martedì 6 luglio 2010
Domenica 6 luglio 1958
TELEVISIONE
10,15 LA TV DEGLI AGRICOLTORI
Rubrica dedicata ai problemi dell'agricoltura, a cura di Renato Vertunni
11,00 S. MESSA
11,30 - 12,00 SGUARDI SUL MONDO
Rassegna di vita cattolica
LIBRI PER UN MESE
pomeriggio sportivo
16,00 TORNA LO SCI NAUTICO
Inchiesta filmata sulla ripresa agonistica della spettacolare specialità acquatica
16,20 RIPRESA DIRETTA DI UN AVVENIMENTO AGONISTICO
17,30 NOTIZIE SPORTIVE
la TV dei ragazzi
17,40 LE AVVENTURE DI RIN TIN TIN
Rin Tin Tin offre i galloni
Telefilm - Regia di Robert G. Walker
Distr. : Screen Gems
Interpreti: Lee Aaker, James Brown, Mark Andrews, Zon Murray e Rin Tin Tin
pomeriggio alla TV
18,10 UN DOMANI PER I NOSTRI FIGLI
Programma di orientamento professionale
Realizzazione di Giuliano Tomei
18,30 TELEGIORNALE
Edizione del pomeriggio
In studio Edilio Tarantino
18,45 TELEMATCH
Programma di giochi presentato da Enzo Tortora e Silvio Noto
20,10 CINESELEZIONE
Settimanale di attualità e varietà realizzato in collaborazione tra:
La Settimana Incom - Film Giornale SEDI - Mondo Libero
A cura della INCOM
Presenta Nicoletta Orsomando
ribalta accesa
20,30 TELEGIORNALE
Edizione della sera
In studio Riccardo Paladini, Ugo Zatterin e Gianni Granzotto
20,50 CAROSELLO (Pasta Barilla - Palmolive - Cora - Saponerie Asborno)
21,00 Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello presentano
UN,DUE,TRE
Spettacolo musicale di Scarnicci e Tarabusi
Coreografie di Norman Thompson
Orchestra diretta da Giampiero Boneschi
Regia di Vito Molinari
22,15 QUARTA DIMENSIONE
Viaggi nel tempo e nello spazio
Trasmissione realizzata con la collaborazione della Rassegna Internazionale Elettronica, Nucleare e Teleradiocinematografica
Regia di Fernanda Turvani
22,45 LA DOMENICA SPORTIVA
Risultati, cronache filmate e commenti sui principali avvenimenti della giornata
e
TELEGIORNALE
Edizione della notte
In studio Riccardo Paladini
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Sin dall'inizio del suo regolare servizio di trasmissioni la TV italiana svolse opera di diffusione delle più significative produzioni internazionali (specialmente provenienti da paesi di lingua inglese) legate al già ricco mondo delle serie di telefilm, con un occhio particolare per i cicli del genere avventuroso pensati soprattutto per i più giovani. Beniamini dell'infanzia di mezzo mondo, in particolare animali - attori dalla proverbiale simpatia (soprattutto cavalli come Frida e, più tardi, Furia, e cani come la tenera Lassie, già nota al pubblico del grande schermo per una serie di avventure strappalacrime girate al fianco di una giovanissima Liz Taylor oppure di un'apprezzata cantante lirica statunitense, Jeannette MacDonald), invasero così i televisori del Bel Paese, regalando quindi anche ai bambini italiani indimenticabili merende in compagnia delle loro spettacolari gesta. Ad ogni modo, a godere delle maggiori simpatie era (e sicuramente fu a lungo) un pastore tedesco adottato (nella finzione, s'intende) dal settimo squadrone di cavalleggeri dell'esercito degli Stati Uniti di stanza a Fort Apache. Il suo nome ? Rin Tin Tin
Tutti ricordano con affetto il brillante e astuto cane (confidenzialmente ribattezzato Rinty), sempre affiancato dal bambino da lui salvato durante un cruento attacco indiano, Rusty, diventato subito mascotte del corpo d'armata con tanto di grado di caporale, per non parlare dei due deuteragonisti adulti, il Tenente Masters e il Maggiore O' Hara. Il successo di questa lunga serie di telefilm, partita negli States nel 1954 come tentativo di rilancio di un personaggio che era stato protagonista di un film negli anni Trenta e giunta in Italia nell'aprile del 1956 (e non nel settembre del '57, come riportano le varie enciclopedie televisive), era certamente frutto di una somma di elementi accattivanti: lo scenario western, con la tradizionale contrapposizione tra visi pallidi e pellirossa; il rapporto di estrema fedeltà tra bambino ed animale, già di per sè fonte di tenerezza negli spettatori; il ritmo tipico delle produzioni d'avventura; il cane - eroe - salvatore di qualsiasi situazione; la morale educativa di ogni singolo episodio. Una mistura, questa, che fu garanzia di un trionfo, e non a caso queste Avventure di Rin Tin Tin vennero costantemente messe in onda dalla RAI almeno fino al 1967, per poi essere ripescate dieci anni dopo, con eguale fortuna.
Ci siamo documentati in rete, specialmente consultando appositi siti specializzati nordamericani, e abbiamo scoperto che furono realizzati ben 164 episodi in tutto tra il 1954 ed il 1959. Inoltre abbiamo appurato che per l'occasione venne riciclata gran parte della scenografia che era servita anni prima per girare il celeberrimo film western di John Ford Il massacro di Fort Apache: un quarto di nobiltà, questo, che merita di essere ricordato.
Come in ogni film o telefilm western che si rispetti, non mancarono neppure nella serie di Rin Tin Tin saltuari momenti musicali dal naturale sapore country, come nel caso della leggenda di White Buffalo, raccontata dal Tenente Masters (James Brown, solo omonimo del cantante afro - americano R & B) al Caporale Rusty (che era Lee Aaker, allora poco più che undicenne):
Tra le TV straniere che trasmisero i vari telefilm dedicati a Rin Tin Tin, oltre alla nostra RAI - il cui cast iniziale di doppiatori vedeva il futuro regista televisivo Gian Carlo Nicotra, allora dodicenne, quale voce di Rusty - Aaker e nientemeno che Corrado Mantoni intento a prestare la voce a Masters - Brown: in seguito entrambi furono sostituiti da Claudio Sorrentino e Giorgio Favretto (è un'impresa ritrovare oggi le relative colonne, vista la discutibile mania di rimodernare i vari adattamenti in lingua italiana dei dialoghi di storici telefilm e cartoni animati) -, vanno menzionati gli organismi della Francia, della Germania, della Spagna e di molti paesi dell'America Latina.
Altra cosa poco elegante che in tempi relativamente recenti è stata escogitata per ragioni di cassetta è indubbiamente la cosiddetta colorizzazione elettronica di opere cinematografiche e televisive girate originariamente in bianco e nero. Purtroppo nemmeno le Avventure di Rin Tin Tin ne sono rimaste immuni, per giunta anche con un ingiustificato ammodernamento del commento musicale di sottofondo. In questa veste, però, ogni tanto le gesta del cane lupo vengono riproposte al giorno d'oggi dalle nostre reti televisive private, sia in chiaro che satellitari.
Chiudiamo il nostro intervento con Yo, Rinny !, la canzoncina - sigla che a volte si ascolta anche poco prima dei titoli di coda di qualche episodio, specie se coincidente con la conclusione di un dato ciclo di trasmissioni. Il testo, ovviamente elementare dato il target del pubblico di riferimento, recita, più o meno, così:
E' tanto coraggioso il Caporale Rusty
- sebbene sia solo un ragazzo -
Quanto fedele, proprio come il Soldato Rin Tin Tin:
Essi sono la gioia e l'orgoglio dell'Esercito.
Ehi, Rinty ! Ehi, Rinty,
Amico nella buona e nella cattiva sorte !
Fra tutte le storie del West
Ricorderemo meglio
Quella del Caporale Rusty e del Soldato Rin Tin Tin !
Termina qui il nostro omaggio a Rin Tin Tin. Prima di salutarvi, però, rivolgiamo un caloroso in bocca al lupo al nostro amico e collaboratore del Focolare Paolo Starvaggi, che in questi giorni dovrà sottoporsi ad un piccolo intervento di natura oculistica. Non appena egli avrà risolto questo problemino di vista (quindi tra qualche giorno), tornerà senz'altro a voi con un nuovo suo magistrale post celebrativo di uno spaccato della vecchia TV di qualità, tanto rimpianta dalle persone di buona volontà.
Buona notte a tutti e arrivederci presto ! ! !
CBNeas
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