MATTINA
PROGRAMMA NAZIONALE
6,00 SEGNALE ORARIO
MATTUTINO MUSICALE (I parte)
Brani di Telemann e Stravinsky
6,42 ALMANACCO
6,47 COME E PERCHE'
Una risposta alle vostre domande
7,00 GIORNALE RADIO
7,10 MATTUTINO MUSICALE (II parte)
Brani di Sor, Liszt, Wieniawski, Dvorak, Massenet, Offenbach e Mascagni
Per il Friuli - Venezia Giulia
7,15 - 7,30 GAZZETTINO DEL FRIULI - VENEZIA GIULIA
Per Abruzzo e Molise
7,30 - 8,00 MATTUTINO ABRUZZESE - MOLISANO
Per la Sicilia
7,30 - 7,43 IL GAZZETTINO DI SICILIA, 1a edizione
Per il Friuli - Venezia Giulia
7,15 - 7,30 GAZZETTINO DEL FRIULI - VENEZIA GIULIA
Per Abruzzo e Molise
7,30 - 8,00 MATTUTINO ABRUZZESE - MOLISANO
Per la Sicilia
7,30 - 7,43 IL GAZZETTINO DI SICILIA, 1a edizione
8,00 GIORNALE RADIO
SUI GIORNALI DI STAMANE
Rassegna della stampa italiana
8,30 LE CANZONI DEL MATTINO
9,00 SPETTACOLO
Presenta Sandra Mondaini
9,15 VOI ED IO
Un programma musicale in compagnia di Massimo Mòllica
con
10,00 - 10,15 SPECIALE GR
Fatti e uomini di cui si parla
A cura di Alfredo Ferruzza
Edizione del mattino
11,20 Pippo Baudo in giro per l'Italia
presenta
SETTIMANA CORTA
Oggi da Milano
Orchestra diretta da Sauro Sili
Regia di Franco Franchi
- Star Prodotti Alimentari
Nell'intervallo (ore 12,00):
GIORNALE RADIO
12,44 MADE IN ITALY
SECONDO PROGRAMMA
6,00 IL MATTINIERE
Musiche e canzoni presentate da Claudia Caminito
Nell'intervallo: BOLLETTINO DEL MARE
(ore 6,30) GIORNALE RADIO
7,30 GIORNALE RADIO
Al termine:
BUON VIAGGIO
- FIAT
7,40 BUONGIORNO CON PEPPINO DI CAPRI E GLI AMERICA
Un caffè, canzoni e poche righe
- Formaggino Invernizzi Milione
8,14 MUSICA FLASH
8,30 GIORNALE RADIO
8,40 SUONI E COLORI DELL'ORCHESTRA (I parte)
9,00 PRIMA DI SPENDERE
Un programma di Alice Luzzatto Fegiz con la consulenza di Ettore Della Giovanna
9,15 SUONI E COLORI DELL'ORCHESTRA (II parte)
9,30 GIORNALE RADIO
9,35 COPERTINA A SCACCHI
Presenta Barbara Marchand
9,50 GIUSEPPE MAZZINI
di Tito Benfatto e Gian Piero Bona
Compagnia di prosa di Torino della RAI
Con Raoul Grassilli, Michele Malaspina, Oreste Rizzini
Regia di Massimo Scaglione
- Formaggino Invernizzi Milione
10,05 UN DISCO PER L'ESTATE
10,30 GIORNALE RADIO
10,35 DALLA VOSTRA PARTE
Una trasmissione di Maurizio Costanzo e Guglielmo Zucconi con la partecipazione degli ascoltatori
Nell'intervallo (ore 11,30):
GIORNALE RADIO
12,10 TRASMISSIONI REGIONALI
12,30 GIORNALE RADIO
12,40 UN DISCO PER L'ESTATE
con Alberto Lupo
- Rizzoli Editore
TERZO PROGRAMMA
Per la Campania
7,00 - 8,15 GOOD MORNING FROM NAPLES
Trasmissione in inglese per il personale della NATO
9,25 TRASMISSIONI SPECIALI
7,00 - 8,15 GOOD MORNING FROM NAPLES
Trasmissione in inglese per il personale della NATO
9,25 TRASMISSIONI SPECIALI
(fino alle 10,00)
- LA SCOPERTA DELLA OMEOPATIA
Conversazione di Fiammetta Cardente
9,30 MUSICHE DI GIOACHINO ROSSINI
9,45 SCUOLA MATERNA
Programma per i bambini
Il grande noce
Racconto sceneggiato di Maria Sandias
Regia di Ugo Amodeo
(Replica)
10,00 CONCERTO DI APERTURA
Musiche di Franck, Schmitt e Britten
11,00 LA RADIO PER LE SCUOLE
(Scuola Media)
Radio chiama Scuola
a cura di Anna Maria Romagnoli
11,30 UNIVERSITA' INTERNAZIONALE GUGLIELMO MARCONI
(da New York)
Barbara Rose - L'arte di Juan Mirò
Appunti per un riesame
11,40 MUSICHE ITALIANE D'OGGI
Brani di Canino e Maderna
12,15 LA MUSICA NEL TEMPO
ARNO HOLZ E LA "MUSICA DA CORTILE"
di Aldo Nicastro
Musiche di Weill e Berg
MONTECENERI - SVIZZERA
I Programma
6,00 DISCHI VARI
6,15 NOTIZIARIO
6,20 CONCERTINO DEL MATTINO
6,55 LE CONSOLAZIONI
7,00 NOTIZIARIO
7,05 CRONACHE DI IERI
7,10 LO SPORT - ARTI E LETTERE
7,20 MUSICA VARIA
8,00 INFORMAZIONI
8,05 MUSICA VARIA - NOTIZIE SULLA GIORNATA
9,00 RADIO MATTINA - INFORMAZIONI
12,00 MUSICA VARIA
12,15 RASSEGNA STAMPA
12,30 NOTIZIARIO - ATTUALITA'
II Programma
12,00 Radio Suisse Romande
MIDI MUSIQUE
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Eccoci a riparlare, dopo tanto tempo, di programmi radiofonici e relative selezioni musicali, facendo un salto indietro di 40 anni precisi: sarà inevitabile far scattare il metodo del confronto, soprattutto in fatto di gusti musicali... specie quando all'epoca erano splendide e storiche trasmissioni di RadioRAI a incoraggiarli. A tal uopo (e visto anche il numero cospicuo di inserti reperiti) abbiamo deciso di dividere in tre parti il presente post: qui ci occupiamo della programmazione antimeridiana di quel 26 aprile 1973, mentre a breve scadenza arriveranno quella pomeridiana e quella serale, i cui punti di forza sono rappresentati da due di quelle rubriche fondamentali di cui sopra.
Di buon mattino sul Programma Nazionale e nel primo pomeriggio sul Secondo, gli ascoltatori hanno modo di udire le voci dei tre signori ritratti nella fotografia da noi scelta. I loro volti sono assolutamente sconosciuti, ma certamente è ben noto il loro compito, consistente nel leggere le risposte, fornite da esperti, alle curiosità poste dagli ascoltatori su argomenti soprattutto scientifici, ma senza trascurare altre branche di varia umanità: è la rubrica Come e perchè, subentrata sul finire degli anni Sessanta alla gloriosa Non tutto, ma di tutto e da sempre curata dalla sede RAI di Torino. Inizialmente limitatasi a una corrispondenza su problemi scientifici, nel settembre del 1971 mutò il sottotitolo in "Una risposta alle vostre domande", con l'evidente intento di non limitarsi a biologia, chimica, medicina e dintorni, ma di ampliare il proprio raggio d'azione verso altri settori dello scibile umano fondati sulla curiosità.
Le voci di Come e perchè sono riunite nello scatto fotografico che vedete in testa al post: da sinistra Franco Fassio, Anna Maria Rebaudengo e Alberto Pozzo, tutti e tre subalpini purosangue nonchè voci storiche di Radio Torino (infatti essi sono impiegati in altri programmi irradiati dagli studi di via Verdi). Il capellone Pozzo, anzi, è il più facilmente riconoscibile per la voce bassa e un'incancellabile cadenza piemontese che però non infastidisce l'ascoltatore in quanto non marcata. Tra l'altro egli è il figlio più giovane del leggendario Vittorio Pozzo, allenatore della Nazionale italiana di calcio che vinse i titoli mondiali del 1934 a Roma e del 1938 a Parigi.
Come ogni mattina in quel primo scorcio di anni Settanta, è la musica classica più facile ad accompagnare quasi tutti gli italiani sintonizzati sul Programma Nazionale verso i due notiziari (quello delle 7,00 e soprattutto quello canonico delle 8,00) con un apposito Mattutino, che quel giorno si conclude con l'ascolto di una delle pagine orchestrali più belle di Pietro Mascagni, la Barcarola dall'opera Silvano (che nel 1980 verrà usata da Martin Scorsese nella colonna sonora del film Toro scatenato, biografia del boxeur italo-americano Jake La Motta). Ci sembra giusto proporvi questo pezzo, anche per non dimenticare che il 2013 non è solo l'anno verdiano e wagneriano, ma anche quello mascagnano, ricorrendo il 150° anniversario della nascita del compositore toscano. L'edizione mandata in onda il mattino del 26 aprile di 40 anni fa è quella storica (incisa a 78 giri nel 1934) del complesso della Scala di Milano diretto da Franco Ghione:
Il Buongiorno con... del Secondo Programma mette a confronto tra loro il vincitore del Festival di Sanremo, Peppino Di Capri, e un trio inglese (che più tardi si ridurrà a duo con la defezione di Dan Peek, mentre continueranno Gerry Buckley e Dewey Bunnel) di amici figli di impiegati di una base USA in Gran Bretagna e che, in omaggio alla terra dei loro avi paterni, assumono il nome di America... e il loro stile è talmente radicato nel contesto musicale della West Coast, che gli ascoltatori più frettolosi li ritengono statunitensi veraci.
Partiamo con il buon Giuseppe Faiella, il quale, dopo alcuni anni di relativi insuccessi, sta vivendo una seconda giovinezza artistica con positive ripercussioni anche sul piano sentimentale. Dopo essersi definitivamente separato da Roberta Stoppa, la modella torinese da lui sposata nel 1961, l'occhialuto pianista caprese si è innamorato di una studentessa universitaria napoletana, Giuliana Gagliardi, che molto dopo egli sposerà. Alla fine della storia con Roberta (il cui tentativo di salvataggio si era tradotto con la nascita di un bambino) è praticamente dedicata la canzone portata da Peppino in semifinale a Canzonissima 1972 e firmata da Mimmo Di Francia, Sergio Iodice e dall'ancora adolescente Salvatore De Pasquale (Depsa), dal titolo Magari:
Avrebbe potuto vincere il Festival di Napoli del 1971 se la manifestazione non fosse stata sospesa e poi annullata: parliamo di Frennesia, di Claudio Mattone e Franco Migliacci, per fortuna rifattasi grazie alle vendite discografiche e ai passaggi radiotelevisivi.
...e siamo ora alla canzone con cui Peppino ha trionfato il mese precedente a Sanremo, Un grande amore e niente più, scritta da lui stesso in collaborazione con il compianto Franco Califano:
Chiude la parte del Buongiorno con... Peppino Di Capri un pezzo di Umberto Balsamo, Solo io:
Passiamo agli America, il cui spazio si apre con la loro famosissima canzone dal titolo A horse with no name, che li rivelò a inizio 1972:
Dal secondo LP Homecoming vogliate gradire To each is own:
Anche Ventura Highway fa parte di questo album:
Accanto alla già ascoltata A horse with no name, gli America esplosero nel mondo con la ballad I need you:
Chiude la trasmissione un altro brano tratto dal primo album, Three roses:
Più popolare e, come sempre, basata esclusivamente sul repertorio nostrano è la rubrica del Programma Nazionale Le canzoni del mattino, la quale incomincia con una cover di un hit mondiale, Without you, che Daniele Pace traduce con il titolo Per chi: va in onda la versione di Johnny Dorelli, che ha diviso l'anno precedente con Nicola Di Bari e soprattutto con il complesso siciliano dei Gens le glorie italiane di questo pezzo.
Marisa Sannia, assieme a Sergio Endrigo, a Vittorio De Scalzi e ai Ricchi e Poveri, ha di recente partecipato all'incisione di un 33 giri dedicato alle canzoni per bambini di Vinicius De Moraes, tradotte in italiano da Endrigo stesso e da Sergio Bardotti e tutte dedicate agli animali: alla cantante sarda toccano Il gatto e questa Il pinguino.
Ormai Marcella Bella (che all'epoca usa in arte il solo nome di battesimo) è una stella di prima grandezza della canzone italiana: quel mattino la si ascolta con il grande successo dell'estate precedente, Sole che nasce, sole che muore.
Tradizione melodica italiana a iosa e ritmi appena un po' aggiornati in uno dei più recenti successi di Mino Reitano, un beat-waltz dal titolo L'amore è un aquilone:
Come sempre, ne Le canzoni del mattino figura l'angolino dedicato alla canzone partenopea: quel giorno i programmisti ripescano una divertente canzone che partecipò con discreto esito al Festival di Napoli del 1967, 'A prutesta, nell'interpretazione di Gloria Christian.
Mentre - come vedremo tra poco - sono partite le ostilità per quanto riguarda l'edizione 1973 del Disco per l'Estate, ecco che viene trasmessa la canzone vittoriosa l'anno prima a Saint Vincent, Quanto è bella lei di Gianni Nazzaro (la cui versione orchestrale, eseguita dal complesso di Ritmi Moderni della RAI, introduce i quotidiani appuntamenti con le canzoni nuove):
Anche I Vianella, l'ottimo duo vocale formato da Wilma Goich ed Edoardo Vianello, che in coppia ottengono un notevole rilancio una volta smarrita la strada da solisti, sono molto amati dagli ascoltatori. Quel mattino viene trasmessa la canzone scritta da Amedeo Minghi che nel 1971 ha dato il LA alla fortunatissima operazione, Vojo er canto de 'na canzone:
Eccoci quindi giunti a Un disco per l'estate 1973: siamo ancora alla fase di partenza, quando tutte le canzoni in gara vengono fatte ascoltare almeno tre o quattro volte prima di disputare gli incontri atti a designare i motivi che andranno a Saint Vincent per le semifinali e l'immediata finale. Oltre ad alcune vetrine introduttive che vanno in onda al posto di Canzoni per tutti alle 10,00 sul Secondo Programma, vi sono pure delle trasmissioni particolari, condotte per lo più da celebri attori di prosa come Valeria Valeri, Ubaldo Lay o (come avviene all'ora di pranzo di quel giorno, al posto di Alto gradimento) Alberto Lupo, per non parlare di Sabina Ciuffini, la co-conduttrice del Rischiatutto di Mike Bongiorno.
Nell'intento di tornare a parlare di questa edizione della gara canora estiva organizzata dalla RAI, soprattutto considerando le fasi finali, abbiamo deciso di proporvi hic et nunc alcuni motivi purtroppo esclusi dal torneo valdostano di metà giugno, ma degni di nota, vuoi perchè seppero rifarsi abbondantemente sotto il profilo delle vendite, della popolarità o della diffusione radiotelevisiva, vuoi per la curiosità di trovare interpreti in fase calante e in cerca di rilancio. A quest'ultimo aspetto si può benissimo ascrivere la canzone Parla chiaro, Teresa, scritta da Luciano Rossi e interpretata, purtroppo con scarsissimo successo, da Eugenio Dino Zambelli, ormai barbuto. Sarà l'ultimo disco per il cantante veneto trapiantato in Piemonte, almeno per circa 15 anni: al ritiro dalle scene corrisponderà un momento davvero complicato sotto il profilo del lavoro scelto per voltare pagina, momento su cui non è il caso di soffermarci. Una volta chiarita ogni cosa, Dino tornerà a cantare e riabbraccerà il suo pubblico, che ancora oggi mostra di volergli bene (fa fede il dialogo tra l'artista e i fans negli odierni social network). Riascoltiamo dunque Parla chiaro, Teresa !
Anche Franco Califano resta al palo: la canzone che il povero Califfo presenta è cantata parte in romanesco e parte in italiano e tratta dell'amore nato e subito morto tra una ragazzina e un uomo: Ma che piagni a ffa' ?
Altra artista bocciata, ma che riuscirà a presentare questa sua canzone nella prima fase di Canzonissima 1973, è la piemontese Antonella Bottazzi. Dopo alcuni anni di gavetta, ella ha trovato la propria strada con la chitarra in mano, venendo definita (non a torto) la De Andrè in gonnella. Purtroppo anche Antonella non c'è più, ma rimane il ricordo di questa canzone assai curiosa sotto il profilo della costruzione, dal titolo Un sorriso a metà:
Una canzone messa alla porta senza tanti complimenti, ma clamorosamente esplosa grazie al passaparola dei giovani impegnati (al punto di divenire un classico della canzone italiana d'autore) è Alice, con la quale Francesco De Gregori, chiusa l'esperienza dei Theorius Campus a fianco di Antonello Venditti, dà il via a una lunga carriera costellata di trionfi:
Spazio infine alla torinese (ma di origini siculo-calabre) Silvana Aliotta, front girl dei Circus 2000, che gioca una carta da solista con una valida canzone dal titolo Bugie:
Prima di concludere questo nostro round iniziale (altri due, come già detto, ne verranno per completare il panorama radiofonico del 26 aprile 1973), citiamo una curiosa trasmissione di varietà della tarda mattinata, un esperimento condotto da Pippo Baudo in giro per l'Italia. Il programma s'intitola Settimana corta e vede il presentatore siciliano trasmettere ogni giorno da una sede diversa, partendo dal Sud e risalendo verso il Nord. Ecco quindi Gambalunga negli studi di Radio Bari il lunedì, da Napoli il martedì, da Firenze il mercoledì, dal mitico Auditorio G di Milano il giovedì (come quel 26 aprile) e infine da Radio Torino il venerdì. Lo staff tecnico, ovviamente, cambia di sede in sede, come assai variegato è il cast artistico. Pippo è sempre lì, attento anche a valorizzare personaggi di talento che fanno fatica ad emergere a livello nazionale...ed è un'occasione d'oro da non lasciarsi sfuggire.
Abbiamo scovato la sigla di Settimana corta e per l'occasione abbiamo realizzato un brevissimo videoclip che vi mostriamo subito:
...e (naturalmente) non finisce qui...
Grazie mille e... a prestissimo ! ! !
CBNeas
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La TV degli anni d'oro come non è stata mai narrata
Partiamo con il buon Giuseppe Faiella, il quale, dopo alcuni anni di relativi insuccessi, sta vivendo una seconda giovinezza artistica con positive ripercussioni anche sul piano sentimentale. Dopo essersi definitivamente separato da Roberta Stoppa, la modella torinese da lui sposata nel 1961, l'occhialuto pianista caprese si è innamorato di una studentessa universitaria napoletana, Giuliana Gagliardi, che molto dopo egli sposerà. Alla fine della storia con Roberta (il cui tentativo di salvataggio si era tradotto con la nascita di un bambino) è praticamente dedicata la canzone portata da Peppino in semifinale a Canzonissima 1972 e firmata da Mimmo Di Francia, Sergio Iodice e dall'ancora adolescente Salvatore De Pasquale (Depsa), dal titolo Magari:
Avrebbe potuto vincere il Festival di Napoli del 1971 se la manifestazione non fosse stata sospesa e poi annullata: parliamo di Frennesia, di Claudio Mattone e Franco Migliacci, per fortuna rifattasi grazie alle vendite discografiche e ai passaggi radiotelevisivi.
...e siamo ora alla canzone con cui Peppino ha trionfato il mese precedente a Sanremo, Un grande amore e niente più, scritta da lui stesso in collaborazione con il compianto Franco Califano:
Chiude la parte del Buongiorno con... Peppino Di Capri un pezzo di Umberto Balsamo, Solo io:
Passiamo agli America, il cui spazio si apre con la loro famosissima canzone dal titolo A horse with no name, che li rivelò a inizio 1972:
Dal secondo LP Homecoming vogliate gradire To each is own:
Anche Ventura Highway fa parte di questo album:
Accanto alla già ascoltata A horse with no name, gli America esplosero nel mondo con la ballad I need you:
Chiude la trasmissione un altro brano tratto dal primo album, Three roses:
Più popolare e, come sempre, basata esclusivamente sul repertorio nostrano è la rubrica del Programma Nazionale Le canzoni del mattino, la quale incomincia con una cover di un hit mondiale, Without you, che Daniele Pace traduce con il titolo Per chi: va in onda la versione di Johnny Dorelli, che ha diviso l'anno precedente con Nicola Di Bari e soprattutto con il complesso siciliano dei Gens le glorie italiane di questo pezzo.
Marisa Sannia, assieme a Sergio Endrigo, a Vittorio De Scalzi e ai Ricchi e Poveri, ha di recente partecipato all'incisione di un 33 giri dedicato alle canzoni per bambini di Vinicius De Moraes, tradotte in italiano da Endrigo stesso e da Sergio Bardotti e tutte dedicate agli animali: alla cantante sarda toccano Il gatto e questa Il pinguino.
Ormai Marcella Bella (che all'epoca usa in arte il solo nome di battesimo) è una stella di prima grandezza della canzone italiana: quel mattino la si ascolta con il grande successo dell'estate precedente, Sole che nasce, sole che muore.
Tradizione melodica italiana a iosa e ritmi appena un po' aggiornati in uno dei più recenti successi di Mino Reitano, un beat-waltz dal titolo L'amore è un aquilone:
Come sempre, ne Le canzoni del mattino figura l'angolino dedicato alla canzone partenopea: quel giorno i programmisti ripescano una divertente canzone che partecipò con discreto esito al Festival di Napoli del 1967, 'A prutesta, nell'interpretazione di Gloria Christian.
Mentre - come vedremo tra poco - sono partite le ostilità per quanto riguarda l'edizione 1973 del Disco per l'Estate, ecco che viene trasmessa la canzone vittoriosa l'anno prima a Saint Vincent, Quanto è bella lei di Gianni Nazzaro (la cui versione orchestrale, eseguita dal complesso di Ritmi Moderni della RAI, introduce i quotidiani appuntamenti con le canzoni nuove):
Anche I Vianella, l'ottimo duo vocale formato da Wilma Goich ed Edoardo Vianello, che in coppia ottengono un notevole rilancio una volta smarrita la strada da solisti, sono molto amati dagli ascoltatori. Quel mattino viene trasmessa la canzone scritta da Amedeo Minghi che nel 1971 ha dato il LA alla fortunatissima operazione, Vojo er canto de 'na canzone:
Eccoci quindi giunti a Un disco per l'estate 1973: siamo ancora alla fase di partenza, quando tutte le canzoni in gara vengono fatte ascoltare almeno tre o quattro volte prima di disputare gli incontri atti a designare i motivi che andranno a Saint Vincent per le semifinali e l'immediata finale. Oltre ad alcune vetrine introduttive che vanno in onda al posto di Canzoni per tutti alle 10,00 sul Secondo Programma, vi sono pure delle trasmissioni particolari, condotte per lo più da celebri attori di prosa come Valeria Valeri, Ubaldo Lay o (come avviene all'ora di pranzo di quel giorno, al posto di Alto gradimento) Alberto Lupo, per non parlare di Sabina Ciuffini, la co-conduttrice del Rischiatutto di Mike Bongiorno.
Nell'intento di tornare a parlare di questa edizione della gara canora estiva organizzata dalla RAI, soprattutto considerando le fasi finali, abbiamo deciso di proporvi hic et nunc alcuni motivi purtroppo esclusi dal torneo valdostano di metà giugno, ma degni di nota, vuoi perchè seppero rifarsi abbondantemente sotto il profilo delle vendite, della popolarità o della diffusione radiotelevisiva, vuoi per la curiosità di trovare interpreti in fase calante e in cerca di rilancio. A quest'ultimo aspetto si può benissimo ascrivere la canzone Parla chiaro, Teresa, scritta da Luciano Rossi e interpretata, purtroppo con scarsissimo successo, da Eugenio Dino Zambelli, ormai barbuto. Sarà l'ultimo disco per il cantante veneto trapiantato in Piemonte, almeno per circa 15 anni: al ritiro dalle scene corrisponderà un momento davvero complicato sotto il profilo del lavoro scelto per voltare pagina, momento su cui non è il caso di soffermarci. Una volta chiarita ogni cosa, Dino tornerà a cantare e riabbraccerà il suo pubblico, che ancora oggi mostra di volergli bene (fa fede il dialogo tra l'artista e i fans negli odierni social network). Riascoltiamo dunque Parla chiaro, Teresa !
Anche Franco Califano resta al palo: la canzone che il povero Califfo presenta è cantata parte in romanesco e parte in italiano e tratta dell'amore nato e subito morto tra una ragazzina e un uomo: Ma che piagni a ffa' ?
Altra artista bocciata, ma che riuscirà a presentare questa sua canzone nella prima fase di Canzonissima 1973, è la piemontese Antonella Bottazzi. Dopo alcuni anni di gavetta, ella ha trovato la propria strada con la chitarra in mano, venendo definita (non a torto) la De Andrè in gonnella. Purtroppo anche Antonella non c'è più, ma rimane il ricordo di questa canzone assai curiosa sotto il profilo della costruzione, dal titolo Un sorriso a metà:
Una canzone messa alla porta senza tanti complimenti, ma clamorosamente esplosa grazie al passaparola dei giovani impegnati (al punto di divenire un classico della canzone italiana d'autore) è Alice, con la quale Francesco De Gregori, chiusa l'esperienza dei Theorius Campus a fianco di Antonello Venditti, dà il via a una lunga carriera costellata di trionfi:
Spazio infine alla torinese (ma di origini siculo-calabre) Silvana Aliotta, front girl dei Circus 2000, che gioca una carta da solista con una valida canzone dal titolo Bugie:
Prima di concludere questo nostro round iniziale (altri due, come già detto, ne verranno per completare il panorama radiofonico del 26 aprile 1973), citiamo una curiosa trasmissione di varietà della tarda mattinata, un esperimento condotto da Pippo Baudo in giro per l'Italia. Il programma s'intitola Settimana corta e vede il presentatore siciliano trasmettere ogni giorno da una sede diversa, partendo dal Sud e risalendo verso il Nord. Ecco quindi Gambalunga negli studi di Radio Bari il lunedì, da Napoli il martedì, da Firenze il mercoledì, dal mitico Auditorio G di Milano il giovedì (come quel 26 aprile) e infine da Radio Torino il venerdì. Lo staff tecnico, ovviamente, cambia di sede in sede, come assai variegato è il cast artistico. Pippo è sempre lì, attento anche a valorizzare personaggi di talento che fanno fatica ad emergere a livello nazionale...ed è un'occasione d'oro da non lasciarsi sfuggire.
Abbiamo scovato la sigla di Settimana corta e per l'occasione abbiamo realizzato un brevissimo videoclip che vi mostriamo subito:
...e (naturalmente) non finisce qui...
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CBNeas
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Non dimenticate
LUNARIO DEI GIORNI DI TELE
di
Cesare Borrometi
La TV degli anni d'oro come non è stata mai narrata
Con
il passare degli anni crescono sempre più la nostalgia e l'interesse
per la vecchia TV di qualità: appositi canali digitali, siti Internet
dedicati, pubblicazioni periodiche, tanto nelle edicole quanto nei
negozi specializzati; DVD contenenti, tutte o in parte, storiche
trasmissioni di ieri, libri a carattere storico-rievocativo godono
di un pubblico scelto, appassionato e spesso anche esigente. Eppure
c’era una
lacuna da colmare: un almanacco, un lunario che raccogliesse, giorno per
giorno, una vasta gamma di programmi di quel periodo d’oro, dal varietà
allo
sceneggiato, dalla pubblicità all’informazione, dalla TV dei ragazzi al
teatro
e alla cultura, lo sport e via dicendo. In tutto 366 titoli, uno per
ogni
giorno dell’anno, scelti in base alla relativa data di trasmissione (o
di
inizio serie per i programmi a puntate) o ad eventi particolari atti a
determinarne
il successo, e corredati da schede tecniche, presentazioni e commenti.
Questa
lacuna viene oggi colmata da Cesare Borrometi, ideatore di una formula
che
senz’altro cambierà il modo di gestire la storiografia sull’argomento:
fermo
intendimento dell’autore è di produrre nel tempo ulteriori libri del
genere,
fornendo all’appassionato, allo studioso e al curioso un panorama il più
possibile preciso dei giorni, dei mesi e degli anni che hanno visto
sbocciare
trasmissioni e personaggi di fama del “piccolo schermo" da riscoprire e rivalutare.
MEF Firenze Libri - Pagine: 330
Prezzo: Euro
29,00
Se avete già acquistato
Lunario dei giorni di Tele,
dite pure la vostra in
risposta a questo post !
Se non lo avete ancora,
prenotatelo dal vostro
libraio di fiducia (ve lo farà
appositamente arrivare
in pochi giorni) oppure
ordinatelo direttamente
attraverso le librerie
on line ! ! !
Presentato a:
CHIVASSO (TO)
NOVEGRO (MI) -
nell'ambito
di VINILMANIA
NOVARA
... e presto anche
in altre città
italiane...
in altre città
italiane...
Recensito da:
MARIANO SABATINI
(Metro)
(Metro)
ALESSANDRA COMAZZI
(La Stampa)
CETTY AMENTA
(La Sicilia)
DAVIDE CAMERA
(CD News)
(CD News)
Da Lunedì 22 aprile
CESARE BORROMETI
ospite per tre puntate
(non consecutive) di
MASSIMO EMANUELLI
nella rubrica settimanale
L'ANGOLO DELLA SCUOLA
diffusa da varie radio web ed FM
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