mercoledì 27 gennaio 2010
Domenica 28 gennaio 1968
NAZIONALE
11,00 Dal Santuario della Madonna del Buon Consiglio in Genazzano (Roma)
SANTA MESSA
celebrata da S. E. Mons. Pietro Cenisio Van Lierde
Sacrista e Vicario di Sua Santità per la città del Vaticano
Ripresa televisiva di Don Carlo Baima
12,00 LA VOCAZIONE
Il giovane, oggi
a cura di Natale Soffientini
meridiana
12,30 SETTEVOCI
Giochi musicali di Paolini e Silvestri
Presenta Pippo Baudo
Complesso diretto da Luciano Fineschi
Regia di Maria Maddalena Yon
13,25 PREVISIONI DEL TEMPO
In studio Edmondo Bernacca
13,30 TELEGIORNALE
14,00 LA TV DGLI AGRICOLTORI
Rubrica dedicata ai problemi dell'agricoltura
a cura di Renato Vertunni
pomeriggio sportivo
14,45 - 17,00 RIPRESE DIRETTE DI AVVENIMENTI AGONISTICI
17,00 SEGNALE ORARIO
GIROTONDO (Bibite Appia- Alimenti Nipiol Buitoni- Chlorodont - Adica Pongo)
la TV dei ragazzi
IL CLUB DI TOPOLINO
di Walt Disney
Sommario:
- Pluto e la foca
Cartone animato
- Avventura in treno
Cartone animato
- Viaggio a Samoa
Giochi nell'acqua
- La spada di Zorro
Telefilm
Una penna d'aquila
pomeriggio alla TV
18,00 QUELLI DELLA DOMENICA
Testi di Marchesi, Terzoli e Vaime
con la collaborazione di Costanzo
con Ric e Gian,Lara Saint Paul e Paolo Villaggio
Scene di Gianni Villa
Costumi di Sebastiano Soldati
Coreografie di Flora Torrigiani
Orchestra diretta da Gorni Kramer
Regia di Romolo Siena
19,00 TELEGIORNALE
Edizione del pomeriggio
GONG (Vicks Inalante - Certosa Galbani)
19,10 Campionato italiano di calcio
CRONACA REGISTRATA DI UN TEMPO DI UNA PARTITA
ribalta accesa
19,55 TELEGIORNALE SPORT
TIC-TAC (Confetti Saila - Omogeneizzati Gerber - Elettrodomestici Indesit - Surgelati Invito - Tortellini Fioravanti - Kop Pavimenti)
SEGNALE ORARIO
CRONACHE DEI PARTITI
ARCOBALENO (Sibon Perugina - Aspro - Commissione Tutela Lino - Pasta Antonio Amato - Pneumatici Pirelli - Terme di Recoaro)
IL TEMPO IN ITALIA
20,30 TELEGIORNALE
Edizione della sera
CAROSELLO
(1) Brandy Vecchia Romagna - (2) Dixan per lavatrici - (3) Tè Ati - (4) Doria Crackers e Biscotti - (5) Vidal Profumi
I cortometraggi sono stati realizzati da: 1) Roberto Gavioli - 2) Studio K - 3) Cinetelevisione - 4) Roberto Gavioli - 5) Produzioni Cinetelevisive
21,00 LE MIE PRIGIONI
Testo di Domenico Campana, Dante Guardamagna e Lucio Mandarà
dall'opera di Silvio Pellico
con Raoul Grassilli nella parte di Silvio Pellico
e con Paolo Carlini, Tino Carraro, Carmen Scarpitta, Ferruccio De Ceresa, Arnoldo Foà.
Regia di Sandro Bolchi
DOREMI'(Grappa Libarna - Sottilette Kraft - Olà)
22,05 LA DOMENICA SPORTIVA
Risultati, cronache filmate e commenti sui principali avvenimenti della giornata
Presenta Enzo Tortora
22,55 PROSSIMAMENTE
Programmi per sette sere
a cura di Nicola Di Lisa
23,05 TELEGIORNALE
Edizione della notte
SECONDO
17,00 LA CONQUISTA DEL DESERTO
Testo e realizzazione di Giordano Repossi
17,40 - 20,00 I MANEGGI PER MARITARE UNA RAGAZZA
Tre atti di Nicolò Bacigalupo
Con Gilberto Govi, Claudio D'Amelio, Nelda Meroni, Rina Govi.
Ripresa televisiva di Vittorio Brignole
(dal Teatro Verdi di Sestri Ponente)
(Replica di una trasmissione del 1959)
21,00 SEGNALE ORARIO
TELEGIORNALE
Edizione del 2°
21,10 INTERMEZZO
(Rhodiatoce - Vasenol- Tè Star - Olà - Televisiori Atlantic - Galak Nestlè)
21,15 GIOCO PERICOLOSO
Telefilm con Patrick Mc Goohan e Denholm Elliott
Partita di caccia
Distr.: ITC (Londra)
DOREMI' (Innocenti - Hair spray VO 5)
22,05 PROSSIMAMENTE
Programmi per sette sere
a cura di Nicola di Lisa
22,15 SETTEVOCI
Giochi musicali di Paolini e Silvestri
(Replica del Programma Nazionale)
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Cari amici;
in soli dieci giorni di vita, il nostro blog ha già conquistato molte persone che non hanno trovato solo un "focolare", ma anche e soprattutto una vera "macchina del tempo", al riparo dagli strafalcioni e dalle amenità d'ogni sorta e dimensione dell'odierna radiotelevisione, aspetti puntualmente (e giustamente) stigmatizzati da più parti, compreso un seguitissimo blog musicale curato da un nostro carissimo amico.
A proposito di amici, prerogativa del nostro "Focolare" sarà quella di dare periodicamente spazio a qualificate persone dall'incommensurabile preparazione in fatto di TV, radio e spettacolo, che avranno il compito di curare personalmente un post.
Il primo dei nostri ospiti è il giovane commediografo milanese Paolo Starvaggi, vero cultore dello spettacolo di ieri, il quale ci parlerà del programma forse "clou" di quella domenica di 42 anni fa precisi, "Quelli della domenica" (sul Radiocorriere TV di quella settimana annunciato con il titolo provvisorio di "Una domenica con voi", anche per una ragione che lo stesso Paolo tra poco ci spiegherà), trasmissione a dir poco rivoluzionaria.
Noi, invece, ritorneremo domani con un nuovo palinsesto (e relativo nostro commento). La parola passa quindi a Paolo Starvaggi.
Buona lettura e buona giornata a tutti ! ! !
CBNeas
-------------------------------------------------------------------------------------Un varietà domenicale con i nuovi comici approdati dal cabaret. Detta così, l’idea può sembrare banalotta e stra-abusata. Ma nel 1968, anno molto agitato (anche e soprattutto in ambito extra-televisivo), il cabaret in Italia emetteva i primi vagiti e la Televisione (all’epoca con la T maiuscola) non riempiva ancora i suoi palinsesti con rassegne simil-Zelig. Se pensiamo poi che i comici prescelti per l’occasione, sebbene quasi sconosciuti al grande pubblico del piccolo schermo, diventeranno presto star di prima grandezza, capiamo di trovarci davanti ad una trasmissione memorabile.
Domenica 21 gennaio 1968, alle ore 18.00 sul Programma Nazionale, debutta Quelli della domenica.
Si doveva chiamare Gli amici della domenica, ma l’omonimo gruppo di scrittori (che animava il Premio Strega) protestò e il titolo fu cambiato.
Al timone Paolo Villaggio, che dopo anni e anni di presentatori affettati e cerimoniosi, scandalizza il pubblico con i suoi modi bruschi e violenti, al limite del cinismo. Per questo viene poco capito dai telespettatori, che gli rifilano un indice di gradimento bassissimo. Meglio gli va con i suoi personaggi: il professor Krantz (Chi viene voi adesso?), mago tedesco, autore di assurdi esperimenti, che si presentava in compagnia di un orribile cammello di peluche; soprattutto, l’impiegato Giandomenico Fracchia, vessatissimo dal suo capo, magistralmente interpretato da Gianni Agus. Emblematica la gag della poltrona - sacco, su cui il povero impiegatino non riusciva a sedersi senza cadere pietosamente in terra: un cliché esasperato delle frustrazioni impiegatizie, insomma, subito recepito dal pubblico, che ne decreterà il successo. Il personaggio di Fracchia meriterà, nel 1975, una sua serie in prima serata, per la regia nientemeno che di Antonello Falqui.
Primadonna dello spettacolo era Lara Saint-Paul, all’anagrafe Silvana Savorelli, cantante italiana nata ad Asmara, che per un certo periodo si è esibita col nome d’arte di Tanya. È pronta per una partecipazione sanremese con Mi va di cantare, eseguita in abbinamento al grande Louis Armstrong. Grazie alla presenza del cast della cantante di origini eritree, “Quelli della domenica” potrà vantare tra gli ospiti della puntata del giorno dopo la finale del festival proprio il grande Satchmo. La Saint-Paul recita negli sketch, anima i giochi e naturalmente canta (sua è la sigla di chiusura: Domenica pomeriggio).
Oltre a Villaggio e alla Saint-Paul, sono presenti ben due coppie di comici. Partiamo da Riccardo Miniggio e Gianfabio Bosco, ovvero Ric e Gian. Il primo torinese, ex ballerino di rivista e il secondo genovese, attore formatosi alla scuola del grande Gilberto Govi, proponevano scenette d’impianto classico, in cui Ric rivestiva il ruolo dell’amico simpatico e un po’ pistola, mentre Gian era il cosiddetto clown bianco, ovvero quello intelligente della coppia. Tormentone di Ric era Caròla, da pronunziarsi ovviamente con la lingua in mezzo ai denti e la faccia da pesce lesso. I due hanno anche il compito di introdurre l’angolo dei giochini col pubblico in sala con la canzoncina delle pastarelle.
L’altra coppia è milanesissima e viene dal Derby, il più noto cabaret dell’epoca, tempio di Jannacci e di Lauzi, di Toffolo e Andreasi, di Enrico Intra e di Franco Cerri. Si chiamano Aurelio Ponzoni (Cochi) e Renato Pozzetto (Renato). La loro comicità, così lunare e nordica, non viene capita subito né dai dirigenti romani della Rai (che osteggeranno la messa in onda de Il poeta e il contadino, forse la loro trasmissione più geniale), né dagli altri autori comici (verranno spesso punzecchiati da Amurri e Verde). Chi capisce fin troppo il loro sketch del Bravo sette più sono le associazioni degli insegnanti, che protestano perché il maestro interpretato da Renato è dipinto come un personaggio avido, approfittatore e aguzzino del ricco e ingenuo alunno Cochi. Peccato, perché il loro sketch, pieno di tormentoni (gli appelli e i problemi dettati dal maestro, i temi letti dall’allievo) e di invenzioni linguistiche (“Bambini assenti e presenti, attenti!” “Ma io so chi è… e lo curo”) era geniale. Ripiegarono allora sulle canzoncine strampalate. E fecero di nuovo centro: brani come La gallina”, Come porti i capelli bella bionda e A me mi piace il mare si ricordano e si canticchiano ancora oggi.
La regia è nelle mani sicure di Romolo Siena, fresco reduce dalle fatiche di Partitissima, lo spettacolo abbinato alla Lotteria Italia condotto da Alberto Lupo con Franchi e Ingrassia. I testi sono di Marcello Marchesi, Italo Terzoli ed Enrico Vaime (che qualche mese dopo si troveranno a firmare insieme una fortunata edizione di Canzonissima), con i quali collaborava un giovane Maurizio Costanzo, che era stato lo scopritore del talento di Villaggio.
La direzione musicale è del maestro Kramer, che ogni settimana ripropone, insieme alla sua orchestra e alla voce della Saint-Paul, i suoi maggiori successi (come Che mele, Crapa pelada, Un bacio a mezzanotte).
Il successo della trasmissione è tale che, anziché per otto puntate (lo standard per i varietà dell’epoca), “Quelli della domenica” prosegue per ben ventiquattro settimane, concludendosi trionfalmente il 30 giugno. La trasmissione va in onda prima della cronaca registrata di un tempo di una partita del campionato di serie A, tanto è vero che Villaggio chiude la trasmissione augurando Buona partita a tutti!
Negli anni successivi la formula sarà ripresa da trasmissioni similari: Che domenica amici ! (autunno ‘68), È domenica, ma senza impegno (primavera ‘69), La domenica è un’altra cosa (stagione ‘69 -'70).
Grazie a tutti per l'attenzione e arrivederci presto !
Paolo Starvaggi
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12 commenti:
E' per caso possibile sapere quale fu la partita di cui quella domenica, come di consueto, fu trasmesso un tempo?
Grazie
Paolo
Dal Santuario della Madonna del Buon Consiglio in Genazzano (Roma)
pensa che io avevo la casa davanti a quella chiesa!!!
Che tra l'altro è bellissima.
Grazie per l'ottimo post. Segnalo che in questi giorni sono in programmazione ampi estratti da "Quelli della Domenica" su Raisat Extra con il titolo de "La Domenica del Villaggio". Saluti.
Hermitage
Signori, Paolo Starvaggi! E' con gioia immensa che dalle pagine di questo splendido blog saluto Paolo, che da anni ononora Cesare e il sottoscritto di un'amicizia limpida come la sua memoria, fedele nei particolari e pronta ad ogni richiesta. Come ho già detto e dirò, sono nato nel 1961 e pertanto appartengo alla generazione del "dopo Carosello a letto" o come diceva mia mamma, caposquadra delle "Piccole Italiane" di mussoliniana memoria, "dopo Carosello, irt!". Leggere questo palinsesto di una domenica di gennaio del 1968 suscita pertanto in me sentimenti contrastanti e cercherò di descriverveli. Intanto, abitavo ancora a Genova e questo già crea in me la più struggente voluttà del ricordo. Ma proseguiamo...La giornata televisiva partita col giusto momento di raccoglimento della Santa Messa, assumendo una deliziosa atmosfera fresca e spensierata grazie a "Settevoci". Era domenica, finalmente domenica! Questo piacevole senso di leggerezza permaneva fino allo spettacolo del pomeriggio, in questo caso il leggendario "Quelli della domenica". Al termine, ecco materializzarsi le cupe nubi del tardo pomeriggio, che preludevano alla fine del giorno di festa, ai pensieri del lunedì mattina e soprattutto al triste momento di andare a letto in concomitanza dell'inizio dei programmi di prima serata. In questo caso, una prima serata d'élite: parliano nientemeno che de "Le mie prigioni" con Raoul Grassilli, indubbiamente troppo impegnativo per il sottoscritto che allora aveva sei anni, ma che oggi mi piacerebbe vedere ed apprezzare come giusto. Ricordo, tra i vari protagonisti, Gigliola Cinquetti nel delicato ruolo della Zanze, forse addirittura l'unica partecipazione di "Ola" ad uno sceneggiato in qualità di attrice. In sostanza, visitare questo blog è un piacere non scevro da una punta di sofferenza per i ricordi che mi suscita...Ma è una sofferenza romantica, una "voluttà del pianto" che si sposa perfettamente allo spirito del blog, capace di arrivare dritto al cuore con rara efficacia! Bravo, bravissimo Cesare e complimenti a Paolo per la sintetica ed esauriente descrizione dello spettacolo della domenica pomeriggio.
Io di quei varietà della domenica pomeriggio, che andarono avanti per un paio di anni ho un ottimo ricordo.
E ricordo bene la prima puntata di 'Quelli della domenica', quando tutti restammo sorpresi (non tanto piacevolmente, allora...) dalla maniera di Paolo Villaggio, il cui nome non riusciva a entrarmi in testa: durante la trasmissione dovetti riprendere più volte in mano il Radiocorriere per verificare.
Detto ciò, è vero che c'era una certa aria di novità 'alla Derby', una comicità quasi inedita per la TV, ma tutto era mitigato dalla tradizione rappresentata da Lara Saint Paul e dal familiare Kramer, così come da Ric e Gian che erano già noti.
Dopo Cochi e Renato, l'anno dopo fu la volta di altri due volti nuovi, che poi si rivelarono due pezzi da novanta, Pino Caruso e Enrico Montesano. Meno 'innovativi' di Cochi e Renato, così come Raffaele Pisu non era Paolo Villaggio.
Però di trattava di spettacoli fatti bene. Essendo pomeridiani, erano anche meno 'istituzionali' di quelli serali e aiutavano a superare la malinconia della domenica pomeriggio. Ricordiamo che nei vari cicli le 'donne della domenica' furono, dopo Lara Saint Paul, anche Carmen Villani e Ombretta Colli, che allora giocava ancora la carta sexy e delle tre risultò forse la meno spontanea.
Blog bellissimo...e fa piacere ritrovare tante facce amiche! ....anche se avevo solo 4 anni, mi ricordo questa trasmissione: e ricordo che Villaggio a un certo punto, interpretando il professor Krantz, finiva l'esibizione causandosi un buco nella pancia. Io, bambino, ero rimasto impressionato ed allora mia mamma mi aveva detto di star tranquillo, che era un trucco...allora le chiesi come funzionava questo trucco, volevo farlo anch'io....ma non mi seppe rispondere!! Sì, proprio una macchina del tempo... Saluti, Vito
Per Sergio: "Ola" Cinquetti si cimentò in un'altra occasione come attrice per la TV, anche se si trattava di un "originale televisivo" (antica e più corretta dizione di quella che oggi si chiama "fiction") dal titolo "Il bivio" (1972).
Per rispondere a Paolo, che chiedeva quale fosse la partita trasmessa dopo quella puntata di "Quelli della domenica", posso ipotizzare che si trattasse o di Fiorentina-Milan (0-2: reti di Pierino Prati e del golden boy Gianni Rivera) o di Napoli-Roma (2-0, con doppietta di José Altafini "detto Mazzola").
Quello che più mi fa piacere, nell'orgia nostalgica provocata dal sito del Vampiro Verdier e ora da questo di Cesare, è constatare di non essere l'unico a bearsi della sofferenza romantica citata dall'amico Sergio.
Quella domenica di gennaio è come se me la ricordassi. La trasmissione di Villaggio mitigava un filino il senso di tristezza sterminata che mi dava già la domenica (ero in prima elementare e la scuola, l'alzarsi presto, eccetera, mi pesavano). E certamente ero già tutto pervaso di attesa stupita e festante perché era in arrivo, il giovedì successivo, il festival di Sanremo (quello del '68, che oggi sappiamo viene considerato da tanti il migliore di sempre).
In più, grazie alla presenza di Gigliola Cinquetti (di cui ero grande fan con la Caselli) nel cast, avevo strappato un permesso speciale per seguire "Le mie prigioni" in deroga alla legge dell' "a letto dopo Carosello". Figuriamoci cosa avrò capito, però me lo ricordo bene.
Un breve intervento per ricordare Gian Fabio Bosco, scomparso proprio ieri sera.
L'incontrai qualche anno fa dopo un suo spettacolo ("Comunque sia sarà un successo", di Dino e Gustavo Verde, regia di Carlo Nistri) ed fu molto gentile e disponibile: parlammo soprattutto della sua esperienza ad Antenna 3 Lombardia e Teleradiocity, negli anni '70.
Ringraziamo vivamente il nostro Paolo Starvaggi, che ha voluto ricordare sentitamente la figura di "Gian", spalla nel vero senso della parola, ma soprattutto artista nato in teatro a fianco di un Gilberto Govi che, seppur a fine carriera, stava attraversando l'ennesimo momento d'oro grazie alla TV. Vale la pena ricordare che Gian Fabio Bosco (inizialmente si faceva chiamare "Fosco") sostituì all'ultimo momento Claudio D'Amelio nel ruolo di Cesare in occasione della celebre trasmissione televisiva in diretta de "I manezzi pe maia 'na figgia" di Bacigalupo, effettuata dalla RAI il Martedì Grasso del 1959 e moltissime altre vole riproposta.
Mi correggo: "moltissime altre volte riproposta".
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