giovedì 11 aprile 2013

Mercoledì 9 aprile 1969



NAZIONALE

           trasmissioni scolastiche

           La RAI-Radiotelevisione Italiana, in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione, presenta
           SCUOLA MEDIA
10,30  MATEMATICA
           Prof.ssa Dora Nelli
           L'ideogramma
           (Replica)
11,00  ITALIANO
           Prof. Giulio Morelli
           Incontro con il teatro
           SCUOLA MEDIA SUPERIORE
11,30  STORIA
           Prof. Luciano Cafagna
           L'Inghilterra dall'Impero al Labour Party
           (Replica)
12,00  CHIMICA
           Prof.ssa Giuseppina Primavera 
           La corrosione dei metalli

           meridiana

12,30  SAPERE
           Orientamenti culturali e di costume
           coordinati da Silvano Giannelli
           Una lingua per tutti
           Corso di francese
           a cura di Biancamaria Tedeschini Lalli
           Realizzazione di Salvatore Baldazzi

           18a trasmissione
           (Replica)
13,00  TANTO ERA TANTO ANTICO
           Antiquariato e costume
           a cura di Claudio Balit
           Presenta Paola Piccini
13,25  PREVISIONI DEL TEMPO
           In studio Edmondo Bernacca
           BREAK (Birra Peroni - Budini Lombardi)
13,30 - 14,00  TELEGIORNALE

          trasmissioni scolastiche

14,30  RISPOSTE DI TVS
15,00  (REPLICA DEI PROGRAMMI DEL MATTINO)

           per i più piccini

17,00  GIOCAGIO'
           Rubrica realizzata in collaborazione con la BBC
           Presentano Lucia Scalera e Nino Fuscagni
           Regia di Marcella Curti Gialdino
17,30  SEGNALE ORARIO
           TELEGIORNALE
           Edizione del pomeriggio
           GIROTONDO (Total - Prodotti Mellin - Gori e Zucchi Uno-A-Erre - Cioccofrutto Althea)

           la TV dei ragazzi

17,45  IL LEONE DI SAN MARCO
           Un secolo di storia veneziana
           Originale televisivo di Tito Benfatto e Gianni Pollone
           Pericolo dal mare (1767)
           Con Mario Bardella, Mario Valdemarin, Mico Cundari, Mauro Barbagli, Adolfo Geri, Marisa Fabbri.
          Voce narrante di Fabrizio Casadio
          Scene di Andrea De Bernardi
          Costumi di Rita Passeri
          Regia di Alda Grimaldi

         ritorno a casa

           GONG (Salvelox - Invernizzi Milione)
18,45  OPINIONI A CONFRONTO
           a cura di Gastone Favero
19,15  SAPERE
           L'opera ieri e oggi
           a cura di Luciano Alberti e Vittoria Ottolenghi

           ribalta accesa

19,45  TELEGIORNALE SPORT
            TIC - TAC (Nuovo Aiax Biologico - Cera Emulsio - Oro Pilla - Moplen - Bagno schiuma Doktibad - Fibra detergente Lucidella)
            SEGNALE ORARIO
            NOTIZIE DEL LAVORO E DELL'ECONOMIA
            CRONACHE ITALIANE
            ARCOBALENO (Aperitivo Biancosarti - Tonno Star - Manifatture Cotoniere Meridionali - Gradina - Zoppas - Magnesia S. Pellegrino)
            IL TEMPO IN ITALIA
            In studio Nicoletta Orsomando
20,30   TELEGIORNALE
            Edizione della sera
            CAROSELLO
            (1) Veramon Confetto - (2) Amaro Cora - (3) Pneumatici Cinturato Pirelli - (4) Braun Sixtant - (5) De Rica
             I cortometraggi sono stati realizzati da: 1) Arno Film - 2) Camera Uno - 3) Gamma Film - 4) Camera Uno - 5) Pagot Film

21,00   LA PACE PERDUTA
            di Hombert Bianchi
            Realizzazione di Amleto Fattori
            DOREMI' (Olio semi Lara 4 Stelle - Ferrarelle - Colori Boero)
22,00   MERCOLEDI' SPORT
            Telecronache dall'Italia e dall'estero
             REGGIO CALABRIA: PUGILATO
             BURRUNI - VETROFF
             per il titolo europeo dei pesi gallo
             Telecronista Paolo Rosi
23,00    TELEGIORNALE
              Edizione della notte

SECONDO

19,00   SAPERE
            Orientamenti culturali e di costume
            coordinati da Silvano Giannelli
            Una lingua per tutti
            Corso di inglese
            a cura di Biancamaria Tedeschini Lalli
            Realizzazione di Giulio Briani

            35a trasmissione

            TRASMISSIONI IN LINGUA TEDESCA
                     PER LA ZONA DI BOLZANO
     
                                SENDER BOZEN

             SENDUNG IN DEUTSCHER SPRACHE

20,00  TAGESSCHAU
20,10  AUF DER FLUCHT
           Zwischenfall in Black Moccassin
           Abenteuerfilm mit David Janssen
           Regie: Laslo Benedek

21,00  SEGNALE ORARIO
           TELEGIORNALE
           Edizione del 2°
           INTERMEZZO (Panten Hair Spray - Alka Seltzer - Confetti Saila alla menta - Biscotti Colussi Perugia - Vino Folonari - Silan)
21,15  IL COMANDANTE
           Film - Regia di Paolo Heusch
           Int. : Totò, Andreina Pagnani, Franco Fabrizi, Linda Sini, Luciano Marin, Britt Marie Eklund
           Prod.: Cinematografiche Mediterranee - Incei Film
           DOREMI' (Santarosa - Brandy Stock 84)
23,00  L'APPRODO
           Settimanale di lettere ed arti
           a cura di Antonio Barolini, Giorgio Ponti, Franco Simongini
           con la collaborazione di Geno Pampaloni, Roberto M. Cimnaghi, Walter Pedullà

           Presenta Maria Napoleone
           Regia di Siro Marcellini

TSI - SVIZZERA

18,00  IL SALTAMARTINO
           Programma per i ragazzi a cura di Mimma Pagnamenta
           Marco Cameroni presenta
           PRIMO PIANO
18,30  L'AVVENTURA DEL CIELO
           Storia dell'aviazione a cura di Manfredo Marazza
18,45  IL CARISSIMO BILLY
           Telefilm
           La pipa   
19,10  TELEGIORNALE      1a edizione
19,15  TV-SPOT
19,20  CACCIA E PESCA
           Documentario
           Uno strano viaggio subacqueo
           (A COLORI)
19,45  TV-SPOT
19,50  IL PRISMA
           La revisione del codice penale
20,15  TV-SPOT
20,20  TELEGIORNALE    Edizione principale
20,35  TV-SPOT
20,40  SOTTO ACCUSA
           Telefilm
           La resa dei conti
           Con Ben Gazzara, Chuck Connors, Cesare Danova, John Kerr
           Regia di Robert Butler
21,55  RITRATTI
           Essere uomini
           Incontro con Vercors
           Realizzazione di Frans Buyens
22,45  FESTIVAL DEL JAZZ DI MONTREUX 1968
           Orchestre svizzere: Sextet Olivier Berney (Losanna). Quartet Jean-François Boillat (Ginevra). The Quintet (Berna). Jazz A 4 (Nyon)
23,10  TELEGIORNALE     3a edizione
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Austero, ufficiale, distinto: questo può dirsi di Marco Raviart, l'annunciatore dalla voce calda e bassa che per vent'anni ha letto il Telegiornale dando ad esso il giusto tono. Nato a Parigi da padre francese e madre italiana (romana, crediamo), Raviart non ha soltanto lavorato in RAI, ma anche per la Radio Vaticana (lo ricordiamo nei primi anni '80 quale lettore della nota introduttiva della tradizionale Messa domenicale ritrasmessa da Radiouno) e per le reti private, assieme al giovane collega Alberto Lori. Poi si è ritirato e, con la riservatezza che gli era consueta, si è goduto gli ultimi anni di vita.  
Rievocare queste figure inarrivabili di speakers (lato maschile delle Signorine Buonasera) è una cosa che facciamo con nostalgia e rimpianto, stufi di udire giornalisti che ad essi si sostituiscono quando si tratta di doppiare persone e personaggi che nei servizi dei notiziari parlano in lingua straniera (e anche un sordo capisce che chi parla è romano o milanese: non sarebbero meglio i sottotitoli ?), oppure di leggere gli spazi tra un'intervista e un'altra delle inchieste televisive. Ad esempio: la scorsa domenica sera abbiamo visto su RAITRE un ottimo e coraggioso servizio trasmesso nel corso di Report, il valido quanto discusso programma sulle magagne italiche a cura di Milena Gabanelli, in cui si parlava della crisi di Alitalia: tutto funzionava a pennello, grazie anche alla bravura di Giovanna Boursier, coraggiosissima giornalista (figlia d'arte: il padre Guido ha scritto per il Radiocorriere ed ha lavorato presso la redazione - cronaca della RAI di Torino) che però ha un solo, inesorabile difetto: un marcato accento piemontese... e alla fine tu, telespettatore medio, ti ricordi più della cadenza sabauda della giornalista che non delle cose serie, importanti e intelligenti che essa ha esposto nel testo da lei scritto. Ci fosse stata all'occorrenza un'annunciatrice professionista, atta ad imprimere, se così possiamo dire, una formale neutralità, forse l'argomento sarebbe rimasto più presente e marcato, senza distrazioni di sorta. Se pensiamo che una volta, 40 anni fa, perfino una voce destinata a rimanere popolarissima proprio per una dizione quasi insolita in RAI (una cadenza dal sapore quasi austroungarico), quella di Bruno Pizzul, veniva sostituita da quelle dei vari Alfredo Danti, Gino Capponi, Renato Brasili e Mario Malagamba per la lettura dei servizi che l'ex-calciatore friulano preparava per la Domenica sportiva...

Veniamo ai programmi televisivi della giornata di mercoledì 9 aprile 1969, una data che entrerà nella storia d'Italia a seguito di un evento particolare di cui ci occuperemo fra poco. Prima del TG delle 13,30 va in onda un programma abbastanza originale che oggi, con l'abbondare dei mercatini della fine-settimana e dei bric-a-brac, funzionerebbe benissimo. Nel '69, però, nessuno immagina che quel presente, quando diventerà passato prossimo o remoto, avrà l'onore di fregiarsi del titolo di modernariato, per cui ci si sofferma su mobili e oggetti d'arte, ovvero l'antiquariato più tradizionale. Nasce così un settimanale di scarso successo dal titolo Tanto era tanto antico, condotto da una certa Paola Piccini e curato direttamente dalla redazione del TG. Quel giorno si parla di statuine del presepe napoletano (la futura scrittrice Benedetta Cibrario è ancora una scolaretta del primo ciclo delle elementari... chissà se quel giorno è in visione e comincia magari a mostrare interesse per il tema che ella svilupperà circa 40 anni dopo con il romanzo Lo scurnuso...) e delle raffinate antiquarie fiorentine, intervistate dal loro concittadino Paolo Cavallina. Comunque, se oggi ci ricordiamo di Tanto era tanto antico è per via della buffa e spiritosa sigla musicale, cantata da Patrick Samson (è il lato B della vendutissima Soli si muore, con cui il cantante di Beirut si consacra definitivamente al pubblico giovane d'Italia):


Dunque, quel 9 aprile è una giornata molto importante e tragica: durante il TG delle 13,30 arrivano le prime immagini dei disordini avvenuti a Battipaglia, in provincia di Salerno, nel corso di una manifestazione di protesta per la chiusura di un tabacchificio. Due morti e moltissimi feriti hanno caratterizzato gli scontri tra gli operai e gli agenti di Polizia... si ripete così quanto accaduto nel dicembre precedente ad Avola, in Sicilia, in occasione di uno sciopero di braccianti agricoli... è la voce del Sud che tenta di levarsi alta in epoca di contestazione generale... un Sud che chiede, anzi, giustamente esige una modernità che non ottiene in quanto l'arretratezza fa comodo a tanti, forse troppi governanti...

Abbiamo trovato un breve documentario, a firma di Luigi Perelli e Giorgio Rambaldi, che racconta, non senza testimonianze di rilievo, quanto avvenne quel mattino:


Fa sempre piacere notare come i rapporti tra RAI e TSI siano molto stretti: oltre a collaborare assieme per servizi d'informazione (soprattutto sportivi), le due emittenti si palleggiano alcune serie straniere (soprattutto nordamericane) di telefilm, occupandosi alternativamente del doppiaggio in lingua italiana. Capita così di rivedere nello spazio per i più giovani dell'emittente elvetica italofona alcune pietre miliari che avevano allietato La TV dei ragazzi in precedenza, come Il carissimo Billy, storielle educative che descrivono le monellerie di un bambino californiano di nome Beaver (ma per maggior comodità da noi ribattezzato Billy, fors'anche ricordando la favoletta statunitense di Billy the Beaver, appunto). Eccone la sigla musicale:


La RAI altoatesina manda invece in onda, in lingua tedesca, Il fuggiasco, fortunata serie poliziesca con David Janssen nei panni di un medico ingiustamente condannato alla sedia elettrica perchè ritenuto falsamente colpevole dell'omicidio della moglie e che quindi deve trovare mille sotterfugi per sfuggire al boia. Il titolo germanico è Auf der flucht e di questa versione abbiamo almeno l'introduzione ad ogni singola puntata:


Al musicista di origine italiana Pete Rugolo, apprezzato jazzista nato vicino a Messina ma ben presto trasferitosi negli States con la famiglia, dobbiamo il ben noto motivo conduttore dell'intera serie:


Ed ora godiamoci (nell'originale inglese e non nella versione doppiata in tedesco) l'episodio che il pubblico sudtirolese e bolzanino ebbe modo di vedere quella sera sul Secondo Canale, Zwischenfall in Black Moccassin, titolo più accomodante del primigenio e drammatico Come watch me die ! (Vieni a vedermi morire !):


Altro telefilm nordamericano molto noto in Europa (e il cui episodio conclusivo va in onda proprio quella sera sulla TSI) è Sotto accusa (Arrest and Trial), ennesima serie poliziesca che rivela due attori recentemente scomparsi: l'oriundo siciliano Ben Gazzara e John Kerr (quest'ultimo morto proprio poche settimane fa e che rivediamo in un breve inserto tratto da questa ben nota produzione):


Passiamo ora ai consueti consigli per gli acquisti vintage:






...e allora, dal momento che ce l'abbiamo (sia pur privo del codino pubblicitario propriamente detto), godiamoci questo carosello con Gatto Silvestro e Titti, ridisegnati per l'Italia (secondo Marco Giusti volonterosamente, ma nulla di più rispetto allo stile - veramente all'avanguardia -  degli animatori originali d'Oltreoceano della Warner Bros.) dallo staff dello Studio Pagot ! E' forse l'unica volta, durante la lunga collaborazione (1965-1976) tra i personaggi più celebri dei Looney Tunes e l'industria conserviera alimentare emiliana, in cui il celeberrimo slogan No, su De Rica non si può ! viene modificato... ma non funzionerà e presto si ritornerà alle origini. Prima di Silvestro, però, vogliate assistere, in versione integrale, ad altri due caroselli andati in onda quella sera di 44 anni fa: una delle tante e divertenti disavventure della coppia composta dalla bizzarra Gaia Germani e dal serioso Giulio Bosetti per l'amaro Cora e un omaggio a Yurij Alekseèviç Gagarin, primo uomo mandato nello spazio nel 1961 (e scomparso nel marzo del 1968: vedi http://ilfocolare-radiotv.blogspot.it/2012/04/giovedi-28-marzo-1968.html), offerto dalle gomme pneumatiche per automobili della Pirelli:

                                    
                                  
Serata interessante su ambo i canali della RAI: sul Nazionale, il nuovo ciclo della serie storica La pace perduta, analisi documentaristica dei conflitti nel corso dei più recenti secoli, si sofferma quella sera sul ventennio di passaggio tra le due guerre e sui tre principali regimi totalitari europei, visti soprattutto attraverso i relativi meccanismi di propaganda per il consenso. Anche se non disponiamo esattamente di inserti tratti da questa trasmissione, siamo in grado di mostrarvi comunque filmati pertinenti al tema in essa trattato. Cominciamo quindi con un brevissimo frammento da un discorso di Iosif Stalin, rigoroso depositario del socialismo reale nell'allora URSS: nel dopoguerra, quando si rafforzerà da noi il PCI, i compagni romani lanceranno la famosa frase Addaveni' Baffone ! ! ! , non sapendo forse che da tempo il loro idolatrato mito, pur predicando benissimo (come si può arguire dal seguente filmato), ha razzolato piuttosto male, anche a scapito di vite umane (deportazioni in Siberia in primis).

                                    

In Italia, come ben sappiamo, quelli erano gli anni in cui c'era LUI, il trombone di Predappio, il quale era maestro nell'arte delle sviolinate (egli stesso se la cavava con l'archetto e il figlio già mostrava un certo talento al pianoforte), debitamente amplificate dai cinegiornali dell'Istituto Luce (oggi conservati e perfino pubblicati in formato DVD):


Inevitabile citare anche l'uomo più ignobile e crudele che la storia del mondo abbia mai annoverato nei secoli, quell'austriaco trasferitosi in Germania, capace di tutto, anche di affossare senza motivo uomini innocenti, arrivando a far girare un film pur di metterli in pessima luce. Vediamo questo spezzone tratto da un recente documentario trasmesso dalla RAI nell'àmbito della serie Correva l'anno... :

                                     

Veniamo a qualcosa di decisamente positivo che in quegli anni arriva dagli Stati Uniti d'America: rivediamo la trasvolata atlantica di Charles Lindbergh, datata 1927.


Sapevate che Rodolfo Valentino, nella sua purtroppo breve esistenza, era riuscito anche a incidere un disco come cantante ? Eccone la prova:


Sul Secondo, invece, ecco una delle prove meno comiche e più impegnate del Principe Antonio De Curtis, ovviamente per onorarne i due anni dalla scomparsa. Il comandante, girato nel 1963 da Paolo Heusch e tratto da un soggetto di Rodolfo Sònego, è anzi un film drammatico e amaro, di denuncia, diremmo: infatti l'argomento è sostanzialmente la crisi personale che le persone più mature spesso vivono al momento del pensionamento, con tentativi di rendersi sempre e comunque utili, ma rischiando di finire in seri pasticci, proprio come accade al Generale dell'Esercito Antonio Cavalli (il personaggio interpretato, per l'appunto, da Totò) una volta congedato dal Corpo d'Armata. Non si ride quasi per niente e si riflette molto: forse per questo è uno dei film di Totò meno noti.

Volevamo mostrarvi per intero il lungometraggio, ma non ce l'abbiamo fatta: limitiamoci perciò a due scene tratte dal primo tempo di questa pellicola (la cui deuteragonista è Andreina Pagnani, che impersona la Signora Francesca, moglie del militare e mercante d'arte). Vediamo il Generale Cavalli all'inizio del suo ultimo giorno di lavoro:


Eccovi ora un'altra celebre scena, quella della riunione condominiale in occasione della quale il vecchio militare, visto con ipocrita pietà dai casigliani, propone l'installazione di un parafulmine elettronico (che poi non servirà ad alcunchè, seminando il panico). Seguirà l'apparizione del Generale Cavalli nel pieno di un ricevimento organizzato dalla Contessa (interpretata da Linda Sini, attrice effettivamente appartenente a una nobile famiglia piemontese), tra persone altolocate (come una giovane nordamericana che contempla una riproduzione del celebre quadro di Pablo Picasso Guernica): inutile dire che il Nostro si sente come un pesce fuor d'acqua.


L'intellettuale palermitano Fulvio Abbate, che da tempo cura un'originale rubrica (dapprima televisiva, poi tv-web) dal titolo Teledurruti - La televisione monolocale, ha individuato e mostrato in tempi recenti la palazzina romana che venne scelta da Paolo Heusch per filmare le scene della riunione di condominio e del successivo incendio provocato dall'installazione del parafulmine di cui sopra:


 La serata si conclude con la ripresa diretta di un match di boxe dal valore storico: a 36 anni, il pugile sardo Salvatore Burruni, che da qualche tempo ha cambiato specialità passando dai pesi mosca ai gallo, viene sfidato dal francese Pierre Vetroff sul ring di Reggio di Calabria, conserva la relativa corona europea e annuncia il ritiro dallo sport attivo. Da quel momento Tore si dedica agli affetti familiari nella sua Alghero, dove morirà nel 2004. Ricordiamo questo grande campione con una sua fotografia in tenuta da combattimento:


...e anche questo post è andato. Vi ringraziamo per averci seguiti sin qui e vi ricordiamo ancora il...



LUNARIO DEI GIORNI DI TELE
di Cesare Borrometi

 La TV degli anni d'oro come non è stata mai narrata






Con il passare degli anni crescono sempre più la nostalgia e l’interesse per la vecchia TV di qualità: appositi canali digitali, siti Internet dedicati, pubblicazioni periodiche, tanto nelle edicole quanto nei negozi specializzati; DVD contenenti, tutte o in parte, storiche trasmissioni di ieri, libri a carattere storico-rievocativo godono di un pubblico scelto, appassionato e spesso anche esigente. Eppure c’era una lacuna da colmare: un almanacco, un lunario che raccogliesse, giorno per giorno, una vasta gamma di programmi di quel periodo d’oro, dal varietà allo sceneggiato, dalla pubblicità all’informazione, dalla TV dei ragazzi al teatro e alla cultura, lo sport e via dicendo. In tutto 366 titoli, uno per ogni giorno dell’anno, scelti in base alla relativa data di trasmissione (o di inizio serie per i programmi a puntate) o ad eventi particolari atti a determinarne il successo, e corredati da schede tecniche, presentazioni e commenti. Questa lacuna viene oggi colmata da Cesare Borrometi, ideatore di una formula che senz’altro cambierà il modo di gestire la storiografia sull’argomento: fermo intendimento dell’autore è di produrre nel tempo ulteriori libri del genere, fornendo all’appassionato, allo studioso e al curioso un panorama il più possibile preciso dei giorni, dei mesi e degli anni che hanno visto sbocciare trasmissioni e personaggi di fama del “piccolo schermo” da riscoprire e rivalutare.

 MEF Firenze Libri - Pagine: 330

Prezzo: Euro 29,00



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NOVEGRO (MI) - nell'ambito 



di VINILMANIA



 

                 
NOVARA
 
                  

... e presto anche in altre 



città italiane... 



 

                  
Recensito da:
 

MARIANO SABATINI (Metro)
 
         
ALESSANDRA COMAZZI (La Stampa)
            
CETTY AMENTA (La Sicilia)   


...ed ora anche 

DAVIDE CAMERA (CD News)



A presto ! ! !


CBNeas




6 commenti:

Sergio Mannu ha detto...

Dopo il forzato addio a Genova nell'ottobre del 1968 e il primo, durissimo inverno in Torino, è con l'aprile del 1969 che riprendo ad assaporare momenti di una serenità che sembrava perduta per sempre. In quel mese stupendo, confortato dal ritorno della luce e dal soave tepore primaverile, fui infatti impegnato nella preparazione alla Prima Comunione, studiando a memoria il "Piccolo Catechismo" di San Pio X basato sul sistema delle domande e risposte . Vedere pertanto il mio speaker preferito, Marco Raviart, associato a un periodo che mi è tanto caro, suscita in me un connubio di ricordi meravigliosi, legati alla dolcezza di quel mese così importante per me sia da un punto di vista umano che, soprattutto, cristiano. Ancora una volta, nelle bellissime pagine del "Focolare", vedo molto di me stesso e non posso che ringraziare commosso il caro amico Cesare per la sua squisita sensibilità. Mai come stavolta posso dire che la definizione del blog come "il Focolare" sia quanto mai azzeccata, perché la radio e la televisione sono stati, sono e saranno per tanti di noi i fedeli compagni delle nostre giornate, scandendo il ritmo della nostra vita a pennellate in cui il bianco e nero d'antan pare rifulgere dei più vivi colori.
Purtroppo, dato che ero uno di quei bambini per i quali andare a letto dopo Carosello era un ordine perentorio da eseguire senza discutere ("...Dopo Carosello, irt!..." soleva dire mia mamma e guai a disobbedire!), non ho un significativo ricordo dei programmi citati nell'odierna pagina del "Focolare". Finalmente, però, ho potuto sentire per la prima volta la sigla de "Il carissimo Billy" che, andando in onda in seconda serata, mi era praticamente impossibile vedere. Mi si è anche aperto un cassetto della memoria, dal quale ho ricostruito la ragione del cambio di slogan pronunciato da Gatto Silvestro, eroe di onesti cartoni di italica produzione ma che nessun bambino di allora era in grado di distinguere dagli originali americani. "Largo al gusto di De Rica" dovrebbe infatti essere associato al lancio del nuovo "Brodo Gustoschietto", per il quale era stato composto un apposito jingle che, su un allegra marcetta, proclamava: "Largo, largo, largo al brodo, largo al Brodo Gustoschietto!". Curiosità che li rendeva diversi da prodotti concorrenti (Star, Knorr, Liebig ecc.): i dadi De Rica erano venduti in una confezione di plastica opaca con tanto di coperchio colorato, sulla quale era riportata l'indicazione "Contiene 12 tavole di Brodo Gustoschietto De Rica". Ne ho avuta una per tanti anni nei pensili della mia cucina, che dopo i dadi ha contenuto di tutto, anche i "...fiammiferi familiari, inodori, ideali per la casa..." ormai caduti in disuso ma sempre utili per ogni evenienza!

CBNeas1968 ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
CBNeas1968 ha detto...

Grande Sergio, puntuale nelle ricostruzioni storiche che appartengono non solo a lui, ma anche a tutti noi...

Anonimo ha detto...

Non sono totalmente d'accordo, non sono così assolutista sulla questione annunciatori: io al tg preferisco sempre una conduzione giornalistica e non è per spirito di categoria, ma perché il conduttore partecipa alla confezione del giornale. Unica codizione, che sappia leggere bene. A un giornalista bravo si perdona anche un vago accento, se è un buon comunicatore(Frajese si sentiva che era romano, Piero Angela che è torinese, ma che si poteva dire loro?). Nessuno meglio dell'autore, in quel caso, sa leggere il proprio testo (parlando di gioralisti sportivi, Oddo e De Zan potevano SEMPRE leggere i loro testi). Il problema è un altro: l'annunciatore servirebbe ancora, per alcune cose e per sostituire in lettura brutte voci, ma è un mestiere che va scomparendo, credo anche per mancanza di vocazioni. Difficile sentire da un giovane che vuole fare l'annunciatore. Più facile che voglia fare il giornalista o l'attore. E'anche così che muore una professione.

Anonimo ha detto...

Sono Davide Camera, mi sono reso conto che non avevo firmato il commento.... mi scuso.

CBNeas1968 ha detto...

Nessun problema, Davide: avevo riconosciuto il tuo stile e per questo motivo non mi era sembrato il caso (come altre volte è successo in passato) di ricordare a chi posta un commento di firmarsi.