sabato 5 giugno 2010
Sabato 5 giugno 1954
TELEVISIONE
17,30 SERVIZIO SPECIALE DEL TELEGIORNALE SUL XXXVII GIRO CICLISTICO D'ITALIA organizzato dalla Gazzetta dello Sport
17,40 VETRINE
Rassegna di vita femminile a cura di Elda Lanza
18,25 LIRICHE DI TUTTO IL MONDO
a cura di Enzo Fabiani
20,45 TELEGIORNALE e NOTIZIARIO SPORTIVO
comprendente un servizio speciale sul XXXVII Giro ciclistico d'Italia
21,05 SETTE GIORNI DI TV
Presentazione dei principali programmi televisivi della prossima settimana
21,30 IL BARBIERE DI SIVIGLIA
Melodramma buffo in tre atti di Cesare Sterbini
Musica di Gioachino Rossini
Edizione Ricordi
Con Rolando Panerai, Nicola Monti, Antonietta Pastori, Marcello Cortis, Franco Calabrese, Fernanda Cadoni
Orchestra e Coro di Milano della Radiotelevisione Italiana
Direttore Carlo Maria Giulini
Istruttore del Coro Roberto Benaglio
Regia di Franco Enriquez
24,00 REPLICA TELEGIORNALE comprendente un servizio speciale sul XXXVII Giro ciclistico d'Italia organizzato dalla Gazzetta dello Sport
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Ritorna, dopo altre due settimane di forzata pausa, il Focolare, e ritorna con una proposta ambiziosa quanto (speriamo) interessante: la prima opera lirica trasmessa dalla RAI - TV e realizzata appositamente nei propri studi.
Per quindici anni, dal 1954 al 1969, prima che prendessero il sopravvento le ricche coproduzioni filmate internazionali, le pietre miliari del melodramma europeo vennero realizzate in chiave televisiva in casa RAI, sfruttando al meglio gli spaziosi ambienti presenti nei centri di produzione di Milano e Torino, utilizzando le ottime orchestre sinfoniche già attive alla radio con una regolare stagione concertistica (sia in àmbito sinfonico che lirico, con i già ricordati - e leggendari - Concerti Martini & Rossi ), un personale tecnico di alto livello ed un cast di cantanti tra i migliori che il teatro d'opera potesse offrire in quel periodo, per non parlare di regie teatral - televisive ben riuscite. Insomma, un modo davvero coinvolgente di pensare un tipo di spettacolo sicuramente complesso come il melodramma espressamente per il video, destinato a fare scuola specialmente in Giappone. Ivi la NHK, emittente di Stato, non solo ritrasmise i programmi operistici italiani (ne avrete tra poco la prova vedendo gli inserti che abbiamo preparato per voi quest'oggi, tutti dotati di sottotitoli negli ideogrammi nipponici), ma fece altrettanto da par suo, con produzioni proprie (anch'esse con cantanti illustri) che oggi sono facilmente reperibili in DVD nei negozi specializzati.
Il primo appuntamento italiano in TV con la trasmissione di un melodramma completo ebbe luogo una gelida sera della fine dell'aprile 1954, allorquando, in diretta dal TV 3 di Corso Sempione in Milano, andò in onda Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, senza dubbio il capolavoro dell'opera buffa. Per l'occasione si mobilitarono un emergente regista come Franco Enriquez ed un sensibile Maestro Concertatore e direttore d'Orchestra del calibro di Carlo Maria Giulini, destinato ben presto ad una meritata fama mondiale, ma che allora era un indispensabile punto di riferimento del Teatro alla Scala. Non parliamo poi del cast dei cantanti scelti per l'occasione, partendo proprio da Figaro, impersonato da un altro mito della lirica, il versatile baritono Rolando Panerai. Il Conte d'Almaviva venne interpretato da un tenore leggero milanese, Nicola Monti, molto in auge al tempo, non foss'altro perchè divideva con Cesare Valletti, collega romano ben noto negli States in quanto attivo al Metropolitan di New York, le rinnovate sorti del registro più propenso all'agilità nell'emissione delle note più acute. Per Rosina si pensò ad un soprano che potesse godere del classico physique du role, quindi un'artista molto giovane e comunque brillante: fu chiamata una promettente ragazza milanese di 25 anni, Antonietta Pastori, che avrebbe lasciato una traccia maggiore se non avesse sofferto una spietata concorrenza di colleghe più o meno della stessa età, sicuramente meglio pubblicizzate, come Anna Moffo o Graziella Sciutti. Infine l'arcigno tutore Don Bartolo (qui l'austro - ceco Marcello Cortis) e l'ipocrita prete - maestro di musica Don Basilio (in questa versione televisiva il cantante siculo - toscano Franco Calabrese) ci riportano alla tradizione dei bassi attivi nel contesto buffo con delle specifiche mansioni: da una parte il comico, tendente al baritonale e comunque portato per una linea interpretativa la più possibile ironica (a volte rischiando di cadere facilmente nel caricaturale); dall'altra il cosiddetto basso cantante, una timbrica più comune (usata spesso anche nell'ancor più ricco repertorio serio) ma duttile e malleabile quanto basta.
Quell'allestimento televisivo di Almaviva, ossia L'inutil precauzione (titolo scelto in origine da Rossini per evitare ogni arbitrario paragone con il preesistente Barbiere di Siviglia di Giovanni Paisiello: nonostante ciò, la prima romana del febbraio 1816 andò male) fu molto apprezzato da pubblico e critica, al punto che piovvero negli uffici della TV richieste a non finire per una replica della trasmissione. Cosa che puntualmente avvenne la sera di sabato 5 giugno 1954, non senza sottolineare (e lo fece benissimo il Radiocorriere) una significativa nota tecnica, che riportiamo tale e quale:
Alla sua prima esecuzione televisiva, nell'aprile scorso, l'opera rossiniana fu registrata sul transcryber, un modernissimo apparecchio che apre insospettati orizzonti alla tecnica della televisione. Questa replica del Barbiere costituisce un avvenimento di eccezionale interesse, oltre che artistico per i risultati già acquisiti, anche tecnico: è la prima volta nel mondo che il transcryber viene adottato per un intero spettacolo lirico e della complessità del Barbiere.
La parte sonora - che ovviamente, nel caso di un'opera lirica, è la parte predominante - viene registrata, con il transcryber, su pellicola magnetica, la quale offre le migliori possibilità di riproduzione.
I telespettatori potranno dunque giudicare questo nuovo esperimento che costituisce un'altra tappa di fondamentale importanza tecnica nella crescente affermazione della Televisione Italiana.
Davvero un Barbiere di qualità ! ! !
Passiamo quindi alle immagini tratte da quella memorabile trasmissione, davvero ineccepibile sotto il profilo tecnico (si spiega il plauso mostrato anche dagli enti televisivi stranieri, come quello giapponese, appunto) e validissima sotto quello artistico. Naturalmente ne approfittiamo per raccontare brevemente la trama, a beneficio di quei pochi che non conoscessero ancora l'opera rossiniana ed il relativo soggetto teatrale da cui è tratta, una commedia francese settecentesca di Beaumarchais, autore che nel personaggio straniero di Figaro, factotum andaluso, tratteggiava la forza del Terzo Stato, pronto ad emergere nella società francese con l'imminente presa della Bastiglia.
L'azione prende le mosse prima dell'alba di un imprecisato giorno, in una piazza di Siviglia. Lì, scortato da un drappello di musici e dal servitore Fiorello, il conte d'Almaviva, grande di Spagna, tenta di conquistare una bellissima ragazza, Rosina, da lui casualmente incrociata durante una visita al Museo del Prado di Madrid, e lo fa con una serenata, Ecco ridente in cielo :
Non succede nulla: il nobile distribuisce i soldi ai suonatori pur di non averli più tra i piedi e cerca di elaborare un nuovo sistema per presentarsi a Rosina. Il momento è propizio, anche perchè arriva Figaro, con la chitarra appesa al collo: è un barbiere, ma fa davvero di tutto. In passato era stato servitore dello stesso conte, rivelandosi furbo e brillante come sempre. Ecco quindi la popolarissima Cavatina, Largo al factotum della città !:
Rosina escogita un trucco per non farsi scoprire dal suo tutore, il medico Don Bartolo, che si è messo in testa di sposarla per godere appieno della dote da lei portata: ella lancia un biglietto al conte d'Almaviva, invitandolo a presentarsi al suo cospetto in assenza del vecchio brontolone allontanatosi da casa per affari, e lo spaccia per un foglio contenente il testo dell'aria di una nuova opera che dovrebbe personalmente studiare assieme al suo maestro di musica, il religioso Don Basilio. E' l'occasione buona per una nuova serenata: per non dare nell'occhio, il conte si finge Lindoro, un giovane borghese. Rosina risponde a tempo da dietro le persiane, salvo interrompersi quando si accorge che qualcuno entra nella stanza. Il conte decide allora di presentarsi in quella casa e sa che non è facile. Tocca a Figaro dargli i giusti consigli, come si evince dall'elettrizzante duetto All'idea di quel metallo, che chiude il primo atto (o meglio, la prima parte del primo atto: per comodità dettate da esigenze sceniche e di tempo si tende a suddividere l'opera in tre atti, anzichè nei prescritti due):
Il sipario si alza ora proprio in casa di Don Bartolo, con un'emozionata e felice Rosina, la quale fa capire a tutti, con un'elettrizzante cavatina, che non solo è innamorata di Lindoro, ma anche che farà di tutto per averlo, costi quel che costi. Eccovi quindi Una voce poco fa:
Don Bartolo, però, vuole affrettarsi a sposare Rosina, pur di toglierla dalle grinfie del corteggiatore: si rivolge allora a Don Basilio, il quale gli rivela che è giunto a Siviglia il conte d'Almaviva, l'incognito amante della Rosina , e che ci vuole l'infallibile sistema della calunnia ai suoi danni per scacciarlo dalla città andalusa e per permettere a Don Bartolo di conseguire il suo scopo matrimoniale di convenienza. La calunnia è un venticello:
Il resto della vicenda ? Il conte mette in pratica il suggerimento di Figaro, presentandosi travestito da soldato ubriaco: egli riesce a litigare con Don Bartolo, creando un gran vespaio e rischiando pure l'arresto, ma almeno cerca di scambiare due parole con l'amata. Decide poi (inizio dell'ultimo atto) di mascherarsi da sacerdote - insegnante di musica, spacciandosi per allievo di Don Basilio (che, a suo dire, è ammalato). Il vero religioso però interviene e viene convinto con le buone (alias i soldi) a lasciare la casa di Bartolo. Quest'ultimo, subito dopo, mentre si fa radere da Figaro, scopre per puro caso che Don Alonso è una nuova invenzione di Lindoro - Almaviva, e protesta platealmente.
Don Basilio non conosce affatto Don Alonso, per cui Don Bartolo crede di avere una carta vincente in mano, non sapendo che Lindoro ed il conte di Almaviva sono la stessa persona. Decide allora di convincere Rosina del fatto che Figaro e Lindoro abbiano congiurato contro di lei per condurla tra le braccia del grande di Spagna. La pupilla, incredula e delusa, accetta di sposare Bartolo e, non appena scorge il presunto traditore, lo affronta con estrema durezza. Ma è solo un attimo: Lindoro non esiste; esiste il conte d'Almaviva, pronto a sposare Rosina, della quale è da sempre innamorato. La ragazza esplode dalla gioia. Tutto è pronto per l'unione nuziale, anche perchè Figaro ha predisposto all'uopo ogni cosa, inventandosi un matrimonio di un'ipotetica nipote con, per l'appunto, il conte ed invitando un notaio e un incredulo Don Basilio che, minacciato di morte dallo stesso Almaviva in caso di rifiuto dell'anello di rito, fa da testimone assieme al barbiere, tradendo così Don Bartolo. Questi non sa della svolta e vorrebbe far arrestare Lindoro - Almaviva: tuttavia è proprio il nobile a togliere le castagne dal fuoco, rivelando una volta di più la propria identità e invitando il vecchio medico a tenersi tranquillamente la dote di Rosina, la quale, essendo sposa del conte, non ha certamente più bisogno di ulteriori ricchezze. Tutto è bene quel che finisce bene.
Finisce anche questo nostro nuovo intervento all'interno del Focolare. Vi salutiamo caramente e vi auguriamo una serena domenica.
Buona serata ! ! !
CBNeas
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