NAZIONALE
Per Bari e zone collegate, in occasione della XXX Fiera del Levante
10,00 - 11,40 PROGRAMMA CINEMATOGRAFICO
15,30 - 16,30 Da Santa Marinella (Roma)
GIRO CICLISTICO DEL LAZIO - CAMPIONATO ITALIANO SU STRADA 1966
Telecronista Adriano De Zan
Ripresa televisiva di Mario Conti
18,00 SEGNALE ORARIO
GIROTONDO (Kraft - Tide - Cioccolato Davit - Penne Aurora)
la TV dei ragazzi
18,03 PARLIAMO DI PESCA
Cortometraggio
Prod.: Ervede Cinecentrum
18,15 IL MAGICO BOOMERANG
L'amico irlandese
Telefilm - Regia di Roger Mirams
Distr. : Fremantle International Inc.
Int. : David Morgan, Rodney Pearlman, Penelope Shelton, Telford Jackson, Fred Parslow
18,45 LA COMICA FINALE
Gara di nuoto
Prod. : N.B.C.
ritorno a casa
GONG (Ace - Prodotti Saila)
19,00 ESTRAZIONI DEL LOTTO
19,05 SETTE GIORNI AL PARLAMENTO
a cura di Jader Jacobelli
19,35 TEMPO DELLO SPIRITO
Conversazione religiosa
a cura di Padre Giandomenico Maddalena
ribalta accesa
19,50 TELEGIORNALE SPORT
TIC - TAC (Helene Curtis - Zoppas - Crema Bel Paese Galbani - Coldinava - Landy Frères - Biscotti Talmone)
SEGNALE ORARIO
CRONACHE ITALIANE
ARCOBALENO (Confezioni Facis - Cynar - Kaloderma - Rasoi elettrici Remington - Brodo Lombardi - Totocalcio)
PREVISIONI DEL TEMPO
In studio Nicoletta Orsomando
20,30 TELEGIORNALE
Edizione della sera
Direttore Fabiano Fabiani
CAROSELLO
(1) Ava Bucato - (2) Amaretto di Saronno - (3) Cera Pronto - (4) Motta - (5) Collirio Alfa
I cortometraggi sono stati realizzati da : 1) Organizzazione Pagot - 2) Arces Film - 3) Recta Film - 4) Roberto Gavioli - 5) Roberto Gavioli
21,00 Dal Teatro Politeama di Napoli
XIV FESTIVAL DELLA CANZONE NAPOLETANA
organizzato dall'Ente per la Canzone Napoletana e dall'Ente "Salvatore Di Giacomo"
Serata finale
Presenta Pippo Baudo
Regia di Lelio Golletti
23,05 TELEGIORNALE
Edizione della notte
23,25 Dal Teatro Politeama di Napoli
XIV FESTIVAL DELLA CANZONE NAPOLETANA
Premiazione ed esecuzione delle prime tre canzoni classificate
SECONDO
TRASMISSIONI IN LINGUA TEDESCA
PER LA ZONA DI BOLZANO
SENDER BOZEN
VERSUCHSSENDUNG IN DEUTSCHER SPRACHE
20,00 TAGESSCHAU
20,10 BEI UNS DAHEIM
Fernsehfilmreihe un funf Folgen
Die Gleichberechtigung
20,35 AKTUELLES
20,45 - 21,00 GEDANKEN ZUM SONNTAG
Eine religiose Betrachtung von Hochw. Karl Reiterer
21,00 SEGNALE ORARIO
TELEGIORNALE
Edizione del 2°
21,10 INTERMEZZO (Grappa "Vite d'Oro" - Resinatura Valpadana - Rex - Buitoni - Aiax tornado bianco)
21,15 IL MULINO DEL PO
Romanzo di Riccardo Bacchelli
Casa Editrice Arnoldo Mondadori
Riduzione e sceneggiatura televisiva in cinque puntate di Riccardo Bacchelli e Sandro Bolchi
Ultima puntata
Il travaglio
Con Raf Vallone nella parte di Lazzaro Scacerni
e
(in ordine di apparizione)
Camillo Pilotto, Giulia Lazzarini, Gastone Moschin, Tino Carraro, Elsa Merlini, Mercedes Brignone
Musiche originali di Adone Zecchi
Scene di Filippo Corradi Cervi
Costumi di Emma Calderini
Regia di Sandro Bolchi
(Replica dal Programma Nazionale - Registrazione effettuata nel 1962)
22,30 VALDAGNO: ASSEGNAZIONE DEL XVI PREMIO MARZOTTO
Telecronista Luciano Luisi
Ripresa televisiva di Osvaldo Prandoni
(Cronaca registrata)
TSI - SVIZZERA
20,25 INFORMAZIONE SERA
Notizie brevi dal mondo
20,30 LE AVVENTURE DI CAMPIONE
Campione deve morire
Telefilm - Regia di George Arehainbaud
Int.: Barry Curtis, Jim Bannon
20,55 TV-SPOT
21,00 TELEGIORNALE
21,15 TV-SPOT
21,20 SABATO SPORT
A cura del servizio sportivo della TSI
21,40 TV-SPOT
21,45 LA STRANIERA
Film - Regia di Mervyn Le Roy
Int. : Greer Garson, Dana Andrews, Cameron Mitchell, Lois Smith
23,30 THE GOOD OLD DAYS
Varietà musicale della BBC
0,15 IL VANGELO DI DOMANI
Conversazione religiosa
0,25 INFORMAZIONE NOTTE
Ultime notizie e seconda edizione del Telegiornale
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Come potrete notare più avanti, lo spettacolo principale della serata televisiva di sabato 17 settembre 1966 gravita totalmente attorno alla città di Napoli, per cui quale sorriso femminile più degno di quello di Anna Maria Xerry De Caro, ragazza di origine per metà maltese e per metà partenopea, destinata sin dal 1961 agli annunci dei programmi trasmessi dal nuovo Centro di Produzione TV, l'unico dell'Italia Meridionale ?
La foto che vedete risale proprio al periodo degli esordi, ma Anna Maria Xerry (cognome spesso italianizzato in Scerri per maggior comodità) mantiene il proprio ruolo di "Signorina Buonasera" del Sud per tutti gli anni Sessanta o quasi. Poi si decide di limitare gli interventi delle annunciatrici da Roma e da Milano, ma la De Caro, forte anche di una laurea in Giurisprudenza, vince un concorso interno RAI e ne diventa funzionaria, addetta soprattutto ai rapporti con le televisioni europee e all'importazione da queste di telefilm e romanzi sceneggiati (in particolare francesi e tedeschi: se l'ispettore Derrick arriva in Italia è anche per merito suo), andando avanti così fino all'ora della pensione, negli anni Novanta.
Andiamo comunque per ordine cronologico nel nostro spigolare nel palinsesto TV di 47 anni fa precisi.
La mattinata procede con il solito film limitato a determinate zone di fiera (anche stavolta, vista la stagione, è la Puglia a beneficiarne: purtroppo però non abbiamo sottomano il numero di quella settimana di TV Illustrazione - Sorrisi e Canzoni, la sola testata da sempre in grado di comunicare esattamente il titolo del lungometraggio trasmesso, quel sabato mattina, dai televisori accesi soprattutto negli stand della Fiera del Levante di Bari). I programmi visibili dalle Alpi al Lilibèo, invece, si aprono nel pomeriggio con un interessante collegamento sportivo: a Santa Marinella, sul litorale romano, si decide un Giro ciclistico del Lazio che ha anche valore di prova destinata ad assegnare la maglia tricolore, cioè quella del campionato italiano su strada, per l'anno 1966. Chi la spunterà ? Felice Gimondi, vincitore sul Pavè in aprile, o Gianni Motta, trionfatore del Giro d'Italia ? Tra i due litiganti godrà il terzo, un altro giovanotto lombardo ma della provincia di Brescia, Michele Dancelli. Vediamo come attraverso questo filmato che, pur non essendo commentato dalla telecronaca originale di Adriano De Zan bensì dalle notizie dello storico piemontese del ciclismo Beppe Conti, è una preziosa testimonianza di tale corsa (e per questo lodiamo il curatore del sito Archeologia dello sport Lucio Celletti - nipote dell'illustre musicologo - , un sito i cui filmati, regolarmente inseriti su YouTube, dividono assieme alle Perle di Sport di RAI Sport 2, scelte con competenza il più delle volte dall'amico Pino Frìsoli, la palma dei documenti sportivi d'epoca più apprezzati in rete):
Primo stacchetto pubblicitario, tratto da Gong: dagli Stati Uniti è arrivato da poco un nuovo prodotto del colosso Procter & Gamble, la conegrina Ace. In attesa che l'Italia definisca la propria storica campagna con la celeberrima nonnina, va nel frattempo in onda lo stesso telecomunicato nordamericano, doppiato in italiano dalla voce di Gino Capponi:
E' sabato, giorno delle
ESTRAZIONI DEL LOTTO:
BARI............ 27 62 37 85 89
CAGLIARI... 50 30 61 72 86
FIRENZE..... 52 27 19 43 77
GENOVA..... 22 6 74 85 30
MILANO...... 3 49 18 90 23
NAPOLI....... 29 63 38 48 67
PALERMO..... 11 64 26 61 59
ROMA.............69 53 74 45 41
TORINO .........71 25 54 40 55
VENEZIA.........12 53 51 1 71
...ed eccovi la colonna vincente dell'Enalotto:
BARI............. 1
CAGLIARI.... X
FIRENZE...... X
GENOVA...... 1
MILANO....... 1
NAPOLI.........1
PALERMO......1
ROMA............ 2
TORINO..........2
VENEZIA.........1
NAPOLI 2° estratto..... 2
ROMA 2° estratto........ X
(fonte: archivio storico de L'Unità)
Non avevamo mai prima d'ora riportato per intero i risultati delle estrazioni del lotto nel nostro blog: lo abbiamo fatto questa volta, memori anche del tono assai perentorio dello speaker di turno nel dare i numeri (ovviamente, nel senso più letterale dell'espressione).
Prima di entrare nel vivo degli appuntamenti della RAI, apriamo una finestra sul palinsesto della TSI: l'emittente della Svizzera Italiana è solita in quel periodo riproporre alcune cose già passate nella nostra TV di Stato con enorme successo, come questo telefilm per i ragazzi, girato negli States a metà anni '50 e trasmesso in versione italiana alcuni anni più tardi. Ne è protagonista un prodigioso cavallo di nome Campione; eccovene la sigla originale, musicata da Norman Luboff su testo di una giovane paroliera, Marylin Keith (una sorta di Alessandra Valeri Manera americana dell'epoca, dato che ella scriveva soprattutto i versi di sigle di spettacoli televisivi di ogni tipo), e cantata da un certo Mike Stewart:
Quando il telefilm debuttò in Nordamerica nel 1955, molti pensarono che ad interpretare la colonna sonora di apertura e chiusura di ogni episodio fosse Frankie Laine, l'oriundo siciliano specializzato in brani scritti per film western o di avventura: a furor di popolo, Mister Lo Vecchio ne incise il disco.
Caroselli: da un po' di tempo non ve ne presentiamo, ma questa è la giusta occasione per rompere un silenzio che si stava protraendo ormai da settimane. Addirittura stavolta è di scena il personaggio in assoluto più popolare tra quelli lanciati dalla gloriosa rubrica pubblicitaria, un personaggio che in questa estate 2013 ha festeggiato i suoi primi cinquant'anni e che è conosciuto davvero ovunque: Calimero, il pulcino nero. Nell'episodio da noi scelto, dopo aver cantato una parodia in chiave infantile di Una lacrima sul viso a mo' di musicante ambulante, l'ingenuo pulcino creato dai Pagot viene letteralmente truffato da una perfida volpe con accento genovese (i liguri ci perdonino). Dopo Calimero (che naturalmente reclamizza Ava, il detersivo di Mira Lanza) vi mostreremo una gustosa parodia di Lawrence d'Arabia con Ave Ninchi e Aroldo Tieri, offerta da Pronto, "che pulisce e lucida istantaneamente mentre spolverate" i mobili di casa: è il preambolo di quella serie che, negli anni seguenti, diventerà Il segno di Zoddo, omaggio a Zorro l'eroe mascherato, sempre con questa coppia di grandissimi attori di prosa.
Giunge quindi il momento di collegarsi in diretta con il Teatro Politeama di Napoli, da dove Pippo Baudo, per il secondo anno consecutivo, presenta la serata conclusiva del quattordicesimo certame canoro partenopeo. Tante, forse troppe le polemiche, prima, durante e anche dopo la manifestazione: certe scelte dell'organizzazione si rivelano per certi versi inefficaci; anche i motivi prescelti, compresi quelli esclusi nelle semifinali dei due giorni precedenti, sembrano non essere poi gran che. I critici televisivi dei quotidiani sparano a zero, giudicando pietose le battute di Baudo e soprattutto ritenendo assai soporifere le canzoni in gara. E dire che, ancora una volta, si è cercato di riavvicinare al Festival di Napoli quei pubblici che se ne sono volutamente allontanati, e da tempo: quello centro-settentrionale in generale e quello giovanile in particolare. Infatti i dischi della competizione si vendono molto di più in Campania, Calabria e Sicilia (regioni che, tra l'altro, ancora non stanno recependo appieno i notevoli cambiamenti di musica e costume, specie in un contesto giovanile, salvi i figli di papà) che nel resto del Paese. Si è provato quindi a far cantare in napoletano cantanti lombardi o emiliani e perfino il meno capellone dei complessi beat, I Giganti, tre lombardi e un romagnolo. I risultati sono stati assai contraddittori. D'altronde Gigi Speroni, illustre giornalista di spettacolo, spiega sulla Domenica del Corriere il sistema di voto:
"Ottanta giurati, sorteggiati in otto città, dovevano indicare le tre canzoni da loro preferite. I giurati avvisati telefonicamente poco prima dell'inizio della trasmissione sono stati poi richiamati appena conclusa la serata. Notaio e osservatori erano stati rinchiusi in una stanza vigiliata dai carabinieri e non hanno potuto comunicare con l'esterno sino alla conclusione delle operazioni di voto. Non solo ma chi riceveva i risultati al telefono era controllato con un apparecchio collegato per ascoltare la conversazione".
(in GIGI SPERONI, Napoli ci mette il cuore ma i soldi vanno al Nord - Processo alla canzone partenopea, Domenica del Corriere n. 40/ 1966, pag. 61).
Non prima di aver annotato l'immeritata eliminazione di Ce vo' tiempo, brano dagli echi beatlesiani ma comunque assai gradevole, proposto da Peppino Di Capri abbinato ai Giganti (davvero sfortunati, Enrico Maria Papes e compagni: anche l'altra canzone da loro eseguita, 'Na guagliona yè-yè, non si è qualificata per la finalissima), analizziamo in ordine crescente la classifica finale del XIV Festival della Canzone Napoletana, partendo dal motivo arrivato quattordicesimo, che è Canzone senza fine (due voti a Taranto; uno a Torino, a Genova e a Caserta: totale punti 5). Ascoltiamo Nino Fiore (la cui compagna di gara era una certa Antonella):
Al dodicesimo posto la sortita di Mimmo Modugno come autore assieme a Riccardo Pazzaglia, la struggente Sole malato (ignorata completamente dalle due giurie del Nord e da Formia: 4 punti a Gaeta, 2 a Lecce e a Napoli, un solo voto a Caserta e Taranto, per un totale di 10 punti), ben interpretata da Peppino Gagliardi (in coppia con Mario Abbate):
Ben tre motivi chiudono la rassegna appaiati in nona posizione, a quota 11: 'Na fronna gialla ottiene 3 voti tanto a Torino quanto a Caserta e non viene votato a Taranto, mentre altrove guadagna sempre un punticino. Abbinato a un certo Paolo Gualdi, canta Claudio Villa, un romano de Roma praticamente di casa a Napoli:
In questo plotoncino di motivi classificatisi noni troviamo un'altra firma illustre, quella di Roberto Murolo, che ha ceduto a Sergio Bruni e a Peppino Gagliardi la sua Scriveme (per la cronaca super - votata a Torino con 4 preferenze; due a Genova e a Gaeta; completamente ignorata dalle due giurie pugliesi; un punto per ciascuna delle altre). Eccovi la versione del moderno Gagliardi:
Anche l'altro Peppino, alias Faiella Di Capri, porta un pezzo in finale, una delicata canzone di Lello Caravaglios (il quale la esegue a propria volta) e Umberto Boselli che verrà incisa pure in inglese (3 punti a Formia, 2 a Torino e a Lecce, nessuno a Genova, un punto altrove), Lucia:
La prima voce del Nord che troviamo in classifica è quella di Iva Zanicchi, l'aquila di Ligonchio (Reggio nell'Emilia), la quale si piazza ottava in coppia con Luciano Tomei con la canzone Ma pecchè, che totalizza 3 punti a Lecce e Caserta, 2 a Taranto e Formia, nessuno a Genova, un punto altrove... in tutto fanno 13:
Al centro della classifica finale si verifica un'altra situazione di parità che coinvolge stavolta due motivi che ottengono 19 punti cadauno: Ciento catene ottiene 4 punti a Genova, a Taranto e a Napoli, 3 a Caserta, 2 a Formia, 1 a Lecce e a Gaeta, nessuno a Torino. Ad interpretare questa canzone provvedono Maria Paris e soprattutto Mario Merola:
A quota 19 si ferma pure Lacreme d'autunno (4 punti a Genova e a Lecce, 3 a Gaeta, Napoli e Formia, 2 a Taranto, nessun voto a Torino e a Caserta), presentata da Dino Prota e dal giovane e valido Tony Astarita:
Finalmente una canzone più allegra al quinto posto, Te purtavo 'na rosa, la quale ottiene 4 punti a Genova, Lecce e Formia, 2 a Torino, Napoli e Taranto e 1 a Caserta e Gaeta. Totale: 20 voti. A presentarla sono due cantanti romani, Claudio Villa e il suo ideale erede, Robertino:
Al quarto posto ancora la tradizione con Te chiammavo furtuna, risultata la seconda più votata sia a Torino che a Gaeta (5 punti a testa; 3 voti a Genova, Napoli e Taranto, 1 a Caserta e a Lecce, nessuno a Formia, per un totale di 21 preferenze). Giacchè di tradizione si tratta, le due versioni in gara sono rispettivamente di Nino Fiore e del bravissimo ex-baritono lirico Nunzio Gallo. Ascoltiamo insieme quest'ultimo:
Per l'ascolto delle prime tre classificate vi rimandiamo alla parte finale del nostro post. Riposiamoci quindi un poco e soffermiamoci sulla proposta del Secondo Canale, la replica della puntata conclusiva de Il mulino del Po, lo sceneggiato trasmesso nelle prime settimane del 1963 e tratto da Dio ti salvi !, il primo romanzo, ambientato durante il Risorgimento, della saga della famiglia Scacerni scritta da un narratore cattolico bolognese, Riccardo Bacchelli, il quale ha collaborato personalmente con il regista Sandro Bolchi a tale riduzione televisiva, con un superbo Raf Vallone nel ruolo di Lazzaro e la tenera Giulia Lazzarini nei panni di Dosolina.
Richiamiamo ora in causa Frankie Laine in quanto il film in onda in serata sulla TSI, un dramma dal sapore western del 1955 dal titolo La straniera, interpretato da Greer Garson (nel ruolo di un medico donna che si segnala per la propria determinazione), Dana Andrews, Cameron Mitchell e Nick Adams ("as Billy The Kid") per la regia dell'esperto Mervyn Le Roy, si avvale della colonna sonora interpretata dal prolifico (e longevo: morì ultranovantenne nel 2007) cantante statunitense figlio di un barbiere emigrato da Monreale (Palermo). La canzone s'intitola esattamente come la versione originale del lungometraggio in questione, Strange lady in town:
Eccoci infine di nuovo al Teatro Politeama di Napoli per la proclamazione della zona-podio del XIV Festival della Canzone partenopea e l'ascolto delle relative canzoni. Partiamo, ovviamente, dalla medaglia di bronzo che è Che chiagne a ffa', canzone interpretata da Mario Trevi e Tony Astarita, la quale ha totalizzato 27 punti, così distribuiti: 6 a Napoli, 4 a Genova, Caserta e Taranto, 3 a Gaeta e a Formia, 2 a Torino, 1 a Lecce. Abbiamo scelto la versione di Mario Trevi:
Al secondo posto ecco la canzone meno napoletana (almeno sotto il profilo della composizione) giunta al redde rationem conclusivo: il testo è di un milanese nato in Brasile, Alberto Testa, e la musica si deve a un genovese, Giordano Bruno Martelli, il papà del versatile Augusto. Un interprete napoletano, Aurelio Fierro, e uno milanese, il Giorgio Gaber che non ti aspetti, che affronta con tanto divertimento la prova della lingua partenopea, accattivandosi perfino le simpatie di chi fino a quel momento lo riteneva un po' troppo pesante e impegnato. 'A pizza è poi un motivo orecchiabile che ancor oggi, 47 anni dopo, tutti, bene o male, canticchiano: comunque, la fatidica sera di sabato 17 settembre 1966, ottiene 32 punti, distribuiti tra i 6 di Formia, i 5 di Lecce, Taranto e Gaeta, i 4 di Torino e Genova, i 2 di Caserta e l'unico di Napoli.
Riascoltiamo quindi 'A pizza nella versione di Giorgio Gaber, il quale ne incide ben presto anche un'edizione in lingua tedesca:
Vince la gara un vero e proprio inno a Napoli, sempre Bella e irrinunciabile meta per i turisti. Onestamente, è una canzone retorica e fuori dal tempo, ma, come dichiara uno dei due interpreti, Sergio Bruni, alla Domenica del Corriere, "noi dobbiamo accontentarci di due piatti al giorno, non dobbiamo farci prendere la mano dalle esigenze commerciali. Creiamo e cantiamo motivi veramente nostri puntando sulla qualità, non sulla quantità "
(Ivi)
Ad ogni modo, Bella (nota anche come "Napule, Napule, Na'...") è prima con 34 punti, 6 dei quali giungono da Caserta, 5 da Torino e Lecce, 4 da Napoli, Taranto e Formia e 3 da Genova e Gaeta. Non ci resta che riascoltarla, naturalmente dalla voce di Guglielmo Chianese in arte Sergio Bruni, di cui lo scorso giugno è caduto il decennale della scomparsa, ricorrenza purtroppo passata inosservata (nel nostro piccolo, colmiamo qui tale lacuna, non prima di aver citato pure l'interprete della seconda versione, il romano Robertino):
Si spengono le luci al Politeama e giunge il tempo dei bilanci, tutto sommato sconfortanti: Luciano Villevieille Bideri, coordinatore dell'organizzazione, rassegna subito le dimissioni, consapevole di aver portato a termine un'edizione 1966 piena di contraddizioni e convenzionalità, quasi atta a dare ragione al tassista interrogato da Gigi Speroni sempre per il succitato articolo uscito due settimane dopo sulla Domenica del Corriere: "Si chiagne troppo e Piedigrotta è morta".
Bisogna cambiare tutto o quasi: l'edizione 1967 sarà anticipata a luglio, si svolgerà in parte a Ischia e gli artisti faranno ricorso spesso al playback... un noioso pastrocchio. Nel 1968 si tornerà all'antico... o quasi... (vedi http://ilfocolare-radiotv.blogspot.it/2011/07/venerdi-12-luglio-1968.html).
Piccola consolazione: il Festival 1966 costituirà un fondamentale sfondo del divertente film Operazione San Gennaro, diretto da Dino Risi e interpretato da Nino Manfredi, in uscita sotto Natale.
Abbiamo così concluso: vi ringraziamo per l'attenzione e... aspettate il prossimo post del Focolare-Radio TV ! Ci sono altre interessanti sorprese per voi.
A presto ! ! !
CBNeas
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Non dimenticate
LUNARIO DEI GIORNI DI TELE
di Cesare Borrometi
La TV degli anni d'oro come non è stata mai narrata
Con
il passare degli anni crescono sempre più la nostalgia e l'interesse
per la vecchia TV di qualità: appositi canali digitali, siti Internet
dedicati, pubblicazioni periodiche, tanto nelle edicole quanto nei
negozi specializzati; DVD contenenti, tutte o in parte, storiche
trasmissioni di ieri, libri a carattere storico-rievocativo godono di un
pubblico scelto, appassionato e spesso anche esigente. Eppure c’era una
lacuna da colmare: un almanacco, un lunario che raccogliesse, giorno
per giorno, una vasta gamma di programmi di quel periodo d’oro, dal
varietà allo sceneggiato, dalla pubblicità all’informazione, dalla TV
dei ragazzi al teatro e alla cultura, lo sport e via dicendo. In tutto
366 titoli, uno per ogni giorno dell’anno, scelti in base alla relativa
data di trasmissione (o di inizio serie per i programmi a puntate) o ad
eventi particolari atti a determinarne il successo, e corredati da
schede tecniche, presentazioni e commenti. Questa lacuna viene oggi
colmata da Cesare Borrometi, ideatore di una formula che senz’altro
cambierà il modo di gestire la storiografia sull’argomento: fermo
intendimento dell’autore è di produrre nel tempo ulteriori libri del
genere, fornendo all’appassionato, allo studioso e al curioso un
panorama il più possibile preciso dei giorni, dei mesi e degli anni che
hanno visto sbocciare trasmissioni e personaggi di fama del “piccolo
schermo" da riscoprire e rivalutare.
MEF Firenze Libri - Pagine: 330
Prezzo: Euro 29,00
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2 commenti:
Scusa Cesare, ho visto la pubblicità del'ACE però si vede dai movimenti delle labbra che l'attore paarla in italiano: invece del filmatino americano doppiato, potrebbe trattarsi della stessa produzione che ha imposto all'attore di mimare la nostra lingua? Che ne pensi?
Ciao!
E perchè no, Bruno ?
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