martedì 16 febbraio 2010
Giovedì 16 febbraio 1967
NAZIONALE
telescuola
Il Ministero della Pubblica Istruzione e la RAI-Radiotelevisione Italiana presentano SCUOLA MEDIA
Prima classe:
8,30 - 8,50 GEOGRAFIA
Prof. Lamberto Valli
9,30 - 9,50 OSSERVAZIONI ELEMENTARI SCIENTIFICHE NATURALI
Prof.ssa Liliana Artusi Chini
10,30 - 10,50 FRANCESE
Prof. Enrico Arcaini
11,20 - 11,40 INGLESE
Prof. Antonio Amato
Seconda classe:
9,10 - 9,30 GEOGRAFIA
Prof.ssa Maria Bonzano Strona
10,10 - 10,30 OSSERVAZIONI ELEMENTARI SCIENTIFICHE NATURALI
Prof.ssa Donvina Magagnoli
11,00 - 11,20 ITALIANO
Prof.ssa Fausta Monelli
Terza classe:
8,50 - 9,10 INGLESE
Prof. Antonio Amato
9,50 - 10,10 FRANCESE
Prof. Enrico Arcaini
10,50 - 11,00 EDUCAZIONE FISICA MASCHILE
Prof. Alberto Mezzetti
11,40 - 12,00 GEOGRAFIA
Prof.ssa Maria Bonzano Strona
17,00 IL TUO DOMANI
Rubrica di informazioni e suggerimenti ai giovani
a cura di Fabio Cosentini e Francesco Deidda
Allestimento televisivo di Bianca Lia Brunori
17,30 SEGNALE ORARIO
TELEGIORNALE
Edizione del pomeriggio
GIROTONDO (Biscotti Wamar - Invernizzi Milione- Tortellini Fioravanti - Signal)
la TV dei ragazzi
17,45 TELESET
Cinegiornale dei ragazzi
Realizzazione di Sergio Dionisi
ritorno a casa
GONG (Certosa Galbani - Nugget)
18,45 QUATTROSTAGIONI
Settimanale dei produttori agricoli
a cura di Giovanni Visco
19,15 SAPERE
Orientamenti culturali e di costume
La casa
Come organizzarci per vivere meglio
a cura di Mario Tedeschi
- L'appartamento
Sceneggiatura e regia di Gianfranco Bettetini
Coordinatore Luciano Tavazza
ribalta accesa
19,45 TELEGIORNALE SPORT
TIC - TAC (Lavatrici Indesit - Landy Frères - Invernizzi Invernizzina - Compagnia Internazionale Abbigliamento - Vetro da fuoco Pyrex - Andrews)
SEGNALE ORARIO
CRONACHE ITALIANE
ARCOBALENO (Aspro - Pelati Star - Essogas - Carrarmato Perugina - Olio Bertolli - Omo)
PREVISIONI DEL TEMPO
20,30 TELEGIORNALE
Edizione della sera
CAROSELLO
(1) Durban's - (2) Talmone - (3) Aperitivo Cynar - (4) Sapone Sole - (5) Alka Seltzer
I cortometraggi sono stati realizzati da: 1) General Film - 2) Paul Film - 3) Adriatica Film - 4) Cinetelevisione - 5) Brunetto Del Vita
21,00 GLI INAFFERRABILI
La collezione Gavanaugh
Telefilm - Regia di Richard Kinon
Prod.: Four Star
Int.: James Gregory, Nancy Berg, Gig Young, David Niven, Charles Boyer, Robert Coote, Gladys Cooper
21,50 TRIBUNA POLITICA
a cura di Jader Jacobelli
Confronto diretto
22,50 OGGI AL PARLAMENTO
TELEGIORNALE
Edizione della notte
SECONDO
18,30 SAPERE
Orientamenti culturali e di costume
UNA LINGUA PER TUTTI
Corso di francese
a cura di Biancamaria Tedeschini Lalli
Realizzazione di Salvatore Baldazzi
Coordinatore Luciano Tavazza
19,00 - 19,30 Il Ministero della P.I. e la RAI presentano
NON E' MAI TROPPO TARDI
2° corso di istruzione popolare
Insegnante Alberto Manzi
21,00 SEGNALE ORARIO
TELEGIORNALE
Edizione del 2°
21,10 INTERMEZZO (Milkana Blu - Guanti New Style - Caffettiera Moka Express Bialetti - Gran Pavesi Crackers Soda - Brandy Stock 84 - Algor)
21,15 GIOVANI
Rubrica settimanale
a cura di Gian Paolo Cresci
22,15 TELEFILM
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Il 1966 è l'anno dei giovani, soprattutto dei capelloni, decisamente al centro dell'attenzione, volenti o nolenti. Contestazione; protesta; pacifismo; desiderio di un mondo migliore: queste le parole ricorrenti nel linguaggio di una gioventù venuta al mondo nell'immediato dopoguerra e pronta a farsi sentire, a sfidare regole non scritte e convenzioni sociali inculcate da una tradizione ormai logora, stantia, ma ancora ben presente in ambienti come quello scolastico, quello maggiormente preso di mira, e quello familiare (quanti padri di famiglia, anche colti e laureati, pronunciano all'indirizzo dei loro figli, tacciandoli di ineducazione, la classica espressione: Ai miei tempi non si faceva come desideri fare adesso tu - ed altri fiori consimili - !). Le intenzioni di quella gioventù beat, che trova nella musica pop-rock inglese e nella controcultura d'Oltreoceano i riferimenti, soprattutto gli stimoli, i punti di partenza per provare a cambiare il mondo in modo indolore, sono, tutto sommato, encomiabili. Tuttavia i matusa, ancorati all'idea, inculcata dai tradizionali principi educativi, che i più giovani non devono permettersi di criticare modi di dire e di fare di chi, essendo ormai adulto, ne sa automaticamente più di lui , per mesi e mesi tempestano di lettere le redazioni di tutti i giornali, cercando di chiedersi il perchè di tutto questo fermento. Per esempio, eccovi la missiva inviata a La Domenica del Corriere da un certo dottor Santino Frazzi di Venezia e pubblicata il 25 settembre 1966:
Caro Direttore, ammiro il Suo sforzo di cercare e di segnalare il bello e il buono che secondo Lei c'è anche in questo mondo scombinato. Evidentemente Lei è uno di quegli ottimisti che di fronte a mezza bottiglia di vino invece di dire "c'è solo mezza bottiglia" dice " c'è ancora mezza bottiglia". Il guaio è che non c'è più nemmeno mezza bottiglia: la bottiglia è completamente vuota. Vuota di valori, di generosità, di ideali e piena solo... di capelloni. Tengo a chiarire che non sono un nostalgico in senso politico. Sì, sono stato fascista come tutti, come Lei, ma capisco che esserlo ora sarebbe inutile. Sono nostalgico del bene, del bello, del buono, dell'amor di patria, di quel vento esaltante di poesia e di ardore che rende bella la vita, le dà anche una ragione. E la dà anche alla morte. Ora invece soffia un polverone che trascina e fa mulinare solo cartacce, stracci e capelloni, capelloni, capelloni... Ah, dimenticavo: oggi, però, c'è la libertà....
E questa è la risposta di Guglielmo Zucconi, all'epoca direttore del leggendario settimanale del Corriere della Sera:
A furia di veder dare addosso ai capelloni, va a finire che per reazione mi diventano simpatici. L'aspetto più irrazionale di questa "caccia alle streghe", assolutamente sproporzionata, oltre tutto, all'entità e alla serietà del fenomeno, è che i più accaniti capelloni sono proprio coloro che dovrebbero comprenderli e applaudirli.
Qual è infatti la "filosofia" dei capelloni, di quelli almeno che non si limitano ad odiare le forbici e il sapone ? Ce lo dicono i quattro lunghicriniti "The Rokes", nella loro canzone intitolata "Che colpa abbiamo noi ". Dicono press'a poco quei versi: "Siamo circondati da un mondo fradicio che ci sta crollando addosso. E ve la raccomandiamo tanto questa società che si vanta di avere il culto della libertà e poi ci disprezza perchè siamo anticonformisti ".
Qual è la "filosofia" del dottor Frazzi e di tutti gli altri nostalgici ? Questo è un mondo che fa schifo, che non ha ideali da offrire ai giovani. E la libertà non è che una vuota parola. Dunque, accidenti ai capelloni !
Eh no, dico io, date le premesse l'unica conseguenza logica è: "Viva i capelloni", visto che anch'essi come il dottor Frazi disprezzano il mondo nel quale vivono. D'accordo, i nostalgici odiano la società moderna perchè non è abbastanza vecchia e i capelloni la odiano perchè non è abbastanza nuova, ma comunque, il nemico da abbattere, sia pure da posizioni diverse, è lo stesso: questo tipo di società. Perciò, l'alleanza tra arrabbiati in nome del passato e arrabbiati in nome del futuro, è naturale e doverosa, secondo l'antica massima di Machiavelli che dice: il nemico del tuo nemico è il tuo migliore amico.
Più Lei e gli altri come Lei esalteranno un passato che nella trasfigurazione del ricordo e nel rimpianto della giovinezza perduta appare come una serie ininterrotta di giornate radiose, piene di bandiere al vento, di vittoriose avventure, di slanci di generosità, e più ci saranno dei giovani che si sentiranno defraudati dal "grigio" presente. Per questo, non avendo la possibilità di sventolare o seguire bandiere o gagliardetti, essi fanno garrire al vento le loro criniere. Sia logico, dottor Frazzi, quando incontra un capellone, si faccia forza e lo baci in fronte.
Insomma, il dibattito è aperto, non senza vene polemiche dall'una e dall'altra parte. Tuttavia in RAI si accorgono quanto sia importante dare voce alla gioventù italiana, capirne motivazioni, prospettive, soprattutto problemi. Così viene varata una rubrica dal titolo Giovani che esordisce il primo giovedì di gennaio del 1967 sul Secondo canale e mira ad alternare momenti profondamente seri a servizi di costume, ma condotti in modo equidistante, senza paternalismo nè troppa compartecipazione. Curatore del programma è Gian Paolo Cresci, giornalista specializzato in inchieste e ritratti umani realizzati apposta per il piccolo schermo. La formula è convincente, tanto è vero che in redazione arrivano migliaia e migliaia di lettere, presto raccolte in un libro dalla ERI-Edizioni RAI, e nel 1968 vi sarà una ripresa della trasmissione, stavolta basata su confronti tra i ragazzi italiani e quelli degli altri paesi (da qui il nuovo titolo Europa Giovani) e spesso vittima di tagli e censure a seguito di tematiche scottanti che i direttori del palinsesto RAI-TV ritengono sin troppo scabrose per essere trattate in video (le stesse cose, più o meno, che oggi, anno dell'Era Volgare 2010, popolano invece ad ogni pie' sospinto le Italie sul Due, le Vite in diretta e le arene domenicali sempre meno in). Da ricordare infine la celeberrima canzone-sigla finale, Un mondo d'amore, cantata dall'artista del momento, Gianni Morandi, che proprio in quel periodo parte per il servizio militare.
L'inserto filmato da noi scelto risale alla puntata della settimana successiva a quella del palinsesto oggi considerato: una troupe di Giovani incontra il complesso forse più interessante tra i tanti che popolano l'universo del beat italiano: i New Dada, capitanati da Maurizio Arcieri, ragazzi eccentrici e ribelli finchè si vuole, ma comunque molto composti (e questa intervista lo dimostra). E' una delle ultime sortite video della band milanese: lo scioglimento è vicino e di lì a pochi mesi Maurizio diventerà solista a tempo pieno, in attesa dell'apoteosi dell'anno successivo con la canzone strappalacrime Cinque minuti e poi....
Termina così il nostro intervento odierno: vi diamo regolarmente apputamento a domani, sempre mettendo in funzione la nostra macchina del tempo fatta di immagini, suoni e soprattutto ragionati ricordi.
Buon Carnevale a tutti ! ! !
CBNeas
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