domenica 17 ottobre 2010

Domenica 17 ottobre 1971 (Radio)



PROGRAMMA NAZIONALE

6,00 SEGNALE ORARIO
- MATTUTINO MUSICALE (I parte)
6,54 ALMANACCO
7,00 MATTUTINO MUSICALE (II parte)
7,20 QUADRANTE

7,15 - 7,35 Per il Friuli - Venezia Giulia
GAZZETTINO DEL FRIULI - VENEZIA GIULIA

7,35 CULTO EVANGELICO
8,00 GIORNALE RADIO
- SUI GIORNALI DI STAMANE
Rassegna della stampa italiana
8,30 VITA NEI CAMPI
Settimanale per gli agricoltori
a cura di Antonio Tomassini

Per la Sardegna
8,30 - 9,00 IL SETTIMANALE DEGLI AGRICOLTORI
a cura del Gazzettino Sardo

9,00 MUSICA PER ARCHI
9,10 MONDO CATTOLICO
Settimanale di fede e vita cristiana
a cura di Costante Berselli
9,30 Dalla Basilica di S. Pietro
SANTA MESSA
celebrata da S. S. Paolo VI per la beatificazione di Padre Massimiliano Maria Kolbe
10,30 SALVE, RAGAZZI !
Trasmissione per le Forze Armate
Un programma presentato e realizzato da Sandro Merli

Per il Friuli - Venezia Giulia
8,30 - 10,45 TRASMISSIONI REGIONALI

11,00 I CONCERTI DI MUSICA LEGGERA: LOS MACHUCAMBOS, CHARLES AZNAVOUR, IKE E TINA TURNER ALL'OLYMPIA
11,35 IL CIRCOLO DEI GENITORI
a cura di Luciana Della Seta
I primi riti nella famiglia
12,00 SMASH !
Dischi a colpo sicuro
12,29 Lelio Luttazzi presenta:
VETRINA DI HIT PARADE
Testi di Sergio Valentini
12,44 QUADRIFOGLIO
13,00 GIORNALE RADIO
13,15 SUPERSONIC
Dischi a mach due
- Nell'intervallo (ore 15,00)
GIORNALE RADIO - CICALINO
15,30 TUTTO IL CALCIO MINUTO PER MINUTO
Cronache, notizie e commenti in collegamento diretto da tutti i campi di gioco, condotto da Roberto Bortoluzzi
- Stock
16,30 POMERIGGIO CON MINA
Programma della domenica dedicato alla musica a cura di Giorgio Calabrese
Presenta Mina
- Chinamartini
Put your hand in the hand (Ocean) - She's a lady (Tom Jones) - Insieme (Mina) - Bugiardo e incosciente (Mina) - ...E ci sei tu (Claudio Baglioni) - Nothing rhymed (Gilbert O' Sullivan) - Se telefonando... (Mina) - Avec le temps (Leo Ferrè) et al.
17,28 Falqui e Sacerdote presentano:
FORMULA UNO
Spettacolo condotto da Paolo Villaggio
Orchestra diretta da Gianni Ferrio
Regia di Antonello Falqui
(Replica dal Secondo Programma)
- Star Prodotti Alimentari
18,15 IL CONCERTO DELLA DOMENICA
Direttore Rafael Kubelik
19,15 I TAROCCHI
Conduce Barbara Marchand
19,30 TOUJOURS PARIS
Canzoni francesi di ieri e di oggi
Un programma a cura di Vincenzo Romano
Presenta Nunzio Filogamo

Per il Trentino - Alto Adige
19,15 GAZZETTINO - BIANCA E NERA DALLA REGIONE - LO SPORT - IL TEMPO
19,30 - 19,45 MICROFONO SUL TRENTINO
Passerella musicale
Per il Friuli - Venezia Giulia
19,30 - 20,00 GAZZETTINO CON LA DOMENICA SPORTIVA
Per la Sardegna
19,30 IL SETACCIO
19,45 - 20,00 GAZZETTINO SARDO, edizione serale - Servizi sportivi della domenica, a cura di Mario Guerrini
Per la Sicilia
19,30 - 20,00 SICILIA SPORT
Panorama della domenica a cura di Orlando Scarlata e Luigi Tripisciano
Prima edizione

20,00 GIORNALE RADIO
20,20 ASCOLTA, SI FA SERA
20,25 BATTO QUATTRO
Varietà musicale di Terzoli e Vaime presentato da Gino Bramieri
Partecipano Giorgio Gaber, la Formula Tre e Nada
Regia di Pino Gilioli
21,20 CONCERTO DEI PREMIATI AL CONCORSO INTERNAZIONALE DI VIOLINO "NICOLO' PAGANINI"
22,00 L'ILLUSIONE
di Federico De Roberto
22,30 INTERVALLO MUSICALE
22,40 PROSSIMAMENTE
Rassegna dei programmi radiofonici della settimana
a cura di Giorgio Perini
23,00 GIORNALE RADIO - I PROGRAMMI DI DOMANI - BUONANOTTE

Per la Sicilia
23,35 - 23,55 SICILIA SPORT
Panorama della domenica a cura di Orlando Scarlata e Luigi Tripisciano
Seconda edizione

SECONDO PROGRAMMA

6,00 IL MATTINIERE
Musiche e canzoni presentate da Giancarlo Guardabassi
- Nell'intervallo (ore 6,24):
BOLLETTINO DEL MARE
7,30 GIORNALE RADIO - BUON VIAGGIO
- FIAT
7,40 BUONGIORNO CON BRUNO FILIPPINI E GABRIELLA FERRI
- Invernizzi
8,14 MUSICA ESPRESSO
8,30 GIORNALE RADIO
8,40 IL MANGIADISCHI
9,14 I TAROCCHI
Conduce Barbara Marchand
9,30 GIORNALE RADIO
9,35 Amurri e Verde presentano:
GRAN VARIETA'
Spettacolo con Johnny Dorelli e la partecipazione di Orietta Berti, Isabella Biagini, Lando Buzzanca, Amedeo Nazzari, Giovanna Ralli e Mino Reitano
Regia di Federico Sanguigni
- Nell'intervallo (ore 10,30):
GIORNALE RADIO
11,00 OTTO PISTE
Un programma di Cesare Gigli e Luigi Grillo
- Nell'intervallo (ore 11,30):
GIORNALE RADIO
12,00 ANTEPRIMA SPORT
Notizie e anticipazioni sugli avvenimenti del pomeriggio,a cura di Roberto Bortoluzzi e Arnaldo Verri
- Seiko Orologi
12,15 QUADRANTE
12,30 BELLISSIME
Pippo Baudo presenta le canzoni di sempre
Regia di Franco Franchi
- Mira Lanza

Per il Trentino - Alto Adige
12,30 - 13,00 GAZZETTINO DEL TRENTINO - ALTO ADIGE - TRA MONTI E VALLI, trasmissione per gli agricoltori - CRONACHE - CORRIERE DEL TRENTINO - CORRIERE DELL'ALTO ADIGE - SPORT - IL TEMPO
Per il Friuli - Venezia Giulia
12,00 - 13,00 TRASMISSIONI REGIONALI

13,00 IL GAMBERO
Quiz alla rovescia presentato da Franco Nebbia
Regia di Mario Morelli
- Star Prodotti Alimentari
13,30 GIORNALE RADIO
13,35 ALTO GRADIMENTO
di Renzo Arbore e Gianni Boncompagni
- Gianduiotto Talmone
14,00 SUPPLEMENTI DI VITA REGIONALE
14,30 I DISCHI D'ORO DELLA MUSICA LEGGERA
Un programma di Antonino Buratti

Per Umbria, Basilicata e Sicilia
14,30 - 15,00 SUPPLEMENTI DI VITA REGIONALE
Per la Sardegna
14,30 - 15,30 TRASMISSIONI REGIONALI

15,00 LA CORRIDA
Dilettanti allo sbaraglio presentati da Corrado
Regia di Arturo Zanini
(Replica dal Programma Nazionale)
15,40 LE PIACE IL CLASSICO ?
Quiz di musica seria presentato da Enrico Simonetti
- Stabilimenti Chimico Farmaceutici Marco Antonetto

Per la Sicilia
15,00 - 16,00 DOMENICA CON NOI

16,25 GIORNALE RADIO
16,30 DOMENICA SPORT
Risultati, cronache, commenti, interviste e varietà a cura di Guglielmo Moretti con la collaborazione di Enrico Ameri e Gilberto Evangelisti
- Oleificio F.lli Belloli
17,30 INTERFONICO
Esperti e disc-jokeys a contrasto
a cura di Francesco Forti
con Ombretta De Carlo
18,02 IL TUTTOFARE
Minispettacolo di voci condotto da Franco Rosi
Testi di Gianfranco D'Onofrio
18,30 GIORNALE RADIO - BOLLETTINO DEL MARE
18,40 CANZONISSIMA '71
a cura di Silvio Gigli
19,02 I COMPLESSI SI SPIEGANO
Un programma a cura di Marie Claire Sinko
19,30 RADIOSERA
19,55 QUADRIFOGLIO
20,10 CONCERTO D'OPERA
Mezzosoprano GIULIETTA SIMIONATO
Tenore CARLO BERGONZI
- Stabilimenti Chimico Farmaceutici Marco Antonetto
21,00 I RE AMERICANI DELL'800
Splendori e grandezze nella New York fine secolo
21,30 PRIMO PASSAGGIO
Un programma di Lilli Cavassa e Claudio Tallino
Presenta Elsa Ghiberti
22,00 Gino Cervi e Andreina Pagnani in
LE CANZONI DI CASA MAIGRET
Sceneggiatura radiofonica di Umberto Ciappetti da Le memorie di Maigret di Georges Simenon
Regia di Andrea Camilleri
22,30 GIORNALE RADIO
22,40 REVIVAL
Canzoni d'altri tempi presentate da Tino Vailati
23,00 BOLLETTINO DEL MARE
23,05 BUONANOTTE EUROPA
BONNE NUIT, EUROPE ! - GOOD NIGHT, EUROPE ! - GUTEN NACHT, EUROPA !
Divagazioni turistico - musicali di Lorenzo Cavalli
Regia di Manfredo Matteoli
24,00 GIORNALE RADIO
0,06 - 5,59 NOTTURNO ITALIANO

TERZO PROGRAMMA

TRASMISSIONI SPECIALI
(dalle 9,25 alle 10,00)
9,25 CONVERSAZIONE
9,30 CORRIERE DELL'AMERICA, risposte de La Voce dell'America ai radioascoltatori italiani
9,45 PLACE DE L'ETOILE - Istantanee dalla Francia
10,00 CONCERTO DI APERTURA
11,15 CONCERTO DELL'ORGANISTA PALL ISOLFSSEN
11,50 FOLK MUSIC
Musiche dell'isola di Bali
12,10 CONVERSAZIONE
12,20 SONATE DI GIUSEPPE TARTINI
13,00 INTERMEZZO
13,20 MACBETH
Opera in quattro atti di Francesco Maria Piave
Musica di Giuseppe Verdi
15,30 BOUVARD E PECUCHET
di Tullio Kezich e Luigi Squarzina
17,35 DISCOGRAFIA
a cura di Carlo Marinelli
18,00 ASPETTI LETTERARI DELL'AVANGUARDIA IN TEATRO DA BECKETT A ARRABAL
18,30 CONVERSAZIONE
18,35 MUSICA LEGGERA
18,45 RITRATTO CRITICO DI GIANI STUPARICH
19,15 CONCERTO DI OGNI SERA
20,15 PASSATO E PRESENTE
20,45 POESIA NEL MONDO
I destrieri e la notte: panorama della poesia araba dal VI al XIII secolo
Programma di Nanni de Stefani
Letture di Antonio Guidi e Giancarlo Sbragia
Seconda trasmissione
21,00 IL GIORNALE DEL TERZO - SETTE ARTI
21,30 CLUB D'ASCOLTO
COSA SENTE IL DOTTOR ANDREA MARCHI
di Franco Ruffini
Al termine: Chiusura
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Buona domenica a tutti da Max D'Agata. Stasera musica e sport nel nostro post,un abbinamento vincente: infatti ,nella prima parte torneremo a parlare di una trasmissione radiofonica che negli anni '70 ha fatto la storia della radio italiana, ovvero la celeberrima Supersonic; nella seconda il mio amico e collega Boris Boris vi fara'un ampio resoconto della giornata calcistica di serie A e serie B di domenica 17 ottobre 1971.
Ora veniamo a noi: il 1971 e' un anno fondamentale nella storia della radio italiana: infatti Supersonic,la popolare trasmissione di dischi a mach due, partita alle 20,10 del 4 luglio come un riempitivo estivo, non solo riscuote un successo tale che viene confermata anche per la stagione successiva (e l'affermazione è sempre più crescente, tant'è vero che la rubrica durerà per ben 6 anni e mezzo,fino al 16 dicembre 1977) ma addirittura, per tutto l'autunno (dal 3 ottobre fino al giorno di Santo Stefano, 26 dicembre), agli appuntamenti serali quotidiani (dalle 20,50 alle 22,30) se ne aggiunge anche uno domenicale all'ora di pranzo.
Infatti,ogni domenica, sul Programma Nazionale, al termine del Giornale Radio delle 13, quindi dalle 13,15 alle 15,30, il pomeriggio festivo viene allietato dalle ottime scelte musicali curate da Tullio Grazzini e presentate con grande simpatia e professionalità da Piero Bernacchi, Paolo Francisci e Paolo Testa (i quali anche in questa edizione festiva si alternano nella conduzione della trasmissione, prima di essere affiancati a loro volta da Antonio De Robertis e Gigi Marziali, che arriveranno uno o due anni dopo).
Anche in questa domenica 17 ottobre 1971 Supersonic è presente all'appuntamento con i suoi numerosissimi e fedeli ascoltatori, ai quali se ne aggiungono tantissimi nuovi che, per impegni di lavoro o per preferenze televisive, non avevano avuto modo di conoscerla ed apprezzarla nell'edizione serale e quindi, grazie a questa scelta, il successo tende gradualmente ad aumentare sempre di più.
Lo schema della trasmissione rimane quello collaudato dell'edizione serale, con l'80 per cento dello spazio dedicato alla musica pop-rock(con la proposta delle novità discografiche o, spesso e volentieri, delle lacche, ovvero dischi che ancora devono essere pubblicati sul mercato) e il rimanente 20 per cento dedicato all'ascolto della musica piu' commerciale: inoltre,ampio spazio e' concesso alla musica italiana ed alle date dei concerti.
Eccovi alcune proposte supersoniche di quel periodo, rintracciate dal nostro CBNeas. Cominciamo con Sir Lord Baltimore nel brano Hard rain fallin':



E' ora la volta della Formula Tre che esegue Nessuno nessuno:



Spazio ora per il melodico Tony Christie, che vi canta I did what I did for Maria:



Eccovi infine Ornella Vanoni con il suo successo del periodo, Domani è un altro giorno (versione italiana di un brano lanciato dalla cantante country Tammy Wynette, The wonders you perform):



L'edizione domenicale di Supersonic costituisce un ottimo traino per il pomeriggio sportivo: a partire dalle 15,30 va in onda infatti Tutto il calcio minuto per minuto (a proposito di ciò vi ricordo che dopo di me sarete in compagnia di Boris Boris con un aggiornamento in tempo reale sulle partite di quella domenica pomeriggio).
Tornando a Supersonic, l'edizione domenicale, che più in là verrà spostata sul Secondo Programma nella fascia oraria che va dalle 15,30 alle 17,30, non è la sola novità: infatti, di lì a poco, inizieranno ad andare in onda il martedi sera, in diretta dalla sala A di Via Asiago in Roma o dall'Auditorium di Via Montebello in Torino e con il pubblico, edizioni speciali, dei veri e propri concerti dal vivo condotti dai tre supersonici insieme e con la partecipazione dei nomi piu'autorevoli della musica italiana (ricordiamo tra i tanti Lucio Dalla, Lucio Battisti, Roberto Vecchioni, la Premiata Forneria Marconi, il Banco del Mutuo Soccorso): da non dimenticare, per quanto riguarda gli artisti stranieri, il concerto di Lou Reed nel 1975.
Prima di passare alla pagina sportiva voglio ricordarvi il Supersonic Fan Club, una pagina creata su Facebook dal sottoscritto con l'insostituibile collaborazione dell'amico Cesare Borrometi per ricordare questa meravigliosa trasmissione a chi come noi la seguiva assiduamente(e nel caso del sottoscritto la registrava) tutte le sere e farla conoscere ed amare a chi all'epoca non c'era.
Attendiamo numerosissime le vostre iscrizioni: potrete cosi ascoltare ottima musica con i più grandi successi di Supersonic ed essere partecipi delle molte iniziative che abbiamo in programma nei prossimi mesi, soprattutto con l'anno nuovo.
Voglio anche ricordarvi che la sera di martedi 26 ottobre alle 21, sulla succitata pagina FB del Supersonic Fan Club, il sottoscritto e Cesare condurranno un nuovo speciale nel quale si rievocherà la scaletta di una nuova puntata estiva, nella fattispecie quella di lunedi 6 agosto 1973: ancora piu' stimolante l'appuntamento di martedi 16 novembre, sempre alle 21, quando, a distanza di 36 anni, manderemo in onda una puntata inedita di Supersonic, ovvero quella che doveva essere trasmessa domenica 4 agosto 1974 e che saltò a causa dell'attentato al treno Italicus.
Con questo, per quanto mi riguarda, è tutto: Max D'Agata cede la linea a Boris Boris per la giornata sportiva.
Grazie a tutti e a presto ! ! !



Amici sportivi all’ascolto, buon pomeriggio! Ma tale augurio, naturalmente, è rivolto anche agli amanti della musica e, in particolare, di Supersonic - rievocato in modo encomiabile dall’amico Max Zeppola D’Agata - i quali, dopo aver ascoltato i loro cantanti preferiti e scoperto in anteprima le uscite discografiche di imminente pubblicazione, proseguono la loro abbuffata
radiofonica per seguire i risultati della loro squadra del cuore. E’ infatti l’ora di Tutto il calcio minuto per minuto, che oggi, 17 ottobre 1971, torna per narrarci, attraverso i suoi mitici cantori Ameri, Ciotti e compagnia, le vicende relative alla seconda giornata del campionato di serie A.

Campionato che, negli anni ’70, stava a giocatori, allenatori e tifosi come l’anno scolastico stava a studenti e insegnanti: entrambi iniziavano ai primi di ottobre. Una sorta di espressione algebrica, già ricordata nel mio precedente post dedicato al 1° ottobre 1978, che prende il via proprio con il torneo 1971/72, settantesimo nella storia del calcio italiano, quarantesimo a girone unico, il cui inizio è fissato per il 3 ottobre 1971. Pronti, via, e poi subito… una pausa: la serie A si ferma a causa dell’impegno della Nazionale, che sabato 9 ottobre affronta a San Siro la Svezia nella gara di ritorno delle qualificazioni ai Campionati Europei. Una partita da ricordare, oltre che per la netta vittoria (3-0, con doppietta di Riva inframmezzata dal gol di Boninsegna), per la sessantesima presenza di capitan Facchetti, che diventa così il giocatore ad aver vestito più volte l’azzurro, superando il leggendario primato di Umberto Caligaris che resisteva dal 1934.
Tornando invece al campionato, è quantomeno singolare la classifica alla vigilia del secondo turno: otto squadre la comandano e le restanti otto la chiudono. Questo per il semplice fatto che la giornata inaugurale non ha registrato pareggi. Analizziamo, allora, questa graduatoria spaccata in due parlando proprio delle capoliste e dei loro prossimi impegni.
Cominciamo dall’Inter, campione d’Italia in carica e, quindi, madrina più che mai appropriata per un evento storico come la prima partita di serie A disputata in Calabria. Un evento che prima o poi doveva concretizzarsi, se si pensa che quattro anni prima la regione più meridionale dell’Italia peninsulare aveva ospitato addirittura la Nazionale maggiore: era infatti il 1° novembre 1967 quando allo stadio San Vito di Cosenza si giocò Italia-Cipro (facile vittoria italiana per 5-0), gara di ritorno delle qualificazioni ai campionati Europei svoltisi nel nostro Paese e vinti dagli azzurri. Con la promozione in serie A del Catanzaro, attraverso gli spareggi con Atalanta e Bari, anche questa lacuna viene colmata. D’altronde i giallorossi del presidentissimo avvocato Nicola Ceravolo (presente nel direttivo della società sin dal 1932!) avevano fatto di parlare di sé già cinque anni prima, quando avevano conquistato una clamorosa finale di Coppa Italia contro la Fiorentina (dopo aver eliminato in semifinale la Juventus, vincendo per 1-2 a Torino!) persa per 2-1 soltanto ai tempi supplementari, anche a causa di un opinabile arbitraggio di Sbardella. Dopo l’esordio a Torino contro la Juventus - dove i ragazzi di Seghedoni, pur essendo stati sconfitti per 4-2, non hanno demeritato - la prima squadra calabrese ad essere approdata nella massima serie è chiamata ad un nuovo appuntamento con la storia, che non si limita alla sfera meramente sportiva, poiché in esso si identificano orgogli regionali e rivincite sociali; qualcosa di simile, in chiave minore, a ciò che un anno e mezzo prima lo storico scudetto del Cagliari aveva rappresentato per la Sardegna.

A proposito del Cagliari: ora che Gigi Riva, ormai un anno dopo il grave incidente subito in Nazionale nell’amichevole contro l’Austria a Vienna, è tornato alla piena efficienza fisica, i rossoblù hanno tutta l’intenzione di riprendere quel discorso bruscamente interrotto la stagione precedente, quando la rinuncia forzata al bomber di Leggiuno ha costretto ad abbandonare con largo anticipo il sogno del bis tricolore. Il 3-1 rifilato al Verona nel turno d’esordio è un segnale incoraggiante, mentre l’acquisto del centravanti Vitali, smanioso di rivincita dopo un’annata storta alla Fiorentina, dà adito a pareri contrastanti: per i più ottimisti il tandem Vitali - Riva è destinato a fare sfracelli, per altri i due hanno caratteristiche troppo simili per poter coesistere. Avranno ragione gli altri: Vitali segnerà la miseria 3 reti, acuendo ulteriormente la Riva-dipendenza della squadra.

Sfida tra capoliste a San Siro tra il Milan di Nereo Rocco, che al debutto ha espugnato per 0-1 il campo del Varese (dove ha ritrovato in maglia biancorossa una bandiera storica come Giovanni Trapattoni, scambiato in estate con Sogliano) e la Fiorentina rivitalizzata da Nils Liedholm, che ha esordito superando in casa il Napoli per 2-1. Anche Roma e Sampdoria si sfidano da prime della classe, ma quella dell’Olimpico è soprattutto la sfida tra i due HH, i nemici-amici Helenio ed Heriberto Herrera. Il primo è tornato sulla panchina della Maggica dopo ben… due mesi e tre giorni. Avete letto bene: due mesi e tre giorni. Che cosa era successo? L’8 aprile 1971, al termine di una lunga riunione, il presidente romanista Alvaro Marchini (suocero del centrocampista giallorosso Ciccio Cordova che ne ha sposato la figlia Simona, destinata ad una brillante carriera in televisione prima e in teatro poi) licenziò il tecnico, con il quale da tempo era in pessimi rapporti, accusandolo di aver sollevato insinuazioni mussoliniane sulla conquista dello scudetto della Roma nel 1942, ma così facendo finì per attirarsi le antipatie dei tifosi - i quali, evidentemente, non avevano ben capito come stavano effettivamente le cose - e fu costretto a lasciare. Il nuovo presidente Gaetano Anzalone, innanzitutto per accattivarsi le simpatie della piazza, fece come prima mossa quella di richiamare il Mago; inutile dire che i tifosi festeggiarono: HH2 (così chiamato per distinguerlo dal più celebre omonimo, dopo l'esperienza agrodolce all’Inter (secondo alle spalle del Cagliari il primo anno, esonerato all’inizio della stagione successiva e sostituito da Invernizzi,che poi vinse lo scudetto), cerca invece riscatto sulla panchina di una Samp che spera di salvarsi, una volta tanto, senza soffrire troppo.

Infine le torinesi. Il 13 luglio 1971 arriva una notizia improvvisa: Giampiero Boniperti è il nuovo presidente della Juventus. E chi potrebbe essere la guida più adatta per una squadra in crescita, composta da giovani sapientemente amalgati con uomini di esperienza, se non colui che da giocatore ne è stato l’indiscusso leader? Confermato in panchina Cestmir Vycpalek, che aveva sostituito in corsa il povero Armando Picchi durante la stagione precedente, e sfoltita la rosa (unici acquisti il portiere Carmignani dal Varese e il terzino Longobucco dalla Ternana), l’ambiente juventino sente che questo potrebbe essere l’anno buono per tornare allo scudetto, e la franca vittoria per 4-2 sul neopromosso Catanzaro alla prima giornata non sembra lasciare dubbi sul fatto che i bianconeri abbiano le carte in regola per puntare al titolo.
Aria nuova anche nel Torino: dopo il deludente campionato 1970/71, riscattato parzialmente dalla conquista della Coppa Italia, il presidente Pianelli assume come allenatore Gustavo Giagnoni, che ha appena riportato in serie A il Mantova, dal quale si porta anche il minuscolo attaccante Toschi, soprannominato Topolino. Temperamento focoso e battagliero, proprio come piace ai tifosi del Toro, Giagnoni diventa ben presto un beniamino della Maratona, anche per il vezzo di accomodarsi in panchina con la sciarpa granata ben annodata al collo, oltre che con in testa quel colbacco che gli garantirà imperitura fama, non prima però di aver dato luogo a qualche malignità di stampo… politico. Sciarpa e colbacco a parte, è comunque opinione generale che il tecnico di Olbia possa essere il condottiero giusto per una squadra che da sempre fa dello spirito di sacrificio e dell’agonismo (il cosiddetto tremendismo) le proprie armi migliori, così ben rappresentate in campo dal vecchio indomito leone Giorgio Ferrini, dalle colonne Fossati, Cereser e Agroppi, dall’estroso Claudio Sala e da tanti giovani già o sul punto di diventare qualcuno.

Squadre in cerca di conferme o di riscatti, dunque, proprio come nelle speranze dei loro tifosi, per i quali Tutto il calcio minuto per minuto equivale, la domenica pomeriggio, ad una sorta di appuntamento d’amore. Non è però ancora tempo, per la trasmissione radiofonica più amata dagli sportivi italiani, di diretta estesa a tutti i 90 minuti degli incontri (arriverà soltanto cinque anni e mezzo dopo, per le ultime partite del campionato 1976/77). Ad inizio trasmissione, però, prima che le ostilità riprendano, i calciofili vengono informati sulla situazione alla fine dei primi tempi. Vediamola anche noi:

- il primo gol della giornata arriva da Bergamo, dove si affrontano Atalanta e
Cagliari: al 16’ il gioiellino ventenne Adelio Moro porta in vantaggio i padroni di casa superando Albertosi con un pallonetto. Dopo i primi 45 minuti, dunque, Atalanta 1 Cagliari 0;

- a San Siro è invece il 27’ quando il Milan passa a condurre sulla Fiorentina. Questa l’azione del gol: cross di Sabadini dalla sinistra e colpo di testa di Bigon, altro nuovo acquisto rossonero. 1-0 al termine della prima frazione di gioco;

- è il minuto 27 anche al Comunale di Torino quando Ciccolo fa tremare la curva Maratona portando in vantaggio il Lanerossi Vicenza. Pulici rimette le cose a posto al 43’ ristabilendo la parità; si va quindi il riposo con Torino e Lanerossi e Vicenza sul risultato di 1-1.

Si segna pochino, come abbiamo visto: appena 4 gol realizzati, e ben cinque incontri (Bologna-Varese, Catanzaro-Inter, Napoli-Mantova, Roma-Sampdoria e Verona-Juventus) ancora inchiodati sullo 0-0. Lecito, quindi, attendersi altra musica nella ripresa. Cosi sarà…

…e molto presto: passano appena 5 minuti (è il 50’) e al Bentegodi di Verona i padroni di casa passano in vantaggio. Su lungo traversone dalla sinistra Orazi colpisce di testa; la palla colpisce l’incrocio dei pali, ma torna in campo rimbalzando proprio davanti alla porta. Carmignani, però, è impossibilitato ad intervenire e viene beffato: 1-0, e sarà anche il risultato finale. Vecchia Signora, dunque, rimandata…

- esame di riparazione superato, invece, per il Napoli, dopo il debutto negativo di due settimane prima a Firenze (contrassegnato, fra l’altro, dalla tentata invasione di due tifosi partenopei); è il 55’ al San Paolo quando una fiammata di Altafini consente di battere il Mantova: 1-0, e il risultato non cambierà più;

- rimandato anche il Cagliari, oggi in giornata-no: al 58’ l’Atalanta raddoppia grazie a Magistrelli, il secondo dei tre gioiellini (il terzo è Doldi) che l’anno successivo, grazie alle loro brillanti prestazioni, continueranno a vestire i colori nerazzurri, ma quelli, più prestigiosi, dell’Inter. Non sarà un buon affare per nessuno: a Milano i tre non lasceranno tracce memorabili e l’Atalanta retrocederà in serie B;

- al 60’ arriva il momento del riscatto anche per il Bologna, che aveva esordito con una sconfitta (2-1 a Marassi contro la Sampdoria): è Rizzo l’autore del gol con cui i rossoblù piegano il Varese;

- un minuto (a San Siro è il 61’) e il Milan fa bis: Rivera serve in profondità Prati, che calcia addosso a Superchi. Il portiere viola non trattiene, l’accorrente Bigon riprende e insacca. Doppietta per Albertino e 2-0 finale per i rossoneri, momentaneamente primi in classifica…

… insieme al Torino: al Comunale è l’identico minuto quando lo scatenato Pulici completa la rimonta granata siglando il 2-1 finale. Non immagina, il non ancora Puliciclone, che da lì a poco inizierà per lui un periodo di vacche magre in fatto di gol, pur giocando bene, al punto che Giagnoni lo rispedirà all’ABC del calcio, come si titolò all’epoca: mesi trascorsi a ristudiare i fondamentali, a scaraventare palloni contro il muro, a tirare nella porta vuota, che a lungo andare daranno i propri frutti. Ad ogni modo, oggi ci sarebbe da festeggiare in casa Toro, se non ci si mettesse il grave infortunio di Toschi (frattura del perone destro) a rovinare tutto…

- scocca invece il minuto numero 63 a Bergamo quando Gigi Riva tenta la riscossa del Cagliari. Ma il gol di Rombo di Tuono servirà soltanto ad accorciare le distanze; al fischio finale, dunque, è 2-1 per l’Atalanta;

- e sessantatrè sono anche i minuti impiegati dall’Inter per scardinare la difesa del Catanzaro. Con questa dinamica: passaggio in profondità di Corso per Boninsegna, Silipo anticipa in scivolata il centravanti nerazzurro ma rimane a terra. Il pallone capita sui piedi di Bedin, che evita il tentativo di recupero di D’Angiulli e scarica un fendente che fulmina Pozzani. Poi non accade più nulla fino all’80’...

… quando i campioni d’Italia vanno nuovamente a segno: una punizione battuta dai nerazzurri viene deviata dalla barriera, Facchetti raccoglie e mette dentro. 0-2 finale, dunque (come 14 giorni prima a San Siro sull’Atalanta, altra neopromossa), e grande amarezza per la Calabria, accorsa in massa al Militare. Nonostante i giallorossi possano uscire dal campo, così come due settimane prima a Torino, a testa alta. Anche l’Inter, dunque, è a punteggio pieno…

… ma è tale anche la Roma, seppure in zona Cesarini: la sfida tra i due Herrera (Helenio ed Heriberto) si risolve a favore del primo grazie ad Amarildo, che all’89’ fa esplodere l’Olimpico siglando il gol-partita contro la Sampdoria: 1-0, come alla prima giornata (sempre in casa, contro il Lanerossi Vicenza) e nuovamente grazie al brasiliano.

E a questo punto andiamo a vedere la schedina:

Atalanta-Cagliari 2-1 1
Bologna-Varese 1-0 1
Catanzaro-Inter 0-2 2
Milan-Fiorentina 2-0 1
Napoli-Mantova 1-0 1
Roma-Sampdoria 1-0 1
Torino-L.R. Vicenza 2-1 1
Verona-Juventus 1-0 1

Per la serie B:
Palermo-Catania 1-0 1
Reggiana-Genoa 3-0 1
Ternana-Foggia 2-0 1

Per la serie C:
Savona-Pro Patria 3-0 1
Empoli-Spal 1-1 X

Drastica riduzione delle segnature in serie A, dunque (14, contro le 23 della prima giornata), e - incredibile - ancora nessun pareggio dopo 180 minuti di gioco. Seconda doppietta del campionato, ad opera di Bigon (la prima era stata realizzata da Bettega nel turno inaugurale), e 10 reti realizzate dalle squadre di casa, le quali si sono aggiudicate ben 14 dei 16 punti disponibili. Sei giocatori in testa alla classifica cannonieri con 2 reti realizzate: Bettega della Juventus, Pulici del Torino, Bigon del Milan, Riva del Cagliari, Amarildo della Roma e Orazi del Verona.

Dimezzato poi il plotone a punteggio pieno: a 4 punti troviamo, infatti, Inter, Milan, Torino e Roma. Seguono, a quota 2, Cagliari, Juventus, Bologna, Napoli, Sampdoria, Atalanta (unica neopromossa a muovere la classifica), Fiorentina e Verona. Ancora al palo con zero punti, invece, Lanerossi Vicenza, Mantova, Varese e Catanzaro.

Questi, invece, i risultati non inseriti in schedina della quarta giornata di serie B:

Brescia-Perugia 0-0
Cesena-Lazio 1-0
Como-Modena 2-0
Livorno-Arezzo 1-0
Monza-Bari 0-0
Novara-Taranto 2-1
Reggina-Sorrento 2-2

Per una classifica che vede al comando il Bari con 7 punti. Seguono a quota 6 Perugia e Ternana; con 5 punti troviamo invece Palermo, Reggiana, Como, Cesena e Taranto. Appaiate a quota 4 Lazio, Genoa, Livorno e Novara; seguono, a 3 punti, Brescia, Catania, Reggina, Monza, Foggia, e Sorrento. Chiudono l’Arezzo, con 2 punti, e il Modena, ancora fermo a quota zero.



Un dominio mai eclatante, ma sicuro (26 giornate in testa), che permette di superare anche un ostacolo tremendo come la grave malattia all’apparato respiratorio che a metà torneo colpisce il ragazzo d’oro Bettega, costringendolo a dare forfait per sottoporsi ad un lungo periodo di cura e convalescenza. Così, al traguardo finale del 28 maggio 1972, la Juventus tornerà campione d’Italia dopo cinque anni: il quattordicesimo scudetto, conquistato con 43 punti, rappresenta un’autentica pietra miliare nella storia bianconera, l’avvio di un’irripetibile quindicennio di successi che vedrà la Vecchia Signora vincere tutto ciò che è possibile vincere, sia in Italia che all’estero. Il primo trionfo dell’era-Boniperti, tuttavia, è gonfio di
tristezza: tra le 108 vittime del disastro aereo di Punta Raisi del 5 maggio 1972 c’è anche il 23enne Cestmir Vycpalek junior, figlio del tecnico juventino.
Il quale, per gli imperscrutabili disegni del destino, morirà - proprio a Palermo - esattamente trent’anni dopo il figlio, la mattina del 5 maggio 2002: lo stesso giorno in cui la Juventus vincerà il suo ventiseiesimo scudetto.

Appaiate sul secondo gradino, ad una lunghezza, Milan e Torino, damigelle d’onore e di… rimpianti. I rossoneri recriminano per due torti arbitrali subiti nel girone di ritorno: a Torino contro la Juventus Concetto Lo Bello non vede un netto fallo in piena area di Morini su Bigon (salvo riconoscere tardivamente l’errore alla Domenica Sportiva, dove era presente come ospite); a Cagliari, invece, Michelotti sanziona con il rigore - che darà ai sardi la vittoria per 2-1 - un braccio involontario di Anquilletti. Episodio, quest’ultimo, che farà perdere le staffe a Rivera, il quale sparerà a zero sulla classe arbitrale ottenendo in cambio due mesi e mezzo di squalifica. La conquista della Coppa Italia, nella finale contro il Napoli, non sarà nulla di più che un contentino.

Non meno fondate le recriminazioni dei granata, anch’esse relative a due episodi del girone di ritorno: a Marassi contro la Sampdoria perdono per 2-1, perché l’arbitro Barbaresco non concede un gol ad Agroppi nonostante Marcello Lippi, allora libero blucerchiato, abbia respinto il pallone oltre la linea di porta (eppure, anche a trenta e passa anni di distanza, l’ex C.T. azzurro continuerà ad affermare di aver respinto il pallone prima che varcasse la linea, negando persino l’evidenza dei filmati). A San Siro contro il Milan, invece, il gol del possibile 1-1 realizzato da Toschi viene annullato dall’arbitro Toselli per un inesistente fallo dello stesso Agroppi. Curiosità: Barbaresco e Toselli, i due arbitri incriminati, sono entrambi originari di Cormons, in provincia di Gorizia. Non crediamo che a Torino, la cui stragrande maggioranza degli abitanti è di fede granata, sarebbe stato visto di buon occhio un eventuale gemellaggio con la cittadina friulana (da cui peraltro proviene l'uomo della moviola televisiva, l'ex - calciatore Bruno Pizzul, che un giorno seguirà stabilmente gli incontri della Nazionale azzurra e che è addirittura un affettuoso simpatizzante del vecchio Toro)

L’ultima stagione senza problemi fisici di Gigi Riva (che gioca tutte e 30 le partite e si laurea vicecapocannoniere con 21 reti) è anche l’ultima del Cagliari del periodo d’oro, ormai agli sgoccioli. Il quarto posto a quota 39 rappresenta, infatti, il canto del cigno per una delle protagoniste assolute della scena nazionale degli ultimi anni, cui solo la sfortuna ha impedito di raccogliere ulteriori meritate soddisfazioni. Il primo ad accorgersene è Manlio Scopigno, l’allenatore filosofo, che lascia la Sardegna per cercare, su altre panchine, una fortuna che non ritroverà più.

Boninsegna, con 22 reti, si conferma capocannoniere; la sua squadra, già allora, era una… pazza Inter. Va bene che i ragazzi di Invernizzi hanno concentrato gran parte delle loro energie sulla Coppa dei Campioni (poi persa in finale contro l’Ajax dell’immenso Johan Cruyff), ma dopo l’esaltante cavalcata tricolore dell’anno prima era lecito aspettarsi qualcosa di più del quinto posto e di 36 punti. Risultato che, invece, assume tutt’altro significato per la Fiorentina: chiudere a pari merito con i campioni uscenti un anno dopo aver rischiato seriamente la retrocessione non è cosa da poco, soprattutto quando serve a conquistare l’ultimo posto utile per l’Europa.
Europa che viene mancata per un punto dalla Roma, settima a quota 35; ma anche Europa nella quale, alla fine della stagione, l’unica squadra italiana a conquistare un trofeo sarà proprio quella giallorossa, che si afferma nel Torneo Anglo-Italiano.

Tornando alla classifica finale di serie A, proprio la Roma fa da spartiacque tra sé e tutte le altre squadre, quasi si trattasse di un altro campionato: un deludente Napoli e una buona Sampdoria, infatti, chiudono all’ottavo posto con 28 punti a testa, ben sette in meno dei capitolini.
A due lunghezze troviamo una tranquilla Atalanta, unica neopromossa a centrare la permanenza nella massima serie, precedendo di un punto un’altra grande delusione e delusa: il Bologna.

Solo all’ultimo minuto dell’ultima giornata, invece, Lanerossi Vicenza (23 punti) e Verona (22) conquistano la certezza di trascorrere un altro anno tra le elette, condannando alla retrocessione Mantova e Catanzaro, appaiate a quota 21, e il derelitto Varese, ultimissimo con soli 13 punti e incapace di vincere una sola partita in casa (l’unico successo stagionale è giunto infatti fuori casa, alla penultima giornata: 0-4 a Vicenza).
Solo il Mantova non saprà più risollevarsi; anzi, un anno dopo sprofonderà addirittura in serie C, per riemergere dalla quale impiegherà ben 32 anni, prima di un nuovo drammatico crollo.
Andrà meglio, anche se non nell’immediato, al Catanzaro: i giallorossi saliranno nuovamente nel 1976 per ridiscendere subito, ma sarà sufficiente una sola stagione affinché la Calabria possa festeggiare un nuovo ritorno in serie A, questa volta più stabile (cinque stagioni consecutive).
Due anni, infine, impiegherà il Varese per rivedere la massima serie, e soltanto uno per riabbandonarla definitivamente.

Segno tangibile dei tempi nuovi è anche il cambiamento della geografia del calcio italiano. Così come era stato l’anno precedente per la Calabria, alla fine di questa stagione sarà l’Umbria ad assurgere per la prima volta agli onori della serie A grazie alla Ternana, sorprendente vincitrice del campionato cadetto con 50 punti. Retrocessione riscattata prontamente dalla Lazio, seconda ad una lunghezza, e dal suo tecnico Tommaso Maestrelli, che l’anno precedente aveva conosciuto la stessa amara sorte al Foggia. Nessuno può immaginare che per i ragazzacci biancocelesti si profilano all’orizzonte 24 mesi da favola, che porteranno la squadra capitolina a sfiorare lo scudetto appena tornata nella massima serie e a conquistarlo l’anno successivo.
Impiega un anno in più per rivedere il paradiso calcistico, ma alla fine ce la fa anche il Palermo che, a quota 48, completa il terzetto delle promosse.
Splendido quarto con 46 punti il Como di Eugenio Bersellini, con i suoi 36 anni il più giovane allenatore dei campionati professionistici, fino all’ultimo in lizza per un posto tra i moschettieri grazie ad uno strepitoso girone di ritorno. Sorprendente la stagione della neopromossa Reggiana, quinta ad un punto di distacco proprio in virtù del successo casalingo all’ultima giornata contro i lariani.
Per Cesena e Perugia, appaiate a quota 43, prove di promozione che non tarderà ad arrivare: i romagnoli la conquisteranno l’anno successivo, gli umbri dovranno pazientare per altri tre.
A seguire tre squadre a 41 punti, ma con diversi stati d’animo: deluse le neoretrocesse Catania e Foggia, partite con obiettivi di pronta risalita ma mai riuscite ad emergere; soddisfatto il Genoa, lui sì riemerso dall’inferno della serie C nel quale era piombato, autore di un torneo di assestamento in linea con i programmi. Un punto sotto troviamo il Bari, nettamente calato dopo un avvio scoppiettante, seguito a quota 38 da un Brescia rimasto sempre nell’anonimato così come Taranto e Novara, a pari merito a due lunghezze di distanza.
Salvezza tutto sommato tranquilla, in virtù dei 33 punti conquistati, per l’Arezzo; Reggina (29 punti) e Monza (28) hanno invece dovuto lottare fino all’ultimo per evitare la minaccia della retrocessione. L’amaro calice della serie C tocca a Livorno (26 punti), Sorrento (25) e Modena (22). Per i campani del comandante Achille Lauro, già presidente del Napoli che fu, non ci sarà più occasione di risalita; emiliani e toscani, invece, armandosi di santa pazienza torneranno anche in serie A, rispettivamente nel 2002 e nel 2004. Per la cronaca, a Modena non vedevano la massima serie dal 1964 e a Livorno, addirittura, dal 1949; insomma, il gusto di saper aspettare, slogan coniato negli anni ’80 per reclamizzare un whisky scozzese, in questo caso sembra davvero calzare a pennello.

E a questo punto, anche le storie di oggi sono giunte al termine. E quando due storie raccontano di musica e di sport finiscono, inevitabilmente, per fondersi in un’unica grande passione: quella di ciascuno di noi. Musica e sport che talvolta scrivono la storia di un Paese, ma che sempre scrivono ogni nostra piccola o grande storia personale. Storie di quando il valore della musica si misurava ancora con le note e le voci - prima che con le note… spese e le voci… economiche - e di quando il pallone rimbalzava per la legge del calcio piuttosto che per quella del business. Che fare, oggi? Rimpiangere quei tempi perché non ci sono più? No, piuttosto ringraziarli perché ci sono stati, e continuano a vivere in noi. Bisogna guardare al futuro e non al passato? D’ accordo, ma senza passato dov’è il futuro? Capire noi non possiamo; chiamiamole, se vogliamo, emozioni…

Grazie a tutti e a presto.

Boris Boris

Ringraziamo di cuore i nostri Max e Boris Boris, che ritroveremo presto con nuovi post, e vi diamo appuntamento per una nuova pagina di cronistoria radiotelevisiva italiana, fra pochi giorni.

Buona notte e buona settimana a tutti ! ! !
CBNeas

2 commenti:

Davide Camera ha detto...

Mi piace ricordare che Domenica Sport, dopo il passaggio in tv di Paolo Valenti, è stata condotta da Rino Icardi fino all'avvento, proprio nei frangenti di cui stiamo parlando, di Mario Giobbe, poi divenuto capo del pool sportivo radiofonico, infine vice direttore della TGS.
Mario Giobbe si inventò poi nel 1976 con Gilberto Evangelisti la divisione di Domenica Sport in due parti, in modo tale da mandare in onda anche i primi tempi delle partite, mentre ai secondi tempi pensava Tutto il calcio minuto per minuto.
Domenica Sport è come titolo programma addirittura più vecchio di Tutto il calcio minuto per minuto, e storicamente i conduttori più importanti sono stati Paolo Valenti(con Italo Gagliano), Mario Giobbe, Luigi Coppola e l'attuale Filippo Corsini, arrivato ora al decimo anno consecutivo di conduzione.

Anto61 ha detto...

Ho cercato un po' ovunque informazioni sugli stacchetti musicali (da considerarsi forse alla stregua degli 'Intervalli' televisivi), che la radio proponeva periodicamente come riempitivo. Erano brevissimi brani della durata di 4 o 5 secondi, perlopiù per pianoforte. Credo di averli sentiti fino a non molto tempo fa prima dell'inizio del 'Notturno Italiano'. Qualcuno ne sa qualcosa di più? Grazie!