NAZIONALE
Per Messina e zone collegate, in occasione della XXXIV Fiera Campionaria Internazionale
10,15 - 11,40 PROGRAMMA CINEMATOGRAFICO
la TV dei ragazzi
18,15 CLUB DEL TEATRO: IL BALLETTO
a cura di Eduardo Rescigno e Giampiero Tintori
Regia di Guido Tosi
19,00 GABI E DORKA
Un simpatico terzetto
con Gabor Egyazi, Zsuzsa Gyurkovits, Erzsi Orsolva, Zsimond Fulop
Regia di Mihaly Szemes
Prod.: TV Budapest
GONG (Aspirina effervescente Bayer - Lux sapone)
19,15 MARE SICURO
Un programma di Andrea Pittiruti
Realizzazione di Maricla Boggio
ribalta accesa
19,45 TELEGIORNALE SPORT
TIC - TAC (Milkana Oro - Dash - Olio semi vari Olita - Venus Cosmetici)
SEGNALE ORARIO
CRONACHE ITALIANE
ARCOBALENO 1 (Gelati Tanara - Dentifricio Ultrabrait - Magazzini Standa)
CHE TEMPO FA
In studio Andrea Baroni
ARCOBALENO 2 (Camay - Prinz Brau)
20,30 TELEGIORNALE
Edizione della sera
Direttore Willy De Luca
CAROSELLO
(1) Lacca Cadonett - (2) Oransoda Fonti Levissima - (3) "api" - (4) Fette Biscottate Buitoni Vitaminizzate - (5) Charms Alemagna
I cortometraggi sono stati realizzati da: 1) Studio K - 2) Unionfilm P.C. - 3) Cinetelevisione - 4) Studio K - 5) General Film
21,00 TRAGICO E GLORIOSO '43
a cura di Mario Francini
I 45 giorni di Badoglio
di Ivan Palermo e Stefano Roncoroni
Consulenza di Renzo De Felice
DOREMI' (Coppa Rica Algida - Frottèe superdeodorante - Trinity - Insetticida Getto)
22,00 FRANK SINATRA
La voce
Programma musicale
a cura di Adriano Mazzoletti
Presenta Teddy Reno
Partecipa Carlo Mazzarella
Regia da studio di Fernanda Turvani
Concerto alla Royal Festival Hall con Grace Kelly
BREAK 2 (Fernet Branca - Tonno Simmenthal)
23,00 TELEGIORNALE
Edizione della notte
CHE TEMPO FA
In studio Andrea Baroni
SPORT
SECONDO
TRASMISSIONI IN LINGUA TEDESCA
PER LA ZONA DI BOLZANO
SENDER BOZEN
SENDUNG IN DEUTSCHER SPRACHE
19,30 LERCHENPARK
Bewahrung
Fernsehkurzfilm mit Renate Schroeter und Gunther Mack
Regie: Dieter Lemmel
Verleih: Bavaria
19,55 SPIONEN, AGENTEN, SOLDATEN
Gehelme Kommandos im 2. Weltkrieg
Nach uns die Sinflut
Verleih: Osweg
20,25 KARL VALENTINS LACHPARADE
A bisserl blad - aber herzig
Ein kabarettistisches Programme
Mitwirkende:
Erni Singerl, Enzi Fuchs, Maxl Graf, Gustl Bayrhammer, Eva Vaitl u. a.
Regie: Wolfgang F. Henschel
Verleih: Ufa
20,45 - 21,00 TAGESSCHAU
21,00 SEGNALE ORARIO
TELEGIORNALE DEL SECONDO PROGRAMMA
INTERMEZZO (Cristallina Ferrero - Collirio Stilla - Insetticida Idrofrish - Lacca Adorn - Nuovo All per lavatrici - Omogeneizzati Diet - Erba)
21,15 SIM SALABIM
Spettacolo di Sergio Paolini e Stelio Silvestri
condotto da Silvan
con Evelyn Hanack, Pietro De Vico e Gigi Reder
Scene di Eugenio Guglielminetti
Complesso diretto da Luciano Fineschi
Coreografie di Paolo Gozlino
Regia di Romolo Siena
DOREMI' (Winefood - C.D.S. - Insetticida Raid)
22,15 AUTORITRATTO DELL'INGHILTERRA
50 anni di cinema-documento
a cura di Ghigo De Chiara
Collaborazione di Anna Cristina Giustiniani
Consulenza di John Francis Lane
Sotto le bombe
TSI - SVIZZERA
19,30 QUANDO SARO' GRANDE
Il gioco del mestiere
con Fosca e Michel
20,00 INCOMPIUTO
Disegno animato
(A COLORI)
20,10 TELEGIORNALE 1a edizione
(A COLORI)
- TV - SPOT
20,20 FATTORIA PRATI VERDI
La regola del 7
Telefilm
(A COLORI)
- TV-SPOT
20,50 SITUAZIONI E TESTIMONIANZE
Rassegna quindicinale di cultura di casa nostra e degli immediati dintorni
- Credere nell'arte - Gisele Real
Servizio di Gino Macconi
- La tipografia Agnelli di Lugano
Servizio di Gianna Paltenghi
(PARZIALMENTE A COLORI)
- TV-SPOT
21,20 TELEGIORNALE Edizione principale
(A COLORI)
- TV-SPOT
21,40 GOOD MORNING EUROPA
L'entrata della Gran Bretagna nel MEC
Servizio di Bruno Soldini e Silvano Toppi
(A COLORI)
22,30 MANDARA
Documentario
(A COLORI)
24,00 TELEGIORNALE Terza edizione
(A COLORI)
KOPER - CAPODISTRIA
21,00 L'ANGOLINO DEI RAGAZZI
Cartoni animati
21,15 TELEGIORNALE
21,30 RIDIAMO CON FRANCHI E INGRASSIA
23,00 DUELLO SULLA PISTA DI GHIACCIO
Cortometraggio turistico-sportivo
----------------------------------------------------------Finalmente, dopo due mesi di forzata inattività, riaccendiamo il nostro Focolare. Pensavamo di farcela a metà luglio, tra un bagno e l'altro, ma siamo stati assai sfortunati, capitando in una zona non solo priva di Wi-Fi, ma anche di ricezione accettabile per quanto riguarda la scialuppa - chiavetta, per cui quei post estivi, freschi come un buon bicchiere di Tropical (chissà se c'è ancora qualcuno che prepara questa bibita a base di latte e menta... citazione abbastanza azzeccata, dato il voluto clima vintage che qui si respira oramai da due anni e mezzo), che avevamo amorevolmente preparati per voi sono passati inopinatamente in cavalleria. Ora essi staranno in freezer per un anno e li riutilizzeremo senz'altro nel luglio del 2013.
Ne abbiamo approfittato per portarci avanti con il secondo libro che stiamo scrivendo e che speriamo di lanciare a fine 2013-inizio 2014, in coincidenza con un evento pertinente all'argomento trattato... per ora pensiamo a promuovere il Lunario dei giorni di Tele che, dopo un'anteprima - battesimo - numero zero effettuatasi il 29 giugno scorso presso il Circolo ARCI di Chivasso, con l'autunno spiccherà definitivamente il volo. Quei pochi che già dispongono del volume ne sono entusiasti e di ciò siamo felici. Speriamo che la fortuna possa arriderci in maniera più concreta con i primi freddi.
Grazie al Cielo siamo ancora in estate e ci ritroviamo, come è nostro costume sin da quando è nato il nostro blog, a celebrare la discrezione della TV vacanziera di una volta, che riduceva la programmazione per non essere invadente nel corso delle ferie degli italiani: non più di cinque-sei ore di trasmissioni e (come diceva una sensitiva romana che frequentavamo qualche anno fa) vai cor tango.
Abbiamo scelto per la nostra rentrèe un altro 9 agosto capitato di giovedì, proprio come nel corrente anno: quello del 1973. Nessuno immagina che fra pochi mesi, a causa dell'ennesimo conflitto mediorientale, si dovrà parlare di risparmio energetico, di vera e propria crisi, di austerity: l'italiano medio si gode il sudato e meritato ciclo di vacanze spensierate, mentre la canzone alla moda è la stupenda Minuetto di Mia Martini e i bambini scoprono dei pupazzetti di gelato, Pepito e Zio Tom, prodotti dalla Toseroni.
I programmi per i ragazzi , come è consuetudine ormai da parecchi anni, d'estate hanno inizio dopo le 18,00, orario sicuramente ideale per riunire il verde pubblico davanti ai televisori (specialmente ai sempre più diffusi portatili con antenna propria), proponendo anche cose di una certa validità. E' il caso di Club del teatro, serie giunta al quarto ciclo, il cui fine è spiegare con semplicità ai giovanissimi le varie forme di rappresentazione scenica. Dopo la prosa e il melodramma, per l'estate del 1973 l'argomento prescelto è la danza e per l'occasione si scomodano due illustri musicologi: Giampiero Tintori, presto direttore del Museo Teatrale della Scala di Milano, carica che rivestirà sino alla morte (fine anni '90), ed Eduardo Rescigno, noto ai più per le esaurienti analisi delle partiture operistiche pubblicate nei fascicoli della collana discografica Le grandi opere liriche, licenziata nel 1969 -'70 dai Fratelli Fabbri Editori e venduta nelle edicole.
La storia del balletto classico giunge a una puntata sicuramente succulenta, non foss'altro perchè vengono confrontati Ciaikovski e Stravinsky, rispettivamente con Il lago dei cigni e La bella addormentata nel bosco del primo e L'uccello di fuoco e La sagra della primavera del secondo. Pur se non disponiamo dei contributi filmati trasmessi quel pomeriggio, vi mostriamo un filmato amatoriale girato nel 1972 al Teatro Kirov di San Pietroburgo (allora Leningrado), con la locale compagnia di danzatori impegnata proprio nel Lago dei cigni:
Per il secondo anno consecutivo, la RAI riduce di molto il carico pubblicitario destinato ai mesi di luglio e agosto. Eppure, in quelle vacanze 1973 le novità non mancano: parlammo già in passato delle nuove sigle, atte a mandare in pensione i bumpers storici delle varie rubriche di telecomunicati (esclusi, per il momento, Carosello e Intermezzo, destinati a rinnovarsi l'anno successivo). Stavolta ci occupiamo di un jingle destinato a incontrare una certa fortuna, quello del formaggino Milkana Oro. Se il Milkana Blu, intorno al 1967, si presentava con la parodia a scopi reclamistici di una canzone di successo (Così come viene, lanciata al festival di Sanremo del 1966), per il Milkana Oro si punta sulla novità: musica modernissima originale (e assai orecchiabile) del mago Franco Godi e testo semplice ed incisivo, adatto ai bambini e contenente un messaggio in codice del tipo "Garantiamo l'autenticità del prodotto", essendoci stati in precedenza casi di formaggini sofisticati, o comunque di roba commestibile che tutto era meno che derivata da latticini (con i conseguenti, inevitabili sequestri, primo passo di quella lotta alle sofisticazioni alimentari che fortunatamente sarà combattuta con costanza, in Italia - con i NAS - e non solo, nei decenni a venire). E allora, riascoltiamo con piacere cosa avviene là dove il pascolo è più alto:
Anche la TSI ha una programmazione più leggera, adatta sicuramente alla stagione calda, e punta tutto su una situation comedy squisitamente statunitense che però, a differenza di molte altre, non incontrerà il grande successo in versione italiana. Il titolo è Fattoria prati verdi (Green acres), con Eva Gabor ed Eddie Albert. L'episodio in onda quella sera, La regola del sette, dovrebbe essere questo You Can't Plug in a 2 with a 6 che abbiamo trovato in una strana versione in lingua russa (che copre a mo' di traduzione simultanea la banda sonora originale angloamericana) e che vi mostriamo per intiero:
La serata è zeppa di trasmissioni interessanti, specialmente sui due canali RAI. Il Nazionale sta celebrando il trentennale degli accadimenti che misero fine al regime fascista e diedero una svolta al secondo conflitto mondiale con un documentario-inchiesta a puntate dal titolo Tragico e glorioso '43, al quale collabora anche lo storico per eccellenza dell'era mussoliniana, il grande Renzo De Felice. Il capitolo che viene trasmesso la sera del 9 agosto è interamente dedicato a colui che governò l'Italia immediatamente dopo il Duce, oramai giubilato dal Gran Consiglio: il maresciallo Pietro Badoglio. Come dimenticare il celeberrimo annuncio dato, nella calda domenica sera del 25 luglio 1943 dai microfoni dell'EIAR, dall'annunciatore radiofonico Titta Arista ?
Solo tre giorni dopo, in via Nicolò Dell'Arca a Bari, un pacifico corteo di studenti e professori antifascisti che si erano diretti verso alcuni loro compagni e colleghi che avrebbero dovuto essere scarcerati di lì a poche ore venne represso violentemente dalla Polizia di Regime: vi furono decine e decine di morti e di feriti. L'inserto video seguente (pur non di buona qualità ma, se non altro, tratto direttamente da Tragico e glorioso '43) ricostruisce quella vile strage con ricordi di prima mano:
Il nome di Pietro Badoglio si associa inevitabilmente all'armistizio di Cassìbile dell'8 settembre 1943 tra l'Italia e le forze anglo-americane: anche l'annuncio dato via radio dal maresciallo è un documento sonoro tra i più noti, continuamente riproposto in tali occasioni celebrative (in esso spicca l'errata pronuncia del nome del generale statunitense che una decina d'anni dopo andrà alla Casa Bianca, Ike Eisenhower).
Ormai le parti si sono invertite: i tedeschi diventano nostri nemici (sostenuti solo dagli irriducibili repubblichini) e così, il 13 ottobre del 1943, l'Italia dichiara guerra alla Germania. L'annuncio di tale svolta agli eventi bellici viene dato agli ascoltatori inglesi dallo speaker della BBC di Londra, Freddie Grisewood:
Questa finestra dedicata a Pietro Badoglio termina con un canto, al cui testo mise mano lo scrittore piemontese Nuto Revelli, che attacca senza mezzi termini la figura dell'ex-Maresciallo d'Italia e s'intitola La Badoglieide: ne ascoltiamo l'interpretazione più celebre, uscita negli anni Sessanta per I dischi del Sole e cantata dalla coppia Fausto Amodei (anche chitarrista accompagnatore) - Michele Straniero.
Sul Secondo, invece, giunge al termine lo spettacolo quindicinale (si è alternato in queste settimane con Giochi senza frontiere) Sim Salabim, con il mago veneziano Aldo Savoldello, più noto come Silvan, all'apoteosi del proprio successo personale. In questo show, ambiziosa produzione della sede RAI di Torino affidata alla regia dell'esperto Romolo Siena, c'è praticamente di tutto: attrazioni circensi e del music-hall provenienti "da Las Vegas, Berlino, Shanghai e Paris" (come lo stesso illusionista, assieme alla partner femminile, la ballerina tedesco-orientale Evelyn Hanack, canta nell'apposito stacchetto introduttivo); scenette comiche con i caratteristi Pietro De Vico e Gigi Reder; un po' di dixieland con i Seniores di Luciano Fineschi; ospiti che prendono lezioni di magia dallo stesso Silvan. Naturalmente quest'ultimo dà vita a momenti altamente spettacolari di prestidigitazione che catturano i telespettatori, soprattutto i più giovani: dai soliti fazzoletti che si trasformano in colombe viaggiatrici da un cilindro all'altro alle carte che si moltiplicano misteriosamente, per non parlare dei bauli tagliati in due. E' un successone, tanto che nel '74 verrà varato un secondo ciclo, un po' più da camera (con la regia che passerà a Dada Grimaldi), ma non meno interessante di Sim Salabim. Intervengono in qualità di ospiti canore di quell'ultima puntata due voci assai diverse, per quanto caratteristiche dei rispettivi filoni musicali: c'è Nada Malanima, che a quasi 20 anni è pronta alla svolta nel contesto della propria carriera, una svolta che le permetterà di svestire i panni, ormai sin troppo stretti, di pulcino di Gabbro. La cantante labronica si esibisce davanti alle telecamere con Ancora un po' d'amore:
Assai curiosa è l'altra partecipazione musicale: interviene infattti un'artista praticamente sconosciuta in Italia, una cantante e danzatrice rumena specializzata nel folklore indiano, dalla voce molto sottile e comunque tipica. Si tratta di Naarghita: abbiamo trovato un suo filmato televisivo, anche se non è quello tratto da Sim Salabim ed è comunque proveniente da un organismo straniero. Esso però ci sembra assai eloquente per avere un'idea di questo personaggio raramente esibitosi nel nostro Paese:
Il Nazionale ritrasmette in seconda serata un programma che era già andato in onda un anno e mezzo prima sul Secondo (anche se il grande Ugo Buzzolan non lo ricorda e lo spaccia come novità, lanciando, stavolta ingiustamente, dalle colonne de La Stampa di Torino la solita accusa alla RAI, quella di scongelare in piena estate cose registrate e pronte da parecchio tempo, anche da quasi due anni - come in questa circostanza -). Si tratta di un'antologia di esibizioni dal vivo del grandissimo Frank Sinatra, acquistate da televisioni estere e diffuse proprio nel periodo in cui l'artista italo-americano aveva annunciato il proprio ritiro dalle scene, con il commento di Teddy Reno e la partecipazione di grandi esperti di cultura e spettacolo a stelle e strisce (come il giornalista Carlo Mazzarella, tanto per intenderci). Questa replica avviene in coincidenza con un evento inatteso quanto gradito: The Voice ci ha ripensato e proprio nell'estate 1973 è uscito un suo nuovo disco, un'altra canzone d'origine francese (proprio come My way) che ha fatto tradurre con un titolo assai emblematico, Let me try again ("Lasciatemi provare ancora").
Abbiamo trovato (a colori e quasi tutto) il concerto tenuto da Frankie alla Royal Festival Hall di Londra, oggetto di quella trasmissione andata nuovamente in onda quella calda sera di 39 anni fa esatti: c'è la presentazione della Principessa di Monaco Grace Kelly, giunta per l'occasione nella capitale britannica e visibilmente emozionata nell'introdurre un amico e un collega, non mancando di ricordare il film girato insieme, il divertente musical Alta società del 1956. Naturalmente riascoltiamo molti classici del repertorio del cantante del New Jersey scomparso nel 1998 a quasi 83 anni (il cui ricordo è stato, a dire il vero, offuscato da imitatori peraltro un po' pesanti, come il canadese Michael Bublè): troviamo cose come You make me feel so young, Pennies from Heaven...
... I've got you under my skin di Cole Porter, Something dei Beatles, The lady is a tramp (dal film Pal Joey)...
... I will drink the wine (che a fine '73 sarà ripresa da Adriano Celentano nel 33 giri Nostalrock), I have dreamed...
... My kind of town e naturalmente il gran finale con l'immancabile My way:
La serata si conclude con uno di quei programmi assai dotti che oggi sono rimasti prerogativa dei canali tematici satellitari o digitali, ma che allora erano veramente il fiore all'occhiello della RAI. Viene cioè passata in rassegna la lunga stagione del documentario storico inglese, così ricco di pietre miliari. La puntata di quella sera di Autoritratto dell'Inghilterra, la cui ideazione si deve al poliedrico Ghigo De Chiara, ci parla dei registi attivi in piena Seconda Guerra Mondiale. Inizialmente viene citato Pat Jackson, autore di Western Approaches, girato con i marinai della flotta britannica di guerra. Da questo film ascoltiamo uno stralcio della colonna sonora, composta da Clifton Parker:
Successivamente il discorso si sofferma maggiormente sul più prolifico Humphrey Jennings, noto anche per aver filmato i bombardamenti di Londra: ecco un brevissimo frammento da The first days del 1939:
Con questo filmato termina il post che ha segnato la riaccensione del Focolare dopo quasi due mesi di stop. Sicuramente riprenderemo a scrivere con l'abituale costanza, sempre spigolando tra radio e TV di una volta, per il nostro (e soprattuttto vostro) piacere.
Buon bagno (per chi è ancora al mare) e soprattutto buona lettura ! ! !
Un caro saluto da
CBNeas
...e ricordate…
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3 commenti:
Ringrazio Cesare per questo straordinario pezzo di bravura, perché parlare della storia della TV significa rivivere, prima di tutto, la nostra storia personale. Rileggendo infatti l'articolo, sono stato immediatamente proiettato alle mie meravigliose vacanze a Sorradile, il paterno paesino in provincia di Cagliari (di Oristano dal 1974) in cui trascorsi, nell'estate del 1973, quarantacinque giorni di assoluta felicità, reduce tra l'altro dai successi radiofonici de "Il gamberetto" condotto da Ric e Gian. La televisione, in quel mio mese e mezzo di vacanza, non rivestì un ruolo particolarmente significativo, salvo che all'ora di cena. Come ragazzino dodicenne, del quale conservo intatte a tutt'oggi la sensibilità e l'immaginazione, fui particolarmente colpito dalla musica della pubblicità del delizioso formaggino Milkana Oro, che risentita oggi dopo quasi quarant'anni è riuscita a commuovermi come mai avrei immaginato. Un altro piccolo miracolo di Franco Godi, l'Ennio Morricone del jingle e un altro colpo di classe di Cesare che, come sempre, ha saputo cogliere con la massima precisione un dettaglio estremamente significativo per il gusto del tempo.
Ho apprezzato molto, inoltre, la citazione di "Sim Sala Bim", patito com'ero di Silvan e dei suoi giochi di prestigio, di cui possedevo ambo le scatole (n. 1 rossa, n. 2 blu) di produzione Clementoni di Recanati (MC). Realizzato negli studi RAI di Torino, "Sim Sala Bim" era una rivista leggera e gradevole come una carezza, a mio giudizio meno pretenziosa di quella dell'anno successivo che, pur con lo stesso cast, tenterà con alterne fortune di proporsi come una sorta di spettacolo di Las Vegas "all'italiana". Nell'edizione del 1973, trovavo assolutamente buffissimo e autoironico Silvan allorquando, nelle vesti di improbabile cantante praticamente afono, presentava in duetto con la conturbante Evelyn Hanack l'attrazione internazionale della serata. In ambo le edizioni, il direttore d'orchestra fu il grande trombonista e pluristrumentista Luciano Fineschi, torinese anch'egli e noto al grande pubblico come conduttore del complesso "I Seniores" che accompagnavano i cantanti di "Settevoci".
Un commento conclusivo: i gelati Toseroni non erano reperibili in tutte le regioni d'Italia. A Genova, a Torino e in Piemonte, per esempio, erano assolutamente introvabili mentre per contro, proprio in Sardegna e da quanto mi è stato detto anche nel Lazio, erano i più diffusi. Lo stesso discorso vale per altre marche locali, come ad esempio la Chiavacci di Torino che era del tutto sconosciuta nel Centro-Sud e nelle Isole.
Il "Programma Cinematografico" delle ore 10:15, noto popolarmente come "il film al mattino", veniva trasmesso in occasione di eventi particolari quali la citata Fiera Campionaria di Messina, la Fiera del Levante di Bari, la Fiera Campionaria di Milano e, per Torino e zone collegate, il Salone della Tecnica, che si teneva nella Capitale Subalpina verso la metà del mese di settembre. Chiedo conferma a Cesare, ma temo che questa simpatica abitudine sia scomparsa dal 1977, anno di grandi cambiamenti conseguenti alla riforma RAI del 1976, ultimo anno in cui io ricordo la messa in onda del film mattutino. I titoli trasmessi, in genere, non erano niente di che: tra i vari ricordo "La Taverna dei Sette Peccati" con Marlene Dietrich e John Wayne, "Fedora" con Amedeo Nazzari e Luisa Ferida, "Maturità classica" con Paolo Ferrari e Mita Medici, "O gangaceiro" con un giovane Tomas Milian, "Nick Carter" con Eddie Constantine, "I giorni del vino e delle rose" con Jack Lemmon. Tuttavia, pur essendo pellicole di non particolare importanza per la storia del cinema, il richiamo di un film ad ore decisamente insolite bastava ed avanzava a far sì che le massaie attendessero alle faccende domestiche con più solerzia del solito e che i ragazzi lasciassero i cortili abbandonando i loro giochi, per incollarsi davanti alla televisione come se non avessero mai visto nulla di simile prima di allora. Complice in questo, almeno per Torino, la collocazione settembrina del "Programma Cinematografico", che rendeva meno spiacevole la conclusione delle vacanze e l'imminente inizio delle scuole.
Due cose da aggiungere alle sempre argute osservazioni di Sergio: si tentò un lancio nazionale dei Gelati Chiavacci nel 1975, abbinandoli proprio a quelli della Toseroni. Venne anzi realizzata una serie di caroselli (era il periodo in cui ormai il Radiocorriere non pubblicava più gli elenchi dei comunicati trasmessi) il cui slogan recitava "Gelati Chiavacci - Stanno coi giovani". Fu l'unico anno in cui i Chiavacci arrivarono pure in Sicilia, là dove allora abitavo.
I programmi cinematografici cessarono (credo) nel 1982: nell'ultimo periodo andarono in onda sulla Rete 3, senza più suscitare le emozioni di una volta. Ad essi subentrarono le pagine dimostrative del Televideo.
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