sabato 14 gennaio 2012

Mercoledì 14 gennaio 1970



NAZIONALE

trasmissioni scolastiche

La RAI-Radiotelevisione Italiana, in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione, presenta
SCUOLA MEDIA

9,30 Francese
Prof.ssa Giulia Bronzo
Le long des falaises
Fenétre sur le jardin
Le Mistral

(Replica)

10,30 Italiano
Prof.ssa Giuseppina Mosca
Leggiamo insieme: Gente del Sud

11,00 Educazione artistica
Alfredo Romagnoli
Immagini della fantasia

SCUOLA MEDIA SUPERIORE

11,30 Letteratura italiana
Prof. Aulo Greco
Incontro con Guido Piovene

12,00 Aerotecnica
Prof. Vito Pellegrino
Gallerie del vento
(Replica)

meridiana

12,30 ANTOLOGIA DI SAPERE
Orientamenti culturali e di costume
Gli atomi e la materia
a cura di Giancarlo Masini
con la consulenza di Guglielmo Righini
Realizzazione di Franco Corona
13,00 TEMPO DI SCI
Ne parlano Maria Grazia Marchelli e Mario Oriani
a cura di Marino Giuffrida e Nino De Luca
13,25 IL TEMPO IN ITALIA
BREAK 1 (Sanagola Alemagna - Amaro Petrus Boonekamp - Brodi Knorr)
13,30 - 14,00 TELEGIORNALE

trasmissioni scolastiche

La RAI - Radiotelevisione Italiana, in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione, presenta

14,30 TVS RISPONDE
Programma di corrispondenza per la scuola
a cura di Silvano Rizza, Vittorio Schiraldi
Realizzazione di Elia Marcelli
con la collaborazione di Claudia De Seta, Maria Adani
Presenta Paola Piccini
15,00 REPLICA DEI PROGRAMMI DEL MATTINO
(Con l'esclusione delle lezioni di lingua straniera)

per i più piccini

17,00 IL PAESE DI GIOCAGIO'
a cura di Teresa Buongiorno
Presentano Marco Danè e Simona Gusberti
Scene di Emanuele Luzzati
Regia di Salvatore Baldazzi

17,30 SEGNALE ORARIO
TELEGIORNALE
Edizione del pomeriggio
GIROTONDO (Olio vitaminizzato Sasso - Calze Velca - Cioccolato Kinder Ferrero - Gunther Wagner)

la TV dei ragazzi

17,45 I RAGAZZI DI PADRE TOBIA
di Mario Casacci e Alberto Ciambricco
con la collaborazione di Silvano Balzola
Tutti per uno
Con Silvano Tranquilli, Franco Angrisani, Giulio Narciso, Valeria Ruocco, Marcello Balzola, Maria Luisa Alfaro, Antonio Angrisano
Musiche originali di Roberto De Simone
Scene di Paolo Petti
Costumi di Guido Cozzolino
Regia di Italo Alfaro

ritorno a casa

GONG (Fazzoletti Tempo - Biscottificio Crich)
18,45 OPINIONI A CONFRONTO
a cura di Gastone Favero
GONG (Sapone Respond - Aspro - Pomodori preparati Althea)
19,15 SAPERE
Orientamenti culturali e di costume
coordinati da Enrico Gastaldi
Cos'è lo Stato
a cura di Nino Valentino
Regia di Clemente Crispolti

ribalta accesa

19,45 TELEGIORNALE SPORT
TIC - TAC (Olio dietetico Cuore - Ondaviva - Invernizzi Susanna - Manetti & Roberts - Cera Glo Cò - ...ecco)
SEGNALE ORARIO
NOTIZIE DEL LAVORO E DELL'ECONOMIA
OGGI AL PARLAMENTO
ARCOBALENO 1 (Kremliquirizia Elah - Salumi Gurmè - Lampade Osram)
CHE TEMPO FA
In studio Edmondo Bernacca
ARCOBALENO 2 ("MONDADORI" I Grandi della Storia - Gran Pavesi - Super-Iride - Sughi Star)
20,30 TELEGIORNALE
Edizione della sera
Direttore Willy De Luca
CAROSELLO
(1) Chinamartini - (2) Sapone Sole - (3) Miele Ambrosoli - (4) Liebig - (5) Aspirina rapida effervescente
I cortometraggi sono stati realizzati da : 1) Compagnia Generale Audiovisivi - 2) Cinetelevisione - 3) Studio K - 4) Film Made - 5) General Film

21,00 IL RICHIAMO DELLA FRONTIERA
Va' verso l'Ovest, ragazzo !
di Luigi Costantini e Pietro Pintus
con la collaborazione di Piero Saraceni
DOREMI' (Lovable Biancheria - Finegrappa Libarna - Detersivo Dash - Sottilette Kraft)
22,00 MERCOLEDI' SPORT
Telecronache dall' Italia e dall'estero
EUROVISIONE
Collegamento tra le reti televisive europee
SPAGNA: Barcellona
CALCIO: BARCELLONA - INTER
Andata ottavi di finale Coppa delle Fiere
Telecronista Nicolò Carosio
(Sintesi registrata)
BREAK 2 (Fernet Branca - Pepsodent)
23,00 TELEGIORNALE
Edizione della notte

SECONDO CANALE

19,00 - 19,30 UNA LINGUA PER TUTTI
Secondo corso di inglese
a cura di Biancamaria Tedeschini Lalli
Realizzazione di Giulio Briani
(Seconda trasmissione di riepilogo)

TRASMISSIONI IN LINGUA TEDESCA

PER LA ZONA DI BOLZANO

SENDER BOZEN

SENDUNG IN DEUTSCHER SPRACHE

19,30 Fur Kinder und Jugendliche
HUCKY UND SEINE FREUNDE
Zeichentrickfilm von Hanna und Barbera
Verleih: SCREEN GEMS
und
GERMANIA ROMANA
Vita dulcis an der Mosel
Filmbericht
Regie: Hanno Bruhl
Verleih: BETA FILM
20,00 SPORTSCHAU
20,10 WELT UNSERER KINDER
Die Erkundung der Umwelt
Filmbericht
Regie: H. Hohenacker und E. Jobst
Verleih: TELEPOOL
20,40 - 21,00 TAGESSCHAU

21,00 SEGNALE ORARIO
TELEGIORNALE
Edizione del 2°
INTERMEZZO (Milkana Fette - Espresso Bonomelli - Glicemille Rumianca - Vicks Vaporub - Cioccolato Duplo Ferrero - Biol)
21,15 MAESTRI DEL CINEMA: ORSON WELLES
a cura di Ernesto G. Laura
QUARTO POTERE
Film - Regia di Orson Welles
Interpreti: Orson Welles, Joseph Cotten, Dorothy Comingore, Agnes Moorehead, Ruth Warrick, Ray Collins
Produzione: R.K.O. Radio Pictures
DOREMI' (Lacca Cadonett - Biscottini Nipiol Buitoni - Cera Emulsio - Aperitivo Aperol)
23,10 CINEMA '70
a cura di Alberto Luna
con la collaborazione di Oreste Del Buono
23,40 CRONACHE ITALIANE

TSI - SVIZZERA

12,55 In Eurovisione da Badgastein (Austria):
GARE INTERNAZIONALI DI SCI DI SILBERKRUG
Discesa femminile
Cronaca diretta

18,15 IL SALTAMARTINO
Programma per i ragazzi a cura di Mimma Pagnamenta e Cornelia Broggini
Presenta Marco Cameroni
In questo numero:
- Fuoco di fila
- Intermezzo
- Pattinare è facile

Corso pratico di Helga ed Inge Brandt
19,10 TELEGIORNALE 1a edizione
19,15 TV - SPOT
19,20 RELAX
Siesta musicale alle Rotonde di Garlasco
con la partecipazione di Luciano Minghetti, Fausto Leali e Nino Ferrer
19,45 TV - SPOT
19,50 IL PRISMA
Problemi economici, politici e sociali svizzeri
20,15 TV - SPOT
20,20 TELEGIORNALE Edizione principale
20,35 TV - SPOT
20,40 SOPRAVVIVENZA
Documentario
Una goccia nell'oceano
21,05 SPECCHIO DEI TEMPI
Fede cristiana e mondo moderno
Colloquio con il pubblico
22,15 LA PAROLA ALLA DIFESA
Telefilm
La scelta
23,05 TELEGIORNALE 3a edizione
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Una vivace e brillante musica per archi, degno sottofondo del glorioso monoscopio RAI in bianco e nero del bel tempo che fu, ricorda, quasi emblematicamente, che il nostro Focolare, dopo la lunga e forzata stasi di fine anno, sta gradualmente riprendendo il consueto, dinamico ritmo, che consta di almeno tre o quattro post mensili. Ciò avviene in coincidenza con il suo secondo compleanno, ricorrenza che non possiamo dimenticare di menzionare (anche per mezzo di un'adeguata foto introduttiva), visto il complessivamente buon successo di un'iniziativa nata un po' per caso, ma comunque sotto una buona stella. Ne sono testimonianza i vostri costanti commenti ai nostri post, segno del vostro amore per una formula che, finchè questo blog avrà vita, non muterà mai (squadra che vince non si cambia...)

Il primo appuntamento non solo di gennaio, ma anche dell'intero anno solare 2012, ci riporta al 1970, per ricordare una giornata - e soprattutto una serata - televisiva particolare, caratterizzata dalla messa in onda di un caposaldo del cinema di tutti i tempi... ma ci arriveremo per gradi, non dubitate !
Per cominciare, al contrario dell'allora abituale intervento dell'annunciatrice di turno, la quale, prima del tiggì delle 13,30, dava un cenno su alcuni programmi della serata , presentando brevemente il menù offerto dal piccolo schermo per il dopocena, menzioniamo brevemente quanto andato significativamente in onda all'ora di pranzo e all'ora del tè. Al tocco è riapparsa dopo moltissimo tempo una campionessa di sport invernali degli anni '50, Maria Grazia Marchelli, la quale ha tenuto a battesimo una trasmissione (ai nostri giorni spesso replicata dal canale satellitare RAI Sport 1) dal titolo Tempo di sci, punto di partenza di saghe stagionali - sotto forma di programmi di servizio - andate avanti per due anni e mezzo (Tempo di pesca in primavera; Tempo di sole tra fine maggio e giugno; Tempo di caccia in autunno). Il pomeriggio dei ragazzi è stato appannaggio di due appuntamenti destinati ad assurgere al rango di storici, mitici, indimenticabili, certamente non a torto: Il paese di Giocagiò, con la splendida coppia Marco Danè - Simona Gusberti (per non parlare del Pittore Buendìa, ossia il disegnatore sudamericano Roberto Galve, e del pupazzo animato a forma di cavallo, con la voce di Enrico Urbini) e soprattutto I ragazzi di Padre Tobia, splendida serie sceneggiata che, giunta alla seconda serie, continua a veicolare giustamente i più sani e schietti princìpi e valori, a cominciare dall'importanza, non solo in età adolescenziale, dell'amicizia più sincera e disinteressata (c'è sempre Silvano Tranquilli nel ruolo del religioso che anima questo gruppo di giovanissimi; anche Valeria Ruocco, la più nota interprete dei membri di una comitiva sempre unita, si sta facendo largo in campo artistico e, tra una registrazione e l'altra dei vari episodi di questo fortunato originale televisivo, collabora con Peppino De Filippo e la sua compagnia teatrale).



Eccoci adesso alle ore serali, anch'esse piene di trasmissioni degne di nota. Per voler seguire un criterio cronologico, incominciamo dalla TSI, ossia la Televisione della Svizzera Italiana, che manda in onda intorno alle 19,15 - 19,30 uno spettacolino musicale di quelli apparentemente senza pretese, ma qualitativamente molto accurati, secondo un costume che diverrà un'abitudine talmente apprezzata dal pubblico, da meritare (almeno per quanto riguarda la produzione anni Ottanta) la diffusione nei formati home video susseguitisi nel tempo (VHS e DVD in primis). La trasmissione di quel 14 gennaio di 42 anni or sono, purtroppo ancora in bianco e nero, è stata registrata alcuni mesi prima in un emergente locale lombardo, Le Rotonde di Garlasco, un nome storico al tempo associato ad una vera e propria impresa dello spettacolo leggero, con tanto di etichetta discografica propria per lanciare qualche nuovo cantante. Due sono i grossi nomi in cartellone: Fausto Leali, che sta preparandosi al suo terzo festival di Sanremo consecutivo con una canzone da lui stesso composta, dal titolo Hippy, la cui seconda versione sarà affidata alla bella e sensuale Carmen Villani, e Nino Ferrer, che sta registrando a Roma uno spettacolino televisivo d'intrattenimento per i sabati sera di inizio primavera, Io, Agata e tu, a fianco di Nino Taranto, dei ballerini afro-americani guidati da Norman Davis e soprattutto di Raffaella Carrà, pronta al grande salto (da attrice di prosa a vera showgirl televisiva, dopo aver sperimentato più volte il teatro leggero con titoli quali Del vento tra i rami del sassofrasso, commedia musicale western andata in onda pure in televisione due anni e mezzo prima, e Non sparate al reverendo ! a fianco di Erminio Macario). Riascoltiamo insieme le incisioni più recenti di entrambi gli artisti: il negro bianco canta Sei stata troppo tempo in copertina, mentre il brillante cantautore italo - francese ripropone in chiave moderna proprio la vecchia Agata di Nino Taranto, pretesto atto a fornire a Dino Verde lo spunto per confezionare il varietà di cui sopra:




L'ora di programmi che la RAI offre alla minoranza linguistica tedesca residente in Alto - Adige ha, se non altro, il pregio di esplorare tutti i generi possibili e immaginabili. Abbiamo più volte parlato di gloriosi telefilm statunitensi debitamente doppiati nella lingua di Goethe, come usa in Germania e in Austria: anche i cartoni animati non si sottraggono certo a questa prassi. Basti dire che Hucky und seine freunde altri non è che l'edizione teutonica dell'amatissimo Braccobaldo Show. Dispiace solo che in rete non vi sia traccia di un Bracco o di uno Yoghi in grado di dire Ja: accontentiamoci del loro originario Yes e godiamoci questo prologo, nel quale incontriamo, oltre ai succitati personaggi, anche i topolini Pixie e Dixie, sempiterni antagonisti del gattone Ginxi.



Inevitabile la nostra finestra pubblicitaria: stavolta andiamo a pescare nel mazzo dei cinque caroselli della serata, soffermandoci sull'esordio come testimonial
di un attore comico che solo da un anno o poco più gode di una certa popolarità (d'altronde, se si approda ben presto a Carosello, vuol dire che si ha un certo, indiscutibile successo): Pino Caruso, cabarettista palermitano rivelatosi in TV nell'inverno precedente, partecipando al varietà festivo pomeridiano Che domenica, amici ! come interprete di monologhi tendenti a ironizzare non poco su certi luoghi comuni (almeno quelli su cui si può liberamente scherzare) con i quali la Sicilia e i siciliani si identificano da troppo tempo. Anche l'esordio carosellistico segue tale falsariga, soprattutto basandosi sul tema della gelosia, quanto mai appropriato se poi, nella dirittura d'arrivo del codino, ciò che conta è che Liebig vi ama:



Caruso è diretto in questa serie dal re dei registi pubblicitari, l'ex - cineasta Luciano Emmer: è un successo, ma altri ne giungeranno, ancor più travolgenti (dal carosello prodotto da Armando Testa per le cinture elastiche del Dottor Gibaud - una serie di incubi assurdi e poi il codino con l'attore palermitano che, camminando per Piazza Vittorio a Torino, esalta l'importanza di una protezione come quella da lui pubblicizzata - allo spot anni '80, purtroppo diffuso solo in Sicilia e Calabria, del caffè Torrisi, con le irresistibili rime divenute di dominio pubblico, proprio come ai tempi degli insuperabili slogan di Carosello, appunto).



Da un piccolo gioiello nel proprio genere a un vero capolavoro del cinema di tutti i tempi, uno di quei titoli di cui non si può fare a meno nel ricostruire, anche superficialmente, la storia della settima arte: Quarto potere (Citizen Kane), opera prima, in qualità di attore - regista - soggettista - co-sceneggiatore e produttore, di un vero artigiano anarchico del mondo dello spettacolo nel proprio complesso, Orson Welles. E non può che cominciare con la trasmissione di quest'opera un ciclo settimanale in otto puntate, corrispondenti ad altrettante pellicole del poliedrico artista del Wisconsin: il curatore di questa personale TV wellesiana, Ernesto G. Laura, ha la fortuna di disporre dei film più celebri e meglio riusciti, e di ciò trae giovamento questo appuntamento del mercoledì, che risulta sicuramente molto seguito (pur con indici di gradimento inevitabilmente contraddittori, ma è una costante di tutti i film d'autore non appena passano per televisione, colpendo anche i profani e i digiuni in materia).

Il trailer, che presenta con il giusto alone di mistero i personaggi e gli interpreti (tra questi spicca Joseph Cotten, attivo a fianco di Welles in più di un lungometraggio) della vicenda, ci dà un'idea anche della vis polemica che caratterizza l'intero film, seppur enunciata con una notevole profondità davvero senza precedenti, allora, nel mondo del cinema: ve lo mostriamo in versione originale, fortunatamente con sottotitoli in lingua italiana.



Tutti sanno che Quarto potere racconta l'ascesa e la caduta di un editore dal nome immaginario, Charles Foster Kane, ma dalla way of life altamente realistica. Difatti, nel 1941, quando il film uscì, vi furono non poche rimostranze da parte di più di un magnate della stampa - e non solo - di Oltreoceano: uno di essi, l'editore Hearst, si arrabbiò non poco per le non poche allusioni sul proprio conto e, anche se non fece causa a Welles, impose alle redazioni di cultura e spettacolo della catena di testate da lui pubblicate di ignorare categoricamente Citizen Kane. Ad ogni modo, il soggetto assume sempre più i toni di un'inchiesta socio - psicologica: già sin dai titoli di testa, in cui viene inquadrato l'esterno di un castello murato con tanto di filo spinato e con la scritta in stampatello NO TRESPASSING (Non oltrepassare), si coglie il mormorio di un uomo oramai alla fine dei propri giorni che pronuncia una strana parola, Rosebud (Rosabella nella versione italiana). L'intento di Welles è capire cosa ci sia stato dietro quel termine, apparentemente senza capo nè coda, atto sicuramente a condizionare l'intera esistenza di Mister Kane (e che poi si scoprirà essere il nome di una slitta, personale feticcio infantile).
Subito vi è una fondamentale, necessaria prefazione che in otto minuti condensa l'esistenza di Charles Foster Kane: i toni sono quelli del cinegiornale News on the march, tradotto da noi come Parata di notizie. Ce l'abbiamo, per giunta nell'edizione italiana, con l'inconfondibile, straordinaria voce del grande Gino Cervi (iperboli sincere, volute e meritate, degne di ricordare un attore che non è stato, in definitiva, solo Peppone o Maigret):




Su Quarto potere, film studiato nei minimi particolari anche nelle facoltà universitarie di Storia e Critica del cinema, è stato detto praticamente tutto e in rete sono presenti interessantissime disquisizioni che non solo tengono d'occhio le innovazioni tecniche e stilistiche apportate da Welles in sede realizzativa, ma pure analizzano il soggetto con dotti riferimenti filosofici degni di nota. Non vogliamo certo rubare il pane di bocca a chi s'intende più di noi della materia (e ci dispiace solo il fatto di aver approntato il post in fretta e furia, non avvalendoci del nostro storico esperto Orlando, che comunque qui salutiamo caramente): piuttosto, mostrandovi altre sequenze, talune in lingua originale, talaltre doppiate in italiano, preferiamo alternare queste con pareri e giudizi sul film e sul suo autore le cui fonti risultano oggi di difficile reperibilità, quasi a voler reintegrare (anche a beneficio dei sempre crescenti studiosi e studenti di tale disciplina) alcuni pezzi finora mancanti del relativo puzzle - apparato critico.

"Citizen Kane era e rimane opera di una gagliarda originalità espressiva, sia pure non immune dal gusto della provocazione. Dal punto di vista tecnico, essa offriva - oltre all'inclusione dei soffitti nel campo visivo - l'impiego con consapevole funzionalità drammatica della profondità di campo (pan-focus)"
(GIULIO CESARE CASTELLO, in Enciclopedia dello Spettacolo, vol. 9, Casa Editrice Le Maschere, Roma, 1962, col. 1903)

Un esempio lampante di questo pan-focus è particolarmente visibile nel corso di una scena - flashback, in cui viene rievocato un episodio della tarda infanzia di Charles Foster Kane e che vi proponiamo in versione originale inglese:



"Welles non crede ai personaggi tutti d'un pezzo; crede alla contraddizione dell'uomo, crede sostanzialmente al miracolo della creazione per cui ogni uomo è diverso da ogni altro al mondo e reca in sè l'impronta del bene e del male. Il film è un'operazione conoscitiva. Può sembrare (...) un grande mistificatore per via della straordinaria eterodossia del materiale che accumula e dei modi in cui lo svolge, ma ogni suo film è la ricerca della verità, nel personaggio e nei fatti. E di qui deriva anche quella sua propensione al poliziesco che gli permette di partire dal buio più assoluto per arrivare alla luce. Che poi le luci siano più d'una, poco conta, il fatto attiene a quella complessità, a quel pluralismo che Welles riconosce in ogni manifestazione della vita".
(PAOLO VALMARANA, Nei suoi film tutti i mali del secolo, Radiocorriere - TV, n. 2 /1970, pag. 28).

Alcuni brevi e determinanti momenti di Quarto potere, doppiati in italiano e montati uno di seguito all'altro:



"In America do fastidio a molta gente (...) perchè non mi allineo con i conformisti. In Italia perchè gli italiani sono convinti che gli americani siano stupidi, e siccome io non sono stupido dicono che non sono americano. Negli altri Paesi perchè non penso mai al passato nè al presente, ma al futuro, perchè detesto il self-service, le pillole di vitamine, l'arrivismo, le smielature di Walt Disney, e perchè da quando ho la ragione mi batto contro l'ignoranza, l'imbecillità, l'intolleranza, le discriminazioni razziali e il fascismo, e mi illudo che perfino il cinematografo possa essere trasformato in uno strumento di sviluppo culturale e sociale".
(ORSON WELLES, cit. da Gianni Villa in Divenne celebre spaventando l'America, TV Sorrisi e Canzoni n.2 /1970, pag. 37).

Scene conclusive - in inglese - di Quarto potere: Kane è morto e quindi si fa un rogo di molte cose che gli sono appartenute. Un ultimo breve sguardo al filo spinato che circonda il maniero del magnate appena scomparso ed ecco, dopo un'ultima inquadratura rivolta al cartello "No trespassing", comparire la parola Fine:





Chi ritiene pesante il capolavoro di Orson Welles può, specie in seconda serata, godere di due accattivanti alternative. Il Nazionale TV trasmette in differita gran parte dell'incontro di andata di Coppa delle Fiere che vede l'Inter, passata da un Herrera (Helenio) all'altro (Heriberto) dopo il breve interregno di Alfredo Foni, imporsi per 2 a 1 al Nou Camp di Barcellona, ai danni degli azulgrana, peraltro in una fase di lento ricambio generazionale destinata poi a sfociare nel rilancio di qualche anno dopo, anche con l'innesto dei paladini del calcio totale olandese. E' la storica voce di Nick Carosio a descrivere l'uno-due di Roberto Boninsegna, il vivace centravanti mantovano tornato all'ovile dopo essersi fatto le ossa dapprima a Varese, a Potenza e poi, più a lungo, a Cagliari, formando con Gigi Riva un'efficiente coppia d'attacco, e Mario Bertini, toscanaccio che a Milano troverà la giusta strada per ritornare a vestire la maglia azzurra e partire per il Messico. La TSI, invece, ripropone un episodio di una serie televisiva statunitense già nota da tempo al pubblico della RAI, La parola alla difesa, una sorta di Perry Mason più corale, ossia l'approfondita descrizione di un caso e del relativo dibattimento processuale:



Questa è la memorabile sigla dei vari episodi, punteggiata da un tema musicale solenne e d'atmosfera. A tal proposito, vale la pena ascoltarne l'accattivante arrangiamento in chiave swing di un esperto del settore, quel Nelson Riddle che, oltre ad essere uno dei direttori d'orchestra preferiti di Frank Sinatra, ha influenzato, grazie ad una perenne originalità frutto di sostanziali e costanti ricerche di sound, generazioni di colleghi in ogni angolo del globo. Esiste un intero LP in cui Riddle si diverte a eseguire alla propria maniera le sigle delle trasmissioni televisive nordamericane più amate nei primi anni Sessanta: non manca il tema conduttore de La parola alla difesa, che francamente ci guadagna, spoglio di ogni forma stentorea. Ascoltiamolo insieme:



Termina così il nostro primo post dell'anno, con l'augurio che esso sia risultato a tutti voi gradito. Vi salutiamo e vi aspettiamo numerosi anche in occasione del prossimo intervento che - lo diciamo sin d'ora - avrà caratteristiche musical - radiofoniche, pure con la collaborazione e il sostegno di una pagina di Facebook dedicata a una storica rubrica trasmessa via ètere per quasi tutti gli anni Settanta.

Un caro e cordiale saluto dal vostro amico

CBNeas

7 commenti:

Sergio Mannu ha detto...

Caro Cesare, è sempre un momento di grande gioia vedere una nuova homepage del tuo Sito! Una domanda: come si intitola il delizioso brano che accompagna il monoscopio? Solo tu puoi saperlo! Certo è che di tutti gli "...ariosi motivi per grandi orchestre...", come definisce Tommaso Labranca la "musica da monoscopio", questo è forse il più suggestivo, il più rappresentativo e certo quello che personalmente mi è più caro. Da osservare che oltre Manica la BBC ha fatto uscire un cofanetto di CD intitolato proprio "Music for testcards" ossia "Musiche per il monoscopio": avverrà mai qualcosa del genere anche in Italia? Ne dubito molto...

Sergio Mannu ha detto...

Scopro l'acqua calda, ma un confronto di qualità tra la "nostra" televisione e quella moderna è ancora una volta improponibile. Nel gennaio 1970, in prima serata sul Nazionale, un film di fondamentale importanza nella storia del cinema, "Quarto potere" di Orson Welles! Ricordo che già da qualche anno la RAI aveva proposto il ciclo "Maestri del cinema" dedicato monograficamente a un grande cineasta. Nell'autunno del 1968, per esempio, fu il turno di Ingmar Bergman (sigla: "O fortuna velut luna" dai Carmina Burana di Orff), poi di Orson Welles a poco più di un anno di distanza con "Quarto potere", seguito da altri lavori del Sommo attore e regista, tra i quali mi pare di ricordare "Otello" se la memoria non mi inganna e forse anche il "Macbeth" in versione cinematografica. Peccato che all'epoca avessi solo otto anni e mezzo e che il mio ricordo di questa serata si interrompa con "Carosello"!

Paolo Starvaggi ha detto...

Bellissima la presentazione di "Quarto potere", film che spesso consiglio ai giovani allievi dei miei corsi di teatro (che altrimenti mai si andrebbero a guardare film così datati, perdendosi fatalmente capolavori come questo).
Il ciclo Welles comprendeva anche "L'orgoglio degli Amberson", "Otello", "L'infernale Quinlan", "Falstaff", "Storia immortale" e "L'orgoglio degli Amberson".

fosforo ha detto...

La bella musica per archi del monoscopio è di Giampiero Boneschi,Arabesco per archi (1965)
C'è naturalmente su Youtube al link:
http://www.youtube.com/watch?v=XiNPWieDhQI

Silvia ha detto...

Mi associo al commento di Sergio...desolante il confronto con la vuotaggine odierna. Altri tempi, altra televisione e tutta da rimpiangere.
Grazie Cesare per questo bel tuo post.

CBNeas1968 ha detto...

Per Fosforo: ho verificato e mi sembra proprio che non si tratti del brano di Boneschi,bensì di qualcosa di statunitense, un po' alla Leroy Anderson, magari un'incisione tratta dalla serie "Stereo Action" della RCA Victor, della quale in Italia uscì ben poco.

fosforo ha detto...

Ho verificato anch'io mettendo su google "Arabesco di Boneschi" ed ho ottenuto tutta una serie di link che riportano alla mia segnalazione precedente
Per es:
http://www.youtube.com/watch?v=tIIWFUsOHXk