tag:blogger.com,1999:blog-5093083809120841608.post148155715155717577..comments2023-07-25T01:34:48.209-07:00Comments on Il Focolare Radio - TV: Sabato 24 maggio 1975CBNeas1968http://www.blogger.com/profile/12486933827111335744noreply@blogger.comBlogger3125tag:blogger.com,1999:blog-5093083809120841608.post-18053386035756307792012-05-31T12:37:20.584-07:002012-05-31T12:37:20.584-07:00Come sempre, carissimo Sergio, le tue finestre di ...Come sempre, carissimo Sergio, le tue finestre di vita vissuta (e scandita dai programmi TV) sono impagabili. Solo una cosa, però, devo ribattere: Gianni Ferrio non c'entra affatto con "Punto e basta!", essendo invece le musiche originali di un altro grande, Pino Calvi.CBNeas1968https://www.blogger.com/profile/12486933827111335744noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5093083809120841608.post-29122236198315650872012-05-31T11:31:17.087-07:002012-05-31T11:31:17.087-07:00Cesare carissimo, siamo sicuri che "Il velier...Cesare carissimo, siamo sicuri che "Il veliero in bottiglia" fosse la sigla di apertura e "Punto e basta" quella di chiusura? A me pare di ricordare il contrario, ma so che la tua memoria è pronta, fedele e documentatissima, per cui potrei sbagliarmi io, anzi sarà sicuramente così. A parte questa mia curiosità, quel periodo di fine maggio-inizio giugno del 1975 fu per me di rara bellezza. Stavo preparando l'esame di terza media che avrei concluso, per la cronaca, col giudizio di Ottimo in tutte le materie e Ottimo nella prova di Latino (a quell'epoca già facoltativo), ma soprattutto stavo per cambiare casa per andare a stare in un appartamento sullo stesso pianerottolo e con una stanza in più. Nella mia famiglia, in quei giorni di sogno della primavera 1975, l'euforia regnava sovrana e l'arrivo di "Punto e basta" diede il tocco finale al coronamento di un periodo tra i più belli della mia vita. Anche per questo "Punto e basta" fu questo uno tra gli spettacoli del sabato sera che maggiormente gradimmo. Mia mamma ed io andavamo matti per Camomilla e il suo tormentone "portami a nanna...devo telefonare...mi sono telefonato addosso...", mentre mio papà, granitico cinquantenne negli ultimi anni di servizio con la gloriosa uniforme della Guardia di Finanza, era un ammiratore della Vartan per più che ovvi motivi. Hai visto mai? Battuta a parte (vedi omonima rivista con Bramieri dei primi mesi del 1973) "Punto e basta" si distingueva dagli altri spettacoli per vari aspetti, primo fra tutti la raffinata ambientazione da club come hai giustamente ricordato. Non già l'intrigante spartanità di uno studio televisivo con impalcature, riflettori, "giraffe" e telecamere a vista stile Canzonissima '68, ma una sala sontuosamente arredata con tende drappeggiate e tavolini con abat-jour, presso i quali gli spettatori potevano deliziarsi con la verve impagabile di Bramieri o il fascino discreto della francofona e biondissima Sylvie. A coronamento di tutto, le musiche di Gianni Ferrio davvero in stato di grazia, come già aveva mostrato l'anno prima in "Milleluci". Posso solo dirti una cosa, caro Cesare: ti sono riconoscente per aver ricordato questa rivista, che insieme a "Sabato sera" del 1967, "Canzonissima '70", "Milleluci" e "Canzonissima '74" è parte fondamentale del "cuore del mio cuore".<br /><br />P.S: Solo dopo molti anni si riuscì a scoprire il finale della barzelletta del negro nudo. Vi sono due versioni: io riporto solo quella "pulita", che possono leggere anche i minorenni. Eccola: "...Piove. Acqua torrenziale. Un negro nudo, completamente nudo, tutto bagnato, entra in un bar e ordina: 'Un bianco secco' !...".Sergio Mannuhttps://www.blogger.com/profile/08570660902845677117noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5093083809120841608.post-85062678350705698692012-05-31T11:18:59.279-07:002012-05-31T11:18:59.279-07:00Cesare carissimo, siamo sicuri che "Il velier...Cesare carissimo, siamo sicuri che "Il veliero in bottiglia" fosse la sigla di apertura e "Punto e basta" quella di chiusura? A me pare di ricordare il contrario, ma so che la tua memoria è pronta, fedele e documentatissima, per cui potrei sbagliarmi io. A parte questa mia curiosità, quel periodo di fine maggio-inizio giugno del 1975 fu per me di rara bellezza. Stavo preparando l'esame di terza media ma soprattutto stavo per cambiare casa per andare a stare in un appartamento sullo stesso pianerottolo ma con una stanza in più. L'euforia regnava sovrana, in quei giorni di primavera del 1975 e l'arrivo di "Punto e basta" diede il tocco finale al coronamento di un periodo tra i più belli della mia vita. Fu questo uno tra gli spettacoli del sabato sera che maggiormente gradimmo. Mia mamma ed io andavamo matti per Camomilla e il suo tormentone "portami a nanna...devo telefonare...mi sono telefonato addosso...", mentre mio papà, granitico cinquantenne negli ultimi anni di servizio con la gloriosa uniforme della Guardia di Finanza, era un ammiratore della Vartan. Hai visto mai? Battuta a parte, "Punto e basta" si distingueva dagli altri spettacoli per la raffinata ambientazione da club, come hai giustamente ricordato. Non già la spartanità di uno studio con strutture, riflettori e telecamere a vista stile Canzonissima '68, ma una sala sontuosamente arredata con tende drappeggiate e tavolini con abat-jour, presso i quali gli spettatori potevano deliziarsi con la verve impagabile di Bramieri o il fascino discreto della francofona Sylvie. A coronamento di tutto, le musiche di Gianni Ferrio davvero in stato di grazia, come già aveva mostrato l'anno prima in "Milleluci". Posso solo dirti una cosa, caro Cesare: ti sono riconoscente per aver ricordato questa rivista, che insieme a "Sabato sera" del 1967, "Canzonissima '70", "Canzonissima '74" e "Milleluci", è parte fondamentale del "cuore del mio cuore".Sergio Mannuhttps://www.blogger.com/profile/08570660902845677117noreply@blogger.com