TELEVISIONE
10,15 LA TV DEGLI AGRICOLTORI
Rubrica dedicata ai problemi dell'agricoltura, a cura di Renato Vertunni
11,00 Dalla Cappella della RAI di Roma
SANTA MESSA
pomeriggio sportivo
16,30 RIPRESA DIRETTA DI UN AVVENIMENTO AGONISTICO
17,30 EUROVISIONE
Collegamento tra le reti televisive europee
FRANCIA: Parigi
GIUOCHI INTERNAZIONALI UNIVERSITARI
18,30 LA CAVALLINA STORNA
Film - Regia di Giulio Morelli
Interpreti: Gino Cervi, Franca Marzi, Cesare Danova, Carlo Ninchi
Distribuzione: Zeus Film
19,40 NOTIZIE SPORTIVE
20,30 TELEGIORNALE
Direttore Massimo Rèndina
In studio Riccardo Paladini, Ugo Zatterin e Gianni Granzotto
20,50 CAROSELLO (Motta - L'Oreal - Supercortemaggiore - Durban's)
21,00 TELEMATCH
Programma di giuochi presentato da Enzo Tortora e Silvio Noto
Realizzazione di Piero Turchetti
22,05 Dal Palazzo del Cinema al Lido di Venezia
SERATA DI CHIUSURA DELLA XVIII MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA
Ripresa televisiva di Franco Morabito
22,35 CINESELEZIONE
Rivista settimanale di attualità e varietà realizzata in collaborazione tra:
La Settimana Incom - Film Giornale Universale - Mondo Libero
A cura della INCOM
Presenta Nicoletta Orsomando
23,00 LA DOMENICA SPORTIVA
Risultati, cronache filmate e commenti sui principali avvenimenti della giornata
e
TELEGIORNALE
seconda edizione
In studio Riccardo Paladini
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Da troppo tempo non trattavamo all'interno del nostro Focolare un palinsesto televisivo monocanale, cioè degli anni Cinquanta o dei primissimi Sessanta. Le puntualissime statistiche della piattaforma alla quale ci siamo affiliati dimostrano che voi, carissimi amici, preferite di gran lunga i programmi soprattutto dei Settanta o dei primi Ottanta. Eppure ci sembra giusto (e non certo per la forzata, relativa brevità dell'impegno di preparazione e stesura del post) aprire ogni tanto una finestra sugli anni del boom, quando la giovanissima televisione era per gli italiani solo una comoda distrazione pomeridiana e/o serale e naturalmente prevalevano gli umori della vita quotidiana, specie in un Paese che si lasciava alle spalle le sventure belliche (a proposito, questi sono i giorni dell'anniversario dell'Armistizio di Cassìbile) e, con l'applicazione del Piano Marshall, riusciva a mettersi al passo delle nazioni più progredite, diventando la settima potenza dell'economia mondiale.
Inoltre, come vedrete attentamente più avanti, ci sono parecchie coincidenze tra l'8 settembre 1957 e quello di 56 anni dopo... non solo il giorno della settimana, ma anche e soprattutto certi avvenimenti ed argomenti. Inutile scomodare il concetto vichiano, che ormai anche i bambini studiosi sanno, dei corsi e ricorsi storici...
A proposito di avvenimenti, da quando, poco meno di un anno fa, decidemmo di associare ad ogni nostro intervento la fotografia di un'annunciatrice o di un annunciatore radiotelevisivo, è stato un fiorire di immagini di figure maggiori e minori. Abbiamo ospitato sin qui molti grandi; Mariolina Cannuli è stata la prima: poi abbiamo scelto Ughetta Lanari, Aba Cercato, Eleonora Brigliadori, Maria Giovanna Elmi, Maria Grazia Picchetti, la coppia di Radio Perugia Rita Dottorini - Gino Goti, Anna Maria Gambineri, Gigi Carrai, Rosanna Vaudetti, Gertrud Maier, Alberto Lori, Marco Raviart, Nicoletta Orsomando, Gabriella Farinon, Marina Morgan, Paolo Testa e Piero Bernacchi, Paola Perissi, Maria Pia Luzi, Renato Brasili, Gino Capponi, Gigi Marziali e Antonio De Robertis, Liliana Ursino, Mario Malagamba, Roberta Giusti, Gianni Rossi, Anna Maria Pinnizzotto, Sepp D'Amore, Gabriella Gosatti. Altre/i ne arriveranno ancora... ma ne mancava uno... quello lì... il primo annunciatore del TG di successo (pur se non fu il primo storicamente). Dovevamo trovare finalmente un palinsesto anni Cinquanta per rendergli i dovuti onori... e quel momento è giunto. E' (idealmente: se n'è andato quasi diciotto anni fa) con noi il grande Riccardo Paladini.
Lo chiamavano il signore dalle orecchie a sventola, ma in realtà al naturale i padiglioni auricolari di questo elegante gentiluomo romano (anche se qualcuno ha azzardato un'origine lombarda, di Sesto Calende, per l'esattezza) non erano così particolari. Dizione irreprensibile, senza inflessione alcuna, Paladini aveva già provato a entrare presso la sede radiofonica di Firenze, assai quotata. Con lui altri giovani di belle speranze: Tito Stagno, Gianni Rossi, Nicoletta Orsomando. Un esame gestito da una rigorosissima commissione falcidiò tutti quanti i succitati. Per fortuna era all'orizzonte la televisione: pian piano tutti ci riprovarono e poterono andare in video. La prima fu la Orsomando, nell'autunno 1953; Paladini arrivò in televisione a fine '54 - inizio '55, quando cioè Roma curò più direttamente il confezionamento del telegiornale (che prima veniva trasmesso da Milano), con la redazione diretta da Vittorio Veltroni in via Oslavia e gli studi in via Asiago, vicino a quelli radiofonici. La sua distinta figura lo rese subito popolare: per quattro anni e mezzo, cioè fin quando Leone Piccioni subentrò a Massimo Rèndina alla guida del notiziario (tarda primavera 1959). In circa duemila sere soltanto una volta Paladini mancò all'appuntamento davanti alla telecamera, cioè quando egli dovette subire un piccolo intervento chirurgico: si ignora chi ne prese il posto (forse Alfredo Danti da Milano... chissà...). Con l'introduzione del TG pomeridiano (a partire dal 1° gennaio 1958), Paladini mantenne il proprio ruolo per le edizioni serale e notturna, mentre per la trasmissione delle 18,30 venne reclutato un professore di origine ligure che collaborava già da tempo con la radio, Edilio Tarantino (vedi http://ilfocolare-radiotv.blogspot.it/2011/01/giovedi-2-gennaio-1958.html).
Raccontava Paladini in un'intervista radiofonica del 1983, rilasciata al Professor Pier Francesco Listri, storico collaboratore RAI della sede di Firenze: "Il TG degli inizi era tanto inamidato che, se dovevamo dare in finale di trasmissione un'ultimissima notizia, questa non veniva portata come si fa oggi, ma veniva infilata sulla mia scrivania da un usciere che camminava carponi per far vedere che non c'erano disturbi durante la messa in onda. Prendevo allora il foglio, come se fossero stati gli angeli a portarmelo, e annunciavo: "Ci giunge in questo momento un'ultima notizia..." (...)
"Addirittura la gente si lamentava scrivendomi perchè mettevo per giorni la stessa cravatta... invece di ascoltare le notizie, si preoccupava di come ero vestito... per accontentarli, dovetti cambiare la cravatta ogni sera..."
"(...) papere sì, tante... ad esempio, ne ricordo una che è rimasta famosa: una volta lessi "Scaldata a tempo di record la vetta del Cervino"... sembrava una battuta... oppure, durante le previsioni del tempo, "Nevicate sui rilievi alpini al di sopra dei 10000 metri"... o ancora, dopo aver dato a lungo notizie dall'estero: "Notizie dall'interno: il Presidente della Repubblica Eisenhower", quando ovviamente dovevo dire Einaudi...".
A proposito di Presidente della Repubblica, sicuramente Paladini avrà incominciato (purtroppo non esistono più le relative registrazioni: come saprete, c'è sì un TG del '57 ancora oggi visibile in archivio, ma è del successivo 31 ottobre) l'edizione del telegiornale di domenica 8 settembre 1957 parlando della visita ufficiale del successore di Einaudi, Giovanni Gronchi, in Iran, ospite dello Scià Mohamed Reza Pahlavi e dell'allora moglie Soraya. Ad ogni modo, ci affidiamo al cinegiornale per eccellenza dell'epoca, La Settimana Incom (che ha una propria corrispondente versione cartacea, certamente ben fatta e con articoli di attualità, cultura e varia umanità assai approfonditi), che dalla fine del '59 avrà proprio Paladini come speaker principale, per documentare visivamente questo evento di politica internazionale, non senza inevitabili riflessi di mondanità:
Anche Ike Eisenhower è tra i protagonisti della giornata, soprattutto per una sua dichiarazione che riguarda, manco a farlo apposta, la Siria, nemica degli States e ancor più forte politicamente, al punto da incutere timore per eventuali azioni contro la relativa stabilità fissatasi in Medio Oriente. Interlocutore interessato è il principe Feisal d'Arabia Saudita, proprio colui il quale, diventato nel 1964 re, sarà ucciso da un parente, il principe Musaid, nel 1975. Ecco un brevissimo frammento di quel colloquio, tratto stavolta da un cinegiornale nordamericano:
Saltiamo a pie' pari i caroselli (che già piacciono molto, considerando che essi vanno in onda da appena sette mesi) e i mimi e gli oggetti misteriosi di Telematch e concentriamoci sulla diretta dal Lido di Venezia, ove quella sera vengono consegnati i premi della Mostra d'Arte Cinematografica: se il Leone d'Oro è appannaggio di un regista indiano, Satvajit Ray, autore de L'invitto, quello d'Argento viene portato a casa dal nuovo, attesissimo film di Luchino Visconti, Le notti bianche, versione ammodernata e italianizzata del racconto di Fjodor Dostojewski. In una Livorno che si sostituisce alla Pietroburgo originaria e ricostruita interamente a Cinecittà, ecco agire Marcello Mastroianni e Maria Schell. Film assai bello, ma forse pesante per il pubblico di allora (gli incassi, infatti, non sono buoni), coprodotto da Italia (Cristaldi), Francia e Inghilterra (Rank), è unanimamente ritenuto dalla critica tra i migliori in assoluto girati dal nobile regista milanese. Vi mostriamo qui il lungo, esauriente trailer:
Ritorniamo a La Settimana Incom perchè la domenica, si sa, è giorno di Cineselezione e, non essendo ancora la redazione del Telegiornale attrezzata per la realizzazione di un rotocalco settimanale filmato, ci si appoggia a Sandro Pallavicini e al suo staff di tecnici e giornalisti. Alle pizze che circolano per i cinema d'Italia vengono attaccate le introduzioni di Nicoletta Orsomando, da poco fresca sposina del collega giornalista torinese Roberto Rollino. Fortunatamente l'Istituto Luce, che ha archiviato tutti i cinegiornali prodotti in Italia dal Fascismo agli anni Settanta, quando questo filone informativo cessò di interessare il pubblico, ha aperto un proprio canale su YouTube e quindi siamo in grado di farvi vedere alcune cose che passarono anche in video, nella tarda serata dell'8 settembre 1957. Si tratta, ovviamente, di stralci da La Settimana Incom uscita nei cinema il giovedì precedente, giorno 5, con riferimento ad alcuni avvenimenti di fine agosto - inizio settembre. Partiamo con una miscellanea di cronaca, costume e società:
Ecco invece alcuni filmati sugli eventi sportivi della domenica precedente (su tutti il trionfo di Libero Liberati nel Gran Premio delle Nazioni di motociclismo, svoltosi a Monza):
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Di Cineselezione si parla in
LUNARIO DEI GIORNI DI TELE
di Cesare Borrometi
La TV degli anni d'oro come non è stata mai narrata
Con
il passare degli anni crescono sempre più la nostalgia e l'interesse
per la vecchia TV di qualità: appositi canali digitali, siti Internet
dedicati, pubblicazioni periodiche, tanto nelle edicole quanto nei
negozi specializzati; DVD contenenti, tutte o in parte, storiche
trasmissioni di ieri, libri a carattere storico-rievocativo godono di un
pubblico scelto, appassionato e spesso anche esigente. Eppure c’era una
lacuna da colmare: un almanacco, un lunario che raccogliesse, giorno
per giorno, una vasta gamma di programmi di quel periodo d’oro, dal
varietà allo sceneggiato, dalla pubblicità all’informazione, dalla TV
dei ragazzi al teatro e alla cultura, lo sport e via dicendo. In tutto
366 titoli, uno per ogni giorno dell’anno, scelti in base alla relativa
data di trasmissione (o di inizio serie per i programmi a puntate) o ad
eventi particolari atti a determinarne il successo, e corredati da
schede tecniche, presentazioni e commenti. Questa lacuna viene oggi
colmata da Cesare Borrometi, ideatore di una formula che senz’altro
cambierà il modo di gestire la storiografia sull’argomento: fermo
intendimento dell’autore è di produrre nel tempo ulteriori libri del
genere, fornendo all’appassionato, allo studioso e al curioso un
panorama il più possibile preciso dei giorni, dei mesi e degli anni che
hanno visto sbocciare trasmissioni e personaggi di fama del “piccolo
schermo" da riscoprire e rivalutare.
MEF Firenze Libri - Pagine: 330
Prezzo: Euro 29,00
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Dai fatti che ormai sono storia alla spicciola cronaca agonistica della giornata che si sta per concludere: come di consueto, La domenica sportiva fornisce la summa delle principali gare disputatesi nel pomeriggio. Prima di tutto, è ripartito il campionato di serie A, non senza alcune interessanti sorprese. La prima segnatura della stagione 1957-'58 è stata realizzata allo Stadio del Vomero di Napoli da Luis Vinicio " 'O lione": con essa si è aperto il poker partenopeo che ha travolto il malcapitato Genoa.
I campioni d'Italia in carica del Milan, ospiti del Lanerossi Vicenza, sorprendentemente stentano e subiscono addirittura un gol che li porta in svantaggio: il marcatore è Mario David, il quale, un bel giorno, finirà con il vestire proprio la maglia rossonera.
Sarà l'argentino Ernesto Grillo (detto Grigio in virtù della pronuncia del suo cognome secondo l'uso nella terra delle Pampas) a siglare la rete dell'1-1 conclusivo.
Il Torino, che nel campionato precedente aveva condotto un buon ritmo, piazzandosi abbastanza bene, parte positivamente, strappando un ottimo 0 a 0 a San Siro, in casa di un'Inter che sta cercando di riorganizzarsi e ripartire con un nuovo gruppo... ma ci vuol pazienza... ; il clamoroso viene da Alessandria: i grigi monferrini sconfiggono di misura la Fiorentina, che aveva vinto lo scudetto nel 1956, con un gol di Sandro Vitali. Scoppiettante invece la parte centrale del primo tempo di Padova - Lazio: in meno di un quarto d'ora i veneti di Nereo Rocco conducono già per 3 a 1. Vantaggio di Kurt Hamrin e immediato pareggio dell'ex-milanista Burini per i biancocelesti. Moro e Chiumento bombardano Giannisi, il vice dell'infortunato portiere Bob Lovati... poi è accademia e il risultato non cambia più, anche perchè Giannisi tira fuori nuovamente l'orgoglio e para tutto. Nella foto sotto, Humberto Tozzi, centravanti biancoceleste, tenta di contrastare il libero liviano Pison:
Qui, invece, Giannisi para su Kurt Hamrin:
Al Comunale di Torino, invece, vi è una serie di "battesimi" agonistici di rilievo. Prima di tutto scende in campo per la prima volta in serie A il Verona, costretto dal sorteggio ad affrontare proprio la rinnovata Juventus, di cui si dice (a ragione) un gran bene, non foss'altro che per l'immediata intesa con Giampiero Boniperti dei due nuovi acquisti stranieri, l'argentino Omar Sivori e il gallese John Charles. Ognuno di essi segna un gol e la Juve batte i debuttanti gialloblu scaligeri per 3 a 2.
Ala destra delle zebre subalpine è invece il diciassettenne veneto Bruno Nicolè, che qualcosa riesce a dimostrare, prima di sbloccarsi del tutto l'anno dopo (anche in maglia azzurra).
A Cesare Maccacaro, 20 anni, di Bussolengo, si deve la prima rete in serie A (quella del momentaneo 1-2) del Verona, mentre sarà il più esperto Franco Bassetti a ridurre ulteriormente le distanze e fissare il punteggio finale sul 3 a 2 per i gobbi. Questa è la foto di Maccacaro:
Completano la giornata i pareggi tra Bologna e Udinese (2-2) e gli 1-1 rispettivamente tra Roma e Spal e tra Sampdoria e Atalanta.
L'ultima analogia tra l'8 settembre 2013 e l'8 settembre 1957 è rappresentata dalla disputa del Gran Premio d'Italia di Formula 1, naturalmente a Monza. Saprete tutti che, in queste ultime ore, Sebastian Vettel ha messo una seria ipoteca sull'ennesimo titolo mondiale conduttori a lui destinato, anche se Fernando Alonso tanto ha fatto per tentare di beffare il rivale germanico... ma non c'è stata partita. 56 anni fa, invece, la corsa brianzola, che chiudeva il Mondiale (allora le prove erano pochissime), determinò un non indifferente cambiamento ai vertici del mondo dei piloti. Vinse un ventottenne inglese, Stirling Moss, davanti al grandissimo Juan Manuel Fangio, ancora brillantemente in scena a 46 anni suonati.
Tornando al presente storico, il secondo posto dell'argentino ratifica la conquista del quarto titolo mondiale personale consecutivo (il quinto complessivo): sarà anche l'ultimo, anche perchè Fangio dapprima lascia la scuderia della Maserati e quindi, dopo il tentativo fallito di dare man forte a un team minore, con la fine del Mondiale dell'anno successivo abbandonerà lo sport attivo. Possiamo quindi dire che Monza 1957 è virtualmente il crepuscolo di un grandissimo campione, di un sicuro mito degli sport non solo motoristici.
Delude la Ferrari di Luigi Musso, mentre va meglio Von Trips, proprio là dove, quattro anni dopo, purtroppo perderà la vita; Stuart Lewis-Evans, l'inglese della Vanwall partito in pole position, si ritira per rottura del motore, ma è il connazionale Moss, suo compagno di squadra e di fila, a condurre la corsa e a diventare una vera rivelazione dell'automobilismo mondiale.
Trionfa dunque l'Inghilterra e proprio dal Regno Unito proviene il documentario che segue, dedicato a quella gara, girato a colori e restaurato alla grande in tempi recenti (immagini nitide, perfette, quasi da cartolina): molto probabilmente fonte originaria è uno dei cinegiornali della Pathè britannica.
Termina così la nostra retrospettiva, resa agile dal mini - palinsesto tipico dell'epoca, dei programmi RAI - TV dell'8 settembre 1957. Non ci rimane che ringraziarvi per l'attenzione e darvi appuntamento al prossimo post del nostro Focolare - Radio TV.
Arrivederci presto ! ! !
CBNeas
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