giovedì 14 giugno 2012

Lunedì 7 giugno 1971


NAZIONALE

                        Per Roma e zone collegate, in occasione della XIX Fiera Campionaria Nazionale
10,00 - 11,30  PROGRAMMA CINEMATOGRAFICO

meridiana

12,30  SAPERE
           Orientamenti culturali e di costume
           coordinati da Enrico Gastaldi
           Le maschere degli italiani
           a cura di Vittoria Ottolenghi
           Consulenza di Vito Pandolfi
           Regia di Enrico Vincenti
13,00  NON E'  MAI TROPPO PRESTO
           Settimanale di educazione sanitaria
           a cura di Vittorio Follini
           con la collaborazione di Giancarlo Bruni
           Presenta Rosalba Copelli
           Regia di Alda Grimaldi
13,25  IL TEMPO IN ITALIA
           BREAK 1 (Sughi Althea - Cristallina Ferrero - Valextra - Brandy Stock)
13,30 - 14,00  TELEGIORNALE

 per i più piccini

17,00  IL GIOCO DELLE COSE
           a cura di Teresa Buongiorno
           con la collaborazione di Marcello Argilli
           Presentano Marco Danè e Simona Gusberti
           Scene e pupazzi di Bonizza Giordani
           Regia di Salvatore Baldazzi

17,30  SEGNALE ORARIO
           TELEGIORNALE
           Edizione del pomeriggio
           GIROTONDO (Cerotto Ansaplasto - Invernizzi Susanna - Editrice Giochi - Industrie Alimentari Fioravanti - Shampoo Libera & Bella)

la TV dei ragazzi

17,45  Dal Teatro Antoniano di Bologna
           LIBERI TUTTI
           Spettacolo di chiusura dell'anno scolastico
           a cura di Cino Tortorella ed Enrico Vaime
           condotto da Mariolina Cannuli
           Regia di Cino Tortorella

ritorno a casa

           GONG (BioPresto - Banana Chiquita)
18,45  TUTTILIBRI
           Settimanale d'informazione libraria
           a cura di Giulio Nascimbeni e Inisero Cremaschi
           Realizzazione di Gianni Mario
           GONG (Dentifricio Colgate - Polveri Frizzina - Fette Biscottate Aba Maggiora)
19,15  SAPERE
           Orientamenti culturali e di costume
           coordinati da Enrico Gastaldi
           Scienza, storia e società
           a cura di Giorgio Tecce, Paolo Casini e Giovanni Iona-Lasinio
           Regia di Antonio Menna

ribalta accesa

19,45  TELEGIORNALE SPORT
            TIC- TAC (Tonno Palmera - Confezioni Facis - Iperti Moulinex - Pavesini - Orologi Timex - Pepsodent)
            SEGNALE ORARIO
            CRONACHE ITALIANE
            ARCOBALENO 1 (Candele Bosch - Invernizzi Milione - Rabarbaro Zucca)
            CHE TEMPO FA
            In studio Edmondo Bernacca
            ARCOBALENO 2 (Samo stoviglie - Prinz Brau - Saponetta Pamir - Gran Ragù Star)
20,30  TELEGIORNALE
            Edizione della sera
            Direttore Willy De Luca
            CAROSELLO
            (1) Manetti e Roberts - (2) Dufour - (3) Cedrata Tassoni - (4)  Api  - (5) Latti sterlizzati Polenghi Lombardo
             I cortometraggi sono stati realizzati da : 1) Gamma Film - 2) Film Made - 3) Bas - 4) Cinetelevisione - 5) Film Makers

21,00  IL NOSTRO AGENTE ALL'AVANA
           Film - Regia di Carol Reed
           Interpreti: Alec Guinness, Maureen O' Hara, Burl Ives, Ernie Kovacs, Noel Coward
           Distribuzione: Screen Gems (Columbia Pictures)
           DOREMI ' (Pescura Scholl's - Punt e Mes Carpano - Safeguard - Bastoncini di pesce Findus)
22,50  L'ANICAGIS presenta
           PRIMA VISIONE
           BREAK 2 (Birra Dreher - Bumba Nipiol Buitoni)
23,00  TELEGIORNALE
           Edizione della notte 
           CHE TEMPO FA
           In studio Edmondo Bernacca
           SPORT
           con servizio filmato sulla 17a tappa del 54° Giro Ciclistico d'Italia
           Hermagor - Grossglockner

SECONDO

            TRASMISSIONI IN LINGUA TEDESCA
            PER LA ZONA DI BOLZANO

                          SENDER BOZEN

            SENDUNG IN DEUTSCHER SPRACHE

19,30  GERMANIA ROMANA
           Die CCAA
           Filmbericht von Hanno Bruhl
           Verleih: BETA FILM
19,35  DIE STUEHLE
           Eine tragische Farce von Eugene Ionesco
           mit Helmut Erfurth, Sonja Karzau und Hermann wEDEKIND
           Regie: Peter Zadek
           Verleih: TELESAAR
           Einfuhrende Worte: Dr. J. Ties
20,40 - 21,00  TAGESSCHAU

21,00  SEGNALE ORARIO
           TELEGIORNALE DEL SECONDO PROGRAMMA
           INTERMEZZO (Gelati Alemagna - Alitalia - I Dixan - Milkana Baby - Coni-Totocalcio - Gillette Platinum Plus)
21,20  CENTO PER CENTO
           Panorama economico
           a cura di Giancarlo D'Alessandro e Gianni Pasquarelli
           DOREMI' (Condizionatori Simair - Amaro Medicinale Giuliani - Deodorante Deodoro - Biscotti Gerber)
22,10  STAGIONE SINFONICA TV
           Musiche di Haydn e Schubert
           Direttore Peter Maag
           Orchestra << Alessandro Scarlatti >> di Napoli della Radiotelevisione Italiana
           Regia di Siro Marcellini

TSI - SVIZZERA

19,10  Per i piccoli
           MINIMONDO
           Trattenimento a cura di Leda Bronz
           Presenta Fosca Tenderini
19,50  PIRIPICCHIO
           Fiaba realizzata da Francesco Canova
           Disegni di Mauro Gilardi
           (A COLORI)
20,05  TELEGIORNALE     1a edizione
     -     TV - SPOT
20,15  QUI E LA'
           Rubrica di curiosità varie
    -      TV - SPOT
20,50  OBIETTIVO SPORT
           Commenti e interviste del lunedì
     -      TV - SPOT
21,20  TELEGIORNALE    Edizione principale
     -     TV - SPOT
21,40  L'ALTALENA
           Gioco a premi di Adolfo Perani
           presentato da Enzo Tortora
           Regia di Tazio Tami
           (A COLORI)
22,10  ENCICLOPEDIA TV
           Colloqui culturali del lunedì
           LA MUSICA POPOLARE
           a cura di Roberto Leydi
           La ballata: dal mito alla storia
           con la partecipazione del London Critics Group
           Regia di Enrica Roffi
23,05  FACES
           Kenny Clarke and Françy Boland Jazz Band
           (A COLORI)
23,55  OGGI ALLE CAMERE FEDERALI
24,00  TELEGIORNALE    3a edizione
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Tempo incerto; estate lontana; campagna elettorale per le elezioni amministrative della prossima domenica (con le Regionali siciliane in testa) ormai entrata nel vivo; scioperi ad ogni pie' sospinto. Questo è lo scenario che si presenta agli italiani lunedì 7 giugno 1971, data che invece può giovarsi di un palinsesto televisivo il quale, pur senza clamore (come, d'altronde, tradizionalmente avviene a inizio settimana), offre qualcosa di piacevole, sia che si attraversi il pianeta RAI che quello TSI. E allora, via alla nostra consueta carrellata, che si chiuderà con l'intervento di un ritrovato ospite d'onore, un esperto (che già conoscete) che ci descriverà un certo, affascinante avvenimento sportivo svoltosi proprio quel lontano lunedì.

Per cominciare, chiusi da tre anni i corsi di  Non è mai troppo tardi, da qualche settimana si tenta un'operazione inversa, Non è mai troppo presto. Un titolo del genere è sicuramente adatto a un programma, realizzato presso il Centro di Produzione di Torino, che affronta in chiave informativa e sostanzialmente semplice la medicina, anche con brevi scenette esemplificative animate da Cochi e Renato. Presenta una certa Rosalba Copelli, mentre la sigla animata, se ben ricordiamo, è accompagnata da uno dei temi scritti da Franco Godi per la colonna sonora del lungometraggio a cartoni animati di Bruno Bozzetto VIP, mio fratello superuomo. Intrigante l'argomento della puntata di quel giorno: come vivere bene e a lungo, senza rischiare l'invecchiamento precoce, con le dovute e soggettive precauzioni.

Si avvia alla conclusione (ma tornerà in autunno) Il gioco delle cose, la stupenda trasmissione per i più piccoli, in onda dagli studi di Napoli, che Teresa Buongiorno e Marcello Argilli, con la consulenza di Gianni Rodari, hanno ideato per rinnovare un po' l'ormai logora formula di Giocagiò. A questo programma dedicammo a fine 2010 un'ampia monografia: c'era però allora una lacuna da colmare, l'inserimento dei titoli di testa, con in sottofondo la deliziosa musichetta per oboe composta da Roberto De Simone. Dopo un anno e mezzo di attesa, siamo in grado di proporveli con piacere e un po' di emozione:

     

La TV dei Ragazzi, invece, celebra con una grande festa la chiusura delle scuole: i Remigini vanno a godersi le loro spensierate (e, in gran parte, meritate) vacanze, all'insegna della libertà e del dolce far niente. Non è un caso che il titolo di questo programma sia Liberi tutti:

Di  LIBERI TUTTI si parla in
LUNARIO DEI GIORNI DI TELE
di Cesare Borrometi
                              La TV degli anni d'oro come non è stata mai narrata

 
Con il passare degli anni crescono sempre più la nostalgia e l’interesse per la vecchia TV di qualità: appositi canali digitali, siti Internet dedicati, pubblicazioni periodiche, tanto nelle edicole quanto nei negozi specializzati; DVD contenenti, tutte o in parte, storiche trasmissioni di ieri, libri a carattere storico-rievocativo godono di un pubblico scelto, appassionato e spesso anche esigente. Eppure c’era una lacuna da colmare: un almanacco, un lunario che raccogliesse, giorno per giorno, una vasta gamma di programmi di quel periodo d’oro, dal varietà allo sceneggiato, dalla pubblicità all’informazione, dalla TV dei ragazzi al teatro e alla cultura, lo sport e via dicendo. In tutto 366 titoli, uno per ogni giorno dell’anno, scelti in base alla relativa data di trasmissione (o di inizio serie per i programmi a puntate) o ad eventi particolari atti a determinarne il successo, e corredati da schede tecniche, presentazioni e commenti. Questa lacuna viene oggi colmata da Cesare Borrometi, ideatore di una formula che senz’altro cambierà il modo di gestire la storiografia sull’argomento: fermo intendimento dell’autore è di produrre nel tempo ulteriori libri del genere, fornendo all’appassionato, allo studioso e al curioso un panorama il più possibile preciso dei giorni, dei mesi e degli anni che hanno visto sbocciare trasmissioni e personaggi di fama del “piccolo schermo” da riscoprire e rivalutare.
               MEF Firenze Libri - Pagine: 330

               Prezzo: Euro 29,00

               

Ed ora gli attesissimi consigli per gli acquisti vintage...








La sera, come ogni lunedì, è dedicata al film: la pellicola prescelta per quella settimana è la versione cinematografica di un fortunato romanzo della fine degli anni Cinquanta, Il nostro agente all’Avana, elegante satira della letteratura di spionaggio ad opera di uno scrittore a propria volta tra i massimi divulgatori del genere, l’inglese Graham Greene. Il lungometraggio, girato praticamente subito dopo l’uscita del libro (nel 1959, esattamente, e proprio mentre a Cuba si è appena insediato Fidel Castro, che ha destituito quel Fulgencio Batista cui si allude assai velatamente nell’opera letteraria), segna il rinnovo, a dieci anni esatti da Il terzo uomo (che la RAI rimanderà in onda nell’autunno successivo), della collaborazione tra il narratore di Berkhampstead e il regista Carol Reed.


Il film, come il romanzo, predilige i toni comico – grotteschi (ma sempre e comunque con la tipica eleganza anglosassone) ed ha in Sir Alec Guinness il protagonista, quel tal Wormold, rappresentante di aspirapolveri, che viene spedito all’Avana dal Servizio Segreto britannico e, una volta giunto nell’isola centro-americana (e con lui la giovanissima e viziatissima figlia Milly – interpretata da Jo Morrow -, piena di grilli per la testa come la sua età richiede) sta al gioco come e quanto può, anche inventandosi di sana pianta spie e commandos… ma il morto ci scappa sul serio e allora non rimane che confessare l’inganno a Miss Beatrice (Maureen O’Hara), una deliziosa segretaria della ditta di elettrodomestici per la quale Wormold stesso lavora (e che lo raggiunge in loco), quanto basta perché si trovi una soluzione positiva per dipanare la matassa.

Abbiamo trovato su YouTube alcuni spezzoni (purtroppo solo in inglese) da Il nostro agente all'Avana: li faremo quasi sempre precedere dai passi corrispondenti del romanzo, nella traduzione di Bruno Oddera (l'unica esistente in italiano, salvo errore, pubblicata da Mondadori nel 1959 e ristampata più e più volte fino ai giorni nostri).



Questa è la breve premessa che Graham Greene scrive prima di entrare nella vicenda:

"Nel caso di un racconto immaginario come questo, che si svolge in un imprecisato periodo del futuro, sembra superfluo negare qualsiasi rapporto tra i miei personaggi e persone reali. Ciononostante, desidero affermare che nessun personaggio si ispira a individui realmente esistenti, che a Cuba non esiste attualmente alcun ufficiale di polizia come il capitano Segura, e indubbiamente nessun ambasciatore inglese del tipo di quello da me descritto. Nè, io ritengo, il capo del servizio segreto può somigliare in alcun modo al mio mitico personaggio".

E questo è il trailer destinato ai circuiti cinematografici degli Stati Uniti (il film è una coproduzione tra Gran Bretagna e USA):
 


" Al lungo banco del bar non si trovava nessuno quel mattino, eccetto un elegante forestiero a un'estremità, e un massiccio componente della polizia turistica, intento a fumare un sigaro all'estremità opposta. L'inglese era assorto nella contemplazione di un gran numero di bottiglie e passò quindi un po' di tempo prima che scorgesse Wormold. Oh, guarda - disse. - Il signor Wormold, vero ?. Wormold si domandò come conoscesse il suo nome, dato che aveva dimenticato di dargli un biglietto di visita. Diciotto marche diverse di whisky - disse il forestiero - compreso il Black Label. E non ho tenuto conto dei Bourbon. E' uno spettacolo meraviglioso. Meraviglioso - ripetè, abbassando la voce con rispetto. - Ha mai visto tante marche di whisky tutte insieme ?
- A dire il vero, sì. Faccio collezione di bottigliette in miniatura e ne ho novantanove a casa.
- Interessante. E oggi che cosa sceglie ? Un Dimpled Haig ?
- Grazie, ho ordinato adesso un daiquiri
- Non posso bere quella roba. Mi distende.
- Ha preso una decisione per quanto concerne la lucidatrice ? - domandò Wormold, tanto per tener viva la conversazione.
- La lucidatrice ?
- La lucidatrice-aspirapolvere. Gli apparecchi che vendo io.
- Oh, la lucidatrice. Ha ha. Getti via quella roba e prenda un whisky scozzese.
- Non bevo mai whisky scozzese prima di sera.
- Voi meridionali !
- Non vedo il rapporto.
- Assottiglia il sangue. Il sole, voglio dire. Lei è nato a Nizza, vero ?
- Come lo sa ?
- Ah, be', queste cose le si sente dire. Qua e là. Parlando con questo o con quello. A proposito, desideravo scambiare qualche parola con Lei
- Bene, eccomi qui.
- Preferirei in un luogo più appartato, sa. Qui la gente continua a entrare e uscire.
Nessuna descrizione sarebbe potuta essere meno esatta. Non un'anima viva varcava la soglia del locale, sottraendosi al sole che splendeva violento e a perpendicolo fuori (....)


 
C'è da sottolineare che il ruolo dell'elegante Hawthorne è qui ricoperto nientemeno che da Noel Coward, più noto come commediografo (Spirito allegro; Febbre da fieno) che come attore.




"Fu una sera che con ogni probabilità Wormold non avrebbe mai dimenticato. Aveva scelto il diciassettesimo compleanno di Milly per condurla al Tropicana. Era un locale più innocente del Nacional nonostante le sale della roulette attraverso le quali passavano i clienti per recarsi nel cabaret. Palcoscenico e pista delle danze si trovavano all’aperto. Ballerine si esibivano a un sei metri di altezza tra i grandi palmizi, mentre riflettori color rosa e color malva saettavano sulla pista (…).
-         Sembra la foresta di Ardendisse Milly, estatica (…).
-         Non credo che vi fossero palmizi nella foresta di Arden. Né ballerine.
-         Come sei pignolo, babbo.
-         Le piace Shakespeare ? domandò il dottor Hasselbacher.
-         Oh, non Shakespeare… c’è troppa poesia. Lei sa com’è… Entra un messaggero: “Ecco il mio signore dal bel portamento”. “E noi con lieto cuore ci accingiamo al cimento”.
-         Questo è Shakespeare ?
-         E’ simile a Shakespeare.
-         Che assurdità dici, Milly.
-         In ogni modo, anche la Foresta di Arden è Shakespeare, credoosservò il dottor Hasselbacher.
-         Sì, ma io l’ho letto soltanto nei “Racconti da Shakespeare” di Lamb. Lamb omette tutti i messaggeri e i nobili cimenti e la poesia.
-         E’ il testo adottato dalla scuola ?
-         Oh, no, ne ho trovato una copia nella stanza del babbo.
-         Lei legge Shakespeare in quella forma, signor Wormold ?domandò con un certo stupore il dottor Hasselbacher.
-         Oh, no, no. Naturalmente no. A dire il vero avevo acquistato il libro per Milly.
-         Allora perché ti sei arrabbiato tanto l’altro giorno, quando l’ho preso ?
-         Non ero arrabbiato. Soltanto non mi garba che tu vada a curiosare per casa… tra cose che non ti riguardano.
-         Parli come se fossi una spia disse Milly.
-         Milly cara, ti prego, non litighiamo il giorno del tuo compleanno. Stai trascurando il dottor Hasselbacher.
-         Perché è così taciturno, dottor Hasselbacher ? domandò Milly, riempiendo il secondo bicchiere di champagne.
-         Un giorno deve prestarmi i “Racconti” di Lamb, Milly. Anch’io trovo Shakespeare difficile.
Un uomo molto piccolo di statura, in una uniforme attillatissima, salutò con la mano nella direzione del loro tavolo.
-         Ha per caso qualche preoccupazione, dottor Hasselbacher ?
-         Di che cosa dovrei preoccuparmi, Milly cara, il giorno del Suo compleanno ? Se non degli anni che passano, naturalmente.
-         Sono proprio tanti diciassette anni ?
-         Per me sono passati troppo in fretta.
L’uomo con l’uniforme attillata era in piedi accanto al loro tavolo e si inchinò. Aveva il viso bucherellato ed eroso come i pilastri sul lungomare. Trascinava una sedia grande quasi quanto lui.
-         Ti presento il capitano Segura, babbo.
-         Posso sedere ?Il capitano si inserì tra Milly  e il dottor Hasselbacher senza aspettare la risposta di Wormold. Disse: - Sono felicissimo di conoscere il padre di Milly -. La sua era una disinvolta e rapida sfrontatezza e non si aveva il tempo di irritarsene prima ch’egli fosse tornato alla carica infastidendo di nuovo,  - Mi presenti il Suo amico, Milly
-         Il dottor Hasselbacher.
Il capitano Segura ignorò il dottor Hasselbacher e riempì il bicchiere di Milly. Chiamò un cameriere. – Porti un’altra bottiglia.
-         Stavamo per andare, capitanodisse Wormold.
-         Assurdo. Siete miei ospiti. E’appena scoccata la mezzanotte (…).
Milly disse: - Si sta comportando molto male.
-         Male ? Con Lei ?
-         Con tutti noi. Oggi compio diciassette anni, e sono stata invitata dal babbo… non da Lei.
-         Compie diciassette anni ? Allora dovete assolutamente essere miei ospiti. Inviterò qualche ballerina al nostro tavolo
-         Non vogliamo ballerine –  disse Milly.
-         Sono in disgrazia ?
-        
-         Ah disse lui con esultanza – è perché oggi non mi trovavo davanti alla scuola a offrirLe un passaggio. Ma, Milly, a volte sono costretto ad anteporre a Lei il mio lavoro alla polizia. Cameriere, dica al direttore d’orchestra di sonare “Happy birthday to you”.
-         Non faccia una cosa simile disse Milly -. Come può essere così… così volgare ?
-         Io ? Volgare ?  - Il capitano Segura rise felice. – E’ proprio una piccola burlonadisse a Wormold. – Anche a me piace scherzare. Ecco perché andiamo tanto d’accordo insieme.
-         Mi dice che Lei ha un portasigarette fatto di pelle umana.
-         Come mi prende in giro per quel portasigarette ! Ed io Le dico che la Sua pelle farebbe un bel… (…).
A un tratto immediatamente alle spalle del capitano una giovane donna che egli non aveva mai veduto fece a Wormold, con gravità, un cenno di incoraggiamento. Wormold toccò la bottiglia di champagne e la sconosciuta annuì di nuovo. Doveva essere, egli pensò, furba quanto era graziosa, per aver letto con tanta precisione i suoi pensieri. (…)
-         Venga a ballare, Millydisse il capitano Segurae dimostri che mi ha perdonato.
-         Non voglio ballare.
-         Domani, giuro, aspetterò al cancello del convento.
Wormold fece un breve gesto, come per dire: “Non ne ho il coraggio. Mi aiuti”. La giovane donna lo osservava, seria: parve a lui che stesse valutando la situazione e che quella qualsiasi decisione alla quale fosse pervenuta sarebbe stata definitiva e avrebbe richiesto un’azione immediata. Con il sifone ella aggiunse acqua di seltz al suo whisky (…) Il becco del sifone era puntato all’insù, verso il collo del capitano Segura. Il dito della ragazza era pronto all’azione (…) Il getto d’acqua di seltz sibilò sul collo del capitano Segura scorrendogli dietro il colletto (…).
-         Oh, come sono spiacentedisse la giovane donna.
-         Volevo allungare il whisky.
-         Il whisky !
-         Dimpled Haigdisse la ragazza. Milly ridacchiò (…). Il capitano Segura riuscì a spremere un sorriso. Parve sbucar fuori da un punto impensato, come dentifricio quando si rompe il tubetto. Il capitano disse: - Per la prima volta sono stato colpito alla schiena. Mi fa piacere che ciò sia avvenuto ad opera di una donna -. Era riuscito a dominarsi in modo ammirevole; l’acqua continuava a sgocciolargli dai capelli e il colletto era zuppo. Disse: - In un’altra occasione Le avrei chiesto la rivincita, ma devo trovarmi in caserma e sono in ritardo(…) “.



 
Il capitano Segura è interpretato dal brillante e sfortunato attore ungaro – americano Ernie Kovacs, caratterista ben noto nei panni di militari più o meno determinanti ai fini dello sviluppo di un intreccio.

" Wormold aprì la scacchiera. Poi vi dispose ventiquattro bottigliette in miniatura di whisky: dodici di whisky  Bourbon schierate di fronte a dodici di whisky scozzese.
- Che cosa fa, signor Wormold ?
- E' un'idea del dottor Hasselbacher. Mi son detto che avremmo potuto giocare una partita in suo ricordo. Quando Lei mangia una pedina la beve.
- Scaltra idea, signor Wormold. Poichè io gioco meglio, bevo di più.
- E poi io La raggiungo... e bevo quanto Lei.
- Credo che preferirei giocare con le solite pedine.
- Teme di essere sconfitto, Segura ? O forse non resiste all'alcool ?
- Resisto all'alcool quanto chiunque altro, ma a volte quando bevo vado in bestia (...)
- Lei gioca con il Bourbon. Il Bourbon è più forte del whisky scozzese. Sarò quindi io a trovarmi in condizione di inferiorità.
- Non è necessario. Giocherò io con il whisky scozzese.
Segura girò la scacchiera e si mise a sedere.  
- Perchè non si toglie il cinturone, Segura ? Sarà più comodo.
Segura  posò il cinturone e la fondina sul pavimento accanto a sè. - Mi batterò con Lei disarmato - disse in modo gioviale.
- Tiene la rivoltella carica ?
-  Naturale. I nemici che ho io non mi concedono il tempo di caricarla (...).  

Poi Wormold commise il suo cauto errore ed espose la dama. Per un attimo credette che Segura non se ne fosse accorto, poi pensò che Segura avrebbe deliberatamente evitato di approfittarne per non bere. Ma la tentazione di soffiare la dama era grande e al di là di quella mossa si profilava una vittoria schiacciante. La pedina di Segura sarebbe divenuta dama, con un conseguente massacro. Tuttavia, il capitano esitava. Il calore del whisky e della notte afosa gli fondeva il viso come quello di una bambola di cera: solo a stento riusciva a mettere a fuoco lo sguardo. Domandò: - Perchè ha fatto questo ?
- Che cosa ?
- Perchè ha perduto la dama e la partita ?
- Accidenti, non me n'ero accorto. Devo essere ubriaco.
- Lei ubriaco ?
- Un poco.
- Sono ubriaco anch'io, e Lei lo sa. Sta cercando di farmi ubriacare, anzi. Perchè ?
- Non sia assurdo, Segura. Perchè dovrei volerLa ubriacare ? Interrompiamo la partita, consideriamola nulla.
 - Nulla un corno. Io lo so perchè Lei vuole che mi ubriachi. Vuole farmi vedere quell'elenco... cioè, vuole che Glielo faccia vedere io.
- Quale elenco ?
- Li ho tutti nella rete. Milly dov'è ?
- Gliel'ho detto, è uscita (...) Perchè non si fa un sonnellino, Segura ? Partita nulla.
- Niente partita nulla. Guardi, Le soffio la dama - Sturò la bottiglietta di Red Label e la vuotò.
- Due bottigliette per ogni dama - disse Wormold, e gli porse un Dunosdale Cream.
Segura era afflosciato sulla sedia e il mento gli dondolava. Disse:  - Riconosca di essere stato battuto. Non mi interessa soffiare.
- Non riconosco niente. Ho la mente più chiara della Sua e, guardi, La soffio. Avrebbe potuto continuare.
Un whisky canadese era andato a finire tra i Bourbon, un Lord Calvert, e Wormold lo bevve. Si disse: "Questo deve essere l'ultimo. Se non crolla adesso, sono finito. Non riuscirò neppure a premere il grilletto. Ha detto che era carica ?".
- Non ha nessuna importanza - disse Segura in un bisbiglio. - Lei è finito, ormai. - Spostò adagio la mano sulla scacchiera, come se avesse un uovo in un cucchiaio. 
- Vede ? - Soffiò una pedina, due pedine, tre...
- Beva, Segura. - Un George IV, un Queen Anne - il gioco si concludeva con uno sfoggio di regalità - un Highland Queen.
- Può continuare, Segura. O devo soffiarLa di nuovo ? Beva, beva. - Vat 69 - Un altro. Lo beva, Segura. - Grant's Standfast. Old Argyll. - Li beva, Segura. Ora mi arrendo. - Era stato invece Segura ad arrendersi.
Wormold sbottonò il colletto del capitano per consentirgli di respirare e gli appoggiò il capo alla spalliera della sedia, ma quando si diresse verso la porta aveva egli stesso le gambe malferme. La rivoltella di Segura gli gonfiava la tasca.



" -  Dunque, vedi - disse Beatrice - è andato tutto per il meglio, in fin dei conti.
   -  Già. Sono riuscito a lavorarmela abbastanza bene, non ti pare ? In alcune cose ho una certa abilità. A proposito... quel rapporto sugli agenti nemici... ne saranno soddisfatti, senza dubbio.
   -  Non proprio. Sai, tesoro, in laboratorio hanno dovuto immergere ogni francobollo per un'ora e mezzo nell'acqua , cercando il puntino nero. Credo che lo abbiano trovato sul quatrocentottantesimo francobollo, e una volta ingrandita la microfotografia... be', non si vedeva un bel niente. O hai sovraesposto il film, oppure hai utilizzato il microscopio dalla parte sbagliata.
 - E ciononostante mi conferiscono l'O.B.E. ?
 - Sì.
 - E mi dànno un impiego ?
 - Dubito che tu possa conservarlo a lungo.
 - Non ne ho l'intenzione. Beatrice, quando hai incominciato a pensare di essere...
  Ella gli mise la mano sulla spalla e lo costrinse a spostarsi, strascicando i piedi, tra le squallide sedie. Poi incominciò a cantare, un po' stonata, come se avesse dovuto correre a lungo per raggiungerlo.


                Intorno a te hai uomini sapienti
                Della famiglia vecchi confidenti.  
                Convinti sono che il globo è rotondo...
                Semi han le arance e a questo mondo
                Sol con la buccia esistono le mele,
                Io sono folle... 


- Come ci guadagneremo da vivere ? - domandò Wormold
- Tu ed io riusciremo a trovare il modo.
- Siamo in tre - disse Wormold, ed ella intuì la difficoltà fondamentale del loro avvenire... che lui non sarebbe mai stato abbastanza folle.
                                       
                                           F I N E  "


 La nostra ampia finestra su Il nostro agente all'Avana ha termine con la canzone ispirata ai temi musicali della colonna sonora, eseguita dai McCoy Boys:




Mentre il Secondo Canale si affida a una rubrica economica curata da Gianni Pasquarelli, commercialista - giornalista di Gualdo Tadino che in estate diventerà popolarissimo in quanto spiegherà agli italiani, durante le edizioni serali del TG, i motivi della sospensione della convertibilità del dollaro in oro deliberata da Nixon, il resto della serata è all'insegna della musica di qualità. Oltre alla trasmissione del consueto concerto sinfonico RAI del lunedì, è la TSI a fare un discorso alternativo (aggettivo non ancora di moda), mettendo in onda consecutivamente programmi sul folk e sul jazz. La musica popolare internazionale è l'argomento di cui si parla nell' Enciclopedia TV (altro appuntamento fisso di inizio settimana) e per l'occasione si scomoda il più autorevole esperto del settore, il Maestro e professore piemontese Roberto Leydi, colui il quale ha dato il la a un discorso assai approfondito sulle tradizioni musicali del pianeta nel nostro Paese, facendo propri gli insegnamenti del nordamericano Alan Lomax. Quella sera si parla di ballate e per l'occasione vengono mandati in onda alcuni inserti filmati con in scena il London Critics Group, capeggiato da Ewan MacColl e dalla polistrumentista statunitense Peggy Seeger: riascoltiamo questa formazione musical-teatrale nell'esecuzione della Ballad of Ho-Chi-Minh.


Subito dopo, la TSI ha l'onore di diffondere un bel documentario dedicato a una delle formazioni più interessanti e titolate del jazz sperimentale di quel periodo, realizzato a Zurigo dalla consorella di lingua tedesca e in coproduzione con la WDR, uno dei canali televisivi della Germania Federale. Si tratta del complesso che ha i leaders nel batterista afroamericano Kenny Clarke (già nel Modern Jazz Quartet e poi, sostituito da Connie Kay, trasferitosi in Francia) e nel musicista e arrangiatore fiammingo Francy Boland. Le improvvisazioni dei singoli elementi di questa robusta formazione, filmate a colori, si alternano vivacemente a veloci riprese in bianco e nero che documentano il privato di ciascun musicista, rendendo assai piacevole la visione dell'intera trasmissione anche a chi di jazz non s'intende affatto. Il titolo del programma, Faces, prende spunto da una suite che Bolland e Clarke composero e incisero nel 1968 per la grande etichetta discografica MPS, specializzata in un catalogo jazzistico (un po' come la ECM, che debutterà qualche anno dopo):


                            
                           

Dopo questo bel documentario musicale, torniamo un'ultima volta in RAI, che proprio in chiusura di serata manda in onda una breve sintesi (al posto della consueta diretta, non effettuata per problemi logistico - tecnici già abbondantemente preventivati: nel '71, ovviamente, non c'erano mezzi in grado di coprire al meglio un evento come quello che stiamo per descrivervi) della tappa più dura e difficile, per giunta disputata oltreconfine, del 54° Giro ciclistico d'Italia, da Hermagor, appena dopo Tarvisio, al Grossgloeckner, cima più alta del versante austriaco delle Alpi (in pieno Tirolo, quindi).


Chi, se non il principe dell'archeologia telesportiva, alias l'amico Pino Frìsoli, di provata militanza in contesti ciclistici sapientemente scodellati dai canali agonistici RAI sia digital-satellitari che in chiaro, può raccontarci come andarono le cose quel lontano 7 giugno ? A lui, senz'altro. la parola:


La 17a tappa del Giro d'Italia si svolge tutta in terra austriaca, da Hermagor al Grossgloeckner. Nei 206 km di corsa, i corridori devono affrontare quattro Gran Premi della Montagna, tra cui la cima Coppi sul passo Grossgloeckner a quota 2506 metri, al km 191, e l'arrivo in salita ai piedi del ghiacciaio del Grossgloeckner, a quota 2362 metri. Una tappa che potrebbe essere decisiva per le sorti del Giro d'Italia, che vedono Claudio Michelotto in maglia rosa da nove giorni. 



 Il ventottenne trentino della Scic è riuscito a difendersi dagli attacchi degli avversari sugli appennini tosco-emiliani e ha contenuto onorevolmente i danni nella cronometro di Serniga di Salò. Michelotto ha un vantaggio di 2'18" su Enzo Moser, 4'37£ su Gosta Pettersson, 6'38" su Van Springel, 8'06" su Galdos, 8'34" su Wagtmans, mentre Bitossi è a 12'01" e Gimondi a 12'03". Ci si attende una prova di orgoglio da proprio da Bitossi e Gimondi, finora deludenti. 


 E' una tappa, quella con arrivo sul Grossgloeckner, che per insormontabili difficoltà tecniche non potrà essere seguita in diretta televisiva. E' prevista solo una registrazione filmata che un elicottero trasporterà a Milano per la trasmissione nel telegiornale sportivo delle 19.50 oppure nel telegiornale della notte. Gli appassionati dovranno dunque accontentarsi della diretta radiofonica, con inizio alle 15.15 sul Programma Nazionale. 



 Quello che succede all'arrivo però ha dell'incredibile e finirà con il passare in secondo in piano la bella impresa del vincitore di giornata, Pierfranco Vianelli, campione olimpico su strada a Città del Messico nel 1968, che precede di 1'09" Primo Mori e di 1'37" Gianfranco Polidori. All'arrivo infatti ciclisti e giornalisti vengono picchiati dai poliziotti austriaci che volevano mantenere sgombro il piazzale d'arrivo. Non solo, la maglia rosa Michelotto viene penalizzata di un minuto, come Gianni Motta e Fabrizio Fabbri, per spinte. Deludono poi gli avversari di Michelotto, a cominciare da Gimondi, che si rifarà vincendo la tappa successiva, da Lienz a Falcade, tappa dolomitica con quattro Gran Premi della Montagna, nella quale lo svedese Gosta Pettersson prenderà la maglia rosa per tenerla fino alla conclusione.




Benissimo: ringraziamo vivamente il bravissimo Pino, che ha saputo narrare, facendo uso dell’essenzialità che lo contraddistingue, l’andamento di quella tappa assai complessa del Giro, e terminiamo il nostro post, dalla gestazione laboriosa ma (speriamo) dal soddisfacente risultato finale. Appuntamento alla prossima occasione, naturalmente al più presto. 

Un caro ed affettuoso saluto da 

CBNeas

2 commenti:

CBNeas1968 ha detto...

Ho corretto la fotografia: anzichè quella, erroneamente inserita, di Vittorio Adorni, ho messo quella giusta di Claudio Michelotto. Ringrazio della provvidenziale segnalazione Pino Frìsoli.

Enrico VIII ha detto...

Presente all'arrivo vittorioso di Gimondi nella tappa di Falcade, un arrivo in discesa che a dir la verità mi deluse un pò, pur essendo in buona posizione non vidi praticamente quasi nulla per via della velocità dei corridori condizionata tra l'altro dall'infelice collocamento del traguardo posto in un tratto ancora in discesa.