mercoledì 20 gennaio 2010
Lunedì 20 gennaio 1958
TELEVISIONE
LA TV DEI RAGAZZI
17,00 ANNI VERDI
Settimanale per le ragazze
17,30 - 18,00 CONOSCERE
Enciclopedia cinematografica
RITORNO A CASA
18,30 TELEGIORNALE
Edizione del pomeriggio
18,45 LA DOMENICA SPORTIVA
Risultati, cronache filmate e commenti sui principali avvenimenti della domenica
19,00 IL PIACERE DELLA CASA
Rubrica di arredamento a cura di Paolo Tilche
19,20 PICCOLA CITTA'
Veikenheim (Germania)
Contributo ARD in collaborazione con l'UER - EBU
20,00 LA SETTIMANA IN ITALIA E ALL'ESTERO
20,15 TELESPORT
RIBALTA ACCESA
20,30 TELEGIORNALE
Edizione della sera
20,50 CAROSELLO (Olà - Senior Fabbri - Flavina Extra - Brylcreem)
21,00 L'AMORE SEGRETO DI MADELEINE
Film - Regia di David Lean
Distribuzione Rank Film
Con Ann Todd, Norman Walland, Ivan Desney
22.40 TELEGIORNALE
Edizione della notte
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Come si può notare dal palinsesto dell'ancora unico canale TV, nel giro di un'ora e mezza vanno in onda entrambe le rubriche riservate ai filmati calcistici, trasmissioni attese dai tifosi con indubbio interesse. Sembra strano vedere "La domenica sportiva" nel palinsesto del lunedì pomeriggio, ma questa scelta (attuata in qualche occasione nel corso di quel periodo) è dovuta ad esigenze di trasmissione della sera prima, dettate da una serie di collegamenti in diretta (non è ancora possibile registrare: bisognerà attendere ancora un anno e mezzo perchè in RAI si possa fare uso dell'Ampex), dalla durata indefinibile, che avrebbero senz'altro fatto slittare quasi a notte fonda la rassegna filmata dei goals di giornata, costringendo i più a vegliare davanti al teleschermo. Per cui ecco una "normale" trasmissione della "DS" (come ancora non si diceva per abbreviare) per nottambuli e poi la relativa replica, magari più completa, nel successivo tardo pomeriggio, fermo restando comunque il consueto appuntamento, certamente ancor più approfondito, del lunedì sera con "Telesport".
Il contenuto calcistico delle due rubriche nella data qui considerata è molto interessante: ci sono ben ventotto reti da mostrare, con in testa la caduta della Juve, già matematicamente Campione d'Inverno, in quell'ultima giornata del girone di andata (1-4 all'Olimpico contro la Roma, con doppietta di Lojodice ed una rete di Da Costa, giocatore sul quale ci soffermeremo tra poco), la rivelazione Padova che batte per tre reti a due la Fiorentina (una marcatura patavina è opera di Kurt Hamrin, il quale fra pochi anni si stabilirà in Toscana, diventando la bandiera viola per eccellenza degli anni Sessanta), lo spettacolare 4 a 3 con cui il Toro sconfigge in casa la Sampdoria, rimontando lo svantaggio di 1 a 2 provocato da Eddie "Tacchino Freddo" Firmani, futuro interista. A proposito di Inter, i nerazzurri vanno maluccio, tanto che perdono in casa (0 a 2) dal Bologna con doppietta di un altro straniero che indosserà successivamente la maglia avversaria, "el angel da la cara sucia" Humberto Maschio. Insomma, una bella reazione dopo le polemiche suscitate alcuni giorni prima, il 15 gennaio, dall'inesorabile esclusione della Nazionale azzurra dalla fase finale della Coppa Rimet in programma in Svezia nella successiva estate (prima ed a tutt'oggi unica volta dell'assenza del'Italia dalla rosa delle contendenti per il titolo mondiale). Tra il destino (una nebbia che bloccò in dicembre un arbitro ungherese, costringendo Italia ed Irlanda del Nord a disputare una finta amichevole finita a cazzotti e rinviando il match ufficiale a metà gennaio, appunto) e le scelte sbagliate del Lippi di allora, il Dottor Alfredo Foni, che vent'anni prima era stato tra gli iridati di Vittorio Pozzo in Francia, si giunse alla dèbacle, ricordata così da Gianni Brera nella sua Storia critica del calcio italiano:
La difesa del rude Padova viene puntualmente convocata ma lasciata in tribuna: il pudore del catenaccio è superiore a quello che Foni dovrebbe sentire al momento di schierare gli uruguagi Ghiggia e Schiaffino, l'argentino Montuori e il brasiliano Da Costa: quattro sudamericani, di cui due decisamente estranei al nostro sangue !
La nèmesi si attua subito nel più protervo ma giusto dei modi. La nostra squadra pencola maledettamente in avanti: gli irlandesi ne approfittano segnando due ottimi gol in contropiede, al 13' e al 28'. La figura è meschina al punto che il grande Schiaffino ne piange istericamente. Pivatelli manca un gol fatto ciabattando in terra e Da Costa rimedia l'1 a 2 fra le grasse risate di tutti quanti hanno seguito la mestissima eliminazione dell'Italia dai campionati mondiali 1958.
Così abbiamo ricordato anche la figura del più grande scrittore di cose sportive che l'Italia abbia mai avuto, Giuann Brera da San Zenone Po, Pavia. E' una di quelle figure che meriterebbero di essere studiate a scuola ed all'Università, nei programmi di Letteratura Italiana, proprio per la bellezza, la padronanza e l'originalità del linguaggio. Che ne dite ?
A tutti voi buona giornata ! ! !
CBNeas
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2 commenti:
Da notare tra gli inserzionisti di Carosello il detersivo Olà, all'epoca pubblicizzato da Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello, già beniamini del pubblico televisivo con il loro varietà estivo "Un due tre".
Il loro sketch pubblicitario si chiamava semplicemente "Il teatrino di Olà".
Quando parlo di "unica assenza" dell'Italia dalla fase finale di un mondiale di calcio, considero assodato il fatto che nel 1930 la nazionale azzurra neppure si fosse iscritta alla manifestazione iridata. Pertanto ho sottolineato la circostanza della sventurata partita di Belfast come l'unica volta in cui non entrammo nel novero delle finaliste a seguito di un'esclusione maturata in fase di qualificazioni.
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