sabato 17 novembre 2012

Martedì 1° novembre 1977 (Radio)

RADIOUNO

6,00  SEGNALE ORARIO
   -     STANOTTE, STAMANE
          Un programma condotto da Maria Pia Fusco
   -     RISVEGLIO MUSICALE
   -     L'OROSCOPO DI MARIA MAITAN
   -     ACCADDE OGGI: CRONACHE DEL MONDO DI IERI
   -     LA DILIGENZA... di Osvaldo Bevilacqua
   -     ASCOLTATE RADIOUNO

                    Per la Sardegna
7,15 - 7,20  GAZZETTINO SARDO - NOTIZIE DEL MATTINO
                    Per la Sicilia
7,30 - 7,45  IL GAZZETTINO DI SICILIA, 1a edizione

8,00  GR 1 - 1a edizione
         Direttore Sergio Zàvoli
   -     EDICOLA DEL GR 1
         Cosa scrivono oggi i giornali
8,40  IERI AL PARLAMENTO
         LE COMMISSIONI PARLAMENTARI
         a cura di Giuseppe Morello
8,50  CLESSIDRA
         Annotazioni musicali, giorno dopo giorno, di Lucio Lironi

                  Per il Friuli - Venezia Giulia
8,40 - 9,00 IL GAZZETTINO DEL FRIULI - VENEZIA GIULIA
 
9,00  CORI DA OPERE
9,30  SANTA MESSA
         in lingua italiana, in collegamento con la Radio Vaticana
         con breve omelia di Don V. Del Mazza
10,10  GR 1 FLASH - 2a edizione
10,20  UN NOME, UNA CANZONE
11,00  Antonello Venditti presenta
           CANTAUTORI OGGI
12,00  GR 1 FLASH - 3a edizione
12,05  QUALCHE PAROLA AL GIORNO
           di Tristano Bolelli
           (Replica)
    -     MUSICALMENTE FLASH
12,30  UNA REGIONE ALLA VOLTA: PUGLIA
           Un programma di Giovanni Acquaviva e Antonio Rossano
           con la collaborazione di Ettore De Marco
           Regia di Giandomenico Vaccari
           Realizzazione effettuata negli Studi di Bari della RAI

           Per il Friuli - Venezia Giulia
12,20  PROGRAMMI REGIONALI DELL'ACCESSO
           Sindacato Autonomo Magistrale Italiano - Udine
           Gestione sociale della scuola
12, 35 - 13,00  IL GAZZETTINO DEL FRIULI - VENEZIA GIULIA

13,00  GR 1 - 4a edizione
13,30  GLI ALTRI SIAMO NOI
           Materiali sonori, alla rinfusa ma non troppo, per farsi un'idea sulle "due società"
           Nell'intervallo (ore 14,00):
           GR 1 FLASH - 5a edizione
14,30  A vent'anni dalla morte di Giuseppe Di Vittorio
           CAFONE
           Originale radiofonico in quattro puntate di Giorgio Bandini, Loris Barbieri e Paolo Modugno
           3a puntata: Dove si parla di altri
           con Nanni Tamma
           e le voci di Luciano Antonellis, Ferdinando Bianchi, Sebastiano Moschetta
           e la partecipazione di Bruno Storti
           Realizzazione effettuata negli Studi di Potenza della RAI
15,00  LIBRODISCOTECA
           Romanzi, poesie, saggi e musiche presentati da Walter Mauro e Giuseppe Neri
15,45  PRIMO NIP
           quasi un pomeriggio per ridere, cantare, partecipare, viaggiare, leggere e sapere
           Un programma di Pompeo De Angelis
           condotto da Sandra Milo
           Regia di Carlo Principini
           Nell'intervallo (ore 17,00):
           GR 1 - 6a edizione
18,00  LO STRUSCIBALDONE
           Confidenze radiofoniche di Gabrio Gabrani
           Testi di Claudio Cremona e Francesco De Nardis
18,35  DISCO ROSSO
           Fermata musical obbligatoria
19,00  GR 1 SERA - 7a edizione

                       Per il Trentino - Alto Adige
19,15 - 19,30  CORO DA CAMERA

19,30  ASCOLTA, SI FA SERA
19,35  I PROGRAMMI DELLA SERA
19,37  IL MONDO DELLO SPETTACOLO
           mensile diretto da Ettore Capriolo
           con la collaborazione di Giovanni Buttafava e Luciano Chitarrini

                        Per la Sardegna
19,40 - 20,35  FRA PARENTESI
                        Fatti, notizie e musiche della sera
 
20,35  CRONACHE DEL TRIBUNALE SPECIALE
           di Franco Monicelli
           Sindacalisti e liberali alla sbarra
           Regia di Ida Bassignano
21,00  GR 1 FLASH - 8a edizione
21,05  CONCERTO DOPPIO
           con le Orchestre di Musica Leggera della Radiotelevisione Italiana di Roma e di Milano
           dirette da Angel Pocho Gatti e Giulio Libano
           Presenta Enrico Simonetti con Lella Sarti
22,00  OCCASIONI
           Periodico di cultura diretto da Giovanni Baldari e Folco Portinari
    -     Corsivo di Carlo Ferdinando Russo
    -     La paternità di Montale: inchiesta fra i poeti
    -     Scaffale: narrativa e poesia
22,30 SONATE PER VIOLINO E PIANOFORTE
          Musiche di Schubert
23,00  GR 1 FLASH - Ultima edizione
23,05  RADIOUNO DOMANI
           e
           BUONANOTTE DALLA DAMA DI CUORI: Leda Palma
           Al termine: CHIUSURA
23,31 - 5,57  NOTTURNO ITALIANO (dalla stazione di Milano 1)

RADIODUE

6,00  UN ALTRO GIORNO (I parte)
         Musica, saluti, pensierini e divagazioni del mattino di Gianni Bonagura, Anna Mazzamauro, Gianni Agus e Orazio Orlando
         Realizzazione di Guido Dèntice
         Negl'intervalli
         (ore 6,30): GR 2 - NOTIZIE DI RADIOMATTINO
         (ore 7,00): BOLLETTINO DEL MARE
7,30  GR 2 - RADIOMATTINO
         Direttore Gustavo Selva
         UN'OCCHIATA AI GIORNALI di Grazia Valci - BUON VIAGGIO (in collegamento con il 42 12 dell'ACI) - L'OROSCOPO di Antonia Bonomi
         Al termine:
         UN MINUTO PER TE
         a cura di Padre Gabriele Adami
8,05  UN ALTRO GIORNO (II parte)
8,30  GR 2 - RADIOMATTINO
         con la rubrica
         MANGIARE BENE CON POCA SPESA
         Consigli di Giuseppe Maffioli
8,45  ANTEPRIMADISCO
         Notizie, avvenimenti e canzoni della discografia italiana
         Presenta Claudio Sottili
         Realizzazione di Pierluigi Galluzzi
9,30  GR 2 - NOTIZIE
9,32  IL VECCHIO DELLA MONTAGNA
         di Grazia Deledda
         Adattamento radiofonico di Eva Franchi e Ruggero Jacobbi
         Con Nando Gazzolo, Mario Feliciani, Gioietta Gentile
         Regia di Ruggero Jacobbi
         Registrazione effettuata negli Studi di Roma della RAI
10,00  CANZONI PER TUTTI
10,12  SALA F
           Dialogo aperto con gli ascoltatori sui problemi della donna
           Al n. (06) 31 31 risponde Filomena Luciani con un ospite
           Realizzazione di Donatella Raffai
11,30  GR 2 - NOTIZIE
11,32  I BAMBINI SI ASCOLTANO
           a cura di Claudia De Seta
           Mondi a confronto
           Un programma di animazione del Collettivo "G" di Roma
           condotto da Maria Rita Parsi
           I vecchi raccontano, i bambini trasformano 
           (Dipartimento scolastico-educativo)
11,56  ANTEPRIMA DI RADIO 2 VENTUNOEVENTINOVE
12,10  TRASMISSIONI REGIONALI
12,30  GR 2 - RADIOGIORNO
12,45  RADIOLIBERA
           di Antonio Amurri

                       Per la Sardegna
11,30 - 13,00  ORE 11,30
                       a cura di Giovanni Sanna

13,30  GR 2 - RADIOGIORNO
13,40  ROMANZA
           Le più celebri arie del melodramma italiano, cantate oggi da Mirella Freni
14,00  TRASMISSIONI REGIONALI
15,00  L'ORTO E' MIO
           con Michele Gammino e Isabella Pasanisi
15,30  BOLLETTINO DEL MARE
15,35  Giovanni Gigliozzi e Anna Leonardi presentano:
           QUI RADIO 2
           Appuntamento con gli ascoltatori:, musiche, lettere, poesie, quesiti, spettacoli, libri, notizie, curiosità, ecc. ecc.
           telefono Roma (06) 3878 9189 dalle 15,00 alle 17,00
           Regia di Manfredo Matteoli

           Per la Sicilia
15,00  ITINERARIO PIRANDELLIANO
           Programma in collaborazione con il Centro Nazionale di Studi Pirandelliani, a cura di Enzo Lauretta
           Partecipa Rita Calapso
15,25  EMME COME MUSICA
           Programma in collaborazione con il Centro Culturale Reindhart di Palermo
           Consulenza di Claudio Lo Cascio
15,50  MUSICA LEGGERA
16,15 - 16,30  IL GAZZETTINO DI SICILIA, 4a edizione
                       Per la Sardegna
15,05 - 16,05  LINEA APERTA CON IL MONDO DELLA SCUOLA
                        con Carlo Melis   

 17,55  A TUTTE LE RADIOLINE
           Trasmissione globale per un pomeriggio diverso e per tutte le età condotta da Riccardo e Federico
           Regia di Annalena Limentani
18,30  GR 2 - NOTIZIE DI RADIOSERA
18,33  RADIODISCOTECA
           Proposte musicali di Guido e Maurizio De Angelis
           Regia di Paolo Moroni

                       Per il Friuli - Venezia Giulia
18,30 - 18,55  IL GAZZETTINO DEL FRIULI - VENEZIA GIULIA
 
19,30  GR 2 - RADIOSERA
20,00  SUPERSONIC
           Dischi a mach due
20,25  AIDA
           Opera in quattro atti di Antonio Ghislanzoni
           Musica di Giuseppe Verdi
           Con Luigi Roni, Fiorenza Cossotto, Montserrat Caballè, Plàcido Domingo, Nicolai Ghiaurov, Piero Cappuccilli, Nicola Martinucci
           Direttore Riccardo Muti
           The Philharmonia Orchestra di Londra, Coro della Royal Opera House, Covent Garden e Trombe della Reale Scuola di Musica Militare Britannica (Kneller Hall)
           Maestro del Coro: Douglas Robinson
           Presentazione di Massimo Mila
           (Edizione discografica EMI)
           Nell'intervallo
           (ore 22,30):
           GR 2 - RADIONOTTE
           BOLLETTINO DEL MARE
23,29  CHIUSURA
23,31 - 5,57  NOTTURNO ITALIANO (dalla stazione di Roma 2)

RADIOTRE

6,00  QUOTIDIANA Radiotre
         La mattina di Radiotre in diretta dalle 6,00 alle 12,45

                      Gli appuntamenti:

6,01  LUNARIO IN MUSICA
         ascoltato assieme a Olimpia Di Nardo
6,45  GIORNALE RADIOTRE
         Prime notizie del mattino - Panorama sindacale - Tempo e strade (collegamento con l'ACI)
7,00  IL CONCERTO DEL MATTINO
         (I parte)
         Brani della musica di tutti i tempi proposti da Liliana Gerace e Marcello Piras
         Musiche di Vecchi, Zipoli, Campra, Milhaud.
7,30  NOTIZIE DEL GR 3
         e
         PRIMA PAGINA
         I giornali del mattino letti e commentati da Gianni Rocca
         Il giornalista resta in studio fino alle 8,15 per rispondere alle domande degli ascoltatori che possono telefonare al 679 66 66 (prefisso 06)

                    Per la Campania
7,00 - 8,15  GOOD MORNING FROM NAPLES
                   Trasmissione in inglese per il personale della NATO

8,15  IL CONCERTO DEL MATTINO
         (II parte)
         Musiche di Bononcini, Szigeti, Schumann, Cara, Orlando di Lasso
8,45  SUCCEDE IN ITALIA - 1a edizione
         Collegamenti con le Sedi regionali della RAI - Notizie del Giornale Radiotre - Tempo e strade (ACI)
9,00  IL CONCERTO DEL MATTINO
         (III parte)
         Musiche di Mozart e Beethoven
10,00  NOI, VOI, LORO
           Il tema d'attualità svolto attraverso inchieste, dibattiti e le opinioni degli ascoltatori
           Il ruolo della Magistratura negli anni '70
           Durante la trasmissione gli ascoltatori possono sollecitare interventi telefonando al 679 66 66 (prefisso 06)
10,45  GIORNALE RADIOTRE
           SE NE PARLA OGGI
10,55  Un'antologia di MUSICA OPERISTICA ascoltata assieme a Nicola Rossi Lemeni
           Musiche di Pizzetti, Puccini e Verdi
11,45  L'ULTIMO VIAGGIO DI GULLIVER
           Originale radiofonico di Renato Oliva
           Regia di Gianni Casalino
12,10  LONG PLAYING
           Selezione del 33 giri ...e rigiramelo l' pensiero di Dodi Moscati, proposta e commentata da Stefano Graziosi

12,45  SUCCEDE IN ITALIA - 2a edizione
           Collegamenti con le Sedi regionali della RAI - Notizie del Giornale Radiotre - Tempo e strade (ACI)
13,00  DISCO CLUB - da Torino
           Opera e concerto in microsolco
           Attualità presentate da Paolo Gallarati, Carlo Parmentola e Giorgio Pestelli
13,45  GIORNALE RADIOTRE
           Direttore Mario Pinzaùti
14,00  IL MIO MAHLER
           Una scelta sentimentale e ragionata da Gianfranco Zàccaro
15,15  GR TRE - CULTURA
15,30  UN CERTO DISCORSO...
           con i protagonisti della realtà giovanile, condotto in studio da Orietta Borgia e Stefano Bonagura, coordinato da Giovanni Lombardo Radice e, soprattutto, fatto dal pubblico per il pubblico che può intervenire telefonando al 31 39 (prefisso 06)
17,00  LE VIE DEL MEDIOEVO
           a cura di Isabella Genoese
           con la collaborazione del Comitato Città d'Arte dell'Emilia Romagna
           Consulenza di Giuliana Ferrari
           (Dipartimento scolastico-educativo)
17,30  SPAZIO TRE
           Bisettimanale di informazione sulle lettere, le arti, la musica e lo spettacolo: da Torino
18,15  JAZZ GIORNALE
           con Marcello Rosa

                        Per l'Abruzzo
18,15 - 18,45  ABRUZZO INSIEME

18,45  GIORNALE RADIOTRE
19,15  CONCERTO DELLA SERA
           Musiche di Haydn, Mozart e Schubert
20,00  Beniamino Placido vi invita a:
           PRANZO ALLE OTTO
           Musiche e canzoni soprattutto di ieri
20,45  GIORNALE RADIOTRE
           Note e commenti ai fatti del giorno
21,00  INTERPRETI A CONFRONTO
           di Emilio Riboli
           La vocalità nell'opera di Wagner: Die Walkure
22,00  COME GLI ALTRI LA PENSANO
           Avvenimenti della settimana nella prospettiva della stampa estera, a cura di Gabriele Antonucci
22,15  MUSICISTI ITALIANI D'OGGI
           Mario Zafred
23,00  IL GIALLO DI MEZZANOTTE
    -      Al termine:
           GIORNALE RADIOTRE
           Ultime della notte
           CHIUSURA

MONTECENERI - SVIZZERA

7,00  MUSICA - INFORMAZIONI
7,00 e 8,00  NOTIZIARIO
7,10 e 8,10  PROGRAMMI RADIO -TV
7,15  NOTIZIE PER I CONSUMATORI
7,45  L'AGENDA

9,00  RADIO MATTINA
10,00  NOTIZIARIO
11,50  PRESENTAZIONE PROGRAMMI
12,00 NOTIZIARIO
12,05  CONVERSAZIONE RELIGIOSA DI DON ISIDORO MARCIONETTI
12,20  MUSICHE DA FILM
12,30  RADIOGIORNALE
13,10  MUSICHE DI MIKIS THEODORAKIS
13,30  CANTIAMO SOTTOVOCE
14,00  NOTIZIARIO
14,05  RADIO 2-4
16,00  NOTIZIARIO
16,05  POMERIGGIO FERIALE
18,00  NOTIZIARIO
18,05  CINEMA E SPETTACOLO
18,30  INFORMAZIONE DELLA SERA
18,35  CRONACA REGIONALE
19,00  RADIOGIORNALE
20,00  TERZA PAGINA
20,30  MUSICA LEGGERA
           Nell'intervallo (ore 22,00):
           NOTIZIARIO
23,00  NOTIZIARIO
23,05  NOTTURNO MUSICALE
23,55 - 24,00  NOTIZIARIO
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Si ritorna ad accendere il Focolare dopo settimane di forzata pausa: ci stiamo dedicando alla promozione del nostro libro e, dal momento che i primi riscontri clandestini della scorsa estate sono stati positivi e convincenti, stiamo intensificando il tutto con la speranza che il Lunario dei giorni di Tele finisca sotto l'albero di Natale di ogni telenostalgico italiano che si rispetti. Qualcosa si sta muovendo anche sul fronte delle critiche (anch'esse, almeno finora, assolutamente positive): ne saprete di più con il consueto strillo inserito a corredo del post.

Il quale post è stavolta dedicato alla radio: come avrete potuto leggere la volta scorsa, abbiamo deciso di abbandonare le fotografie di apparecchi dell'epoca cui si riferisce il nostro intervento, sostituendole con quelle delle annunciatrici e degli annunciatori che fecero grandi i due mezzi in Italia tra gli anni '50 e i primi anni '80, ossia la stagione abbracciata dai nostri scritti. Toccando alla radio della seconda metà dei Settanta, abbiamo scelto la fotografia di un personaggio il cui volto dirà poco, ma la cui voce fu sicuramente un must per gli aficionados di RadioRAI, ancora moltissimi pur essendo esploso alla grande il fenomeno delle radio private, allora soprattutto definite libere, concetto, anche questo, finito nell'inopinato oblio... ma oggi se ne sta tentando un giusto rilancio grazie al fenomeno sempre più emergente delle web radio: ce n'è una che è appena sorta in Piemonte, gestita da giovani e per i giovani, ma non senza finestre sul passato, prossimo o remoto, della musica leggera. Si chiama Radiostudiolife e con essa stiamo intraprendendo una collaborazione che porterà ben presto alla conduzione di un programma pomeridiano che renderà omaggio, nelle forme e nei contenuti, proprio a come si faceva la radio negli anni Settanta in RAI. Non appena il ciclo da noi condotto prenderà il via, sarà nostra premura avvisarvi: per intanto vi diamo il relativo link, che è www.radiostudiolife.it : in questo modo potrete già udire le attuali emissioni.

Dicevamo del volto che troneggia in testa al nostro post: esso appartiene a Ughetta Lanari, toscana, voce storica della radio e ancor oggi in attività, sia pur come libera professionista (tra l'altro, ella pure insegna dizione e scrive poesie, cosa che già faceva all'epoca, a dire il vero, con successo). Ella è la vedova di Luciano Alto (chi non ricorda "Qui Redio Beri: ci avete chiameto ?" dei tempi di Alto gradimento, o la voce che, seriosamente, annunciava programmi come La corrida e soprattutto Supersonic ?) nonchè la mamma di Massimiliano Alto, bambino prodigio del doppiaggio e oggi apprezzato attore, oltre che, a tempo perso, rockettaro con chitarra a tracolla. Ebbene, la signora Lanari era spesso voce di raccordo in programmi con la presenza in studio di personalità dello spettacolo e della cultura o semplice annunciatrice di diffusioni musicali, dando una cadenza non rigorosamente ufficiale, ma moderna, quasi confidenziale, senza comunque sbracare ed eccedere come i disc-jockeys (e fors'anche per questo ella piaceva a tutti).

Entriamo ora nel vivo dei nostri programmi: è il 1° novembre 1977, quindi nel pieno dei famigerati anni di piombo, ed è certo che i notiziari radiofonici sin dal primo mattino non sono purtroppo avari di brutte notizie. Mentre Perugia e l'intera Italia sportiva si apprestano a dare l'ultimo saluto a Renato Curi, il calciatore dei grifoni umbri che, a seguito di una cardiopatia mai diagnosticata, si è improvvisamente accasciato nel pomeriggio di domenica 30 ottobre sul prato dello stadio di Pian di Massiano (oggi a lui intitolato) all'inizio del secondo tempo dell' incontro pareggiato in casa dai suoi con la Juventus, giunge a una tragica conclusione il mistero dell'elicottero dei Carabinieri precipitato in Calabria il giorno prima: gli occupanti dell'apparecchio vengono trovati tutti privi di vita e tra essi spicca il Comandante della Benemerita, il Generale Enrico Mino, che aveva inizialmente rassegnato le dimissioni a seguito della fuga dall'Ospedale del Celio dell'ex- criminale nazista Herbert Kappler. Si scoprirà in seguito che dietro a questa sciagura c'è un intrigo assai complesso atto a coinvolgere IOR, servizi segreti e Massoneria. Ad ogni modo, c'è sicura carne al fuoco sia per L'Editoriale di Gustavo Selva del GR 2 - Radiomattino delle 7,30, sia per L'asterisco, scritto da Sergio Zàvoli e letto dall'annunciatore di turno, a conclusione del GR 1 Sera delle 19,00.

Da tempo, al termine del seguitissimo notiziario delle 7,30 di Radiodue, va in onda una rubrica che aveva preso il via tempo prima sul Programma Nazionale, all'interno della trasmissione dell'alba Almanacco, soppressa con il 3 ottobre del 1976, giorno dell'ufficializzazione della riforma dei programmi radiofonici RAI. Si tratta di Un minuto per te, breve invito alla riflessione in chiave spirituale affidato a un sacerdote che guida da molti anni la congrega dei frati dell'Antoniano di Bologna, gli stessi che organizzano dalla terza edizione del 1961 lo Zecchino d'Oro, Padre Gabriele Adani. Sigla della trasmissione è Ebb tide nella versione della grande orchestra inglese diretta dal Maestro Frank Chacksfield:


Scorrendo l'elenco dei programmi radiofonici diffusi dalla RAI in quel lontano mattino di Ognissanti si fanno delle curiose scoperte tra autori, conduttori e registi. C'è come ogni martedì, in coda al GR 2 delle 8,30, l'intervento di Giuseppe Maffioli, insegnante elementare, gastronomo e soprattutto attore comprimario veneto, noto in tutto il mondo tra gli appassionati di cinema per aver dato le giuste coordinate tecnico-culinarie a Marco Ferreri durante la realizzazione del film La grande bouffe: Maffioli fornisce alle massaie in ascolto utili consigli su come Mangiare bene con poca spesa (è il 1977 e carovita  è una parola sulla bocca di tutti gli italiani). C'è, in veste di regista di Sala F (versione riveduta, corretta e leggermente ammodernata di Chiamate Roma 31 31), una Donatella Raffai ormai dimessasi dall'Ufficio Stampa della RCA Victor italiana e approdata in RAI, in attesa di diventare celebre una dozzina d'anni dopo in TV quale ideatrice e prima grande conduttrice di Chi l'ha visto ? su RAITRE; compare, quale conduttrice di un programma che riassume le esperienze di un collettivo pedagogico romano, una giovane Maria Rita Parsi, oggi forse la maggiore esperta italiana in materia. E soprattutto c'è, nell'insolita veste di presentatore di un programma dedicato ai cantautori italiani, un collega tra i più noti, Antonello Venditti, che in quel periodo ha anch'egli lasciato la RCA per accasarsi alla Phonogram (poi Polygram, oggi Universal) e sta lavorando al primo 33 giri per la nuova etichetta, destinato a uscire a fine inverno 1978, Sotto il segno dei pesci. In attesa delle otto nuove canzoni, che diventeranno quasi tutte dei must del repertorio del barbuto cantautore - pianista - avvocato romano, in quel periodo conquista gli ascoltatori un estratto da Ullàlla, disco uscito l'anno prima e inciso a Milano con lo staff di Lucio Battisti (chitarra solista Ivan Graziani), dal titolo Per sempre giovane, con tanto di citazione da Born to run di Bruce Springsteen : chi possiede l'album in questione sa benissimo che Venditti, tra i ringraziamenti, cita proprio l'artista del New Jersey dalle ascendenze materne napoletane "per avergli prestato il finale" (ma il Boss scoprirà la cosa dopo molti anni e non si arrabbierà, anzi...):  


Da recuperare le registrazioni di Qualche parola al giorno, discrete e tutt'altro che pedanti nozioni di linguistica ed etimologia fornite da un illustre professore, il toscano Tristano Bolelli, che sino all'ultimo si battè per restituire ai dialetti quella nobiltà sfrondata da paure e complessi d'inferiorità posteriori all'Unità d'Italia.

Parlando di tematiche culturali, spostiamo idealmente la manopola della sintonia su Radiotre, che all'ora di pranzo manda in onda una produzione della sede RAI piemontese, la stessa che si era occupata a lungo del bellissimo e organico ciclo La musica nel tempo. Ora il centro radiofonico di Torino cura una serie che però non si protrarrà molto a lungo, Disco club, ossia una panoramica di tutti i 33 giri di musica classica e lirica appena usciti sul mercato, condotta da tre illustri esperti musicologi, Carlo Parmentola (che però, purtroppo, morirà un paio d'anni dopo) e gli ancor oggi attivi professori Paolo Gallarati (che attualmente è critico musicale del quotidiano La Stampa) e Giorgio Pestelli. Da qualche tempo il Radiocorriere ha omesso di pubblicare le scalette musicali o tematiche di ogni singola puntata delle varie trasmissioni, per cui dobbiamo riferirci, più o meno, a recensioni e commenti reperibili nelle specifiche rubriche dello stesso settimanale della RAI: tra le novità discografiche in campo operistico spicca una nuova edizione di Dido and Aeneas, versione melodrammatica del noto episodio dell'Eneide di Virgilio composta nel secondo Seicento dall'inglese Henry Purcell, pubblicata dalla francese Erato (all'epoca distribuita negli altri paesi europei e in America dalla RCA Victor) e affidata alla direzione del londinese Raymond Leppard, studioso di musica barocca, alla testa della English Chamber Orchestra. Cantano due voci statunitensi, il baritono Richard Stilwell (Enea) e il mezzosoprano Tatiana Troyanos (Didone), e proprio dalla voce di quest'ultima ascoltiamo insieme il tragico finale di quest'opera, con l'aria che precede il suicidio della regina di Cartagine, la famosissima  When I am laid in Earth:

DIDONE
Thy hand, Belinda,
darkness shades me.
On thy bosom let me rest,
more I would,
but Death invades me;
Death is now a welcome guest.
When I am laid in earth,
May my wrongs create
no trouble in thy breast;
remember me, but
ah ! forget my fate.

(La tua mano, Belinda; le tenebre mi fan velo. Lascia ch'io riposi sul tuo seno, di più vorrei, ma la Morte mi assale; ora la Morte è un'ospite gradita.
Quando distesa sarò nella terra, i miei mali non suscitino alcun tormento nel tuo petto; ricordati di me, ma, ah! dimentica la mia sorte !)

(Fra le nubi appaiono gli Amori sopra la tomba)

CORO
With drooping wings
you Cupids come,
and scatter roses on her tomb,
soft and Gentle as her heart.
Keep here your watch,
and never part.

(Con ali abbassate venite, o Amori, e sulla tomba spargete rose, morbide e delicate come il suo cuore. Vegliate qui, e mai v'allontanate !).


Restiamo in tema di opere liriche per segnalare un ottimo programma di Radiodue del primo pomeriggio, Romanza, un quarto d'ora abbondante di pagine melodrammatiche affidate allo stesso interprete. Quel pomeriggio di Ognissanti la protagonista è Mirella Freni, una delle voci più chiare e più dolci che la storia del teatro d'opera abbia mai generato. Il ruolo per eccellenza del soprano emiliano è Mimì, la sfortunata protagonista de La Bohème di Giacomo Puccini, da lei affrontata in disco in due occasioni, nel 1964 per la EMI con la direzione di Thomas Schippers e nel 1973 per la Decca con i Filarmonici di Berlino concertati e condotti da Herbert Von Karajan. Proprio da quest'ultima registrazione è tratta la versione di Mi chiamano Mimì che andiamo ad ascoltare: il singhiozzato e a mezza voce di Rodolfo è qui di Luciano Pavarotti, non solo collega, ma anche grande amico della Freni.

MIMI'


(è un po' titubante, poi si decide a parlare; sempre seduta)

Mi chiamano Mimì
ma il mio nome è Lucia.
La storia mia
è breve. A tela o a seta
ricamo in casa e fuori...
Son tranquilla e lieta
ed è mio svago
far gigli e rose.
Mi piaccion quelle cose
che han sì dolce malia,
che parlano d'amor, di primavere,
che parlano di sogni e di chimere,
quelle cose che han nome poesia...
Lei m'intende ?

RODOLFO

(commosso)

Sì.

MIMI'
Mi chiamano Mimì,
il perchè non so.
Sola, mi fo
il pranzo da me stessa.
Non vado sempre a Messa
ma prego assai il Signore.
Vivo sola, soletta
là in una bianca cameretta:
guardo sui tetti e in cielo;
ma quando vien lo sgelo
il primo sole è mio,
il primo bacio dell'aprile è mio !
Germoglia in un vaso una rosa...
Foglia a foglia la spio !
Così gentile
il profumo d'un fiore !
Ma i fior che io faccio, ahimè! non hanno odore.
Altro di me non Le saprei narrare.
Sono la Sua vicina
che La vien fuori d'ora a importunare.


Mirella Freni voce indiscutibilmente pucciniana, si era detto più sopra: confermiamo questa tesi avvalorata dai critici di tutto il mondo nel riproporre il soprano modenese che interpreta l'aria di Lauretta da Gianni Schicchi, l'atto unico che, ispirato a un episodio citato nell'Inferno dantesco, solitamente completa il Trittico (le altre due azioni scenico - musicali che lo compongono sono, come è ben noto a molti, Il tabarro e la struggente Suor Angelica). Accompagna la Freni l'Orchestra Sinfonica di Roma della RAI diretta dall'allora marito (è un nastro tratto da un concerto radiofonico del 1965) Leone Magiera:

LAURETTA

(si inginocchia davanti a Gianni Schicchi)

O mio babbino caro,
mi piace, è bello, bello;
vo' andare in Porta Rossa
a comperar l'anello !
Si, si, ci voglio andare !
E se l'amassi indarno,
andrei sul Ponte Vecchio,
ma per buttarmi in Arno !
Mi struggo e mi tormento !
Dio, vorrei morir !
Babbo, pietà, pietà...

(Piange)


Alle 14 in punto, su Radiotre, il grande musicologo Gianfranco Zàccaro, esperto soprattutto del repertorio novecentesco, propone un viaggio assai personale attraverso la musica di Gustav Mahler, il compositore boemo vissuto alla vigilia del secolo breve e nei primi anni di esso. Vengono presentati, in ordine volutamente sparso, frammenti di due sinfonie, tra cui il Ruhevoll, o Poco adagio (in realtà un lungo e suggestivo Andante), che è il terzo tempo della Sinfonia n.4 in SOL, di cui viene diffusa la versione dell'Orchestra Filarmonica di New York diretta dal grandissimo Lenny Bernstein:


Annotiamo poi i rispettivi tre intrattenimenti pomeridiani: su Radiouno prosegue Primo NIP (Nucleo Ideativo Produttivo), raffinato e interessante contenitore ideato l'anno prima da Sandro Merli, il quale ha per il momento abbandonato la conduzione per affidarla addirittura a una grande attrice, Elena Greco in arte Sandra Milo, da sempre tentata dal pallino del giornalismo e già curatrice nei mesi precedenti, all'interno della stessa trasmissione (come specifica il nostro amico super-esperto di storia della radio, Davide Camera) di una rubrichetta dal titolo PN-Safari. Radiodue continua nel dare solo una patina di nuovo a formule ormai abitudinarie e gradite dal pubblico: se, come abbiamo visto più sopra, Sala F è praticamente il sempiterno 3131, solo un po' più aggiornato alle esigenze e situazioni di un momento in cui tutto si fa impegnato, Qui Radiodue è la continuazione di Cararai, anche grazie alla conduzione di Giovanni Gigliozzi e Anna Leonardi, subentrati anni prima alla coppia storica che tenne a battesimo il programma il 13 dicembre 1971, ossia Franco Torti e Federica Taddei (quest'ultima rimpiazzata a più riprese dalla giornalista Elena Doni). Su Radiotre è già tempo di Un certo discorso, che al tempo si avvale anche della partecipazione degli ascoltatori attraverso il telefono, con l'intento di seguire una linea alternativa, sia in ambito musicale che tematico, comunque con la garanzia dell'imprimatur RAI, ben lontano da quelle che Sergio Saviane, caustico e cattivissimo come sempre, definisce costantemente dalle colonne de L'Espresso le radio - cioè.

Sempre su Radiotre, quando è ormai sera, arriva il Jazz Giornale, un quasi quotidiano di mezz'ora in cui, di giorno in giorno, si passano il testimone illustri musicisti e/o esperti, ognuno con un proprio spazio. Naturalmente il più amato e atteso è Nunzio Rotondo, che va in onda il giovedì: il martedì, invece, c'è (proprio come quel 1° novembre 1977) Marcello Rosa, trombonista di vaglia, anch'egli conduttore di interessanti trasmissioni. Completano il quadro Roberto Nicolosi, Francesco Forti e il veterano Renzo Nissim. Oggi di questi illustri personaggi è vivente il solo Rosa e immaginiamo quanto grande sia il proprio disappunto nell'apprendere (come abbiamo saputo anche noi nei giorni scorsi) che l'attuale Ministro per la Cultura Lorenzo Ornaghi ha tagliato i finanziamenti solitamente elargiti dal proprio dicastero a Umbria Jazz  con il ridicolo pretesto di non ritenere il jazz parte della cultura italiana, quando siamo stati noi, assieme ai francesi, tra i paesi stranieri, a valorizzare meglio di altri la classica musica afroamericana... e i mostri sacri che fecero il jazz tornavano spesso a esibirsi in Italia, perchè sapevano di trovare qui forse il pubblico estero più competente e appassionato (un po' come avvenuto, a parti invertite, con il melodramma).
Sicuramente in quei giorni del '77 il Jazz Giornale avrà dedicato ampio spazio al ritorno alla ribalta di Count Basie dopo l'infarto che, l'anno prima, lo aveva costretto a una lunga inattività. Il pianista del New Jersey ha inciso con la sua Big Band  per la Pablo di Norman Granz un 33 giri dal titolo Prime time, sapiente summa di classico (rappresentato da un glorioso standard, Sweet Georgia Brown) e moderno, in quest'ultimo caso con una concessione alla fusion criticata dai puristi, apprezzata dai neofiti, ma comunque oggi, a bocce ferme, da ritenersi una valida sperimentazione dell'ormai anziano musicista negli ultimi anni di carriera. Il brano in questione s'intitola Bundle o' funk:


Su Radiodue prosegue (ancora per poco, però) un altro appuntamento tardo-pomeridiano ormai abituale, nato nel 1975 con il titolo Discoteca all'aria aperta ma poi, visto il successo, prorogato praticamente sine die e pertanto, in coincidenza con i mesi freddi, pronto a trasformarsi in Radiodiscoteca e a rimanere tale sino all'ultimo, cioè fino alla fine del 1977. Conduttori (salvo un breve periodo in cui vengono sostituiti da Fiorella Gentile) sono i due fratelli musicisti laziali di Rocca di Papa Guido e Maurizio De Angelis, i popolarissimi Oliver Onions delle colonne sonore dei film di Bud Spencer e Terence Hill e delle serie televisive dal sapore avventuroso. E' ovvio che sia un loro brano a fare da sigla ad ogni appuntamento con la rassegna di brani musicali da essi stessi condotta: O pateo.


Ha le settimane contate, purtroppo, anche quest'altra trasmissione musicale, davvero gloriosa:


Corrado Guerzoni, forse il migliore in assoluto tra i direttori del Radiocorriere-TV (lo fu tra il 1969 e i primi del '77), non eguaglia tale prestigio al timone della gestione dei programmi di Radiodue, pretendendo molte parole e poca musica. Ne fa le spese, più di ogni altra rubrica, proprio quel Supersonic che fino a quel momento era una vera e propria manna per la gioventù desiderosa di conoscere in anteprima o quasi le novità discografiche del pop-rock. Che non sia comunque un bel periodo per le trasmissioni di canzoni lo si nota proprio dalle pagine del Radiocorriere (passato ora nelle mani del torinese Gino Nebiolo, esperto di politica estera e più tardi corrispondente RAI dal Libano nel momento più caldo del conflitto nell'antica Fenicia): non vengono più anticipate le scalette delle trasmissioni, fors'anche perchè si punta tutto sulla diretta.
Non ci resta quindi che verificare in modo generale le tendenze musicali del periodo. In Italia la stagione dei cantautori impegnati raggiunge l'apice e anche i dodici - tredicenni, in un momento d'ispirazione, si comprano un'economicissima chitarra Eko e cominciano a strimpellare ballate come questa che porta Roberto Vecchioni quasi in cima alle classifiche (è la prima grossa affermazione commerciale per il cantautore - professore milanese), quella Samarcanda che, sotto le mentite spoglie di un'accattivante cantilena sottolineata dal controcanto di un violinista d'eccezione, Angelo Branduardi, sviluppa un tema assai macabro:


I meno esigenti preferiscono il divertimento in discoteca: dagli Stati Uniti giunge voce che per Natale uscirà un film dal titolo Saturday night fever, una triste storia di periferia e discomusic resa più vivace da un'azzeccata colonna sonora (lo si vedrà in Italia dopo Carnevale). Per intanto è la Francia a imporre una moda passeggera finchè si vuole, ma assai gradita e imitata: cucire i ritornelli di celebri canzoni del passato offrendoli agli ascoltatori in una nuova cornice, anche ballabile, se è il caso. Il primo che sviluppa con successo questa formula è il cantautore transalpino Laurent Voulzy, ancor oggi ricordato per quel gioiellino dal titolo Rockcollection, un omaggio alla stagione pop-beat-hippy degli anni Sessanta (che ispirerà perfino Franco Franchi, il quale riempirà un'intera facciata di 33 giri di lì a poco con la Frankollection, viaggio musicale tra il costume e la storia dal 1937 al 1977):


  Da tempo i Queen di Freddie Mercury e Brian May non sbagliano un colpo: dopo Bohemian Rhapsody e la suggestiva Somebody to love, ecco quella canzone che diventerà una sorta di marchio di fabbrica del complesso inglese, vendendo molti dischi ovunque (anche in Italia, là dove la band britannica diventerà però oggetto di vero e proprio culto solo una decina d'anni dopo): We are the champions.

  
A dieci anni dall'esordio con un disco di scarso successo, seguiti da una lunga gavetta e tre interessanti LP, il ventisettenne romano Renato Fiacchini, in arte Renato Zero, ha trovato la canzone giusta per imporsi al pubblico, dopo aver diviso un po' tutti per il proprio personaggio ambiguo (in un'Italia, ancora e nonostante tutto, largamente benpensante e poco propensa ad accogliere chi intende farsi portavoce nostrano della moda tutta inglese del glam): un manifesto in piena regola dal titolo Mi vendo.


Nel campo del facile ascolto, anche i genovesi Matia Bazar hanno in serbo un motivo accattivante e destinato a un travolgente successo, Solo tu:


Facciamo ora un salto in discoteca, pronti a scatenarci con il sound spagnoleggiante del gruppo Santa Esmeralda, un progetto nato anch'esso in Francia, ma sorretto da un vocalist afroamericano, Leroy Gomez. Pure in questo caso si tratta di un'operazione tendente al revival, dato che la canzone prescelta e riarrangiata in chiave moderna è Don't let me be misunderstood, hit degli Animals di Alan Price ed Eric Burdon di una dozzina d'anni prima:


      Protagonista delle classifiche di quel periodo è comunque Edoardo Bennato, il cui 33 giri Burattino senza fili, uscito in giugno, si avvia a vendere qualcosa come un milione di copie, cosa non frequente da noi per quanto concerne il supporto fonografico di lunga durata. Disco dal tema ardito, una rivisitazione in musica della favola di Pinocchio rovesciandone i punti di vista, con gli eroi paternalistici classificati negativamente e la condanna della decisione finale del burattino di diventare un ragazzo come tutti gli altri e pertanto vittima dell'omologazione e del sistema, come spiega assai bene il testo della canzone di apertura dell'album, E' stata tua la colpa: 

     
Anche la sperimentazione elettronica trova posto nei gusti dell'ascoltatore - tipo di fine '77: tutto merito del francese Jean-Michel Jarre, figlio del grande compositore di colonne sonore Maurice, che ha pubblicato una suite in più parti dal titolo Oxygene. Il quarto movimento viene scelto per la diffusione in microsolco di piccolo formato, anche per la propria facilità di assimilazione:


    

Gli anglo-americani Fleetwood Mac, sotto contratto con l'etichetta fondata da Frank Sinatra, la Reprise, si confermano campioni nel promuovere alla grande canzoni particolari in cui credere, anche per la profondità del testo, pur se il titolo è un semplicissimo Don't stop:

                                               

C'è pure chi, in Inghilterra, realizza una sapiente commistione tra sonorità blues e hard, con piacevolissimi risultati: Black Betty, eseguita dai Ram Jam.
  
                                        

Lasciamo le canzoni in voga e torniamo al melodramma: Radiodue trasmette in serata, con tanto di presentazione del più grande musicologo italiano di sempre, il torinese Massimo Mila (ci fa piacere sottolineare come il Piemonte sia la regione italiana più prolifica tra gli uomini di pensiero più importanti del XX secolo), l'edizione discografica più recente dell'Aida di Giuseppe Verdi, la storia dell'amore tormentato (e finito nel peggiore dei modi) del Capitano delle Guardie Egizie Radamès per la schiava Aida, principessa dei barbari Etiopi di Amonasro, acerrimi nemici degli Egiziani, mentre è Amnèris, figlia del Faraone, a provare un intenso sentimento per lo stesso condottier supremo. Dirige l'emergente Maestro napoletano Riccardo Muti, mentre a interpretare Radames è, per la seconda e non ultima volta (altre due incisioni complete dell'opera che salutò l'apertura del Canale di Suez nel 1871, due anni dopo l'inaugurazione ufficiale, saranno coronate dalla sua voce, l'una del 1981 e l'altra del 1990), il grandissimo Plàcido Domingo. Ascoltiamolo subito nella prima aria dell'opera, un libero canto d'amore preceduto da un recitativo che esprime i sogni di gloria bellica: Celeste Aida (ardito l'accostamento che l'autore del video ha voluto fare con La Libertà che guida il popolo di Delacroix).

RADAMES
Se quel guerrier
Io fossi ! se il mio sogno
S'avverasse !... Un esercito di prodi
Da me guidato....e la vittoria... e il plauso
Di Menfi tutta ! E a te, mia dolce Aida,
Tornar di lauri cinto...
Dirti: per te ho pugnato, per te ho vinto !
Celeste Aida, forma divina,
Mistico serto di luce e fior,
Del mio pensiero tu sei regina,
Tu di mia vita sei lo splendor.
Il tuo bel cielo vorrei ridarti,
Le dolci brezze del patrio suol;
Un regal serto sul crin posarti,
Ergerti un trono vicino al sol.
Celeste Aida, forma divina,
Mistico raggio di luce e fior,
Del mio pensiero ecc. ecc.

                                         

Prima della scena del trionfo che suggella il successo di Radames sui nemici, il secondo atto offre una drammatica tenzone tra le due pretendenti: da una parte Amnèris, dall'altra Aida. La principessa egizia inganna la schiava etiope comunicandole la falsa notizia della morte di Radamès in battaglia e poi, dopo la reazione assai accorata di Aida, svela a quest'ultima che non è vero nulla, infliggendole così un grave scacco. Ascoltiamo questo duetto - scontro nell'interpretazione del mezzosoprano piemontese Fiorenza Cossotto, dal proverbiale timbro duro e severo, molto adatto a personaggi come, appunto, Amnèris, e del soprano spagnolo Montserrat Caballè, che proprio di recente è stata colpita da un leggero ictus cerebrale, dal quale fortunatamente si sta riprendendo (a lei giungano i nostri più cari e fervidi auguri di pronta guarigione):

AMNERIS
Fu la sorte dell'armi a' tuoi funesta,
Povera Aida ! Il lutto
Che ti pesa sul cor teco divido,
Io son l'amica tua...
Tutto da me tu avrai... Vivrai felice !
AIDA
Felice esser poss'io
Lungi dal suol natio, qui dove ignota
M'è la sorte del padre e dei fratelli ?
AMNERIS
Ben ti compiango ! pure hanno un confine
I mali di quaggiù... Sanerà il tempo
Le angosce del tuo core,
E più che il tempo, un Dio possente... Amore !
AIDA
(Amore, amore ! Gaudio, tormento,
Soave ebbrezza, ansia crudel !
Ne' tuoi dolori la vita io sento, 
Un tuo sorriso mi schiude il ciel)
AMNERIS

(guardando Aida, fissamente)

(Ah, quel pallore... quel turbamento
Svelan l'arcana febbre d'amor.
D'interrogarla quasi ho sgomento,
Divido l'ansie del suo terror.)

(ad Aida)

Ebben: qual nuovo fremito 
T'assal, gentil Aida ?
I tuoi segreti svelami,
All'amor mio t'affida.
Tra i forti che pugnarono
Della tua patria a danno
Qualcuno... un dolce affanno
Forse... a te in cor destò ?
AIDA
Che parli ?
AMNERIS
A tutti barbara
Non si mostrò la sorte
Se in campo il duce impavido
Cadde trafitto a morte...
AIDA
Che mai dicesti ! Misera !
AMNERIS
Sì... Radamès da' tuoi
Fu spento...
AIDA
Misera !
AMNERIS
E pianger puoi ?
AIDA
Per sempre io piangerò!
AMNERIS
Gli Dei t'han vendicata
AIDA
Avversi sempre
A me furo i Numi.
AMNERIS
Trema ! In cor ti lessi...
Tu l'ami...
AIDA
Io !
AMNERIS
Non mentire !
Un detto ancora e il vero
Saprò. Fissami in volto...
Io t'ingannava... Radames vive !
AIDA
Vive !
Ah, grazie, o Numi !
AMNERIS
E ancor mentir tu speri ?
Si, tu l'ami ! Ma l'amo
Anch'io, intendi tu ? Son tua rivale,
Figlia dei Faraoni.
AIDA
Mia rivale !
Ebben sia pure... Anch'io
Son tal...

(reprimendosi)

Ah ! Che dissi mai ? Pietà, perdono ! Ah !
Pietà ti prenda del mio dolor.
E' vero, io t'amo d'immenso amor.
Tu sei felice, tu sei possente,
Io vivo solo per questo amor !
AMNERIS
Trema, vil schiava ! Spezza il tuo core;
Segnar tua morte può quest'amore;
Del tuo destino arbitra sono,
D'odio e vendetta le furie ho in cor.
CORO 

(di fuori)

Su ! Del Nilo al sacro lido
Sien barriera i nostri petti:
Non echeggi che un sol grido:
Guerra e morte allo stranier !
AMNERIS
Alla pompa che s'appresta,
Meco, o schiava, assisterai;
Tu prostrata nella polvere,
Io sul trono, accanto al Re.
AIDA
Ah pietà ! Che più mi resta ?
Un deserto è la mia vita;
Viva e regna, il tuo furore
Io tra breve placherò.
Quest'amore che t'irrìta
Nella tomba io spegnerò.
AMNERIS
Vien, mi segui, apprenderai
Se lottar tu puoi con me.

(Esce)

AIDA
Numi, pietà del mio martir, 
Speme non v'ha pel mio dolor !
Numi, pietà del mio soffrir !

                                            
  
Nel terzo atto, Aida viene minacciata dal padre Amonasro di essere rinnegata da lui se insisterà nell'esprimere il proprio amore per Radamès, la guida delle truppe a lui nemiche: il condottiero egizio, però, riesce a incontrare l'amata schiava - principessa e, dopo essere inizialmente accolto da lei con freddezza, escogita con l'amata un piano di fuga, destinazione le gole di Nàpata... ma il tutto viene scoperto e Radamès si mette a disposizione del Gran Sacerdote Ramfis.

Ecco il duetto Aida - Radamès, cantato da Montserrat Caballè e Plàcido Domingo, con la Philharmonia Orchestra di Londra diretta da Riccardo Muti:

RADAMES
Pur ti riveggo, mia dolce Aida...
AIDA
Ti arresta, vanne... che speri ancor ?
RADAMES
A te dappresso l'amor mi guida.
AIDA
Te i riti attendono d'un altro amor.
D'Amneris sposo...
RADAMES
Che parli mai ?...
Te sola, Aida, te deggio amar.
Gli Dei m'ascoltano... tu mia sarai...
AIDA
D'uno spergiuro non ti macchiar !
Prode t'amai, non t'amerei spergiuro.
RADAMES
Dell'amor mio dubiti, Aida ?
AIDA
E come speri sottrarti d'Amnèris ai vezzi,
Del Re al voler, del tuo popolo ai voti,
Dei sacerdoti all'ira ?
RADAMES
Odimi, Aida.
Nel fiero anelito di nuova guerra
Il suolo Etiope si ridestò...
I tuoi già invadono la nostra terra,
Io degli Egizi duce sarò.
Fra il suon, fra i plausi della vittoria,
Al Re mi prostro, gli svelo il cor...
Sarai tu il serto della mia gloria,
Vivrem beati d'eterno amor.
AIDA
Nè d'Amneris paventi
Il vindice furor ? La sua vendetta,
Come folgor tremenda,
Cadrà su me, sul padre mio, su tutti.
RADAMES
Io vi difendo.
AIDA
Invan ! Tu nol potresti...
Pur... se tu m'ami... ancor s'apre una via
Di scampo a noi...
RADAMES
Quale ?
AIDA
Fuggir...
RADAMES
Fuggire !
AIDA

(colla più viva espansione)

Fuggiam gli ardori inòspiti
Di queste lande ignude;
Una novella patria
Al nostro amor si schiude...
Là... tra foreste vergini,
Di fiori profumate,
In estasi ignorate
La terra scorderem.
RADAMES
Sovra una terra estrania
Teco fuggir dovrei !
Abbandonar la patria,
L'are de' nostri Dei !
Il suol dov'io raccolsi
Di gloria i primi allori,
Il ciel dei nostri amori
Come scordar potrem ?
AIDA
Sotto il mio ciel, più libero
L'amor ne fia concesso;
Ivi nel tempio istesso
Gli stessi Numi avrem
RADAMES

(esitante)

Aida !
AIDA
Tu non m'ami... Va' !...
RADAMES
Non t'amo ? 
Mortal giammai nè Dio
Arse d'amor al par del mio possente.
AIDA
Va'...va'...ti attende all'ara
Amnèris...
RADAMES
No !... giammai !...
AIDA
Giammai, dicesti ?
Allor piombi la scure
Su me, sul padre mio...
RADAMES
Ah no! fuggiamo !

(con appassionata risoluzione)

Sì: fuggiam da queste mura,
Al deserto insiem fuggiam;
Qui sol regna la sventura,
Là si schiude un ciel d'amor.
I deserti interminati
A noi talamo saranno,
Su noi gli astri brilleranno
Di più limpido fulgor.
AIDA
Nella terra avventurata
De' miei padri il ciel ne attende;
Ivi l'aura è imbalsamata,
Ivi il suolo è aromi e fior.
Fresche valli e verdi prati
A noi talamo saranno
Su noi gli astri brilleranno
Di più limpido fulgor.
INSIEME
Vieni meco - insiem fuggiamo
Questa terra di dolor -
Vieni meco - io t'amo, io t'amo !
A noi duce fia l'amor.

(si allontanano rapidamente)

                                                

Accusato di tradimento, Radamès viene condannato ad essere sepolto vivo: prima, però, che venga chiusa la "fatal pietra", egli è raggiunto da Aida. Essi muoiono insieme, intonando uno struggente duetto d'addio al mondo che ascoltiamo anche qui dalle voci di Montserrat Caballè e Plàcido Domingo:

RADAMES
Qual gemito !... Una larva... Una vision...
No ! forma umana è questa.
Ciel ! Aida !
AIDA
Son io.
RADAMES
Tu... in questa tomba !
AIDA
Presago il core della tua condanna,
In questa tomba che per te s'apriva
Io penetrai furtiva...
E qui lontana da ogni sguardo umano
Nelle tue braccia desiai morire.
RADAMES
Morir ! si pura e bella !
Mori per me d'amore...
Degli anni tuoi nel fiore
Fuggir la vita !
T'avea il cielo per l'amor creata,
Ed io t'uccido per averti amata !
No, non morrai !
Troppo t'amai !
Troppo sei bella !
AIDA

(vaneggiando)

Vedi ?... di morte l'angelo
Radiante a noi s'appressa,
Ne adduce eterni gaudii
Sovra i suoi vanni d'or.
Già veggo il ciel dischiudersi,
Ivi ogni affanno cessa,
Ivi comincia l'estasi
D'un immortale amor.
SACERDOTESSE

(al di sopra, nel tempio)

Immenso Fthà, del mondo
Spirito animator...
AIDA
Triste canto !
RADAMES
Il tripudio
Dei Sacerdoti
AIDA
Il nostro inno di morte
RADAMES

(cercando di smuovere la pietra del sotterraneo)

Nè le mie forti braccia
Smuoverti potranno,o fatal pietra !
SACERDOTI, SACERDOTESSE
Ah ! Noi t'invochiamo, t'invochiam.
AIDA
Invan !... tutto è finito
Sulla terra per noi.
RADAMES
E' vero ! E' vero !

(Si avvicina ad Aida e la sorregge)

AIDA E RADAMES
O terra, addio; addio, valle di pianti...
Sogno di gaudio che in dolor svanì.
A noi si schiude il ciel e l'alme erranti
Volano al raggio dell'etterno dì.
SACERDOTI, SACERDOTESSE
Immenso Fthà, noi t'invochiam !
AMNERIS

(in abito da lutto appare nel tempio e va a prostrarsi sulla pietra che chiude il sotterraneo)

Pace t'imploro... salma adorata;
Isi placata ti schiuda il ciel !

(Aida cade e muore nelle braccia di Radames)

F I N E 

                                                    
                                                

Ancora un'ultima, meritata citazione tratta dal palinsesto di RadioRAI di quel lontano 1° novembre 1977, zeppo di rilevanti appuntamenti musicali: il Concerto doppio che riunisce le due orchestre di ritmi moderni gestite direttamente dall'Ente radiotelevisivo di Stato (quelle di Milano e Roma) e zeppe di strumentisti che appartengono al gotha della musica italiana in assoluto. Gianni Basso e Livio Cerveglieri, Ettore Righello e Antonello Vannucchi, Tino Fornai, Fernando Baratta, Enzo Grillini, Silvano Chimenti, Paolo Tomelleri, Gil Cuppini ed Enzo Restuccia (quest'ultimo babbo di Marina Rei), Baldo Maestri, Sante Palumbo, Dino Piana, Oscar Valdambrini, per non parlare dei cori istruiti rispettivamente da Dino Comolli a Milano (I Musical) e da Alessandro Alessandroni a Roma (I Cantori Moderni). Conduttore di questo eccezionale spettacolo è Enrico Simonetti, purtroppo in una delle sue ultime apparizioni (il musicista e intrattenitore ligure sarà vittima della malasanità pochi mesi dopo), mentre a dirigere di volta in volta il nutrito complesso sono due figure molto raffinate, ben note anche per i loro arrangiamenti assai raffinati: l'argentino Angel Pocho Gatti e il piemontese Giulio Libano.

Non disponendo della registrazione di quella trasmissione, rendiamo omaggio ai due maestri servendoci di alcune loro incisioni. Partiamo dal Pocho e da tre sue composizioni riunite in questo estratto da YouTube, un insieme di funky e bossa veramente a livelli d'eccellenza:


Gatti è scomparso alcuni anni fa; l'arzillo Giulio Libano compare ancor oggi come pianista in pubbliche occasioni di beneficenza, non trascurando di ritornare al suo primo amore, il jazz, frequentato con successo nel corso della sua lunga carriera. Abbiamo trovato una bella versione di Summertime (da Porgy and Bess di George Gershwin) atta a fondere lo stile jazz classicheggiante e il canto lirico, proprio come nelle intenzoni del grande Autore statunitense. Giulio Libano dirige l'Orchestra ritmico-sinfonica di Radio Milano, mentre la voce sopranile solista è dell'afroamericana (ma naturalizzata milanese) Mary Linsday:


Siamo così giunti alla fine di questa ricca cavalcata radiofonica. Prima di salutarvi, però, vogliamo pubblicamente complimentarci (badando di non commettere gaffes dettate dalla nostra innata spontaneità caratteriale) con l'amico critico televisivo romano Mariano Sabatini, che ha raccolto in un bel volume (E' la TV, bellezza !, pubblicato per i tipi di Lupetti) il meglio dei propri interventi quasi quotidiani diffusi da portali internautici e fogli free press nel corso dell'ultimo anno. Tra il serio e l'ironico, Sabatini (che debuttò, ancora baccelliere, una ventina d'anni fa, dietro le quinte dei programmi televisivi del garbato Luciano Rispoli) è come un medico che tasta il polso giorno per giorno alla grande malata che è la TV italiana dei giorni nostri e ne segue passo passo il decorso emettendo ideali diagnosi, purtroppo non sempre positive, ma notevoli anche (e questo ci preme sottolinearlo) a fini pedagogici, essendo egli stesso genitore e constatando come la televisione educativa per i bambini di ieri sia inesorabilmente tramontata... per il resto, leggete pure questo libro, ovviamente senza dimenticare l'altro volume che stiamo per menzionare qui sotto, non prima di avervi dato appuntamento al nostro prossimo, imminente intervento e di avervi augurato una serena domenica.

A presto ! ! !

CBNeas

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 MARIANO SABATINI (Metro) 
ALESSANDRA COMAZZI (La Stampa)
         CETTY AMENTA (La Sicilia)

LUNARIO DEI GIORNI DI TELE
di Cesare Borrometi


        La TV degli anni d'oro come non è stata mai narrata
Con il passare degli anni crescono sempre più la nostalgia e l’interesse per la vecchia TV di qualità: appositi canali digitali, siti Internet dedicati, pubblicazioni periodiche, tanto nelle edicole quanto nei negozi specializzati; DVD contenenti, tutte o in parte, storiche trasmissioni di ieri, libri a carattere storico-rievocativo godono di un pubblico scelto, appassionato e spesso anche esigente. Eppure c’era una lacuna da colmare: un almanacco, un lunario che raccogliesse, giorno per giorno, una vasta gamma di programmi di quel periodo d’oro, dal varietà allo sceneggiato, dalla pubblicità all’informazione, dalla TV dei ragazzi al teatro, allo sport, alla cultura e via dicendo. In tutto 366 titoli, uno per ogni giorno dell’anno, scelti in base alla relativa data di trasmissione (o di inizio serie per i programmi a puntate) o ad eventi particolari atti a determinarne il successo, e corredati da schede tecniche, presentazioni e commenti. Questa lacuna viene oggi colmata da Cesare Borrometi, ideatore di una formula che senz’altro cambierà il modo di gestire la storiografia sull’argomento: fermo intendimento dell’autore è di produrre nel tempo ulteriori libri del genere, fornendo all’appassionato, allo studioso e al curioso un panorama il più possibile preciso dei giorni, dei mesi e degli anni che hanno visto sbocciare trasmissioni e personaggi di fama del “piccolo schermo” da riscoprire e rivalutare.

MEF - Firenze Libri

Pagine: 330

Prezzo: Euro 29,00

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