Perno
           Regia di Ruggero Winter

SECONDO PROGRAMMA

6,30  NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO
6,35  PRIMA DI COMINCIARE
         Musiche del mattino presentate da Maria Pia Fusco
         (ore 7,15): L'HOBBY DEL GIORNO
7,30  NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO - ALMANACCO
7,40  BILIARDINO A TEMPO DI MUSICA
8,13  BUON VIAGGIO
8,18  PARI E DISPARI
8,30  GIORNALE RADIO
8,40  GIANCARLO VIGORELLI vi invita ad ascoltare con lui i programmi dalle 8,40 alle 12,15
8,45  LE NUOVE CANZONI
   -     Palmolive
9,09  LE ORE LIBERE, a cura di Elena Cagli
   -    Galbani
9,15  ROMANTICA
   -    Lavabiancheria Candy
9,30  NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO - IL MONDO DI LEI
9,40  ALBUM MUSICALE
   -     Manetti e Roberts
10,00  IL TULIPANO NERO
           Romanzo di Alexandre Dumas
           Adattamento radiofonico di Margherita Cattaneo
           Regia di Umberto Benedetto
    -     Invernizzi
10,15  JAZZ PANORAMA
   -      Industria Dolciaria Ferrero
10,30  NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO - CONTROLUCE
10,40  NOI DUE E IL GIRADISCHI
           Programma di Maurizio Costanzo
    -     Gradina
11,30  NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO
11,35  LETTERE APERTE
           Rispondono i programmatori
11,41  RADIOTELEFORTUNA 1968
11,44  LE CANZONI DEGLI ANNI '60
   -      Mira Lanza

           Per il Friuli - Venezia Giulia
12,05  MUSICA LEGGERA
12,15  ASTERISCO MUSICALE
           Per la Sardegna
12,05  MUSICA LEGGERA

12,15  NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO
12,20  TRASMISSIONI REGIONALI
13,00  IL VOSTRO AMICO ALBERTAZZI
           Un programma di Mario Salinelli
    -      Knorr
13,30  GIORNALE RADIO - MEDIA DELLE VALUTE
13,35  Gianni Morandi presenta
           PARTITA DOPPIA
           Un programma di Gigi Vesigna con la consulenza di Gino Pugnetti
    -     Olio d'oliva Carapelli
14,00  JUKE-BOX
14,30  GIORNALE RADIO - LISTINO BORSA DI MILANO
14,45  NOVITA' DISCOGRAFICHE
    -      Phonocolor

TERZO PROGRAMMA

                   Per la Campania
6,45 - 8,00  GOOD MORNING FROM NAPLES
                   Trasmissione in lingua inglese per il personale della NATO
                    Per Abruzzo e Molise
7,30 - 7,50  VECCHIE E NUOVE MUSICHE

10,00  MUSICHE DI WEBER E GOUNOD
10,40  I MADRIGALI DI ANTONIO LOTTI
11,00  MUSICHE DI FELIX MENDELSSOHN-BARTHOLDY
12,10  UNIVERSITA' INTERNAZIONALE GUGLIELMO MARCONI (da New York)
           George Herbig: Le stelle più giovani
12,20  MUSICHE DI DUKAS E REGAMEY
13,00  ANTOLOGIA DI INTERPRETI
           Musiche di Purcell, Donizetti, Schubert, Flotow, Schumann, Verdi, Beethoven, Britten
14,30  MUSICHE CAMERISTICHE DI JOHANNES BRAHMS

MONTECENERI - SVIZZERA

I Programma

7,00  MUSICA RICREATIVA
7,10  CRONACHE DI IERI
7,15  NOTIZIARIO - MUSICA VARIA
8,30  MUSICHE DI GIUSEPPE MARTUCCI
8,45  LEZIONI DI FRANCESE (III corso)
9,00  RADIO MATTINA
11,05  TRASMISSIONE DA GINEVRA
12,00  MUSICA VARIA
12,30  NOTIZIARIO - ATTUALITA'
13,00  CANTA DALIDA
13,10  IL ROMANZO A PUNTATE
           Il testamento di un eccentrico
13,30  MUSICHE DI GABRIEL FAURE'
14,10  RADIO 2-4

 II Programma

12,00  RADIO SUISSE ROMANDE
           Musiche di Nin-Culmell, Dussek, Paganini, Beethoven, Bach e Bizet
14,00  RADIO RDRS
           1) Orchestra di Basilea
               Musiche di Walter, Mieg, Vogt
           2) Musica sacra
               Brani di Dunstable, Schutz, Haydn, Bernstein

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Riprendiamo a parlare di radio: entriamo nel secondo mese del 1968, anno bisestile assai movimentato, e proprio in coincidenza con un certo avvenimento che l'Italia intera (e non solo, vista anche la caratura dei protagonisti) attende. Approfittando dell'ideale presenza di Elsa Inge Lintner, allora giornalista e annunciatrice di Sender Bozen, la sezione in lingua tedesca di Radio Bolzano (successivamente tra i pionieri dell'agriturismo nel nostro Paese: nel 1970 si dimetterà dalla RAI, si trasferirà con il marito e le due bambine ai confini tra Umbria e Lazio, acquisterà e farà restaurare un casale presso la Valle del Rio Chiaro, casale appartenuto a un generale dell'esercito napoleonico, incominciando a sviluppare il concetto, appunto, di agriturismo così come lo si intende abitualmente al giorno d'oggi... e la cosa, come abbiamo appurato navigando in rete, continua ancor oggi con successo), vi diciamo: Meine Damen und Herren, Guten Tag und wilkommen aus Il Focolare- Radio TV ! ! !

Già, le lingue straniere: un tempo radio e televisione si adoperavano per insegnarle alla gente nel modo più giusto... talora questi corsi avevano un successo tale che, in un modo o nell'altro, se ne preparavano edizioni discografiche, magari abbinate a certi libri di testo adottati nelle scuole. E' il caso delle lezioni di lingua francese curate dal Professor Enrico "Henri" Arcaini, attivo sia in TV (a Telescuola) che in radio, appunto: talune lezioni vennero, nel 1966, raccolte in un cofanetto di 3 dischi a 33 giri 17 cm, frutto della collaborazione tra l'editore Loescher e la Fonit-Cetra. Abbiamo deciso di servirci di questo supporto sonoro per ricreare un po' l'atmosfera di quei momenti vissuti all'alba (o, per i meno mattinieri, nel tardo pomeriggio attraverso la replica sul Terzo Programma), alla ricerca della padronanza di un idioma utile... e il francese era ancora la lingua più studiata nelle scuole italiane... oggi lo conoscono sempre meno persone... peccato !
S'incominciava sempre da una lezione più facile, per i principianti:


Seguiva poi un po' di musica rilassante e quindi si riprendeva con la lezione destinata a chi ne sapeva già di più (la stessa formula, come avrete notato quando abbiamo postato altri palinsesti radiofonici del periodo, era applicata per le altre lingue: spagnolo, portoghese, tedesco e, naturalmente, l'onnipresente inglese):


Dopo un risveglio didattico, è giusto finire la prima colazione con le abituali Canzoni del mattino, la cui scaletta comprende, tra l'altro, la sigla del varietà televisivo Imputato, alzatevi !, condotto da Erminio Macario e trasmesso nella precedente estate, esattamente nelle prime quattro domeniche di luglio, ed è per questo motivo che la canzone scelta per i titoli di coda, interpretata da Wilma Goich (per l'occasione è stata stampata una tiratura speciale di Se stasera sono qui con sul retro proprio il brano che state per ascoltare), s'intitola La domenica:


Un successo cinematografico dell'autunno 1967 è stato senza dubbio Il tigre, commedia con uno scatenato Vittorio Gassman e due attrici statunitensi in trasferta italiana: l'oriunda svedese Ann Margret e la recentemente scomparsa Eleanor Parker. Ne Il tigre si afferma come brillante compositore di colonne sonore da film Fred Bongusto, il quale canta anche un grazioso motivetto in stile anni '30, Spaghetti a Detroit (pur se il titolo esatto è Spaghetti, insalatina e una tazzina di caffè a Detroit):


Donatella Moretti, terminata l'esperienza televisiva a fianco di Carlo Loffredo (non annunciata dal palinsesto, il lunedì sera, dopo Carosello, andava in onda una brevissima trasmissione che invitava a votare canzoni e cantanti di Partitissima), è impegnata a promuovere un 45 giri contenente una canzone che è un po' una protesta contro... la protesta superficiale e insensata di certi giovani, ai quali ella impartisce giusti consigli sulle note di questa Qualcosa di più:


L'avvenimento che l'Italia e il mondo aspettano quel giovedì è il diciottesimo Festival di Sanremo, un evento che riparte dopo la tragedia dai contorni gialli dell'anno precedente. Tra gli artisti in gara c'è Tony Renis, che proprio al Sanremo deve la propria fama internazionale, in virtù del motivo che segue, datato 1962:


La scaletta de Le canzoni del mattino termina con Betty Curtis impegnata in una cover dal titolo Povero Enrico, del cui testo italiano si è occupato un milanese ventiquattrenne, laureando in Lettere Classiche, un certo Roberto Vecchioni:


Anche Radio Monteceneri, emittente della Svizzera Italiana, ha un proprio corso mattutino di lingua francese (a maggior ragione e per ovvi motivi). Non avendo dati precisi sul docente curatore di queste lezioni destinate agli ascoltatori della RSI, abbiamo pensato di proporvi uno stralcio da un altro vinile didattico d'epoca, Rendez-vous avec la France, uscito per la Minerva Italica di Bergamo e ideato da un grande esperto di didattica delle lingue moderne, il Professor Giovanni Freddi (1930-2012). Questo libro-disco risale al 1966, poco prima che Freddi ottenesse la cattedra della suddetta disciplina presso l'Università di Ca' Fòscari a Venezia:


Dumas è l'autore prescelto per uno dei nuovi radiosceneggiati animati da cast qualificatissimi di attori celebri:


Segue la consueta finestra quotidiana sul jazz di ieri e di oggi. Il passato è rappresentato da due incisioni veramente storiche: la prima è una piacevole interpretazione tra le primissime della Cotton Club Orchestra guidata dal pianista Duke Ellington, Saratoga swing del 1929.


La seconda è una delle prime versioni di Stompin' at the Savoy, uno standard firmato, tra gli altri, da Benny Goodman e da colui che è interprete della registrazione del 1936 radiodiffusa quel 1° febbraio 1968, Chick Webb, batterista che non visse a lungo a causa di una seria malattia che lo colpì sin da piccolo:


Torniamo alla programmazione del Nazionale, che dedica poco meno di un'ora a una scaletta assai variegata sotto l'ègida de Le ore della musica, cioè tante canzoni e qua e là qualcosa di più impegnativo, sia esso del repertorio classico o jazz. Tra i dischi trasmessi spicca una canzone di Gino Paoli tra le più sofferte, composta e pubblicata nel 1966 al termine della sua storia d'amore con Stefania Sandrelli, A che cosa ti serve amare:


Anch'egli sarà in gara a Sanremo, forte di almeno due successi, il primo dei quali risale al Cantagiro '67: un omaggio divertente quanto sentito all' R and B ormai di fama planetaria dal titolo La pelle nera... ça va sans dire... è il simpatico, colto e intelligente Agostino Ferrari in arte Nino Ferrer.


Scritta da Lina Wertmuller e Bruno Canfora per Mina in occasione di Studio Uno 1966, si è affermata gradualmente, esplodendo nel '67: Mi sei scoppiato dentro al cuore.


Ballata nata come lato B di Girotondo intorno al mondo, sembra già contenere qualcosa di vagamente sudamericano nell'arrangiamento, a partire dall'introduzione affidata a chitarre e mandolini... comunque c'è l'inconfondibile impronta di Sergio Endrigo: Questo amore per sempre.


Anton Karas, il suonatore di zither (la cetra tirolese) è da tutti ricordato per l'orecchiabile motivo che accompagnava un thrilling inglese (ma girato in Austria) del dopoguerra entrato a pieno titolo tra i classici del cinema di ogni tempo, Il terzo uomo. Di questo brano egli ha lasciato almeno una decina di incisioni diverse, realizzate in periodi diversi e in nazioni diverse: vi proponiamo qui una misconosciuta registrazione realizzata a Roma nel 1965 e pubblicata in un 33 giri prodotto da Teddy Reno, sulla scia della partecipazione di Karas all'orchestrazione di Viva la pappa col pomodoro !, la famosissima canzone-sigla, composta da Nino Rota, dello sceneggiato Il giornalino di Gian Burrasca con Rita Pavone. Eccovi quindi The Harry Lime theme:


E' passato un anno da quando Luigi Tenco venne trovato morto (in quel periodo tutti danno per certa l'ipotesi del suicidio, inspiegabilmente confermata dalla riesumazione della salma che avverrà 40 anni dopo: noi continuiamo ad essere convinti che il cantautore di Ricaldone sia stato assassinato da Lucien Morisse, l'ex-marito di Dalida) in una stanza dell'Hotel Savoy di Sanremo: le sue canzoni stanno incontrando la meritata fortuna e vengono programmate dalla radio in maniera costante. Quel mattino tocca a una delle più recenti, Se sapessi come fai, uscita nel febbraio del 1966 quale lato B di Un giorno dopo l'altro. Di questo brano esiste una versione RAI in cui la frase "a fregartene così di me" è sostituita con "a infischiartene così di me" e quella, sicuramente, va in onda. Solo che, negli anni successivi, resterà la versione originale, quella con un verbo ormai accolto nel lessico generale e non più veicolato al ricordo del terribile Ventennio, per cui eccovela con il verso "incriminato":


La rivelazione dell'anno precedente è statala New Vaudeville Band, che già dal nome esprime le proprie credenziali, consistenti in canzoni nuove composte ed eseguite con lo spirito di una volta. Winchester Cathedral rimane il brano in assoluto più noto del complesso nordamericano, ma anche Peek-a-boo è andato molto bene:


Tom Jones, l'ex-minatore del Galles ormai diventato una celebrità internazionale, si ricorda anche per aver cantato la canzone dei titoli di testa del quarto lungometraggio della saga di James Bond, Agente 007- Operazione tuono ("Thunderball"):


A proposito di Tom Jones, come dimenticare il trionfo, grazie alla sua interpretazione, di un motivo uscito qualche anno prima nell'interpretazione del cantautore scozzese Lonnie Donegan e che è il secondo di tre brani ugualmente belli composti con lo stesso titolo, I'll never fall in love again (unico di origine britannica: gli altri due sono statunitensi) ? In italiano viene tradotto come Parla tu, cuore mio ! e viene splendidamente cantato da Cristina Brancucci, ex-corista di Nora Orlandi e di Alessandro Alessandroni che ha intrapreso la carriera solistica con il nome d'arte di Christy:


Abbiamo detto più volte che il 1967 appena concluso ha definitivamente sdoganato in tutto il mondo la grande musica brasiliana, soprattutto le ultime tendenze figlie della bossa nova di moda alcuni anni prima: è stato molto apprezzato nella versione strumentale del solista di organo Hammond Walter Wanderley il Samba de verao, al quale qualcuno negli USA ha apposto un testo che è stato cantato da Andy Williams. Eccovi perciò il Summer samba, noto anche come So nice:


Abbiamo un po' sottovalutato la musica classica, ma essa certamente non manca nei palinsesti della radio, specialmente quella più popolare sul Programma Nazionale. Dalle 11,30 alle 12,00 va in onda una puntata di Antologia musicale interamente dedicata ad autori francesi. Il primo ad essere ricordato è Hector Berlioz: già sapete della genialità di questo compositore, che in realtà sembra che sapesse solo suonare la chitarra, strumento a torto ritenuto volgarotto dall'alta società ottocentesca in quanto povero: Berlioz aveva però il pregio di conoscere i vari modi di impostare una partitura, anche sinfonica, riuscendo a tirare fuori cose meravigliose, come l'ouverture del Carnevale romano, pensata per una non molto nota opera lirica, il Benvenuto Cellini, di cui era il preludio al secondo atto, e dedicata al principe di Hohenzollern-Hechingen. Come scrive Aldo Nicastro nelle note di retrocopertina di un'edizione discografica, "questa ouverture (...) conobbe al suo primo apparire (il 3 febbraio 1844), un tal successo da venire interamente bissata dietro le pressanti ed entusiastiche richieste dell'auditorio. E conta, a tutt'oggi, tra le pagine di maggior notorietà e splendore virtuosistico di Berlioz.
Introdotta da un vigoroso motivo degli archi e dei legni, l'ouverture sfocia, dopo un crescendo orchestrale e una frase del corno solo, in un Andantino sostenuto, il cui espressivo tema viene proposto dal corno inglese, accompagnato dal pizzicato degli archi. Vi si riflettono elementi desunti dalle scene d'amore tra Benvenuto e Teresa, protagonisti dell'opera. Subito dopo compare il brillante Saltarello, che è la parte più nota dell'intero lavoro e che sviluppa ampiamente il motivo ascoltato all'inizio della pagina (nell'opera teatrale questo episodio si collega a scene di danza in Piazza Colonna a Roma). Dopo un breve e delicato Intermezzo, il focoso motivo del Saltarello conclude, in una vibrante magia orchestrale, l'ouverture".    

Ascoltiamo questo brano nella versione incisa nel 1951 da Arturo Toscanini alla testa della NBC Symphony Orchestra:


Dall'ottocentesco Berlioz al primo novecentesco Ravel, del quale viene trasmessa, nella versione per violino e orchestra, la Tzigane, pezzo di bravura per i professionisti dell'archetto, i quali sono soli quasi per metà del brano, impegnati in spettacolari virtuosismi... e quando il solista è il grande violinista lituano naturalizzato statunitense Jascha Heifetz, accompagnato nella seconda parte dell'esecuzione dall'Orchestra Filarmonica di Los Angeles diretta da Alfred Wallenstein, lo spettacolo è assicurato. Ottimo ascolto, quindi, della Tzigane di Maurice Ravel ! ! !


Sul Terzo, nel corso della meridiana Antologia di interpreti, si ascolta anche la voce del mezzosoprano-contralto triestino (ma fiorentino d'adozione) Fedora Barbieri nel ruolo di Azucena, la zingara matrigna di Manrico, protagonista de Il trovatore di Giuseppe Verdi: naturalmente passa la canzone zingaresca con cui il personaggio si presenta all'inizio del secondo atto dell'opera, Stride la vampa. Bisogna dire che la Barbieri, la quale incominciò la propria carriera giovanissima e l'ha terminata praticamente in età molto avanzata, poco tempo prima di morire qualche anno fa, è stata spesso (e giustamente) legata proprio a questo personaggio verdiano, da lei inciso almeno due volte nel giro di pochi anni, in altrettante edizioni complete dell'opera: a New York nel 1952 per la RCA e a Milano nel '56 per la EMI, in questo caso diretta da Herbert Von Karajan... e proprio da quest'ultimo disco è tratta la versione della "canzone zingaresca" radiotrasmessa quel pomeriggio di 46 anni fa. Prima di ascoltarla, leggiamo insieme i versi del librettista Salvatore Cammarano:

Azucena (canta: gli Zingari le si fanno a lato.)
Stride la vampa ! - la folla indomita
Corre a quel fuoco - lieta in sembianza:
Urli di gioia - intorno echeggiano:
Cinta di sgherri - donna s'avanza !
Sinistra splende - sui volti orribili
La tetra fiamma - che s'alza al ciel !

Stride la vampa - giunge la vittima
Nero vestita - discinta e scalza !
Grido feroce - di morte lèvasi;
L'eco il ripete - di balza in balza !
Sinistra splende - sui volti orribili
La tetra fiamma - che s'alza al ciel !


Radio Monteceneri (e così torniamo alle canzoni) dedica un breve spazio a Dalida e alle sue canzoni: due sono i 45 giri più recenti dell'artista italo-franco-egiziana, vittoriosa in occasione della finalissima di Partitissima, ed entrambi sono ben piazzati in classifica: in autunno è andata bene la versione italiana di un successo inglese firmato da Les Reed e Barry Mason e lanciato in versione originale da Engelbert Humperdinck, L'ultimo valzer.


Eguale successo di vendite sta riscuotendo il brano scritto apposta per Dalida (e per la succitata gara canora televisiva) dal duo romano I Girasoli, cioè Roberto Righini e Alberto Lucarelli, il suggestivo Dan dan dan:


E' appena giunta alla quinta puntata, ma sta raccogliendo entusiastici consensi La corrida, la trasmissione ideata da Corrado e Riccardo Mantoni che coinvolge artisti dilettanti; non funziona bene, invece, Partita doppia, nonostante l'ambizioso progetto di fondere canzoni e musica classica (da cui il titolo) e la scelta di affidarne la conduzione a Gianni Morandi, in quel momento impegnato con gli ultimi mesi di servizio militare a Pavia e quindi in grado di raggiungere il centro RAI di Milano, presso il quale si realizza la trasmissione. E' invece la sede di Torino, come ogni giorno, incaricata della messa in onda del programma musicale Juke-box, la cui emissione del 1° febbraio 1968 si apre con un pezzo scritto da un torinese, Domenico Serengay, per il complesso vicentino de Gli Scorpioni (esistevano già in Italia, prima dei ben più noti omonimi tedeschi, maggiori rappresentanti per i paesi extra-anglosassoni, almeno sotto il profilo dell'origine geografica, dell'heavy metal, filone ancora in fase primordiale al tempo), Ragazza mia:


Che il Brasile sia musicalmente di moda anche in Italia lo dimostra pienamente un successone della precedente stagione estiva, Tristezza (per favore, va' via !) di Ornella Vanoni:


Mauro Lusini, il giovane chitarrista e cantautore toscano che nel '66 donò a Gianni Morandi la sua C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones, ha poi scritto e cantato, lanciandola l'anno prima in TV nel corso del programma Giovani, un ottimo motivo che sarà presto ripreso dallo stesso Giberna (anche in spagnolo) e da una brava cantante siciliana, Aghiza Torre: La mia chitarra.


Dal 1964 Mina ripesca almeno una delle canzoni del Festival di Sanremo (specie quelle escluse) da lei gradite. In attesa che, quella sera, si aprano le ostilità per l'edizione 1968, viene trasmesso uno dei due brani scelti dalla Tigre l'anno prima, esattamente la sfortunata Quando vedrò:


Anche lei sarà di scena quella sera a Sanremo con una canzone di Don Backy dal titolo Casa bianca: per intanto va in onda la sua interpretazione più recente, Sono innamorata (ma non tanto), firmata da Sergio Endrigo, suo autore preferito: a Juke-box c'è l'indimenticabile Marisa Sannìa ! ! !


I quarti d'ora promozionali delle case discografiche vedono quel giorno di scena per prima la Phonocolor-Cellograf, etichetta che esiste dal 1960 e che è di proprietà del musicista mantovano Gino Mèscoli. Essa può contare su svariate etichette, come la Primavera, specializzata nel genere liscio, e soprattutto la Style. Ritiratosi dalle scene canore John Foster, tornato a essere definitivamente Paolo Occhipinti, giornalista del settimanale Oggi, ci sono nuovi artisti che tengono alta la bandiera di questa casa discografica. Si dice un gran bene di due ragazzi napoletani che cantano e suonano la chitarra (uno di essi anche il violino), di nome Francesco Romano (Franco IV) e Francesco Calabrese (Franco I): l'estate del 1968 segnerà il loro trionfo, ma intanto essi si sottopongono al giudizio di pubblico e critica con il brano Odio me.


La propria origine legata all'antica Ichnusa è evidenziata nel nome d'arte, Leo Sardo: oltre a cantare la graziosa Panna, cioccolato e fragola, che lo ha rivelato nel 1966, egli si è cimentato in versioni italiane di successi nordamericani come Cryin' time di Ray Charles ("Questa sera come sempre") e Groovin', la bella canzone d'atmosfera lanciata da un complesso formato in parte da italo-americani, gli Young Rascals.


...e qui ci interrompiamo, come sempre avviene nei post d'argomento radiofonici, divisi solitamente in due parti per maggior comodità. Nei giorni a venire completeremo il panorama delle radiodiffusioni del 1° febbraio 1968, non mancando naturalmente di documentarvi, anche con alcuni inserti originali dal vivo, le principali fasi della prima serata del 18° Festival della Canzone Italiana.

A tutti voi l'augurio di una felice domenica (Candelora, ma nell'inverno siamo ben dentro, viste le condizioni atmosferiche prettamente... autunnali) ! ! ! 

CBNeas

A Barbara A. (alias Dolores Claiborne)
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Una ricostruzione storica tra le più precise della televisione italiana è il

LUNARIO DEI GIORNI DI TELE
di Cesare Borrometi
                             

  La TV degli anni d'oro come non è stata mai narrata


Con il passare degli anni crescono sempre più la nostalgia e l'interesse per la vecchia TV di qualità: appositi canali digitali, siti Internet dedicati, pubblicazioni periodiche, tanto nelle edicole quanto nei negozi specializzati; DVD contenenti, tutte o in parte, storiche trasmissioni di ieri, libri a carattere storico-rievocativo godono di un pubblico scelto, appassionato e spesso anche esigente. Eppure c’era una lacuna da colmare: un almanacco, un lunario che raccogliesse, giorno per giorno, una vasta gamma di programmi di quel periodo d’oro, dal varietà allo sceneggiato, dalla pubblicità all’informazione, dalla TV dei ragazzi al teatro e alla cultura, lo sport e via dicendo. In tutto 366 titoli, uno per ogni giorno dell’anno, scelti in base alla relativa data di trasmissione (o di inizio serie per i programmi a puntate) o ad eventi particolari atti a determinarne il successo, e corredati da schede tecniche, presentazioni e commenti. Questa lacuna viene oggi colmata da Cesare Borrometi, ideatore di una formula che senz’altro cambierà il modo di gestire la storiografia sull’argomento: fermo intendimento dell’autore è di produrre nel tempo ulteriori libri del genere, fornendo all’appassionato, allo studioso e al curioso un panorama il più possibile preciso dei giorni, dei mesi e degli anni che hanno visto sbocciare trasmissioni e personaggi di fama del “piccolo schermo" da riscoprire e rivalutare.



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