lunedì 3 marzo 2014

Domenica 28 febbraio 1954



TELEVISIONE

11,00  SANTA MESSA
11,30  RUBRICA RELIGIOSA

14,30  ARRIVI E PARTENZE
           Interviste a illustri personalità a cura di Mike Bongiorno e Armando Pizzo
           Realizzazione di Antonello Falqui e Piero Turchetti
14,45  ORCHESTRA DELLE 15
           con la partecipazione di Canzio Allegriti e i suoi solisti, del cantante Michele Montanari e del Trio Wolmer
           Realizzazione di Stefano De Stefani
15,15  CARNEVALE DI VIAREGGIO
           Festa di Burlamacco, corso mascherato
           Telecronaca diretta del corteggio di Sua Maestà Re Carnevale lungo i viali a mare
16,10  POMERIGGIO SPORTIVO
           Telecronaca diretta di un avvenimento agonistico
17,30  BUON VIAGGIO, PAOLO !
           di Gaspare Cataldo
           Sceneggiatura di Pier Benedetto Bertòli
           Con Adriano Rimoldi, Laura Solari, Anna Maria Alegiani, Giulia Lazzarini
           Regia di Camillo Mastrocinque
19,00  AVVENTURE DELL'ARTE
           Masaccio, Masolino e i Lippi nella cappella Brancacci a Firenze
           a cura di Tina Marzi Ciotti

20,45  CINESELEZIONE
           Rivista settimanale di attualità e varietà realizzata in collaborazione tra
     -     La Settimana Incom
     -     Film Giornale Universale
     -     Mondo Libero
           A cura di Sandro Pallavicini
           Presenta Nicoletta Orsomando
21,10  TELEGIORNALE: ULTIME NOTIZIE
           Direttore Vittorio Veltroni
21,15  Film da ricordare
           L'ONOREVOLE ANGELINA
           Regia di Luigi Zampa
           Produzione: Lux Film
           Interpreti: Anna Magnani, Nando Bruno, Ave Ninchi. Ernesto Almirante
23,00  LA DOMENICA SPORTIVA
           Risultati, cronache filmate e commenti sui principali avvenimenti della giornata.
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Tornano le origini della televisione italiana, o meglio, i primi palinsesti ufficiali legati al piccolo schermo: andiamo quindi indietro di sei decenni precisi e occupiamoci di ciò che venne offerto al non ancora numerosissimo pubblico in occasione della domenica del Carnevale di quell'anno. Prima di entrare nel vivo dei programmi, però, ci sembra giusto citare, anche attraverso uno scatto fotografico che la riguarda, un'annunciatrice torinese che forse già a inizio '54 aveva dato le dimissioni per ragioni sentimentali (era in procinto di sposare un giovane medico catturato dalla sua bellezza), ma che è stata sempre chiamata in causa, almeno sino agli anni Novanta (è morta ai primi del secolo corrente: 2001 o 2003 ? Le fonti non sono chiare al riguardo), nei vari eventi celebrativi di Mamma TV come pioniera, o meglio testimone diretta dei primi esperimenti di rilievo, effettuati a Torino e coordinati dal commediografo canavesano Sergio Pugliese a partire dal 1952: Olga Zonca.
Ragazza assai graziosa, forte di un riconoscimento ottenuto in un concorso di bellezza a livello nazionale tenutosi un'estate a Rapallo, dizione caratterizzata da una voce elegante, solo venata qua e là da una leggera inflessione piemontese, Olga Zonca viene pure ricordata quale cavia di un riuscito esperimento tecnico, consistente nell'applicare la tecnica fotografica della parallasse per ridurre le proporzioni del volto, appunto, della giovane annunciatrice. In futuro la parallasse sarà utilizzata anche per procedimenti opposti: a beneficiarne saranno, per esempio, le gambe di Raffaella Carrà, che saranno ingrandite rispetto al naturale (per la gioia dei numerosi ammiratori).

La foto della Zonca ci introduce quindi ai programmi di domenica 28 febbraio 1954, tutti interessantissimi e degni di menzione. A parte il tele-precetto festivo mattutino, è alle 14,30 che s'incomincia con un programma che è partito a fine '53 segnando il debutto televisivo di un presentatore e giornalista italo-americano, scoperto da Vittorio Veltroni (che s'imbattè in lui quando curava servizi dal nostro Paese per un'emittente radiofonica di New York in lingua italiana) e che ha già fatto qualcosa per RadioRAI: la trasmissione s'intitola Arrivi e partenze e va in onda da Milano; il presentatore è, ça va sans dire, Mike Bongiorno, utile soprattutto per intervistare le personalità di lingua inglese che, di passaggio nel capoluogo lombardo, vengono invitate in studio. L'allestimento viene alternativamente curato da Antonello Falqui, il futuro re del varietà, e da Piero Turchetti, che un giorno diventerà il regista preferito di Mike... ma saremo già negli anni '70.
Da Milano la linea passa a Torino per un programma musicale, L'orchestra delle 15: artisti di successo, guidati da un musicista che cambia di volta in volta, si alternano a scenette comiche. Anche gli attori, i registi  e i presentatori (tra i quali un giovane Febo Conti) di questa trasmissione sono intercambiabili: quel giorno in cabina di regia c'è un giovanotto di nemmeno venticinque anni, Stefano De Stefani, figlio del commediografo Alessandro e fratello dell'esperta di letteratura mondiale Anna detta Nanni. Si esibiscono il complesso di un certo Canzio Allegriti, che nulla dice al pubblico di oggi; il Trio Wolmer (i fratelli Beltrami, due ragazze e soprattutto il già affermato fisarmonicista Wolmer, appunto); infine un cantante pugliese attivo già ai tempi dell'EIAR e in cerca di un rilancio attraverso la neonata televisione, Michele Montanari, il cui maggior successo ci riporta indietro di altri quattordici anni, all'estate del 1940:


Prima di questa celeberrima e tristemente nota canzone di regime, Montanari si era fatto notare per delle interpretazioni di pezzi davvero moderni in fatto di scrittura, valorizzati ulteriormente dagli arrangiamenti di Pippo Barzizza, senza ombra di dubbio più avanti di tutti rispetto ai suoi non meno grandi colleghi direttori delle orchestre della Radio (maiuscola d'obbligo... parliamo della stagione d'oro, la seconda metà degli anni Trenta). E' il caso della canzone che segue, dal titolo E poi...:


Anche Appuntamento sembra composta appena ieri... invece sono passati ben 75 anni...


In effetti, per Michele Montanari queste apparizioni televisive serviranno a poco... di lui non si saprà più alcunchè o quasi e pertanto l'unica via possibile da seguire sarà, come per molti suoi epigoni in voga tra le due guerre, quella di cantare per gli italiani all'estero.

Da non perdere il programma che segue: per la prima volta (e tale tradizione verrà mantenuta almeno fino agli anni Ottanta: poi subentrerà una fallimentare Lotteria abbinata all'evento e quindi si perderà un po' tale abitudine) una squadra esterna della televisione è presente a Viareggio per riprendere il classico corteo (o "corteggio" in maschera) del  secondo Carnevale più bello e famoso d'Italia, i cui carri, realizzati in cartapesta, spesso e volentieri ammiccano all'attualità sociale o politica che sia.
Certo, di quella diretta televisiva non c'è più traccia, ma non c'è da preoccuparsi: qualche anno fa è stato recuperato un filmato amatoriale, girato addirittura a colori (cosa che pochi potevano permettersi, sessant'anni fa), che documenta il Carnevale versiliano 1954 nei propri caratteri generali; tali immagini sono state sonorizzate con musiche dei giorni nostri e con qualche parola di commento e quindi inserite su YouTube. Sicuramente alcune situazioni vennero riprese in diretta anche dalle telecamere in quella lontanissima domenica oggetto del nostro post, per cui possiamo dire benissimo di non uscire fuori tema se proponiamo tale reperto in funzione sostanzialmente sostitutiva:


Non esistendo ancora l'ampex ed essendo laboriosa la ripresa attraverso il vidigrafo, le compagnie che mettono in scena per la TV un lavoro di prosa recitano due volte, in diretta da studio: la prima è il venerdì sera, mentre la replica è la domenica pomeriggio. In quella fine di settimana va in onda una commedia abbastanza nuova dal punto di vista della realizzazione, Buon viaggio, Paolo ! di Gaspare Cataldo, adattata per il piccolo schermo da Pier Benedetto Bertòli. Si tratta di un lavoro assai frequentato dalla TV nel corso degli anni: poco dopo ne verrà realizzata un'altra edizione, quindi sarà negli anni '70 che ne verrà prodotta un'altra con la strepitosa coppia Giuliana Lojodice-Aroldo Tieri e l'insolita regia di Guido Stagnaro una volta tanto al servizio dei grandi anzichè dei bambini come al solito. Qui è invece un regista cinematografico tra i più popolari, Camillo Mastrocinque, a giocarsi la carta della televisione puntando su una commedia amara in cui è praticamente il flashback a farla da padrone, così come è il Mattino dal Peer Gynt del compositore norvegese Edvard Grieg (scritto a propria volta per un altro dramma, quello di Heinrik Ibsen) a costituire un imprescindibile richiamo musicale nel corso della vicenda:


Infine, prima di una sorta di "pausa cena", il lungo pomeriggio domenicale davanti al video si conclude con un nuovo documentario della benemerita serie culturale Avventure dell'arte. Ci si trasferisce quindi nella Chiesa del Carmine di Firenze ed esattamente nella Cappella Brancacci, affrescata da grandi artisti del Rinascimento, precisamente Masolino da Panicale e Masaccio, entrambi di San Giovanni Valdarno, e Filippo Lippi. C'è da sottolineare come i due grandi sangiovannesi facessero proprie, trasferendole nella pittura (e Masaccio in particolare), le concezioni architettoniche del Brunelleschi e quelle scultoree di Donatello, dimostrandole proprio in questi meravigliosi affreschi, in gran parte ispirati alle storie di San Pietro (come l'Elemosina e il Tributo). Scriverà nel 1962 l'illustre storico dell'arte Franco Mazzini: "(Masolino) si rivela pittore elegante e delicato: le sue figure, contegnose e freddine, rispondono pienamente a un gusto decorativo da cui esula completamente ogni intenzione di interiorità spirituale. Ma anzichè evolversi, a contatto col genio innovatore di Masaccio, Masolino si rifugia sempre più ostinatamente nei canoni della tradizione (...) Masaccio muove sicuro alla conquista dello spazio, collocandovi le figure secondo una prospettiva che non è affatto il risultato di un freddo calcolo geometrico, ma appassionata rivendicazione della personalità umana. La linea, la luce, il colore si volgono unicamente all'esaltazione di questa umanità da lui così profondamente e sinceramente sentita. E la realtà delle figure masaccesche è una realtà drammatica che trae la sua più toccante verità da una consapevolezza nuova del dolore umano; ma a fianco delle tragiche figure di Adamo ed Eva cacciati dal Paradiso terrestre, ecco adergersi il Cristo del Tributo, nobilissima traduzione umana di tutto un repertorio di soggetti sacri".
(in Capolavori nei secoli, vol. 5- Dal tardo Gotico al Rinascimento, Fratelli Fabbri Editori, Milano, 1962, pagg. 53-54)

Non abbiamo il documentario che si vide in TV quella lontanissima domenica sera; tuttavia, visto che la sostanza, in fondo, non cambia, ci affidiamo a un filmato dei nostri giorni che ci permette di ammirare gli affreschi della Cappella Brancacci, se possibile, ancor meglio che nel 1954, grazie a più razionali opere di restauro avvenute in decenni più recenti:


Le trasmissioni riprendono alle 20,45 con la seconda puntata del nuovo rotocalco domenicale Cineselezione, con cui si fa il punto sulla settimana appena trascorsa e sui fatti più importanti o più curiosi colti dall'implacabile cinepresa.  Ci sono tanti argomenti da trarre dalle due pizze delle edizioni de La Settimana Incom che stanno girando i cinema d'Italia in quei giorni e che vengono riassunte televisivamente, per l'appunto, in questa nuova Cineselezione. Partiamo dal varo, presso i cantieri navali di Monfalcone, della motocisterna Taormina:


Politica estera: nessun risultato concreto è emerso dalla conferenza di Berlino tra Stati Uniti, Unione Sovietica, Gran Bretagna e Francia, conferenza convocata per analizzare i problemi dell'Europa in uno scenario di "guerra fredda" sempre più lampante.


Paesaggio squisitamente invernale a Capracotta, in Abruzzo e Molise (allora le due regioni erano, come si sa, una sola: questa località, che conta meno di mille abitanti, si trova, in realtà, in Molise):


Rassegna di stelle dello spettacolo del periodo, in procinto di partecipare al Rally del Cinema di Sanremo:


Anche allora, nonostante gli insediamenti industriali che si intravedono in alcune aree, la Sicilia punta sulla risorsa più importante del proprio territorio, il turismo: 


Rapida galleria dei tredicisti della settimana al Totocalcio:


Resistono alle mode musicali che arrivano dalle Americhe i cantastorie, punta di diamante del nostro folklore:

        

...e a proposito di America, guardate un po' cosa succede in Flòrida:


Carosello di curiosità internazionali:

 

Per finire, in attesa che arrivi dall'America del Nord una variante denominata rock'n roll destinata a fare epoca soprattutto in un contesto sociale, ecco il be-bop, ballo del momento e oggetto anche di un torneo internazionale svoltosi a Milano:

  

Ci fermiamo un attimo per un "consiglio per gli acquisti" tutto nostro:
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Di Cineselezione si parla in



LUNARIO DEI GIORNI DI TELE
di Cesare Borrometi 
 La TV degli anni d'oro come non è stata mai narrata
che sarà presentato
Giovedì 13 marzo 2014, alle 17,00, presso il

MoviMente - Biblioteca Civica di Chivasso (TO)

                           


Con il passare degli anni crescono sempre più la nostalgia e l'interesse per la vecchia TV di qualità: appositi canali digitali, siti Internet dedicati, pubblicazioni periodiche, tanto nelle edicole quanto nei negozi specializzati; DVD contenenti, tutte o in parte, storiche trasmissioni di ieri, libri a carattere storico-rievocativo godono di un pubblico scelto, appassionato e spesso anche esigente. Eppure c’era una lacuna da colmare: un almanacco, un lunario che raccogliesse, giorno per giorno, una vasta gamma di programmi di quel periodo d’oro, dal varietà allo sceneggiato, dalla pubblicità all’informazione, dalla TV dei ragazzi al teatro e alla cultura, lo sport e via dicendo. In tutto 366 titoli, uno per ogni giorno dell’anno, scelti in base alla relativa data di trasmissione (o di inizio serie per i programmi a puntate) o ad eventi particolari atti a determinarne il successo, e corredati da schede tecniche, presentazioni e commenti. Questa lacuna viene oggi colmata da Cesare Borrometi, ideatore di una formula che senz’altro cambierà il modo di gestire la storiografia sull’argomento: fermo intendimento dell’autore è di produrre nel tempo ulteriori libri del genere, fornendo all’appassionato, allo studioso e al curioso un panorama il più possibile preciso dei giorni, dei mesi e degli anni che hanno visto sbocciare trasmissioni e personaggi di fama del “piccolo schermo" da riscoprire e rivalutare.



MEF Firenze Libri - Pagine: 330

Prezzo: Euro 29,00




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Riprendiamo il nostro discorso sulle trasmissioni televisive di domenica 28 febbraio 1954: in coda a Cineselezione va in onda quello che oggi definiremmo un notiziario flash, un rapidissimo telegiornale domenicale con i fatti più importanti della giornata, tra i quali la questione egiziana. La nuova Repubblica dell'Africa Settentrionale è adesso guidata anche ufficialmente dalla coppia che caldeggiò l'abbattimento della vetusta monarchia: Naguib e Nasser. Prendiamo a prestito La Settimana Incom di quindici giorni dopo per mostrarvi il relativo contributo filmato inerente all'avvenimento:

                          

La serata prosegue con un film del 1947 che, rivisto oggi, sembra proprio senza tempo: si tratta de L'onorevole Angelina, un dramma sociale diretto da Luigi Zampa e interpretato da una superba Anna Magnani (qui anche in veste di co-sceneggiatrice), affresco ottimamente riuscito di un neorealismo post-bellico dalla parte della gente comune, specialmente semplice e tutt'altro che agiata, ma in cerca di una giusta riscossa ampiamente motivata. La trama prende spunto da un vero episodio accaduto a Roma: una donna aveva preso a cuore, anche raccogliendo le amiche e le conoscenti del proprio quartiere, i problemi in cui tutte quante (e i rispettivi nuclei familiari con loro) si dibattevano e tutti quanti le suggerivano di arrivare fino in fondo, candidandosi al Parlamento, ma ella rispose umilmente: "Vorrei tanto seguire il consiglio datomi da più persone, ammirate per la mia combattività nell'affermare i diritti di tutti noi, ma per diventare onorevole non basta certo quel poco di studi che ho fatto, sapendo io a malapena leggere, scrivere e fare di conto". Ebbene, Zampa, Piero Tellini e Suso Cecchi D'Amico partono da quella notizia e la sviluppano in modo verosimile, ambientando la vicenda in uno dei quartieri dell'estrema periferia romana, ossia Pietralata, sulla Tiburtina.

L'onorevole Angelina viene presentato in anteprima a Venezia nel settembre del 1947 e Anna Magnani si aggiudica, prima attrice italiana della storia, una meritatissima Coppa Volpi per la caratterizzazione profonda della protagonista:


Vediamo una delle scene più importanti dell'intero lungometraggio, quello dell'assedio spontaneo delle donne di Pietralata, capeggiate da Angelina Bianchi, nella drogheria più vicina, gestita da un signore arricchitosi con la borsa nera durante il conflitto appena concluso, rivendicando il loro diritto a un piatto di pasta per loro e soprattutto per i loro cari, a cominciare dai figli:


Un'alluvione crea non pochi disagi a Pietralata: i poveri tuguri delle famiglie sono allagati e quindi Angelina, assieme alle altre signore, decide di occupare abusivamente gli alloggi di un palazzo moderno in costruzione per conto dell'impresa di un certo Commendator Callisto Garrone. Quest'ultimo, però, non sporge denuncia e anzi garantisce un appartamento per la famiglia Bianchi. Sembra fatta, tanto che da qui nasce l'idea delle popolane di convincere Angelina a mettersi in politica:


Certa del fatto che l'imprenditore, non appena le case saranno pronte del tutto, affitterà queste ultime a lei e alle rivoltose, Angelina invita queste ultime a tornare nei vecchi appartamenti. Durante una cena in casa Garrone, però, ella si accorge che il Commenda ha ben altre idee in testa: la donna non esita a dire in faccia quello che pensa. Contestata dalle compagne, ella riprova a occupare l'alloggio in costruzione e stavolta scatta la denuncia a suo carico, con tanto di arresto. Sarà però il figlio di Garrone, innamorato di Annetta, figlia maggiore di Angelina, a togliere la castagna dal fuoco, convincendo il padre a soprassedere e a far scarcerare la donna, mantenendo realmente la vecchia promessa che pareva disattesa.
Tornata a Pietralata, Angelina dice basta all'impegno politico e riprende la vita di sempre, con il lavoro di sarta, ma di sicuro in una casa nuova e più confortevole.

Il ruolo di Filippo, il ragazzo che per amore di Annetta evita che il padre faccia una mascalzonata ulteriore ai danni della protagonista, è curiosamente diviso tra due attori: inizialmente Zampa sceglie sul set Aldo De Franchi, ma il calabrese non soddisfa affatto Anna Magnani, che ne discute animatamente con il regista. Viene perciò preso casualmente un giovanotto toscano di 24 anni che un giorno diventerà regista acclamato in tutto il mondo, un certo Franco Zeffirelli... e nascerà una grande amicizia tra quest'ultimo e Nannarella... 

Sembra però che, in sede di montaggio, alla fine risultino presenti entrambi i Filippo: lo dimostra questa clip che un esperto filmografo ha inserito su YouTube e che noi con gran piacere vi presentiamo.


L'intensa domenica televisiva si chiude con il riassunto degli eventi agonistici della giornata, a partire dal quinto turno di ritorno del campionato di calcio di serie A e in particolare dalla partita disputatasi allo Stadio di Campo di Marte tra Fiorentina e Internazionale, due quotatissime aspiranti allo scudetto finale. Vediamo come è andata attraverso il filmato tratto (ancora una volta) da La Settimana Incom:


Una curiosità: le immagini dell'andata a San Siro, vinta dai nerazzurri per 2 a 1, avevano ufficialmente inaugurato, l'11 ottobre 1953, proprio La domenica sportiva, incominciando una storia che continua felicemente ancor oggi, dopo sessant'anni e mezzo. Ci sembra giusto qui rammentare che la DS di quel 28 febbraio 1954 è da considerarsi la numero 21 a tutti gli effetti e non la numero 9 "ufficiale", contrariamente a quanto circola da più parti, in cui vengono ritenute a torto sperimentali le prime dodici edizioni.

Proprio dall'archivio de La domenica sportiva sono invece tratti i due spezzoni che seguono: il primo riguarda il successo della Juventus per 1 a 0 a Marassi, in casa della Sampdoria.


A San Siro, invece, il Milan batte il Napoli per 3 a 2: dal momento che l'inserto da noi reperito documenta solo le tre segnature rossonere, sarà bene ripassare la successione effettiva delle reti. Vantaggio partenopeo al 13' del primo tempo con Ciccarelli, su passaggio di Amadei. Pareggio milanista al 21' con Nordahl, mentre alla mezz'ora l'arbitro Bellè di Venezia s'inventa un rigore per i lombardi: calcia Liedholm e non fallisce. Le proteste campane non sono indifferenti... il guaio è che la moviola, in quel tempo, è usata solo nelle salette di montaggio e nessuno pensa ancora di adoperarla in contesti strettamente sportivi. Ad ogni modo, il valzer milanista è completato da Beraldo, all'inizio della ripresa... via intanto alle immagini...


Accorcerà le distanze al sesto della ripresa ancora Giovanni Ciccarelli: il marchigiano corregge in rete un colpo di testa del compagno di squadra Jeppson, lo svedese per il cui acquisto il presidente del sodalizio azzurro, Achille Lauro, ha sborsato un sacco di milioni (mai prima di quell'occasione un calciatore era stato acquistato praticamente a peso d'oro). 
Vi mostriamo una fotografia di Ciccarelli, morto a 70 anni nel 1997:


Tra gli altri risultati, ricordiamo la divisione della posta, allo Stadio Filadelfia di Torino, tra i granata e la Roma: 1 a 1, con vantaggio giallorosso di Egisto Pandolfini e pareggio del Toro siglato da Quinto Bertoloni. Stesso risultato all'Olimpico di Roma tra Lazio e Bologna, anche qui con il vantaggio ospite (marcatore la giovanissima rivelazione Giulio Bonafin) e il pareggio biancoceleste determinato da un'autorete del danese Ivan Jensen susseguente a un calcio piazzato battuto da Vittorio Bergamo. C'erano anche importantissimi scontri-salvezza: l'Atalanta ha sconfitto il Genoa di misura (rete di Adriano Bassetto); parità al Moretti tra Udinese e Novara, una volta di più per 1 a 1 (fa tutto l'azzurro Renato Miglioli: il vantaggio per i suoi e l'autogol pro-friulani), come pure alla Favorita tra le ultime della classe, Palermo e Triestina (passano subito gli alabardati giuliani con il danese Erling Soerensen; sarà Francesco La Rosa a siglare nella ripesa il pareggio per i rosanero siciliani). Infine la Spal batte in casa il Legnano per 1 a 0 (decide su rigore lo svedese Dan Ekner).

Abbiamo così concluso: ci scusiamo se i nostri post attualmente sono tornati a non essere così puntuali, ma cause di forza maggiore ci impediscono di dedicarci alla loro confezione in breve tempo. Ad ogni modo, vi ringraziamo come sempre per l'affettuosa e cortese attenzione e vi diamo appuntamento senz'altro al nuovo imminente intervento.

A presto ! ! !

CBNeas

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