martedì 1 novembre 2011
Venerdì 1° novembre 1968 (Radio - Prima parte)
MATTINO - MEZZOGIORNO
NAZIONALE
6,30 SEGNALE ORARIO
- ORCHESTRE DIRETTE DA ENOCH LIGHT E BERT KAEMPFERT
7,00 MUSICA STOP
7,47 PARI E DISPARI
8,00 GIORNALE RADIO - SETTE ARTI - SUI GIORNALI DI STAMANE, rassegna della stampa italiana
- Palmolive
8,30 LE CANZONI DEL MATTINO
9,00 LA DONNA OGGI, a cura di Anna Maria Mori
- Manetti & Roberts
9,06 COLONNA MUSICALE
9,30 SANTA MESSA in rito romano
in collegamento con la Radio Vaticana, con breve omelia di Mons. Settimio Cipriani
- Henkel Italiana
10,15 LE ORE DELLA MUSICA - Prima parte
Chopin: Valzer in LA BEMOLLE n.2 op. 34 n.1 - Che vale per me - Avevo un cuore - Fumo di Londra - Senza fine - O' Barquinho - Funiculì funiculà - Tea for two - Nessuno mi può giudicare - Parole et al.
11,00 LA NOSTRA SALUTE, a cura di Fulvio Rossi con la collaborazione di Paola Avetta
- Pavesi Biscottini di Novara S.p.A.
11,08 LE ORE DELLA MUSICA - Seconda parte
11,30 Profili di artisti lirici
Soprano MAGDA OLIVERO
- Falqui
12,00 CONTRAPPUNTO
12,36 SI O NO
- Vecchia Romagna Buton
12,41 LETTERE APERTE: Risponde il prof. Nicola D'Amico
12,47 PUNTO E VIRGOLA
13,00 GIORNALE RADIO
- Stabilimenti Chimico Farmaceutici Marco Antonetto
13,15 APPUNTAMENTO CON MASSIMO RANIERI
14,00 ZIBALDONE ITALIANO
Prima parte
SECONDO PROGRAMMA
6,00 SVEGLIATI E CANTA, musiche del mattino presentate da Adriano Mazzoletti
- Sorrisi e Canzoni TV
Nell'intervallo (ore 6,25): BOLLETTINO PER I NAVIGANTI
7,30 NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO - ALMANACCO - L'HOBBY DEL GIORNO
7,43 BILIARDINO A TEMPO DI MUSICA
8,13 BUON VIAGGIO
8,18 PARI E DISPARI
8,30 GIORNALE RADIO
8,40 GOFFREDO PETRASSI vi invita ad ascoltare con lui i programmi dalle 8,40 alle 12,15
- Marygold
8,45 LE NOSTRE ORCHESTRE DI MUSICA LEGGERA
- Galbani
9,09 COME E PERCHE'
Corrispondenza su problemi scientifici
9,15 ROMANTICA
- Società Grey
9,30 NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO
9,35 ALBUM MUSICALE
Brani operistici di Rossini, Massenet e Verdi
- Società del Plasmon
10,00 POLKE, VALZER, MAZURKE E SALTARELLI
- Invernizzi
10,17 JAZZ PANORAMA
- Ditta Ruggero Benelli
10,30 NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO
10,35 SECONDO LEA
Un programma con Lea Padovani
Testi di Rosalba Oletta
Regia di Gennaro Magliulo
- Bio Presto
11,30 NOTIZIE DEL GIORNALE RADIO
11,35 LA NOSTRA CASA, a cura di Elda Lanza
- Doppio Brodo Star
11,41 LE CANZONI DEGLI ANNI '60
12,15 SUONANO LE ORCHESTRE DI HERB ALPERT, HUGO WINTERHALTER E JOHN KEATING
Per il Trentino - Alto Adige
12,30 - 13,00 CANTI DELLA MONTAGNA
Coro Dolomiti di Trento
13,00 Lelio Luttazzi presenta
HIT PARADE
Testi di Sergio Valentini
- Coca-Cola
13,30 GIORNALE RADIO
13,35 IL SENZATITOLO
Settimanale di varietà
Regia di Massimo Ventriglia
- Caffè Lavazza
14,00 CANZONISSIMA 1968, a cura di Silvio Gigli
14,05 JUKE-BOX
14,45 PER GLI AMICI DEL DISCO
- RCA Victor Italiana
TERZO PROGRAMMA
TRASMISSIONI SPECIALI (dalle 9,25 alle 10,00)
9,25 UN PIONIERE DELLA MUSICA AMERICANA
Conversazione di Tito Guerrini
9,30 MUSICHE DI C. CELSI
10,00 MUSICHE PIANISTICHE
Brani di Schumann, Chopin e Liszt
10,50 ORLANDO DI LASSO: Cinque canzoni
11,05 BRANI DI RICHARD WAGNER E RICHARD STRAUSS
12,10 MERIDIANO DI GREENWICH
Immagini di vita inglese
Dal vecchio al nuovo Times
12,20 MUSICHE DI REJCHA E DVORAK
13,15 CONCERTO SINFONICO
Violoncellista JANOS STARKER
Musiche di Boccherini, Haydn e Dohnanyi
Orchestra Philharmonia di Londra diretta da Carlo Maria Giulini e Walter Susskind
14,30 CARULLI: Serenata in SOL per due chitarre
14,45 SANSONE E DALILA
Opera in tre atti di Ferdinand Lemaire
Musica di Camille Saint - Saens
Con Jon Vickers, Rita Gorr, Ernest Blanc
Orchestra del Teatro Nazionale dell'Opèra di Parigi e Coro Renè Duclos diretti da Georges Prètre
(Edizione discografica Angel Records - EMI)
RADIO SVIZZERA - MONTECENERI
I Programma
8,00 MUSICA RICREATIVA
8,10 CRONACHE DI IERI
8,15 NOTIZIARIO - MUSICA VARIA
8,30 RISVEGLIO A BOSCO GURIN
Musiche organistiche italiane eseguite da Gian Carlo Parodi all'organo della Chiesa di Bosco Gurin
Brani di Cavazzoni, Guami, Frescobaldi e Pasquini
8,45 IL MATTUTINO
9,00 RADIO MATTINA
12,00 CONVERSAZIONE RELIGIOSA
12,15 MUSICA VARIA
12,30 NOTIZIARIO - ATTUALITA'
13,05 SAMBE
13,20 ORCHESTRA RADIOSA
13,50 I CENTO E UN ARCO
14,10 RADIO 2 - 4
II Programma
12,00 RADIO SUISSE ROMANDE
Midi musique
14,00 Dalla RDRS: Musica pomeridiana
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Premessa: la vasta scelta di contributi legati al presente post (che, come noterete, è sostanzialmente a base musicale) ci spinge a dividere questo in due parti, anche con l'intento di non costringere gli occasionali lettori ad abbandonarne la lettura a causa dell'altrimenti mostruosa lunghezza. Sperimentiamo così questa formula a puntate, dividendo la lettura dei palinsesti in diurna e tardo-pomeridiana - serale.
Altra novità (che sarà fissa ovunque possibile, così come da tempo facciamo con i post televisivi) è l'inserzione nel Focolare dei palinsesti di Radio Monteceneri, ossia l'emittente della Svizzera Italiana, i cui programmi (specialmente quelli musicali, classici o leggeri) sono sempre stati d'alta qualità. Questa scelta è una dedica che vogliamo indirizzare a Matilde Gaggini, Theo Maeusli e Nico Tanzi, funzionari di quella che oggi si chiama RSI (Radiotelevisione della Svizzera Italiana), i quali conoscono da tempo il nostro blog grazie alle segnalazioni del comune amico Pino Frìsoli.
Prima di cominciare, però, desideriamo rivolgere un saluto particolare a chi ci segue da Genova, città che conosciamo abbastanza bene per averla frequentata costantemente una dozzina d'anni fa: siamo vicini a voi, amici genovesi, dopo l'ennesima occasione di morte e distruzione a seguito della furia degli elementi, sommatasi a una certa incuria del territorio, e condividiamo totalmente non solo il vostro dolore, ma anche (e soprattutto) la vostra rabbia.
Anche il giorno di Ognissanti del 1968 è all'insegna del maltempo sulle regioni del Nord-Ovest italiano: un ulteriore peggioramento causerà, tra il tardo pomeriggio di sabato 2 e le prime ore di domenica 3, altri fenomeni alluvionali che interesseranno il Biellese, anche qui non senza vittime. Per intanto, comunque, la situazione meteorologica sembra sostenibile, per cui l'apparecchio radio è un passatempo ideale per riempire i forzati vuoti della ricorrenza festiva. Inoltre, poichè tradizione allora vuole che l'intera programmazione radiofonica del 2 novembre sia adeguata al clima di mestizia della giornata, per i Santi vengono sparate tutte le cartucce possibili di musica pop, beat, rock e leggera.
Si comincia davvero in bellezza con un interessante quanto gradito florilegio di brani strumentali, genere ancora molto in voga. Tra i primi complessi evocati dalle onde di RadioRAI figura quello diretto da un versatile musicista germanico, Herr Bert Kaempfert, uno tra i pochi artisti tedeschi assurti ad alte vette nel difficilissimo mercato discografico statunitense (ne sono prova anche due tra i più recenti successi di Frank Sinatra, Strangers in the night, uscita dagli angusti limiti di tema musicale da un oscuro film giallo, e The world we knew (Over and over)) grazie a un sound moderno e accattivante, il cui elemento distintivo più rimarchevole è l'impiego del basso elettrico in funzione di strumento solista. Proprio negli USA esplode, nel 1962, un ottimo tema, sfruttato molto spesso dalle radio e dalle televisioni di tutto il mondo nel mezzo secolo (o quasi) che verrà, specie come sottofondo di filmati pubblicitari: A swingin' safari.
Egualmente accattivante (e con un arrangiamento molto simile) è Happy trumpeter, dal motivetto davvero orecchiabile:
Segue la miscellanea di Musica stop, anch'essa piena di interessanti incisioni che val la pena rispolverare una volta di più in questa sede. Il primo brano in programma quel mattino di festa è un capolavoro di finezza dovuto ai morbidi tocchi della chitarra classica di Charlie Byrd, jazzista statunitense che, in qualità di paladino dello strumento acustico, si è offerto di dare una marcia in più alla bossa nova brasiliana. Ecco Byrd in una versione propria (è più nota quella incisa in duo con il sassofonista Stan Getz) della celeberrima Garota de Ipanema:
Altra grande bacchetta teutonica, sempre più nota nel mondo: da Brema, città musicale per tradizione (vedi favola dei fratelli Grimm), arriva un emulo di Bert Kaempfert, che però non rinunzia ad elaborazioni orchestrali più classicheggianti (e per questo viene chiamato dagli inglesi, che se ne intendono, The gentleman of music): Hans Last, detto James, occasionalmente anche autore di colonne sonore per lungometraggi tedeschi, come Morgens um sieben.
Altro appuntamento del primo mattino è Biliardino a tempo di musica: qui riascoltiamo l'orchestra di Bert Kaempfert in Love for love...
...e incontriamo, per la prima volta nel corso della giornata, la tromba d'oro di Herb Alpert, sempre con il gruppo Tijuana Brass, in un vivace ammodernamento di uno standard a firma di Cole Porter, My heart belongs to Daddy:
Tra un tema musicale e l'altro, ecco le prime notizie della giornata, sicuramente buone se - sia pur con una mossa strategica, anche perchè l'Election Day è vicinissimo e comunque egli non ci sarà - il Presidente degli Stati Uniti d'America, Lyndon Johnson, parla finalmente di pace nel martoriato Vietnam del Nord, annunciando la sospensione degli attacchi aerei da parte americana e l'avvio di trattative distensive da svolgersi a Parigi. Non sarà facile, anche perchè Richard Nixon, che sarà eletto il 5 novembre, punterà su mosse pseudo - interventiste che complicheranno, per l'appunto, la definitiva conclusione delle ostilità in Indocina.
Ad ogni modo, crescono la fiducia e la speranza negli uomini di buona volontà... intanto lo spettacolo va avanti, e quindi la nostra programmazione radiofonica, con le consuete Canzoni del mattino, carrellata di dischi usciti mell'ultimo anno e mezzo. Si comincia con un lato B, Cuore di ragazzo, ennesima interpretazione ad alto livello del bel veronese Eugenio Zambelli, alias Dino, ormai torinese d'adozione e prossimo a partire per la Sicilia, dove lo aspetta il servizio militare (come sempre, i settentrionali vengono mandati a scoppiare al Sud e viceversa):
Altro lato B valorizzato dalla programmazione radiofonica è quello della canzone presentata a Sanremo dalla maestrina marchigiana Annarita Spinaci, Stanotte sentirai una canzone: si tratta della gradevole Se tu fossi innamorato, anch'essa musicata da Franco Bracardi, ormai libero professionista dopo il recente scioglimento dei Flippers.
Si torna indietro di un anno per riascoltare un Gino Paoli in relativo declino: l'esperienza con la CGD, che ha pubblicato Il mondo in tasca, il motivo che vi facciamo qui ascoltare, è finita senza fortuna. Il cantautore genovese passa allora alla Durium e lì le cose andranno un po' meglio, anche se sono lontani i gloriosi momenti del Cielo in una stanza e di Sapore di sale, al punto che, in un momento di scoramento, Paoli tenta l'avventura di proprietario e gestore di un locale.
Ancora un disco targato 1967, anno intenso per Gianni Pettenati: il cantante piacentino si gioca tutte le carte festivaliere possibili con motivi più o meno validi. Caso vuole che, il mattino del 1° novembre 1968, vada in onda forse il peggiore dei pezzi proposti ai festival canori dell'anno precedente, Io credo in te, bocciata (forse giustamente) al Disco per l'Estate in quanto musicalmente indietro di un bel po':
Altra incisione di dodici mesi prima (più o meno): stavolta è di scena Gigliola Cinquetti, reduce dal meritato successo, in qualità di attrice drammatica intenta ad esprimersi in stretta lingua veneta, del televisivo Le mie prigioni, per la regia di Sandro Bolchi e a fianco di Raoul Grassilli (ottimo Silvio Pèllico). Tra La rosa nera, seconda a Saint-Vincent nel giugno '67, e questa memorabile esperienza artistica, la Mezzochilo (come la soprannominano scherzando i suoi detrattori, giocando proprio sul nome Cinquetti) è ospite del radiofonico Gran varietà, allora condotto da Raimondo Vianello (subentrato a Johnny Dorelli, che poi, a propria volta, riprenderà il timone dello spettacolo della domenica a metà '68) e ne canta la sigla, Piccola città:
Si torna praticamente all'allora presente con due interessanti brani: il primo ci riporta all'estate appena trascorsa e al rivoluzionario spettacolo televisivo musicale Senza rete, la cui sigla di coda, Finisce qui (raffinato tema di Pino Calvi con il testo del sempre prolifico Giorgio Calabrese), cantata di volta in volta dal protagonista del recital canoro, viene incisa da Ornella Vanoni.
Il secondo, invece, è un disco di Peppino Di Capri, evidentemente da qualche anno in chiara difficoltà: solo quando avverrà il divorzio dalla Carisch giungerà anche per l'occhialuto Peppino il momento del meritato rilancio. Chiudere gli occhi è un motivo che ricordano davvero in pochi: (ri)ascoltiamolo insieme !
Il mattino prosegue con l'ascolto della Messa festiva e di una rubrica d'intrattenimento con Lea Padovani. Merita inoltre di essere ricordata un'interessante striscia quotidiana, La nostra casa, dovuta a quel grande esempio di raffinatezza, garbo e intelligenza di nome Elda Lanza, con la quale siamo da tempo in contatto tramite il social network e che salutiamo, ringraziandola pubblicamente per averci fornito qualche elemento su La nostra casa, appunto. Si trattava di un flash in cui la giornalista e conduttrice milanese, che all'epoca collaborava con un brillante architetto e designer del tempo, Mario Tedeschi, interrogava esperti arredatori per dare alle ascoltatrici (e anche agli ascoltatori) alcuni consigli al riguardo. Molto probabilmente, sempre in base ai ricordi della Signora Elda, il libro Arredare la casa che Mario Tedeschi pubblicò per i tipi della ERI - Edizioni RAI poco dopo doveva essere un'antologia delle tematiche quotidianamente proposte via etere nei cinque minuti della rubrica qui considerata.
Altra usanza del tempo, abbandonata gradualmente con il decentramento fine anni '70 (sfociato nella Terza Rete televisiva), è la sospensione, durante le festività infrasettimanali, dei Gazzettini regionali (e delle relative trasmissioni di cultura, spettacolo e varia umanità emesse dalle sedi di Trento, Bolzano, Trieste, Udine, Palermo, Catania e Cagliari): in quella collocazione viene trovato spazio per altre godibilissime diffusioni musicali. Tre stili di ciò che non si chiama ancora lounge: il pop moderno, dal sapore West Coast, della tromba di Herb Alpert e del suo complesso Tijuana Brass; lo sfarzo tradizionalmente americano di Hugo Winterhalter e quello anglosassone di John Keating.
Ci soffermiamo un po' su Herb Alpert: i più lo conoscono oggi per quella versione di A taste of honey che nel 1968 è la sigla di Musica e sport e dal 1983 all'87 (e dal '94 a tutt'oggi) annuncerà l'appuntamento radiofonico in diretta con il calcio della domenica. Tuttavia ci sono altre interpretazioni che vogliamo menzionare e offrire al vostro ascolto, partendo da un motivo che del resto avete ascoltato poco fa in versione originale. Intendiamo parlare di Happy trumpeter di Bert Kaempfert, che Alpert trasforma con cadenza marziale, forse rendendo omaggio alle origini teutoniche dell'Autore, e ribattezza The magic trumpet:
Ottimo anche questo delicato e amarognolo tema, Cantina blue:
Completiamo questa parentesi dedicata ad Herb Alpert con un altro brano indissolubilmente legato ai nostri ricordi infantili, a una cassetta da 90 minuti che girava nel K7 Philips di nostro padre buonanima e contenente almeno tre LP del trombettista statunitense, proprietario dell'etichetta A&M: un ritmo allegro, Brasilia, che associamo pure a certi sottofondi musicali di filmati di repertorio trasmessi per televisione e dedicati a gare di atletica leggera... correggeteci se mai sbagliamo...
E' venerdì, per cui, al tocco, immancabilmente, LELIO LUTTAZZI PRESENTA HIIIIT PARAAAADE ! ! !. E' la novantaseiesima puntata del programma settimanale dedicato alla classifica dei dischi più venduti in Italia, frutto delle consuete rilevazioni della Doxa. E per l'appunto, l'inchiesta Doxa condotta presso un campione di rivenditori di dischi sparsi lungo tutta la Penisola consegna l'ottavo posto a Un angelo blu, eseguita dall'Equipe 84 !
Siamo ormai in pieno autunno, ma splende ancora l'Azzurro di Adriano Celentano, al settimo posto, mentre la canzone numero 6 è un altro capolavoro, Hey Jude, eseguito dai Beatles:
Arriva da noi la bubblegum music, invenzione nordamericana riservata alla fetta di ascoltatori della prima adolescenza. Importatore del fenomeno è Giuliano Cèderle, il quale, accompagnato da I Notturni, piazza per quella settimana al quinto posto Il ballo di Simone (ossia la Simon says uscita negli USA a fine '67 mell'esecuzione della 1910 Fruitgum Company):
Quarto posto per un disco di sicuro successo, Il giocattolo, cantato da Gianni Morandi:
Giungiamo così a quello che, con finezza mitologica, il compianto Lelio definiva l'Olimpo di Hit Parade. Damigelle d'onore sono Rain and tears, dell'ellenica (a proposito d'Olimpo...giustappunto...) rivelazione Aphrodite's Child (il trio di Loukas Sideras, Demis Roussos e Vangelis Papathanassiou) e, al secondo posto, Sentimento, cantata da Patty Pravo:
Infine, ecco la canzone regina della novantaseiesima Hit Parade: si tratta di un suggestivo brano italiano, Applausi, eseguito da I Camaleonti.
Applausi davvero meritati per Livio Macchia (che in questi giorni compie 70 anni: augurissimi ! ! !), Tonino Cripezzi, Gerry Manzoli e Paolo De Ceglie, quattro semplici artisti che non si sono mai montati la testa e riusciranno a proseguire la carriera anche nei successivi decenni mantenendo inalterata la simpatia che li renderà beniamini dei fans di tutte le età (a dispetto del nome, sono camaleonti che non cambiano aspetto e forma... solo l'evoluzione dei tempi - con qualche avvicendamento all'interno del complesso milanese, anche per il ritiro di Manzoli, nel frattempo divenuto marito della collega Nada Malànima - e, purtroppo, la morte di De Ceglie segneranno inevitabili modifiche).
Finisce la Hit Parade (che sarà replicata due volte: a tarda sera di quello stesso venerdì e nel primo pomeriggio del lunedì), ma prosegue l'offerta di canzoni per il pubblico radiofonico giovanile con il consueto ammazzacaffè del Juke-box, che si apre con Gianni Morandi, stavolta nella canzone inserita quale lato B del già citato Giocattolo, La mia ragazza sa:
Il rinvio a domenica, essendo sabato il Giorno dei Morti, della sesta e terzultima puntata eliminatoria di Canzonissima rende ancor più spasmodica l'attesa, specialmente per l'esibizione di Shirley Bassey. La cantante coloured britannica, pur se alla fine deciderà di interpretare La vita, il successo di Sanremo, interamente in inglese per paura d'impappinarsi con l'italiano cantando dal vivo, vanta comunque un discreto numero di brani incisi nella nostra lingua nel corso del 1968. Tra questi riscuote maggior successo Pronto... sono io !, di Vito Pallavicini e Memo Remigi (che sarà pure oggetto di una divertente parodia televisiva da parte di Isabella Biagini):
La vecchia canzone T'ho vista piangere è molto battuta in quel periodo. Sono ben tre i rifacimenti usciti nel giro di poco tempo sul mercato: Fausto Leali e i Novelty, Peppino Gagliardi e una formazione di carneadi presumibilmente romani, Gli Arcani.
Grande successo di un brano lanciato ai primi di gennaio, quindi inciso addirittura a fine '67, e mantenutosi costante nelle preferenze degli ascoltatori almeno fino a tutta l'estate: Siesta, dalla voce di Bobby Solo:
Curioso tandem di autori, Gianni Boncompagni e il preparatissimo musicista Benedetto Ghiglia, marito della cantante lirica Adriana Martino (e quindi cognato dell'ancor più nota Miranda), per una canzone interpretata con la consueta validità dall'affascinante Carmen Villani (che fra pochi giorni debutterà in TV come soubrette nel varietà della domenica pomeriggio Che domenica, amici !, diretto dal grande Vito Molinari). Il titolo è Per dimenticare:
La GTA di Milano, rilevata da altri, ha cambiato ragione sociale: ora si chiama Miura e si segnala sempre più come una sorta di refugium peccatorum di artisti un tempo blasonati e adesso artisticamente in crisi. Basti dire che vi incidono, tra gli altri, Remo Germani, Ricky Shayne, il nuovo arrivato Checco Marsella (ex - I Giganti), in procinto di gareggiare a Sanremo, e Fabrizio Ferretti. Anzi, il disco di quest'ultimo, Un nuovo mondo è in circolazione da mesi e, pur piacendo a molti, non sfonda, forse per gli indubbi limiti promozionali causati dal budget relativamente esiguo:
Da Alessandria e provincia arrivano gli Scooters, complesso che, dopo aver puntato sul beat e sul melodico - romantico (la loro Mi seguirai ha avuto un discreto successo in Inghilterra nella relativa contro - cover dei Tremeloes, gruppo specializzato in brani nostrani adattati per i fruitori dell'ex - perfida Albione), si cimenta nel filone allegro - demenziale- da balera con la curiosa Figlia del re del pomodoro. Batterista del complesso piemontese è Dino Crocco, che più avanti diventerà un brillante intrattenitore televisivo, naturalmente lavorando per le reti locali, e questo fino alla scomparsa, avvenuta nel 2010:
Il brano di chiusura di Juke - box (e della prima parte del post da noi dedicato ai programmi radiofonici di venerdì 1° novembre 1968) è una fresca versione orchestrale del brano che si aggiudicò l'Eurofestival 1967, Puppet on a string, cantata da Sandie Shaw in rappresentanza della Gran Bretagna durante il certame canoro continentale tenutosi quell'anno a Vienna e qui eseguita dalla più nota bacchetta d'Inghilterra, Annunzio Paolo (detto Arturo, vista la grande amicizia di famiglia con Toscanini) Mantovani:
Qui per ora c'interrompiamo, ma riprenderemo prestissimo il discorso sulla radio del giorno di Ognissanti del 1968, analizzando i programmi diffusi nelle ore pomeridiane e serali, con particolare riferimento ad un'altra storica (e attesissima) trasmissione di musica leggera, pop e rock del periodo.
Vi rimandiamo dunque al prosieguo della nostra cavalcata e vi salutiamo caramente.
CBNeas
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3 commenti:
Posso solo dirti, grandissimo Cesare, che ancora una volta sei riuscito a commuovermi. Il 1° novembre fu per me un giorno particolare: abitavo a Torino da una settimana appena (mi ero trasferito da Genova il giorno sabato 26 ottobre 1968) e riascoltare le canzoni da te proposte ha suscitato in me un insieme di sentimenti contrastanti, in cui l'amarezza di aver lasciato Genova si unisce al caro, incancellabile ricordo dell'atmosfera di quegli anni che non esito a definire leopardianamente "...gli ameni inganni dell'età novella...". Il tuo sito non è solo una completissima enciclopedia della radio, della televisione e della musica italiana, ma fa bene al cuore e addolcisce lo spirito.
Grazie mille, amicone Sergio...e non finisce qui...fra qualche giorno vedrai... ! ! !
Da aprile 1967 a maggio 1968 facevo il servizio militare di leva a Roma e ogni mattina ci svegliavamo con i programmi della radio. C'è un motivo, solo strumentale, che ho sempre in mente, che era la sigla di un programma delle prime ore del mattino (07:00 - 07:30; non ho mai saputo il titolo e non l'ho mai più sentito. Le prime note ricalcavano quelle di "se tu non fossi bella come sei".
Qualcuno mi sa dare indicazioni in merito?
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