sabato 12 novembre 2011

Mercoledì 12 novembre 1975



NAZIONALE

12,30 SAPERE
Aggiornamenti culturali
coordinati da Enrico Gastaldi
Contropiede
a cura di Duilio Olmetti
Consulenza di Aldo Notario
Regia di Guido Arata
12,55 VITA ANIMALE IN NORVEGIA
Documentario
13,25 IL TEMPO IN ITALIA
BREAK
13,30 TELEGIORNALE
14,00 - 14,10 OGGI AL PARLAMENTO
Prima edizione

17,00 SEGNALE ORARIO
TELEGIORNALE
Edizione del pomeriggio

per i più piccini

17,15 UOKI TOKI
Un programma di Donatella Ziliotto
Realizzazione di Norman Paolo Mozzato
Presentano Armando Bandini e Riccardo Rossi
In questo numero:
Le furberie di Scapino
di Molière

la TV dei ragazzi

17,45 RIDERE, RIDERE, RIDERE
con Al St. John in
Avventure sui binari
Distr.: Kristiane Kleffer
18,00 ERNESTO SPARALESTO e SNOOPER E BLAPPER
in
- Una puzzola in miniera
- La famiglia degli abominevoli
- I perfetti servitori

Cartoni animati di William Hanna e Joseph Barbera
Distr.: Screen Gems
18,20 GENTI E PAESI
Appunti di viaggio di Carlo Alberto Pinelli e Folco Quilici
Popoli in movimento
Realizzazione di Raffaello Ventola

GONG
18,45 SAPERE
Aggiornamenti culturali
coordinati da Enrico Gastaldi
Il jazz in Italia
a cura di Carlo Bonazzi, Franco Cerri e Franco Fayenz
Regia di Vittorio Lusvardi

19,10 TIC - TAC
SEGNALE ORARIO
CRONACHE ITALIANE
CRONACHE DEL LAVORO E DELL'ECONOMIA
a cura di Corrado Granella
OGGI AL PARLAMENTO
Edizione serale
ARCOBALENO
CHE TEMPO FA
ARCOBALENO
20,00 TELEGIORNALE
Edizione della sera
Direttore Willy De Luca
CAROSELLO
20,40 TURNO C - SPECIALE
a cura di Giuseppe Momoli
L'autunno sindacale
Programma di Gianfranco Albano, Giuseppe Momoli, Walter Preci e Livia Sansone
DOREMI'
21,45 MERCOLEDI' SPORT
Telecronache dall'Italia e dall'estero
Forlì: Pallacanestro
Campionato italiano Serie A1
JOLLY COLOMBANI FORLI' - MOBILGIRGI VARESE
Telecronista Aldo Giordani
(Cronaca diretta del secondo tempo)
BREAK
22,45 TELEGIORNALE
Edizione della notte
CHE TEMPO FA

SECONDO

18,45 TELEGIORNALE SPORT
GONG
19,00 SIM SALABIM
Spettacolo di Sergio Paolini e Stelio Silvestri
condotto da Silvan
con Evelyn Hanack, Pietro De Vico e Gigi Reder
Scene di Eugenio Guglielminetti
Complesso diretto da Luciano Fineschi
Coreografie di Paolo Gozlino
Regia di Romolo Siena
(Replica del 1973)
TIC - TAC
20,00 CONCERTO DELLA SERA
Musiche di Sergej Prokofiev e Ferenç Liszt
Regia di Lelio Golletti
ARCOBALENO

Trasmissioni in lingua tedesca
per la zona di Bolzano

SENDER BOZEN

SENDUNG IN DEUTSCHER SPRACHE

19,00 Fur Kinder und Jugendliche
KLI-KLA-KLAWITTER
Eine Sendung fur Kinder im Vorschulalter
19,30 DIE HALSKETTE
Eine Spannende Filmgesichte
19,55 AKTUELLES
20,10 TAGESSCHAU

20,30 SEGNALE ORARIO
TELEGIORNALE DEL SECONDO PROGRAMMA
INTERMEZZO
21,00 IL BOOM
Film - Regia di Vittorio De Sica
Int. : Alberto Sordi, Gianna Maria Canale, Elena Nicolai, Ettore Geri, Mariolina Bovo, Sandro Merli, Maria Grazia Buccella
DOREMI'

TSI - SVIZZERA

16,55 INTERVISIONE - EUROVISIONE
Unione Sovietica: Kiev
CALCIO: URSS - SVIZZERA
Incontro valevole per il campionato europeo per nazioni (Girone eliminatorio)
Telecronista Giuseppe Albertini
18,55 JAZZ CLUB
Eddie Vinson al Festival di Montreux
(A COLORI)
TV - SPOT
19,30 TELEGIORNALE 1a edizione
(A COLORI)
TV - SPOT
19,45 ARGOMENTI
Donne in Gran Consiglio
TV - SPOT
20,45 TELEGIORNALE Edizione principale
TV - SPOT
21,00 NINA
di Andrè Roussin
Traduzione di Belisario Randone
Con Paolo Carlini, Carlo Alighiero, Emma Danieli
Regia di Adalberto Andreani
22,45 TELEGIORNALE 3a edizione
(A COLORI)

KOPER - CAPODISTRIA

18,30 TENNIS DA TAVOLO: JUGOSLAVIA - SVEZIA
19,55 L'ANGOLINO DEI RAGAZZI
Cartoni animati
(A COLORI)
- ZIG - ZAG
20,15 TELEGIORNALE
- ZIG - ZAG
20,30 PICCOLI E GRANDI FELINI
Documentario
(A COLORI)
- ZIG - ZAG
21,30 ROCK MUSIC SPECIAL
(A COLORI)
22,00 BIGORRE, PAESE DALLE MOLTE VERITA'
Documentario
(A COLORI)

A 2 - FRANCIA

15,30 KUNG - FU
Telefilm
(A COLORI)
16,20 UN SUR CINQ
(A COLORI)
18,55 DES CHIFFRES ET DES LETTRES
(A COLORI)
19,44 C'EST UN TRUC
Gioco
(A COLORI)
20,00 JOURNAL DE TELEVISE'
(A COLORI)
20,30 MANNIX
Telefilm
(A COLORI)
23,00 JOURNAL DE TELEVISE'
(A COLORI)

TMC - MONTECARLO

20,00 TRIANGOLO ROSSO
La fuga
Telefilm
20,50 IL BELLO, IL BRUTTO, IL CRETINO
Film - Regia di Giovanni Grimaldi
Con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia
-------------------------------------------------------------------------------------
Il signore ritratto nella fotografia introduttiva non dirà alcunchè a molti di voi, ma basterà declinarne nome e cognome per farvi accendere (specie se siete nati entro la fine degli anni Sessanta) la classica lampadina: Enrico Gastaldi, torinese, giornalista e funzionario RAI, balzato alla notorietà dapprima come curatore e conduttore della radiofonica e pre-sessantottesca Tribuna dei giovani e successivamente, in televisione, come l'uomo del Sapere. Già, perchè nel 1969, dopo due anni di gestione da parte dapprima di Luciano Tavazza (canavesano di Ivrea) e poi del fiorentino Silvano Giannelli, anch'essi intellettuali dalla formazione altamente cattolica, il coordinamento della trasmissione televisiva che, mirando a fornire elementi di educazione permanente attraverso precisi orientamenti culturali e di costume (come ben spiega il relativo sottotitolo), si prefigge di istruire quei telespettatori in precedenza costretti dalla vita a studiare ben poco per mettersi presto a lavorare, passa proprio nelle sue mani. In quel periodo Sapere (il cui inconfondibile simbolo grafico è un cubo semovente) segue per lo più criteri di approfondimento su temi di varia umanità, sia in un contesto culturale che sociale, oltre che impartire lezioni di inglese e francese che vengono diffuse dal Secondo Canale. Quando però, nel 1971, durante l'anno sabbatico di sospensione delle trasmissioni scolastiche patrocinate dallo stesso Ministero della Pubblica Istruzione, si assiste a una mini - riforma dei programmi televisivi educativi, scorporando i corsi linguistici, Enrico Gastaldi e Raffaele Crovi fanno un ragionamento che risulta decisivo: andando in onda nel tardo pomeriggio e poi, in replica, all'ora di pranzo del giorno successivo, il potenziale pubblico in visione e all'ascolto di Sapere è composto prevalentemente da scolari, studenti e - soprattutto in occasione delle repliche meridiane - casalinghe. Bisogna quindi puntare su una formula meno barbosa, più efficace, tendente a spettacolarizzare leggermente le tematiche presentate senza per questo risultare banali. Ecco quindi che gli orientamenti culturali e di costume introdotti nel febbraio 1967 e andati avanti fino al giugno 1971 (a parte le repliche autunnali) cedono il posto a più semplici, ma certamente più graditi aggiornamenti culturali dall'indubbia utilità, scolastica e non:



Il volto di Sapere si fa così molto più enciclopedico e così sarà per tutti gli anni Settanta, anche se, per effetto della riforma RAI, nel '76 Gastaldi (insignito in quegli anni del Premio Regia Televisiva di Salsomaggiore, praticamente l'antenato del Telegatto) abbandonerà e la rubrica, equamente distribuita tra le due reti, dopo un breve periodo in cui sarà intitolata Sapere 1 e Sapere 2, si sdoppierà in Argomenti sulla Rete 1 (con una sigla musicale particolare: quel traditional irlandese utilizzato nella colonna sonora del film Barry Lyndon di Stanley Kubrick) e Politecnico / Educazione e regioni sulla Rete 2, evidentemente per differenziare anche ideologicamente i punti di vista dei curatori dei vari cicli (cattolici da una parte, laici dall'altra).
Col senno del poi, dispiace solo notare che, a quei tempi, non fossero di dominio pubblico i supporti multimediali presenti ai tempi d'oggidì: se i mezzi fossero stati gli odierni, Sapere avrebbe avuto una copertura decisamente maggiore, non limitata al piccolo schermo (e alle costanti repliche degli argomenti risultati sicuramente più graditi ai telespettatori). Sarebbe stato un bellissimo investimento godere di Sapere anche in casa propria, una meravigliosa enciclopedia video alla portata di tutti e per tutti, sicuramente più attraente delle allora imperanti Conoscere e Universo, peraltro perfette per quei tempi in quanto si giovavano di splendide fotografie a colori.
La programmazione RAI del 12 novembre 1975 si apre con la puntata conclusiva del ciclo di Sapere dedicato alla storia e alle regole del gioco del calcio, dal titolo Contropiede, già andato in onda nei mesi precedenti e riproposto nuovamente. Testimonial involontario di questa nuova perla della ricca e inesauribile collana di Sapere è Franco Causio, il Barone della Juventus, semplicemente perchè, a fine 1974, nel presentare gli argomenti in preparazione della quotidiana rubrica di aggiornamenti culturali, il Radiocorriere - TV lanciò Contropiede proprio con una fotografia che ritraeva l'attaccante bianconero in azione, e noi approfittiamo della situazione facendovi vedere alcune azioni e segnature dell'estroso giocatore pugliese (poi Campione del Mondo nel 1982, praticamente a fine carriera):



Pomeriggio: fino all'ora del tè la RAI tace, per cui conviene fare una puntatina sulle reti estere.



Questa è la sigla di apertura delle trasmissioni di Antenne Deux (A 2), ossia la seconda rete nazionale francese, le cui emissioni sono prevalentemente a colori. Da mesi anche Lazio e Toscana, assieme alla Liguria, al Piemonte e alla Valle d'Aosta per ovvi motivi geografici, captano regolarmente i programmi transalpini, sicuramente meglio assortiti sotto il profilo dell'informazione, ma al di sotto dei nostrani (almeno allora) per ciò che riguarda l'intrattenimento e il varietà. Ad ogni modo, la curiosità non manca, anche per l'opportunità di assistere a cicli di telefilm che ancora non sono stati importati e doppiati dalle televisioni italofone, come Kung Fu, interpretato da un ennesimo esponente della dinastia di attori della famiglia Carradine (che, lo ricordiamo, vanta lontane ascendenze nostrane, esattamente toscane - Corradini - ), l'attraente e aitante David.
Vi mostriamo l'intero episodio trasmesso dalla TV francese quel pomeriggio di 36 anni fa, Chaines, ma non in edizione doppiata nella lingua di Moliére, bensì nell'originale in inglese, Chains, reperito su YouTube:








Torniamo in Italia per segnalare, tra i programmi destinati ai più giovani, l'ottima serie Uoki Toki, anch'essa a fini divulgativi, non foss'altro perchè intende invitare i bambini alla scoperta dei grandi classici del teatro e della letteratura di tutti i tempi, presentati in versione semplificata e debitamente alleggerita. A Uoki Toki (che vede un Riccardo Rossi adolescente al debutto) seguono due finestre rispettivamente sulle comiche americane e sui cartoni animati della ricca famiglia creata appositamente per le televisioni di tutto il mondo da William Hanna e Joseph Barbera, qui rappresentata dallo scatenato Ernesto Sparalesto e dalla coppia di investigatori Snooper e Blapper (un gatto e un topo). Eccovi la sigla introduttiva delle avventure di questi ultimi:



Torniamo a parlare (e ci sembra giusto, dal momento che il presente post è prevalentemente dedicato a questa gloriosa trasmissione) di Sapere:



Anche la tematica proposta nell'appuntamento del tardo pomeriggio con gli aggiornamenti culturali coordinati da Enrico Gastaldi
è di quelle davvero accattivanti: il jazz. Dopo un primo ciclo datato 1972 e dedicato alla diffusione della musica afro - americana per eccellenza in tutto il Vecchio Continente, eccone un secondo dedicato ai jazzisti di casa nostra. Ne sono curatori due veterani tra gli esperti del settore, ancor oggi, agli albori del 2012, arzilli ed attivi: lo storico e giornalista Franco Fayenz e il chitarrista Franco Cerri, con la supervisione di Carlo Bonazzi, braccio destro del musicista milanese nelle produzioni televisive dell'epoca (incluso lo splendido gioco sulla teoria musicale, riservato agli studenti delle Medie, meglio se iscritti regolarmente presso civiche scuole di musica, Chitarra e Fagotto, in onda in quel periodo al sabato pomeriggio e del quale parleremo senz'altro in futuro).

Franco Cerri non è solo l'uomo in ammollo del detersivo Bio Presto che nega cantilenando l'esistenza dello sporco impossibile, ma è anche e soprattutto un vero e proprio maestro del jazz tricolore. Per sopperire all'indisponibilità sul Tubo de Il jazz in Italia, già trasmesso ai primi del 1974 e nuovamente presentato al pubblico di Sapere nell'autunno dell'anno dopo, abbiamo scelto una recente intervista rilasciata dal grande e sempre garbato chitarrista jazz a RAISAT, corredata da filmati di repertorio e da aneddoti curiosi e interessanti:





Contributi jazzistici di rilievo ci vengono dati quel pomeriggio anche dalla TSI, ossia la TV della Svizzera Italiana, che mette in onda, al termine della disastrosa partita della Nazionale rossocrociata di calcio, travolta per 1 a 4 dall'Unione Sovietica (forte del blocco della Dinamo Kiev, allenata dal Colonnello Valerij Lobanovsky - anche selezionatore della compagine della principale potenza europea -, rivelazione della precedente stagione culminata con la vittoria in Coppa delle Coppe, ottenuta nella finale di Basilea contro i magiari del Ferençvaros), un'esibizione, registrata al festival di Montreux, di un artista sui generis, un caso piuttosto raro di cantante - sassofonista blues, di nome Eddie Vinson. Poco noto da noi, Vinson si è sempre fatto notare per questa versatilità: valido strumentista e buon cantante, viene qui presentato durante un'esibizione dal vivo che, pur non essendo proprio quella di Montreux (si tratta di un filmato ripreso negli States qualche anno dopo), lo vede impegnato in quello che è il suo pezzo più noto, Mr. Cleanhead Blues (da cui il soprannome con il quale è ben conosciuto negli ambienti jazzistici, complice la calvizie che lo contraddistingue):



Altra interpretazione di Eddie Vinson, stavolta proveniente direttamente dalle sale d'incisione, è l'essenziale e gradevole Sugar:



Dopo il dejà vu della prima serie del Sim Salabim, naturalmente con l'immarcescibile Aldo Savoldello, alias Silvan, il distinto e bravissimo prestigiatore veneziano (ma anche con un pazzo arrangiamento dixieland di Tutti frutti affidato a Luciano Fineschi e al suo gruppo), eccoci nel prime time: quella del 12 novembre '75 è una serata che, pur non sparando particolari botti, ha il pregio di offrire, tra i due canali italiani e i quattro esteri, delle trasmissioni molto variegate. Apriamo subito con la sola stazione in lingua straniera da noi qui considerata, ossia A 2, la quale regala ai propri telespettatori un nuovo episodio di una serie poliziesca statunitense che, iniziatasi sul finire degli anni Sessanta (all'incirca verso il '67 - '68), sta conquistando pian piano anche l'Europa e presto la si vedrà pure in Italia: Mannix.



Proprio alla puntata in onda quella sera, intitolata in lingua originale Turn every stone, si ispira una composizione del musicista argentino (ma statunitense d'adozione) Lalo Schifrin, che è pure l'autore della colonna sonora dell'intera serie di Mannix:



Tele Montecarlo si butta sulla comicità popolare all'italiana mandando in onda uno dei tantissimi film a carattere parodistico girati dall'irresistibile duo Franco Franchi - Ciccio Ingrassia. La scelta cade sul secondo e ultimo omaggio della coppia palermitana ai grandi spaghetti western di Sergio Leone: dopo Per un pugno nell'occhio del 1965 (ossia la presa in giro di Per un pugno di dollari, ma di produzione spagnola), seguì nel '67 Il bello, il brutto, il cretino, anch'essa versione ridanciana e spensierata dell'ultimo capitolo della Trilogia del Dollaro, ovvero Il buono, il brutto, il cattivo.
Trama semplicissima, che certamente non rende il film un capolavoro della storia del cinema, ma comunque, nel suo genere, è una perla di comicità forse un po' grossolana, fors'anche leggermente sguaiata, tuttavia assai garbata se paragonata alle scemenze e alle volgarità estetiche e verbali degli odierni cinepanettoni.
Qualcuno ha ipotizzato una sicura riscoperta postuma di Franco e Ciccio, così come lo fu per Totò: a dire il vero, a diciannove anni dalla scomparsa di Franchi e a otto e mezzo da quella di Ingrassia, non c'è stato ancora questo clamore mediatico, pur se le pellicole della coppia godono comunque di particolare attenzione da parte di Marco Giusti e degli altri studiosi dei trash - B movies italiani.
Andiamo comunque a rileggere brevemente Il bello, il brutto, il cretino , mostrandone alcune scene, a partire da quella, fondamentale per la comprensione della vicenda, dell'incontro del Brutto e del Cretino con un generale sudista, sperduto nella prateria e quanto mai assetato, non foss'altro perchè ormai privo di forze:



Il rodeo, la partita a poker vinta barando, l'incontro con la solita ragazza sensuale (che però mira a fregare il malcapitato Franco), qui impersonata da Brigitte Petry, i sogni di gloria, l'arma dell'uovo fresco per distrarre i giocatori di carte avversari quando i nodi vengono però decisamente al pettine, sono gli ingredienti che, coniugando indovinate e divertenti trovate umoristiche con certe atmosfere tipiche dei western (tanto tradizionali quanto italiani), fanno de Il bello, il brutto, il cretino una pellicola che, nell'economia delle poche pretese con cui essa è stata realizzata, ci regala ancor oggi un'ora e mezza di sano divertimento:






Sicuramente più prestigiosa è la pellicola scelta dal Secondo Canale RAI per l'allora consueta serata cinematografica del mercoledì. Si tratta di un altro film nostrano, un lavoro semiserio (ma comunque improntato ad una certa amarezza di fondo condita con l'opportunità da parte dello spettatore di riflettere) che vede insieme Vittorio De Sica e Alberto Sordi, l'uno in qualità di regista, l'altro in veste di protagonista, pronto una volta ancora a tratteggiare il tipico personaggio da lui interpretato, l'italiano medio divorato voracemente dal costante e vertiginoso cambiamento di usi, modi, mode e costumi, specie durante Il boom:



Film uscito nel 1963, punteggiato da una cattiva sceneggiatura di Cesare Zavattini, Il boom racconta pasticci e peripezie di un piccolo imprenditore baciato dalla buona sorte durante il miracolo economico, ma che comincia a trovarsi in serie difficoltà, anche per mantenere quello stile di vita lautamente borghese che gli ha permesso di entrare in società malgrè lui. Per tentare di superarle, ecco cosa gli propone un'arcigna vecchia, interpretata da un'ex - cantante lirica italo - bulgara, Elena Nicolai:



L'industriale, Giovanni, è sposato con Silvia (impersonata da Gianna Maria Canale) ed ha un figlioletto: i problemi economici che lo attanagliano al punto di accettare di vendere un occhio non possono non avere ripercussioni sulla situazione familiare. Comunque, intascando un lauto anticipo, egli organizza un party in cui, sbronzandosi, cerca di riconquistare moglie e reputazione...



Dialogo animato tra i coniugi (sottotitolato in francese):



Eccoci infine al fatidico giorno del famigerato intervento... ma paura e rimorso sembrano impadronirsi del povero imprenditore...



Si chiude così il sipario sulla giornata televisiva: ogni rete lo fa a proprio modo. Inquietante, come tutti ben ricordiamo, è l'arrivederci al giorno dopo della RAI (con le spaventose Armonie del pianeta Saturno musicate dal Maestro Roberto Lupi... dodecafonia e dintorni...):



Tranquilla e calma, come una tazzina di camomilla, è invece l'atmosfera creata dalla sigla di chiusura dei programmi della TSI:



All'insegna della serenità è pure il commiato quotidiano di A 2:



Noi, più semplicemente, ci limitiamo ad augurarvi la buonanotte per iscritto, senza bisogno di sigle finali visive e/o musicali, non prima di avervi invitati all'imminente nuovo post, prossimamente qui, su queste pagine web: sarà il numero 200... a poco meno di due anni da quel fatidico 18 gennaio 2010, quando cominciò la nostra avventura, un'avventura che promette di proseguire ancora per tanto e tanto tempo, tra una pausa e l'altra del nostro inesorabile tran-tran di ogni giorno.

A presto ! ! !

Cordialmente e caramente vostro

CBNeas

5 commenti:

Silvia ha detto...

Bellissimo anche questo tuffo nel passato...sono andata a cercare nei miei quaderni delle elementari ( miracolosamente sopravvissuti) se avessi conservato qualche ricordo scolastico di quel giorno. Ahimè nulla...si passa da domenica 9 a giovedì 13. Un carissimo saluto...Silvia

Gabriele uomogatto Sbattella ha detto...

Non volermene amico mio, ma la sigla di apertura e di chiusura di Antenne 2, "Emmanuel" di Michel Colombier, tratta da "Wings" del 1971, album dove sono presenti "Pourquoi pas" e "Morning is come again", rispettivamente sigle dei "Servizi speciali del telegiornale" e del "Tg2" è molto ma molto triste ed è dedicata proprio al figlio di Colombier, Emmanuel appunto morto in tenera età.
P.S. : per la prossima estate preparami qualcosa su mondiali 1970, 1972 e giochi 1972 ... ciao

Sergio Mannu ha detto...

Cesare caro, se non erro il "traditional" irlandese dovrebbe essere "Women of Ireland" eseguito dai Chieftains e successivamente utilizzato nella pubblicità del cioccolato Milka. Un'altra cosa: vista la data (il meraviglioso 1975, cui sono tanto affezionato), non sarebbe possibile indicare la presenza delle "Prove tecniche di trasmissione" della TV a colori?

Davide Camera ha detto...

Ha ragione Uomogatto. In effetti avevo ravvisato atmosfere tristi da Anonimo veneziano nella sigla di Antenne 2: e quegli uomini volanti mi suonano tanto sinistri... meglio lo "spaventoso" Roberto Lupi. alla fine!!!!

Davide Camera ha detto...

Sergio ha ragione in parte, e qui richiamo la mia memoria personale.La sigla era effettivamente "Women of Ireland", però in una versione per arpa celtica, che vorrei recuperare.