TELEVISIONE
telescuola
Corso di Avviamento Professionale a tipo Industriale e Agrario
13,00 Classe prima:
a) Esercitazioni di agraria
Prof. Fausto Leonori
b) Lezione di educazione fisica
Prof. Matilde Trombetta Franzini
c) Geografia ed educazione civica
Prof.ssa Lidia Anderlini
14,10 Classe seconda:
a) Esercitazioni di lavoro e disegno tecnico
Prof. Gaetano De Gregorio
b) Lezione di economia domestica
Prof.ssa Anna Marino
c) Lezione di francese
Prof. Enrico Arcaini
15,30 Classe terza:
a) Lezione di economia domestica
Prof.ssa Bruna Bricchi Possenti
b) Lezione di tecnologia
Ing. Amerigo Mei
c) Esercitazioni di lavoro e disegno tecnico
Prof. Gaetano De Gregorio
d) Lezione di francese
Prof. Torello Borriello
la TV dei ragazzi
17,00 Dal Teatro dell'Arte al Parco di Milano
ALLA FIERA DEL MAGO ZURLI'
Fantasia musicale a cura di Cino Tortorella
Regia di Lyda C. Ripandelli
18,00 IL PASSATEMPO
Rubrica settimanale di giochi a tavolino a cura di Ada Tommasi De Micheli
Presenta Febo Conti
Regia di Cesare Emilio Gaslini
ritorno a casa
18,30 TELEGIORNALE
Edizione del pomeriggio
ed ESTRAZIONI DEL LOTTO
GONG (Supersucco Lombardi - Vel)
18,50 UOMINI E LIBRI
a cura di Luigi Silori
19,15 ENIGMI E TRAGEDIE DELLA STORIA
Pia de' Tolomei
a cura di Rosa Menni Giolli
19,55 LA SETTIMANA NEL MONDO
Rassegna degli avvenimenti di politica estera a cura di Brando Giordani, Luciano Serani e Francesco Tagliamonte.
20,08 SETTE GIORNI AL PARLAMENTO
a cura di Jader Jacobelli
Realizzazione di Sergio Giordani
ribalta accesa
TIC - TAC (Confezioni Lubiam - Rilux)
20,30 SEGNALE ORARIO
TELEGIORNALE
Edizione della sera
Direttore Leone Piccioni
ARCOBALENO (Esso Standard Italiana - Simmenthal - Zoppas - Caramelle Pip)
PREVISIONI DEL TEMPO - SPORT
20.55 CAROSELLO
(1) Oro Pilla Brandy - (2) Super-Iride - (3) Manifattura Ceramica Pozzi - (4) Manetti e Roberts - (5) Aspichinina
I cortometraggi sono stati realizzati da: 1) Titanus-Adriatica - 2) Paul Film - 3) Slogan Film - 4) Ondatelerama - 5) Pubbli-IFI
21,10 Alfred Hitchcock presenta il racconto sceneggiato
L'EREDITA' DELLO ZIO BILL
Regia di Arthur Hiller
Distr. : M.C.A. - TV
Int.: Mary Astor, Russell Collins
21,35 IL PERICOLO E' IL MIO MESTIERE
Gli uomini rana dei mari del Sud
Produzione Crayne
22,00 EUROVISIONE
Collegamento tra le reti televisive europee
ITALIA : Sanremo
Dal Salone delle Feste e degli Spettacoli del Casinò Municipale
XI FESTIVAL DELLA CANZONE ITALIANA
organizzato dalla Società A.T.A. di Sanremo
Direzione artistica di Ezio Radaelli
Terza serata
Orchestre dirette da Bruno Canfora e Gianfranco Intra
Presentano Giuliana Calandra e Lilli Lembo
Ripresa televisiva di Vittorio Brìgnole
Al termine:
TELEGIORNALE
Edizione della notte
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La nostra galleria di voci e volti scelti tra annunciatrici e annunciatori radiotelevisivi come traino fotografico per i vari post si sta avviando alla conclusione: contiamo entro primavera di partire con un nuovo ciclo consistente nell' "incontrare", a corredo dei nostri interventi e uno per uno, tutti i grandi giornalisti il cui successo è nato o si è rafforzato davanti a una telecamera o a un microfono. Ci piace comunque approfittare di certe occasioni per ripescare personaggi completamente dimenticati dal pubblico, in special modo annunciatrici che non furono molto presenti in video nel corso degli anni: come ricorderete, abbiamo rilanciato gente come Mariella Berardi, Graziella Romeo, Maria Pia Luzi, Alessandra Pacini, Nataniela De Micheli, Franca Vecchi, Gabriella Gosatti, tutte "cadette" rimaste poi tali o destinate a fare altro. Stavolta è il turno di una certa Giuliana Piazzani, che vedete nella foto di apertura alle prese con la classica macchinetta con le caramelle presente nei bar. Giuliana Piazzani entrò alla RAI di Torino nel 1958 e vi rimase sino ai primissimi anni Sessanta, ora aiutando gente come Febo Conti e la giovanissima Enza Sampò nella conduzione de Il circolo dei castori, ora sostituendo in caso di necessità l'annunciatrice numero uno di via Montebello, alias Maria Teresa Ruta, di cui abbiamo parlato proprio nei giorni scorsi. Le poche notizie di questa meteora che abbiamo rintracciato sono tratte da un servizio a lei dedicato in coda a un numero di Sorrisi e canzoni del gennaio 1959: si sa che è nata nel 1940, figlia di un colonnello dei Granatieri, che aveva una sorella di dodici anni di nome Cristina e che, prima di approdare in RAI, ha svolto attività di indossatrice e modella pubblicitaria, ha frequentato il Liceo Classico in parte a Roma e poi si è iscritta alla facoltà di Lingue a Torino. E poi ? Crediamo che l'allora signorina Piazzani abbia lasciato la TV nel 1961, l'anno in cui sono arrivate le altre ragazze uscite dal corso speciale organizzato per salutare adeguatamente l'avvio dei programmi del Secondo Canale: indi non ha fatto più sapere alcunchè di lei.
Proprio del 1961 è il palinsesto che abbiamo scelto per questa nuova occasione: tra l'altro, esso ha il proprio culmine nell'avvenimento che è ormai una consuetudine per tutto il mondo dello spettacolo e del costume della nostra Italietta e che sopravvive, malgrado tutto e tutti... ma ci arriveremo a tempo debito. Occupiamoci per intanto delle trasmissioni pomeridiane, in particolare di quelle per i ragazzi, in quanto entrambe ci sembrano degne di nota. Apre Cino Tortorella, il quale ha ripreso una trasmissione, Alla fiera del Mago Zurlì, che nella precedente stagione era andata molto bene, proprio per essere riuscita a conseguire lo scopo prefissato in partenza, consistente nell'opportunità di insegnare nuove cose ai bambini facendoli ugualmente divertire: scenette, pantomime, canzoncine varie sono ispirate proprio alle materie scolastiche e ai relativi argomenti che, in questo modo, non diventano più ostici ma assai piacevoli ai fini dell'apprendimento. Questo secondo ciclo ha pure una canzone-sigla scritta apposta da Giorgio Calabrese e Umberto Bindi (e si sente), interpretata dal piccolo Christian Morandi (vincitore, il 1° ottobre 1960, del secondo Zecchino d'Oro con Caro Gesù Bambino, motivo uscito nel frattempo negli Stati Uniti, cantato in inglese da Frankie Avalon):
Proprio del 1961 è il palinsesto che abbiamo scelto per questa nuova occasione: tra l'altro, esso ha il proprio culmine nell'avvenimento che è ormai una consuetudine per tutto il mondo dello spettacolo e del costume della nostra Italietta e che sopravvive, malgrado tutto e tutti... ma ci arriveremo a tempo debito. Occupiamoci per intanto delle trasmissioni pomeridiane, in particolare di quelle per i ragazzi, in quanto entrambe ci sembrano degne di nota. Apre Cino Tortorella, il quale ha ripreso una trasmissione, Alla fiera del Mago Zurlì, che nella precedente stagione era andata molto bene, proprio per essere riuscita a conseguire lo scopo prefissato in partenza, consistente nell'opportunità di insegnare nuove cose ai bambini facendoli ugualmente divertire: scenette, pantomime, canzoncine varie sono ispirate proprio alle materie scolastiche e ai relativi argomenti che, in questo modo, non diventano più ostici ma assai piacevoli ai fini dell'apprendimento. Questo secondo ciclo ha pure una canzone-sigla scritta apposta da Giorgio Calabrese e Umberto Bindi (e si sente), interpretata dal piccolo Christian Morandi (vincitore, il 1° ottobre 1960, del secondo Zecchino d'Oro con Caro Gesù Bambino, motivo uscito nel frattempo negli Stati Uniti, cantato in inglese da Frankie Avalon):
Subito dopo Cino Tortorella è di scena Febo Conti, il quale conduce da par suo una rubrica intitolata Il passatempo, nella quale vengono insegnati nuovissimi giochi creativi per dar fondo alla creatività e alla vivacità dei più giovani. Ancora pochi mesi e le strade di Tortorella e Conti avranno modo di incrociarsi con Chissà chi lo sa ?... ma questa è un'altra storia. Prima di cambiare argomento, permetteteci di inviare un saluto al Signor Fabio Conti, figlio, per l'appunto, del compianto Febo e della cantante Italia Vaniglio: egli vive da tempo in Brasile ed è padre, a propria volta, di un ragazzo (Fabio jr.) che vive in Inghilterra e promette molto come chitarrista rock, quasi a confermare il talento innato in una stirpe che ha dato e speriamo dia ancora tantissimo in campo artistico.
Passiamo ora alle Estrazioni del lotto:
BARI 25 74 60 26 80
CAGLIARI 23 56 32 67 47
FIRENZE 13 49 39 27 89
GENOVA 56 89 9 46 79
MILANO 54 84 83 69 42
NAPOLI 60 10 13 40 47
PALERMO 90 88 13 2 87
ROMA 42 73 30 69 36
TORINO 2 61 34 14 58
VENEZIA 44 6 70 63 9
Colonna vincente dell'Enalotto:
BARI 1
CAGLIARI 1
FIRENZE 1
GENOVA X
MILANO X
NAPOLI X
PALERMO 2
ROMA X
TORINO 1
VENEZIA X
NAPOLI 2°estratto 1
ROMA 2° estratto 2
(Fonte: archivio storico de L'Unità)
Cultura e attualità caratterizzano la programmazione del tardo pomeriggio: dapprima Luigi Silori commenta le nuove uscite in libreria; indi un documentario ricorda la figura di Pia de' Tolomei ("Siena mi fe'; disfecemi Maremma"), ovunque nota grazie alla citazione da parte di Dante negli ultimi versi del canto V del Purgatorio (base di secolari ricerche storiche dai risultati effettivamente non precisi)... e qualcuno, in un lontano futuro (qualcosa come 46 anni dopo quella trasmissione televisiva), scriverà perfino un musical a lei dedicato, trainato dal brano che segue:
Dopo le brevi rubriche di politica estera e interna e (naturalmente) il TG della sera, giunge il momento della pubblicità, a partire dall'ultima nata delle rubriche di telecomunicati, Arcobaleno:
Diamo spazio (giustamente) pure a Carosello, presentandovi uno short dei cinque in onda quella sera: Svanitella, la pettegolona romana disegnata da Paul Campani e Max Massimino Garnier, cui dà voce Gisella Sofio per i prodotti della ditta Ruggero Benelli di Prato (in particolare la cera Liù).
In attesa del collegamento per la trasmissione dell'evento di cui sopra, la TV offre al proprio pubblico un aperitivo assai gradito. Da due anni vanno in onda anche in Italia i telefilm della serie Alfred Hitchcock presents... , occasione assai ghiotta per il regista inglese trapiantato negli Stati Uniti, il quale diventa un personaggio televisivo di successo. Introdotto dalle inconfondibili note della Marcia funebre per una marionetta di Charles Gounod, Hitchcock compare in video presentando un telefilm thrilling solo di rado diretto da lui stesso, ma che comunque ha tutte le caratteristiche tipiche delle pellicole del "mago del brivido": sviluppo avvincente dell'intreccio "giallo-nero", con un ritmo assai sostenuto; tendenza a sviluppare i non pochi colpi di scena; brevi situazioni in cui l'ironia e un pizzico di umorismo spezzano la tensione creata dalla vicenda. E assai ironiche e magari surreali, ma comunque assai pertinenti con quanto si sta per vedere o si è appena visto, sono le considerazioni del grande regista sia in apertura che in chiusura.
A doppiare Hitchcock per la nostra televisione provvede un validissimo attore e autore, Carlo Romano: la versione che abbiamo trovato dell'episodio messo in onda la sera di sabato 28 gennaio 1961 è però quella originale in inglese, pertanto ascolterete anche la vera voce di colui che in quei mesi sta tenendo inchiodati milioni e milioni di spettatori nel mondo con un film destinato a fare epoca, Psycho, con Anthony Perkins che si rivela efficace nel ruolo di uno spietato personaggio border line (ruolo che alla fine ricoprirà pure in altri lungometraggi di minore importanza).
Eccovi quindi L'eredità dello zio Bill ("Mrs. Herman and Mrs. Fenimore"):
Ancora un documentario della serie Il pericolo è il mio mestiere, quindi finalmente linea a Sanremo. Il Salone delle Feste del Casinò della cittadina simbolo della Riviera di Ponente è gremito al limite della capienza, tanto per usare una frase cara all'inviato del Giornale Radio, per la terza serata dell'undecimo Festival della Canzone Italiana, una terza serata che però, a differenza del passato, non sarà decisiva. Spetterà infatti agli italiani, attraverso le schedine dell'Enalotto valide per il sabato successivo e il relativo concorso Votofestival, scegliere la canzone più bella tra le dodici finaliste, che sarà proclamata vincitrice la sera di lunedì 6 febbraio, al termine dello spoglio di tutti i tagliandi pervenuti.
La vigilia di questo terzo capitolo di Sanremo '61 è assai movimentata: i giornalisti esaltano la debuttante Milva e stroncano quasi la grande favorita Mina, appoggiando invece con simpatia Adriano Celentano. L'Osservatore Romano spara le consuete, tante scemenze in una botta sola, sottolineando la presenza nelle canzoni di "un pizzico di volgarità e di ineguagliabile cafonismo, di una prorompente ondata di stupidaggine e di cretinismo insensato". Al solito, c'è il sorteggio che stabilisce chi deve andare a cantare per primo e quindi di usufruire della trasmissione in Eurovisione, che copre solo metà della serata: la Dottoressa Minoia, notaio, si limita a sancire l'ordine dei motivi, mentre è la RAI a decidere chi andrà in video anche oltreconfine, basandosi essenzialmente sulla popolarità internazionale già raggiunta da questo o quel cantante.
Conduzione tutta al femminile, con l'attrice torinese Giuliana Calandra e la presentatrice Lilli Lembo, quest'ultima già apparsa in Canzonissima a fianco di Alberto Lionello. Dirigono le orchestre: in Eurovisione Bruno Canfora (con la collaborazione agli arrangiamenti di Franco Pisano, Pino Calvi, Piero Gosio ed Ennio Morricone) e in collegamento solo nazionale Gianfranco Intra (che fa tutto da solo: gli manca solo di cantare... lo farà fra un paio d'anni con un disco di buon successo). La regia teatrale è di Mario Landi, anche se quest'ultimo non è accreditato nella locandina televisiva, mentre le immagini sono garantite dalla squadra esterna di Torino diretta da un tuttofare napoletano (e non genovese, come il proprio cognome farebbe supporre) di nome Vittorio Brìgnole.
Adesso, comunque, si canta, e noi ricostruiamo l'ordine di uscita delle canzoni e dei cantanti avendo sottomano le fonti del tempo, anche se saranno pochi i casi in cui ricorreremo alle immagini originali o alla registrazione audio (peraltro non buona) originale, ripiegando altrove su dischi o filmati cinebox.
Primo a entrare in scena è un po' il detentore della coppa, ossia Tony Dallara, vittorioso nel 1960 con Romantica in abbinamento con Renato Rascel: stavolta l'urlatore di origine molisana (vero nome Antonio Lardera) si presenta con un motivo di un esponente della "nouvelle vague" della canzone d'autore italiana, Gino Paoli, dal titolo Un uomo vivo (numero 23 ai fini del Votofestival).
Seconda canzone: di Biri e Mascheroni, Febbre di musica, numero 7. Canta Arturo Testa:
Terzo brano in programma: di Panzèri e Pace, Carolina, dai !, numero 4. Canta Sergio Bruni:
Passiamo ora a Mandolino, mandolino, di Pugliese e Vian, numero 14. La voce è di Teddy Reno:
Numero 24, che moltiplicato per mille dà il titolo della canzone che stiamo per ascoltare: di Fulci, Vivarelli e Celentano, Ventiquattromila baci. Canta Little Tony:
Sesta canzone: di Rapetti e Donìda, Al di là, numero 2. Canta Betty Curtis:
Per il settimo motivo della serata ci affidiamo direttamente al documento filmato:
Contrassegnata dal numero 11 nella schedina del Votofestival, ecco a voi Lei, di Pazzaglia e Sentieri. Canta Joe Sentieri:
Numero 16, nonchè nona canzone finalista, è Non mi dire chi sei, di Calabrese e Bindi. Canta Miranda Martino:
Decimo brano è Come sinfonia, di Donaggio, numero 6. Torna al microfono Teddy Reno:
Undecimo brano finalista: con il numero 8 concorre Il mare nel cassetto, di Rolla, Lattuada e La Valle. Lo interpreta per voi Gino Latilla:
Chiude la serie il numero 9, Io amo, tu ami, di Redi e Bonagura. Torna sul palco Mina:
Il collegamento eurovisivo termina qui. Per la vostra osservazione, comunque, è bene sottolineare che il filmato di Mina che avete appena visto è tratto da un successivo programma musicale della TSI, i cui palinsesti, nel '61, non sono ancora riportati dai giornali italiani (incomincerà Sorrisi e canzoni - TV l'anno dopo).
La serata pre-finale del Festival prosegue con le seconde versioni delle dodici composizioni che abbiamo ascoltato. Il primo "compagno" che ha il compito di ripetere la canzone in gara è l'autore di questa in persona, ossia Gino Paoli, i cui occhiali scuri e il cui sguardo da esistenzialista sono oggetto di ironia e di battute (oltre che di una micidiale parodia che ne farà, con la complicità dei testi di Dino Verde, Henry Salvador l'indomani sera in Giardino d'inverno, posticipato alla domenica proprio a causa del collegamento con Sanremo): Un uomo vivo.
Chiamata all'ultimo momento come tappabuchi, l'ex-caramellaia di Novi Ligure (e futura titolare di un glorioso negozio di dischi di Torino) Tonina Torrielli è ormai in evidente calo di popolarità: ad ogni modo, la sua interpretazione di Febbre di musica rimane comunque di rilievo.
L'italo-belga Rocco Granata, dopo Marina e Rosie, inneggia a Carolina: nessuno immagina che, 42 anni dopo, un certo chitarrista romano di nome Alex Britti, intitolerà una sua canzone Settemila caffè (dal primo verso di Carolina, dai !), la presenterà a Sanremo e si piazzerà secondo...
Con Mina e Teddy Reno (che è anche partner nell'esecuzione della canzone che segue) Sergio Bruni divide il primato di aver portato in finale entrambi i motivi da lui scelti: questo Mandolino... mandolino, anzi, è stato scritto apposta per lui.
La sera prima, durante la prima esecuzione di Ventiquattromila baci, pare che abbia cantato l'intera strofa con le spalle rivolte verso l'uditorio, per poi scatenarsi come d'abitudine. Stavolta, pur non toccandogli l'Eurovisione, Adriano Celentano assume un contegno un po' più "beneducato" e si limita a voltare il dorso durante il brevissimo silenzio del "break" orchestrale che precede il ritornello. Eccovi comunque le immagini televisive dell'esibizione:
Ancora un altro reperto video originale: da anni lo si attendeva a Sanremo, ma i soliti perbenisti, infastiditi dai problemi fisici di cui soffre da sempre Luciano Tajoli, gli chiudevano le porte. Ora, finalmente, una persona di buon senso come Ezio Radaelli ha permesso al cantante milanese di varcare le soglie del Salone delle Feste del Casinò con una canzone in bilico tra il classico e il moderno, Al di là, musicata da Carlo Donìda Labati su testo di un giovane milanese ventiquattrenne, Giulio Rapetti, figlio di Mariano, sopracciò di casa Ricordi, che ha appena assunto il nome d'arte di Mogol, scelto per lui da un funzionario della SIAE... sarà l'inizio di una carriera molto fortunata (ma anche molto contestata tra gli addetti ai lavori)...
Compagna di Mina ne Le mille bolle blu è la cantante - maestra elementare romana Jenny Luna:
Fausto Cigliano rinuncia alla fida chitarra, che in un primo momento voleva utilizzare per l'accompagnamento della strofa di Lei, la piacevole canzone romantica interpretata anche dall'autore Joe Sentieri. Una curiosità: il musicista napoletano rimane nella stessa scuderia discografica, ma cambia etichetta (i dischi da lui incisi non escono più per la CETRA torinese, bensì per la Fonit milanese).
Se nel 2014 resisteranno ancora non pochi tabù sull'omosessualità, invisa ai politici italiani conservatori e ai loro elettori, figuriamoci nel 1961 cosa si pensa e si dice sul conto di Umberto Bindi, sulla pelliccia da lui indossata e sull'anello che porta al dito. A parte ciò, a Sanremo il pianista genovese concorre per la terza volta, la prima anche come cantante, con un motivo firmato per le parole dal fido Giorgio Calabrese e con un arrangiamento quasi sinfonico elaborato da Intra e ripreso in sala d'incisione dall'allora abituale collaboratore musicale, il preparatissimo Enzo Ceragioli, Non mi dire chi sei:
"Da subito 'Come sinfonia' mi sembro un pezzo molto buono: appena tornato a Milano, alla fine dell'estate (1960, n.d.r.), lo feci sentire alla Curci, e piacque a tutti. Allora mi venne l'idea di proporlo a Mina. (...) Ci eravamo conosciuti quakche tempo prima(...) così chiesi (...) se le andava di farmi un provino di 'Come sinfonia', lei me lo fece e lo mandammo alla commissione esaminatrice di Sanremo. Però lei aveva già mandato altri due provini, 'Le mille bolle blu' e 'Io amo, tu ami'. La commissione alla fine fece passare tutte e tre le canzoni, anche grazie a Pino Calvi, che ne faceva parte e che - me lo raccontò dopo - oltre a fare ascoltare l'acetato, aveva anche suonato per gli altri membri della commissione 'Come sinfonia' al pianoforte, una prassi che si faceva di tanto in tanto, non per tutte le canzoni, ma per qualcuna sì. A quel punto Mina mi disse: 'Pino, guarda, io Come sinfonia te la farei con grande piacere, ma ho già dato la mia parola per le altre due canzoni, e visto che sono passate tutte e due, devo farle'.(...) Fu proprio Mina a parlare con Ezio Radaelli, dicendogli di far cantare la canzone direttamente a me. E lo fece con insistenza, perchè a Sanremo non era facile far passare un giovane cantautore sconosciuto. Non solo, ne parlò anche con Mister Lee, il boss della EMI in Italia, raccomandandosi di farmi fare il disco (...) con l'arrangiamento di Giacomazzi (...). Secondo me la carta vincente di 'Come sinfonia' è stata il fatto che ho voluto sciogliere il classico terzinato fatto ad accordi al pianoforte, che andava tanto di moda in quel momento, in un arpeggio di tipo classico".
(PINO DONAGGIO, da un'intervista rilasciata a Luciano Ceri e pubblicata su "Musica leggera" n.7, Coniglio Editore, 2009, pagg. 22-23).
Dal cinebox di Come sinfonia a un ultimo estratto dalla trasmissione televisiva originale del Festival 1961: la testimonianza del trionfo di una nuova stella, "la pantera di Goro" Maria Ilva Biolcati, alias Milva, con Il mare nel cassetto.
La TV degli anni d'oro come non è stata mai narrata
on line ! ! !
Infine ecco una ragazza romana con una voce assai gradevole, Nelly Fioramonti: un giorno sposerà il collega siciliano Tony Cucchiara e gli regalerà due figli, anche se dovrà sacrificare la propria vita al momento del secondo parto per inattese complicazioni. Per il momento ella è la volonterosa partner di Mina nella retorica Io amo, tu ami:
Giuliana Calandra e Lilli Lembo, nell'augurare a tutti la buonanotte, rimandano presenti in sala e telespettatori a lunedì 6 febbraio, quando si conosceranno i risultati finali tramite le schedine del Votofestival. Mentre il TG della notte ricorda il fallimento del vertice italo-austriaco sulla questione altoatesina, la cui autonomia è rivendicata dal Ministro degli Esteri e futuro cancelliere di Vienna Bruno Kreisky, e accenna alla partitissima dell'indomani a San Siro tra Inter e Catania per il platonico titolo di campione d'inverno (altro che la disastrosa partita di 53 anni dopo, nello stesso stadio, tra le medesime contendenti, stavolta l'una impelagata in un'ingarbugliata situazione per avere un posto in Europa League -come allora si chiamerà la Coppa delle Fiere - e l'altra, pur ultima, orgogliosa di un inatteso 0 a 0 che fa morale), le canzoni dell'undecimo Festival di Sanremo cominciano la loro strada verso il successo. Alcune varcheranno agevolmente i confini; altre resteranno nel corso dei decenni; altre ancora cadranno nell'oblìo, meritato o no... ma crediamo che questo servizio tratto dal cinegiornale La Settimana Incom della settimana successiva parli chiaro:
Anche noi, prima di rimetterci in viaggio nella nostra macchina del tempo scandita da immagini e suoni di ieri e dell'altro ieri, abbiamo votato il nostro brano preferito dei dodici qui ascoltati, Come sinfonia (purtroppo piazzatasi dopo i primi tre posti). Voi, invece, per quale brano avreste votato, se foste stati presenti ? E voi che c'eravate, per quale motivo votaste (o, qualora foste stati troppo piccoli, deste il vostro determinante consiglio a mamme, papà e fratelli/sorelle maggiori) ? Sarebbe carino coinvolgervi in questa operazione, per molti versi trascendentale, a scopo musicale...
Vi salutiamo caramente e vi diamo appuntamento a un nuovo post (il terzultimo prima del trecentesimo, che avrà carattere riepilogativo) a breve scadenza.
Buona notte da
CBNeas ! ! !
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Una ricostruzione storica tra le più precise della televisione italiana è il
LUNARIO DEI GIORNI DI TELE
di Cesare Borrometi
La TV degli anni d'oro come non è stata mai narrata
Con
il passare degli anni crescono sempre più la nostalgia e l'interesse
per la vecchia TV di qualità: appositi canali digitali, siti Internet
dedicati, pubblicazioni periodiche, tanto nelle edicole quanto nei
negozi specializzati; DVD contenenti, tutte o in parte, storiche
trasmissioni di ieri, libri a carattere storico-rievocativo godono di un
pubblico scelto, appassionato e spesso anche esigente. Eppure c’era una
lacuna da colmare: un almanacco, un lunario che raccogliesse, giorno
per giorno, una vasta gamma di programmi di quel periodo d’oro, dal
varietà allo sceneggiato, dalla pubblicità all’informazione, dalla TV
dei ragazzi al teatro e alla cultura, lo sport e via dicendo. In tutto
366 titoli, uno per ogni giorno dell’anno, scelti in base alla relativa
data di trasmissione (o di inizio serie per i programmi a puntate) o ad
eventi particolari atti a determinarne il successo, e corredati da
schede tecniche, presentazioni e commenti. Questa lacuna viene oggi
colmata da Cesare Borrometi, ideatore di una formula che senz’altro
cambierà il modo di gestire la storiografia sull’argomento: fermo
intendimento dell’autore è di produrre nel tempo ulteriori libri del
genere, fornendo all’appassionato, allo studioso e al curioso un
panorama il più possibile preciso dei giorni, dei mesi e degli anni che
hanno visto sbocciare trasmissioni e personaggi di fama del “piccolo
schermo" da riscoprire e rivalutare.
MEF Firenze Libri - Pagine: 330
Prezzo: Euro 29,00
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