venerdì 27 agosto 2010

Domenica 27 agosto 1961



TELEVISIONE

9,45 Il Ministero della Pubblica Istruzione e la RAI - Radiotelevisione Italiana
presentano
NON E' MAI TROPPO TARDI
Corso di istruzione popolare per adulti analfabeti
Insegnante Alberto Manzi
10,15 LA TV DEGLI AGRICOLTORI
Rubrica dedicata ai problemi dell'agricoltura a cura di Renato Vertunni
11,00 - 11,30 Dalla Chiesa di San Salvatore al Monte in Firenze
S. MESSA

pomeriggio sportivo

Prima parte
15,00 EUROVISIONE
Collegamento tra le reti televisive europee
a) CECOSLOVACCHIA: Praga
CAMPIONATI EUROPEI DI CANOTTAGGIO
Telecronista: Nico Sapio
b) SVIZZERA: Zurigo
CAMPIONATI DEL MONDO DI CICLISMO SU PISTA
Telecronisti: Adone Carapezzi e Adriano Dezan

la TV dei ragazzi

17,35 IL CLUB DI TOPOLINO
di Walt Disney
- Topolino presentatore
- Tutti i premi a Carolina
- Paperino e le gomme
- Le avventure di Bill e Marty

(3° episodio)
- Pluto al Polo
18,15 LE AVVENTURE DI RIN TIN TIN
Il caporale Carson
Regia di Lew Landers
Distr.: Screen Gems
Int.: Lee Aaker, James Brown, Joe Sawyer e Rin Tin Tin


pomeriggio sportivo

Seconda parte
18,40 - 19,05 EUROVISIONE
Collegamento tra le reti televisive europee
SVIZZERA: Zurigo
CAMPIONATI DEL MONDO DI CICLISMO SU PISTA
Telecronisti: Adone Carapezzi e Adriano Dezan

19,40 CRONACA REGISTRATA DI UN AVVENIMENTO AGONISTICO

ribalta accesa

20,30 TIC- TAC
(Vidal Profumi - Milkana)
SEGNALE ORARIO
TELEGIORNALE
Edizione della sera
ARCOBALENO (Sapone Palmolive - GIRMI Subalpina - Olio Sasso - Dufour Caramelle)
PREVISIONI DEL TEMPO - SPORT
21,00 CAROSELLO
(1) Perugina - (2) Fonderie Filiberti - (3) Crema Bel Paese - (4) Martini - (5) Mira Lanza
I cortometraggi sono stati realizzati da: 1) Teledear - 2) Ibis Film - 3) Ondatelerama - 4) Craveri e Gras - 5) Organizzazione Pagot

21,15 L'IMPAREGGIABILE ARTURO
Avventure musicali di Corbucci e Grimaldi
MUSTAFA' BAU
Con Erminio Macario, Carla Macelloni, Alberto Macario, Maria Fiore, Ermanno Roveri, Milla Sannoner, Alfredo Rizzo
Orchestra di Radio Milano diretta da Mario Bertolazzi
Coreografie di Valerio Brocca
Scene di Bruno Salerno
Costumi di Sebastiano Soldati
Regia di Romolo Siena
22,25 VENEZIA - XXII MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA
Telecronista Carlo Mazzarella
Ripresa televisiva di Giuseppe Sibilla
22,45 LA DOMENICA SPORTIVA
Risultati, cronache filmate e commenti sui principali avvenimenti della giornata
e
TELEGIORNALE
Edizione della notte
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L'estate del 1961, tutto sommato positiva in Italia, segnata da eventi più o meno brutti (il suicidio di Ernest Hemingway in luglio; la costruzione del Muro di Berlino in agosto) nel mondo, si avvia alla fine, mentre si incomincia a parlare di un nuovo ballo in arrivo dagli USA, il twist, e continua l'inarrestabile marcia trionfale del tormentone stagionale a quarantacinque giri, l'orecchiabile e delicato Legata a un granello di sabbia, scritto e interpretato da un nuovo cantautore, Nico Fidenco.
Siamo arrivati all'ultima domenica del mese di agosto: per la prima volta il campionato di calcio di serie A prende il via con sensibile anticipo rispetto al consueto: a fine maggio 1962 il Cile ospiterà la settima edizione della Coppa Rimet e le nazionali dovranno radunarsi in tempi ragionevoli per allenarsi collegialmente prima di raggiungere il Sudamerica. Puntualmente, entro la tarda serata la TV darà risultati, prima classifica e un compendio delle reti segnate (il panorama, com'è abitudine di quei tempi, verrà completato l'indomani sera durante Telesport), per non parlare di un tempo di un incontro ancora top secret e coperto dalla dizione Cronaca registrata di un avvenimento agonistico. In tutto, due ore scarse dedicate al massimo campionato, e tutto questo proprio mentre da qualche settimana (dal 1° agosto, per l'esattezza) hanno preso il via le prove tecniche di trasmissione del Secondo Canale, che sarà inaugurato ai primi di novembre. In compenso, vanno in onda in diretta eurovisiva le fasi più importanti sia degli Europei di canottaggio, in corso a Praga, sia dei mondiali di ciclismo su pista, in programma a Zurigo, nei quali si conferma un brillante velocista tedesco, Rudy Altig.





Questa è la sigla dell'epoca della TV dei ragazzi, girata nel 1959 a Roma, nello scenario di Villa Borghese tanto caro ai giovanissimi, ma destinata ad essere sostituita intorno al 1963 dai celeberrimi pupazzetti di carta che si danno la mano. La TV dei ragazzi comprende oggi (classico incipit delle annunciatrici) non solo il classico telefilm con Rin Tin Tin, che abbiamo rievocato in queste pagine web un paio di mesi fa, ma anche e soprattutto il rivoluzionario spettacolo televisivo che Walt Disney ha dedicato ai bambini di tutto il mondo, Il club di Topolino, apertosi in America nel 1955 e ora finalmente arrivato anche da noi. La sigla della trasmissione vede sfilare tutta la Banda Disney, naturalmente guidata dai due personaggi più amati al mondo, Topolino e Paperino, e in sottofondo si ascolta la celeberrima, accattivante marcetta, ormai indelebile marchio di fabbrica della rinomata casa di produzione di Burbank e del business ad essa legato:



Il club di Topolino, assieme alla serie Disneyland e ai telefilm di Zorro, costituisce le prime produzioni disneyane espressamente televisive. Con il passare del tempo ci si concentrerà sempre più sul piccolo schermo, prendendo anche una via sempre più didattica, anche a beneficio dei più piccini, raggiungendo l'optimum proprio in questo primo scorcio di terzo millennio, con un ciclo educativo, La casa di Topolino, che si giova di magistrali animazioni computerizzate e insegna ai più piccoli i numeri, l'ora, oggetti, fiori, frutta e tutte le altre cose essenziali nel mondo che ci circonda. Nelle scorse settimane siamo riusciti a rabbonire quella piccola peste di bimba ucraina fermatasi fino a poco tempo fa in casa nostra con una serie di DVD atti a raccogliere gli episodi più significativi de La casa di Topolino, che alla fine ha coinvolto direttamente anche noi. Eccovene la sigla, finestra sul presente che, tutto sommato, non è poi così fuori tema.



Torniamo al 1961 e parliamo di pubblicità. Le rubriche televisive sono ormai quattro, ma in estate si riducono a tre (Gong va in vacanza fino a settembre). C'è Tic-Tac, che precede il TG, e dagli ultimi giorni del dicembre 1960 viene inserito in pieno TG serale Arcobaleno, introdotto dal disegno animato di un galletto trombettiere.
Vi presentiamo gli annunci gionalistici inerenti a due prodotti reclamizzati la sera di quel 27 agosto nell'ancor giovane rubrica di telecomunicati: in un caso si tratta proprio dell'invito ad assistere al 60 secondi all'uopo programmato:





Intanto Carosello, dal canto proprio, continua a riscuotere successi su successi, aggiungendo nuovi personaggi a quelli già noti e amati. C'è da sottolineare che proprio in quell'estate del '61 vi è un certo risveglio da parte della stampa periodica, che al fenomeno Carosello e ai personaggi che lo popolano da quattro anni e mezzo dedica più di un articolo. Così Grazia Valci del Radiocorriere TV dedica ben due articoli (il 9 luglio e il 22 ottobre) ai Divi delle 21 e il numero di Oggi del 3 agosto fa altrettanto con un non meno interessante pezzo firmato da Mariagrazia Cucco. Intanto, nella sala moviola della Sacis di Roma si assemblano le pizze per i caroselli del trimestre autunnale. Non siamo ancora all'affollamento che a partire dal 1964 ridurrà la durata dei vari cicli destinati ad alternarsi in dodici mesi di telepubblicità serale (con il clima gioioso di maggio, quello malinconico di settembre e quello festoso di novembre, naturalmente in base ai prodotti presentati sera per sera), ma è certo che, con l'avanzare delle stagioni, si debba cambiare qualcosa in corsa. Così, proprio quel 27 agosto debutta tra i siparietti (ancora per pochi mesi inconfondibile emblema di Carosello) la nuova campagna per certi bruciatori che vengono prodotti in serie a Cavaria, nel Varesotto, il cui protagonista, solo per quel periodo, è Nino Manfredi, qui nei panni di un imbarazzatissimo padre che deve escogitare uno stratagemma per rivelare al curioso figlioletto l'esatta parola pronunciata da Cambronne (sic !).



Contemporaneamente termina la serie per i vermouth torinesi con il Quartetto Cetra, anch'esso prossimo a cambiare sponsor. Ci rimane solo la versione pseudo - sceneggiata della canzone Passa la prima Milano - Sanremo, della quale vi proponiamo un frammento:



A Venezia, intanto, è tempo di Festival del Cinema, e la RAI - TV, puntualmente, si affida a servizi speciali, curati dal bravissimo Carlo Mazzarella, per descrivere la nuova corsa al Leone d'Oro. Quella sera, dopo la rivista di Macario ispirata a Chiamate Arturo 777, successo teatrale di qualche anno prima, la TV si collega con il Lido e caso vuole che sia in corso la proiezione della più grande delusione tra le opere quell'anno in concorso, Vanina Vanini, feuilleton risorgimentale in salsa stendhaliana ridotto per il grande schermo da Roberto Rossellini (peraltro assente a Venezia perchè in lite con la produzione) e interpretato da una coppia mai così mal assortita: Sandra Milo e Laurent Terzieff. Il pubblico contesta, critica duramente come forse mai l'ultima fatica del regista che solo due anni prima aveva messo d'accordo tutti con Il generale Della Rovere. Fra due giorni, martedì 29, sarà presentata invece l'opera che trionferà senza discussioni, aggiudicandosi il Leone 1961: L'anno scorso a Marienbad, del francese Alain Resnais, ma con un pizzico d'Italia nel cast (il protagonista è Giorgio Albertazzi). E' una pellicola cervellotica, destinata ad essere vista e rivista da intellettuali di professione o per passione, ma oggi sin troppo datata e - per certi aspetti - anche noiosetta. Eppure allora piacque, o comunque costituì quel vanto per persone di cultura media desiderose di darsi un tono nei salotti buoni. Ecco come, su Oggi del 7 settembre 1961 (pag, 62), Angelo Solmi raccontava la trama di Marienbad:
Nel film di Resnais reale e surreale si confondono e si accavallano, e in esso non c'è racconto, se non quello che si può ricondurre a questa semplice sintesi: in un momento indefinito di un mondo indefinito, nei saloni barocchi di un grande albergo, un uomo va alla ricerca del tempo perduto, come un eroe proustiano, e offre a una giovane donna incontrata in questo ambiente frammenti di un passato, che forse c'è stato e forse no. Non sappiamo niente altro di loro: lui le dice che si sono già visti e amati l'anno prima in questo medesimo luogo e che ella stessa gli ha dato appuntamento qui, a un anno di distanza. Le propone di spezzare ogni vincolo e di fuggire insieme. Ma c'è un altro uomo fra i due, forse il marito di lei, certo un simbolo, il simbolo della morte: e si frappone continuamente e vince inesorabilmente a un gioco di carte di genere insolito, nel quale è maestro. La donna è incerta se affrontare l'avventura che l'amante le offre, ma s'intuisce che finirà per cedere.
Rivediamo dunque (fortunatamente in versione doppiata in italiano, con l'inconfondibile voce di Giorgio Albertazzi) la parte iniziale del film, che l'anno dopo sarà splendidamente parodiata in TV da Raffaele Pisu (la scenetta Burocrazienbad, presentata in occasione di una puntata de L'amico del giaguaro):



E con il barocchismo delle stanze nelle quali si snoda il grosso della vicenda de L'anno scorso a Marienbad, Leone d'Oro 1961, vi salutiamo caramente e vi auguriamo la buonanotte.
A prestissimo ! ! !
CBNeas

1 commento:

Giuseppe ha detto...

Buongiorno,
Chiedo a chi può rispondermi:
Nel luglio-agosto 1961 (spero che la memoria non mi tradisca) venne programmata di sera una breve commedia che trattava di un cittadino qualunque incriminato di omicidio perchè gli vennero ritrovate nel giardino delle ossa umane sepolte, ossa che poi, dopo varie traversie subite da quel poveretto, si rivelarono di un soldato tedesco della 2° guerra mondiale.
Mi sembra che si intitolasse '' L'Innocente''. Avendo allora solo 6 anni la mia memoria è probabilmente fallace. Mi piacerebbe sapere qualcosa di più di quello che mi sembra di ricordare su quel giallo.
Se qualcuno ha gli elenchi dei programmi dell'epoca, può dirmi qualcosa in proposito?
Grazie e complimenti per il vostro bellissimo sito che mi riporta indietro nel tempo.

Giuseppe, Milano