domenica 9 ottobre 2011

Lunedì 9 ottobre 1967



NAZIONALE

17,30 SEGNALE ORARIO
TELEGIORNALE
Edizione del pomeriggio
GIROTONDO (Dolcificio Lombardo Perfetti - Bambole Furga - Biscotti Bovolone - Lebole)

la TV dei ragazzi

17,45 FLASH
Impariamo a fotografare
a cura di Alberto Casati e Pat Ferrer
con la collaborazione di Lidia Costanzo
Regia di Elisa Quattrocolo
18,15 LE AVVENTURE DI TOM SAWYER
di Mark Twain
Adattamento di C.E. Webber
La fuga sull'isola
Int. : Fred Smith, Mike Strotheide, Betty Hardy, Lindsay Scott-Patton
Prodotto da Dorothea Brooking - BBC TV

ritorno a casa

GONG (Elettrodomestici Algor - Penne L.U.S.)
18,45 LE AVVENTURE DI LAURA STORM
di Leo Chiosso e Camillo Mastrocinque
con Lauretta Masiero
Il tredicesimo coltello
Prima parte
Con Aldo Giuffrè, Stefano Sibaldi, Cristiano Minello, Oreste Lionello
e con Elena Sedlak, Carlo Giuffrè, Cesare Polacco, Nello Riviè, Franco Volpi, Brunella Bovo, Nuto Navarrini, Isabella Biagini
Maestro d'armi Enzo Musumeci Greco
Delegato alla produzione Andrea Camilleri
Scene di Maurizio Mammì
Regia di Camillo Mastrocinque
(Replica)

ribalta accesa

19,45 TELEGIORNALE SPORT
TIC - TAC (Amaro 18 - Sveglie Veglia - Camicie Cit - Crema da tavola Royal Piletti - Corsi di lingue Globe Master - Olio Samor)
SEGNALE ORARIO
CRONACHE ITALIANE
OGGI AL PARLAMENTO
ARCOBALENO (Sidol - Aranciata Idrolitina - Esso Riscaldamento - Naonis - Alimentari Buitoni - Lanificio di Somma)
PREVISIONI DEL TEMPO
In studio Nicoletta Orsomando
20,30 TELEGIORNALE
Edizione della sera
Direttore Fabiano Fabiani
CAROSELLO
(1) Fratelli Fabbri Editori - (2) Voxson Televisori - (3) Camay - (4) Baci Perugina - (5) Helene Curtis
I cortometraggi sono stati realizzati da: 1) Roberto Gavioli - 2) Massimo Saraceni - 3) Recta Film - 4) Studio K - 5) Recta Film

21,00 E' PRIMAVERA
Film - Regia di Renato Castellani
Prod.: Universalcine
Int.: Elena Varzi, Mario Angelotti, Irene Genna
Presentazione di Gian Luigi Rondi
22,50 ANDIAMO AL CINEMA
a cura dell'ANICAGIS
23,00 TELEGIORNALE
Edizione della notte

SECONDO

TRASMISSIONI IN LINGUA TEDESCA
PER LA ZONA DI BOLZANO

SENDER BOZEN

VERSUCHSSENDUNG IN DEUTSCHER SPRACHE

20,00 TAGES- UND SPORTSCHAU
20,15 DER FENSTERGUCKER
Burgenland
Bildbericht
Regie: Leopold Hainisch
Prod.: OSTERREICHISCHER RUNDFUNK
20,45 - 21,00 LUKULL SCHLENDERT DURCH EUROPA
Eine gastronomische Reise
Raklette und Fendant
Prod.: BAVARIA

21,00 SEGNALE ORARIO
TELEGIORNALE
Edizione del 2°
21,10 INTERMEZZO (Kambusa Bonomelli - Aiax lanciere bianco - Linetti Profumi - Omogeneizzati al Plasmon - Cera Glanzer - Caffettiera elettrica Girmi)
21,15 SPRINT
Settimanale sportivo
a cura di Maurizio Barendson
22,00 Dalla Sala Grande del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano
LE NOVE SINFONIE DI BEETHOVEN
dirette da Lovro Von Matacic
Sinfonia n.9 in re op. 125 per soli, coro e orchestra: a) Allegro ma non troppo, un poco maestoso, b) Molto vivace, c) Adagio, d) Presto (<< Ode alla Gioia di Schiller >>)
Solisti, Orchestra Sinfonica e Coro di Milano della Radiotelevisione Italiana
Maestro del Coro Giulio Bertola
Presentazione di Mario Labroca
Regia di Carla Ragionieri

TSI - SVIZZERA

18,30 MINIMONDO
Trattenimento per i più piccoli condotto da Evy Bernasconi
19,15 TELEGIORNALE 1a edizione
19,20 Problemi del lavoro
OPERAZIONE CASTAGNO
Servizio di Francesco Canova
19,45 TV - SPOT
19,50 OBIETTIVO SPORT
Riflessi filmati, commenti e interviste
20,15 TV - SPOT
20,20 TELEGIORNALE Edizione principale
20,35 TV - SPOT
20,40 PICCOLO TEATRO
Casa Martin
Telefilm con Jacques Morel, Jacqueline Jehanneuf, Françoise Fleury e Gerard Darrieu
Regia di Guy Lefranc
21,05 VITA D'OGGI
Dibattito a cura del prof. Antonio Miotto
21,55 RECITAL DI HUGUES AUFRAY
Regia di Sergio Genni
22,40 TELEGIORNALE 3a edizione
-------------------------------------------------------------------------------------

Da un po' di tempo a questa parte, anche per controllare l'esattezza delle informazioni comunicate anzitempo dall'Ufficio Stampa della RAI alle guide radiotelevisive settimanali facenti parte del nostro archivio (senza cui il nostro blog non avrebbe praticamente una base concreta sulla quale poggiare), ci divertiamo a consultare le vecchie annate di quotidiani come La Stampa e L'Unità disponibili in rete, ovviamente in riferimento alla singola giornata da noi trattata di volta in volta, per trarre analogie con quei giorni nostri da cui cerchiamo di rifuggire il più possibile rivivendo idealmente l'irripetibile passato, sicuramente migliore di questo plumbeo presente. Così, rileggendo per sommi capi le notizie di cronaca bianca pubblicate da Stampa Sera il 9 ottobre del '67 (un lunedì: bisogna sapere che a quei tempi l'edizione serale del quotidiano torinese usciva in tutta Italia il primo giorno della settimana, facendo le veci della testata principale), abbiamo trovato una notizia che, pur senza l'odierno clamore, ci è sembrato di leggere da più parti proprio nelle scorse settimane: il colpo di coda dell'estate, con le ultime belle giornate registratesi un po' ovunque, su e giù per lo Stivale.
Mentre scriviamo sono passati alcuni giorni dal 9 di ottobre di 44 anni dopo e l'atmosfera si è di nuovo adeguata alla normalità del periodo (anzi, ci pare che già ci sia nell'aria un'avvisaglia dell'inverno che verrà): comunque sia, questo richiamo di carattere meteorologico serve quasi a chiarire che non è poi così raro un principio del terzultimo mese dell'anno atto a consumare gli ultimi spiccioli di caldo e di sole... insomma, come è accaduto nel 2011, così accadde pure nel 1967.

E sul 1967 ci soffermiamo, tenendo conto della programmazione TV, per l'appunto, di quel 9 ottobre. Il palinsesto si sta gradualmente normalizzando: tra l'altro si continua insistentemente a parlare di una fascia meridiana di circa un'ora e mezza (dalle 12,30 alle 14,00, con l'elemento più importante rappresentato da un TG sicuramente diverso dagli altri in quanto meno ufficiale) la cui partenza, prevista proprio per quell'autunno, viene definitivamente rinviata al nuovo anno. Il pomeriggio dedicato al pubblico più giovane è diviso tra un originale quanto istruttivo corso basilare di fotografia prodotto dalla sede RAI di Torino e una riduzione per il piccolo schermo delle Avventure di Tom Sawyer mandata in onda con successo dalla BBC alcuni anni prima e adesso adattata e doppiata appositamente per la nostra televisione. Infine, in attesa che riprendano le rubriche di servizio messe in onda intorno alle 19,00 (si prevedono alcuni cambiamenti di testata e di struttura), seguite da una nuova serie dell'enciclopedico progetto Sapere che tanto interesse ha suscitato nei primi mesi dell'anno, vengono riproposti alcuni sceneggiati andati in onda in precedenza, con grande successo: è il momento de Le avventure di Laura Storm, brillante originale televisivo dal sapore giallo - rosa, imperniato sulle vivaci inchieste di una super - eroina, una donna pratica di arti marziali che nella vita di tutti i giorni scrive di cronaca nera e indaga personalmente sui vari crimini di cui deve occuparsi per lavoro. A interpretare la protagonista è la bravissima, indimenticabile Lauretta Masiero, mentre la regia si deve a un artigiano del grande schermo, per l'occasione convertitosi ai 21 pollici, Camillo Mastrocinque (anche autore dei testi in collaborazione con il torinese Leo Chiosso, che di noir s'intende, non foss'altro che per la lunga collaborazione come paroliere di Fred Buscaglione), il tutto con la produzione esecutiva di Andrea Camilleri (sì, proprio lui !).
Quando, nel marzo del 2010, Orlando (che salutiamo affettuosamente: speriamo quanto prima di affidargli nuovamente le sue azzeccate e documentate analisi cinematografiche) rese omaggio a Lauretta Masiero in occasione della sua scomparsa, vi mostrammo le immagini della sigla di testa de Le avventure di Laura Storm, accompagnate da un frizzante motivo per grande orchestra. Siamo in grado di farvi ascoltare quel brano per intero, esattamente nella versione scelta a commento musicale di quella breve introduzione: si tratta di I'm looking over a four leaf clover, nell'esecuzione dell'orchestra diretta dal musicista e arrangiatore statunitense Sid Ramin, che già ispirò a Don Lurio un balletto in occasione di un varietà di Antonello Falqui (ci sembra Teatro 10 del 1964).

zSHARE - 1963 - sid ramin - I_m looking over a four leaf clover.mp3

Ed ora eccoci al consueto appuntamento con i consigli per gli acquisti vintage della giornata:





Tra gli estratti cartacei che documentano alcuni comunicati passati quella sera nei vari Tic - Tac, Arcobaleno e - più tardi - Intermezzo inseriamo un contributo video che sicuramente vi sarà gradito, anche a testimonianza della recente nascita di un must della storia telepubblicitaria italiana: il celeberrimo, orecchiabile jingle dei Baci Perugina, scritto e composto dal musicista toscano (seppur milanese di nascita) Franco Godi e destinato a legarsi al prodotto ben oltre la fine di Carosello (lo ricordiamo ancora regolarmente in onda, ovviamente debitamente riarrangiato al passo con i tempi, negli anni Ottanta). Questa prima serie, nota per una serie di effetti speciali allora del tutto rivoluzionari (tanto che, successivamente, verrà chiamato l'espertissimo Mario Bava), è tra i fiori all'occhiello della casa di produzione fiorentina Studio K, i cui cervelli sono Francesco Misseri, l'esperto copy Pico Tamburini (che però non contribuisce personalmente alla realizzazione di questo fortunato carosello) e, per l'appunto, il compositore Godi. La fatina protagonista è una bionda olandese, Katia Christine:



Quella sera in Intermezzo...







Lunedì sera con il consueto film (da mesi tornato in onda sul Nazionale, dopo tre o quattro anni di emigrazione sul Secondo), che per quel 9 ottobre è E' primavera di Renato Castellani, il cui tema di fondo è di natura sociale, trattandosi delle prime ondate migratorie di italiani del Sud verso il più ricco Nord negli anni della Ricostruzione. Il Secondo, invece, prima della trasmissione della sempre godibile, titanica Nona di Beethoven che il grande direttore d'orchestra fiumano Lovro Von Matacic ha appositamente concertato per la RAI in occasione di una pubblica esecuzione registrata nella Sala Grande del Conservatorio di Milano (chi non conosce l'Inno alla Gioia, da sempre fonte di viva emozione nell'ascoltatore e indispensabile elemento atto a coniare l'oggettiva definizione di Corale con cui universalmente si definisce l'intiera sinfonia ?), manda in onda l'ennesimo, valido numero del settimanale sportivo Sprint, ideato da Maurizio Barendson con la preziosa collaborazione di Gianni Minà e sempre pronto a ogni innovazione. Proprio con il via al campionato di calcio 1967-'68, giunto alla sua terza giornata, viene introdotta un'analisi tecnico - tattica a freddo più approfondita della partita il cui primo o secondo tempo è andato in onda in telecronaca registrata nel tardo pomeriggio del giorno prima. Al posto della voce di Nando Martellini o di Nicolò Carosio, i riflessi filmati stavolta si avvalgono del commento - dibattito tra addetti ai lavori, siano essi giornalisti o tecnici. L'incontro più atteso della domenica si giocava al San Paolo di Fuorigrotta, là dove ospite di Sivori, Altafini & C. era il risorto Milan del ritrovato Paròn Nereo Rocco, tornato in Lombardia dopo quattro campionati alla guida del magico Toro del mona d'un bitle Gigi Meroni (per il quale il destino ha, nel frattempo, riservato purtroppo solo una settimana ancora da vivere): è finito con una rete per parte (al vantaggio brasilian - partenopeo di Canè ha subito risposto l'eternamente giovane Kurt Hamrin, che in riva al Lambro sta vivendo una nuova felice stagione della sua lunga carriera italiana e che, prima di appendere le scarpe al chiodo, finirà la propria attività proprio nelle file del Napoli) ed è stato reso vivace dalle ottime prove dei due portieri, Dino Zoff e Fabio Cudicini. Le immagini che abbiamo trovato, pur non documentando le segnature, mostrano in breve un paio di esempi di interventi da parte dei succitati estremi difensori:



Chi riesce a captare la sempre più valida (e apprezzata, fors'anche perchè fa meno i conti con una certa ufficialità presente invece in RAI) Televisione della Svizzera Italiana ha l'opportunità, quella sera, di fare idealmente conoscenza con un personaggio che occupa un posto a sè stante nel mondo della canzone francese d'autore, Hugues Aufray. Va infatti in onda una trasmissione di circa tre quarti d'ora interamente a lui dedicata, una rassegna di brani che consentono al telespettatore di apprezzare questo artista, che da sempre alterna l'interpretazione di canzoni da lui direttamente composte con versioni francesi di brani d'Oltreoceano che appartengono prevalentemente a un genere tra il folk e la protesta, con ottimi risultati.
Uno dei maggiori successi di Hugues Aufray è Santiano, ispirato a una vecchia ballata nordamericana, forse addirittura risalente a poco dopo la nascita degli Stati Uniti, cioè alla fine del diciottesimo secolo:



Il musicista (e occasionalmente cantautore) statunitense Mort Shuman, stabilitosi in Francia, ha scritto le note di questa delicatissima Celine, il cui testo si deve allo stesso Aufray e all'esperta paroliera transalpina Vline Buggy:



Ecco ora uno spassionato invito a una ragazza: non è più l'ora dei giochi infantili, ma bisogna partire per la vita, con le gioie e i dolori da provare man mano che si matura: Il faut ranger ta poupée, scritta da Hugues Aufray con la collaborazione di Pierre Delanoe (il paroliere per eccellenza del grandissimo Gilbert Becaud) e di un autore e produttore molto noto allora in Francia, Guy Magenta (nome che venne rubato in Italia, a inizio carriera, da una bionda ragazzona veneziana, una certa Nicoletta Strambelli, poi divenuta, come tutti sanno, Patty Pravo, anche lei, tra qualche mese, esperta di bambole in canzonetta...):



Uno dei grandi meriti di Hugues Aufray è stato quello di aver tradotto in francese i capolavori di Bob Dylan, ricevendo da quest'ultimo fior di complimenti e duettando con lui durante alcune esibizioni parigine del grande cantautore del Minnesota. Ecco un esempio ottimamente riuscito, Comme ces pierres qui roulent (che naturalmente è Like a rolling stone): la versione da noi reperita su YouTube risale a moltissimo tempo dopo il 1967, a conferma del fatto che Aufray, oggi ottuagenario, sia ancora molto noto e attivo, almeno in patria e nei paesi francofoni.



Per finire, ecco quella che, al tempo della trasmissione TSI testè menzionata, è la più recente incisione di Hugues Aufray, Voilà mes conditions, allegra e disimpegnata (ma mai banale) esposizione del sempiterno tema della ragazza ideale:





L'edizione della notte del TG di quel 9 ottobre 1967 non manca di far cenno a un - ancora ufficioso - tragico avvenimento, spietatamente consumatosi poche ore prima in Sudamerica: l'assassinio di Ernesto Che Guevara, il medico argentino che, trasferitosi a Cuba, prese attivamente parte al consolidarsi del regime castrista e, una volta staccatosene, lottò in nome della Rivoluzione, in Africa come nella stessa America Latina. Ed è in Bolivia che il Che cade:



Non tocca a noi, che non siamo storici, esprimere pareri più o meno categorici su questo personaggio, del quale abbiamo comunque apprezzato il lato interventista - populista. Non ci va invece a genio la diffusione sin troppo trascendentale del mito di Guevara, nel senso che non reggiamo per nulla giovani del nostro tempo (i cui genitori, nel 1967, magari andavano ancora all'asilo) intenti a sventolare icone del Che o a indossare t-shirts rosse con il suo ritratto in rilievo, senza magari sapere un'acca di chi fosse realmente costui, solo per cavalcare un'immagine sin troppo alla lunga trendy, sventolando poco convinti credi comunisti. E ce ne accorgiamo con amarezza noi, che non abbiamo difficoltà a dire di avere idee tutt'altro che di Destra ! Segno di un'epoca, quella corrente, che circoscrive i propri miti tra i personaggi dello sport e dello spettacolo (specialmente, in quest'ultimo caso, della musica rock), andando a spulciare nel passato per trovare qualcuno davvero in gamba in campo sociale e politico.

Nel Sessantasette, vero inizio anticipato del Sessantotto (e, in senso più generale, a nostro avviso, degli anni Settanta), era diverso. Vero è che il TG della RAI, almeno inizialmente, pur se diretto da un democristiano di Sinistra come Fabiano Fabiani, relegò la notizia tra le brevi dall'estero (d'altronde, l'Ente di Stato era lo stesso che, nel corso di Partitissima, lo spettacolo abbinato alla Lotteria Italia - allora detta di Capodanno -, poteva permettersi di fare satira politica solo su Mao o Fidel): per quanto riguarda la carta stampata, un periodico altamente liberal - conservatore come la Domenica del Corriere spese più parole esplicative che giudizi (piuttosto moralistici, questi ultimi) nei confronti del rivoluzionario argentino, descrivendone con dovizia di particolari la fine:

''Il rivoluzionario Guevara, mentre in certi Paesi rappresenta la speranza di una soluzione castrista, a Cuba rappresenta l'opposto, dato che la politica di Castro ha deluso troppa gente. Ma è difficile spiegare ai camponeses del Nordeste brasiliano, ai peones peruviani, ai minatori del Cile e della Bolivia e a tanti altri sfortunati che avevano accettato di seguire Castro più per disperazione che per convinzione politica, le mille sfumature imposte dal gioco politico nazionale e internazionale e pertanto "Che" Guevara con la sua leggenda è la medicina che cura tutti i mali''.
(ALESSANDRO PORRO: Se senti battere alla porta, apri: è Guevara. Domenica del Corriere, 24 ottobre 1967, pagg. 26-27)

''L'alibi morale per questa brutta pagina della storia sudamericana è che Guevara ha trascinato alla morte tanti bravi giovani ignari. Ma in questi casi non c'è alibi che tenga: la ferocia è sempre ferocia e non ha diritto di cittadinanza in nessun luogo e in nessun caso. Un avversario ferito, quali che siano le sue idee, è semplicemente un uomo da curare e poi, se è il caso, da processare; un avversario caduto, quali che siano state le sue azioni, è semplicemente un morto da seppellire''.
(GIANGIACOMO FOA, "Che" Guevara è stato ucciso su una branda, inserto speciale della Domenica del Corriere, 31 ottobre 1967)



Non poteva mancare quella toccante canzone, Hasta siempre, che Carlos Puebla scrisse nel 1965, quando Guevara partì per la propria missione di rivoluzionario così tragicamente conclusasi due anni dopo, e che ancor oggi è ben nota ed eseguita in tutto il mondo, specie da artisti politicamente impegnati.
Altri brani, in varie lingue e in svariati paesi del mondo, sono stati dedicati alla figura del Che: da noi, il primo fu questo omaggio che Sergio Endrigo gli rivolse nel primo anniversario della scomparsa, cioè nell'autunno del 1968, e che venne pubblicato in due distinti 45 giri, abbinato ad altrettante canzoni. Questa canzone ha per titolo Anch'io ti ricorderò:



Concludiamo tirando le somme assieme allo storico Sergio De Santis, il quale, al principio degli anni Settanta, scriverà:
''Su un punto(...) non sembrano possibili ridimensionamenti o revisioni. E' sul giudizio da dare sull'elevata statura morale di Ernesto "Che" Guevara, da ogni punto di vista lo si consideri: (...) E' questo senso etico, dapprima più emozionale e poi via via sempre più ideologizzato, che rappresenta il "filo rosso" di tutto il pensiero e di tutte le azioni del "Che". Il "filo rosso" che ne spiega la logica interna, che giustifica gli errori, che fa della vita del "Che" un tutto organico. Un solo grido di guerra per la liberazione dell'uomo dalle umiliazioni, dall'oppressione, dallo sfruttamento, da qualsiasi parte essi provengano. Un solo grido di guerra per la creazione di una società più giusta. Non solamente per una società che si definisca socialista, ma per una società che sia intimamente socialista ''
(SERGIO DE SANTIS, Guevara, ne I protagonisti della Storia Universale, Compagnia Edizioni Internazionali, 1971, vol. 14, pag. 504).

E con l'omaggio a Che Guevara termina pure il presente post: anche stavolta dobbiamo scusarci per la lunga gestazione di esso, ma il lavoro ed altri urgenti impegni (compreso quello che dovrebbe finalmente trasformare in realtà quel progetto cui da tempo facciamo velatamente cenno) ci hanno costretto a operare qui ora in veste di formiche, ora di tartarughe. Speriamo di avere più momenti di riposo in futuro, a partire dalla nostra prossima occasione, alla quale, ovviamente, vi diamo appuntamento.

E' il pomeriggio di sabato 22 ottobre: grazie a tutti e buona domenica ! ! !

A presto ! ! !

CBNeas

4 commenti:

Verdier il Vampiro ha detto...

Non ne sentiamo la mancanza.
il rivoluzionario poeta che mentre con una mano reggeva la penna, con l'altra trucidava i suoi nemici.
Che animo nobile e gentile!

Silvia ha detto...

A presto Cesare. Bellissime le immagini delle vecchie pubblicità...che nostalgia!

Davide Camera ha detto...

Verdier non ne sente la mancanza, Cesare invece ricorda il personaggio. Sono argomenti su cui eviterei comunque commenti perché aprono dibattiti dei quali davvero non si sente la mancanza e che comunque non fanno cambiare idea alle persone, oggi che qui in Italia si vivono la politica e l'ideologia come un tifo da stadio.

CBNeas1968 ha detto...

Come darti torto, Davide ?