mercoledì 30 marzo 2011
Venerdì 30 marzo 1973
NAZIONALE
trasmissioni scolastiche
La RAI-Radiotelevisione Italiana, in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione, presenta:
9,30 CORSO DI INGLESE PER LA SCUOLA MEDIA
10,30 SCUOLA MEDIA
11,00 - 11,30 SCUOLA MEDIA SUPERIORE
(Repliche dei programmi di giovedì pomeriggio)
meridiana
12,30 SAPERE
Aggiornamenti culturali
coordinati da Enrico Gastaldi
I fumetti
a cura di Nicola Garrone e Rodolfo Giammanco
Regia di Amleto Fattori
13,00 ORE 13
a cura di Bruno Modugno
Conducono in studio Dina Luce e Bruno Modugno
Regia di Claudio Triscòli
13,25 IL TEMPO IN ITALIA
Le previsioni per il weekend
In studio Mario Pennacchi
BREAK 1 (Birra Peroni - Gerber Baby Foods - Dentifricio Colgate - Pizza Catarì)
13,30 TELEGIORNALE
In studio Gustavo Selva, Fulvio Damiani e Liliano Frattini
14,00 UNA LINGUA PER TUTTI
Corso di francese (II)
A cura di Yves Fumel e Pier Pandolfi
Coordinamento di Angelo Memi Bortoloni
Une eclipse de soleil
XIX émission: Les lunettes astronomiques
Regia di Armando Tamburella
14,30 UNA LINGUA PER TUTTI
Deutsch mit Peter und Sabine
Corso di tedesco (II)
a cura di Rudolf Schneider e Ernst Behrens
Coordinamento di Angelo Memi Bortoloni
Presenta Ingrid Schoeller
Regia di Francesco Dama
trasmissioni scolastiche
La RAI - Radiotelevisione Italiana, in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione, presenta:
15,00 CORSO DI INGLESE PER LA SCUOLA MEDIA
(Replica dei programmi di giovedì pomeriggio)
16,00 SCUOLA MEDIA
Lavorare insieme
Il giallo muove e vince
A cura di Priscilla Contardi con la collaborazione di Tonino Del Colle e Antonella Ottai
Consulenza di Alberto Del Monte
Regia di Massimo Scaglione
16,30 SCUOLA MEDIA SUPERIORE
Il mondo vivente
La vita vegetale nelle altitudini
a cura di D. Susmel
per i più piccini
17,00 LA GALLINA
Programma di films, documentari e cartoni animati
In questo numero:
- La matita magica
Prod. : Film Polski
- I Geyses
Prod. : BFA
- La notte insonne di Egbert
Distr. : BBC
17,30 SEGNALE ORARIO
TELEGIORNALE
Edizione del pomeriggio
GIROTONDO (Last al limone - Caffè Lavazza Qualità Rossa - Sitia Yomo -Aspirina per bambini - Mars cioccolato)
la TV dei ragazzi
17,45 I CENTO GIORNI DI GYULA
Arriva Butyok
Telefilm con Laszlo Banhidi, Zoltan Seregi e Tibor Barabas
Regia di Tamàs Fejer
Prod.: Magyar Filmgyarto Vallelat
18,20 ROMEO E GIULIETTA
Cartone animato di Ivo Vrbanic
Prod.: Zagreb Film
ritorno a casa
GONG (Lip - Bastoncini di pesce Findus - Manetti & Roberts)ù
18,30 GIORNI D'EUROPA
Periodico di attualità europea
diretto da Luca Di Schiena
Coordinatori: Armando Pizzo e Giuseppe Fornaro
GONG (Formaggio Caprice des Dieux - Scarpette Balducci - Acqua Sangemini)
19,15 SAPERE
Aggiornamenti culturali
coordinati da Enrico Gastaldi
Aspetti di vita americana
a cura di Mauro Calamandrei
Regia di Raffaele Andreassi
ribalta accesa
19,45 TELEGIORNALE SPORT
TIC - TAC (Istituto Geografico De Agostini - Sapone Palmolive - Sambuca Molinari - Dash - Lacca Taft - Formaggio Tigre)
SEGNALE ORARIO
CRONACHE ITALIANE
OGGI AL PARLAMENTO
ARCOBALENO 1 (Cibalgina - Shampoo Morbidi e Soffici - Pavesini)
CHE TEMPO FA
In studio Edmondo Bernacca
ARCOBALENO 2 (Sapone Fa - Brodo Invernizzino - Tovaglie e Lenzuola Canguro - Tin-Tin Alemagna)
20,30 TELEGIORNALE
Edizione della sera
Direttore Willy De Luca
CAROSELLO
(1) Pronto Johnson Wax - (2) Omogeneizzati Diet - Erba - (3) Aperitivo Biancosarti - (4) Omsa calze e collants - (5) Kinder Ferrero
I cortometraggi sono stati realizzati da: 1) Arno Film - 2) Intervision - 3) Cinetelevisione - 4) Miro Film - 5) Shaft
21,00 STASERA
Settimanale di attualità
a cura di Carlo Fuscagni
DOREMI' (Industria Italiana della Coca-Cola - Aqua Velva Williams - Liquore Strega - Candy Elettrodomestici)
22,00 ADESSO MUSICA
Classica Leggera Pop
a cura di Adriano Mazzoletti
con la collaborazione di Luigi Costantini
Presentano Vanna Brosio e Nino Fuscagni
Regia di Giancarlo Nicotra
BREAK 2 (Brandy Vecchia Romagna - Lignano Sabbiadoro)
23,00 TELEGIORNALE
Edizione della notte
OGGI AL PARLAMENTO
CHE TEMPO FA
In studio Edmondo Bernacca
SPORT
SECONDO
Per Roma e zone collegate, in occasione della XX Rassegna Internazionale Elettronica Nucleare Teleradiocinematografica ed Aerospaziale:
10,15 - 11,35 PROGRAMMA CINEMATOGRAFICO
TRASMISSIONI IN LINGUA TEDESCA PER LA ZONA DI BOLZANO
SENDER BOZEN
SENDUNG IN DEUTSCHER SPRACHE
19,30 THEODOR FONTANE
Ein deutsches Portrat
gezeichnet von S. Haffner
Verleih: Telepool
20,00 EFFI BRIEST
Fernsehfilm von W. Luderer
nach dem Roman von Th. Fontane
Mit Angelica Domrose, Horst Schulze, Dietrich Korner
und andere
Regie: Wolfgang Luderer
Verleih: DFF
20,45 - 21,00 TAGESSCHAU
21,00 SEGNALE ORARIO
TELEGIORNALE DEL SECONDO PROGRAMMA
INTERMEZZO (Rex Elettrodomestici - Salumificio Negroni - Vasenol cura intensiva fluida - Alka Seltzer - Rosatello Ruffino - Vim Clorex)
21,20 Stagione Lirica TV
L'ELISIR D'AMORE
Melodramma in due atti di Felice Romani
Musica di Gaetano Donizetti
Con Mirella Freni, Renzo Casellato, Sesto Bruscantini, Mario Basiola jr.
Orchestra Sinfonica e Coro di Torino della RAI
Direttore Mario Rossi
Maestro del Coro: Ruggero Maghini
Coreografie di Susanna Egri
Scene e costumi di Ferdinando Ghelli
Regia di Alessandro Brissoni
(Replica del 1968)
Nell'intervallo:
DOREMI' (Fagioli Star - Ombrello Knirps - Jagermeister - Brooklyn Perfetti)
TSI - SVIZZERA
18,10 Per i ragazzi
CAMPO CONTRO CAMPO
Gioco a premi presentato da Tony Martucci con la partecipazione di Alberto Anelli e Lara Saint-Paul
(A COLORI)
18,55 PICCOLO, ILLUSTRISSIMO PITTORE
19,05 TELEGIORNALE 1a edizione
(A COLORI)
- TV - SPOT
19,15 MESTIERI NELLA TV
di S. Genni
(A COLORI)
- TV - SPOT
19,50 IL PRISMA
Problemi economici e sociali
- TV - SPOT
20,20 TELEGIORNALE Edizione principale
(A COLORI)
- TV - SPOT
20,40 IL REGIONALE
Rassegna di avvenimenti
21,00 TRANSEUROPA EXPRESS
di Carlo Castelli
Regia di Sandro Bertossa
(A COLORI)
22,00 INDICI
Rubrica finanziaria
22,30 In Eurovisione da Graz (Austria):
CAMPIONATI MONDIALI DI DISCO SU GHIACCIO
AUSTRIA - SVIZZERA
(A COLORI)
23,30 TELEGIORNALE 3a edizione
(A COLORI)
KOPER - CAPODISTRIA
20,00 L'angolino dei ragazzi
CARTONLANDIA
(A COLORI)
20,10 ZIG - ZAG
(A COLORI)
20,15 TELEGIORNALE
20,30 NESSUNO DEVE SAPERE
Originale televisivo sulla mafia
21,30 CINENOTES
Danza macabra: gli affreschi di Hrastovlje
(A COLORI)
21,40 MUSICALMENTE
Il complesso Mladi Levi
(A COLORI)
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Primavera 1973: la RAI ha archiviato da mesi il primo, rivoluzionario esperimento di televisione a colori e, in attesa di tempi maturi (non senza accese - ma MAI volgari, come invece avverrà nel 2011 - discussioni parlamentari: altri tempi, altra educazione, che francamente rimpiangiamo del tutto), prosegue nelle sue imperturbabili emissioni in bianco e nero, servendosi del colore solo per certe registrazioni da tenere in conto per il futuro. Chi si è affrettato ad acquistare il nuovo tipo di apparecchio, quindi, preferisce saltabeccare, se e quando può, tra le due reti televisive estere in lingua italiana che già si giovano dello splendore del sistema PAL: la TSI, ossia la Televisione della Svizzera Italiana, e la neonata (esiste solo da un paio d'anni) Tele - Capodistria, che non serve solo Croazia, Slovenia, Dalmazia e Friuli - Venezia Giulia, ma riesce pure ad abbracciare almeno tutto il Nord dell'Italia (o quasi).
Ed ora facciamo una panoramica generale di ciò che il telespettatore potè vedere in un freddo weekend d'inizio primavera, qualcosa come 38 anni fa. A parte le meravigliose trasmissioni scolastiche del periodo, specialmente quelle a carattere linguistico (il corso di francese con l'occhialuto professore di madrelingua Yves Fumel, persona dall'intrigante eleganza; quello di tedesco, prodotto nella sede RAI di Milano e basato sulle divertenti baruffe tra i non meglio precisati Peter e Sabine - cosa non daremmo per rivedere anche un solo inserto tratto da questa trasmissione ! - ; quello di inglese, con Walter e Connie, le avventure fantascientifiche di Robot 5 e Slim John e le immancabili canzoncine suonate all'ukulele dall'italo - americano Virgilio Ritchie Volpe) e una pubblicità che comincia ad essere un po' più invadente (ne riparleremo fra poco), vale la pena menzionare la presenza di programmi a carattere giornalistico come Giorni d'Europa, esistente da circa tre anni e volto a evidenziare l'importanza di un MEC che proprio da pochissimo si è allargato, contando non più sei, ma ben nove paesi (ai sei stati fondatori e firmatari, sedici anni prima, del patto di Roma - Italia, Francia, Germania Ovest e le tre nazioni del BeNeLux - si sono aggiunti il Regno Unito, l'Eire e la Danimarca), e soprattutto Cronache italiane. Rotocalco quasi quotidiano (va in onda di solito per quattro giorni alla settimana, destinati ad allargarsi a sei o addirittura a sette in estate, quando Cronache del lavoro e dell'economia e le Cronache dei partiti - peraltro scomparse proprio pochi mesi prima - vanno in ferie) nato nel 1965 e destinato a durare fino agli anni '80, cambiando un po' la formula con il passare degli anni, nasce con l'intento di mostrare al pubblico nazionale fatti e personaggi grandi e piccoli delle nostre regioni, anche con il determinante, decisivo apporto dei giornalisti delle varie sedi della RAI (si tratta di una prima, remota valorizzazione dei fattori locali, prima che venga disegnata e definita quella che poi sarà RAITRE). Di Cronache italiane (la cui durata è flessibile, dai 10 ai 20 minuti - dipende se va in onda Oggi al Parlamento -) abbiamo trovato sul Tubo ben poco. Anzi, in riferimento al 1973, abbiamo pescato un servizio che risale non a marzo, ma al successivo dicembre: lo inseriamo ugualmente, anche per dare un'idea a chi non c'era - e oggi magari studia Scienza della Comunicazione - di come veniva confezionata questa rubrica. Il filmato prescelto esamina gli accordi di valorizzazione delle zone del Modenese colpite per due anni consecutivi da rovinose alluvioni: la voce che legge il testo del servizio è dell'indimenticabile, simpatico annunciatore fiorentino Gigi Carrai.
Dicevamo della pubblicità sempre più invadente (anche se, a dire il vero, i tempi della TV commerciale sono ancora lontani): d'altronde, la RAI ha bisogno di molti soldi per finanziare al meglio le proprie produzioni. E' difatti allo studio una graduale trasformazione dell'impalcatura reclamistica, che incomincerà nel maggio '73 con la crescita degli spazi, si svilupperà il 1° luglio con il pensionamento delle sigle storiche delle rubriche più brevi e terminerà nel settembre 1974 con l'allargamento dei caroselli serali da cinque a sei.
In quel periodo siamo bombardati da annunci come questi:
Carosello, nel frattempo, ha raggiunto i sedici anni di messa in onda ed è più longevo e vivo che mai, scodellando sapientemente le scalette serali con comunicati destinati tutti a rimanere nella memoria del pubblico, anche dopo decenni. Abbiamo per esempio sentito, mesi fa, un signore sui 55 anni declamare, non senza un minimo di emozione: Donna, hai vinto, ma non finisce qui ! , frase - chiave de La sfida, scenetta interpretata da Lelio Luttazzi per una cera e collocata, la sera del 30 marzo 1973, in apertura dello spettacolino pseudo - pubblicitario atteso da grandi e piccini. Ricordiamo perfettamente il jingle dei biscottini per i mille giorni che contano e, quando sentiamo gli squilli di tromba che simboleggiano la carica, non facciamo a meno di pensare, 38 anni dopo, al grande Amedeo Nazzari che, con la sua voce cupa e tonante a un tempo, ordinava: Biancosarti per tutti !. E poi ci sono i filmati che ci aiutano. Vediamo ad esempio le Bluebelles in versione anni '70 (con alcuni inserimenti nostrani alla chetichella
) che ballano in pieno quartiere EUR a Roma per propagandare le calze da donna, sulle note di Lady hi, lady ho !
del duo di cantautori francesi Les Costa:
L'edizione di Carosello di quel 30 marzo 1973 si conclude con un vero e proprio must che non ha bisogno di presentazioni:
Ed ora tutti a teatro, come ogni venerdì ! Di tanto in tanto, alla commedia o al dramma si sostituiscono le trasmissioni di grandi opere liriche: del resto, il melodramma, a differenza di quanto accadrà nei bui decenni successivi (almeno dal 1985 in poi), viene ritenuto dai programmisti come un tipo di spettacolo molto richiesto, e non solo dai più maturi. Il recitar cantando entra così anche nelle case di chi non ha avuto modi e mezzi per studiarne storia e caratteristiche, diventando un genere coinvolgente quanto intrigante (pur se molti lamentano l'incomprensibilità delle parole cantate... ma il libretto in sovrimpressione è ancora di là da venire).
L'opera che viene messa in onda dal Secondo Canale quel venerdì sera è un capolavoro del genere buffo, L'elisir d'amore di Gaetano Donizetti. L'edizione prescelta proviene direttamente dagli archivi RAI e risale a pochi anni prima, allestita nell'ampio studio 1 della sede di via Giuseppe Verdi in Torino, inaugurato nel 1968. Protagonisti sono il tenore Renzo Casellato (Nemorino), il soprano Mirella Freni (Adina) e i baritoni Sesto Bruscantini e Mario Basiola jr. (il Dottor Dulcamara e il soldatino Belcore).
La storia è nota: siamo in un villaggio spagnolo, in aperta campagna. La principale attività, ovviamente, è quella agricola: si miete il grano in attesa di tempi più floridi. Un timido giovanotto, Nemorino, da tempo fa la corte ad Adina, ragazza che preferisce leggere ed istruirsi, tanto che raconta ai borghigiani la leggenda di Tristano e Isotta alla sua maniera:
Adina
(ridendo)
Benedette queste carte!
È bizzarra l'avventura.
Giannetta
Di che ridi? Fanne a parte
di tua lepida lettura.
Adina
È la storia di Tristano,
è una cronaca d'amor.
Coro
Leggi, leggi.
Nemorino
(A lei pian piano
vo' accostarmi, entrar fra lor.)
Adina
(legge)
«Della crudele Isotta
il bel Tristano ardea,
né fil di speme avea
di possederla un dì.
Quando si trasse al piede
di saggio incantatore,
che in un vasel gli diede
certo elisir d'amore,
per cui la bella Isotta
da lui più non fuggì.»
Tutti
Elisir di sì perfetta,
di sì rara qualità,
ne sapessi la ricetta,
conoscessi chi ti fa!
Adina
«Appena ei bebbe un sorso
del magico vasello
che tosto il cor rubello
d'Isotta intenerì.
Cambiata in un istante,
quella beltà crudele
fu di Tristano amante,
visse a Tristan fedele;
e quel primiero sorso
per sempre ei benedì.»
Tutti
Elisir di sì perfetta,
di sì rara qualità,
ne sapessi la ricetta,
conoscessi chi ti fa!
Adina, però, sembra già conquistata dal baldo Belcore, soldato di cavalleria, e sembra che siano imminenti le nozze, ma... giunge inaspettatamente un ciarlatano, tale Dottor Dulcamara, il quale, usando tutte le forme persuasive che il lessico gli permette, reclamizza letteralmente un portento (che in realtà è solo una misera bottiglia di comunissimo vino francese). Nemorino, trovandosi lì, sostiene che il rimedio ivi esaltato sia praticamente quell'elisir d'amore citato da Adina nel racconto di quest'ultima, e non esita ad acquistarlo, mentre Dulcamara, tra sè e sè, gongola per essere riuscito a far cadere nella rete l'ingenuo ragazzo. Bevendone tanto (e quindi sbronzandosi), Nemorino prova a farsi bello di fronte ad Adina una volta di più, ma viene respinto per l'ennesima volta, etichettato come un poveretto di cui bisogna avere solo compassione.
Il secondo atto è il più movimentato: esso si apre con una divertente canzoncina, La Nina gondoliera, intonata da Dulcamara e Adina, ma presto si ritorna al fulcro della vicenda con lo scontento Nemorino, il quale vorrebbe un'altra dose di elisir, ma non ha i venti scudi che gli servono per pagare Dulcamara. Con il suo rivale Belcore al proprio cospetto, però, ecco la soluzione: essere convinto ad arruolarsi come soldato per avere i soldi pattuiti. Le borghigiane, però, apprendono la notizia della morte di uno zio molto ricco di Nemorino, il quale quindi, e sorprendentemente, si ritrova titolare di tutti i beni del parente scomparso: nonostante ciò, Giannetta e le altre comari decidono di tener segreta la notizia, triste e lieta a un tempo per il giovane. Evidentemente esse vogliono proprio vedere come va a finire la storia dell'elisir. Nemorino, nuovamente sbronzo (ma convinto di aver bevuto una nuova dose di specifico), si accorge che le giovani contadine stanno al gioco e quindi pensa di essere amato da molte donne, per cui tira la seguente conclusione: Così facendo, anche Adina dovrà amarmi !. Va quindi da lei e le annuncia che partirà presto soldato, agli ordini di Belcore: la ragazza si commuove teneramente e chiede lumi a Dulcamara, giurando comunque di non aver bisogno di alcun elisir d'amore all'infuori del suo accattivante sguardo di graziosa figliola per ottenere l'amore di Nemorino. Ecco quindi il duetto Quanto amore:
Adina
(Quanto amore! Ed io, spietata,
tormentai sì nobil cor!)
Dulcamara
(Essa pure è innamorata:
ha bisogno del liquor.)
Adina
Dunque... adesso... è Nemorino
in amor sì fortunato!
Dulcamara
Tutto il sesso femminino
è pel giovine impazzato.
Adina
E qual donna è a lui gradita?
Qual fra tante è preferita?
Dulcamara
Egli è il gallo della Checca
tutte segue; tutte becca.
Adina
(Ed io sola, sconsigliata
possedea quel nobil cor!)
Dulcamara
(Essa pure è innamorata:
ha bisogno del liquor.)
Bella Adina, qua un momento...
più dappresso... su la testa.
Tu sei cotta... io l'argomento
a quell'aria afflitta e mesta.
Se tu vuoi?...
Adina
S'io vo'? Che cosa?
Dulcamara
Su la testa, o schizzinosa!
Se tu vuoi, ci ho la ricetta
che il tuo mal guarir potrà.
Adina
Ah! dottor, sarà perfetta,
ma per me virtù non ha.
Dulcamara
Vuoi vederti mille amanti
spasimar, languire al piede?
Adina
Non saprei che far di tanti:
il mio core un sol ne chiede.
Dulcamara
Render vuoi gelose, pazze
donne, vedove, ragazze?
Adina
Non mi alletta, non mi piace
di turbar altrui la pace.
Dulcamara
Conquistar vorresti un ricco?
Adina
Di ricchezze io non mi picco.
Dulcamara
Un contino? Un marchesino?
Adina
Io non vo' che Nemorino.
Dulcamara
Prendi, su, la mia ricetta,
che l'effetto ti farà.
Adina
Ah! dottor, sarà perfetta,
ma per me virtù non ha.
Dulcamara
Sconsigliata! E avresti ardire
di negare il suo valore?
Adina
Io rispetto l'elisire,
ma per me ve n'ha un maggiore:
Nemorin, lasciata ogni altra,
tutto mio, sol mio sarà.
Dulcamara
(Ahi! dottore, è troppo scaltra:
più di te costei ne sa.)
Adina
Una tenera occhiatina,
un sorriso, una carezza,
vincer può chi più si ostina,
ammollir chi più ci sprezza.
Ne ho veduti tanti e tanti,
presi cotti, spasimanti,
che nemmanco Nemorino
non potrà da me fuggir.
La ricetta è il mio visino,
in quest'occhi è l'elisir.
Dulcamara
Sì lo vedo, o bricconcella,
ne sai più dell'arte mia:
questa bocca così bella
è d'amor la spezieria:
hai lambicco ed hai fornello
caldo più d'un Mongibello
per filtrar l'amor che vuoi,
per bruciare e incenerir.
Ah! vorrei cambiar coi tuoi
i miei vasi d'elisir.
(partono)
Nemorino si è subito accorto della commozione sincera di Adina nei suoi riguardi, sicura prova d'amore: le sue considerazioni sono oggetto dell'aria sicuramente più famosa dell'opera, Una furtiva lagrima:
Nemorino
Una furtiva lagrima
negli occhi suoi spuntò...
quelle festose giovani
invidiar sembrò...
Che più cercando io vo?
M'ama, lo vedo.
Un solo istante i palpiti
del suo bel cor sentir!..
Co' suoi sospir confondere
per poco i miei sospir!...
Cielo, si può morir;
di più non chiedo.
In quella sopraggiunge Adina: sulle prime ella rimane sulle sue, comunicando che è intenzionata a sposare Belcore, come previsto, e provando a restituire il contratto stipulato da Nemorino per arruolarsi in cavalleria ma poi, sciogliendosi, quasi all'improvviso, comunica al tenero giovane che è proprio lui l'uomo che ama:
Adina
Prendi; per me sei libero:
resta nel suol natio,
non v'ha destin sì rio
che non si cangi un dì.
(gli porge il contratto)
Qui, dove tutti t'amano,
saggio, amoroso, onesto,
sempre scontento e mesto
no, non sarai così.
Nemorino
(Or or si spiega.)
Adina
Addio.
Nemorino
Che! Mi lasciate?
Adina
Io... sì.
Nemorino
Null'altro a dirmi avete?
Adina
Null'altro.
Nemorino
Ebben, tenete.
(le rende il contratto)
Poiché non sono amato,
voglio morir soldato:
non v'ha per me più pace
se m'ingannò il dottor.
Adina
Ah! fu con te verace
se presti fede al cor.
Sappilo alfine, ah! sappilo:
tu mi sei caro, e t'amo:
quanto ti féi già misero,
farti felice io bramo:
il mio rigor dimentica,
ti giuro eterno amor.
Nemorino
Oh, gioia inesprimibile!
Non m'ingannò il dottor.
(Nemorino si getta ai piedi di Adina)
Belcore inorridisce; Dulcamara trionfa e così, dopo aver rivelato a Nemorino la notizia dell'eredita, sulle note de La Nina Gondoliera il furbo venditore si lancia in un'ultima, inevitabile esaltazione dell'elisir d'amore che tanto effetto ha fatto in un ragazzo, non così citrullo come si pensava, ma anche fortunato.
Contemporaneamente, ai non amanti della lirica, ma appassionati delle trasmissioni a colori, TV Capodistria offre un menù davvero succulento: inizialmente il realistico sceneggiato Nessuno deve sapere, prodotto dalla RAI e diretto da Mario Landi (in onda quasi contemporaneamente sul Nazionale della rete televisiva italiana, il martedì sera), storia dedicata al malaffare e al controllo, da parte della criminalità organizzata, degli appalti in campo edile nel profondo Sud (vera antesignana delle future fictions, mai più replicata successivamente dalla RAI per motivi che si possono facilmente dedurre). Segue poi un breve, ma significativo documentario su un'opera d'arte tra le più attraenti dell'Istria: a Cristoglie (in sloveno Hrastovlje), all'interno della chiesa romanica di Santa Trinità, possono ammirarsi gli affreschi rinascimentali della cosiddetta Danza macabra, scoperti per puro caso da uno studioso nel 1949 e attribuiti sicuramente all'artista fiumano Giovanni da Castua. Perchè Danza macabra ? Perchè la sacra rappresentazione ivi raffigurata esprime il concetto della morte, destino comune di tutti, ricchi e poveri. Pur non avendo trovato il filmato originale che venne messo in onda il 30 marzo del '73 da Koper TV, ci serviamo comunque di una ripresa amatoriale molto più recente, commentata non a caso dalle concitate note di Una notte sul Monte Calvo di Modest Moussorgsky:
Dall'arte alla musica pop - rock per ascoltare una band slovena che, partita dal soul e dal rhythm and blues, si è poi specializzata in fusion e pop progressivo: si tratta dei Mladi Levi (letteralmente, I giovani leoni). Si tratta di una piccola orchestra (dodici elementi), molto curata nella sezione dei fiati, la quale, se non avesse avuto l'handicap dell'incomprensibilità della lingua (i tentativi di cantare in inglese non ebbero risultati apprezzabili), avrebbe sicuramente meritato una maggior attenzione a livello mondiale.
I Mladi Levi, formatisi a Lubiana nel 1965 e attivi sino al '76, godettero dell'apice del successo esibendosi al festival pop della loro città nel 1972: in quell'occasione si resero protagonisti di una spettacolare improvvisazione, per fortuna incisa su disco (in attesa di trovarne il relativo filmato) e intitolata Spominjam se antimaterije:
Ascoltiamo ancora i Mladi Levi in un brano del 1971 dal titolo Ostro kakor nož (Blesna kako nož):
E con questa preziosa testimonianza musicale nota (purtroppo) a pochissimi italiani terminiamo il nostro post, così variegato ma (ci auguriamo) ugualmente gradito. Appuntamento al prossimo, imminente intervento.
Buon proseguimento di giornata a tutti ! ! !
CBNeas
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1 commento:
Se ben ricordo, dato che a casa avevamo da poco l'antenna per ricevere Capodistria, Nessuno deve sapere andava addirittura prima lì che sulla Rai. La puntata che il Nazionale trasmetteva il martedì, era già passata su Capodistria il venerdì precedente.
Per quanto riguarda Cronache Italiane, mi fa piacere ricordare il nome del giornalista che inventò e curò questa rubrica: Franco Cetta.
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