TELEVISIONE
Per la sola zona di Torino, in occasione dell'XI Salone Internazionale della Tecnica
10,30 - 12,00 PROGRAMMA CINEMATOGRAFICO
La grande pioggia
Film con Tyrone Power e Myrna Loy
la TV dei ragazzi
17,00 - 18,00 ARIA APERTA
Programma in ripresa diretta da parchi, campeggi, palestre e piscine
Presenta Silvio Gigli
Regia di Walter Mastrangelo
ritorno a casa
18,30 TELEGIORNALE
Edizione del pomeriggio
GONG (Milkana - Gemey Dernière Touche)
18,45 CURIOSITA' SCIENTIFICHE
Il linguaggio delle api
19,15 QUATTRO PASSI TRA LE NOTE
Varietà musicale dagli studi di Torino
Orchestra diretta da Enzo Ceragioli
19,40 GUIDA PER GLI EMIGRANTI
condotta in studio da Bianca Maria Piccinino e Pippo Baudo
20,00 LA TV PER GLI AGRICOLTORI
Rubrica dedicata ai problemi dell'agricoltura e dell'orticoltura a cura di Renato Vertunni
ribalta accesa
20,29 TIC - TAC (Panforte Sapori - Chlorodont)
SEGNALE ORARIO
TELEGIORNALE
Edizione della sera
Direttore Enzo Biagi
ARCOBALENO (Confezioni Lubiam - Burro Milione - Manetti e Roberts - Gran Senior Fabbri)
PREVISIONI DEL TEMPO - SPORT
21,00 CAROSELLO
(1) Coricidin - (2) Casa Vinicola Ferrari - (3) Omsa - (4) Espresso Bonomelli - (5) Mira Lanza
I cortometraggi sono stati realizzati da: 1) Incom - 2) Arces Film - 3) Unionfilm - 4) A. Negri - 5) Organizzazione Pagot
21,15 CAMPANILE SERA
Presenta Mike Bongiorno
con Enza Sampò ed Enzo Tortora
Realizzazione di Gianni Serra, Cesare Emilio Gaslini e Piero Turchetti
22,30 ARTI E SCIENZE
Cronache di attualità
Redattori Carlo Mazzarella ed Emilio Ravel
Trasmissione a cura di Silvano Giannelli
22,50 LE MERAVIGLIE DEL MARE
L'organizzazione della vita
Distr. : Fremantle
23,25 TELEGIORNALE
Edizione della notte
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Ottobre 1961: c'è grande attesa per l'apertura del Secondo Canale televisivo, prevista esattamente per il 4 del mese successivo. Dal 1° agosto sono in corso regolari programmi sperimentali e tutte le principali case produttrici di apparecchi video si sono attrezzate per tempo, pure con adeguate campagne pubblicitarie e, in qualche caso, con agevolazioni nei pagamenti, compresa la possibilità di far valutare 100000 lire (che allora sono soldi) il vecchio televisore, anche non più funzionante.
Questi nuovi prodigi sono esposti negli appositi stands degli eventi fieristici, anche a livello internazionale, organizzati con dovizia di mezzi nelle principali città italiane. Ed è a tale scopo che, da un po' di tempo in qua, la RAI ha ideato un Programma cinematografico mattutino circoscritto alle zone vicine alla sede della manifestazione in corso durante un dato arco di tempo (prevalentemente una decina di giorni). Non essendo così frequenti le trasmissioni dei film sul video (non più di un paio a settimana), questi appuntamenti favoriscono l'assenteismo di massa, almeno tra gli studenti, i quali preferiscono marinare le lezioni e godersi una pellicola, anche col favore di un certo effetto sorpresa creato dal Radiocorriere TV, che annuncia laconicamente la messa in onda del Programma cinematografico... ma è un segreto di Pulcinella per chi, invece, preferisce informarsi sui palinsesti leggendo Sorrisi e canzoni TV: il popolarissimo settimanale di Campi, almeno fino al 1971, avrà l'abitudine di scendere nei particolari citando anche il titolo del lungometraggio prescelto per ogni singola mattinata... e la cosa accade anche il 5 ottobre 1961, ultimo giorno del ciclo film trasmessi in parte del Piemonte e in Valle d'Aosta in coincidenza con il Salone della Tecnica di Torino. Viene ripescato un film drammatico del 1939, uno dei primi successi di Tyrone Power, allora poco più che un ragazzo (25 anni), prodotto da Darryl Francis Zanuck per la 20th Century Fox, di proprietà di quest'ultimo: La grande pioggia (in originale inglese The rains came, cioè Vennero le piogge, dal romanzo di Louis Bromfield), noto anche per un successivo rifacimento a colori, Le piogge di Ranchipur, con Lana Turner e Richard Burton. Accanto al futuro padre di Romina c'è, nel ruolo della protagonista, Myrna Loy.Altri interpreti deuteragonisti: Brenda Joyce e George Brent, quest'ultimo anche premiato nel 1940 con un Oscar.
A Ranchipur, in India, un inglese di nome Tom Ransome (George Brent), dopo aver rifiutato le avances di Fern Simon, figlia di un missionario statunitense (Brenda Joyce), ritrova a una festa Edwina Esketh (Myrna Loy), sua ex-amante, la quale, a propria volta, è innamorata (ma finora non è corrisposta) del Dottor Rama Safti (Tyrone Power). Dopo una violenta inondazione seguita ad alcune scosse telluriche non meno devastanti, Edwina si dedica al soccorso dei senza tetto e dei dispersi, venendo apprezzata dal prode medico indiano: il sentimento per quest'ultimo diventa più puro, ma è in agguato una pestilenza che uccide la povera ragazza, non prima di aver agevolato le nozze dell'ex- fidanzato inglese con la giovane Fern.
Questa è la storia, riassunta in poche righe, de La grande pioggia: non ci rimane che rivedere integralmente il film, in versione originale:
Dopo esserci deliziati, al pari del telepubblico subalpino di mezzo secolo e un anno fa, con questo ormai vecchio ma sempre valido film, facciamo il punto di ciò che succede in video dal momento in cui l'antenna che sale tra le nuvole è visibile, poco prima del tramonto, in tutta Italia.
Il pubblico più giovane ha la fortuna di incrociare un personaggio squisitamente radiofonico, il senese Silvio Gigli, in una rara esperienza televisiva: il programma da lui condotto, Aria aperta, non è esattamente l'antenato della praticamente omonima trasmissione estiva che andrà in onda nella prima metà degli anni Settanta. Certo è che il gioco la fa da padrone, ma è la cornice che è più spartana e semplice, trattandosi di collegamenti in diretta da parchi, campeggi, palestre, piscine ed altri simili ambienti ginnico - ricreativi sparsi lungo lo Stivale (e non località più o meno suggestive, provviste di storie e tradizioni atte a fare da pretesto per apposite gare a squadre, come accadrà dal 1970 al '76 per effetto delle intuizioni della Dottoressa Sambati - vedere al riguardo anche un recentissimo nostro post, http://ilfocolare-radiotv.blogspot.it/2012/09/sabato-12-settembre-1970.html - ).
Ancora mezz'oretta di monoscopio e poi via con cinque ore filate di programmi: dopo l'edizione pomeridiana del TG, facciamo la conoscenza, attraverso un documentario prodotto dalla ORF di Vienna (l'ente radiotelevisivo di Stato dell'Austria), di un personaggio che opera in campo entomologico, il Professor Karl Von Frisch, il quale da tempo studia il linguaggio delle api, giungendo anche a risultati talmente interessanti, che gli varranno, nel 1973, il Premio Nobel per la medicina e la fisiologia assieme ad altri due colleghi, Nikolaas Tinbergen e il grandissimo Konrad Lorenz. Anche negli studi di Linguistica generale ormai da tempo si fa cenno alle teorie di Von Frisch e alla danza dell'addome compiuta dalle api, sicuro segno di messaggi da interpretare.
Eccovi un filmato che risale, più o meno, ai primi anni Sessanta e che mostra Von Frisch all'opera: il commento è in spagnolo e non siamo sicuri che sia la versione iberica del documentario austriaco di cui sopra. Ad ogni modo, chi si contenta, gode:
Proseguono gli appuntamenti dedicati alla canzone di metà settimana: a giovedì alterni, vanno in onda da Torino gli ormai iper-collaudati Quattro passi tra le note e da Milano le Canzoni in vacanza presentate da Nuto Navarrini. Quel 5 ottobre tocca all'appuntamento piemontese: venticinque minuti di sana musica leggera dal vivo, con l'orchestra diretta da un raffinato arrangiatore e compositore, il toscano Enzo Ceragioli (in quel periodo anche collaboratore di Umberto Bindi) e un assortito cast di voci. Quel pomeriggio si esibiscono davanti alle telecamere, accanto a cantanti emergenti come Aura D'Angelo, l'italo-sudafricana Dana Valery e il futuro produttore discografico Roberto Davini, un'artista già affermata come Wilma De Angelis e soprattutto l'inossidabile reuccio Claudio Villa, il quale non ha saputo resistere alla tentazione di interpretare alla sua maniera il successo internazionale del momento, la struggente canzone latino-americana La novia del cileno naturalizzato argentino Antonio Prieto, incisa nella nostra lingua da Tony Dallara, autore pure del testo italiano, e - in contemporanea con lo stesso Villa - da Domenico Modugno.
Non potendo per ora disporre del filmato del cantante romano diretto da Ceragioli, ripieghiamo sulla clip costruita con il sottofondo del disco, arrangiato da Elvio Monti:
Un angolino fisso di Quattro passi tra le note è riservato alla canzone popolare regionale (quella che presto assumerà il termine anglosassone di folk e poi, molto più avanti, quello più dotto di musica etnica). Antonio Basurto, pur essendo pugliese di nascita e napoletano di adozione, da un po' di tempo sta sperimentando il repertorio di Abruzzo e Molise, allora (ma ancora per poco) costituenti un'unica regione, per cui egli stesso si produce in un pot-pourri che poi sfocia nella divertente storia di un asinello di nome Zi' Nicola:
Il resto della programmazione procede tra consigli di vario genere destinati a chi deve abbandonare l'Italia per godere di migliori prospettive di lavoro (e forniti da una curiosa coppia: Bianca Maria Piccinino e Pippo Baudo), attualità per gli agricoltori, il consueto Campanile sera del giovedì (con, per la cronaca, il successo di Acerra ai danni di Fabriano, città campione in carica, affermazione vista dai più come una sorta di piccola rivalsa sociale, non foss'altro che per la precaria vita generale degli abitanti sottolineata da Enzo Tortora in sede di presentazione), arti e scienze e documentari inglesi sulle meraviglie sottomarine. Non possiamo però salutarvi senza avervi prima proposto almeno un paio di inserti pubblicitari tra quelli diffusi in quell'ormai lontana sera di 51 anni fa. Per esempio, in Arcobaleno compare Riccardo Paladini, da due anni passato alla libera professione dopo aver ottenuto la notorietà come annunciatore del Telegiornale, figura ideale per reclamizzare gli abiti della Lubiam, sinonimo di eleganza, magari scandendo il testo pubblicitario al ritmo di una musica sincopata (in pratica, è il primo rap italiano, vanto che lo speaker nasconderà accortamente a tempo debito - e a vita - dopo molti anni, quando il fenomeno sarà più frequente e visibile):
Nella scaletta di Carosello figura invece un gustoso sketch dovuto alla penna di uno tra gli umoristi più prolifici e raffinati dello spettacolo italiano, Vittorio Metz. La serie, prodotta e diretta da Angelo Negri, racconta di volta in volta, con la giusta dose di comicità, dei problemi che una certa signora Dolores, dall'inequivocabile accento pugliese (l'attrice Anna Maria Bottini), deve risolvere con il marito (Gianni Agus) a seguito dei guai puntualmente creati dal loro rampollo di nome Sandrino (che non si vede mai nei caroselli in questione): quando le preoccupazioni raggiungono il culmine, basta una tazza di camomilla Bonomelli e il tutto si potrà poi sistemare con la dovuta calma.
Termina così la nostra carrellata sui programmi TV del 5 ottobre 1961... ma stanno bollendo in pentola, come sempre, altri post, anche più lunghi e più ricchi, imperniati sulla radio e sulla TV di quegli anni d'oro. Aspettateci, dunque ! Se alimentiamo con piacere da quasi tre anni questo Focolare, noncuranti del susseguirsi delle stagioni, è anche grazie al vostro interesse, che ci auguriamo possa pure indirizzarvi verso il...
di Cesare
Borrometi
Con il passare degli anni
crescono sempre più la nostalgia e l’interesse per la vecchia TV di qualità:
appositi canali digitali, siti Internet dedicati, pubblicazioni periodiche,
tanto nelle edicole quanto nei negozi specializzati; DVD contenenti, tutte o in
parte, storiche trasmissioni di ieri, libri a carattere storico-rievocativo
godono di un pubblico scelto, appassionato e spesso anche esigente. Eppure
c’era una lacuna da colmare: un almanacco, un lunario che raccogliesse, giorno
per giorno, una vasta gamma di programmi di quel periodo d’oro, dal varietà
allo sceneggiato, dalla pubblicità all’informazione, dalla TV dei ragazzi al
teatro, allo sport, alla cultura e via dicendo. In tutto 366 titoli, uno per
ogni giorno dell’anno, scelti in base alla relativa data di trasmissione (o di
inizio serie per i programmi a puntate) o ad eventi particolari atti a
determinarne il successo, e corredati da schede tecniche, presentazioni e
commenti. Questa lacuna viene oggi colmata da Cesare Borrometi, ideatore di una
formula che senz’altro cambierà il modo di gestire la storiografia
sull’argomento: fermo intendimento dell’autore è di produrre nel tempo
ulteriori libri del genere, fornendo all’appassionato, allo studioso e al
curioso un panorama il più possibile preciso dei giorni, dei mesi e degli anni
che hanno visto sbocciare trasmissioni e personaggi di fama del “piccolo
schermo” da riscoprire e rivalutare.
MEF - Firenze Libri
Pagine: 330
Prezzo: Euro 29,00
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Un caro saluto e arrivederci presto ! ! !
CBNeas
1 commento:
Ottimo e abbondante come il solito, Cesare... Divertente il filmato Lubiam (davvero un rap ante litteram e una curiosità: Enzo Ceragioli è colui che accompagnerà anni dopo Mina?
Ciao,
Annunziato.
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