NAZIONALE
trasmissioni scolastiche
La RAI - Radiotelevisione Italiana, in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione, presenta
10,30 CORSO DI INGLESE PER LA SCUOLA MEDIA
11,30 SCUOLA MEDIA
(Repliche dei programmi di venerdì pomeriggio)
12,00 SCUOLA MEDIA SUPERIORE
(Replica dei programmi di lunedì pomeriggio)
meridiana
12,30 SAPERE
Aggiornamenti culturali
coordinati da Enrico Gastaldi
Introduzione alla psicologia
a cura di Luigi Meschieri
Regia di Gianni Amico
13,00 OGGI LE COMICHE
- Le teste matte: La fame di Snub
Con Snub Pollard
Distribuzione: Frank Viner
- Un cavallo per un quadro
Interpreti: Stan Laurel, Oliver Hardy
Regia di Leo McCarey
Produzione: Hal Roach
13,25 IL TEMPO IN ITALIA
BREAK 1 (Nescafè Nestlè - Pepsodent - Pizza Catarì - Vernel)
13,30 TELEGIORNALE
14,00 - 14,20 CRONACHE ITALIANE
Arti e Lettere
trasmissioni scolastiche
La RAI-Radiotelevisione Italiana, in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione, presenta
15,00 CORSO DI INGLESE PER LA SCUOLA MEDIA
(Replica dei programmi di venerdì pomeriggio)
16,00 SCUOLA ELEMENTARE
Impariamo ad imparare
a cura di Renzo Titone
Esperimento per la scuola elementare
Guida didattica all'insiemistica
a cura di Licia Cattaneo, Ferdinando Montuschi, Giovacchino Petracchi
con la consulenza didattica di Liliana Gilli Ragusa e Matteo Pischedda
Regia di Massimo Pupillo
16,30 SCUOLA MEDIA SUPERIORE
Orientamenti
Che fare dopo la scuola
a cura di Fiorella Lozzi Indrio
Consulenza di Vinicio Baldelli, Giuseppe De Rita, Giorgio Tecce
Testi di Giorgio Tecce
Regia di Peter Del Monte
La ricerca al servizio dell'uomo e dell'industria
per i più piccini
17,00 IL GIOCO DELLE COSE
a cura di Teresa Buongiorno
con la collaborazione di Marcello Argilli
Presentano Marco Danè e Simona Gusberti
Scene e pupazzi di Bonizza
Regia di Salvatore Baldazzi
17,30 SEGNALE ORARIO
TELEGIORNALE
Edizione del pomeriggio
ed
ESTRAZIONI DEL LOTTO
GIROTONDO (Dofo Crem - Giocattoli Didax - General Biscuit Company - Eldorado - Rexona)
la TV dei ragazzi
17,45 CHISSA' CHI LO SA
Gioco per i Ragazzi delle Scuole Medie
Presenta Febo Conti
Regia di Maria Maddalena Yon
18,45 MAGILLA GORILLA
in
- Collaudatore d'auto
- La coppia di super eroi
Prodotto da William Hanna e Joseph Barbera
ritorno a casa
GONG (Togo Pavesi - Maionese Calvè - Samo stoviglie)
19,00 SAPERE
Aggiornamenti culturali
coordinati da Enrico Gastaldi
Monografie
a cura di Nanni De Stefani
I cantastorie
Regia di Giulio Morelli
GONG (Gala S.p.A. - Manetti & Roberts - Ravvivatore Baby Bianco)
19,30 TEMPO DELLO SPIRITO
ribalta accesa
19,45 TELEGIORNALE SPORT
TIC - TAC (Sistem - Moplen - Biscotto Diet-Erba - Alimentari VèGè - Elettrodomestici Ariston - Martini - Linea Cosmetica Deborah)
SEGNALE ORARIO
CRONACHE DEL LAVORO E DELL'ECONOMIA
a cura di Corrado Granella
ARCOBALENO 1 (Amaro Medicinale Giuliani - Finish - Creme Pond's)
CHE TEMPO FA
In studio Edmondo Bernacca
ARCOBALENO 2 (Bastoncini di pesce Findus - Cera Fluida Solex - Gulf - Aperitivo Cynar - Vidal Profumi)
20,30 TELEGIORNALE
Edizione della sera
Direttore Willy De Luca
CAROSELLO
(1) Pneumatici Cinturato Pirelli - (2) Scottex - (3) Analcoolico Crodino - (4) Pentole a pressione Lagostina - (5) Galbani
I cortometraggi sono stati realizzati da: 1) DN Sound - 2) Dede Boden - 3) Gamma Film - 4) Frame - 5) O.C.P.
21,00 La RAI - Radiotelevisione Italiana presenta:
LE AVVENTURE DI PINOCCHIO
dal racconto di Collodi
Libero adattamento e sceneggiatura di Suso Cecchi D'Amico, Luigi Comencini
Con Ugo D'Alessio, Nino Manfredi, Andrea Balestri, Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Lionel Stander
Ambientazione e costumi di Piero Gherardi
Direttore della fotografia Armando Nannuzzi
Musiche di Fiorenzo Carpi
Montaggio di Nino Baragli
Produttore esecutivo Attilio Monge
Regia di Luigi Comencini
(Una coproduzione RAI - ORTF - BAVARIA FILM - SAMPAOLO-FILM - CINEPAT)
DOREMI' (Johnson & Johnson - Amaro 18 - Casacolor - Formaggino Mio Locatelli)
22,15 Servizi Speciale del Telegiornale
SESTANTE
a cura di Ezio Zèfferi
BREAK 2 (Candy Elettrodomestici - Birra Peroni Nastro Azzurro)
23,00 TELEGIORNALE
Edizione della notte
CHE TEMPO FA
In studio Edmondo Bernacca
SPORT
SECONDO CANALE
Per Milano e zone collegate, in occasione della 50a Fiera Campionaria Internazionale
10,00 - 11,30 PROGRAMMA CINEMATOGRAFICO
17,30 - 19,30 ROMA: NUOTO
Trofeo 5 Nazioni
Telecronista Giorgio Martino
TRASMISSIONI IN LINGUA TEDESCA
PER LA ZONA DI BOLZANO
SENDER BOZEN
SENDUNG IN DEUTSCHER SPRACHE
19,30 DIE UNBESTECHLICHEN
Kriminalserie mit Robert Stack
Rauschgift ist kein Spielzeug
Regie: Stuart Rosenberg
Verleih: Desilu
20,15 KULTURBERICHT
20,30 GEDANKEN ZUM SONTAG
Es spricht: Kaplan W. Rotter
20,40 - 21,00 TAGESSCHAU
21,00 SEGNALE ORARIO
TELEGIORNALE DEL SECONDO PROGRAMMA
INTERMEZZO (Trattamento Panten - "Merito" - Caffè Suerte - Sorini - Nuovo All per lavatrici - Olio Sasso)
21,15 IERI E OGGI
Varietà a richiesta
a cura di Leone Mancini e Lino Procacci
Presenta Arnoldo Foà
Regia di Lino Procacci
DOREMI' (Magnesia Bisurata Aromatic - Schiuma da barba Williams - Ceramica Marazzi - Aperitivo Aperol - Brooklyn Perfetti)
22,15 I NUOVI MEDICI
Contaminazione
Telefilm
Regia di Danie Petrie
Interpreti: E.G. Marshall, David Hartman, John Saxon
Distribuzione: M.C.A.
TSI - SVIZZERA
13,30 UN'ORA PER VOI
Settimanale per gli italiani che lavorano in Svizzera
14,45 SAMEDI JEUNESSE
Programma in lingua francese dedicato alla gioventù realizzato dalla TV romanda
15,35 LAVORI IN CORSO
Panorama internazionale di cultura
Il tempo libero, la macchina, il gioco
A cura di Grytzko Mascioni
16,55 GUTEN TAG
Corso di lingua tedesca
Rauchen ist ungesund !
A cura del Goethe Institut
17,20 IL BUONGUSTAIO
La cucina nel mondo
La cucina cinese
17,35 POP HOT
Musica per i giovani
17,50 I CORSARI
Telefilm
Monsieur De Marsan
(A COLORI)
18,20 MARSHALL MCLUHAN
Documentario
(A COLORI)
19,05 TELEGIORNALE 1a edizione
- TV-SPOT
19,15 IL MONDO IN CUI VIVIAMO
Civiltà ritrovate
Re e divinità di Angkor
(A COLORI)
19,40 ESTRAZIONI DEL LOTTO
19,45 IL VANGELO DI DOMANI
Conversazione religiosa di Don Sandro Vitalini
- TV - SPOT
19,55 UNA RISATA IN TESTA
Disegni animati
(A COLORI)
- TV - SPOT
20,20 TELEGIORNALE Edizione principale
- TV - SPOT
20,40 PISTOLE ROVENTI
Film - Regia di Earl Bellamy
Interpreti: Audie Murphy, Joan Staley, Warren Stevens, David Macklin
(A COLORI)
22,05 SABATO SPORT
Cronaca differita parziale di un incontro di calcio di divisione nazionale e Notizie
22,55 TELEGIORNALE 3a edizione
KOPER - CAPODISTRIA
16,30 TELESPORT
PALLACANESTRO: Coppa jugoslava
Semifinali
19,45 WEEK-END IN TECHNICOLOR
Spettacolo musicale con i Dik Dik
(A COLORI)
20,10 ZIG ZAG
(A COLORI)
20,15 NOTIZIARIO
20,30 LA PAROLA ALLA DIFESA
Telefilm
La scelta
21,20 PICCOLO CONCERTO
Autori classici alla ribalta
(A COLORI)
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Con il post di oggi andiamo indietro di quattro decadi esatte, anche per celebrare una delle produzioni RAI tra le più note e discusse, amate e odiate in egual misura, alla quale dedicheremo, ovviamente, il fulcro del nostro discorso, non prima di aver dato uno sguardo agli altri programmi di rilievo diffusi non solo dalla televisione italiana di Stato, ma anche dalle emittenti italofone elvetiche e istriane.
Il 15 aprile 1972 è un sabato e il tempo è sicuramente migliore di quanto non lo sia quarant'anni dopo: niente ciclone Lucy, con pioggia e freddo (passi un colpo di coda invernale a metà aprile), bensì una più stagionale variabilità dalle Alpi al Lilibeo. Insomma, stare davanti al video non è peccato. Inoltre, all'ora di pranzo della vigilia del dì di festa, ci sono, come sempre, le comiche.
Tempo fa, un nostro corrispondente dal Lazio appassionato della tivù del bel tempo che fu, Emanuele Borghetti, ha dedicato a Oggi le comiche un'analisi cronistorica, suddivisa in base alle stagioni susseguitesi dal 1968 al 1978, regolarmente pubblicata dal nuovo blog da lui curato, Memorie televisive (http://memorietelevisive.wordpress.com). Consultando sia i nostri periodici specializzati del tempo, sia tali dettagliate informazioni, possiamo confermare che quel giorno è compresa in scaletta una delle ultime comiche mute di Stan Laurel e Oliver Hardy, Un cavallo per un quadro (Wrong again, 1929). Abbiamo trovato in rete alcune scene da questo cortometraggio, commentate da una voce fuori campo americana che ne approfitta per fornire interessanti dettagli storici sia sulla celeberrima coppia di attori slapstick, sia sulla comica in sè, citando ovviamente il leggendario produttore Hal Roach, morto centenario nel novembre 1992:
Nel pomeriggio, mentre Chissà chi lo sa ? (che, dopo la puntata del 24 giugno, per decisione dei vertici RAI, andrà in pensione, suscitando un certo disappunto nel conduttore Febo Conti) comincia a dare fuoco alle ultime polveri, c'è spazio pure per un ennesimo, buffo personaggio nato negli studios di William Hanna e Joseph Barbera, Magilla Gorilla, malcapitato antieroe destinato sempre ad essere messo in vendita, (e c'è chi ha ravvisato motivazioni sociali negative in queste situazioni, a partire dalla segregazione razziale ai danni degli afroamericani) come specifica la canzoncina della sigla originale americana (sostituita da noi, chissà perchè, da un motivetto suonato con il banjo):
Nel breve palinsesto in tedesco della RAI altoatesina, Sender Bozen, figura un episodio di una delle tante serie televisive statunitensi, presto o tardi trasformatesi in film di successo: The Untouchables, ideata nel 1959 e assurta agli onori della celluloide una trentina d'anni dopo per merito di Brian De Palma. Nei panni di Eliot Ness, agente federale nemico numero uno di Cosa Nostra ai tempi del proibizionismo, figura Robert Stack, mentre sono tanti i registi che si alternano dietro la macchina da presa, come un giovane Stuart Rosenberg che firma l'episodio in onda quella sera in versione teutonica. Rivediamo la sigla della serie, in edizione originale:
Tra le proposte serali della giovanissima emittente di Capodistria, ecco uno special a colori dedicato ai Dik-Dik, il complesso beat-pop milanese che, sulla breccia da circa sei anni, continua a sfornare una serie ininterrotta di meritati successi discografici, anche con lo zampino di Lucio Battisti e Mogol. Mentre l'amico e collega Maurizio Vandelli ha preparato per loro una nuova canzone per il Disco per l'Estate, Viaggio di un poeta, che entrerà regolarmente in classifica, Pietruccio, Lallo e soci si godono ancora l'affermazione di Vendo casa, il drammatico tema battistiano uscito l'anno prima e ripreso pure dalla Formula 3:
Specializzati in cover di successi nordamericani (Sognando la California), britannici (Senza luce) e francesi (L'isola di Wight), i Dik-Dik tentano un'operazione inversa, consistente nel cantare in lingua inglese i più fortunati motivi scritti da/apposta per loro per avere una più vasta risonanza internazionale. Così esce fuori The first day of Spring, traduzione albionica de Il primo giorno di primavera del 1969:
Ecco la proposta serale della TSI, preceduta dai cartoni animati raccolti nel contenitore sabatino che ancora non s'intitola Scacciapensieri, bensì Una risata in testa: un western piuttosto recente (è del 1966) dal titolo Pistole roventi, interpretato da Audie Murphy e con la partecipazione, tra i comprimari, di David Mackline. Eccone un paio di brevi estratti:
Prima del clou della serata, in onda sul Nazionale RAI, è inevitabilmente in onda Carosello, che riserva al foltissimo pubblico una sorpresa davvero speciale: la grande Brigitte Bardot testimonial del Crodino, in una serie di spot prodotti da Gino e Roberto Gavioli della Gamma Film di Milano.
Dopo questo lungo preambolo, concentriamoci sulla trasmissione più attesa della giornata, quella versione cinetelevisiva de Le avventure di Pinocchio che Luigi Comencini, con il fondamentale apporto di Suso Cecchi D'Amico per una sceneggiatura accolta, come vedremo fra breve, da contrasti e polemiche tra i telespettatori di ogni età e livello socioculturale, ha girato avvalendosi di un cast assai azzeccato e che, a quattro anni dall'Odissea omerica realizzata da Franco Rossi, risulta essere il secondo vero kolossal di produzione RAI, con compartecipazione franco-tedesca.
Ridotto in cinque puntate in onda per scelta al sabato sera anzichè nella collocazione tradizionale domenicale riservata al romanzo sceneggiato (è giusto che anche il pubblico dei bambini abbia modo di fruire totalmente dell'edizione televisiva del libro più importante e famoso dedicato a loro), il racconto collodiano (che, com'è noto, uscì a puntate nel 1881 e venne riunito in volume due anni dopo) assume in questa lettura una visione abbastanza diversa dall'originale, a partire dall'idea di far diventare Pinocchio bambino quasi subito (salvo poi ritrasformarlo temporaneamente in burattino in coincidenza con monellerie più o meno gravi) anzichè alla fine del romanzo, quale ricompensa per le buone azioni condotte in conclusione. Questo elemento è sufficiente a scatenare discussioni tra puristi e modernisti, ma Luigi Comencini, intervistato dal Corriere della Sera nell'edizione di Pasqua, quindi a sei giorni dalla messa in onda del primo episodio, precisa che "in un racconto per immagini è difficile rendere umano e credibile un burattino, per quanto sia perfetta la sua meccanica" (cit. in ALDO GRASSO, Storia della televisione italiana, Garzanti, 1992, pag. 280- 281)
A quarant'anni esatti dalla prima messa in onda, celebriamo in questa sede quel fortunato, leggendario sceneggiato televisivo, replicato molte altre volte in tutti questi decenni e pronto a suscitare le medesime sensazioni: poesia, folklore toscano (elemento che Walt Disney, nel lungometraggio animato del 1940, aveva provveduto a sopprimere perchè sin troppo straniero ed oscuro per un pubblico così concreto e diretto come quello nordamericano), commozione e soprattutto malinconia, una malinconia spesso e volentieri scaturita da situazioni in cui si coglie il lato più sensibile del Pinocchio-bambino (che è anche quello del bambino che era/è in noi tutti) e aizzata quasi dal celeberrimo commento musicale di Fiorenzo Carpi:
Assistiamo quindi alla visione integrale del secondo episodio, andato appunto in onda il 15 aprile 1972, che intervalleremo con citazioni collodiane, illustri pareri e curiosità:
''vi dirò dunque, ragazzi,
che mentre il povero Geppetto era condotto senza sua colpa in prigione,
quel monello di Pinocchio, rimasto libero dalle grinfie del carabiniere,
se la dava a gambe già attraverso ai campi, per far più presto a
tornarsene a casa; e nella gran furia del correre saltava greppi
altissimi, siepi di pruni e fossi pieni d'acqua, tale e quale come
avrebbe potuto fare un capretto o un leprottino inseguito dai
cacciatori.
Giunto dinanzi a casa, trovò l'uscio di strada socchiuso. Lo spinse, entrò dentro, e appena ebbe messo tanto di paletto, si gettò a sedere per terra, lasciando andare un gran sospirone di contentezza.
Ma quella contentezza durò poco, perché sentì nella stanza qualcuno che fece:
"Crì-crì-crì!"
"Chi è che mi chiama?" disse Pinocchio tutto impaurito.
"Sono io!" Pinocchio si voltò e vide un grosso Grillo che saliva lentamente su su per il muro..."
Giunto dinanzi a casa, trovò l'uscio di strada socchiuso. Lo spinse, entrò dentro, e appena ebbe messo tanto di paletto, si gettò a sedere per terra, lasciando andare un gran sospirone di contentezza.
Ma quella contentezza durò poco, perché sentì nella stanza qualcuno che fece:
"Crì-crì-crì!"
"Chi è che mi chiama?" disse Pinocchio tutto impaurito.
"Sono io!" Pinocchio si voltò e vide un grosso Grillo che saliva lentamente su su per il muro..."
"La solitudine di Geppetto, il bisogno di un burattino come figlio, è di stampo zavattiniano (...) Il Pinocchio ribelle, che vuole scoprire il mondo e le sue cose, che si ribella agli autoritarismi, sembre il prolungamento dell'enfant sauvage che era stato portato sullo schermo, qualche anno prima, da un altro regista di bambini, François Truffaut. (...) Comencini faceva volare il mosaico e i pezzi del racconto, una volta ricaduti a terra, si ricomponevano in una nuova armonia ".
(WALTER VELTRONI, I programmi che hanno cambiato l'Italia, Feltrinelli, 1992, pag. 188-189)
"Il
burattino, appena che si fu levata la fame, cominciò subito a bofonchiare e a piangere, perché voleva un paio di piedi nuovi.
Ma Geppetto, per punirlo della monelleria fatta, lo lasciò piangere e disperarsi per una mezza giornata: poi gli disse:
"E perché dovrei rifarti i piedi? Forse per vederti scappar di nuovo da casa tua?"
"Vi prometto, disse il burattino singhiozzando, che da oggi in poi sarò buono..."
"Tutti i ragazzi, replicò Geppetto, quando vogliono ottenere qualcosa, dicono così."
"Vi prometto che anderò a scuola, studierò e mi farò onore..."
"Tutti i ragazzi, quando vogliono ottenere qualcosa, ripetono la medesima storia."
"Ma io non sono come gli altri ragazzi! Io sono più buono di tutti e dico sempre la verità. Vi prometto, babbo, che imparerò un'arte e che sarò la consolazione e il bastone della vostra vecchiaia."
Geppetto che, sebbene facesse il viso di tiranno, aveva gli occhi pieni di pianto e il cuore grosso dalla passione di vedere il suo povero Pinocchio in quello stato compassionevole, non rispose altre parole: ma, presi in mano gli arnesi del mestiere e due pezzetti di legno stagionato, si pose a lavorare di grandissimo impegno.
E in meno d'un'ora, i piedi erano bell'e fatti; due piedini svelti, asciutti e nervosi, come se fossero modellati da un artista di genio".
"Quando Pinocchio entrò nel teatrino delle marionette, accadde un fatto che destò mezza rivoluzione.
Bisogna sapere che il sipario era tirato su e la commedia era già incominciata".
Il cast è noto e arcinoto: il bambino rispondente ai requisiti esposti più sopra da Comencini è lo schietto pisano Andrea Balestri (oggi 49enne che, pur guadagnandosi da vivere come operatore ecologico, da tempo riappare, sia pur saltuariamente, come attore in cinema e teatro). Con lui agiscono Nino Manfredi (superbo Geppetto e bravissimo, seppur ciociaro, nel dare al personaggio una perfetta cadenza toscana), Franchi e Ingrassia (il Gatto e la Volpe), Ugo D'Alessio (un Maestro Ciliegia molto più presente che nel libro di Collodi: la voce è di Riccardo Billi, senese, essendo il napoletano D'Alessio non a proprio agio con la gorgia) e, presenza straniera fortissimamente voluta dal regista per un'ideale caratterizzazione del burattinaio Mangiafoco, lo statunitense Lionel Stander. Questi, pur di rendere assai plausibile il proprio ruolo, si esercita perfino durante i voli transoceanici da e per l'Italia nel dare la giusta mimica a un orco intento ad addentare una coscia di montone (facendo preoccupare le hostess, che temono chissà quale malore, ma una giusta spiegazione dell'attore chiarisce l'equivoco).
"Il burattinaio Mangiafoco che (questo era il suo nome) pareva un uomo spaventoso, non dico di no, specie con quella sua barbaccia nera che, a uso grembiale, gli copriva tutto il petto e tutte le gambe; ma nel fondo poi non era un cattiv'uomo. Prova ne sia che quando vide portarsi davanti quel povero Pinocchio, che si dibatteva per ogni verso, urlando "Non voglio morire, non voglio morire!", principiò subito a commuoversi e a impietosirsi e, dopo aver resistito un bel pezzo, alla fine non ne poté più, e lasciò andare un sonorissimo starnuto.
A quello starnuto, Arlecchino, che fin allora era stato afflitto e ripiegato come un salcio piangente, si fece tutto allegro in viso, e chinatosi verso Pinocchio, gli bisbigliò sottovoce:
"Buone nuove, fratello. Il burattinaio ha starnutito, e questo è segno che s'è mosso a compassione per te, e oramai sei salvo."
Perché bisogna sapere che, mentre tutti gli uomini, quando si sentono impietositi per qualcuno, o piangono o per lo meno fanno finta di rasciugarsi gli occhi, Mangiafoco, invece, ogni volta che s'inteneriva davvero, aveva il vizio di starnutire. Era un modo come un altro, per dare a conoscere agli altri la sensibilità del suo cuore".
Ma Geppetto, per punirlo della monelleria fatta, lo lasciò piangere e disperarsi per una mezza giornata: poi gli disse:
"E perché dovrei rifarti i piedi? Forse per vederti scappar di nuovo da casa tua?"
"Vi prometto, disse il burattino singhiozzando, che da oggi in poi sarò buono..."
"Tutti i ragazzi, replicò Geppetto, quando vogliono ottenere qualcosa, dicono così."
"Vi prometto che anderò a scuola, studierò e mi farò onore..."
"Tutti i ragazzi, quando vogliono ottenere qualcosa, ripetono la medesima storia."
"Ma io non sono come gli altri ragazzi! Io sono più buono di tutti e dico sempre la verità. Vi prometto, babbo, che imparerò un'arte e che sarò la consolazione e il bastone della vostra vecchiaia."
Geppetto che, sebbene facesse il viso di tiranno, aveva gli occhi pieni di pianto e il cuore grosso dalla passione di vedere il suo povero Pinocchio in quello stato compassionevole, non rispose altre parole: ma, presi in mano gli arnesi del mestiere e due pezzetti di legno stagionato, si pose a lavorare di grandissimo impegno.
E in meno d'un'ora, i piedi erano bell'e fatti; due piedini svelti, asciutti e nervosi, come se fossero modellati da un artista di genio".
"... trovare un bambino che avesse la " taglia" di Pinocchio. Dice Comencini: "Doveva essere questo mio bambino ciarliero e impertinente, agile e instancabile, magro e sempre affamato, rapido nell'addormentarsi, svelto nel risveglio, con una istintiva diffidenza verso ciò che gli viene insegnato e molta voglia di apprendere a proprie spese, pronto a commuoversi, e pronto a dimenticare la commozione".
(in GRAZIELLA PERON, Primavera con Pinocchio, TV Sorrisi e Canzoni n. 15/ 1972, pag. 53).
Bisogna sapere che il sipario era tirato su e la commedia era già incominciata".
Il cast è noto e arcinoto: il bambino rispondente ai requisiti esposti più sopra da Comencini è lo schietto pisano Andrea Balestri (oggi 49enne che, pur guadagnandosi da vivere come operatore ecologico, da tempo riappare, sia pur saltuariamente, come attore in cinema e teatro). Con lui agiscono Nino Manfredi (superbo Geppetto e bravissimo, seppur ciociaro, nel dare al personaggio una perfetta cadenza toscana), Franchi e Ingrassia (il Gatto e la Volpe), Ugo D'Alessio (un Maestro Ciliegia molto più presente che nel libro di Collodi: la voce è di Riccardo Billi, senese, essendo il napoletano D'Alessio non a proprio agio con la gorgia) e, presenza straniera fortissimamente voluta dal regista per un'ideale caratterizzazione del burattinaio Mangiafoco, lo statunitense Lionel Stander. Questi, pur di rendere assai plausibile il proprio ruolo, si esercita perfino durante i voli transoceanici da e per l'Italia nel dare la giusta mimica a un orco intento ad addentare una coscia di montone (facendo preoccupare le hostess, che temono chissà quale malore, ma una giusta spiegazione dell'attore chiarisce l'equivoco).
"Il burattinaio Mangiafoco che (questo era il suo nome) pareva un uomo spaventoso, non dico di no, specie con quella sua barbaccia nera che, a uso grembiale, gli copriva tutto il petto e tutte le gambe; ma nel fondo poi non era un cattiv'uomo. Prova ne sia che quando vide portarsi davanti quel povero Pinocchio, che si dibatteva per ogni verso, urlando "Non voglio morire, non voglio morire!", principiò subito a commuoversi e a impietosirsi e, dopo aver resistito un bel pezzo, alla fine non ne poté più, e lasciò andare un sonorissimo starnuto.
A quello starnuto, Arlecchino, che fin allora era stato afflitto e ripiegato come un salcio piangente, si fece tutto allegro in viso, e chinatosi verso Pinocchio, gli bisbigliò sottovoce:
"Buone nuove, fratello. Il burattinaio ha starnutito, e questo è segno che s'è mosso a compassione per te, e oramai sei salvo."
Perché bisogna sapere che, mentre tutti gli uomini, quando si sentono impietositi per qualcuno, o piangono o per lo meno fanno finta di rasciugarsi gli occhi, Mangiafoco, invece, ogni volta che s'inteneriva davvero, aveva il vizio di starnutire. Era un modo come un altro, per dare a conoscere agli altri la sensibilità del suo cuore".
Non dimentichiamo gli attori assenti in questa puntata, ma versatili interpreti delle successive: lo scugnizzo napoletano Domenico Santoro, convincente Lucignolo, Vittorio De Sica nel cameo del giudice che condanna Pinocchio alla prigione per essere stato derubato, Zoe Incrocci nella terribile lumaca, cameriera della Fata, Riccardo Billi che, dopo aver doppiato il collega Ugo D'Alessio, come detto più sopra, appare nei panni del cinico Omino di Burro. Su tutti, comunque, spicca Gina Lollobrigida nel personaggio della Bella Bambina dai Capelli Turchini, che però ci sembra molto pragmatica e severa e poco fiabesca, a dispetto del delicatissimo leit-motiv composto per l'occasione dal Maestro Carpi:
A proposito di temi musicali, ecco la struggente musica dedicata a Geppetto, sia nella versione originale strumentale che in quella vocale, ben cantata dallo stesso Manfredi con il titolo Storia di Pinocchio: seguirà a coronamento finale di questa nostra celebrazione del quarantennale del TV -Movie di Comencini, una performance canora dello stesso Balestri, Andrea Pinocchio, che riprende un'ultima volta il tema caro a tutti quanti.
Concludiamo questa carrellata sui programmi televisivi di 40 anni fa precisi con uno sguardo alle proposte di seconda serata: il Nazionale RAI prosegue nella messa in onda di Sestante, rubrica di attualità a cura dell'ex - telecronista calcistico Ezio Zèfferi, passato poi alla redazione cronaca del Telegiornale unico di quel periodo:
Sul Secondo, invece, prosegue una serie di telefilm nordamericani che è in pratica una costola di un ciclo più corposo, Bold Ones, che raccoglie diversi capitoli atti a seguire storie e situazioni differenti, ben illustrate dal relativo trailer originale, risalente al 1969 e mandato in onda dalla NBC:
Il segmento di Bold Ones che viene trasmesso in quel periodo per la prima volta in versione italiana è The new Doctors, tradotto letteralmente ne I nuovi medici, che anticipa, per soggetti, sceneggiature e immagini, ciò che si vedrà in modo molto più ampio circa venticinque anni dopo con E.R., sfrondandolo però dei lati sentimentali, evidentemente poco pertinenti al ritmo serrato dei singoli episodi. Il successo de I nuovi medici è comunque tiepido: passeranno anni, con l'avvento delle televisioni private, prima che si possa parlare di una più decisa affermazione nostrana dell'intera serie Bold Ones, la cui breve sigla è anche l'ultimo contributo filmato del presente post:
Termina così la nostra cavalcata, con la speranza di aver risvegliato in molti di voi ricordi ed emozioni in quantità e nel contempo di aver fatto scoprire ai giovani altri tasselli di quell'infinito, meraviglioso puzzle da ricostruire che è il mondo radiotelevisivo di una volta, così attento alla qualità e alla varietà delle proposte quotidiane.
Vi salutiamo caramente e vi diamo appuntamento a un nuovo omaggio ai bei tempi che furono, sempre con dovizia di particolari e di documentazioni, visive o fotografiche.
A prestissimo ! ! !
CBNeas
1 commento:
Grazie per questo bel blog, una fucina di ricordi.
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